III Commissione - Resoconto di giovedì 11 ottobre 2007


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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 11 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Famiano Crucianelli.

La seduta comincia alle 8.50.

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro degli affari esteri, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 233/2001.
Atto n. 172.
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Umberto RANIERI, presidente e relatore, avverte che, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento della


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Camera, la Commissione si accinge ad esaminare il provvedimento in titolo ai fini della deliberazione di rilievi alla I Commissione, cui spetta l'espressione del parere per competenza prevalente. Passa quindi ad illustrare lo schema in esame, che reca modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 2001, recante il Regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro degli affari esteri. Segnala che tali modifiche si rendono necessarie a seguito delle novità normative, relative soprattutto all'istituzione dei viceministri, introdotte con il decreto-legge n. 181 del 2006. Rileva che il provvedimento, oltre alle norme relative ai predetti viceministri, contiene ulteriori novità che dovrebbero assicurare maggiore duttilità organizzativa al Ministero degli affari esteri. Si tratta della ridefinizione delle funzioni dell'ufficio legislativo; dell'incremento di una unità del numero dei vicecapigabinetto, nonché della previsione che l'organo di controllo interno - oggi monocratico - possa diventare collegiale. Ritiene opportuno segnalare che nel provvedimento non è venuto meno il limite prefissato all'articolo 5, comma 1, del menzionato Decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 2001, circa il contingente di 120 unità per tutti gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, ivi inclusi i viceministri. Ne consegue che non si prevedono nuove spese a carico del bilancio dello Stato.
Alla luce di quanto illustrato, formula una proposta di rilievi sull'atto in esame, che provvede ad illustrare (vedi allegato 1).

Il sottosegretario Famiano CRUCIANELLI condivide l'esposizione del relatore e ribadisce l'assenza di nuovi oneri finanziari.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera i rilievi sul provvedimento in esame, di cui alla proposta formulata dal relatore.

La seduta termina alle 9.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 11 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Famiano Crucianelli.

La seduta comincia alle 9.

Legge comunitaria 2007.
C. 3062 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, e conclusione - Relazione favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge C. 3062, rinviato nella seduta di ieri 10 ottobre.

Umberto RANIERI, presidente, avverte che non sono stati presentati emendamenti. Pone quindi in votazione proposta di relazione favorevole del relatore.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di riferire favorevolmente sul disegno di legge C. 3062. Delibera altresì di nominare il deputato Mancini quale relatore presso la XIV Commissione.

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2006.
Doc. LXXXVII, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

Giacomo MANCINI (RosanelPugno), relatore, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione sulla Relazione annuale sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2006 (vedi allegato 2).


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Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con una osservazione sulla Relazione annuale sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2005, formulata dal relatore.

SEDE REFERENTE

Giovedì 11 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Famiano Crucianelli.

La seduta comincia alle 9.05.

Ratifica Accordo che modifica l'Accordo di partenariato a Cotonou ACP-CE; Accordo interno che modifica l'Accordo interno del 18 settembre 2000 per l'applicazione dell'Accordo ACP-CE; Accordo interno riguardante il finanziamento degli aiuti comunitari in applicazione dell'Accordo ACP-CE.
C. 3116 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Patrizia PAOLETTI TANGHERONI (FI), relatore, illustra il disegno di legge in titolo, sottolineando che si tratta senza dubbio del più rilevante provvedimento in materia di cooperazione internazionale, sia per la vastità delle aree geografiche interessate che per i rilevanti impegni economici, pari ad oltre 22 miliardi di euro, suddivisi in un arco temporale di cinque anni. Al riguardo segnala che l'Italia occupa il quarto posto della classifica dei Paesi contributori, con uno stanziamento pari a circa 3 miliardi di euro. Si tratta di una somma assai ingente, che richiede un impegno specifico sul piano della valutazione degli impieghi e del conseguimento dei risultati, considerato peraltro che tale somma, se suddivisa per ciascuno degli anni previsti, corrisponde a quanto il nostro Paese annualmente versa a titolo di dono, senza però che vi sia alcuno strumento di controllo sulla destinazione e sull'utilizzo di tali fondi. Al riguardo, sottolinea il proprio apprezzamento per le norme, contenute nell'Accordo, che vanno senza dubbio nella direzione della definizione di un sistema di controllo sull'uso dei finanziamenti, anche alla luce dei risultati alquanto ridotti in termini di sviluppo dei Paesi destinatari conseguiti grazie agli ingenti finanziamenti, che sono regolarmente erogati a partire dal 1963. A tal proposito rileva che i finanziamenti della comunità internazionale hanno interessato un contesto geopolitico segnato contestualmente da un boom imprenditoriale di tipo neocolonialista, troppo spesso indifferente alla sostenibilità degli investimenti nei territori dei Paesi in via di sviluppo da un punto di vista degli equilibri ambientali, oltre che socio-eonomici, e da assetti istituzionali nei Paesi destinatari fortemente sbilanciati, caratterizzati da derive dittatoriali e da grave corruzione.
Ritiene che nella fase attuale sia possibile invertire tale tendenza, ricorrendo eventualmente ad atti di indirizzo che diano sostegno all'azione del Governo italiano, finalizzata ad introdurre meccanismi di controllo che incidano su certe dinamiche per cui oggi i costi quinquennali della spesa militare in tutto il continente africano sono pari a 300 miliardi di dollari, a fronte di un contributo annuale per lo sviluppo, peraltro non esiguo, di circa 22 miliardi di dollari. Sottolinea l'importanza della clausola di condizionalità che l'Accordo ha introdotto per la prima volta nei rapporti esterni dell'Unione europea, secondo cui il rispetto dei diritti umani è il presupposto per potere usufruire dei finanziamenti. Esprime apprezzamento per la previsione di norme in materia di appalti, segnatamente all'articolo 26 dell'Accordo, che per la prima volta, dopo decenni di politiche miopi e indifferenti alla realizzazione dei


