VII Commissione - Resoconto di giovedì 2 agosto 2007


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SEDE REFERENTE

Giovedì 2 agosto 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione Letizia De Torre, il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Elena Montecchi e il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Luciano Modica.

La seduta comincia alle 9.10.

Norme in materia di difficoltà specifiche di apprendimento.
C. 563 Fabris, C. 2474 Formisano e C. 2843, approvata dalla 7a Commissione del Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio - Costituzione di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, il 1o agosto 2007.


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Paola GOISIS (LNP) ritiene che la gravità del problema oggetto dei provvedimenti in esame meriti di trovare soluzioni adeguate. Esprime preoccupazione, tuttavia, per il fatto che eventuali catalogazioni o classificazioni di difficoltà di apprendimento possano determinare negli allievi sentimenti di insicurezza, pur potendo senz'altro risolversi definitivamente nel corso della carriera scolastica.

Nicola BONO (AN) chiarisce preliminarmente di voler pervenire quanto prima all'approvazione dei provvedimenti in titolo. Osserva, peraltro, che allo stato attuale non sussistono le condizioni per un trasferimento degli stessi alla sede legislativa, dati i tempi ormai imminenti di sospensione dei lavori parlamentari della Camera per la pausa estiva. Propone, quindi, di rinviare a settembre l'esame del provvedimento verificando le posizioni dei vari soggetti coinvolti, anche con un ristretto calendario di audizioni, per poterne valutare eventualmente il trasferimento dell'esame in sede legislativa in un secondo momento.

Il sottosegretario Letizia DE TORRE concorda con la proposta del deputato Bono di rinviare il prosieguo dell'esame a settembre, quando, per l'imminente avvio dell'anno scolastico, sul tema vi sarà anche attenzione anche da parte degli operatori del mondo della scuola. Rileva, inoltre, che il Senato ha già apportato modifiche ai provvedimenti in titolo, in primis quelle concernenti la copertura finanziaria. Vi sono poi altri profili che riguardano la competenza del Ministero della salute, e che dovranno essere confrontati con il ministero competente. Conferma, in ogni caso, la disponibilità del Ministro della pubblica istruzione a svolgere un'audizione su tali temi, come richiesto dalla deputata Aprea. Aggiunge, in ogni caso, che il Ministero sta già lavorando per la soluzione delle problematiche in esame, auspicando di poter arrivare tra la fine del 2007 e l'inizio 2008 all'organizzazione di una Conferenza generale che affronti le problematiche del mondo della scuola e dell'apprendimento.

Emerenzio BARBIERI (UDC), relatore, prende atto che è emersa nel corso della seduta la volontà di procedere con speditezza all'esame dei provvedimenti in titolo. Rileva peraltro la necessità di intervenire sul testo licenziato dal Senato, al fine di apportarvi taluni miglioramenti. Riterrebbe opportuno, in questo senso, costituire un Comitato ristretto per approfondire le problematiche finora emerse.

Il sottosegretario Letizia DE TORRE ribadisce la disponibilità del Governo a valutare eventuali proposte di correzioni tecniche del provvedimento in esame.

Pietro FOLENA, presidente, condivide le osservazioni del collega Barbieri concernenti la costituzione di un Comitato ristretto, nell'ambito del quale procedere ad un calendario di audizioni, come richiesto del collega Bono. Ritiene, altresì, che il trasferimento in sede legislativa agevolerebbe di certo il lavoro di ripulitura del testo in esame, pur apprezzando il lavoro svolto dall'altro ramo del Parlamento. Concorda quindi con la proposta di costituzione di un Comitato ristretto, al fine di valutare più compiutamente le riflessioni emerse nel corso dell'esame.

La Commissione delibera di costituire un Comitato ristretto.

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori.
C. 2221 Lusetti.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, il 1o agosto 2007.


