I Commissione - Mercoledì 11 luglio 2007


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ALLEGATO 1

Decreto-legge 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria (C. 2852 Governo)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione;
esaminato il disegno di legge C. 2852, di conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria;
rilevato che le disposizioni da esso recate sono essenzialmente riconducibili alla materia «sistema tributario e contabile dello Stato», demandata alla potestà legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, primo comma, lettera e) della Costituzione;
considerato, al riguardo, che in base al terzo comma dello stesso articolo 117, l'«armonizzazione dei bilanci pubblici e (il) coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario» rientrano tra le materie di potestà legislativa concorrente, e che tale ambito è altresì richiamato dalla stessa Costituzione, all'articolo 119, secondo comma, ove si prevede che comuni, province, città metropolitane e regioni stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri secondo i princìpi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
osservato inoltre che, con riferimento alle altre disposizioni del decreto-legge, rilevano ulteriori ambiti materiali, anche in relazione al rifinanziamento di autorizzazioni di spesa già previste dalla legislazione vigente in diversi settori. In particolare, assumono rilievo le materie «previdenza sociale», che la lettera o) dell'articolo 117, secondo comma, della Costituzione, riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato; «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» e «difesa e Forze armate», che le lettere a) e d) dell'articolo 117, secondo comma, della Costituzione riservano alla competenza legislativa esclusiva dello Stato; «giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale», che l'articolo 117, secondo comma, lettera l) della Costituzione attribuisce alla potestà legislativa esclusiva dello Stato, nonché «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali», che l'articolo 117, secondo comma, lettera g), della Costituzione riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
rilevato, inoltre, che l'articolo 6, comma 7, prevede l'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio, di un fondo destinato alla «valorizzazione e promozione delle realtà socio economiche delle zone confinanti tra le regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale», demandando la decisione circa le modalità di erogazione ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanarsi su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze sentita la Conferenza unificata Stato-regioni-autonomie locali;
considerato, al riguardo, che la disposizione pare doversi inscrivere nell'ambito degli interventi e finanziamenti speciali in favore di determinati enti territoriali che, ai sensi dell'articolo 119, quinto comma, della Costituzione, possono considerarsi legittimi solo qualora siano destinati a promuovere lo sviluppo economico,


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la coesione e la solidarietà sociale, a rimuovere gli squilibri economici e sociali, a favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni,
rilevato, infine, che l'articolo 15, comma 6, che istituisce il Fondo per l'accesso al credito dei giovani, contiene previsioni analoghe a quelle di cui all'articolo 1, comma 336, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006), il quale è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte costituzionale, con sentenza 18-27 aprile 2007, n. 137;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
sia soppresso il comma 6 dell'articolo 15.


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ALLEGATO 2

Contributo straordinario in favore dello Staff College delle Nazioni Unite con sede in Torino (C. 2605 Sereni)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione;
esaminata la proposta di legge C. 2605 Sereni, riguardante il Contributo straordinario in favore dello Staff College Nazioni Unite, con sede in Torino,
rilevato che le disposizioni recate dal disegno di legge sono riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato,
ritenuto che non sussistano motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,

esprime

PARERE FAVOREVOLE


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ALLEGATO 3

Disposizione per l'introduzione della patente nautica a punti e del patentino nautico a punti (Nuovo testo C. 1579 Fallica)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione;
esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 1579 Fallica, recante le disposizioni per l'introduzione della patente nautica a punti e del patentino nautico a punti, quale risultante dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente;
considerato che la nautica da diporto non è esplicitamente menzionata né tra le materie che l'articolo 117, secondo comma, della Costituzione attribuisce alla legislazione esclusiva dello Stato, né tra quelle di legislazione concorrente, di cui all'articolo 117, terzo comma;
rilevato, tuttavia, che la finalità esplicitamente perseguita dalla proposta di legge in esame, riconducibile alla riduzione delle infrazioni al codice nautico e, quindi, degli incidenti, nonchè lo stesso contenuto delle disposizioni sono riconducibili alla materia, demandata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato dalla lettera h) dell'articolo 117, secondo comma, della Costituzione, «ordine pubblico e sicurezza», inteso il termine «sicurezza» come comprensivo di aspetti che riguardano la tutela della sicurezza delle persone, anche non direttamente afferenti l'ordine pubblico;
considerato che le disposizioni di delega legislativa recate dall'articolo 4 appaiono formulate in termini eccessivamente generici, privi di un reale contenuto di indirizzo,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
siano ridefiniti i princìpi ed i criteri direttivi di cui all'articolo 4 del provvedimento con una formulazione più specifica, tale da costituire un indirizzo preciso al legislatore delegato in sede di predisposizione dei decreti legislativi.


