IX Commissione - Mercoledì 26 settembre 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01462 Adolfo: Riapertura dei cantieri per il raddoppio della linea ferroviaria San Lorenzo-Andora.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La linea Genova-Ventimiglia è interessata dai lavori di raddoppio nel tratto San Lorenzo a Mare-Andora affidati mediante Appalto Integrato all'ATI Ferrovial Agroman-Cossi Costruzioni.
Ad aprile 2007 il cantiere ha subito un primo fermo relativamente ai lavori di scavo meccanizzato delle gallerie, mentre dal 17 settembre scorso l'ATI ha bloccato anche l'attività degli altri cantieri.
Al riguardo è stata ordinata alle imprese l'immediata messa in sicurezza dei siti di cantierizzazione.
Il primo fermo cantiere delle gallerie è dovuto al manifestarsi di un'insufficiente disponibilità di siti di deposito del materiale di scavo.
A tal proposito si premette che:
la gestione di detto materiale di scavo è un onere contrattuale dell'Appaltatore, sia per quanto riguarda i costi da sostenere sia per l'ottenimento delle relative autorizzazioni;
il progetto esecutivo, basato soprattutto sull'ipotesi di riutilizzo di detto materiale per riambientalizzazioni ed altri usi in ambito locale, riducendo al minimo il ricorso discariche, è stato redatto dallo stesso appaltatore. Di fatto, non si sono concretamente realizzate le condizioni previste in detto progetto in merito all'effettiva possibilità di riutilizzo in loco di buona parte del materiale, viceversa alcune criticità tecniche ed altre vicissitudini di tipo legale relative alla proprietà delle discariche, in aggiunta ai costi elevati del conferimento dei materiali, hanno portato l'Appaltatore ad interrompere la produzione.

L'attività svolta da Italferr ed RFI, d'intesa con gli Enti locali, ha portato ad individuare varie alternative, nessuna delle quali è stata tuttavia ritenuta accettabile dall'Appaltatore, che ha quindi mantenuto il blocco.
In data 8 agosto scorso è stata approvato dalla provincia, con prescrizioni, il progetto di variante, presentato dalla nuova proprietà della discarica in valle Chiappa, in grado di ricevere, non appena la stessa sarà stata resa operativa, 530.000 metri cubi di materiale, elevabili a circa un milione con un successivo ampliamento già previsto, ma ancora da autorizzare. Tale disponibilità, in aggiunta alle altre già esistenti è da considerare risolutiva per l'intero intervento, tenendo peraltro conto che la discarica è ubicata in posizione estremamente favorevole, in quanto direttamente accessibile dal cantiere delle gallerie.
Tuttavia la stessa proprietà, a seguito dell'autorizzazione ottenuta, non ha provveduto agli adempimenti prescritti ed ha anzi preteso una tariffa di conferimento del materiale, incrementata di circa l'80 per cento rispetto al progetto originario presentato dallo stesso proponente nel mese di aprile 2007. In conseguenza di tale criticità ed al fine di consentire il riavvio dei lavori, si è giunti alla determinazione di occupare temporaneamente le aree relative e di dar corso direttamente con l'appaltatore ai lavori di sistemazione del sito e di conferimento del materiale di scavo.
Tale intendimento è stato comunicato con lettera del 7 settembre scorso a tutti i soggetti pubblici e privati interessati,


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attualmente si stanno predisponendo gli atti formali necessari per giungere, nel rispetto della procedura di legge, alla consegna delle aree in questione all'appaltatore presumibilmente nella prima decade di ottobre.
Per quanto attiene la situazione dei lavori eseguiti e dei relativi pagamenti, si precisa che contrattualmente il pagamento è previsto a 120 giorni dalla data di constatazione dell'esecuzione delle opere, per cui alla prossima scadenza (30 settembre) saranno pagati i lavori regolarmente eseguiti fino alla data del 31 maggio.
Stante la rilevanza della problematica, la regione Liguria è stata convocata a Roma giovedì 4 ottobre dal ministro alle infrastrutture per risolvere insieme ai soggetti competenti, il contenzioso in questione per garantire la prosecuzione dei lavori per il raddoppio della Pontremolese.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01445 Adenti: Miglioramento delle condizioni di sicurezza dei guard-rail lungo la rete stradale e autostradale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Si fa preliminarmente presente che, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 luglio 2006 e successive modifiche ed integrazioni, le competenze in materia di barriere di sicurezza stradale risultano trasferite al Ministero dei trasporti.
Tanto premesso, si evidenzia che, pur riconoscendo che le tipologie di barriere installate e quelle attualmente in commercio non sono prevalentemente ed in misura specifica adatte a proteggere i motociclisti, si osserva come tali barriere, già omologate o tuttora in istruttoria, rispondono ai requisiti della norme europee EN 1317 parti 1, 2, 3 e 4, recepite a livello nazionale con il decreto ministeriale 2L0604, che si riferiscono alle modalità dei crash test cui devono essere sottoposti i dispositivi, in funzione delle varie tipologie e delle diverse classi di contenimento.
Tali norme europee, non prevedono, almeno nella versione attuale, prove d'urto specifiche con veicoli a due ruote.
Essendo tuttavia la problematica ben nota, il Governo ha presentato il disegno di legge recante «disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale nonché delega al Governo per la riforma del Codice della Strada», che attualmente sta completando il suo iter parlamentare per l'approvazione, il quale reca puntuali disposizioni finalizzate al miglioramento della segnaletica ed alla sostituzione delle barriere stradali anche nel senso auspicato dagli onorevoli interroganti.
Nel rispetto delle prerogative del Parlamento, il Governo è in attesa del completamento dell'iter approvativo del provvedimento medesimo.
La società Autostrade per l'Italia, che è il principale gestore delle autostrade italiane, ha fatto conoscere che l'attenzione verso i motociclisti è di assoluta importanza e che sta prevedendo, per i prossimi crash-test di barriere di propria concezione, degli accessori protettivi dedicati a questo fine.
Il Ministero delle infrastrutture, per quanto di competenza, ribadisce la disponibilità a fornire il proprio contributo nelle discussioni anche di carattere tecnico che tratteranno la normativa riguardante la sicurezza stradale, tenendo in debita considerazione la problematica della sicurezza degli utenti su due ruote.


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ALLEGATO 3

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2004/36/CE in materia di sicurezza degli aeromobili dei paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari (Atto n. 136).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2004/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla sicurezza degli aeromobili di paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari (atto n. 136),
esprime

PARERE FAVOREVOLE.