IV Commissione - Resoconto di mercoledì 20 giugno 2007


Pag. 41

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 20 giugno 2007.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.15.

Sull'ordine dei lavori.

Roberta PINOTTI, presidente, propone un'inversione dell'ordine dei lavori, nel senso di passare immediatamente all'esame dello schema di relazione all'Assemblea sulle tematiche relative ai cambiamenti climatici e di proseguire con l'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 2689 Stramaccioni e C. 1978 Ascierto, recanti disposizioni in materia di assistenza sanitaria e medico-legale del personale militare, e quindi con gli altri punti all'ordine del giorno.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Marco Verzaschi.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di relazione all'Assemblea sulle tematiche relative ai cambiamenti climatici.
(Rilievi alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Tana DE ZULUETA (Verdi), relatore, osserva che lo schema di relazione sottolinea che il clima sta cambiando sensibilmente e che il riscaldamento globale sta


Pag. 42

peggiorando assai rapidamente a causa dell'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera determinato dallo squilibrio complessivo tra emissioni globali provenienti dalle attività umane ed assorbimenti globali naturali da parte del suolo, degli oceani e degli ecosistemi terrestri e marini. Tutti sono concordi su tale valutazione: comunità scientifica, grandi operatori economici mondiali, Organismi internazionali.
I dati dell'ultimo rapporto IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), in ambito ONU, sui cambiamenti climatici confermano che l'impatto che il riscaldamento globale sta avendo su tutto il Pianeta è già serio e potrebbe diventare drammatico. L'IPCC individua in soli 2 gradi centigradi l'incremento massimo oltre il quale si innescherebbe un processo irreversibile.
In base alle indicazioni fornite dall'Agenzia Internazionale per l'Energia, per arrestare le modificazioni del clima al di sotto di tale soglia, occorrerebbe abbattere le emissioni di anidride carbonica del 30 per cento al 2020 e di almeno il 50 per cento al 2050. Secondo lo schema di relazione, tale obiettivo è raggiungibile, ma richiede una vera e propria rivoluzione energetica nei prossimi 10 anni.
In ambito europeo, l'UE si è dotata anche di un'apposita Commissione sui cambiamenti climatici che ha contribuito a mettere a fuoco le azioni richieste da questa sfida che è al tempo stesso politica, economica, tecnologica e culturale.
I Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea hanno assunto, il 9 marzo 2007, una decisione storica sulla futura politica climatica: integrazione tra politica energetica e tutela del clima insieme ad ambiziosi obiettivi e misure di ampio respiro. L'obiettivo finale è che le emissioni globali si stabilizzino entro il 2050 sul 50 per cento del livello del 1990.
L'Unione europea, in ogni caso si impegna fin d'ora a ridurre le proprie emissioni almeno del 20 per cento entro il 2020. A tal fine, è previsto che l'efficienza energetica sia incrementata, entro il 2020 del 20 per cento, mentre la quota delle energie rinnovabili nel consumo energetico primario dovrà essere triplicata entro il medesimo anno, per raggiungere il 20 per cento.
Per quanto riguarda l'Italia, lo schema di relazione evidenzia come l'attuazione degli impegni connessi agli accordi di Kyoto rappresenti una sfida molto impegnativa a causa del forte ritardo che si registra rispetto agli obiettivi fissati dal Protocollo stesso. A fronte, infatti, di un obiettivo nazionale da raggiungere entro il 2012, di riduzione del 6,5 per cento delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, l'Italia ha fatto registrare un costante aumento delle emissioni.
Lo schema di relazione ritiene quindi necessario un cambiamento radicale delle politiche nazionali, assumendo gli interventi in materia di cambiamenti climatici come un «pilastro» degli indirizzi politici generali, che coinvolge tutto il sistema Paese: amministrazioni centrali, autonomie territoriali e privati.
A suo avviso, appare pertanto condivisibile la proposta che emerge dallo schema di relazione di dedicare una sezione del DPEF alle politiche ambientali e alle diverse misure programmate per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, senza per altro concentrare le possibili iniziative soltanto sui ministeri competenti in materia di ambiente ed energia, ma valorizzando l'azione amministrativa complessiva del Governo e il ruolo di indirizzo e controllo del Parlamento.
In questa prospettiva, lo schema di relazione individua alcune linee di azione che potrebbero trovare un adeguato sviluppo nelle pubbliche amministrazioni, compresa l'amministrazione della Difesa.
Una fondamentale linea di azione riguarda il risparmio energetico, che potrebbe essere realizzato nel settore della difesa soprattutto nella realizzazione o ristrutturazione di caserme, ottimizzate sotto il profilo energetico. In particolare, significativi risultati, in termini di riduzione delle emissioni, potrebbero essere ottenuti attraverso il risanamento edilizio, gli impianti di riscaldamento e raffreddamento più efficienti, i sistemi passivi contro


