VII Commissione - Giovedì 27 settembre 2007


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ALLEGATO 1

Schema di direttiva per l'anno 2007, recante istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi. (Atto n. 150).

PROPOSTA DI PARERE

La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato lo schema di direttiva per l'anno 2007, recante gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi (atto n. 150);
considerato che tra le finalità dello schema di direttiva non figura l'istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) seppure la legge 27 dicembre 2006, n. 296, legge finanziaria per il 2007, articolo 1, commi 631 e 875, ne ha previsto il riordino ed istituito nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione un apposito fondo per il potenziamento di tale tipologia di istruzione,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) appare opportuno che lo schema di direttiva tenga conto dell'istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), anche al fine di una revisione degli importi stanziati;
b) a fronte di una grave riduzione del fondo, in particolare a partire dall'anno 2002, appare opportuno nei prossimi anni un incremento delle relative risorse;
c) per il futuro si auspica una modalità di destinazione del fondo che abbia un carattere più strategico, a partire da una analisi delle destinazioni che sono state decise in questi anni da parte delle scuole anche con un riequilibrio tra progetti gestiti dall'amministrazione centrale e progetti gestiti dalle scuole.


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ALLEGATO 2

Schema di direttiva per l'anno 2007, recante istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi. (Atto n. 150).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato lo schema di direttiva per l'anno 2007, recante gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi (atto n. 150);
considerato che tra le finalità dello schema di direttiva non figura l'istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) seppure la legge 27 dicembre 2006, n. 296, legge finanziaria per il 2007, articolo 1, commi 631 e 875, ne ha previsto il riordino ed istituito nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione un apposito fondo per il potenziamento di tale tipologia di istruzione,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) appare opportuno che lo schema di direttiva tenga conto dell'istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), anche al fine di una revisione degli importi stanziati;
b) a fronte di una progressiva grave riduzione del fondo, appare opportuno nei prossimi anni un incremento delle relative risorse;
c) per il futuro si auspica una modalità di destinazione del fondo che abbia un carattere più strategico, a partire da una analisi delle destinazioni che sono state decise in questi anni da parte delle scuole anche con un riequilibrio tra progetti gestiti dall'amministrazione centrale e progetti gestiti dalle scuole;
d) si ritiene infine opportuno che nella Sezione 2), punto a), dello schema di direttiva in esame si preveda il sostegno alla educazione alla diversità e all'identità di genere come valore.


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ALLEGATO 3

5-01238 Tessitore: Finanziamento della biblioteca per ciechi «Regina Margherita» di Monza.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione in oggetto indicata, si fa presente che il 14 settembre 2007 il Ministro per i beni e le attività culturali, coerentemente con il dettato del comma 1141 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007, che assegnava la somma di 10.000.000,00 di euro interamente al Capitolo 7825 del MIBAC, ha provveduto, con proprio decreto, ad adottare il piano di ripartizione del predetto fondo destinato a «contributi per il restauro, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, nonché al fondo in favore dell'editoria per ipovedenti e non vedenti di cui alla tabella A».
Agli interventi in favore della lettura da parte di ipovedenti e non vedenti l'editoria sono stati assegnati 3.000.000,00 di euro; le modalità di accesso ai finanziamenti e i criteri di selezione degli interventi saranno definiti mediante successivo programma che sarà oggetto di approvazione da parte Ministro per i beni e le attività culturali.
La definizione del programma, che verrà sottoposto all'esame della competente Commissione per l'analisi delle problematiche relative alla disabilìtà nello specifico settore dei beni e le attività culturali, terrà sicuramente conto delle realtà maggiormente rappresentative nell'ambito dei servizi destinati a ipovedenti e non vedenti.
Si fa presente inoltre, che la legge 20 gennaio 1994, n. 52, così come modificata dalla legge 13 novembre 2006, n. 260 ha adeguato il contributo annuo dello Stato (2 miliardi di lire) a favore della Biblioteca «Regina Margherita» di Monza, a 4 milioni di euro a decorrere dall'anno 2003.
Complessivamente per gli anni finanziari 2005 e 2006 sono stati erogati 8 milioni di euro.
Per l'anno in corso è stata liquidata la cifra di euro 2.622.880,81.
L'accantonamento operato ai sensi dell'articolo 1, comma 507 della legge finanziaria 2007, è stato interamente compensato con il disaccantonamento previsto dal decreto-legge n. 81 del 2 luglio 2007, convertito in legge 3 agosto 2007, n. 127.
Nel prossimo mese di ottobre sarà possibile liquidare la restante parte del contributo annuale spettante alla Biblioteca «Regina Margherita» di Monza.