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Pietro FOLENA, presidente, avverte che sono stati presentati alcuni emendamenti al testo in esame (vedi allegato 1). Avverte che il relatore ha rappresentato la propria impossibilità a partecipare ai lavori della Commissione.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Nuove norme in materia di reclutamento dei professori universitari.
C. 1969 Tessitore.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, il 17 luglio 2007.

Walter TOCCI (Ulivo) osserva che l'iniziativa di presentare una proposta di legge sul tema oggetto del provvedimento in esame può essere condivisa e in grado di stimolare il Governo ad assumere idonee iniziative al riguardo. Rileva che sussiste purtroppo un regime di blocco dei concorsi per docenti universitari che perdura ormai dal marzo 2006. Auspica, quindi, un sollecito iter parlamentare del provvedimento in esame, al fine di dare soluzione definitiva a tale problema, tanto più grave in quanto nega alle giovani generazioni la possibilità di fare seguire agli anni dedicati allo studio dei risultati concreti. Tale andamento negativo è purtroppo una costante dell'università italiana. Ritiene d'altra parte che una iniziativa da parte del Governo possa contribuire a completare gli aspetti evidenziati nella proposta di legge di cui è cofirmatario. Sottolinea peraltro che in mancanza di un'iniziativa legislativa governativa si dovrebbe procedere comunque all'esame più celere possibile del progetto di legge in titolo.
Nel merito, rileva che non è opportuno ricorrere a continui strappi alla disciplina in questione, con un processo a dente di sega, che ad ogni cambio di legislatura preveda un diverso tipo di concorso. Ritiene invece si debba procedere ad una soluzione ponte, di passaggio, tra quella attuale relativa al controllo del procedimento e quella invece di prospettiva futura di verifica dei risultati dei concorsi da parte dello Stato, nel rispetto dell'autonomia universitaria. È necessario infatti privilegiare una soluzione che favorisca la piena responsabilizzazione delle università, senza determinare un'ingerenza dello Stato come finora accaduto. Si dichiara, infine, consapevole del fatto che non si tratta di un obiettivo di scarso respiro, ma rileva che è necessario procedere a legiferare in tal senso, introducendo una impostazione finalizzata al raggiungimento degli obiettivi indicati.

Pietro FOLENA, presidente, ricorda che la Commissione dovrà procedere alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, al seguito dell'audizione del Ministro Mussi in materia di reclutamento dei giovani ricercatori. In quella sede, si potrà richiedere al titolare del dicastero dell'università e ricerca di approfondire anche i temi evidenziati nel corso della seduta.

Fabio GARAGNANI (FI) condivide molte delle osservazioni svolte dal collega Tocci, rilevando che la proposta di legge in esame presenta numerosi spunti di interesse. Osserva che anche il senatore Quagliarello ha presentato un disegno di legge su tali tematiche nell'altro ramo del Parlamento. Ritiene corretto quindi puntare ad una verifica dei risultati dei concorsi universitari, che si traduca nel controllo sulla qualità degli studi e sull'attività dei docenti, poiché ciò condurrebbe ad una riforma largamente condivisa, idonea a superare gli attuali limiti del sistema di reclutamento dei professori. Ritiene, in ogni caso, necessario confrontarsi con il rappresentante del Governo per conoscerne l'orientamento al riguardo.

Emerenzio BARBIERI (UDC) condivide l'impianto del progetto di legge, osservando tuttavia che non spetta al Parlamento sollecitare il Governo a presentare disegni di legge da abbinare al progetto in


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esame. Rileva, infatti, che il Parlamento deve procedere autonomamente. È comunque favorevole a completare l'audizione del Ministro Mussi con l'approfondimento sui temi in questione. Nel merito del provvedimento, riservandosi di intervenire più diffusamente nel prosieguo dell'esame, ritiene opportuno che si svolgano i necessari correttivi alla proposta di legge, come per esempio all'articolo 6 dal quale non appare chiaro di quali atti si parli, nonché a quale organo spetti la competenza della loro adozione.

