I Commissione - Resoconto di giovedì 14 giugno 2007


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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 14 giugno 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il viceministro per l'interno Marco Minniti.

La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01010 Angelo Piazza: Sulle iniziative da adottare per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza nell'area universitaria di Bologna.

Angelo PIAZZA (RosanelPugno), illustra l'interrogazione.


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Il Viceministro Marco MINNITI, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1)

Angelo PIAZZA (RosanelPugno), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Viceministro Minniti con particolare riferimento all'impegno del Ministero dell'interno volto a rafforzare la collaborazione tra strutture centrali e periferiche al fine di dare luogo ad un efficace controllo del territorio.

5-01138 Adenti: Sulla sempre maggiore presenza di migranti nell'ex SNIA di Pavia.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), illustra l'interrogazione.

Il Viceministro Marco MINNITI, rispondendo all'interrogazione, fa presente che i patti per la sicurezza saranno estesi anche alle città di dimensioni minori una volta che sarà conclusa la fase relativa alle città metropolitane. Ritiene che tra tali città rientri senz'altro anche Pavia, città nella quale si recherà il prossimo 28 giugno. Auspica quindi che, in occasione di tale visita, si possa convocare una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica al fine di avviare in tale sede l'istruttoria per la conclusione del patto che consentirà un maggiore controllo sul territorio interessato.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), replicando, si dichiara soddisfatto per la risposta resa dal Viceministro Minniti soprattutto in relazione all'annuncio della sua imminente visita nella città di Pavia.

Luciano VIOLANTE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Giovedì 14 giugno 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Intervengono il sottosegretario di Stato all'interno Marcella Lucidi e il sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione Gian Piero Scanu.

La seduta comincia alle 14.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifica all'articolo 111 della Costituzione in materia di garanzia dei diritti delle vittime di reato.
C. 1242 cost. Boato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 giugno 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che nelle sedute del 13 dicembre 2006 e di ieri, 13 giugno 2007, sono stati presentati emendamenti (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 13 dicembre 2006 e del 13 giugno 2007), sui quali invita il relatore ad esprimere il prescritto parere. Avverte inoltre che il relatore ha presentato una nuova formulazione del suo emendamento 1.3 (vedi allegato 2).

Felice BELISARIO (IdV), relatore, illustra il suo emendamento 1.3 (nuova formulazione).

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore a riflettere sull'opportunità di sopprimere dal testo dell'emendamento le parola «subìto» e «relativo», al fine di rendere la disposizione coerente con lo stile delle norme costituzionali.


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Felice BELISARIO (IdV), relatore, riformula il proprio emendamento 1.3 (ulteriore nuova formulazione) (vedi allegato 2) nel senso indicato dal presidente Violante.

Franco RUSSO (RC-SE), interviene sull'emendamento del relatore 1.3 (ulteriore nuova formulazione). In proposito fa presente di non ritenere opportuno un intervento a livello costituzionale anche perchè la norma in discussione ha carattere di principio e dunque necessita di ulteriori interventi a livello legislativo. Più in generale ritiene opportuno limitare gli interventi sulla Costituzione, evitando così di appesantirne il testo. Con riferimento al provvedimento in esame ritiene pertanto preferibile un intervento sulla disciplina legislativa processual-penalistica, che meglio si presta a garantire i diritti delle vittime di reato. D'altra parte ricorda che anche da parte del professor Neppi Modona, nel corso dell'audizione svoltasi lo scorso 1o febbraio 2007, era stato evidenziato che un intervento sulla Costituzione non appariva imprescindibile.
Propone di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento in oggetto al fine di maturare una più ampia riflessione sui temi da lui illustrati.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che la Costituzione non contempla forme di tutela espressa delle «vittime di reato», mentre contiene numerosi riferimenti ad altre figure quale, ad esempio, l'imputato. La scelta di tutelare costituzionalmente la vittima del reato, emersa del resto anche nel corso del dibattito parlamentare sulla riforma del 1999 dell'articolo 111 della Costituzione, se da un lato non appare presupposto indefettibile ai fini di un intervento legislativo ordinario in materia, dall'altro costituirebbe un riconoscimento utile a rafforzare la protezione giuridica delle vittime stesse.

