Commissioni Riunite VII e IX - Resoconto di luned́ 23 luglio 2007


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SEDE REFERENTE

Lunedì 23 luglio 2007. - Presidenza del vicepresidente della VII Commissione Emerenzio BARBIERI, indi del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Luigi Vimercati.

La seduta comincia alle 15.15.

Disposizioni per la disciplina del settore televisivo nella fase di transizione alla tecnologia digitale.
C. 1825 Governo, C. 2077 Beltrandi, C. 2502 De Zulueta e C. 2601 De Laurentiis.
(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 luglio 2007.

Emerenzio BARBIERI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta delle Commissioni riunite sia assicurata anche attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Angelo Maria SANZA (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che la convocazione delle Commissioni riunite VII e IX per l'odierna giornata di lunedì appare non conforme alle procedure ordinariamente seguite. Si tratta di una forzatura che rischia di far venire meno quel clima di collaborazione che si era instaurato tra maggioranza e opposizione nel corso dell'esame del provvedimento. Intende peraltro segnalare che il mancato svolgimento delle due sedute a tale fine previste nella scorsa settimana non è in alcun modo imputabile ad atteggiamenti ostruzionistici dei gruppi di opposizione, quanto invece alla decisione del Governo di porre la fiducia su un decreto-legge. Assicura comunque che i deputati del gruppo di Forza Italia che fanno parte della IX Commissione, anche per una forma di rispetto nei confronti del Presidente Meta, prenderanno comunque parte alla seduta, pur auspicando che nel prosieguo dei lavori sia abbandonata l'idea di accelerare l'iter di esame del disegno di legge e sia recuperato uno spirito costruttivo e sereno nei rapporti tra maggioranza e opposizione.


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Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) sottolinea che il provvedimento in titolo presenta aspetti rilevanti dal punto di vista industriale, prima ancora che politico ed è pertanto fondamentale accelerarne l'esame, favorendo un confronto pacato e corretto tra forze di maggioranza e di opposizione. Rilevata altresì l'opportunità di affrontare i contenuti in esame attraverso un provvedimento legislativo, richiama l'invito rivolto nella giornata odierna dal Presidente della Repubblica a rispettare i richiami dell'Unione europea in materia di concorrenza e di pluralismo nell'informazione.

Michele Pompeo META, relatore per la IX Commissione, intende precisare che la convocazione odierna delle Commissioni riunite VII e IX è stata effettuata nel pieno rispetto delle procedure previste e non vi è alcuna intenzione di accelerare l'iter del provvedimento. Peraltro, in luogo della seduta odierna, era stato in un primo momento proposto lo svolgimento di una seduta nella serata di giovedì 19 luglio 2007, ma su tale ipotesi proprio i rappresentanti dei gruppi di opposizione avevano manifestato le maggiori riserve. Coglie inoltre l'occasione per rilevare come il provvedimento sia stato assegnato alle Commissioni sin dall'ottobre 2006 e che, fino ad oggi, è stato garantito il più ampio spazio per qualsiasi approfondimento istruttorio. Ritiene comunque che, anche alla luce della recente ulteriore pronuncia dell'Unione europea sulla procedura di infrazione relativa alla cosiddetta «legge Gasparri», il Parlamento debba comunque assumersi la responsabilità di pervenire ad una decisione sul provvedimento in esame. E sarebbe molto opportuno che a tale adempimento si riuscisse a dare seguito in tempi solleciti, senza attendere che sia la Conferenza dei presidenti di gruppo a iscrivere il provvedimento per l'esame da parte dell'Assemblea.

Silvano MOFFA (AN), dopo avere chiarito che l'opposizione non vuole assumere alcuna iniziativa ostruzionistica, fa presente, nel merito, che l'espressione dei pareri sugli emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 2 ha rappresentato una chiusura rispetto alle posizioni assunte dai relatori e dal Governo in occasione dell'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1. Quanto alle iniziative assunte in sede comunitaria, riterrebbe opportuno un approfondimento, di cui potrebbe farsi carico il Governo, proprio al fine di verificare se il provvedimento all'esame delle Commissioni sia idoneo a garantire il superamento delle riserve espresse dalla Commissione europea.

Antonello FALOMI (RC-SE) sottolinea che il provvedimento è all'esame delle Commissioni da oltre dieci mesi e che la maggioranza non ha operato nessuna forzatura per accelerare l'esame del provvedimento.