Nicola BONO (AN) si riserva di intervenire in modo più articolato nel prosieguo dell'esame. Ritiene che vi sia una buona base di discussione per innovare nei metodi di selezione del personale docente universitario. Si tratta, finalmente, di valorizzare il merito nell'insegnamento universitario e di superare quelle logiche di appartenenza contro le quali il suo gruppo si è sempre battuto.

Domenico VOLPINI (Ulivo), relatore, auspica una convergenza sulla sostanza dei singoli punti trattati, per poi procedere ad una verifica fra tutti i gruppi, anche in considerazione dell'eventuale iniziativa legislativa che il Governo vorrà assumere. Rileva peraltro che se alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva non sarà stato presentato un disegno di legge da parte dell'Esecutivo, il Parlamento non potrà certo rinunciare a svolgere su questo tema il proprio ruolo di legislatore. Riterrebbe, in ogni caso, opportuno procedere ad un approfondimento del testo in esame in sede di Comitato ristretto.

Paola GOISIS (LNP) ritiene che la proposta possa incontrare l'accordo dei componenti di tutta la Commissione. Osserva che sul problema delle difficoltà di accesso alla docenza universitaria non esistono differenze tra Nord e Sud; vi deve essere quindi sul punto una convergenza di tutte le forze politiche.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), pur nel rispetto della piena legittimazione del Governo ad intervenire autonomamente, rileva la necessità che il Parlamento proceda in piena libertà e autonomia. È, però, importante che su tale materia si individui un confronto rivolto a delineare un percorso comune che possa concludersi con la massima convergenza di tutti i componenti della Commissione Tiene a precisare, quindi, che la proposta di legge da lui presentata reca novità rilevanti del sistema di reclutamento dei professori universitari, ma non prevede l'ennesima nuova riforma di tutto il settore.

Alba SASSO (SDpSE) si riserva di intervenire nel merito del provvedimento nel prosieguo dell'esame. Ritiene opportuno precisare fin d'ora peraltro che, alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la sospensione estiva, si dovrà procedere alla conclusione dell'audizione del ministro Mussi, estendendola eventualmente anche sui temi oggetto del progetto di legge in esame. Sottolinea che vi è una fase di grandi cambiamenti per l'università, in cui si punta a modificare la cultura del controllo da parte dello Stato con quella della verifica del risultato conseguito dalle università. In ogni caso, senza voler rinunciare a legiferare, ritiene che un confronto con l'Esecutivo sul progetto di legge in esame sia necessario, allo scopo di coordinare il testo con quello in corso di presentazione da parte del Governo.

Vito LI CAUSI (Pop-Udeur) ritiene auspicabile una comune convergenza sul provvedimento in esame, abbandonando la vecchia impostazione del controllo statale delle procedure concorsuali per quella limitata alla verifica dei risultati conseguiti dagli atenei, nel rispetto della loro autonomia.

Il sottosegretario Luciano MODICA precisa che sul tema in oggetto il Governo sta predisponendo un disegno di legge volto a correggere soprattutto i limiti dell'attuale normativa stabilita dalla legge n. 30 del 2005, recante disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino


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del reclutamento dei professori universitari. Quella disciplina risulta infatti inapplicabile perché prevede che la copertura finanziaria sia a carico degli atenei anche in riferimento ai posti di idoneità, oltre che per le cattedre. Si era previsto poi che fossero banditi 760 concorsi l'anno mettendo il relativo onere finanziario, pari a circa 50.000 euro per concorso, a carico dei singoli atenei. Vi è invece l'esigenza di creare un sistema di reclutamento più moderno ed efficace che peraltro privilegi il controllo sui risultati e non sulle procedure e non gravi sulle finanze degli atenei. Aggiunge, d'altro canto, che appare necessario considerare adeguatamente il tipo di sistema da adottare, perché ritiene che un sistema aperto su base locale possa comunque riprodurre gli stessi limiti di quello attuale, attraverso il riconoscimento di categorie di «idonei non chiamati» che possono vantare un diritto all'assunzione. Ribadisce che su questo punto il Governo nutre talune perplessità. Si dichiara in ogni caso ad un confronto costruttivo con tutte le forze politiche, auspicando la più ampia convergenza sulle impostazioni di fondo indicate.