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ALLEGATO 4

5-01239 Tessitore: Soppressione dell'Istituto per il libro.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Istituto per il Libro, istituito nell'ambito della Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali, con decreto ministeriale del 28 ottobre 2005, si è caratterizzato rispetto al precedente servizio IV di promozione del libro e della lettura, per l'autonomia tecnico-scientifica. La creazione dell'Istituto ha infatti inteso rispondere alla necessità di dotarsi di una struttura capace di gestire le competenze di diffusione del libro e della lettura, alla luce dei mutamenti apportati con la riforma del titolo V della costituzione e dei nuovi rapporti tra Stato e Regioni in materia di valorizzazione e promozione della lettura. Il nuovo riparto di competenze comporta la necessità di strutturare un costante rapporto di interazione e collaborazione con le regioni e gli enti locali.
L'esperienza condotta dall'Istituto per il Libro ha però dimostrato come l'implementazione dei servizi, dei programmi, delle sinergie, dei contatti, trovi ostacolo insormontabile nell'attuale assetto organizzativo, che non consente di svolgere un'efficace azione di raccordo e di godere della necessaria autonomia gestionale. Per poter espletare le competenze in modo adeguato è necessario che l'Istituto evolva in una struttura dotata di completa autonomia non solo tecnico-scientifica, ma anche contabile-amministrativa, capace, sia per l'assetto organizzativo sia per le risorse strumentali ed umane assegnate, di svolgere le funzioni di vero e proprio centro di promozione del libro e della lettura analogamente ad altre strutture europee. Per questi motivi, con Protocollo d'intesa intervenuto tra il Ministro per i beni e le attività culturali ed i rappresentanti delle istituzioni e delle Associazioni interessate in data 25 ottobre 2006, si è deciso di promuovere e sostenere le iniziative, anche di carattere normativo, tese all'attuazione delle politiche di diffusione del libro e della lettura in Italia, nonché della cultura e degli autori italiani all'estero anche mediante il raccordo tra le istituzioni statali e territoriali competenti.
Per poter espletare tali competenze in modo adeguato, è emersa, dunque, la necessità di istituire un nuovo Istituto denominato «Centro per il libro e per la lettura» al quale conferire autonomia non solo tecnico-scientifica, ma anche contabile-amministrativa, con conseguente revisione dell'assetto organizzativo e delle risorse strumentali ed umane ad esso assegnate in modo di consentire l'effettivo svolgimento delle funzioni fin qui descritte.
In considerazione di ciò, è stato, pertanto, elaborato lo schema di regolamento che istituisce il Centro per il libro e la lettura, cui sono demandate, in aggiunta alle funzioni attualmente esercitate dall'Istituto per il libro, anche un organico e strutturale ruolo di raccordo dei soggetti pubblici e privati impegnati a diverso titolo nella promozione del libro e della lettura, sia nella fase di programmazione sia in quella di gestione, valorizzando le singole competenze ed ottimizzando le dotazioni finanziarie già disponibili.
Il Consiglio di Stato, in sede di esame del regolamento, ha rinvenuto la mancanza di una norma primaria che autorizzasse l'attribuzione per via regolamentare dell'autonomia amministrativa e di bilancio e per la conseguente destinazione


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al nuovo soggetto anche di finanziamenti provenienti da privati o da enti diversi dallo Stato.
Pertanto, già nel DPEF si è individuata, tra le priorità delle misure da adottare con fonte primaria nel settore dei beni culturali e da inserire nella legge finanziaria, l'istituzione presso il MIBAC di una struttura dedicata istituzionalmente alle attività promozionali dotata di autonomia economico-finanziaria.
In questo senso, quindi, si intende procedere per l'istituzione del Centro per il libro e la lettura.


