VI Commissione - Resoconto di mercoledì 24 ottobre 2007


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE.

La seduta comincia alle 10.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006.
C. 3169 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007.
C. 3170 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno 2007.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 22 ottobre 2007.

Franco CECCUZZI (Ulivo), relatore, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3169, approvato dal Senato, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006, ed una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3170, approvato dal Senato, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007 (vedi allegati 1 e 2).

Gioacchino ALFANO (FI) rileva preliminarmente come, in considerazione della natura prettamente contabile dei provvedimenti in esame, ogni valutazione su di essi dovrebbe avere contenuto evidentemente tecnico.
In tale prospettiva non ritiene che sia possibile valutare fin d'ora gli effetti sui saldi di bilancio della sentenza della Corte di giustizia europea relativa all'IVA sugli autoveicoli aziendali, considerato che i relativi rimborsi da parte dell'Erario non sono stati ancora effettuati. Occorre inoltre considerare che, a fronte della più ampia detraibilità a fini IVA dell'imposta assolta sugli acquisti dei predetti autoveicoli, è stata ridotta la detraibilità, ai fini delle imposte sui redditi, di tali oneri, e che la qualificazione dei veicoli come beni strumentali determina un incremento indiretto del reddito imponibile.
Segnala inoltre come, nonostante le affermazioni del Governo, secondo le quali buona parte del maggior gettito tributario registratosi nel corso dell'anno sarebbe legato all'azione di contrasto all'evasione fiscale portata avanti dall'Esecutivo, nelle revisioni delle previsioni di entrata apportate al disegno di legge di assestamento approvate dal Senato, non sono state modificate le previsioni di entrata derivanti dall'attività di accertamento e controllo, ma quelle concernenti le entrate derivanti dall'attività ordinaria di gestione, connesse dunque alle dichiarazioni spontanee dei contribuenti.
Per tali motivi preannuncia quindi il voto contrario del proprio gruppo sulle proposte di relazione formulate dal relatore.

Antonio PEPE (AN), nel rilevare come i provvedimenti in esame costituiscano sostanzialmente un atto dovuto, necessario per la corretta gestione del bilancio dello Stato, segnala tuttavia come il disegno di legge di assestamento non specifichi in alcun modo in che misura abbia inciso sulle maggiori entrate tributarie l'azione di contrasto all'evasione fiscale ampiamente propagandata dal Governo.
Preannuncia quindi il voto contrario del proprio gruppo sulle proposte di relazione formulate dal relatore.

La Commissione approva, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3169, approvato


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dal Senato, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006, ed una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3170, approvato dal Senato, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007, con riferimento alla Tabella n. 1 ed alla Tabella n. 2, relativamente alle parti di competenza della Commissione.
La Commissione nomina quindi il deputato Franco Ceccuzzi quale relatore presso la V Commissione.

La seduta termina alle 10.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Cento.

La seduta comincia alle 15.

Paolo DEL MESE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01646 Germontani e Leo: Applicazione del regime IVA del reverse charge ai servizi di nolo con operatore.

Maria Ida GERMONTANI (AN) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO risponde all'interrogazione in oggetto, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Maria Ida GERMONTANI (AN) ringrazia il sottosegretario per la risposta fornita, che contribuisce a chiarire una materia oggettivamente assai complessa, rilevando, peraltro, come permangano ancora dubbi circa la differenza di trattamento fiscale tra contratti di appalto e contratti di fornitura con posa in opera. Si riserva pertanto di presentare un ulteriore atto di sindacato ispettivo in merito.

5-01621 Reina ed altri: Personale della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate operante nella provincia di Bolzano e numero di controlli effettuati.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO risponde all'interrogazione in oggetto, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Karl ZELLER (Misto-Min.ling) si riserva di verificare gli elementi informativi forniti dal sottosegretario, che, comunque, ringrazia.

5-01647 Fugatti e Fava: Modalità di affidamento da parte dei comuni dei servizi di verifica e riscossione dell'ICI.

