I Commissione - Resoconto di luned́ 30 luglio 2007

TESTO AGGIORNATO AL 1o AGOSTO 2007


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SEDE REFERENTE

Lunedì 30 luglio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Intervengono il sottosegretario di Stato per la Presidenza del Consiglio Enrico Micheli e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Paolo Naccarato.

La seduta comincia alle 12.


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Sulla pubblicità dei lavori.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum.
Doc. XXII, n. 5 Longhi, Doc. XXII, n. 13 Boato e Doc. XXII, n. 15 Mascia.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 luglio 2007.

Marco BOATO (Verdi) annuncia voto favorevole sull'adozione come testo base del testo unificato predisposto dal relatore. Giudica opportuno che la Commissione, rivedendo la propria posizione iniziale, si sia orientata nel senso di procedere all'istituzione di una Commissione di inchiesta monocamerale, anziché di una Commissione di inchiesta bicamerale. Ritiene altresì che la proposta di testo unificato predisposta dal relatore abbia il merito di evitare, all'articolo 1, indicazioni eccessivamente dettagliate per quanto attiene ai compiti della Commissione di inchiesta stessa. La formulazione del comma 2 del medesimo articolo ha inoltre il pregio di ridurre i rischi di sovrapposizioni tra l'operato della Commissione e l'attività dell'autorità giudiziaria. Ricorda infine che l'indagine conoscitiva svolta congiuntamente dalla I Commissione della Camera e dalla 1a Commissione del Senato nell'agosto del 2001, immediatamente dopo i fatti di Genova, ha consentito di acquisire numerosi elementi utili, ma sottolinea che un'indagine conoscitiva costituisce uno strumento meno incisivo di quello della Commissione di inchiesta.

Gabriele BOSCETTO (FI) annuncia, anche a nome del proprio gruppo, voto contrario sull'adozione come testo base del testo unificato predisposto dal relatore. Pur riconoscendo che tale testo ha il pregio di circoscrivere gli ambiti di attività della Commissione di inchiesta, ritiene che il riferimento alla sospensione dei diritti fondamentali garantiti a tutti i cittadini dalla Costituzione, contenuto alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 1, sia lesivo della dignità dell'allora Presidente della Repubblica, il quale, ove avesse ravvisato fatti di questa gravità, non avrebbe mancato di rilevarli. Ritiene inoltre poco significativo il giudizio espresso dal Parlamento europeo circa la presunta rottura costituzionale che si sarebbe verificata a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8. Auspica pertanto che il relatore voglia espungere dalla sua proposta di testo unificato la citata lettera b) del comma 2 dell'articolo 1.

Sesa AMICI (Ulivo) ritiene che la proposta di testo unificato predisposta dal relatore rappresenti una sintesi particolarmente felice delle proposte di inchiesta parlamentare presentate e contribuisca ad evitare ogni possibile sovrapposizione con l'attività della magistratura. Oltre che qualsiasi rischio di eccessiva politicizzazione della delicata materia dell'inchiesta. Rivolta poi al deputato Boscetto, osserva che sarebbe necessario mostrare maggiore rispetto per le posizioni espresse dal Parlamento europeo. Annuncia infine il voto favorevole sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base.

Franco RUSSO (RC-SE), dopo aver sottolineato che l'istituzione di una Commissione monocamerale di inchiesta, per quanto oggetto di critiche da parte dei deputati dell'opposizione, rientra pienamente nel dettato costituzionale, ricorda che l'attività della magistratura ha portato all'emersione di fatti e circostanze particolarmente gravi, peraltro già emersi, in parte, nel corso dell'indagine conoscitiva cui ha fatto riferimento il deputato Boato. Naturalmente, spetta alla magistratura


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l'accertamento delle responsabilità penali di singole persone, mentre la Commissione di inchiesta avrà il compito di accertare le eventuali responsabilità politiche e le carenze nella gestione dell'ordine pubblico. Pur non sottovalutando i rischi connessi alla presenza di frange violente in occasione di importanti vertici internazionali, ricorda come, in altre occasioni, la gestione dell'ordine pubblico sia stata più efficace e maggiormente rispettosa dei diritti fondamentali dei manifestanti. Osserva infine, rivolto al collega Boscetto, che la lettera b) del comma 2 dell'articolo 1 non contiene alcun giudizio, ma si limita ad indicare all'istituenda Commissione di inchiesta una direzione di indagine. Per le ragioni sin qui esposte, annuncia il voto favorevole sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base.

Olga D'ANTONA (SDpSE) annuncia voto favorevole sull'adozione come testo base del testo unificato predisposto dal relatore, ritenendo che il Parlamento non possa sottrarsi al dovere di approfondire quanto verificatosi a Genova in occasione del vertice G8.

Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che l'esame della proposta di testo unificato presentata dal relatore Bressa nella seduta del 26 luglio proseguirà nella seduta pomeridiana, dopo il seguito dell'esame degli emendamenti al testo unificato delle proposte di legge in materia di riforme costituzionali (C. 553 e abbinate).

Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto.
C. 445-982-1401-1566-1822-1974-1976-1991-1996-2016-2038-2039-2040-2070-2087-2105-2124-2125-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, rivolge un ringraziamento ai colleghi senatori, il cui operato ha certamente consentito di migliorare per molti aspetti il testo già approvato dalla Camera dei deputati in prima lettura. Si sofferma quindi sulle novità più significative, introdotte nel corso dell'esame presso il Senato, sottolineando innanzitutto che la definizione di «servizi di informazione per la sicurezza» ha sostituito quasi ovunque quella di «servizi di sicurezza»; peraltro, nella denominazione dei singoli servizi, la locuzione «informazioni e sicurezza» ha sostituito l'espressione «informazione per la sicurezza». Segnala altresì che al comma 2 dell'articolo 1 è stata soppressa la previsione secondo cui il Presidente del Consiglio dei ministri «opera come Autorità nazionale per la sicurezza»; tale previsione, tuttavia, è stata mantenuta in altre parti del testo in esame, essendone perciò fatta salva la sostanza. Segnala quindi che il nome dei servizi è stato modificato, venendo essi denominati, nel testo approvato dal Senato, Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) e Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI).
Illustra altresì il comma 4 dell'articolo 4, il quale introduce il nulla osta dell'autorità giudiziaria per l'acquisizione di informazioni richieste alle Forze di polizia, quando siano relative a indagini di polizia giudiziaria e siano coperte dal segreto di cui all'articolo 329 del codice di procedura penale; premesso di ritenere opportuna tale disposizione, osserva che, sicuramente per una svista, essa è riprodotta testualmente al comma 2 dell'articolo 12. È stato altresì rafforzato il rapporto diretto tra le Agenzie e il Presidente del Consiglio dei ministri, come emerge con chiarezza, ad esempio, al comma 8 dell'articolo 6. Al comma 2 dell'articolo 8 sono quindi precisati i compiti del Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della difesa (RIS), fermo restando che esso non è parte del Sistema di informazioni per la sicurezza. Fa quindi presente che all'articolo 21, comma 6, è stata introdotta la previsione in base alla quale il regolamento in parola definisce il trattamento economico


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del personale «nei limiti delle risorse finanziarie previste dalla legislazione vigente» e fermo restando quanto stabilito dal comma 6 dell'articolo 29.
Quanto alle modifiche recate al comma 11 dell'articolo 21, osserva che il testo approvato dal Senato esclude la possibilità, per i servizi, di impiegare in qualità di collaboratori o consulenti tutti i ministri di confessioni religiose, e non solo i ministri di confessioni religiosi i cui statuti non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano: in proposito, nel ricordare le ragioni che avevano indotto la Camera a introdurre una tale precisazione, ritiene che il testo approvato dal Senato non sollevi problemi particolari. Ricorda quindi che la nuova formulazione del comma 7 dell'articolo 28 disciplina le conseguenze della risoluzione del conflitto di attribuzione relativamente all'opposizione del segreto di Stato. Segnala quindi che alla lettera e) del comma 2 dell'articolo 29 è stata inserita la precisazione secondo cui i componenti degli uffici distaccati della Corte dei conti e del Ufficio bilancio e ragioneria della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui alle lettere c) e d) del medesimo comma, sono «singolarmente designati, rispettivamente, dal Presidente della Corte dei conti e dal Presidente del Consiglio dei ministri».
Quanto alla composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, di cui al comma 1 dell'articolo 30, ricorda che un emendamento approvato dall'Assemblea del Senato ha ridotto da dodici (sei deputati e sei senatori) a otto (quattro deputati e quattro senatori) il numero dei componenti. Al riguardo, preannuncia la presentazione di un emendamento volto a fissare un numero di componenti congruo con l'esigenza di assicurare una adeguata rappresentanza delle diverse forze politiche presenti in Parlamento, sia perché su questo punto è intervenuto un accordo tra le parti, sia perché è oggettivamente utile rendere più rappresentativo il Comitato medesimo.
Rileva quindi il nuovo periodo introdotto al comma 9 dell'articolo 31, sottolineando che, in base alla disposizione in esso contenuta, l'esigenza di riservatezza o il segreto di Stato non possono essere opposti al Comitato «che, con voto unanime, abbia disposto indagini sulla rispondenza dei comportamenti di appartenenti ai servizi di informazione per la sicurezza ai compiti istituzionali previsti dalla presente legge». In proposito, desidera evidenziare che il voto unanime non deve riguardare, in base a tale norma, il superamento dell'esigenza di riservatezza o del segreto di Stato, ma semplicemente la disposizione di indagini. Rileva infine che, in base al comma 3 dell'articolo 45, introdotto nel corso dell'esame presso il Senato, le norme di cui all'articolo 28 «si applicano alle acquisizioni probatorie successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge».
Conclude esprimendo l'auspicio che maturino i presupposti per il trasferimento dell'esame alla sede legislativa, in modo che la Camera possa trasmettere, con le limitate modifiche preannunciate, il provvedimento al Senato entro il più breve tempo possibile e che il Senato riesca ad approvarlo in via definitiva prima della sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva.