Franco RUSSO (RC-SE) osserva che, ferma restando la rilevanza del tema in esame, la tutela delle vittime del reato non deve essere necessariamente prevista a livello costituzionale.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) osserva preliminarmente che l'articolo 2 della Costituzione prevede la tutela dei diritti inviolabili dell'uomo. Si tratta, secondo la più diffusa interpretazione, di una «norma aperta», che viene riempita di contenuto indipendentemente da una elencazione tipica dei diritti oggetto di tutela. In questo senso ritiene che prevedere all'interno della Costituzione forme espresse di tutela di nuovi diritti finisca con l'accentuare le differenze rispetto ad altri diritti che, ancorchè non espressamente menzionati, sono tuttavia riconosciuti e tutelati in virtù del carattere «aperto» dell'articolo 2 del testo costituzionale. Non ritenendo pertanto necessario concludere rapidamente l'iter del provvedimento in esame, ritiene condivisibile la proposta del deputato Franco Russo di sospenderne l'esame al fine di valutare soluzioni normative alternative.

Marco BOATO (Verdi), premesso di non condividere le considerazioni dei deputati Franco Russo e Zaccaria, si rimette alle valutazioni della Commissione al riguardo. Rileva che le audizioni dei professori Dominioni e Neppi Modona, che, a suo avviso, è stato più incisivo e convincente, abbiano confermato in diversi membri della Commissione l'orientamento ad inserire la garanzia delle vittime di reato direttamente nel testo costituzionale, come mostrano gli emendamenti presentati, inducendo un ripensamento solo in ordine all'articolo nel quale collocare il principio. A suo avviso, quella dell'intervento direttamente in Costituzione è la strada giusta, in quanto comporta un arricchimento del testo costituzionale. La cautela nel modificare la Costituzione è infatti opportuna, ma non deve diventare un limite. Quanto al rilievo che la tutela delle vittime di reato è implicita nei principi fondamentali della Costituzione, obietta che, ragionando in questo modo, la I parte della Costituzione potrebbe e dovrebbe limitarsi ad enunciazioni di principio generalissime e potrebbe ridursi ai soli articoli 2 e 3, laddove lo stesso legislatore costituente decise di enucleare espressamente e affermare


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numerosi concetti che pure erano agevolmente desumibili e impliciti nei principi generali: pensa ad esempio alle garanzie previste dettagliatamente dall'articolo 13 della Costituzione. Sempre sulla base del criterio suggerito dal deputato Zaccaria, si dovrebbe ritenere inutile l'introduzione nel 1999 dei principi del giusto processo all'articolo 111, atteso che tali principi erano già rinvenibili nell'ordinamento a seguito dell'adesione dell'Italia alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 1950. E tuttavia, sebbene tali principi fossero già noti all'ordinamento, il legislatore si trovò nella necessità di doverli affermare a livello costituzionale per far fronte ad una pronuncia della Corte costituzionale che in sostanza riteneva che non fossero contenuti nella Costituzione. Ricorda altresì che nel corso della discussione parlamentare della legge di attuazione dell'articolo 68 della Costituzione, che porta il suo nome, fu fatto oggetto di dure contestazioni per aver proposto una disciplina troppo garantista, a dire di molti, mentre oggi se ne chiede, da parte degli stessi che allora erano critici, un inasprimento.
In conclusione, fa presente che, pur essendo indiscutibile che l'articolo 2 della Costituzione ha carattere aperto, la costituzionalizzazione del principio in discussione risponderebbe alle numerose sollecitazioni che in tal senso provengono dalla società. Ricorda inoltre che il Parlamento è impegnato su questo provvedimento da più legislature. Dichiara quindi di condividere il contenuto dell'emendamento del relatore 1.3 (ulteriore nuova formulazione), pur comprendendo che la mera costituzionalizzazione del principio in questione non valga di per sé a garantire la vittima del reato.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore a valutare la richiesta dei deputati Franco Russo e Zaccaria.

Felice BELISARIO (IdV), relatore, ritiene che il proprio emendamento 1.3 (ulteriore nuova formulazione) rechi una norma che non produce sconvolgenti modifiche sugli equilibri costituzionali. Tuttavia fa presente di non essere contrario a rinviare il seguito dell'esame del provvedimento al fine di riflettere ulteriormente sul testo.

Khaled Fouad ALLAM (Ulivo) ritiene necessario valutare se la norma rechi un nuovo diritto.