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ALLEGATO 4

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario (Doc. XXII, n. 8 Palumbo)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione;
esaminato il testo del Doc. XXII n. 8, recante «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario»;
rilevato che l'articolo 82 della Costituzione prevede che «ciascuna Camera possa disporre inchieste su materie di pubblico interesse», e che, pertanto, l'inchiesta può essere deliberata anche da una sola Camera, con atto non legislativo;
considerato, inoltre, che l'articolo 5, comma 2, della proposta in esame prevede che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, la violazione dell'obbligo di rispettare il segreto di cui al comma 1, nonché la diffusione, in tutto o in parte, di atti o documenti funzionali al procedimento di inchiesta dei quali è stata vietata la divulgazione, sono punite ai sensi dell'articolo 326 del codice penale, come reato di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio;
rilevato che tale disposizione è volta ad introdurre in un atto non legislativo disposizioni con effetti penali, sia pure attraverso il rinvio a specifiche norme codicistiche, ma che, tuttavia, disposizioni di analogo tenore sono in passato state inserite anche all'interno di delibere istitutive di Commissioni monocamerali di inchiesta;
considerato che la proposta in esame non prevede un limite alle spese sostenibili dalla Commissione stessa nel corso delle sue attività, come invece opportunamente previsto ad esempio nella legge 27 ottobre 2006, n. 277, recante «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare», nonché nella legge 20 ottobre 2006, n. 271, recante «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse»;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
sia previsto un limite di spesa per il funzionamento della istituenda Commissione, secondo i parametri contenuti nelle leggi n. 227 del 2006 e n. 271 del 2006, che istituiscono rispettivamente la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse e la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare

e con la seguente osservazione:
valuti la Commissione di merito l'opportunità di sopprimere il comma 2 dell'articolo 5.


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ALLEGATO 5

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011 (Doc. LVII, n. 2)

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La I Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni;
esaminato, per la parti di competenza, il documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011;
considerato che nel documento:
si sottolinea l'importanza del rafforzamento del sistema nazionale di sicurezza quale fattore di sviluppo del Paese e, in tale ambito, si rileva la necessità di prevedere puntuali misure destinate alla operatività ed efficacia del comparto delle forze di polizia e delle forze armate, anche in relazione ai particolari compiti ed alla specificità delle funzioni svolte;
nell'ambito delle politiche della legalità e della sicurezza, si riconosce come fondamentale l'apporto delle forze di polizia, tra cui la Guardia di finanza, alla lotta contro la criminalità organizzata in tutte le sue forme;
si riconosce l'importanza di potenziare il rapporto di complementarità tra i diversi livelli di governo che collaborano alle politiche della sicurezza e si sottolinea la rilevanza dei progetti di sicurezza integrata intrapresi negli ultimi mesi, i quali, attraverso istituti di programmazione negoziata e di concertazione interistituzionale, hanno promosso il coinvolgimento delle regioni e degli enti locali nell'elaborazione di strategie organizzative nel settore;
si sottolinea la necessità di sviluppare forme di coordinamento nel controllo del territorio, in particolare attraverso il ricorso agli strumenti della polizia di prossimità e di comunità e al riordino dei presidi territoriali, eventualmente sopprimendo gli uffici non più necessari, nonché l'opportunità di ridurre l'utilizzo di personale di polizia per mansioni di carattere amministrativo;
si rimarca l'importanza dell'innovazione tecnologica nell'ambito delle politiche della sicurezza e si evidenzia l'importanza delle iniziative volte allo sviluppo della carta d'identità elettronica e all'interscambio dei dati anagrafici;
si ricordano gli impegni assunti dall'Italia in sede internazionale e comunitaria in materia di immigrazione, diritto d'asilo e tutela dei rifugiati, e si individuano - quali strumenti per assicurare nel modo migliore l'accoglienza e l'integrazione dei cittadini stranieri e per realizzare un maggiore sviluppo dei loro diritti - l'acquisizione della cittadinanza, la promozione di progetti di inclusione sociale, il rafforzamento della collaborazione tra i diversi livelli di governo nell'ambito dei Consigli territoriali per l'immigrazione, il miglioramento delle condizioni di vita degli immigrati ancora oggi ospitati nei centri di accoglienza e nei centri di identificazione;
si dedica un paragrafo (V.5), all'interno del capitolo V (Politiche della crescita sostenibile), alle tematiche della semplificazione normativa e amministrativa e, in tale quadro, si rimarca il legame tra il livello qualitativo della regolazione e il grado di competitività del Paese e si sottolinea l'esigenza che il processo di semplificazione