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ALLEGATO 5

5-01241 Schietroma: Rinnovo dei direttori degli istituti di ricerca del CNR.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito ai contenuti dell'interrogazione il CNR ha inviato precisi riferimenti a quanto è stato operato dall'ente in merito alle assunzioni di personale e alle proroghe degli incarichi di direzione.
Preliminarmente il CNR ha precisato che, differentemente da quanto affermato dagli Onorevoli interroganti, negli ultimi 6 anni, ovvero dal 2002 al 2007, sono stati banditi concorsi per posti a tempo indeterminato per complessivi 313 nuovi ricercatori e 37 nuovi tecnologi.
Tali concorsi sono stati banditi nonostante il blocco alle assunzioni disposto con legge finanziaria a decorrere dal 2002, utilizzando le autorizzazioni «in deroga» a bandire e ad assumere disposte dalle medesime leggi finanziarie, ma le assunzioni non hanno certo potuto rimpiazzare in numero tutte le cessazioni dal servizio.
Con riferimento alle notizie fornite dagli Onorevoli interroganti sulla mancata emanazione dei bandi dei concorsi a direttore di istituto, l'ente segnala inoltre che sono state già da tempo avviate le procedure per coprire 90 direzioni di istituto e che contestualmente sono stati prorogati gli incarichi di direzione conferiti nel 2002 per la durata di quattro anni, in applicazione delle disposizioni transitorie previste dal Regolamento di organizzazione e funzionamento del CNR.
I bandi per le direzioni di istituto sono stati emanati dopo l'entrata in vigore, il 1o giugno 2005, dei regolamenti di attuazione del decreto legislativo n. 127 del 2003 che ha disposto il riordino dell'ente e dopo la nomina dei direttori di dipartimento. Hanno riguardato gli istituti con caratteristiche coerenti con il nuovo quadro ordinamentale.
Dopo la pubblicazione dei bandi, la presentazione delle domande e la nomina delle commissioni, le procedure sono state sospese fino al 30 giugno 2007 per effetto dell'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17, che ha espressamente disposto la proroga degli incarichi dei direttori fino alla medesima data.
Alla scadenza di tali proroghe, il Consiglio di amministrazione del CNR ha nuovamente prorogato gli incarichi nelle more dell'espletamento delle procedure di selezione dei nuovi direttori, in applicazione dell'articolo 33 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, il quale ha disposto che, per l'attribuzione degli incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni, si dovesse tener conto dei limiti di età previsti dalla normativa vigente.
Il Consiglio di amministrazione, considerato che molti direttori avevano già superato tali limiti, previsti in linea generale a 67 anni, ha interpretato la norma predetta nella forma più favorevole ai direttori in proroga, riferendo il limite di età a quello previsto dallo stato giuridico di ciascun interessato, quindi, nel caso di professori universitari, fino addirittura a 75 anni.
Il Consiglio di amministrazione, nella riunione del 5 settembre scorso, ha poi assunto decisioni organizzative per portare a conclusione rapidamente e in modo sistematico le selezioni.


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In virtù dell'applicazione delle disposizioni richiamate, non è stato rinnovato l'incarico a 13 direttori di istituto in prorogatio, di età compresa tra i 67 ed i 78 anni, i quali avevano superato il limite di età per il collocamento a riposo previsto dai rispettivi stati giuridici. In tali casi si è reso necessario far ricorso all'applicazione dell'articolo 28 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del CNR che prevede, in caso di dimissioni, recesso o revoca dell'incarico e nelle more dell'espletamento delle procedure di selezione, la nomina di un direttore facente funzione.
La problematica delle proroghe degli incarichi è stata quindi gestita dal CNR nel rispetto delle disposizioni e delle regole interne di organizzazione e funzionamento attualmente vigenti.


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ALLEGATO 6

5-01271 Fava: Elevata presenza di studenti stranieri nelle classi dell'Istituto comprensivo 1 di Castiglione.