Gabriele BOSCETTO (FI) ritiene opportuno, prima che la Commissione concluda l'esame in sede referente del provvedimento in oggetto, che il Governo esponga su di esso il proprio orientamento.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che, inserendo tale disposizione nella Costituzione, non si crea un nuovo diritto ma si definisce una diversa modalità di intervento del potere pubblico sulla tutela delle vittime dei reati, che non resta confinato ad una vicenda privata. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo.
C. 191 Boato, C. 1449 Piscitello, C. 1646 De Zulueta, C. 2099 Mascia, C. 2182 Santelli e C. 2410 Zaccaria.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 13 giugno 2007.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), dopo essersi riservato di intervenire sul provvedimento in esame, fa presente che esso, in quanto volto ad attuare l'articolo 10 della Costituzione, meriti in questo momento una particolare attenzione, anche in considerazione del fatto che si tratta di una materia all'attenzione del Parlamento da alcune legislature.

Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta,


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avvertendo che la discussione di carattere generale si concluderà entro la fine della prossima settimana.

Modernizzazione delle amministrazioni pubbliche.
C. 2161 Governo (testo base), C. 590 Lucchese, C. 1505 Pedica, C. 1588 Nicola Rossi, C. 1688 La Loggia e C. 2080 Turci.
(Seguito dell'esame e conclusione - Disabbinamento delle proposte di legge C. 590 Lucchese e C. 2080 Turci).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 giugno 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la Commissione ha avviato l'esame dei pareri della II e della VIII Commissione, nonchè del Comitato per la legislazione. Avverte quindi che sono pervenuti i restanti pareri delle Commissioni competenti, che sono stati messi in distribuzione.

Oriano GIOVANELLI (Ulivo), relatore, presenta gli emendamenti 1.400 e 9.400, volti a recepire osservazioni della II Commissione; 1.401, 1.403, 1.404, 5.400, 16.400, 16.402 e 18.400, volti a recepire il parere del Comitato per la legislazione; 12.400, che recepisce una condizione dell'VIII Commissione ed un'osservazione della X Commissione; 16.401, che recepisce una condizione della III Commissione; 18.401, che recepisce una condizione della IX Commissione, nonchè gli emendamenti 1.402, 2.400, 3.400, 8.400, 10.400, 10.401, 10.402 e 10.403 che recano norme di coordinamento (vedi allegato 3). Tali emendamenti, che invita ad approvare, vanno intesi riferiti al testo risultante dall'esame degli emendamenti in sede referente (vedi allegato 3).

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti del relatore 1.400, 1.401, 1.402, 1.403, 1.404, 2.400, 3.400, 5.400, 8.400, 9.400, 10.400, 10.401, 10.402, 10.403, 12.400, 16.400, 16.401, 16.402, 18.400 e 18.401.

Oriano GIOVANELLI (Ulivo), relatore, si sofferma sul parere della V Commissione, che contiene numerose condizioni ed un'osservazione. In proposito presenta gli emendamenti 1.500, 9.500, 10.500, 10.501, 11.500, 20.500 e 20.501 (vedi allegato 3), che invita ad approvare in quanto recepiscono tutte le condizioni ad eccezione di quella volta a sopprimere l'ultimo periodo del comma 4 dell'articolo 1 nonchè l'osservazione, che non ritiene di condividere.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti del relatore 1.500, 9.500, 10.500 e 10.501.

Oriano GIOVANELLI (Ulivo), relatore, illustrando il suo emendamento 11.500, ricorda che la soppressione dell'articolo 11 è stata richiesta con una condizione della XI Commissione. Chiarisce quindi che il suo emendamento 11.500 nasce non tanto dalla condizione della XI Commissione, le cui ragioni non condivide, quanto da una condizione posta dalla V Commissione: tra le condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, la V Commissione pone infatti anche quella di sopprimere i commi 1 e 2 dell'articolo 11. Essendo questi però la parte più qualificante dell'articolo, ha ritenuto che la loro soppressione dovesse portare con sé la soppressione dell'intero articolo.
Per quanto riguarda le ragioni addotte dalla XI Commissione per motivare la sua richiesta di soppressione dell'articolo 11, ricorda che, secondo tale Commissione, l'articolo 11 contrasterebbe con il memorandum d'intesa su lavoro pubblico e riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche siglato dal Governo con le organizzazioni sindacali il 18 gennaio scorso: a suo avviso, si tratta però di una motivazione debole, sia perché il Parlamento ha piena autonomia, e non è quindi vincolato dagli impegni del Governo con i sindacati, sia perché nelle premesse la stessa Commissione