Giacomo STUCCHI (LNP) dichiara di condividere i contenuti della relazione svolta dal presidente Violante e di apprezzare, in modo particolare, l'intenzione dallo stesso manifestata di presentare un emendamento volto a garantire un'adeguata rappresentanza delle diverse forze politiche all'interno del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Marco BOATO (Verdi) esprime un giudizio positivo sulla proposta di legge in esame e, in particolare, si dichiara favorevole ad una modifica che assicuri la rappresentatività del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, essendo importante tale rappresentatività in organi cui il Parlamento demanda funzioni tanto delicate. Annuncia altresì la presentazione di un emendamento volto ad ampliare ulteriormente la composizione del suddetto Comitato, anche oltre il


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numero di dodici componenti inizialmente previsto, ma si dichiara sin d'ora disponibile a sostenere l'emendamento preannunciato dal relatore. Ritiene altresì che sarebbe opportuno reintrodurre, al comma 2 dell'articolo 1, la previsione in base alla quale il Presidente del Consiglio dei ministri opera come Autorità nazionale per la sicurezza, ritenendo che siffatta collocazione della previsione normativa in discorso sia più idonea a una legge di sistema, come quella in esame; al riguardo, dichiara comunque di rimettersi alle valutazioni del relatore e della Commissione. Dopo aver ricordato come già il testo approvato dalla Camera si riferisse, nel titolo, al «sistema di informazione per la sicurezza», sottolinea come, nel complesso, il testo in esame sia stato oggetto di ampia condivisione tra maggioranza ed opposizione, e anche tra la Camera e il Senato. In proposito, non può tuttavia esimersi dall'esprimere stupore per il voto contrario espresso dal senatore Pisanu e ricorda come proprio le divisioni interne all'allora maggioranza impedirono, nella scorsa legislatura, di giungere all'approvazione di una legge di riforma dei servizi.

Gabriele BOSCETTO (FI) rileva che, in caso di approvazione dell'emendamento, preannunciato dal presidente Violante, relativo alla composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, si renderebbe necessario modificare anche il comma 1 dell'articolo 45. Esprime quindi un orientamento favorevole sul provvedimento in esame.

Olga D'ANTONA (SDpSE) esprime un giudizio positivo sul provvedimento in esame e auspica che si realizzino le condizioni per il trasferimento alla sede legislativa. Per quanto concerne la composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, pur comprendendo le ragioni di riservatezza che hanno indotto i colleghi del Senato a ridurre il numero dei componenti, ritiene che debbano prevalere le esigenze di rappresentatività sottolineate dal relatore e dal collega Boato; annuncia pertanto voto favorevole sull'emendamento preannunciato dal relatore.

Franco RUSSO (RC-SE) concorda con il relatore nel ritenere opportuno che le modifiche si limitino alla composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nella speranza che ciò possa consentire di giungere all'approvazione definitiva, da parte della Camera, prima dell'interruzione estiva dei lavori parlamentari. In proposito, pur condividendo l'esigenza di assicurare un'adeguata rappresentatività del suddetto Comitato, ritiene che il numero dei componenti non possa essere fissato avendo riguardo al numero attuale dei gruppi parlamentari e che il numero di dodici componenti sia, al momento attuale e in prospettiva, adeguato ad assicurare la necessaria rappresentatività. Naturalmente, la composizione di detto Comitato dovrà essere rivista ove fosse approvata la riforma in senso federale del Senato. Dichiara quindi di concordare con il collega Boato circa l'opportunità di introdurre nuovamente, al comma 2 dell'articolo 1, la previsione in base alla quale il Presidente del Consiglio dei ministri opera come Autorità nazionale per la sicurezza, ma, su questo punto, si rimette alle valutazioni del relatore, il quale potrebbe informalmente verificare la disponibilità dei colleghi senatori ad accettare tale modifica.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ricorda che i colleghi senatori hanno espunto tale previsione dal comma 2 dell'articolo 1, nel timore che essa potesse ingenerare confusione con le competenze dell'Autorità nazionale di pubblica sicurezza. Ritiene comunque che la modifica introdotta al Senato non comprometta l'equilibrio complessivo del testo né la chiarezza normativa.