TESTO DELLA RISPOSTA

Da parte del Ministero si conferma il massimo impegno in materia di educazione e integrazione interculturale.
Per orientare famiglie e insegnanti nel complesso compito di una integrazione efficace di alunni stranieri, sono state emanate apposite linee guida con lo scopo di individuare alcuni punti fermi sul piano normativo e di dare alcuni suggerimenti di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l'integrazione e la riuscita scolastica e formativa, ferma restando l'autonomia delle istituzioni scolastiche e la loro responsabilità in materia, nel quadro della vigente legislazione.
Con decreto ministeriale del 6 dicembre 2006 è stato istituito l'Osservatorio per l'integrazione degli allievi stranieri con il compito di individuare soluzioni organizzative efficaci e utili orientamenti per il lavoro delle scuole. L'Osservatorio è articolato in un comitato scientifico composto da esperti del mondo accademico, culturale e sociale; una consulta dei principali istituti di ricerca, associazioni ed enti che lavorano nel campo dell'integrazione degli alunni stranieri; un comitato tecnico composto da rappresentanti del Ministero. Il 21 giugno 2007 è stato presentato il documento di lavoro dell'Osservatorio «La via italiana all'integrazione interculturale».
Il 5 ottobre 2007 si svolgerà a Firenze un seminario nazionale finalizzato a:
mettere in evidenza le specificità territoriali nelle presenze e nelle azioni messe in campo;
evidenziare gli elementi di consolidamento delle azioni a livello locale (protocolli, reti, accordi, patti, eccetera), orientandosi alla costruzione di prassi e strumenti condivisi;
evidenziare i più significativi elementi di debolezza;
individuare proposte e strumenti per potenziare le connessioni tra scuole, enti locali, società civile.

Il seminario intende coinvolgere soprattutto gli amministratori locali, i dirigenti scolastici, i responsabili dei servizi degli enti locali, i centri interculturali, i responsabili del terzo settore.
Con riguardo alla situazione degli istituti scolastici di Castiglione delle Stiviere il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia ha fatto presente che dalla fine degli anni '60 agli inizi degli anni '80, la cittadina di Castiglione delle Stiviere è stata interessata da un forte flusso migratorio soprattutto dalle regioni meridionali italiane. Nell'ultimo decennio l'immigrazione è ripresa e riguarda principalmente persone che giungono da paesi stranieri extraeuropei. Ad oggi i cittadini residenti che hanno origini straniere sono circa 1.500 (fra il 7-8 per cento della popolazione residente), e le comunità più numerose sono, nell'ordine, quelle provenienti dal Marocco, dalla Nigeria, dai Paesi dell'Est europeo e dalla Cina.
La scuola pubblica di base a Castiglione delle Stiviere è costituita storicamente da tre unità scolastiche (due scuole medie e un circolo didattico); a partire dall'anno scolastico 2000-2001, per effetto del dimensionamento è stata strutturata in due


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istituti comprensivi: Castiglione 1 e Castiglione 2. In particolare, l'«Istituto Comprensivo 1», comprendente due plessi di scuola dell'infanzia («Gianni Rodari» e «Carlo Collodi»), due plessi di scuola primaria («Cesare Battisti» e «Dante Alighieri»), un plesso di scuola secondaria di 1 o grado («P. Costanzo Beschi»), assicura il servizio per gli alunni del comune e, marginalmente, per alunni provenienti da paesi limitrofi.
La vicinanza degli edifici scolastici dell'Istituto Comprensivo «Castiglione 1» a quartieri popolari come i «Cinque Continenti» e al centro storico (zone ove si sono stabilite prioritariamente le famiglie dei migranti), le dinamiche di aggregazione per parentela o per etnia hanno fatto sì che l'Istituto sia il polo di riferimento principale per i figli di emigranti. Nel plesso della scuola dell'infanzia «G. Rodari» si registra stabilmente da alcuni anni una netta prevalenza degli alunni stranieri; nel plesso della scuola primaria «C. Battisti» si è assistito ad un progressivo aumento della percentuale di allievi stranieri iscritti fino all'attuale 50 per cento circa del totale e, infine, nella scuola secondaria di primo grado «Padre Costanzo Beschi» l'aumento è stato fino al 32 per cento.
Il fenomeno della concentrazione di alunni stranieri nell'Istituto Comprensivo di Castiglione 1 è stato da tempo rappresentato agli amministratori locali, e la scuola si sta adoperando per raggiungere accordi territoriali tra le istituzioni scolastiche e l'ente locale.
Il particolare contesto in cui si trova ad operare l'istituto comprensivo «Castiglione 1» ha indotto gli organi dell'istituto ad inserire nel Piano dell'offerta formativa il progetto intercultura che coinvolge da anni tutte le componenti scolastiche.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che la scuola oggi non è più solo il luogo dello studio, ma rappresenta anche i molteplici spazi delle relazioni all'interno dei quali avvengono dinamiche che incidono sugli apprendimenti e sulla formazione dell'alunno. A fronte di un aumento rilevante del numero degli alunni stranieri presenti nell'istituto, si sente la necessità di costruire un'unitarietà di intenti e una continuità di interventi come risposta ai bisogni e alle aspettative del mondo della scuola, in particolare dell'alunno migrante e della sua famiglia.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono:
la promozione dell'integrazione attraverso l'utilizzo della mediazione linguistico-culturale;
la costruzione del legame scuola-famiglia;
la prevenzione del disagio e della dispersione scolastica;
la promozione dello sviluppo personale e del successo scolastico;
la promozione di spazi di ascolto;
favorire la costruzione dell'identità.