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lavoro riconosce che è utile un sistema di valutazione di efficacia ed efficienza dei servizi pubblici affidato ad un organismo autonomo.
Ciò premesso, ritiene che l'articolo 11 rappresenti il frutto di un buon lavoro della Commissione ed un risultato di mediazione altamente qualificato tra le proposte C. 2080 Turci e C. 590 Lucchese e le altre istanze emerse sul tema dei dipendenti pubblici nel corso del dibattito e che la Commissione delineata nell'articolo 11 potrebbe fornire al Governo gli strumenti per un più efficiente controllo sui dipendenti pubblici.
Auspicando peraltro che il lavoro svolto dalla Commissione intorno all'articolo 11 non vada perso, propone di procedere al disabbinamento delle proposte di legge C. 2080 e C. 590, in modo che restino all'ordine del giorno della Commissione e possano proseguire il loro iter in modo autonomo rispetto al disegno di legge C. 2161 e alle altre proposte abbinate. Conclude sottolineando come si tratti di provvedimenti che intendono rispondere alla richiesta dei cittadini di premiare il merito e la capacità e di disporre di servizi più soddisfacenti.

Gabriele BOSCETTO (FI), considerato che la condizione posta dalla V Commissione nel suo parere è di sopprimere i soli commi 1 e 2 dell'articolo 11, e non l'intero articolo, e che tale condizione è motivata nelle premesse con il fatto che non è stato possibile verificare la relazione tecnica del Governo per quanto concerne le disposizioni di cui ai predetti commi, ritiene che il relatore avrebbe potuto e dovuto cercare una soluzione diversa per superare le obiezioni della V Commissione, che attengono alla copertura finanziaria delle spese relative alla Commissione prevista dall'articolo 11. Avrebbe potuto, ad esempio, adoperarsi presso il Governo per sollecitare la verifica della relazione tecnica oppure investire direttamente il CNEL dei compiti previsti dall'articolo 11, in modo da non determinare oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato. Questo avrebbe permesso di salvare l'articolo 11, il cui contenuto è condiviso anche dal suo gruppo e che è il frutto di un prolungato lavoro della I Commissione. Esprime allora il timore che le ragioni che inducono il relatore a proporre la soppressione dell'articolo 11 non siano quelle da lui addotte, ma siano invece ragioni prettamente politiche: in sostanza, la divisione della maggioranza sull'articolo 11, in conseguenza della forte contrarietà dei sindacati all'articolo stesso. Invita pertanto il relatore a riconsiderare la propria posizione in ordine all'articolo 11, dovendosi altrimenti intendere che la sua decisione è dovuta unicamente alla divisione provocata all'interno della maggioranza dalla posizione dei sindacati.

Lanfranco TURCI (RosanelPugno), considerato che il relatore propone la soppressione dell'articolo 11 in ragione della condizione posta dalla V Commissione, e non alla luce del parere della XI Commissione, ritiene che egli potrebbe allora proporre un rinvio del seguito dell'esame, adoperandosi nel frattempo per reperire la copertura finanziaria della norma. Se invece la difficoltà sottostante è di altra natura, allora è necessario, a suo avviso, che essa emerga, essendo essenziale accertare se la maggioranza sia unita al suo interno sul merito della proposta di cui all'articolo 11 o se invece una parte di essa si sia fatta portavoce delle pressioni delle organizzazioni sindacali. Nel merito dell'articolo 11, ricorda che si tratta di una disposizione comunque molto distante dalla proposta di legge C. 2080, dalla quale, peraltro, prende spunto al fine di andare incontro ad un bisogno largamente diffuso tra i cittadini, che esigono l'efficienza e la serietà della pubblica amministrazione.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che la discussione del provvedimento in Assemblea inizierà lunedì prossimo, 18 giugno, e che la Commissione è pertanto chiamata a concluderne l'esame entro la settimana corrente. Fa presente che, d'altra parte, l'eventuale disabbinamento delle proposte di legge C. 2080 e C. 590 e la


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soppressione dell'articolo 11 non precluderebbero la possibilità di discutere di tali temi in Assemblea, previa presentazione di emendamenti volti a ripristinare l'articolo.