Pag. 43

la dispersione termica, i sistemi di illuminazione a basso consumo, i pannelli solari termici e fotovoltaici.
Lo schema di relazione, in particolare, afferma che «lo Stato deve dare il buon esempio partendo da programmi incisivi di ristrutturazione energetico-ambientale dell'ingente patrimonio pubblico (case, scuole, uffici, caserme, impianti sportivi, carceri eccetera)».
Sempre sotto il profilo del risparmio energetico, va sottolineato il ruolo non trascurabile che le pubbliche amministrazioni potrebbero svolgere, quali amministrazioni appaltanti, nel supporto al mercato dei materiali recuperati, destinando una percentuale delle proprie risorse ai cosiddetti acquisti verdi, ossia a basso impatto ambientale.
Inoltre, per quanto riguarda i trasporti, lo schema di relazione sottolinea come l'attuale situazione di smodato utilizzo della gomma e della strada produca un forte consumo di energia, molta emissione di anidride carbonica in atmosfera, un elevato inquinamento, un pesante consumo del territorio ed elevati rischi per le persone e segnala che il trasporto merci avviene per l'85 per cento su gomma. Vi è quindi la necessità di incentivare il trasferimento di merci e passeggeri dalla strada alle ferrovie e al mare. Il trasporto su ferrovia, infatti, presenta un bilancio climatico decisamente migliore rispetto alle autovetture, ai camion ed agli aerei. In ogni caso, per altro, si dovrebbero orientare gli acquisti verso veicoli meno inquinanti e meno energivori in modo da abbattere le emissioni.
Si tratta di una linea guida che, a suo avviso, dovrebbe orientare anche i comportamenti delle pubbliche amministrazioni, per alcune delle quali, come ad esempio la Difesa, il trasporto di uomini e mezzi rappresenta un fattore strategico.
Infine, lo schema di relazione rileva che, le innovazioni in tutti i settori nevralgici del Paese, come anche lo sviluppo e l'impiego di nuove tecnologie, sono la chiave per ridurre le emissioni dei gas serra e contemporaneamente per sfruttarne le opportunità economiche.
Tra i campi più promettenti su cui impegnare le Agenzie di ricerca del Paese e le Università, lo schema di relazione cita, tra le altre, la meteorologia e la climatologia. A questo riguardo, a suo avviso, si potrebbe pensare ad un adeguato potenziamento del servizio meteorologico dell'aeronautica militare, al fine di sviluppare rilevazioni nel campo dell'inquinamento atmosferico e di realizzare studi sui cambiamenti climatici, anche attraverso collaborazioni con il mondo accademico.
In conclusione, propone di esprimere sullo schema di relazione una valutazione favorevole con rilievi (vedi allegato 1).

Il sottosegretario Marco VERZASCHI nel concordare con i rilievi proposti dal relatore, sottolinea come negli ultimi tempi il Ministero della difesa si sia attivato con una serie di iniziative volte al risparmio energetico. In particolare, rileva che il citato dicastero ha bandito alcune gare d'appalto che prevedono l'acquisizione di forme alternative di energia. Infine, esprime un particolare apprezzamento per il rilievo formulato dal relatore con riferimento al servizio metereologico dell'Aeronautica militare.

Filippo ASCIERTO (AN), rilevato preliminarmente come la sensibilità verso le tematiche ambientali accomuni tutte le forze politiche, evidenzia l'opportunità di integrare i rilievi proposti dal relatore con un riferimento all'esigenza di impiegare, nell'ambito delle ristrutturazioni edilizie effettuate dalle pubbliche amministrazioni, i principi della bio-edilizia.

Tana DE ZULUETA (Verdi), relatore, nel concordare con le valutazioni del deputato Ascierto, integra i rilievi proposti, evidenziando l'esigenza di favorire nelle ristrutturazioni edilizie effettuate dalle pubbliche amministrazioni l'utilizzo dei principi della bio-edilizia.

Il sottosegretario Marco VERZASCHI concorda.


Pag. 44

La Commissione approva la proposta di valutazione favorevole con rilievi, come riformulata dal relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Marco Verzaschi.

La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni in materia di assistenza sanitaria e medico-legale del personale militare.
C. 2689 Stramaccioni e C. 1978 Ascierto.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 13 giugno 2007.

Roberta PINOTTI, presidente, avverte che sono stati presentati quattro emendamenti a firma del deputato Ascierto, riferiti alla proposta di legge C. 2689 Stramaccioni, adottata come testo base.