La diffusa presenza di alunni stranieri comporta un atteggiamento didattico rinnovato e richiede degli insegnanti formati per gestire classi eterogenee.
Per ovviare alla scarsa o nulla conoscenza della lingua italiana da parte degli allievi stranieri la scuola ha ottenuto un incremento di organico di 33 ore, per insegnanti da utilizzare nell'alfabetizzazione (italiano L2) secondo diversi livelli. Alla scuola sono stati assegnati appositi fondi in quanto ad alto flusso migratorio. L'attività di alfabetizzazione si svolge in orario scolastico per gruppi di livello; gli alunni interessati svolgono attività in aule distaccate.
Da anni nell'Istituto Castiglione 1 si conferma un numero molto basso di non ammissioni alla classe successiva. Si tratta di casi particolari di alunni seguiti anche dai servizi sociali. Agli esami di licenza media gli alunni ottengono eccellenti valutazioni che vengono, normalmente, confermate nelle scuole superiori.
Recentemente è stata promossa, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale, la partecipazione della scuola al «Progetto intercultura» della fondazione Cariplo in accordo con la Commissione intercultura


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composta da tutti i docenti dell'istituto. Gli obiettivi del progetto e le azioni che prevede sono già patrimonio della scuola: l'incremento di risorse e la disponibilità di consulenze con esperti nella progettazione non può che aiutare i docenti e la scuola a proporre un servizio migliore.

Nell'Istituto comprensivo in questione sono state attivate classi a tempo pieno e a tempo normale per favorire la distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana secondo la normativa vigente (articolo 45 Capo VII del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394) che riconosce al Collegio dei Docenti la competenza relativa all'inserimento e alla «ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, ...evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri».
Quanto all'opportunità di istituire classi di accoglienza per alunni stranieri neoarrivati, faccio presente che la circolare ministeriale n. 24 del 1o marzo 2005, afferma che: «In presenza di fenomeni di concentrazione di studenti con cittadinanza straniera, si ritiene proficua un'equilibrata distribuzione delle iscrizioni attraverso un'intesa tra scuole e reti di scuole», sebbene «specifiche esigenze didattiche possano richiedere la formazione temporanea di gruppi omogenei».
Viene infatti previsto che: «Per un pieno inserimento è necessario che l'alunno trascorra tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici, ad esempio l'apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studio personalizzato».
Si fa presente, infine, che in sede di conversione del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, recante disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari, - attualmente all'esame dell'Assemblea della Camera dei Deputati - sono stati approvati dalle competenti Commissioni emendamenti finalizzati anche a sostenere le istituzioni scolastiche per l'integrazione sociale e culturale dei minori immigrati.


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ALLEGATO 7

5-01321 Fiano: Iniziative volte a garantire congrui contributi all'Istituto storico nazionale della Shoah in Italia (CDEC).