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presupposti per lo sviluppo reale dei Paesi ACP, introducono il criterio della preferenza delle risorse professionali locali nelle istituzioni, negli enti locali e nelle realtà imprenditoriali. Si tratta di un aspetto essenziale, da considerare qualificante nella valutazione complessiva del disegno di legge. L'Accordo tiene conto, inoltre, delle maggiori questioni di politica internazionale, come la lotta contro il terrorismo o contro la povertà, e sembra prestarsi ad una attuazione funzionale al conseguimento degli Obiettivi del Millennio. Ritiene, altresì, significativo che l'Accordo assegni un ruolo prioritario alla cooperazione regionale.
Alla luce delle considerazioni svolte, osserva che l'Italia, che nel meccanismo decisionale previsto dall'Accordo, basato sul voto ponderato, detiene una quota elevata, pari a 129 su mille, è nelle condizioni per promuovere l'introduzione di nuovi meccanismi di controllo politico dei finanziamenti, pur nel rispetto delle competenze spettanti alle istituzioni comunitarie.

Il sottosegretario Famiano CRUCIANELLI esprime la propria condivisione su quanto osservato dal relatore. Pur segnalando la opportunità di concludere in tempi rapidi l'esame del provvedimento, ritiene che una riflessione sull'individuazione di strumenti per il monitoraggio sull'uso delle risorse destinate al finanziamento dell'Accordo rivesta valore strategico, soprattutto se si guarda alla prospettiva dei Paesi destinatari. Sottolinea inoltre l'impegno di lunga durata dell'Italia per la previsione del criterio della preferenza delle professionalità locali, cui ha fatto riferimento il relatore.

Tana DE ZULUETA (Verdi) condivide l'opportunità che il Parlamento esprima un indirizzo sui criteri di verifica sull'utilizzo dei finanziamenti. In via generale, osserva che il provvedimento in titolo è destinato a favorire gli scambi tra i Paesi ACP e promuovere lo sviluppo autoctono. Rileva che purtroppo l'andamento dei mercati internazionali non appare procedere nella stessa direzione, considerato che a fronte della pretesa dei Paesi industrializzati di accedere ai mercati dei Paesi ACP, mancano per questi ultimi i presupposti per ottenere la stessa opportunità. Esprime inoltre preoccupazione per il fatto che sempre più spesso gli accordi commerciali con Paesi appartenenti al sud del mondo prevedono tra le clausole di condizionalità una collaborazione nel contrasto dell'immigrazione clandestina. Si tratta di una questione di non agile gestione per le élites politiche, che siano state democraticamente elette in certi Paesi ad alta instabilità istituzionale.

Marco ZACCHERA (AN), nell'esprimere piena condivisione per quanto concerne il merito complessivo del provvedimento, ritiene che nel quadro di una vasta iniziativa di carattere multilaterale, come quella prevista nell'Accordo, il contributo dell'Italia rischia di andare disperso. A tale riguardo, conferma la sua preferenza per la cooperazione bilaterale. Nell'auspicare che il provvedimento contenga adeguati strumenti per il controllo delle risorse finanziarie, ritiene che sia necessario altresì responsabilizzare i governi dei Paesi destinatari, prevedendo un loro coinvolgimento nella gestione delle maggiori questioni globali, come il contrasto all'immigrazione clandestina o l'azione contro la corruzione. Infine, esprime l'auspicio per un celere iter di esame del disegno di legge in titolo.

Umberto RANIERI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.25.


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INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 11 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Pietro MARCENARO.

La seduta comincia alle 9.30.

Indagine conoscitiva sulla violazione dei diritti umani nel mondo.

Audizione del Giudice della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo (CEDU), Vladimiro Zagrebelsky.
(Svolgimento e conclusione).

Pietro MARCENARO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Introducendo, quindi, l'audizione, ricorda la giornalista russa Anna Politkovskaja nel primo anniversario del suo assassinio.

Vladimiro ZAGREBELSKY, Giudice della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo (CEDU), svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono quindi per porre quesiti ed osservazioni i deputati Claudio AZZOLINI (FI), Bruno MELLANO (RosanelPugno), Alessandro FORLANI (UDC) e Pietro MARCENARO, presidente.

Vladimiro ZAGREBELSKY, Giudice della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo (CEDU), fornisce ulteriori precisazioni.

Pietro MARCENARO, presidente, dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 10.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.