Maurizio TURCO (RosanelPugno) dichiara di condividere, nel complesso, il testo in esame. Fa presente inoltre che


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sarebbe favorevole ad ampliare il numero dei componenti del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, anche al di là dei dodici originariamente previsti; comprende tuttavia, al riguardo, le considerazioni del collega Franco Russo circa la necessità di affrontare questo problema prescindendo da esigenze contingenti. Esprime inoltre alcune perplessità in ordine alle previsioni di cui ai commi 5, 6 e 7 dell'articolo 36, relativi alla violazione del segreto da parte dei componenti del Comitato e, in modo particolare, dei deputati, pur essendo consapevole del fatto che tali commi sono stati approvati, nell'identico testo, da parte della Camera e del Senato.

Sesa AMICI (Ulivo) dichiara di condividere le considerazioni svolte dal relatore e la proposta emendativa prospettata con riferimento alla composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ritiene peraltro che sarebbe opportuno approfondire gli aspetti problematici connessi alla norma contenuta nel periodo aggiunto al comma 9 dell'articolo 31: ritiene infatti che sarebbe utile verificare se il mantenimento di tale norma risponda a ragioni di opportunità politica o alla semplice necessità di giungere più rapidamente all'approvazione definitiva del provvedimento e, in tale ultimo caso, se non sia più opportuno prendere in considerazione l'eventualità di modifiche ulteriori.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che la richiesta di trasferimento in sede legislativa della proposta di legge in titolo sarà trasmessa alla Presidenza della Camera una volta verificata la sussistenza dei requisiti di cui all'articolo 92, comma 6, del regolamento. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.

INDAGINE CONOSCITIVA

Lunedì 30 luglio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Paolo Naccarato.

La seduta comincia alle 15.05.

Sullo stato della sicurezza in Italia, sugli indirizzi della politica della sicurezza dei cittadini e sull'organizzazione e il funzionamento delle forze di polizia.

Audizione del Comandante generale della Guardia di Finanza, Generale Cosimo D'Arrigo.
(Svolgimento e conclusione).

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Introduce quindi l'audizione.

Il generale Cosimo D'ARRIGO, Comandante generale della Guardia di Finanza, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

Intervengono, quindi, per formulare osservazioni e porre quesiti, i deputati Marco BOATO (Verdi), Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), Roberto ZACCARIA (Ulivo), Giacomo STUCCHI (LNP), Franco RUSSO (RC-SE), Donato BRUNO (FI) e Maurizio TURCO (RosanelPugno).

Il generale Cosimo D'ARRIGO, Comandante generale della Guardia di Finanza, interviene per svolgere alcune precisazioni.

Luciano VIOLANTE, presidente, considerato che le questioni sollevate dai de
putati


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intervenuti sono numerose e complesse, avverte, d'intesa con il Comandante generale della Guardia di Finanza, generale D'Arrigo, che quest'ultimo risponderà ai quesiti posti successivamente, per iscritto. Dichiara, quindi, conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 17.15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.20 alle 17.40.

SEDE REFERENTE

Lunedì 30 luglio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Paolo Naccarato.

La seduta comincia alle 17.40.

Modificazione di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Testo unificato C. 553 cost. Scotto, C. 1524 cost. Bianchi, C. 2335 cost. Boato, C. 2382 cost. Bianco, C. 2479 cost. Zaccaria, C. 2572 cost. Franco Russo, C. 2574 cost. Lenzi, C. 2576 cost. Franco Russo, C. 2578 cost. D'Alia, C. 2586 cost. Boato, C. 2715 cost. Boato e C. 2865 cost. Casini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 luglio.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati articoli aggiuntivi al testo base volti alla revisione dell'articolo 117 della Costituzione (vedi allegato). Ricorda quindi che l'esame riprenderà dagli emendamenti riferiti all'articolo 7 del testo base, intendendosi pertanto accantonate, alla luce dell'orientamento emerso nella precedente seduta, le proposte emendative, non ancora votate, riferite agli articoli precedenti. Invita quindi i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il prescritto parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 7 del testo unificato in esame.

Italo BOCCHINO (AN), relatore, anche a nome del relatore Amici, esprime parere contrario sugli emendamenti Benedetti Valentini 7.10 e Franco Russo 7.1. Invita i presentatori a ritirare l'emendamento Boscetto 7.6, si rimette alla Commissione sull'emendamento La Russa 7.2; esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Costantini 7.19 e Benedetti Valentini 7.11. Chiede poi chiarimenti al presentatore sull'emendamento Turco 7.16, manifestando un orientamento non contrario. Esprime parere contrario sugli emendamenti Turco 7.17, Boato 7.3, Bressa 7.20, D'Alia 7.7, Benedetti Valentini 7.12, 7.13 e 7.14, Costantini 7.22, Adenti 7.5 e Costantini 7.21. Chiede poi chiarimenti al presentatore sull'emendamento Adenti 7.4, riservandosi di esprimere un eventuale parere favorevole. Esprime parere contrario sull'emendamento Turco 7.18. Invita quindi i presentatori degli emendamenti Cota 7.9 e Costantini 7.23 a ritirarli. Si riserva di esprimere il parere sull'emendamento Zaccaria 7.24, dopo aver acquisito alcuni chiarimenti dal presentatore dello stesso. Esprime infine parere contrario sugli identici emendamenti D'Alia 7.8 e Benedetti Valentini 7.15.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO si rimette alla Commissione su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 7.