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sia inserito in un quadro di azione coerente che non si limiti alla riduzione del numero delle regole, ma comprenda misure di miglioramento delle regole esistenti;
si individuano quindi come obiettivi da perseguire, oltre alla semplificazione normativa e alla riduzione del numero delle leggi, la riduzione degli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese, la semplificazione delle procedure e la modernizzazione delle pubbliche amministrazioni;
si dedica un paragrafo (VII. 2), collocato nell'ambito del capitolo VII (Sostenibilità finanziaria), al tema della modernizzazione della pubblica amministrazione, di cui si evidenzia la valenza strategica anche ai fini della competitività del Paese;
viene posto in rilievo come il Governo, con il Memorandum d'intesa sul lavoro pubblico e la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, firmato con i sindacati maggiormente rappresentativi, nonché con l'Intesa sulla conoscenza, intenda creare una connessione tra la modernizzazione del settore pubblico, gli obiettivi economico-sociali del Paese ed una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi offerti ai cittadini, le cui esigenze e bisogni devono essere il centro di riferimento;
in tale ottica viene inquadrata anche l'esigenza della riforma dell'organizzazione del lavoro del pubblico impiego tramite la valutazione delle prestazioni e delle professionalità, di una gestione degli uffici che ottimizzi le risorse disponibili, dell'attribuzione di un ruolo prioritario ai processi di innovazione tecnologica;
viene chiarito che l'attività del Governo nell'ambito delle politiche innovative previste nel Memorandum passerà attraverso il rinnovo dei contratti pubblici, con l'impegno a rafforzare le esigenze di formazione del personale;
con riguardo al personale dirigente, è sottolineato l'intendimento di accelerare il processo di ricambio sulla base della competenza e del merito, di correggere alcune modalità di accesso e di meglio definire lo status della dirigenza, riaffermando il principio della valutazione ai fini del mantenimento o della revoca degli incarichi;
nell'ambito delle politiche per l'equità sociale, si sottolinea l'importanza delle azioni in materia di pari opportunità e diritti di cittadinanza, delle quali è evidenziata la finalità di promozione di una crescita stabile ed equilibrata nel Paese;
in tale quadro è resa nota la volontà del Governo di istituire un fondo destinato a un piano di azione per la promozione e la tutela dei diritti umani, a un piano d'azione contro ogni forma di discriminazione e a un piano straordinario per il lavoro alle donne e l'accesso alle carriere e all'impresa;
preso atto che il documento formula un richiamo all'urgenza di razionalizzare i costi della politica;
considerato che lo sviluppo delle autonomie realizzatosi in questi ultimi anni sia nell'ambito degli enti territoriali sia nell'ambito delle pubbliche amministrazioni ha finora seguito prevalentemente logiche interne a ciascuna istituzione;
rilevata l'esigenza di costruire un quadro coerente e comparabile delle attività svolte dai diversi livelli territoriali e dai diversi enti, che consenta ad ogni livello di governo una verifica della razionalità di ogni spesa pubblica, assicurando altresì opportune forme di trasparenza e rendicontabilità nei confronti dei cittadini;
considerato inoltre che il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, nel corso dell'audizione svolta il 30 maggio 2007 presso la I Commissione, ha segnalato l'assoluta urgenza di garantire al comparto della sicurezza, alle forze di polizia e al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco gli