TESTO DELLA RISPOSTA

Il 6 aprile 2006 il Ministro per i beni e le attività culturali ha sottoscritto una convenzione con la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) per la costituzione del Museo Nazionale della Shoah di Ferrara al fine di realizzare un «percorso della memoria» sui campi italiani di concentramento per ebrei.
A fronte di tutta l'attività di ricerca è stato riconosciuto al CDEC un rimborso spese pari ad euro 220.000,00.
Successivamente la legge 26 dicembre 2006, n. 296, comma 1144, modificando la precedente legge 91/2003, ha mutato la denominazione e conseguentemente l'oggetto della struttura espositiva in «Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah». In data 24 agosto 2007 il MIBAC ha sottoscritto una nuova convenzione con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) per lo studio e la stesura di una relazione sulle caratteristiche storico-scientifiche del Museo, per l'elaborazione del percorso espositivo e per la raccolta di materiale documentario originale da esporre, prevedendo per tale attività un rimborso spese di euro 150.000,00.
Poiché la prima convenzione è stata già attuata con gli studi prodotti dal CDEC, il MIBAC ha provveduto ad erogare quanto pattuito.
Gli ulteriori euro 150.000,00 previsti dalla seconda convenzione, saranno corrisposti ai due soggetti firmatari a stati di avanzamento del progetto.
La quota assegnata al CDEC supera quindi la cifra dei 250.000,00 euro richiamata nel testo dell'interrogazione.


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ALLEGATO 8

5-01283 Raisi: Procedure per il reclutamento del personale docente delle Università, con particolare riferimento all'Università di Bologna

TESTO DELLA RISPOSTA

Secondo quanto richiesto dagli Onorevoli interroganti, l'Università di Bologna ha fornito al Ministero l'elenco dei docenti di prima fascia che hanno preso servizio negli ultimi 15 anni, cioè dopo il 1o novembre 1992, che sono tuttora in servizio alla data del 25 settembre 2007 ovvero che siano cessati dal servizio, e che in precedenza erano stati professori associati nella medesima università. L'elenco specifica anche il tempo di permanenza di ciascuna persona nel ruolo dei professori associati. Per i trasferiti da altri atenei, l'ateneo bolognese ha riportato nell'elenco il tempo di permanenza nella seconda fascia docente a decorrere dalle date di trasferimento.
Si informa che l'elenco contiene esattamente 580 nominativi e che al predetto documento è stato allegato un ulteriore elenco che contiene i nominativi dei 16 docenti che si prevede prenderanno servizio nella prima fascia docente a decorrere dal prossimo 1o ottobre, corredato delle medesime informazioni. Tra i 580 nominativi, 273 sono di coloro che hanno trascorso nella posizione di professore associato più di dieci anni.
Il Ministero esprime una riserva tecnica per la disponibilità immediata delle predette informazioni, dovendosi procedere ad una collazione dei nominativi forniti dall'ateneo e dei relativi dati. L'elenco sarà comunque trasmesso quanto prima alla VII Commissione per la consultazione da parte degli Onorevoli interroganti.


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ALLEGATO 9

5-01318 Frassinetti: Interventi per il restauro del campanile romanico della chiesa di Sant'Apollinare del quartiere Baggio a Milano.

TESTO DELLA RISPOSTA

Devo anzitutto fare presente riguardo allo stato di precarietà in cui si trova il campanile romanico della chiesa di Sant'Apollinare in Milano, che i competenti uffici del Ministero per i beni e le attività culturali, avendo effettuato un apposito sopralluogo, hanno potuto verificare che il manufatto è restato per molto tempo privo di manutenzione e richiede interventi di restauro sia ai paramenti murari sia alle coperture ed ai solai lignei, ma che tuttavia sotto il profilo statico, non presenta condizioni di particolare allarme. Quanto alla attuabilità di interventi da parte del Ministero, è necessario anzitutto segnalare che neanche l'Ente proprietario (Curia di Milano) - il quale in materia ha un potere di segnalazione e proposta a termini dell'articolo 5 dell'Intesa tra il Ministro per i beni e le attività culturali ed il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana-CEI (siglata a Roma il 26 gennaio 2005) - ha mai richiesto l'inserimento del restauro del campanile di Sant'Apollinare fra gli interventi su edifici ecclesiastici da eseguirsi con i fondi dello Stato, né è mai intervenuto con fondi propri.
Pertanto, tenuto conto del fatto che la programmazione degli interventi di restauro sugli edifici di interesse storico ed artistico è effettuata dando priorità al completamento di quelli già in corso, per il campanile in questione si potrà provvedere solo in uno dei prossimi esercizi finanziari.