Davide CAPARINI (LNP), pur riconoscendo che l'odierna convocazione delle Commissioni riunite non reca alcun profilo problematico rispetto alle norme che presiedono a tale adempimento procedurale, fa comunque presente che si tratta di una iniziativa che rischia di far venire meno il rapporto di correttezza che si è instaurato tra maggioranza e opposizione ai fini dell'esame del provvedimento. È infatti molto inusuale la convocazione di una seduta delle Commissioni con votazioni nella giornata del lunedì, soprattutto quando l'argomento da esaminare è l'articolo 2, che costituisce l'asse portante del disegno di legge n. 1825. Si privano infatti diversi deputati della possibilità di partecipare ad una discussione che appare di fondamentale importanza per il prosieguo dell'esame. Auspica in proposito che tale incidente di percorso non abbia a ripetersi e che, pertanto, non vi siano ulteriori tentativi di accelerare l'esame del provvedimento. Segnala da ultimo che le indicazioni provenienti dalla Commissione europea fanno sorgere delle perplessità laddove si pensi che nessuna contestazione in termini di violazioni della normativa sulla concorrenza è stata avanzata nei confronti delle emittenti controllate da Murdoch.


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Si passa all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti e articoli aggiuntivi ad esso riferiti.

Davide CAPARINI (LNP), intervenendo per dichiarazione di voto sul suo emendamento 2.194, ne raccomanda l'approvazione, atteso che la soppressione dell'articolo 2 si rende necessaria al fine di evitare di introdurre nell'ordinamento una disposizione, il tetto sui ricavi pubblicitari nel mercato televisivo, che appare antiquata, in quanto non tiene conto dell'evoluzione del mercato delle telecomunicazioni e dei media.

Angelo Maria SANZA (FI) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 2.194 Caparini, in quanto l'articolo 2, nello stabilire una soglia di posizione dominante da calcolare ex ante, si pone in contrasto con la disciplina comunitaria della concorrenza, oltre ad introdurre situazioni di disuguaglianza tra i soggetti che partecipano al mercato pubblicitario.

Antonello FALOMI (RC-SE) dichiara voto contrario sull'emendamento Caparini 2.194, osservando che l'imposizione dei limiti antitrust ex ante è fissata anche nella cosiddetta legge Gasparri.

Sergio PIZZOLANTE (FI), intervenendo a titolo personale, dichiara il suo voto favorevole sull'emendamento 2.194 Caparini, nel presupposto che il previsto tetto del 45 per cento sui ricavi pubblicitari appare anche di difficile determinazione, in quanto suscettibile di modificarsi in relazione all'aumento o alla diminuzione del volume della pubblicità televisiva rispetto a quella sugli altri media.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Caparini 2.194.

Tana DE ZULUETA (Verdi) ritira i suoi emendamenti 2.235, 2.234, 2.232 e 2.236, facendo presente che gli stessi erano volti ad introdurre un diverso criterio per il calcolo dei tetti alle risorse del mercato televisivo.

Antonello FALOMI (RC-SE) sottoscrive l'emendamento Sgobio 2.32.

Michele Pompeo META, relatore per la IX Commissione, propone una riformulazione dell'emendamento Sgobio 2.32.

Antonello FALOMI (RC-SE) accogliendo l'invito del relatore, presenta una nuova formulazione dell'emendamento 2.32 di cui è cofirmatario (vedi allegato).

Egidio Enrico PEDRINI (IdV), interviene con riferimento alla proposta di riformulazione dell'emendamento 2.32 Sgobio, ritenendo che la stessa possa introdurre limitazioni alla libertà d'impresa delle concessionarie di pubblicità. In attesa di avere chiarimenti sul punto, propone di accantonare l'emendamento 2.32 Sgobio, come testé riformulato.

Davide CAPARINI (LNP) esprime anch'egli perplessità in ordine alla ratio della proposta di nuova formulazione dell'emendamento 2.32 Sgobio, soprattutto con riferimento ai rapporti che lo stesso introduce tra concessionari di pubblicità nazionali e locali.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritiene che la nuova formulazione dell'emendamento in esame risponda all'obiettivo di limitare l'occupazione del mercato locale da parte delle grandi concessionarie di pubblicità. Concorda peraltro con l'esigenza di accantonare l'emendamento 2.32 (nuova formulazione)

Angelo Maria SANZA (FI) intende fare presente che, almeno sotto il profilo della tecnica normativa, l'utilizzo della locuzione «in ogni caso» appare improprio e suscettibile di determinare diverse interpretazioni della disposizione in esame. Esprime quindi il suo orientamento favorevole alla proposta di accantonamento.