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stanziamenti necessari anche solo per assicurare da parte loro l'ordinaria attività di presidio del territorio;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
sia espressamente segnalata l'esigenza di incrementare la dotazione finanziaria per il comparto della sicurezza, al fine di rafforzare e mantenere alta ed efficace l'azione di contrasto nei confronti della criminalità, nonché per le esigenze operative del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

e con la seguente osservazione:
si valuti l'opportunità di inserire uno specifico riferimento all'esigenza di prevedere misure, anche di carattere normativo, volte a:
sviluppare criteri e procedure per assicurare un più efficiente svolgimento delle funzioni pubbliche da parte delle singole Istituzioni e dei diversi livelli di governo in osservanza dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, stabiliti dall'articolo 118, primo comma, della Costituzione, in particolare evitando la duplicazione di apparati amministrativi;
introdurre procedure di coordinamento fra diversi livelli territoriali e fra organismi pubblici non territoriali in modo da evitare la sovrapposizione di competenze, con particolare riferimento alla riduzione o soppressione di strutture o funzioni in conseguenza dell'istituzione di nuovi organi o dell'attribuzione di nuove competenze ad altri livelli;
rafforzare gli strumenti volti a garantire la conoscenza da parte dell'opinione pubblica sulle spese e sulle attività delle istituzioni pubbliche, al fine di assicurare la massima trasparenza nei confronti dei cittadini circa i cosiddetti costi della politica.


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ALLEGATO 6

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011 (Doc. LVII, n. 2)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La I Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni;
esaminato, per la parti di competenza, il documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011;
considerato che nel documento:
si sottolinea l'importanza del rafforzamento del sistema nazionale di sicurezza quale fattore di sviluppo del Paese e, in tale ambito, si rileva la necessità di prevedere puntuali misure destinate alla operatività ed efficacia del comparto delle forze di polizia e delle forze armate, anche in relazione ai particolari compiti ed alla specificità delle funzioni svolte;
nell'ambito delle politiche della legalità e della sicurezza, si riconosce come fondamentale l'apporto di tutte le forze di polizia alla lotta contro la criminalità organizzata in tutte le sue forme;
si riconosce l'importanza di potenziare il rapporto di complementarità tra i diversi livelli di governo che collaborano alle politiche della sicurezza e si sottolinea la rilevanza dei progetti di sicurezza integrata intrapresi negli ultimi mesi, i quali, attraverso istituti di programmazione negoziata e di concertazione interistituzionale, hanno promosso il coinvolgimento delle regioni e degli enti locali nell'elaborazione di strategie organizzative nel settore;
si sottolinea la necessità di sviluppare forme di coordinamento nel controllo del territorio, in particolare attraverso il ricorso agli strumenti della polizia di prossimità e di comunità e al riordino dei presidi territoriali, eventualmente sopprimendo gli uffici non più necessari, nonché l'opportunità di ridurre l'utilizzo di personale di polizia per mansioni di carattere amministrativo;
si rimarca l'importanza dell'innovazione tecnologica nell'ambito delle politiche della sicurezza e si evidenzia l'importanza delle iniziative volte allo sviluppo della carta d'identità elettronica e all'interscambio dei dati anagrafici;
si ricordano gli impegni assunti dall'Italia in sede internazionale e comunitaria in materia di immigrazione, diritto d'asilo e tutela dei rifugiati, e si individuano - quali strumenti per assicurare nel modo migliore l'accoglienza e l'integrazione dei cittadini stranieri e per realizzare un maggiore sviluppo dei loro diritti - l'acquisizione della cittadinanza, la promozione di progetti di inclusione sociale, il rafforzamento della collaborazione tra i diversi livelli di governo nell'ambito dei Consigli territoriali per l'immigrazione, il miglioramento delle condizioni di vita degli immigrati ancora oggi ospitati nei centri di accoglienza e nei centri di identificazione;
si dedica un paragrafo (V.5), all'interno del capitolo V (Politiche della crescita