Pietro FOLENA, presidente, rileva che anche il gruppo di rifondazione comunista si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame, tenuto conto del fatto che vi è una proposta di legge in materia di università presentata dalla collega De Simone che reca profili di rilievo anche in riferimento alla materia in esame.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Avverte che sono imminenti votazioni per alzata di mano in Assemblea, sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 10.15, è ripresa alle 10.45.

Disposizioni a sostegno del settore musicale.
C. 122 Colasio, C. 185 Lusetti, C. 407 De Simone e C. 2451 Caparini.
(Esame e rinvio).

Sull'ordine dei lavori.

Nicola BONO (AN) riterrebbe opportuno rinviare l'avvio dell'esame del provvedimento in titolo in considerazione del fatto che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, era stato deciso di privilegiare l'avvio dell'esame delle proposte relative allo spettacolo dal vivo e al cinema, vertenti su analoga materia, sulle quali il gruppo cui appartiene ha presentato alcune proposte di legge.

Pietro FOLENA, presidente, ricorda che proprio l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha da tempo previsto l'avvio dell'esame delle proposte di legge in materia di attività musicali, in considerazione del fatto che si è inteso rinviare l'avvio dell'esame delle proposte di legge sullo spettacolo dal vivo e sul cinema, per abbinare il disegno di legge in materia in corso di predisposizione da parte del Governo. Fermo che a distanza di un anno dall'avvio della legislatura non è stata ancora presentata alcuna proposta di legge da parte del Governo, si è ritenuto quindi di dare avvio all'esame delle proposte di legge in discussione, anche per consentire di tenere separati i profili eventualmente comuni con la disciplina dello spettacolo dal vivo e con il cinema. Ritiene quindi che si possa procedere, come da calendario dei lavori della Commissione, all'avvio dell'esame delle proposte di legge in titolo, con la possibilità di abbinare ad esse eventuali altri progetti vertenti su analoga materia che dovessero essere presentate, nel prosieguo dell'esame.

Nicola BONO (AN), pur ribadendo l'auspicio di avviare in tempi brevi l'esame delle proposte di legge vertenti sullo spettacolo dal vivo nonché quelle sul cinema, anche prescindendo dalla presentazione di un disegno di legge in materia da parte del Governo, preannuncia che interverrà nel merito delle proposte di legge in titolo nel prosieguo dell'esame.


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La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti.