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Silvano MOFFA (AN), nel concordare anch'egli sulla proposta di accantonamento della proposta di riformulazione dell'emendamento 2.32 Sgobio, invita comunque il Governo a verificarne la compatibilità comunitaria.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) si associa alla richiesta di accantonamento, invitando nel contempo i relatori e il rappresentante del Governo a riflettere circa l'effettiva opportunità di introdurre una norma come quella oggetto della proposta di riformulazione dell'emendamento 2.32 Sgobio.

Mario BARBI (Ulivo) ritiene ragionevole l'accantonamento della nuova formulazione testè proposta, pur facendo presente che la previsione di disposizioni volte a differenziare l'ambito di operatività delle con cessionarie di pubblicità in ambito nazionale e locale non rappresenta una novità per l'ordinamento italiano. Ritiene inoltre che la ratio della disposizione sia rinvenibile nell'esigenza che i grandi concessionari nazionali di pubblicità non riducano eccessivamente le opportunità di attività dei concessionari locali. Conviene comunque sull'opportunità di verificare la proposta emendativa sotto il profilo della chiarezza della sua formulazione.

Antonello FALOMI (RC-SE) concorda con la proposta di accantonare l'emendamento Sgobio 2.32 (nuova formulazione), osservando che la sua finalità è di tutelare l'autonomia e l'indipendenza del sistema dell'emittenza locale.

Michele Pompeo META, relatore per la IX Commissione, ritiene opportuno che il Governo si faccia carico di approfondire la fondatezza delle perplessità testé manifestate. Concorda pertanto con la proposta di accantonamento della proposta di nuova formulazione dell'emendamento 2.32 Sgobio.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI condivide la richiesta di accantonare l'emendamento 2.32 (nuova formulazione) allo scopo di consentire ad un ulteriore approfondimento sul punto.

Le Commissioni deliberano quindi di accantonare l'emendamento 2.32 (nuova formulazione).

Angelo Maria SANZA (FI), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento 2.108 Romani, ne raccomanda l'approvazione, facendo presente che la fissazione ex ante di un tetto di ricavi, superato il quale un'impresa viene ritenuta in posizione dominante è contraddittorio con il principio comunemente accolto, e fatto proprio anche in un testo del professor Giuliano Amato, in base al quale la posizione di dominanza non può essere vietata se risulta dal libero gioco delle forze di mercato.

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur) fa presente che il suo gruppo ha sottoscritto gli emendamenti *2.16 Barbieri, *2.108 Romani e *2.164 Bono, in conseguenza dell'erroneo ritiro di alcuni emendamenti a firma Fabris nel corso della precedente seduta. Nel merito, la sua parte politica è contraria alla fissazione ex ante della soglia al superamento della quale un'impresa viene considerata in posizione dominante, considerato che sia l'Unione europea che il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato hanno sostenuto che una valutazione a tale fine può avvenire solo caso per caso. Peraltro, in luogo della locuzione «impresa in posizione dominante», riterrebbe preferibile quella alternativa di «impresa in posizione di rilevante o preminente forza di mercato».

Silvano MOFFA (AN), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento *2.164 Bono, ne raccomanda l'approvazione, ricordando anch'egli l'intervento del presidente Catricalà che, in particolare, si era soffermato sull'esigenza di non porre limiti, con apposite soglie antitrust, alle possibilità di espansione economica delle imprese.


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Il sottosegretario Luigi VIMERCATI evidenzia come l'intervento sui nuovi limiti antitrust è stato sollecitato anche dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha verificato una posizione dominante nell'ambito della televisione analogica. Ribadisce quindi l'invito al ritiro degli identici emendamenti 2.16, 2.213, 2.108 e 2.164.

Sergio PIZZOLANTE (FI), intervenendo a titolo personale sull'emendamento *2.108 Romani, segnala l'incongruenza di una disposizione che, da un lato, fissa un tetto ai ricavi pubblicitari di Mediaset, azienda che ne detiene attualmente una quota pari al 57 per cento, laddove, invece, non fissa alcuna soglia massima a carico dell'operatore monopolista sul satellite. Cita inoltre il recente libro del senatore De Benedetti, dal quale si evincono gli effetti economici fortemente negativi sulle imprese e sui cittadini di una misura quale quella in esame.

