IX Commissione - Resoconto di mercoledì 18 luglio 2007


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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Michele Pompeo META.

La seduta comincia alle 9.30.

Sui lavori della Commissione.

Angelo Maria SANZA (FI), intervenendo sui lavori della Commissione, non può esimersi dall'evidenziare che la recentissima evoluzione della vicenda della privatizzazione di Alitalia, che ha registrato la rinuncia anche dell'ultimo soggetto che aveva manifestato interesse all'operazione, non fa che confermare tutte le perplessità da lui stesso espresse ai Ministri dell'economia e delle finanze e dei trasporti in occasione della loro audizione del 13 dicembre 2006, svolta dalle Commissioni riunite IX della Camera dei deputati e 8a del Senato della Repubblica. Le condizioni poste nella procedura di privatizzazione erano evidentemente talmente onerose da non consentire ad alcun serio acquirente di presentare offerte vincolanti per l'acquisto di parte del capitale azionario dell'azienda. Peraltro, la questione non è solo di natura tecnica, ma riguarda anche e soprattutto l'orientamento politico al momento prevalente nelle scelte di indirizzo del Governo, tenuto conto che la forte


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influenza che esercita la sinistra radicale non consente alla maggioranza di portare a termine il previsto programma di privatizzazioni. Un altro esempio di tale situazione di stallo è peraltro rappresentato dalla vicenda Fincantieri, anch'essa caratterizzata da una forte contrarietà di parte delle forze politiche che sostengono il Governo persino al collocamento in borsa del 49 per cento del capitale. Alla luce di tale confusa situazione, sulla quale deve essere fatta chiarezza in modo tempestivo, chiede che la Commissione possa procedere urgentemente all'audizione dei Ministri Padoa Schioppa e Bianchi, nonché a quella delle parti sociali interessate.

Silvano MOFFA (AN), nell'associarsi alle preoccupazioni espresse dal deputato Sanza, ricorda che nelle occasioni in cui il Governo riferì alla Commissione sull'evoluzione della vicenda Alitalia non solo i deputati di opposizione, ma anche diversi esponenti dei gruppi di maggioranza ebbero ad esprimere forti perplessità in ordine all'effettiva possibilità che, a fronte di condizioni come quelle previste nella procedura di privatizzazione vi fossero soggetti industriali davvero in grado di presentare offerte di acquisto. Ciononostante si è inteso proseguire sulla strada della procedura di privatizzazione e ciò ha inevitabilmente comportato effetti economici di segno negativo, ove si pensi, a titolo esemplificativo, alle evidenti speculazioni alle quali è stato sottoposto il titolo dell'azienda sul mercato borsistico. Sulla base di tale ultima considerazione, nel concordare circa la necessità di procedere alle audizione dei Ministri dell'economia e delle finanze e dei trasporti, rappresenta altresì l'esigenza che la Commissione proceda anche all'audizione del presidente della CONSOB.

Mario TASSONE (UDC) si associa alle richieste di audizione formulate dai deputati Sanza e Moffa. Intende tuttavia precisare che, ad onor del vero, la difficile situazione di Alitalia viene da lontano e non è totalmente imputabile al Governo in carica. L'esecutivo, per la verità, ha la colpa di avere gestito la vicenda in modo inadeguato, non soltanto per l'incompletezza dei dati e delle informazioni fornite al Parlamento, ma soprattutto perché ha avviato la procedura di privatizzazione senza un previo e credibile piano industriale per l'azienda. Ne è derivata la mancanza di vere intenzioni di acquisto anche da parte dei soggetti economici che, in una prima fase, avevano almeno manifestato interesse. Paventa a questo punto il rischio che si possa giungere ad una vera e propria «svendita» di Alitalia a favore di cordate che, fino ad ora, sono rimaste prudentemente dietro le quinte. Ed è proprio tale eventualità, che il precedente Governo era riuscito a scongiurare, che deve essere oggi temuta. Alla luce di tali considerazioni, invita pertanto la Commissione tutta ad esprimere, eventualmente con l'approvazione di una risoluzione, la più viva preoccupazione circa il futuro di Alitalia. Ciò consentirebbe al Parlamento di recuperare un ruolo di indirizzo e di controllo che, su tale questione, non è stato mai posto nella condizione di svolgere. Auspica infine che le prospettate audizioni non si risolvano in una procedura di natura esclusivamente rituale, ma che possano invece contribuire a chiarire anche i lati della vicenda rimasti tuttora oscuri, come ad esempio le motivazioni che avrebbero indotto da ultimo anche AIR ONE a ritirarsi dalla gara.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ritiene opportuna l'audizione del Ministro dell'economia e delle finanze, pur rimanendo dell'idea che la scelta del Governo di procedere alla privatizzazione di Alitalia sia stata comunque molto coraggiosa. È pur vero che, sin dall'inizio, erano emersi dubbi circa l'onerosità delle condizioni imposte ai potenziali acquirenti e, a conti fatti, proprio questo pare essere stato il punto debole dell'intera procedura. Segnala peraltro che, anche ove AIR ONE non si fosse ritirata dalla gara, la sua proposta di acquisto avrebbe comunque potuto comportare problemi di rispetto delle regole di concorrenza su diverse