Donato BRUNO (FI), intervenendo sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo


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7, osserva che, sulla base dei pareri espressi dal relatore e dal Governo, si deduce che non residuano margini all'opposizione per modificare il testo in esame. Riterrebbe pertanto opportuno chiarire quanto prima in questa sede se vi sia una reale volontà politica di cooperare all'elaborazione di un testo condiviso o se si intenda mantenere un testo blindato.

Gabriele BOSCETTO (FI) evidenzia l'opportunità di trovare un tessuto connettivo comune che consenta di elaborare un testo condiviso dalle varie forze politiche, prima di respingere o approvare in blocco il contenuto di alcuni emendamenti decisivi, di cui si sta per procedere all'esame. In particolare, riterrebbe utile fissare alcuni punti concordati, che concernono in special modo la ripartizione delle competenze tra Camera e Senato, in modo da costruire su questa base un nuovo articolo 70 della Costituzione condiviso da tutte le forze politiche.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che la discussione sugli emendamenti serve proprio a creare le condizioni per costruire un eventuale consenso sul contenuto normativo su alcuni di essi. In particolare, ritiene che una delle questioni più delicate su cui varrebbe la pena di soffermarsi con attenzione e di costruire un percorso condiviso sia quella relativa alle materie di competenza concorrente, di cui all'attuale terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione: osserva che, essendo i principi generali di tali materie fossero attribuiti alla competenza della legislazione statale, sarebbe opportuno che non fossero di competenza legislativa bicamerale, in un sistema in cui il Senato rappresenta le regioni.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), intervenendo sul proprio emendamento 7.10, volto a sopprimere l'articolo 7 del testo in esame, fa presente che tale proposta emendativa non è espressione di una posizione critica meramente distruttiva: ricorda infatti di essere cofirmatario dell'emendamento 7.2, che sostituisce l'articolo 70 della Costituzione con una proposta ampia ed articolata. Tuttavia, concorda con il deputato Bruno sull'opportunità di chiarire quanto prima la posizione programmatica dei vari gruppi politici sulla possibilità di modificare il testo in esame, poiché, se non vi fosse tale disponibilità da parte della maggioranza, sarebbe preferibile procedere alla mera soppressione dell'articolo 7 del testo in esame.

Marco BOATO (Verdi) fa presente che, sopprimendo l'articolo 7 del testo unificato in esame, di fatto si lascia inalterato l'articolo 70 della Costituzione, in cui si dice che la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere, articolo che è alla base del bicameralismo perfetto. A suo giudizio invece, proprio il superamento del bicameralismo perfetto è il punto di partenza acquisito del percorso di riforme: per questo motivo preannuncia che voterà in senso contrario all'emendamento Benedetti Valentini 7.10. Concorda poi con il Presidente sul fatto che le materie di legislazione concorrente, di cui al comma terzo dell'articolo 117 della Costituzione, costituiscono la questione più delicata del progetto di riforma costituzionale all'esame della Commissione. Riassumendo a tale riguardo i contenuti degli emendamenti Franco Russo 7.1, Boscetto 7.6 e La Russa 7.2, di impianto molto diverso tra di loro, osserva che il nodo più difficile da conciliare fra le diverse impostazioni sembra essere quello relativo al soggetto cui attribuire la pronuncia definitiva in merito a un progetto di legge, se cioè questo debba essere la Camera o il Senato. Tale difficoltà potrebbe essere superata eventualmente ipotizzando una competenza collegiale delle due Camere anche nelle materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 attualmente vigente, come previsto dal suo emendamento 7.3. Eventualmente si potrebbe prevedere una pronuncia rafforzata - ad esempio con votazione a maggioranza assoluta dei componenti - da parte della Camera, quando deliberi su tali materie.

Giampiero D'ALIA (UDC) dichiara di essere orientato a votare in favore dell'emendamento


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Benedetti Valentini 7.10, che considera preferibile rispetto ai contenuti dell'emendamento Boscetto 7.6, in quanto il primo lascia in vita il testo della Costituzione vigente, mentre il secondo ripropone uno schema che è stato respinto dal corpo elettorale nel referendum sulle riforme costituzionali del 2006 e che fu criticato perché non superava davvero il bicameralismo paritario.

Luciano VIOLANTE, presidente, riepilogando i termini della questione, osserva che il nodo critico dell'articolo 7 in esame riguarda il potere di una Camera di esprimere un voto definitivo su un progetto di legge, punto su cui emerge un orientamento negativo. In particolare gli emendamenti in esame affrontano la questione relativa ai poteri del Senato, e cioè se debba avere ex lege una competenza prevalente su alcune materie e, inoltre, se debba avere un potere di richiamo.