Mario BARBI (Ulivo), premesso che non ritiene che l'introduzione della soglia del 45 per cento sui ricavi pubblicitari delle emittenti televisive possa essere foriera di tutte le conseguenze negative elencate dal senatore De Benedetti nella sua pubblicazione, ritiene che la previsione di un tale tetto sia molto ragionevole. Rispondendo poi al deputato D'Elpidio, reputa preferibile mantenere nel testo la locuzione «impresa in posizione dominante». Pertanto, nel rammaricarsi che il gruppo UDEUR non condivida tale orientamento, fa presente che il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha recentemente riconosciuto che nel mercato dell'editoria un tetto analogo a quello previsto dal disegno di legge n. 1825 appare compatibile con la disciplina sulla concorrenza.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) intende precisare che il professor Catricalà, nell'occasione già più volte evocata, lasciò comunque intendere che i tetti ex ante, ove temporanei, sarebbero compatibili con la disciplina antitrust, proprio perché resi momentaneamente necessari per garantire il pluralismo nel settore televisivo. Del resto, la stessa limitatezza dell'ambito di applicazione del limite introdotto dall'articolo 2, che è riferito ai soli ricavi pubblicitari, lascia alle aziende interessate la piena libertà di investire in modo diverso le loro risorse.

Antonello FALOMI (RC-SE) preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto contrario sugli identici emendamenti Barbieri 2.16, Caparini 2.213, Romani 2.108 e Bono 2.164, nonchè sul successivo emendamento Caparini 2.195. Rileva che in altri paesi europei, in cui sono previsti limiti molto più stringenti rispetto all'Italia, i sistemi radiotelevisivi sono caratterizzati da maggiore pluralismo.

Angelo Maria SANZA (FI) chiede che si proceda alla verifica del numero legale.

Emerenzio BARBIERI, presidente, rilevato che la richiesta è appoggiata dal prescritto numero di deputati e che le Commissioni non sono in numero legale, sospende la seduta per un'ora.

La seduta, sospesa alle 16.35, è ripresa alle 17.40.

Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Barbieri 2.16, Caparini 2.213, Romani 2.108 e Bono 2.164; l'emendamento Caparini 2.195; gli identici emendamenti Tassone 2.17, Romani 2.109 e Moffa 2.165; gli identici Romani 2.110 e Bono 2.166; nonché gli emendamenti Romani 2.112, 2.113 e 2.111.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) manifesta la sua disponibilità a ritirare il suo emendamento 2.5, come richiesto dal relatore e dal rappresentante del Governo in sede di espressione dei pareri, precisando che il tetto del 45 per cento del totale dei ricavi pubblicitari del settore televisivo è ritenuto fondamentale non tanto per chiudere i mercati, quanto per consentire di entrare


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nel mercato a coloro che hanno subito danni da posizioni dominanti. Ritiene fondamentale che nel testo del Governo si recepiscano gli orientamenti della Corte costituzionale in materia di sanzioni, sottolineando altresì il ruolo e i poteri dell'Autorità in materia di sanzioni e l'esigibilità delle multe in caso di aggiramento del tetto.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, assicura che nel testo in esame si terrà conto dei rilievi testé espressi dall'onorevole Giulietti.

Michele Pompeo META, relatore per la IX Commissione, si associa alle considerazioni del presidente Folena.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI assicura che potrà essere previsto un regime sanzionatorio adeguato con la presentazione di una proposta emendativa da parte dei relatori o da parte del Governo riferita all'articolo 5, volta a recepire le proposte emendative in esame con riferimento alle quali ribadisce l'invito al ritiro.

Antonello FALOMI (RC-SE) riterrebbe opportuno accantonare l'emendamento Giulietti 2.5, affrontandone l'esame in sede di discussione dell'articolo 5.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, sottolinea che, se il deputato Giulietti ritira il suo emendamento 2.5, la materia delle sanzioni sarà comunque approfondita in sede di esame dell'articolo 5. Rileva pertanto che gli effetti del ritiro sono analoghi a quelli dell'accantonamento.