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delle principali tratte nel territorio nazionale. Da ultimo formula l'auspicio che l'infelice esito della privatizzazione non rappresenti il viatico per il ritorno a modalità di gestione pubblica dell'azienda che oramai appartengono al passato.

Mario RICCI (RC-SE) riconosce anch'egli che la dismissione del capitale pubblico di Alitalia non è stata gestita dal Governo con l'attenzione che un'operazione di tale complessità avrebbe sicuramente richiesto. La sua parte politica, del resto, si era opposta sin dall'inizio, alla privatizzazione, ritenendo invece preferibile l'adozione di un nuovo piano industriale e il rafforzamento della presenza pubblica nell'azienda. Tale considerazione emergeva anche da un'analisi della situazione economica di Alitalia che, evidentemente, non aveva avrebbe potuto trovare acquirenti seri sul mercato. È quindi venuto il momento, alla luce delle recentissime novità, di fare chiarezza sulla situazione ed è per tali ragioni che anche la sua parte politica conviene sull'opportunità di procedere alle audizioni dei Ministri dell'economia e delle finanze e dei trasporti.

Michele Pompeo META, presidente, assicura tutti i deputati intervenuti che si farà tempestivamente carico di contattare il Ministro dell'economia e delle finanze al fine di rappresentargli l'esigenza di procedere ad una sua audizione sui più recenti sviluppi della privatizzazione di Alitalia.

Indagine conoscitiva sulla sicurezza nella circolazione stradale.
(Deliberazione di una ulteriore proroga del termine).

Michele Pompeo META, presidente, avverte che è pervenuta, in data 29 giugno 2007 l'autorizzazione del Presidente della Camera, ad una ulteriore proroga, al 30 novembre 2007, del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva in titolo. Propone quindi di deliberare l'ulteriore proroga - al 30 novembre 2007 - del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza nella circolazione stradale.

La Commissione delibera quindi l'ulteriore proroga del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva al 30 novembre 2007.

Paolo UGGÈ (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che non è ancora presente in Commissione alcun rappresentante del Governo, nonostante la seduta della Commissione stessa fosse convocata a partire dalle ore 9. Chiede pertanto al presidente di prendere atto di tale assenza e di non proseguire nell'esame degli altri argomenti all'ordine del giorno.

Michele Pompeo META, presidente, intende precisare che il Viceministro dei trasporti, De Piccoli, che sarebbe dovuto intervenire in Commissione questa mattina è attualmente impegnato, unitamente al Ministro Bianchi, in un tavolo negoziale finalizzato a fare rientrare il già preannunciato sciopero dei lavoratori del comparto ferroviario. Accoglie comunque la proposta del deputato Uggè e propone che, sugli stessi argomenti già all'ordine del giorno di questa mattina, la Commissione sia riconvocata per le ore 14.

La Commissione consente.

La seduta termina alle 9.55.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Michele Pompeo META. - Interviene il viceministro per i trasporti, Cesare De Piccoli.

La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni in materia di continuità territoriale per l'Isola d'Elba.
C. 1640 Velo.
(Seguito dell'esame e rinvio).


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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2007.

Michele Pompeo META, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti alla proposta di legge in titolo (vedi allegato 1).