Pietro FOLENA, presidente e relatore, ricorda che la Costituzione, all'articolo 9, recita che «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura» e, all'articolo 33, che «L'arte e la scienza sono libere». È la stessa Costituzione quindi che demanda al legislatore di intervenire dopo tanti anni per assicurare, nell'ambito del diritto alla cultura e all'istruzione, lo sviluppo della musica, il diritto alla conoscenza e all'accesso alla musica, l'opportunità di promuovere la creazione, la diffusione, la distribuzione della musica, l'industria della musica. Sottolinea che la musica riveste oggi d'altra parte, nel vissuto di molte generazioni e soprattutto di quelle più giovani, un'importanza e un ruolo senza precedenti nella storia contemporanea. La cosiddetta musica «liquida» e la rete internet, e in generale le nuove tecnologie digitali coi relativi processi di convergenza, creano infatti uno scambio musicale e culturale senza precedenti. Ritiene che proprio tutto questo si possa chiamare diritto alla musica.
Ricorda quindi che circa un anno fa, in occasione della festa europea della musica, che si celebra il 21 giugno, si è formato un Tavolo della musica che riunisce componenti molto diverse: dalle grandi etichette multinazionali ai circoli associativi locali, passando per la storica esperienza delle etichette indipendenti, che ogni anno a Faenza svolgono un meeting su tali temi. Evidenzia quindi che per la prima volta, interessi fra di loro in conflitto hanno costruito un punto di intesa attorno ad una piattaforma che è stata raccolta, nella sostanza, dal deputato Colasio nella proposta di legge C. 122, di cui è primo firmatario, in esame. Questo tavolo ha quindi intrapreso un confronto col Ministro delle comunicazioni volto a aumentare l'interesse della RAI alle produzioni italiane e ha definito un accordo col Ministero del commercio con l'estero che sfocerà come primo impegno in una presenza ufficiale alla grande fiera della musica di Berlino, il Pop Komm, del prossimo settembre. Aggiunge poi che recentemente, in occasione del 21 giugno di quest'anno, il tema della valorizzazione delle produzioni italiane nei grandi network radiofonici è sfociato in un singolare ma importante «sciopero dell'ascolto» promosso dal medesimo Tavolo.
Fa presente che proprio incontrando i rappresentanti del Tavolo indicato ha quindi assunto l'impegno a far esaminare e approvare dal Parlamento una norma generale sulla musica. Ricorda che le grandi leggi di settore sullo spettacolo risalgono agli anni sessanta e che ancora oggi, quando si parla della norma sullo spettacolo dal vivo - che la Commissione cultura ha deciso di esaminare alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva -, si intendono le modalità attraverso le quali si organizza il Fondo unico dello spettacolo (FUS) e la ripartizione generale attraverso il Ministero per i beni e le attività culturali e le Regioni, secondo le previsioni dell'articolo 117 della Costituzione così come modificato dalla riforma approvata nel 2001. Considera quindi giusto e necessario, in parallelo con quella norma, avviare una riforma più profonda della musica, verificando nel corso dell'esame se essa si debba fermare ai confini indicati nelle quattro proposte di legge all'ordine del giorno o andare oltre. Pensa infatti all'istruzione e all'educazione musicale, su cui sta lavorando un gruppo interministeriale coordinato dall'ex-Ministro Luigi Berlinguer; nonché agli spazi, alle officine e ai laboratori culturali e musicali, riutilizzando beni demaniali o pubblici dimessi o in dismissione; infine, a quale spazio e accesso abbia la musica italiana in Rai, nei network televisivi e radiofonici privati, nel cinema, fra i produttori e fornitori di contenuti.
Ricorda che sul complesso di questi temi recentemente è stata avviato a Roma un movimento per il diritto alla musica - il cui manifesto di nove punti è disponibile su internet - che ha organizzato un'importante manifestazione lunedì 30 luglio scorso alla Casa del Jazz. Nel manifesto, a cui hanno aderito moltissimi artisti italiani, si legge fra l'altro che la musica,