Emerenzio BARBIERI (UDC) fa presente che la maggioranza sta attuando una sorta di ostruzionismo nell'esame dell'articolo 2.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, osserva che i limiti alla raccolta pubblicitaria nel settore televisivo rappresentano una questione capitale sulla quale vi è confronto nella maggioranza e tra la maggioranza e il rappresentante del Governo. Si tratta piuttosto di un segno di democrazia all'interno della coalizione.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira il suo emendamento 2.5 nel presupposto che i relatori e il Governo presentino un emendamento all'articolo 5 che chiarisca i contenuti del regime sanzionatorio.
Ritira inoltre i suoi emendamenti 2.13, 2.4, 2.12, 2.1, 2.10, 2.8 e 2.7.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono quindi gli identici emendamenti Oppi 2.18, Romani 2.114, Moffa 2.167 e Caparini 2.196; nonché gli identici emendamenti Romani 2.115 e Bono 2.168.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Sasso 2.25, Balducci 2.29 e Carbonella 2.102: si intende che vi abbiano rinunziato.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira i suoi emendamenti *2.225 e 2.220, nel presupposto che i relatori e il rappresentante del Governo si facciano carico di presentare un'apposita proposta emendativa riferita all'articolo 5.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Sasso 2.26 e Balducci 2.28: si intende che vi abbiano rinunziato.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritira il suo emendamento 2.37.

Tana DE ZULUETA (Verdi) ritira il suo emendamento 2.40.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Carbonella 2.101 e Sgobio 2.33: si intende che vi abbiano rinunziato.

Davide CAPARINI (LNP) ritira i suoi emendamenti 2.237, 2.198, 2.199 e 2.197.


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Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur) sottoscrive l'emendamento Fabris 2.158.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Fabris 2.158.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira il suo emendamento 2.6.

Tana DE ZULUETA (Verdi) ritira il suo emendamento 2.44.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) non accoglie l'invito al ritiro del suo emendamento 2.105, di cui raccomanda invece l'approvazione, facendo presente l'esigenza che, accanto alla soglia del 45 per cento dei ricavi pubblicitari, si introduca anche un tetto del 30 per cento delle risorse complessive del sistema televisivo, al fine di estendere l'applicazione delle disposizioni antitrust anche alla RAI, che è, assieme a Mediaset, l'altro soggetto del duopolio italiano.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) dichiara l'astensione sull'emendamento Beltrandi 2.105.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Beltrandi 2.105.
Approvano l'emendamento Fabris 2.159.
Respingono gli identici emendamenti Romani 2.116 e Moffa 2.169.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 2.219.

Le Commissioni approvano quindi gli identici emendamenti Falomi 2.35 e Giulietti 2.11, risultando conseguentemente assorbiti gli identici emendamenti Carra 2.223 e De Biasi 231.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ritira il suo emendamento 2.106.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, propone una riformulazione dell'emendamento Caparini 2.206, nel senso di riferirlo all'articolo 6 (vedi allegato).

Davide CAPARINI (LNP) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 2.206.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Caparini 2.200 e gli identici emendamenti Romani 2.17 e Bono 2.170.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritira il suo emendamento 2.36.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 2.221.

Antonello FALOMI (RC-SE) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.34, chiedendo chiarimenti al relatore e al rappresentante del Governo sul contenuto del comma 3 dell'articolo 2

Sergio PIZZOLANTE (FI), intervenendo con riferimento all'emendamento 2.34, fa presente che il disegno di legge del Governo intende chiaramente consentire l'ingresso nel mercato televisivo di un terzo polo e, in tale evenienza, trova assurdo che a tale ulteriore soggetto possa essere consentito di godere di ricavi pubblicitari anche oltre la soglia fissata all'articolo 2.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI sottolinea che il comma 3 stabilisce con chiarezza il limite antitrust per tutta la fase della transizione dal sistema analogico al digitale.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) condivide i chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, in quanto la disposizione di cui al secondo periodo del comma 3 dell'articolo 2 può effettivamente fungere da incentivo ad un più sollecito trasferimento delle reti su piattaforme digitali.

Antonello FALOMI (RC-SE) osserva che, in base al testo del comma 3, tale limite vale per quindici mesi, passati i


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quali non si applica più il limite del 45 per cento del totale dei ricavi pubblicitari a due emittenti.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI sottolinea che è importante mantenere la connessione tra il meccanismo antitrust del 45 per cento e la collocazione di una rete sul digitale per incentivare le imprese a procedere nell'innovazione tecnologica del passaggio al sistema digitale.