Giampiero D'ALIA (UDC) ritiene che l'orientamento manifestato dai relatori sugli emendamenti in esame sia incoerente, anche perché si sono rimessi alle valutazioni della Commissione sull'emendamento La Russa 7.2, che ripropone il vecchio testo di proposta costituzionale bocciato dal referendum.

Italo BOCCHINO (AN), relatore, conferma di essersi rimesso alla Commissione nella valutazione dell'emendamento La Russa 7.2, pur considerando difficilmente percorribile la strada di una sua approvazione. Rilevando infatti la presenza di un problema politico alla base della questione, riterrebbe più opportuno ritirare oltre all'emendamento Boscetto 7.6, anche l'emendamento La Russa 7.2, allo scopo di riformulare il testo dell'articolo 7 sulla base di un orientamento condiviso tra i gruppi.

Franco RUSSO (RC-SE) esprime l'avviso che sia necessario superare l'attuale bicameralismo perfetto e non lasciare vigente l'articolo 70 della Costituzione, come invece avverrebbe se si approvasse l'emendamento Benedetti Valentini 7.10. In merito agli inviti al ritiro rivolti dal relatore Bocchino ai presentatori degli emendamenti Boscetto 7.6 e La Russa 7.2, ritiene che sarebbe opportuno esprimere un parere contrario, qualora non venissero ritirati, poiché, pur non essendo inammissibili, essi ripropongono in sostanza i contenuti della vecchia riforma costituzionale non confermata dal referendum. Si domanda, a tale riguardo, se sia opportuno riproporre i contenuti di una riforma costituzionale di fatto bocciata dall'elettorato. Manifesta infine un orientamento favorevole all'emendamento Zaccaria 7.24.

Donato BRUNO (FI), ritenendo come l'articolo 7 del testo in esame sia centrale nella proposta di riforma costituzionale all'esame della Commissione, si domanda se non sia il caso che i gruppi politici di maggiornanza e di opposizione chiariscano meglio, tra loro e con i rispettivi relatori, le posizioni in merito ai singoli emendamenti. Trattandosi infatti di divergenze sostanziali nell'impostazione degli stessi, riterrebbe più utile chiarire nell'ambito di ciascun gruppo politico quali punti siano da considerare inderogabili per il prosieguo dell'esame. Chiede pertanto che sia dato maggior tempo per riflettere e valutare opportunamente le proposte emendative.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) prende atto che il gruppo di Forza Italia sembra favorevole al suo emendamento soppressivo 7.10, ciò che implica il mantenimento del vigente articolo 70 della Costituzione. In merito alla ripartizione delle competenze tra il Senato e la Camera, in particolare, precisa di aver voluto criticare una formulazione ambigua, in cui si mantiene una Camera alta, ma senza chiarezza sulle sue reali funzioni, oltretutto facendone una mera Camera di consultazione tra Stato e Regioni. In conclusione, sarebbe opportuno sospendere l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 7 e non votare lo stesso articolo, allo scopo di consentire a tutti un più ampio margine di riflessione.


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Luciano VIOLANTE, presidente, esprime l'avviso che, sulla base di quanto finora discusso e proposto, non sia opportuno lasciare in piedi l'attuale sistema di bicameralismo perfetto, come riflesso nell'articolo 70, attualmente vigente, della Costituzione.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) illustra gli emendamenti riferiti all'articolo 7, di cui è firmatario. Rivolto al collega Bruno, evidenzia quindi il difficile contesto politico in cui i relatori si sono trovati ad operare e rileva come l'invito al ritiro, da loro formulato con riferimento ad alcuni emendamenti, abbia chiaramente lo scopo di rendere possibile un sereno confronto in Commissione. Auspica pertanto che da parte dei gruppi di Alleanza Nazionale e Forza Italia sia compiuto uno sforzo al fine di consentire l'individuazione di singole parti degli emendamenti presentati da deputati dell'opposizione, sulle quali, mediante un confronto franco in Commissione, sia possibile realizzare ampie convergenze politiche.

Donato BRUNO (FI) si dichiara senz'altro disponibile al confronto in Commissione, ma ritiene esista, almeno per i gruppi di opposizione, un problema oggettivo, legato all'esigenza di definire una posizione comune, almeno su alcune questioni fondamentali.

Italo BOCCHINO (AN), relatore, ritiene che la questione sollevata dal collega Bruno sia dirimente. Osserva peraltro che, a suo avviso, i relatori hanno anzitutto il compito di ricercare le mediazioni possibili e non possono agire come portavoce, rispettivamente, della maggioranza e dell'opposizione. Ritiene quindi che si debba procedere alla votazione dell'emendamento Benedetti Valentini 7.10, sospendendo successivamente la seduta per consentire gli opportuni approfondimenti. Osserva infine che, ove il gruppo di Forza Italia dovesse dichiararsi indisponibile a proseguire nell'esame degli emendamenti sulla base del lavoro sin qui svolto, si vedrebbe costretto a dimettersi da relatore.