Giovanni FAVA (LNP) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO risponde all'interrogazione in oggetto, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Giovanni FAVA (LNP) ringrazia il Sottosegretario per la completa risposta, rilevando tuttavia come il problema vero e proprio affrontato dall'interrogazione non sia stato affrontato. Rileva, infatti, come le argomentazioni addotte dal Comune di Dosolo per giustificare il ricorso ad una società terza, priva di ogni qualificazione nel settore della riscossione dei tributi e non iscritta nell'albo nazionale per l'accertamento


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e la riscossione delle entrate degli enti locali, risultino assolutamente discutibili, trattandosi di un mero stratagemma, finalizzato a mascherare una prassi amministrativa non certo condivisibile.

5-01648 Borghesi: Integrazione della normativa regolamentare in materia di requisiti di onorabilità degli amministratori delle banche e delle imprese di investimento.

Antonio BORGHESI (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO risponde all'interrogazione in oggetto, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Antonio BORGHESI (IdV) ringrazia il sottosegretario per la chiara risposta, rilevando, peraltro, di aver già presentato una proposta di legge volta a rivedere la normativa in materia di requisiti di onorabilità degli amministratori di banche ed imprese di investimento, al fine di dare attuazione all'indirizzo in materia approvato dalla Commissione finanze.

5-01649 Strizzolo e Fogliardi: Chiarimenti in merito alla disciplina secondaria relativa all'applicazione della detrazione delle spese sostenute per l'installazione di pannelli solari.

Ivano STRIZZOLO (Ulivo) illustra brevemente la propria interrogazione, sottolineando l'esigenza di chiarire quanto prima le modalità di applicazione delle agevolazioni fiscali per l'installazione di pannelli solari.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO risponde all'interrogazione in oggetto, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Ivano STRIZZOLO (Ulivo) si dichiara soddisfatto, auspicando che il decreto preannunciato nella risposta fornita dal sottosegretario possa essere emanato in tempi brevissimi.

Paolo DEL MESE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 15.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE.

La seduta comincia alle 15.30.

Indagine conoscitiva sul settore delle fondazioni bancarie.

Audizione dei rappresentanti dell'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI).
(Svolgimento e conclusione).

Paolo DEL MESE, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Maurizio CENNI, Sindaco di Siena, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Interviene quindi, svolgendo considerazioni e ponendo quesiti, il deputato Maurizio LEO (AN), al quale replicano Maurizio CENNI, Sindaco di Siena, e Paola BOTTONI, Assessore al bilancio del comune di Bologna.

Intervengono quindi, svolgendo ulteriori considerazioni, il deputato Franco CECCUZZI (Ulivo), ed il presidente Paolo DEL MESE, il quale ringrazia i rappresentanti dell'ANCI per la loro partecipazione e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.05.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE.

La seduta comincia alle 16.05.