Arturo SCOTTO (SDpSE), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Ascierto 1.1 a condizione che sia riformulato, sopprimendo le parole: «tenendo conto delle peculiari esigenze assistenziali connesse alle attività svolte da predetto personale»; esprime parere contrario sull'emendamento Ascierto 1.2, in quanto potrebbe determinare interferenze con le competenze del Servizio sanitario nazionale; esprime parere contrario sull'emendamento Ascierto 1.3, poichè disciplina aspetti di dettaglio che dovrebbero essere affidati al decreto ministeriale di cui al comma 4 dell'articolo 1, e parere favorevole sull'emendamento Ascierto 1.4, in quanto precisa ciò che, per altro, può evincersi in via interpretativa dalla legge n. 833 del 1978.

Il sottosegretario Marco VERZASCHI concorda con i pareri del relatore.

Roberta PINOTTI, presidente, considerato che la finalità dell'emendamento Ascierto 1.3 è sostanzialmente già compresa nell'ambito del comma 3 dell'articolo 1, invita il deputato Ascierto a ritirarlo.

Filippo ASCIERTO (AN) riformula l'emendamento 1.1 a sua firma nel senso indicato dal relatore (vedi allegato 3) e ritira l'emendamento 1.3.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Ascierto 1.1 (nuova formulazione) e 1.4. Quindi, respinge l'emendamento Ascierto 1.2.

Roberta PINOTTI, presidente, avverte che il testo base, come modificato dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso per il parere di competenza alle Commissioni I, V, XI, XII e alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Marco Verzaschi.

La seduta comincia alle 14.45.

Celebrazioni in memoria delle donne partigiane combattenti.
Nuovo testo C. 1880 Galante.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.


Pag. 45

Donatella DURANTI (RC-SE), relatore, osserva che dagli anni ottanta in Italia la pubblicistica storiografica ha fortemente rivalutato l'entità numerica e il senso della partecipazione delle donne alla lotta di Liberazione, soprattutto attraverso il contributo di studiose impegnate in università, centri di ricerca, associazioni. Ricorda, tra i tanti contributi, i saggi «La Resistenza taciuta» e «In guerra senza armi. Storie di donne 1940-1945», che hanno dato un'immagine più completa rispetto al passato, ricostruendo storie di donne impegnate nella stampa clandestina, nell'assistenza alle formazioni partigiane, nella controinformazione, nella logistica, nel sabotaggio e negli scioperi, nella protezione di renitenti alla leva e di perseguitati per ragioni razziali oltre che con compiti di staffette e come partigiane combattenti.
Ritiene giusto promuovere la conoscenza di questo contributo femminile attraverso vari strumenti, attività culturali, studi e pubblicazioni, mostre e monumenti inseriti in percorsi collettivi della memoria.
Ricorda che il provvedimento, come rileva la relazione illustrativa, intende rivalutare il ruolo delle donne nella lotta di liberazione: non solo staffette, con incarichi di raccordo tra le diverse formazioni partigiane, ma commissarie di guerra e combattenti che pagarono con la vita l'impegno profuso per l'emancipazione e per la conquista dei diritti civili, primo fra tutti il riconoscimento del diritto al voto. Gli anni della guerra furono fondamentali per la nascita delle organizzazioni femminili. Nel 1943 nacquero a Milano i Gruppi di difesa della donna e per l'assistenza ai combattenti per la libertà, ufficialmente riconosciuti dal Comitato di liberazione dell'Alta Italia, mentre nel settembre del 1944 fu fondata l'Unione Donne Italiane (UDI). Relativamente alla partecipazione, le donne impegnate nei Gruppi di difesa furono circa 70.000, 35.000 le donne partigiane, 4.653 le arrestate e 2.750 quelle deportate.
Prima di passare all'esame degli articoli del provvedimento, ricorda che tutte le associazioni combattentistiche sono vigilate dal Ministero della difesa, ad eccezione dell'Associazione nazionale vittime civili di guerra (ANVCG), dell'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti (ANED), dell'Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti (ANPPIA) e dell'Unione nazionale mutilati per servizio, che sono invece vigilate dal Ministero dell'interno.
Le associazioni combattentistiche fanno parte degli enti, istituti, associazioni ed altri organismi che beneficiano dei contributi dello Stato, ai sensi dell'articolo 32, commi 2 e 3, della legge. n. 448 del 2001. Tali contributi sono iscritti in appositi fondi, nell'ambito degli stati di previsione del Ministero della difesa e del Ministero dell'interno, a seconda del dicastero vigilante, e sono ripartiti, rispettivamente, con decreto del Ministro della difesa o con decreto del Ministero dell'Interno, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari.
Passando all'esame degli articoli della proposta di legge in oggetto, segnala che l'articolo 1 illustra le finalità del provvedimento, stabilendo che, a partire dall'anno 2007, sessantesimo anniversario dell'elaborazione della Costituzione nata dalla Resistenza, le istituzioni pubbliche organizzino manifestazioni in grado di promuovere nelle giovani generazioni il ricordo di tutte le donne che hanno lottato per la liberazione dal nazifascismo e per la costruzione della democrazia italiana.
L'articolo 2 dispone, per celebrare la memoria delle donne medaglia d'oro al valor militare, l'edificazione di monumenti commemorativi nei comuni in cui nacquero o vennero uccise le donne partigiane insignite della medaglia d'oro al valor militare elencate dall'articolo 2, comma 2. A tal fine, a ciascuno dei comuni elencati è assegnato dal Ministero della Difesa, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, un contributo di 50.000 euro, per una spesa totale autorizzata di 1.300.000 euro per l'anno 2007.
L'articolo 3 attribuisce alla Confederazione italiana fra le associazioni combattentistiche e partigiane un contributo di 200.000 euro, erogato dal Ministero della difesa entro tre mesi dalla data di entrata