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compresa quella storica italiana, deve entrare nel curriculum formativo di base dei bambini e delle bambine e di tutte le studentesse e degli studenti italiani, dai tre anni di età fino alla scuola media superiore, comprendendo anche gli Istituti di pena minorili. Si prevede inoltre la realizzazione di un piano pluriennale di intervento che preveda fin d'ora l'insegnamento e la pratica musicale, intesi come insegnamento e come pratiche curriculari: ascoltare musica, fare musica, leggere musica, conoscere la musica, anche quella storica, favorendone la relativa diffusione. Si stabilisce, ancora, di formare e reclutare adeguatamente gli insegnanti. Aggiunge che si propone la generalizzazione delle esperienze in atto, specialmente là dove queste sono più ricche e consolidate, mettendo alla prova istituzioni più tradizionali, scuole di musica, momenti associativi di base, cori ed orchestre studentesche universitarie, nuove realtà in forme anche originali di collaborazione con enti locali e istituti scolastici, per organizzare attività, promuovere la costituzione di orchestre giovanili e dell'infanzia, diffondere ovunque abilità e culturemusicali. Si indica la necessità di lavorare per l'individuazione e l'allestimento di spazi idonei, perché la musica non è una modalità espressiva individuale e solitaria, ma collettiva.
Osserva quindi che il tema centrale oggetto delle proposte di legge abbinate in esame, è che la cultura va finanziata, non può essere lasciata solo alle tendenze spontanee del mercato e deve restare centrale l'intervento pubblico, in quanto favorisce il «diritto all'accesso» da parte di tutta la comunità, con la redistribuzione delle risorse che già ci sono e evitando sprechi e privilegi. Per favorire il «diritto alla musica» è necessaria inoltre una fiscalità di vantaggio e il ricorso a forme contenute di prelievo sulla pubblicità in determinati settori dello spettacolo e dell'intrattenimento televisivo di maggior ascolto, nonché a detrazioni fiscali per l'apprendimento della musica in corsi organizzati dal Terzo Settore e dal privato sociale. Precisa che esiste inoltre un problema, che tuttavia si è deciso di affrontare in modo aperto e condiviso in altra sede, relativo alla riforma del diritto d'autore. Ritiene a questo proposito che si debbano valutare le tendenze e le abitudini, specie giovanili, in rapporto al consumo e all'accesso alla «musica liquida». Si riferisce al P2P e al file sharing, superando la sindrome panpenalistica e repressiva. La nuova norma in questo campo dovrebbe affiancare al circuito profit un circuito di creative commons che permetta la più facile distribuzione e conoscenza di opere giovanili.
Auspica quindi una riforma partecipata della musica, aprendo presso la VII Commissione un ascolto intenso di esperienze e realtà musicali, ritenendo si debba fare una riforma anche per l'Europa, che sarà tale, se potrà essere l'Europa della cultura e della musica. Ricorda quindi che il pianista Vladimir Ashkenazy aveva dichiarato qualche tempo fa, quando sull'argomento c'era più ottimismo che «La Costituzione europea oggi nascente e in fase di definizione dovrebbe includere nei diritti del cittadino europeo quello "alla musica". Io non ho potere o influenza sul piano politico, ma riguardo all'Unione europea posso dire solo quello che penso, e cioè che i politici devono mettere nella loro agenda alcuni dettagli riguardanti l'educazione e quella musicale in particolare, perchè solo attraverso lo scambio del patrimonio culturale appartenente ad identità diverse può avvenire l'integrazione sotto il segno della tolleranza». Ritiene quindi che fare l'Europa della cultura e della musica è l'obiettivo che auspica di raggiungere.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.05.

RISOLUZIONI

Giovedì 2 agosto 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il sottosegretario per i beni e le attività culturali Elena Montecchi.

La seduta comincia alle 11.05.


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7-00235 Li Causi: Inserimento dell'area archeologica di Selinunte in Sicilia nel programma internazionale dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
(Discussione e rinvio).

Pietro FOLENA, presidente, propone di svolgere dapprima la discussione della risoluzione 7-00235 Li Causi.

La Commissione concorda.

Si inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Vito LI CAUSI (Pop-Udeur) illustra la risoluzione di cui è primo firmatario, raccomandandone l'approvazione.

Pietro FOLENA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00202 Aprea: Sospensione da parte della Regione Sardegna dei finanziamenti per i corsi di formazione professionale.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Valentina APREA (FI) illustra la risoluzione di cui è firmataria. Sottolinea che la discussione della risoluzione in titolo viene avviata dalla Commissione nell'imminenza della sospensione dei lavori parlamentari della pausa estiva. Sarebbe stato preferibile svolgerne la discussione in modo da concluderla prima della sospensione dei lavori. Auspica in ogni caso che nel prosieguo della discussione possa partecipare il rappresentante del Governo competente per materia.

Pietro FOLENA, presidente, precisa che il Governo è autorevolmente rappresentato nella seduta odierna dal sottosegretario Elena Montecchi.