Partecipazione italiana alla ricostituzione di Fondi e Banche internazionali.
Nuovo testo C. 2936 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esprimere il parere alla III Commissione Affari esteri sul disegno di legge C. 2936, approvato dal Senato, in materia di partecipazione italiana alla ricostituzione di Fondi e Banche internazionali, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.
Ricorda a tale proposito che la partecipazione italiana alle banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale è regolata dalla legge n. 49 del 1987, la quale prevede, in generale, che la cooperazione allo sviluppo sia realizzata attraverso due modalità: il dono ed il credito d'aiuto. Ciascuna di queste modalità viene poi attuata tramite due canali: quello bilaterale e quello multilaterale.
La gestione degli aiuti a dono è affidata al Ministero degli affari esteri, mentre la gestione del credito d'aiuto è affidata al Ministero dell'economia e delle finanze, che la attua attraverso il Fondo rotativo del Mediocredito centrale, per quanto riguarda i rapporti bilaterali, ed attraverso la partecipazione a banche e fondi di sviluppo per il canale multilaterale, versando contributi che vanno a costituire il capitale di tali istituti.
La partecipazione finanziaria al capitale di banche e fondi di sviluppo rappresenta quindi uno degli strumenti attraverso i quali l'Italia partecipa alla politica internazionale.
Per il perseguimento dei loro fini, tali enti si avvalgono dei fondi messi a disposizione dagli Stati membri e dei fondi raccolti sui mercati finanziari. I Paesi membri conferiscono il capitale alle banche e fondi di sviluppo in proporzione alle quote azionarie da loro possedute, da cui discendono altresì il diritto di voto e di rappresentanza negli organi di amministrazione. I maggiori azionisti sono i Paesi industrializzati e le risorse raccolte sono utilizzate per effettuare prestiti a Paesi in via di sviluppo. Il capitale viene ricostruito ogni 3-5 anni attraverso contribuzioni a fondo perduto da parte dei Paesi industrializzati.
Le banche di sviluppo non hanno scopo di lucro ed i prestiti che effettuano ai Paesi in via di sviluppo hanno condizioni particolarmente agevolate: i tassi d'interesse praticati coprono i costi e le spese amministrative. I fondi di sviluppo sono stati creati per sostenere i Paesi più poveri, ed utilizzano i contributi a fondo perduto dei Paesi donatori per concedere prestiti a tasso zero e con condizioni di restituzione molto agevolate.
Passando ad esaminare il contenuto del disegno di legge in esame, l'articolo 1 autorizza la spesa di 142,2 milioni di euro per il triennio 2006-2008 per la partecipazione dell'Italia alla X ricostituzione delle risorse del Fondo africano di sviluppo, suddivisi in 32,7 milioni di euro per il 2006 ed in 54,7 milioni per ciascuno degli anni 2007 e 2008.
Rammenta che il Fondo africano di sviluppo (AfDF - African Development Fund) è un'istituzione finanziaria appartenente al Gruppo della Banca africana di sviluppo, il quale raggruppa attualmente, oltre alla Banca africana di sviluppo (ABS), 24 paesi non africani (soprattutto paesi membri dell'OCSE), tra cui l'Italia.
Le risorse del Fondo sono costituite dai contributi e dalle periodiche ricostituzioni da parte dei partecipanti, che normalmente avvengono con una cadenza triennale. Per la X ricostituzione, che copre il periodo 2005-2007, i donatori si sono accordati su una quota di rifinanziamento