Silvia VELO (Ulivo), relatore, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.1, volto ad espungere, dall'articolo 1, il secondo periodo, atteso che tale disposizione reca la quantificazione dell'onere finanziario del provvedimento che, tuttavia, è già previsto, nei medesimi termini, nell'ambito dell'articolo 2. Raccomanda altresì l'approvazione del suo emendamento 2.1, finalizzato ad aggiornare al triennio 2007-2009 il periodo di finanziamento degli oneri del provvedimento, originariamente previsto per il triennio 2006-2008, nonché a modificare la norma di copertura sulla base delle risorse che risultano attualmente disponibili nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Esprime invece parere contrario sull'emendamento 1.2 Oliva, in quanto la continuità territoriale per la regione Sicilia è già prevista dall'ordinamento, e in particolare dall'articolo 135 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (legge finanziaria 2001). Per le medesime ragioni, esprime altresì parere contrario sull'articolo aggiuntivo 2.01, che è volto a prevedere un finanziamento a compensazione degli oneri di servizio pubblico sostenuti per l'offerta di servizi di trasporto aerei di collegamento dei piccoli comuni ricadenti nel territorio dell'isola minore di Lampedusa, atteso che l'articolo 82 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) ha già esteso le disposizioni per la continuità territoriale di cui all'articolo 36 della legge 17 maggio 1999, n. 144, tra le altre, anche all'isola di Lampedusa. Nel rinviare comunque per l'approfondimento di eventuali profili problematici concernenti l'attuazione della continuità territoriale in Sicilia e a Lampedusa alla ricognizione che, nella scorsa seduta, il rappresentante del Governo si era impegnato a mettere a disposizione della Commissione, intende comunque ribadire che la finalità della proposta di legge di cui è prima firmataria è limitata al solo territorio dell'Isola d'Elba e che è in questa ottica che ha già preannunciato la sua intenzione di richiedere, ove ne sussistano le condizioni, il trasferimento del provvedimento alla sede legislativa.

Il viceministro Cesare DE PICCOLI esprime pareri conformi a quelli del relatore.

Antonio ATTILI (SDpSE), intervenendo sul complesso degli emendamenti, intende ulteriormente precisare quanto già esaustivamente chiarito dal relatore, in ordine all'inefficacia sul piano giuridico delle proposte emendative 1.2 Oliva e 2.01 Alessandri, atteso che la continuità territoriale per la Sicilia e, in particolare per l'isola di Lampedusa, è già da tempo operativa, a seguito di successive estensioni dell'ambito di applicazione dell'articolo 36 della legge 17 maggio 1999, n. 144.

Michele Pompeo META, presidente, avverte che, non essendo presente il deputato Oliva, si intende abbia rinunciato al suo emendamento 1.2.

La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.1 e 2.1 del relatore.

Michele Pompeo META, presidente, avverte che, in assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo 2.01 Alessandri, si intende che vi abbiano rinunciato.

Michele Pompeo META, presidente, avverte che il nuovo testo, risultante dalle proposte emendative testé approvate, sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.25.


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Michele Pompeo META. - Interviene il viceministro per i trasporti, Cesare De Piccoli.

La seduta comincia alle 14.25.

Norme in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
C. 2849 Governo, approvato dal Senato e abb.