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sostenibile), alle tematiche della semplificazione normativa e amministrativa e, in tale quadro, si rimarca il legame tra il livello qualitativo della regolazione e il grado di competitività del Paese e si sottolinea l'esigenza che il processo di semplificazione sia inserito in un quadro di azione coerente che non si limiti alla riduzione del numero delle regole, ma comprenda misure di miglioramento delle regole esistenti;
si individuano quindi come obiettivi da perseguire, oltre alla semplificazione normativa e alla riduzione del numero delle leggi, la riduzione degli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese, la semplificazione delle procedure e la modernizzazione delle pubbliche amministrazioni;
si dedica un paragrafo (VII. 2), collocato nell'ambito del capitolo VII (Sostenibilità finanziaria), al tema della modernizzazione della pubblica amministrazione, di cui si evidenzia la valenza strategica anche ai fini della competitività del Paese;
viene posto in rilievo come il Governo, con il Memorandum d'intesa sul lavoro pubblico e la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, firmato con i sindacati maggiormente rappresentativi, nonché con l'Intesa sulla conoscenza, intenda creare una connessione tra la modernizzazione del settore pubblico, gli obiettivi economico-sociali del Paese ed una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi offerti ai cittadini, le cui esigenze e bisogni devono essere il centro di riferimento;
in tale ottica viene inquadrata anche l'esigenza della riforma dell'organizzazione del lavoro del pubblico impiego tramite la valutazione delle prestazioni e delle professionalità, di una gestione degli uffici che ottimizzi le risorse disponibili, dell'attribuzione di un ruolo prioritario ai processi di innovazione tecnologica;
viene chiarito che l'attività del Governo nell'ambito delle politiche innovative previste nel Memorandum passerà attraverso il rinnovo dei contratti pubblici, con l'impegno a rafforzare le esigenze di formazione del personale;
con riguardo al personale dirigente, è sottolineato l'intendimento di accelerare il processo di ricambio sulla base della competenza e del merito, di correggere alcune modalità di accesso e di meglio definire lo status della dirigenza, riaffermando il principio della valutazione ai fini del mantenimento o della revoca degli incarichi;
nell'ambito delle politiche per l'equità sociale, si sottolinea l'importanza delle azioni in materia di pari opportunità e diritti di cittadinanza, delle quali è evidenziata la finalità di promozione di una crescita stabile ed equilibrata nel Paese;
in tale quadro è resa nota la volontà del Governo di istituire un fondo destinato a un piano di azione per la promozione e la tutela dei diritti umani, a un piano d'azione contro ogni forma di discriminazione e a un piano straordinario per il lavoro alle donne e l'accesso alle carriere e all'impresa;
preso atto che il documento formula un richiamo all'urgenza di razionalizzare i costi della politica;
considerato che lo sviluppo delle autonomie realizzatosi in questi ultimi anni sia nell'ambito degli enti territoriali sia nell'ambito delle pubbliche amministrazioni ha finora seguito prevalentemente logiche interne a ciascuna istituzione;
rilevata l'esigenza di costruire un quadro coerente e comparabile delle attività svolte dai diversi livelli territoriali e dai diversi enti, che consenta ad ogni livello di governo una verifica della razionalità di ogni spesa pubblica, assicurando altresì opportune forme di trasparenza e rendicontabilità nei confronti dei cittadini;
considerato inoltre che il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, nel corso


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dell'audizione svolta il 30 maggio 2007 presso la I Commissione, ha segnalato l'assoluta urgenza di garantire al comparto della sicurezza, alle forze di polizia e al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco gli stanziamenti necessari anche solo per assicurare da parte loro l'ordinaria attività di presidio del territorio;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
sia espressamente segnalata l'esigenza di incrementare la dotazione finanziaria per il comparto della sicurezza, al fine di rafforzare e mantenere alta ed efficace l'azione di contrasto nei confronti della criminalità, nonché per le esigenze operative del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

e con le seguenti osservazioni:
si valuti l'opportunità di inserire uno specifico riferimento all'esigenza di prevedere misure, anche di carattere normativo, volte a:
sviluppare criteri e procedure per assicurare un più efficiente svolgimento delle funzioni pubbliche da parte delle singole Istituzioni e dei diversi livelli di governo in osservanza dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, stabiliti dall'articolo 118, primo comma, della Costituzione, in particolare evitando la duplicazione di apparati amministrativi;
introdurre procedure di coordinamento fra diversi livelli territoriali e fra organismi pubblici non territoriali in modo da evitare la sovrapposizione di competenze, con particolare riferimento alla riduzione o soppressione di strutture o funzioni in conseguenza dell'istituzione di nuovi organi o dell'attribuzione di nuove competenze ad altri livelli;
rafforzare gli strumenti volti a garantire la conoscenza da parte dell'opinione pubblica sulle spese e sulle attività delle istituzioni pubbliche, al fine di assicurare la massima trasparenza nei confronti dei cittadini circa i cosiddetti costi della politica.