Antonello FALOMI (RC-SE) precisa che il passaggio di una rete al digitale terrestre è conseguente ad una sentenza della Corte costituzionale ed è quindi un atto dovuto. Ritiene quindi necessario approfondire ulteriormente il contenuto del comma 3.

Emerenzio BARBIERI (UDC) rileva che il deputato Falomi è intervenuto più volte sul medesimo emendamento.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, sottolinea che ciò si è reso necessario allo scopo di chiarire ulteriormente la portata della norma, anche alla luce delle indicazioni fornite dal rappresentante del Governo.

Antonello FALOMI (RC-SE), alla luce delle considerazioni del rappresentante del Governo, ritira il proprio emendamento 2.34, riservandosi di ripresentarlo nel corso dell'esame in Assemblea.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 2.222, pur auspicando che la questione possa essere maggiormente approfondita nel corso dell'esame in Assemblea.

Tana DE ZULUETA (Verdi) ritira il suo emendamento 2.42.

Renzo LUSETTI (Ulivo) ritira il suo emendamento 2.163.

Le Commissioni approvano quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Lusetti 2.162 e gli identici emendamenti Giulietti 2.3 e De Zulueta 2.41.
Respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Romani 2.118 e Moffa 2.171, gli identici emendamenti Romani 2.119 e Bono 2.172; gli identici emendamenti Romani 2.120 e Moffa 2.173; gli identici emendamenti Romani 2.121 e Bono 2.174, nonché gli emendamenti Romani 2.122, 2.123 e 2.124.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, propone una riformulazione dell'emendamento Falomi 2.38, concordata con il rappresentante del Governo (vedi allegato).

Antonello FALOMI (RC-SE) accogliendo la proposta del relatore riformula conseguentemente l'emendamento 2.138 da lui presentato, pur esprimendo perplessità sul secondo periodo relativo alle funzioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Ritira il proprio emendamento 2.39.

Le Commissioni approvano l'emendamento Falomi 2.38 (nuova formulazione).
Respingono gli emendamenti gli identici Romani 2.125 e Moffa 2.175; gli identici emendamenti Romani 2.126, Moffa 2.176 e Caparini 2.214; l'emendamento Caparini 2.201, nonché gli identici emendamenti Barbieri 2.400 e Romani 2.128.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, constata l'assenza del deputato Carbonella presentatore dell'emendamento 2.103; si intende vi abbia rinunziato.

Le Commissioni respingono quindi gli emendamenti Romani 2.127 e 2.129; gli identici emendamenti Romani 2.132 e Bono 2.178; gli identici emendamenti Romani 2.133 e Moffa 2.179, gli identici Romani 2.134 e Bono 2.180; nonché gli identici emendamenti Romani 2.135 e Moffa 2.181.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira il suo emendamento 2.14.


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Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 2.226.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Sasso 2.27 e Balducci 2.31: si intende che vi abbiano rinuziato.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Romani 2.130 e Moffa 2.177.

Davide CAPARINI (LNP), fatto presente che i suoi emendamenti 2.211 e 2.212 pongono la questione dell'affollamento pubblicitario per i programmi trasmessi su piattaforme a pagamento, li ritira, nel presupposto che la questione possa essere affrontata nell'ambito dell'articolo 5.

Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Romani 2.131, Caparini 2.202, gli identici emendamenti Romani 2.138 e Moffa 2.183; gli identici emendamenti Romani 2.136 e Bono 2.182.
Respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Romani 2.137, 2.139 e 2.140, nonché gli identici emendamenti Tassone 2.20 e Romani 2.141, nonché gli emendamenti Romani 2.142 e 2.143.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira i suoi emendamenti 2.15 e 2.9.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 2.227.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Carbonella 2.104 e Balducci 2.30: si intende che vi abbiano rinunziato.

Tana DE ZULUETA (Verdi) ritira il suo emendamento 2.43.

Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Bono 2.184 e Romani 2.145, nonché l'emendamento Romani 2.144.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, propone, concorde il rappresentante del Governo, una riformulazione degli identici emendamenti Barbieri 2.22, Romani 2.149 e Bono 2.186, nel senso di riferirli all'articolo 6.