(Parere alle Commissioni XI e XII).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Mario RICCI (RC-SE), relatore, fa presente che il disegno di legge n. 2849, già approvato dal Senato, contiene all'articolo 1, la delega al Governo ad adottare, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, al fine di proporre misure finalizzate a ridurre l'ancora elevata mortalità che si registra sul lavoro nel nostro paese. Intende quindi preliminarmente precisare che l'ambito di applicazione del provvedimento è esteso a tutti i settori di attività, privati o pubblici, senza alcuna attenzione specifica per i profili di competenza della IX Commissione, laddove invece nella proposta di legge abbinata, la n. 2636 Fabbri, all'articolo 2, si precisava che, quanto ai mezzi di trasporto aerei e marittimi, l'applicazione della nuova disciplina avrebbe dovuto tenere conto delle particolari esigenze connesse al servizio espletato. Ai fini dell'esercizio della delega di cui all'articolo 1, il disegno di legge prevede una serie di principi e criteri direttivi, tra cui si segnalano i seguenti: l'applicazione della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro a tutti i lavoratori e lavoratrici, autonomi e subordinati, nonché ai soggetti ad essi equiparati; la razionalizzazione dell'apparato sanzionatorio, amministrativo e penale; la revisione dei requisiti, delle tutele, delle attribuzioni e delle funzioni dei soggetti del sistema di prevenzione aziendale, con il rafforzamento del ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e l'introduzione della figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza del sito produttivo; la realizzazione del coordinamento su tutto il territorio nazionale delle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro; la razionalizzazione e il coordinamento delle strutture centrali e territoriali di vigilanza; la revisione della normativa in materia di appalti, prevedendo, tra le altre, misure dirette a migliorare l'efficacia della responsabilità solidale tra appaltante ed appaltatore, a modificare il sistema di assegnazione degli appalti pubblici al massimo ribasso al fine di garantire che l'assegnazione non determini la diminuzione del livello di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nonché a modificare la disciplina contenuta nel codice degli appalti pubblici prevedendo che i costi relativi alla sicurezza debbano essere specificamente indicati nei bandi di gara e risultare congrui. Inoltre l'articolo 2 prevede che, nei casi di esercizio dell'azione penale per i delitti di omicidio colposo o di lesione personale colposa commessi in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all'igiene del lavoro, il pubblico ministero ne dà notizia immediatamente all'INAIL ai fini dell'eventuale costituzione di parte civile e dell'azione di regresso. L'articolo 3 reca modifiche al decreto legislativo n. 626 del 1994, che intervengono sostanzialmente sulle specifiche tutele da adottare nel caso di contratto d'appalto e sulla disciplina relativa alle modalità di elezione nonché alle attribuzioni del rappresentante per la sicurezza. L'articolo 4 dispone il coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro affidato ai comitati regionali di coordinamento. L'articolo 5 estende a tutti i settori produttivi i poteri di sospensione dei lavori


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e di interdizione alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni, previsti dall'articolo 36-bis, commi 1 e 2, del decreto-legge n. 223 del 2006, nei casi di violazioni di una certa gravità della disciplina relativa alla regolarità delle assunzioni e all'orario di lavoro che avvengano nel settore dell'edilizia. L'articolo 6 prevede che, a decorrere dal 1o settembre 2007, il personale occupato dall'impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento. L'articolo 7 attribuisce agli organismi paritetici di cui all'articolo 20 del decreto legislativo n. 626 del 1994 la possibilità di effettuare nei luoghi di lavoro rientranti nel proprio ambito di competenza sopralluoghi per valutare l'applicazione della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. L'articolo 8 include tra i criteri da adottare nella predisposizione delle gare e nella valutazione delle offerte anomale, anche quello dei costi relativi alla sicurezza. L'articolo 9 è volto ad introdurre apposite sanzioni pecuniarie e interdittive per le persone giuridiche i cui dirigenti siano responsabili dei reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro. L'articolo 10 concede un credito di imposta per le spese sostenute dai datori di lavoro per la partecipazione dei lavoratori a programmi di formazione in materia di tutela e sicurezza sul lavoro. L'articolo 11 dispone che anche nei confronti dei datori di lavoro che presentino l'istanza di regolarizzazione di lavoratori continuano a svolgersi ispezioni o verifiche concernenti la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Infine l'articolo 12 autorizza l'assunzione, a decorrere dal mese di gennaio 2008, in un numero massimo di 300 unità, gli idonei non vincitori dei concorsi pubblici regionali per la qualifica di ispettori del lavoro. Propone, infine, di esprimere sul provvedimento un parere favorevole.

Cesare CAMPA (FI), pur riconoscendo al relatore di avere esposto con chiarezza i punti qualificanti del provvedimento in esame, ritiene che si tratti dell'ennesima iniziativa legislativa che stabilisce principi astrattamente condivisibili, ma che poi non si traducono in una disciplina di immediata attuazione. Ritiene poi che la filosofia dell'intervento non sia quella più idonea ad affrontare un problema di così grande rilievo, poiché si prefigurano misure di natura esclusivamente ispettiva e sanzionatoria nei confronti delle imprese, senza introdurre invece quegli indispensabili incentivi che possono essere davvero in grado di incidere sui livelli di sicurezza reale nei luoghi di lavoro. Per queste ragioni, dichiara che si asterrà sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 14.35.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 18 luglio 2007.

Audizione informale del presidente della regione Sardegna, dott. Renato Soru, sul trasferimento alla regione Sardegna delle funzioni in materia di trasporto pubblico locale.

L'audizione informale è stata svolta dalle 15.15 alle 16.25.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Proposta di nomina del prof. Paolo Fadda a presidente dell'Autorità portuale di Cagliari.
Nomina n. 40.