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pari a 3,641 miliardi di Unità di Conto (corrispondenti a circa 5,4 miliardi di dollari USA).
Lo scopo principale dell'AfDF è quello di finanziare, a condizioni particolarmente agevolate, progetti e programmi a favore dei paesi africani più poveri, in particolare della regione sub-sahariana, ai quali non è possibile accedere ai prestiti della Banca africana di sviluppo. Il Fondo concede infatti crediti a tasso zero e con un periodo di restituzione cinquantennale, che include un periodo di grazia di dieci anni.
Ricorda in merito che l'Italia ha garantito un apporto di 146,7 milioni di euro per finanziare le operazioni nel triennio che va dal 1o luglio 2002 al 30 giugno 2004 (IX ricostituzione), in tal modo assicurando un contributo - come in precedenza - equivalente al 4,3 per cento del totale della ricostituzione.
Le restrizioni di bilancio a carico delle risorse destinate a banche e fondi di sviluppo, hanno determinato una, seppur lieve, diminuzione della percentuale della quota italiana alla ricostituzione del Fondo africano che è ora pari al 4 per cento, corrispondente a 164,25 milioni di euro, con un incremento, in termini nominali, del 12 per cento della predetta quota.
L'articolo 2 dispone in ordine alla copertura finanziaria dell'onere derivante dai contributi previsti dall'articolo 1, a valere sul Fondo speciale di conto capitale iscritto nel bilancio dello Stato 2006-2008, utilizzando parzialmente l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006; per gli anni 2007 e 2008, la copertura è reperita tramite la riduzione corrispondente dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'Unità previsionale di base di conto capitale Fondo Speciale dello stato di previsione del Ministero dell'economia per l'anno finanziario 2007 con parziale utilizzo dell'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
L'articolo 3 autorizza la spesa di 85,6 milioni di euro per il triennio 2006-2008 per la partecipazione dell'Italia alla VIII ricostituzione delle risorse del Fondo asiatico di sviluppo (ADF IX), suddivisi in 13,8 milioni di euro per il 2006 ed in 35,9 milioni per ciascuno degli anni 2007 e 2008.
Si rammenta che il Fondo asiatico di sviluppo (ADF) ha lo scopo di finanziare le attività di prestito della Banca asiatica di sviluppo a favore dei Paesi più poveri, a condizioni agevolate: ammortamento in 32 anni per i prestiti-progetto e in 24 anni per i prestiti-programma, periodo di grazia di 8 anni, interessi che non superano in nessun caso l'1,5 per cento. L'Italia ha aderito all'accordo istitutivo del Fondo, ed ha sempre contribuito ai rifinanziamenti che si rinnovano ogni quattro anni.
I Paesi donatori hanno deciso che l'ottava ricostituzione (ADF IX) ha il principale obiettivo di sostenere il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio (Millennium development goals - MDGs) nei paesi asiatici, decidendo di conseguenza di operare per inserire gli Obiettivi in tutte le strategie e le operazioni del Fondo.
Nel corso del negoziato l'Italia si è impegnata a mantenere, come in precedenza aveva fatto, la quota del 3,9 per cento del totale della ricostituzione, pari a 131,2 milioni di dollari USA, (107,7 milioni di euro).
La partecipazione italiana alla VII ricostituzione delle risorse del Fondo asiatico di sviluppo era di 110,3 milioni di euro per il periodo 2001-2004.
L'articolo 4 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'articolo 3, che sarà rinvenuta a valere sul Fondo speciale di conto capitale del bilancio dello Stato 2006-2008, utilizzando parzialmente l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006; per gli anni 2007 e 2008, si provvederà alla copertura mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nel fondo speciale di conto capitale dello stato di previsione del Ministero dell'economia per l'anno 2007, con parziale utilizzo dell'accantonamento relativo al medesimo Ministero.


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L'articolo 5 autorizza la spesa di 130 milioni di euro, suddivisi in 31,5 milioni di euro per il 2006, 56,9 milioni per il 2007 e 42 milioni per il 2008 per la partecipazione dell'Italia alla XIV ricostituzione delle risorse della International Development Association (IDA).
Rammenta che l'IDA, la quale, insieme alla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (International Bank for Reconstruction and Development - IBRD) costituisce il nucleo centrale del Gruppo della Banca Mondiale, associa 165 Paesi, ed ha lo scopo di indirizzare assistenza finanziaria ai paesi in via di sviluppo (PVS) più poveri, al fine di contribuire alla riduzione della povertà nel mondo ed alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale.
Attualmente sono beneficiari dell'assistenza fornita dall'IDA 81 paesi (39 in Africa), molti dei quali figurano tra i cosiddetti HIPC (Heavily Indebted Poor Countries - paesi poveri e fortemente indebitati); nell'insieme, questi paesi ospitano 2,5 miliardi di persone, circa la metà della popolazione del mondo in via di sviluppo: di questi si calcola che circa un miliardo e mezzo vivano con redditi massimi di 2 dollari al giorno.
L'IDA concede assistenza sotto forma di prestiti o di doni (i finanziamenti a dono sono stati ampliati a partire dal 2003 per i paesi che hanno i più gravi problemi di sostenibilità del debito) ai governi di quei paesi che abbiano un reddito lordo pro capite annuo inferiore a 895 dollari e che stiano attuando politiche di crescita e riduzione della povertà. I prestiti concessi dall'IDA sono accordati a condizioni particolarmente agevolate: non hanno interessi ma solo una commissione dello 0,75 per cento e prevedono un periodo di grazia di 10 anni ed una durata di 35-45 anni.
A partire dalla sua istituzione, i crediti e i doni concessi dall'IDA a 108 Paesi ammontano a circa 161 miliardi di dollari, circa 9-7 miliardi l'anno negli ultimi anni, la metà dei quali è diretta ai paesi africani.
Nel corso dell'anno finanziario 2007 gli impegni dell'IDA assommavano a 11,9 miliardi di dollari con cui ha finanziato 189 operazioni.
I fondi utilizzati a tal fine provengono principalmente da conferimenti dei paesi più industrializzati e sviluppati. Pertanto l'Associazione deve periodicamente, in genere ogni tre anni, ricostruire le proprie risorse.
L'articolo 6 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'applicazione dall'articolo 5, ai quali si provvede:
per l'anno 2006, mediante utilizzo dello stanziamento iscritto ai fini del bilancio triennale 2006-2008 nell'ambito dell'Unità revisionale di base di conto capitale «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia per il 2006, con parziale utilizzo dell'accantonamento relativo al medesimo Ministero;
per gli anni 2007 e 2008 mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto ai fini del bilancio 2007-2009, nell'ambito dell'Unità revisionale di base di conto capitale «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia per il 2007, con parziale utilizzo dell'accantonamento relativo al medesimo Ministero.