Emerenzio BARBIERI (UDC), accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione riformula conseguentemente l'emendamento da lui presentato (vedi allegato).

Angelo Maria SANZA (FI) accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione riformula conseguentemente l'emendamento da lui presentato (vedi allegato).

Silvano MOFFA (AN), accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione riformula conseguentemente l'emendamento da lui presentato (vedi allegato).

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Romani 2.146.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, concorde il rappresentante del Governo, propone una riformulazione dell'emendamento Romani 2.147, nel senso di riferirlo all'articolo 6.

Angelo Maria SANZA (FI), accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione riformula conseguentemente l'emendamento da lui presentato (vedi allegato).

Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Oppi 2.21, Romani 2.148 e Moffa 2.185; gli identici emendamenti Romani 2.150, Moffa 2.187 e Caparini 2.203; gli emendamenti Romani 2.152 e 2.151.

Mario BARBI (Ulivo) ritira il suo emendamento 2.238.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Bono 2.188 e Caparini 2.209.


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Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, propone una riformulazione dell'emendamento Barbi 2.239 definita in accordo con il rappresentante del Governo (vedi allegato).

Mario BARBI (Ulivo), accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione riformula conseguentemente l'emendamento da lui presentato.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Barbi 2.239 (nuova formulazione).
Respingono l'emendamento Romani 2.153.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento De Laurentiis 2.215: si intende che vi abbia rinunziato.
Propone quindi una riformulazione dell'emendamento Fiano 2.229, nel senso di riferirlo all'articolo 6.

Emanuele FIANO (Ulivo), accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione riformula conseguentemente l'emendamento da lui presentato (vedi allegato).

Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Tassone 2.23, Romani 2.154 e Bono 2.189, nonché l'emendamento Caparini 2.210.

Emerenzio BARBIERI (UDC) sottoscrive l'emendamento De Laurentiis 2.217.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, propone una riformulazione degli emendamenti De Laurentiis 2.117, De Biasi 2.230 e 2.228, concordata con il rappresentante del Governo.

Emerenzio BARBIERI (UDC), accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione riformula conseguentemente l'emendamento da lui presentato (vedi allegato).

Davide CAPARINI (LNP) sottoscrive l'emendamento 2.217 De Laurentiis, come da ultimo riformulato.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo), accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione, riformula conseguentemente i suoi emendamenti 2.230 e 2.228.

Le Commissioni approvano quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti De Laurentiis 2.217 (nuova formulazione), De Biasi 2.230 (nuova formulazione) e 2.228 (nuova formulazione).
Respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Moffa 2.190 e Romani 2.155, nonché gli emendamenti Caparini 2.205 e 2.207.
Approvano l'emendamento Barbi 2.240.
Respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Caparini 2.208, nonché gli identici articoli aggiuntivi Romani 2.0102, Moffa 2.0108 e Barbieri 2.0111.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ritira il suo articolo aggiuntivo 2.0101.

Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli identici articoli aggiuntivi Romani 2.0103 e Bono 2.0109, nonché gli identici articoli aggiuntivi Romani 2.0104 e Moffa 2.0110, l'articolo aggiuntivo Tassone 2.01; nonché gli identici emendamenti Romani 2.0105 e Bono 2.0106.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, d'accordo con il rappresentante del Governo, propone una riformulazione dell'articolo aggiuntivo Caparini 2.0204, volta a riferirlo all'articolo 6.

Davide CAPARINI (LNP) accogliendo la proposta del relatore per la VII Commissione, riformula conseguentemente il suo articolo aggiuntivo 2.0204 (vedi allegato).

Si riprende l'esame dell'emendamento Sgobio 2.32, precedentemente accantonato.


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Egidio Enrico PEDRINI (IdV), con riferimento alla proposta di riformulazione dell'emendamento 2.32 Sgobio, sulla quale da diversi deputati erano state espresse riserve, nota con rammarico che, nonostante la pausa di riflessione, il rappresentante del Governo non ha provveduto ad apportare modifiche.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI precisa di ritenere opportuno approfondire il contenuto dell'emendamento Sgobio 2.32 (nuova formulazione), nel corso dell'esame in Assemblea.

Antonello FALOMI (RC-SE), alla luce degli elementi emersi nel corso della discussione ritira l'emendamento Sgobio 2.32 (nuova formulazione) di cui è cofirmatario.

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 18.45.