Sesa AMICI (Ulivo) relatore, concorda con il collega Bocchino nel ritenere che si debba procedere alla votazione dell'emendamento Benedetti Valentini 7.10, per sospendere poi la seduta al fine di consentire una pausa di riflessione. Ricorda quindi che i relatori hanno avuto l'ingrato compito di individuare una possibile mediazione e una sintesi tra le varie posizioni emerse. Osserva altresì che la complessità di alcuni emendamenti ha indotto i relatori a formulare un invito al ritiro, lasciando aperta la possibilità, per la Commissione, di individuare parti di emendamenti, o possibili riformulazioni, su cui verificare l'esistenza di ampie convergenze politiche. Osserva infine che la proposta del collega Bruno, relativa all'opportunità di consentire una pausa di riflessione, sia estremamente positiva e possa favorire la sintesi tra le posizioni espresse dai gruppi di opposizione e, di conseguenza, un confronto più costruttivo in Commissione.

La Commissione respinge l'emendamento Benedetti Valentini 7.10.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO, dopo aver ringraziato il deputato Bruno per lo spirito costruttivo del suo intervento, sottolinea che il Governo si augura che l'egregio lavoro sin qui svolto dalla Commissione possa addivenire a una prima conclusione in tempi ragionevolmente brevi. Osserva quindi che il superamento del cosiddetto bicameralismo perfetto rappresenta un pilastro fondamentale della proposta di riforma in esame e che l'atteggiamento dei colleghi senatori, su questo punto, è stato sinora assolutamente positivo. Ritiene infine che, essendo pochi e ben circoscritti gli articoli della Costituzione su cui incide il provvedimento in esame, esistano tutte le condizioni perché si realizzino le auspicabili convergenze politiche.

Luciano VIOLANTE, presidente, alla luce di quanto emerso nel corso del dibattito,


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ritiene opportuno rinviare alla giornata di domani il seguito dell'esame, per dar modo ai gruppi di compiere i necessari approfondimenti. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum.
Doc. XXII, n. 5 Longhi, Doc. XXII, n. 13 Boato e Doc. XXII, n. 15 Mascia.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

Luciano VIOLANTE, presidente, propone di adottare il testo unificato elaborato dal relatore (vedi allegato al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni permanenti del 26 luglio scorso) come testo base per il seguito dell'esame.

Italo BOCCHINO (AN) annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base, ritenendo che non vi sia alcuna necessità di istituire una Commissione d'inchiesta sui fatti avvenuti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8. Osserva infatti che numerose inchieste giornalistiche e, soprattutto, l'azione della magistratura hanno già provveduto a fare chiarezza e che, in un momento particolarmente delicato sotto il profilo della pubblica sicurezza, come ha sottolineato il Capo della Polizia, prefetto Manganelli, nel corso di una recente audizione, non è opportuno un tentativo di processare in Parlamento le forze dell'ordine. Osserva altresì che l'esperienza della scorsa legislatura ha dimostrato che l'istituzione di Commissioni d'inchiesta, approvate dalla sola maggioranza e basate su esigenze di carattere politico, non è proficua e non contribuisce ad accrescere il prestigio del Parlamento. Concludendo, invita la maggioranza a desistere da una scelta che non è utile al Paese e che è volta esclusivamente ad accontentare le frange estreme della maggioranza stessa.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) annuncia voto favorevole sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base, assicurando tuttavia che alla maggioranza non sfuggono le ragioni di preoccupazione espresse dal collega Bocchino. In particolare, osserva che la Costituzione non richiede né incoraggia, ai fini dell'istituzione di Commissioni d'inchiesta, la formazione di maggioranza ampie e che l'attività della Commissione d'inchiesta in parola non intende in alcun modo sovrapporsi all'azione della magistratura, ma semplicemente approfondire i profili problematici di ordine generale emersi a Genova, nel luglio 2001, in occasione del vertice G8, e acquisire elementi utili a far sì che fatti analoghi, oggettivamente lesivi di diritti fondamentali dei cittadini, non abbiano a ripetersi.

Marco BOATO (Verdi), richiamandosi alle motivazioni espresse nella seduta antimeridiana, ribadisce che esprimerà voto favorevole sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base.

Franco RUSSO (RC-SE), richiamandosi alle motivazioni espresse nella seduta antimeridiana, conferma che esprimerà voto favorevole sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base.

Gabriele BOSCETTO (FI), richiamandosi alle motivazioni espresse nella seduta antimeridiana, ribadisce che esprimerà voto contrario sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base.