Pag. 46

in vigore della legge, da utilizzarsi per la realizzazione di documentari, DVD, libri e mostre fotografiche sul ruolo delle donne combattenti della Resistenza. Tali contributi potranno essere assegnati anche tramite l'istituzione di apposite borse di studio a giovani ricercatori o laureandi. Ulteriori 30.000 euro sono assegnati alla stessa Confederazione, che li utilizzerà di concerto con le associazioni combattentistiche e partigiane locali, per la realizzazione di una mostra sulla vita di Ancilla Marighetto e di Clorinda Menguzzato da tenersi presso il comune di Castello Tesino (Trento).
L'articolo 4 reca la copertura finanziaria della proposta di legge, stabilendo che all'onere da essa derivante, pari a 1.530.000 euro per il 2007, si provvede mediante l'utilizzo dell'accantonamento del fondo speciale di parte capitale di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze.
L'articolo 5 dispone l'entrata in vigore della legge il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
In conclusione, valutate positivamente le finalità del provvedimento, formula una proposta di parere favorevole sul testo della proposta di legge.

Il sottosegretario Marco VERZASCHI concorda con la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Filippo ASCIERTO (AN), pur riconoscendo il ruolo svolto dalle donne partigiane durante la guerra di liberazione, ritiene che un analogo riconoscimento dovrebbe essere attribuito anche ad altre donne che furono vittime della Resistenza. A titolo di esempio, ricorda il caso della maestra Corinna Doardo che, come è stato ampiamente documentato, fu violentata dagli uomini della Brigata Garibaldi e venne uccisa sulla pubblica piazza in provincia di Padova. In definitiva, pur apprezzando le finalità del provvedimento in oggetto, che stanzia cospicue risorse per ricordare le donne partigiane, rileva come un analogo sforzo finanziario dovrebbe essere compiuto per ricordare tutte le vittime della seconda guerra mondiale. Al riguardo ricorda con rammarico come nella scorsa legislatura non si riuscì ad approvare un provvedimento che andava in questa direzione, con un riconoscimento anche per coloro che parteciparono alla Repubblica di Salò, a causa della forte opposizione che si manifestò da parte del centro-sinistra.

Elettra DEIANA (RC-SE) sottolinea l'esigenza di recuperare il valore storico della Resistenza, che non può essere ricondotto unicamente al valore del combattimento e del sangue versato, in quanto, a suo avviso, si rischierebbe di cadere nell'errore di equiparare coloro che combatterono su schieramenti opposti. Ritiene invece che dovrebbe essere rivalutato il ruolo che la Resistenza svolse nell'affermazione dei valori della pacifica convivenza e della democrazia che ispirarono la Carta costituzionale. Il riconoscimento del ruolo militare svolto dalle donne partigiane, che emerge dal provvedimento in esame invece rappresenta, a suo avviso, un riconoscimento tardivo (considerato che tale ruolo fu per molti anni disconosciuto dagli stessi partigiani) e per di più inopportuno, in quanto pone in secondo piano il ruolo che esse svolsero nell'affermazione dei principi fondativi della Costituzione italiana. Nel sottolineare che sulla base di queste considerazioni non ha sottoscritto la proposta di legge in esame, preannuncia la sua astensione sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Mauro BETTA (Ulivo) concorda con la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, in quanto, pur condividendo alcune preoccupazioni del deputato Deiana, ritiene tuttavia che la proposta di legge in oggetto abbia il pregio di contribuire a mantenere viva la memoria sugli eventi storici che condussero alla liberazione dell'Italia, proprio nei territori in cui essi ebbero luogo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 15.10.