L'articolo 7 autorizza la partecipazione italiana alla seconda ricostituzione del Chernobyl Shelter Fund (Fondo per il sarcofago di Cernobyl) amministrato dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Il contributo italiano è stabilito in 2.833.334 euro per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008, per un totale di 8.500.002 euro nel triennio.
In base all'articolo 8, la copertura finanziaria dell'onere derivante dai contributi previsti dall'articolo 7 è rinvenuta, per quanto concerne l'onere relativo all'anno 2006, a valere sul Fondo speciale di conto capitale iscritto nel bilancio dello Stato 2006-2008 nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, con parziale utilizzazione dell'accantonamento relativo al medesimo Dicastero. Per


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ciò che riguarda gli anni 2007 e 2008, la copertura è reperita tramite la riduzione corrispondente dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nella citata Unità previsionale di base di conto capitale «Fondo Speciale», con parziale utilizzo dell'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze.
Si ricorda che il Fondo per il sarcofago di Cernobyl (CSF) ha lo scopo di assicurare il finanziamento di un Piano finalizzato alla protezione del personale, della popolazione e dell'ambiente dalla minaccia rappresentata dalla grande quantità di residui radioattivi tuttora racchiusa dal sarcofago che riveste l'unità n. 4 della centrale nucleare ex sovietica
L'articolo 8-bis autorizza la partecipazione dell'Italia alla Corporación Andina de Fomento (CAF), con un contributo massimo di 60 milioni di euro (44 milioni di euro), mentre l'articolo 8-ter individua la copertura degli oneri recati dall'articolo articolo 8-bis, ai quali si provvede a valere sul Fondo speciale di conto capitale iscritto nel bilancio dello Stato 2006-2008 nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, con parziale utilizzazione dell'accantonamento relativo al medesimo Dicastero.
L'articolo 9 specifica le modalità di erogazione degli importi di cui agli articoli 1, 3, 5, 7 e 8-bis, i quali saranno versati su un apposito conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale, intestato al Dipartimento del tesoro con il nome di «Partecipazione italiana a banche, fondi ed organismi internazionali». A valere su tale conto verranno prelevate le somme per l'effettiva erogazione dei contributi.
L'articolo 10, comma 1 prevede, a decorrere dal 2006, l'afflusso all'entrata del bilancio dello Stato di una parte delle disponibilità finanziarie sui conti speciali CEE, di pertinenza dell'Italia. Le disponibilità in questione sono il frutto di rimborsi e di utili netti risultanti dalle operazioni di prestito e di investimento che la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha compiuto a favore di Paesi dell'area ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) nell'ambito dell'aiuto allo sviluppo dell'Unione europea. Lo strumento a valere sul quale la BEI ha operato i prestiti e le partecipazioni a capitale di rischio è il Fondo europeo di sviluppo (FES), alimentato da contributi a fondo perduto degli Stati membri della UE.
Le somme che affluiranno all'entrata del bilancio statale verranno riassegnate ad una specifica Unità revisionale di base dello stato previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, onde poter essere utilizzate per iniziative di cooperazione multilaterale allo sviluppo, nell'ambito delle Istituzioni finanziarie internazionali.
Il comma 2 stabilisce che l'ammontare delle risorse di cui al comma precedente verrà fissato annualmente dal Ministro dell'economia e delle finanze, comunque entro la quota massima di 15 milioni di euro.
Il comma 3 prevede la presentazione di una relazione annuale al Parlamento, nella quale il Ministro dell'economia e delle finanze darà conto delle iniziative finanziate con le risorse di cui al comma 2.
L'articolo 11, aggiunto durante l'esame al Senato, autorizza, al comma 1, la concessione di un contributo al Fondo comune per i prodotti di base, nella misura di 70.000 euro per il 2007, 3,4 milioni di euro per il 2008 e 3,8 milioni per il 2009.