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Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto favorevole sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base. Rivolto al deputato Bocchino, osserva quindi che dall'accertamento della verità non possono certo derivare le conseguenze da lui paventate per l'ordine pubblico e la sicurezza e che l'istituzione della Commissione d'inchiesta in discorso non rappresenta in alcun modo una concessione a singole parti della maggioranza. Ricorda quindi che i fatti su cui si intende fare chiarezza con l'istituzione della Commissione d'inchiesta rivestono una drammatica gravità, essendosi nel luglio 2001 verificata una sospensione dei diritti fondamentali dei cittadini, e che l'attuazione di questo punto del programma elettorale dell'Unione risponde ad aspettative largamente diffuse nel Paese.

Giampiero D'ALIA (UDC) annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sull'adozione del testo unificato predisposto dal relatore come testo base. Ricorda quindi che la magistratura sta procedendo ad accertare i fatti in un clima che, già oggi, è caratterizzato da gravi pregiudizi nei confronti degli agenti della forze dell'ordine. Ritiene pertanto che l'istituzione di una Commissione d'inchiesta rischi di dar luogo ad un processo a carico delle forze dell'ordine. Se invece, come ha fatto intendere il collega Zaccaria, la Commissione d'inchiesta è volta ad acquisire elementi sulle situazioni oggettive che hanno reso possibili i fatti verificatisi a Genova, nel luglio 2001, in occasione del vertice G8, ritiene che l'indagine conoscitiva sullo stato della sicurezza in Italia rappresenti uno strumento idoneo allo scopo. In realtà, il provvedimento in esame risponde semplicemente alle aspettative della parte più radicale della maggioranza. Rileva quindi che il collega Licandro si è spinto a parlare di sospensione dei diritti fondamentali dei cittadini, aspetto che, per quanto riguarda singoli agenti delle forze dell'ordine, non può che essere oggetto di accertamento da parte della magistratura. Rileva peraltro che analogo accertamento sarebbe necessario per i comportamenti posti in essere, nella stessa circostanza, da frange violente di manifestanti, tra cui i cosiddetti black block. Concludendo, ritiene che, con l'approvazione del provvedimento in titolo, la maggioranza si assuma una responsabilità politica gravissima, di cui pagherà le conseguenze anche in termini elettorali.

Maurizio TURCO (RosanelPugno), dopo aver ringraziato il relatore per il lavoro svolto, ricorda, rivolto ai colleghi dell'opposizione, le valutazioni fortemente critiche espresse dal Parlamento europeo, in seduta plenaria, sull'operato delle Forze dell'ordine in occasione del vertice G8 del luglio 2001 a Genova. Ricorda altresì che censure analoghe sono state espresse dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa con consenso quasi unanime. Rileva infine che i fatti di Genova hanno fatto seguito alla decisione, di per sé grave, di sospendere l'Accordo di Schengen.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, sottolinea che l'istituzione della Commissione d'inchiesta in discorso non può in alcun modo interpretata come un tentativo di mettere sotto accusa le forze dell'ordine.

Donato BRUNO (FI), rivolto al relatore, fa rilevare che, tra i compiti della Commissione, non si fa menzione degli eccessi cui si è abbandonata una parte dei manifestanti.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, osserva che alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 1 si fa riferimento, tra l'altro, agli avvenimenti accaduti a Genova in occasione delle manifestazioni del Genoa Social Forum. Ritiene comunque che eventuali integrazioni dei compiti della Commissione possano essere oggetto di specifiche proposte emendative.


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Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di adottare come testo base per il seguito dell'esame il testo unificato predisposto dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che la seduta per l'esame in sede legislativa della proposta di legge C. 2345, adottata come testo base nell'ambito dell'esame delle abbinate proposte di legge recanti «Istituzione della Giornata nazionale del Braille», già prevista per mercoledì, sarà convocata nella giornata di domani. Fissa pertanto il termine per la presentazione di emendamenti al testo base alle ore 11 di domani.
Avverte inoltre che, ove maturino i presupposti per il trasferimento di sede, la proposta di legge C. 445 e abb.-B sarà discussa in sede legislativa nella stessa giornata di domani. Fissa pertanto il termine per la presentazione di emendamenti alle ore 11 di domani, mercoledì 31 luglio 2007.

La seduta termina alle 19.20.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 214 del 26 luglio 2007, a pagina 32, seconda colonna, ventunesima riga, in luogo di «Marco BOATO (Verdi) dichiara», deve leggersi «Marco BOATO (Verdi) e Franco RUSSO (RC-SE) dichiarano»; a pagina 32, seconda colonna, trentatreesima riga, in luogo di «Gianfranco CONTE (FI)» deve leggersi «Giorgio CONTE (AN)»; a pagina 33, prima colonna, dopo la quinta riga, inserire la seguente: «Karl ZELLER (Misto-Min.ling) dichiara il proprio voto contrario sulla proposta del presidente».