Marco BOATO (Verdi), considerato che in effetti non ci sono più i margini di tempo per approfondire i problemi, dovendo la Commissione riferire all'Assemblea lunedì prossimo, concorda sull'opportunità del disabbinamento delle due proposte di legge C. 590 e C. 2080, in modo da non cancellarle dall'ordine del giorno della Commissione. Nell'auspicare che le questioni possano essere riprese nel dibattito d'Aula e che il Governo fornisca in quella sede gli elementi necessari per superare le indicazioni contrarie delle Commissioni V e XI, esprime comunque la propria perplessità in ordine alla soppressione dell'articolo 11. Dichiara pertanto l'astensione del suo gruppo dal voto sull'emendamento 11.500 del relatore, preannunciando invece fin d'ora il voto favorevole sul conferimento del mandato al relatore a riferire all'Assemblea in senso favorevole.

Graziella MASCIA (RC-SE) concorda con la proposta del relatore. Rilevato poi come non ci sia tempo per una ulteriore riflessione nel merito delle questioni connesse all'articolo 11, preannuncia che il suo gruppo si esprimerà più diffusamente in Assemblea al riguardo e si limita per il resto a sottolineare che il parere della XI Commissione è estremamente netto e, in sostanza, chiama la Commissione di merito a riconoscere e rispettare il ruolo delle relazioni sindacali, fermo restando che l'efficienza della pubblica amministrazione è senz'altro interesse e volontà di tutti.

Gabriele BOSCETTO (FI), rilevato che le Commissioni competenti in sede consultiva sono numerose e che era ragionevole attendersi, attesa la complessità del provvedimento, che esse avrebbero manifestato nei propri pareri rilievi incisivi e problematici, esprime stupore per il fatto che si sia previsto l'inizio della discussione in Assemblea così presto.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che il calendario dei lavori dell'Assemblea è deciso dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo.

Carlo COSTANTINI (IdV) esprime forte perplessità in ordine al parere reso dalla XI Commissione, che reputa alquanto ambiguo: fa presente, al riguardo, che sussiste un'incoerenza tra le premesse, che sembrano valutare favorevolmente le iniziative di cui all'articolo 11, e la parte dispositiva, che ne chiede la soppressione. Per quanto riguarda poi il parere della V Commissione, si dichiara sorpreso dal fatto che un problema di copertura finanziaria evidentemente circoscritto dia in questo caso luogo ad una richiesta di sopprimere importanti disposizioni formulate dalla Commissione di merito, quando in altre circostanze la stessa V Commissione ha suggerito la soluzione per far fronte ai problemi di copertura. Per tali ragioni dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 11.500 del relatore.

Simone BALDELLI (FI) invita il relatore a non nascondersi «dietro un dito» e ad ammettere che le motivazioni di fondo del suo emendamento 11.500 sono squisitamente politiche: i sindacati hanno manifestato una netta contrarietà all'articolo 11 e questa è la vera motivazione sia dell'emendamento 11.500 del relatore, sia del parere della XI Commissione. Fa presente come in quest'ultima Commissione vi sia stato un duro confronto interno alla maggioranza sul parere da esprimere. Nel ricordare di essere tra i firmatari della proposta di legge C. 2080, che quindi condivide, esprime la convinzione che la soppressione dell'articolo 11, che peraltro rappresenta una versione estremamente attenuata della proposta C. 2080, manifesti l'isolamento del ministro Nicolais all'interno del Governo, la sudditanza del centrosinistra ai sindacati e la sua indifferenza, salvo poche eccezioni, alla meritocrazia nella pubblica amministrazione.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 11.500 del relatore.