In base al comma 2, all'onere di cui al comma 1 si provvede nell'ambito del bilancio triennale 2007-2009, a carico della Unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale»dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, con parziale utilizzazione dell'accantonamento relativo al Ministero degli Affari esteri.
Ricorda che l'accordo istitutivo del Fondo Comune per i Prodotti di base ha previsto la conclusione, tra Paesi produttori e Paesi consumatori, di singoli accordi internazionali per prodotti di base di particolare interesse per i Paesi in via di sviluppo, e la istituzione di un fondo


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comune per il loro finanziamento, soprattutto con riferimento a prodotti soggetti a stock regolatori di mercato.
L'articolo 11-bis, comma 1, autorizza la spesa di 9 milioni di euro per il completamento della negoziazione relativa alla regolazione del rapporto d'impiego del personale della carriera diplomatica, relativamente al servizio prestato in Italia. La disposizione è finalizzata ad assicurare il riordino della carriera diplomatica, anche in relazione allo svolgimento delle funzioni connesse alla partecipazione italiana a fondi, banche e organismi internazionali.
Il comma 2 incrementa di 150 unità il contingente, attualmente fissato in 2.277 unità, di impiegati a contratto che le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti italiani di cultura possono assumere per esigenze di servizio presso gli uffici all'estero. La disposizione è connessa alle esigenze di supporto in loco ai programmi promossi da fondi, banche e organismi internazionali cui l'Italia partecipa, nonché all'erogazione di servizi ed atti consolari.
In merito alla disposizione di cui al comma 1, non appare chiaro in che modo la conclusione della negoziazione concernente il rapporto d'impiego del personale della carriera diplomatica possa essere posto in connessione con la partecipazione dell'Italia a tali fondi o banche, soprattutto in quanto si fa riferimento al servizio prestato da tale personale in Italia, e tenuto conto del fatto che il provvedimento non prevede la partecipazione ad ulteriori istituzioni, ma si limita a rifinanziare la contribuzione ad organismi cui il Paese già partecipa.
Per quanto riguarda il comma 2, evidenzia come l'incremento (di circa il 7 per cento) del contingente degli impiegati a contratto non sia connessa solo alle esigenze di supporto in loco ai programmi promossi dai predetti fondi o banche, ma anche, per esplicita previsione normativa, all'erogazione di servizi ed atti consolari, che non sembrano avere a che fare con la partecipazione italiana a tali organismi; si segnala inoltre come la disposizione di cui all'articolo 152 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, richiamata dal comma 2, preveda che il contingente di impiegati a contratto possa essere utilizzato anche dagli istituti italiani di cultura all'estero, anche in questo caso senza alcuna connessione con la partecipazione a tali fondi o banche.
I commi 3 e 4 dispongono in merito alla copertura degli oneri recati dall'articolo, quantificati in 9 milioni per il 2007, 10,5 per il 2008 e 13,5 per il 2009, ai quali si provvede a valere sul Fondo speciale di parte corrente iscritto nel bilancio dello Stato 2006-2008 nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, con parziale utilizzazione dell'accantonamento relativo al medesimo Dicastero.
L'articolo 12, anch'esso aggiunto durante l'esame al Senato, prevede che venga inserito, nella Relazione annuale sull'attività di banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale, predisposta dal Ministro dell'economia e delle finanze, uno schema programmatico triennale contenente gli indirizzi relativi alla partecipazione italiana a dette istituzioni e un resoconto delle posizioni in esse assunte dai rappresentanti italiani, nonché una valutazione sull'attività di tali istituzioni, segnatamente in rapporto agli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite.
Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 8).

