III Commissione - Giovedì 11 ottobre 2007


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ALLEGATO 1

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro degli affari esteri, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 233/2001. (Atto n. 172).

RILIEVI DELIBERATI DALLA COMMISSIONE

La III Commissione permanente (Affari esteri e comunitari),
esaminato per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, lo schema di regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro degli affari esteri, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 2001, n. 233;
valutato favorevolmente il rafforzamento della struttura di vertice del gabinetto del ministro, in virtù della modifica di cui alla lettera a) del comma 3, dell'articolo 1;
considerato che l'eventuale distacco presso l'Ufficio legislativo del Ministero degli affari esteri di magistrati ordinari, militari, amministrativi e contabili ovvero avvocati dello Stato potrebbe determinare un ulteriore detrimento della funzionalità delle amministrazioni di provenienza già notoriamente sotto-organico;
sottolineata l'opportunità di contenere in generale l'impatto sulla struttura del personale del Ministero degli affari esteri degli uffici di viceministri e di sottosegretari di Stato;
delibera di formulare i seguenti rilievi:
1) con riferimento alla lettera e) del comma 3 dell'articolo 1), la previsione del distacco a supporto dell'Ufficio legislativo di magistrati ordinari, militari, amministrativi e contabili, avvocati dello Stato sia limitata allo stretto indispensabile;
2) sia valutata l'eventualità di ridurre in futuro il limite massimo del personale delle segreterie de viceministri e dei sottosegretari di Stato.


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ALLLEGATO 2

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2006. Doc. LXXXVII, n. 2.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione (Affari esteri e comunitari)
esaminata per le parti di propria competenza la Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2006, Doc. LXXXVII, n. 2;
apprezzata l'eventualità che l'esame della Relazione in Parlamento possa svolgersi in modo autonomo, più concentrato, all'inizio dell'anno, senza essere abbinato alla procedura per l'approvazione della legge comunitaria, in quanto in tal modo le questioni relative alla PESC potrebbero essere oggetto di un più tempestivo approfondimento;
reiterato l'auspicio che il nucleo essenziale del Trattato costituzionale sia salvaguardato nel processo in corso di riforma dei Trattati dell'Unione così come concordato in seno al Consiglio europeo nello scorso giugno;
sostenendo l'impegno del Governo in sede europea per consolidare la prospettiva europea di tutti i Paesi dei Balcani occidentali, in modo che in tale contesto sia possibile giungere ad una soluzione condivisa per lo status futuro del Kosovo;
considerando decisivo ai fini dello sviluppo dell'integrazione europea il rafforzamento della Politica di vicinato, garantendo l'equilibrio in termini di attenzione verso i partner orientali e mediterranei;
condiviso il potenziamento del legame tra politiche esterne ed interne dell'Unione, anche con riferimento alla promozione della democrazia e dei diritti umani, nonché alla cooperazione allo sviluppo;
rinnovando la necessità di perseguire con determinazione i cosiddetti «obiettivi di Helsinki» in termini di proiettabilità, sostenibilità e interoperabilità dell'esercito europeo;
sottolineata l'esigenza di sviluppare le relazioni con le aree extra-europee ed in particolare con le relative organizzazioni internazionali a carattere regionale, al fine di contribuire a meglio definire le responsabilità dell'Europa a livello mondiale;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:
evidenzi la Commissione di merito la necessità che nella relazione relativa al 2007 sia adeguatamente illustrato il ruolo dell'Italia nell'attuazione degli obiettivi della Politica europea di vicinato e nell'impiego delle relative risorse, con riferimento alle diverse aree geografiche interessate.