Valentina APREA (FI) aggiunge, in ogni caso, che la risoluzione di cui è firmataria scaturisce dalla missione svolta a Cagliari il 22 maggio scorso, da parte di una delegazione della Commissione cultura di cui ha fatto parte, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle problematiche connesse alla riforma del secondo ciclo del sistema educativo nazionale di istruzione e di quello di istruzione e formazione professionale. Si tratta di un tema molto delicato, perché sussiste il serio rischio che i corsi di formazione professionale organizzati in Sardegna, a partire da quelli dell'istituto scolastico di Selargius visitato dalla delegazione della Commissione, rischiano di non poter essere avviati nel prossimo anno scolastico. Auspica, pertanto, una rapida approvazione della risoluzione in discussione, al fine di risolvere al più presto il problema che investe non solo numerosi giovani ma anche le loro famiglie. Ritiene necessario sapere, in particolare, quale sia la posizione che il Governo intende assumere in materia.

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta

La seduta termina alle 11.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 13.25.

INTERROGAZIONI

Giovedì 2 agosto 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis e il viceministro per la pubblica istruzione Mariangela Bastico.

La seduta comincia alle 13.25.


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5-01069 Bellillo: Finanziamento per la costituzione del «Parco archeologico urbano» di Amelia.

Il sottosegretario Danielle MAZZONIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Katia BELLILLO (Com.It), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che ringrazia per l'attenzione dedicata alla città di Amelia. Aggiunge, altresì, che è necessario porre rimedio quanto prima alla situazione indicata, anche in considerazione del fatto che molti dei reperti sono situati in aree private.

5-01083 Cordoni: Problemi inerenti i presidi incaricati partecipanti al Concorso ordinario per dirigenti scolastici.

Il viceministro Mariangela BASTICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Aggiunge che gli uffici del Ministero hanno inviato una lettera ai direttori degli uffici scolastici regionali, ad integrazione del bando di concorso, evidenziando l'opportunità che le prove scritte e orali di selezione vertano principalmente su aspetti relativi alla preparazione professionale del dirigente. Precisa, peraltro, che nella maggioranza delle regioni i concorsi ordinari si sono già conclusi o sono in via di conclusione. Ricorda, infine, che il disegno di legge C. 2272-ter all'esame della Camera prevede alcune norme la cui approvazione consentirebbe di valorizzare al massimo le graduatorie dei vincitori di concorso, anche attraverso il passaggio da un ordine di scuola ad un altro, nel rispetto del principio dell'interregionalità.

Elena Emma CORDONI (Ulivo), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo. Osserva che il percorso concorsuale si è concluso in quasi tutte le regioni, rilevando che vi è stata una forte conflittualità su questa vicenda. Aggiunge che sarebbe stato opportuno che le scuole avessero tenuto conto della funzione esercitata anche da diversi anni da parte dei dirigenti assunti senza concorso, in modo da riconoscere loro l'attività svolta. Auspica quindi che il Ministero possa individuare percorsi il più possibile inattaccabili, per favorire il riconoscimento delle situazioni lavorative esistenti.

5-01139 Caparini: Conseguenze di ricorsi al TAR dei docenti frequentanti corsi abilitanti speciali nell'anno accademico 2006-2007.

Emerenzio BARBIERI (UDC) sottoscrive l'interrogazione in titolo.

Il viceministro Mariangela BASTICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4). Precisa che, a fronte del provvedimento adottato il 31 luglio, vi è la necessità di aggiornare le decisioni nei confronti degli uffici scolastici regionali, confermando che l'orientamento del Governo è comunque conferme all'indirizzo indicato nella risoluzione n. 8-00071 approvata dalla Commissione Cultura.

Emerenzio BARBIERI (UDC) si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che si muove nell'ambito della risoluzione approvata dalla Commissione cultura. Si riserva di presentare ulteriori atti di indirizzo al Governo, allo scopo di verificare l'attuazione degli impegni assunti dal viceministro Bastico.

Pietro FOLENA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 13.45.