La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

La seduta termina alle 16.15.

RISOLUZIONI

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE. - Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Roberto Pinza.

La seduta comincia alle 16.15.


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7-00285 Ceccuzzi: Applicazione della disciplina sulla portabilità dei mutui.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Franco CECCUZZI (Ulivo) illustra brevemente il contenuto della propria risoluzione, la quale intende impegnare il Governo a rimuovere ogni ostacolo di natura normativa o regolamentare che impedisce ai cittadini che intendano avvalersene di esercitare il diritto alla portabilità dei mutui, assicurando in tal modo piena attuazione al disposto dell'articolo 8 del decreto-legge n. 7 del 2007.
A tale proposito ricorda come, durante la scorsa settimana, la Commissione abbia svolto le audizioni dei rappresentanti del Consiglio nazionale del notariato, delle associazioni di tutela dei consumatori e dell'Associazione bancaria italiana, le quali hanno consentito di acquisire utili elementi in merito alle questioni affrontate dall'atto di indirizzo.
In particolare, le associazioni dei consumatori hanno rilevato come, finora, si siano registrati solo tre casi di applicazione della norma in materia di portabilità dei mutui di cui all'articolo 8 del decreto-legge n. 7 del 2007. L'Associazione bancaria italiana ha contestato tale affermazione, dichiarando che i casi di portabilità dei mutui sarebbero stati molto più numerosi, senza peraltro fornire alcuna indicazione adeguata.
Più in generale, lamenta l'atteggiamento aggressivo e di assoluta chiusura mostrato dalla stessa ABI, la quale, oltre a non presentare alla Commissione alcuna memoria scritta, ha sostenuto che il passaggio da una banca ad altra banca può essere realizzato solo estinguendo il mutuo originariamente acceso e stipulandone uno ulteriore con la nuova banca.
I rappresentanti del Consiglio nazionale del notariato hanno sostanzialmente confermato tale prassi seguita dalle banche, pur segnalando di aver adottato un indirizzo nei confronti dei loro associati per giungere ad una riduzione delle tariffe notarili.
Alla luce di quanto emerso nel corso delle audizioni, evidenzia come la citata norma di cui all'articolo 8 del decreto-legge n. 7 del 2007, la quale prevede, tra l'altro, al comma 2, che il mutuante surrogato subentra nelle garanzie accessorie al credito surrogato e che l'annotamento della stessa surrogazione può essere richiesto al conservatore del registro immobiliare senza formalità, risulti sostanzialmente inapplicata.
In tale contesto rileva come i conservatori dei registri immobiliari, a seguito di una circolare in tal senso emanata dall'Agenzia del territorio, richiedano, ai fini dell'annotazione della surrogazione, la presentazione di un atto notarile, imponendo in tal modo ai consumatori un ulteriore adempimento che determina maggiori oneri al loro carico.
Un ulteriore aspetto problematico riguarda inoltre l'applicazione della disciplina tributaria sulla detraibilità degli oneri per i mutui, nel caso di estinzione del mutuo e di accensione di un nuovo mutuo, in quanto l'Agenzia delle entrate non avrebbe ancora dato risposta ad un interpello in merito presentato dalle associazioni dei consumatori, le quali hanno peraltro segnalato come gli uffici finanziari non ritengano applicabile tale disciplina agevolativa nel caso in cui il nuovo mutuo risulti di importo superiore a quello originario.
Ritiene quindi opportuno procedere alle audizioni dei rappresentanti dell'Agenzia del territorio e dell'Agenzia delle entrate.