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Oriano GIOVANELLI (Ulivo), relatore, preso atto degli interventi, osserva che la sua personale non condivisione delle ragioni che hanno indotto la XI Commissione a pronunciarsi per la soppressione dell'articolo 11 non implica che egli, nella sua qualità di relatore, possa ignorare il parere di tale Commissione. Ricorda inoltre che la proposta di legge C. 2080 non è condivisa da tutti e che egli stesso ne ha fin dall'inizio sottolineato la differenza di impostazione rispetto al disegno di legge del Governo: lo stesso articolo 11 è notevolmente diverso dalla suddetta proposta nella filosofia che lo ispira. L'articolo non prevede infatti l'istituzione di un organo di vigilanza sui dipendenti pubblici, quel che egli non condivide, bensì sulle pubbliche amministrazioni come strutture complessive e quindi sui servizi da esse effettivamente erogate. Auspica in ogni caso che il dibattito sul punto prosegua in Assemblea e al Senato in modo che si giunga ad una mediazione tra le proposte del professor Ichino e quelle delle altre parti.

Lanfranco TURCI (RosanelPugno) esprime la propria posizione contraria sull'emendamento 11.500 del relatore.

Gabriele BOSCETTO (FI) dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 11.500 del relatore.

Marco BOATO (Verdi) dichiara l'astensione del suo gruppo dalla votazione sull'emendamento 11.500 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte quindi che, in caso di approvazione dell'emendamento del relatore 11.500 si procederà al disabbinamento delle proposte di legge C. 590 Lucchese e C. 2080 Turci, come già preannunciato dal relatore.

La Commissione consente.

La Commissione approva quindi l'emendamento del relatore 11.500.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 11.500 del relatore, le proposte di legge C. 590 Lucchese e C. 2080 Turci s'intendono disabbinate.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti del relatore 20.500 e 20.501.

Oriano GIOVANELLI (Ulivo), relatore, propone alcune correzioni al testo del provvedimento, come risultante dall'esame degli emendamenti. Al titolo del Capo I, dopo le parole: «dell'azione amministrativa», aggiungere la seguente: «nonchè».
All'articolo 1: al comma 1, lettera a), capoverso 1), sostituire la parola: aggiunte con la seguente: inserite; al comma 1, lettera a), sostituire il capoverso 2) con il seguente: al comma 1-ter, dopo le parole: «il rispetto» sono inserite le seguenti: «dei criteri e» e sono aggiunte, in fine, le parole: «, nonché, ove compatibili, delle disposizioni di cui all'articolo 2». Conseguentemente sopprimere il capoverso 3); al comma 1, lettera b), capoverso Art. 2, comma 7, dopo le parole: commi 2, 3, 4 e 5 aggiungere le seguenti: del presente articolo; al comma 1, lettera c), alinea, dopo le parole: articolo 2 aggiungere le seguenti: , come sostituito dalla lettera b) del presente comma, al comma 1, lettera c), capoverso Art. 2-bis, comma 2, sostituire le parola nei casi di inosservanza dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi con le seguenti: in caso di inosservanza del termine di conclusione del procedimento stesso; al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: Il rapporto aggiungere la seguente: annuale e dopo le parole: dell'anno successivo aggiungere le seguenti: a quello di riferimento; al comma 5, primo periodo, sostituire le parole: di cui all'articolo 2-bis con le seguenti: derivanti dall'attuazione delle disposizioni dell'articolo 2-bis.
All'articolo 2: al comma 2, sostituire le parole: dall'entrata in vigore con le seguenti: dalla data di entrata in vigore.
All'articolo 17, comma 1, lettera b), capoverso comma 3, sostituire la parola: idoneità con la seguente: inidoneità.

La Commissione approva.


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Marco BOATO (Verdi) dichiara il proprio voto favorevole sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

Gabriele BOSCETTO (FI) dichiara il proprio voto di astensione sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Luciano VIOLANTE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Istituzione della Giornata della memoria e dell'impegno per le vittime delle mafie.
C. 1970 Licandro e C. 2716 Bondi.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 giugno 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, comunica che è stata assegnata alla I Commissione la proposta di legge costituzionale n. 2716 del deputato Bondi ed altri, recante «Istituzione della «Giornata della memoria dedicata alle vittime della mafia». Poiché la suddetta proposta di legge verte sulla stessa materia delle proposte di legge già all'ordine del giorno, avverte che ne è stato disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.

Carlo COSTANTINI (IdV), relatore, fa presente che, al fine di individuare una idonea soluzione relativamente alla data per lo svolgimento della giornata della memoria dedicata alle vittime della mafia, risulta necessario ancora un breve periodo di riflessione.

Luciano VIOLANTE, presidente, accogliendo la richiesta del relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.25 alle 16.30.