Maria Ida GERMONTANI (AN) concorda con le considerazioni svolte dal deputato Ceccuzzi e con la proposta di procedere alle audizioni dei rappresentanti dell'Agenzia del territorio e dell'Agenzia delle entrate, rilevando come l'atteggiamento assunto dall'ABI in questa occasione sia effettivamente risultato poco collaborativo, ed eccessivamente volto a difendere la posizione delle banche rispetto


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alle difficoltà emerse in sede di applicazione della disciplina sulla portabilità dei mutui.

Ida D'IPPOLITO VITALE (FI) condivide le osservazioni del deputato Ceccuzzi, sottolineando la notevole rilevanza della questione relativa alla portabilità dei mutui, soprattutto in considerazione delle gravi difficoltà che le famiglie incontrano a far fronte agli oneri legati ai mutui immobiliari. Ritiene quindi necessario adottare tutte le iniziative utili ad alleggerire la posizione dei cittadini interessati, evitando che il passaggio da una banca ad un'altra, che dovrebbe consentire ai consumatori condizioni migliori, finisca invece per obbligare questi ultimi a sobbarcarsi gravosi adempimenti ed a caricarsi di ulteriori oneri.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo) aderisce alla proposta del deputato Ceccuzzi, rilevando come le banche seguano in molti casi una prassi operativa che elude sostanzialmente le previsioni dell'articolo 8 del decreto-legge n. 7 del 2007, obbligando i consumatori ad accendere nuovi mutui in sostituzione dei precedenti, e gravando quindi i cittadini di ulteriori oneri.

Paolo DEL MESE, presidente, condivide l'opportunità di procedere alle audizioni dei rappresentanti dell'Agenzia del territorio e dell'Agenzia delle entrate, concordando altresì con i rilievi espressi circa la posizione assunta dall'ABI sulla vicenda della portabilità dei mutui. In particolare, rileva come l'atteggiamento di tale Associazione risulti censurabile, oltre che sul piano del merito, anche su quello del metodo, che non è apparso in questo caso consono alla correttezza che deve sempre presiedere ai rapporti istituzionali.
In tale contesto rileva altresì la necessità di fare quanto prima luce circa un altro aspetto dei rapporti tra le banche e i risparmiatori, relativo al collocamento, da parte degli intermediari finanziari, di prodotti finanziari derivati, rispetto al quale sono recentemente emersi elementi di criticità. A tale proposito ricorda che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto circa l'opportunità di procedere ad una serie di audizioni in materia, che riguarderanno le Autorità di vigilanza e le banche operanti in tale settore, le quali potranno consentire, fermi restando i limiti entro i quali può esplicarsi l'attività conoscitiva delle Camere in un settore rimesso alla libertà contrattuale ed imprenditoriale, di fornire alla Commissione un quadro più preciso in merito.
Informa, quindi, a questo proposito, di avere acquisito la disponibilità della CONSOB e della Cassa depositi e prestiti ad intervenire in audizione su tali temi nel corso della prossima settimana, e di avere acquisito la disponibilità della Banca d'Italia ad intervenire nella giornata di martedì 6 novembre prossimo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi ad altra seduta il seguito della discussione.

La seduta termina alle 16.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 24 ottobre 2007.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.30 alle 16.45.