VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 24 ottobre 2007


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COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 24 ottobre 2007.

Riqualificazione e recupero dei centri storici.
C. 550-764-824-A.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 9.45 alle 10.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Laura Marchetti.

La seduta comincia alle 10.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che il deputato Giorgio Simeoni cessa di fare parte della Commissione.

Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2005/33/CE, relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo, nonché di altri combustibili liquidi.
Atto n. 145.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 18 ottobre 2007.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito della trasmissione del parere espresso lo scorso 18 ottobre in sede di Conferenza unificata, il relatore ha predisposto una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato 1).

Salvatore MARGIOTTA (Ulivo), relatore, illustra sinteticamente il contenuto della sua proposta di parere, sottolineando che essa è il frutto dell'approfondito esame svolto in Commissione. Fa presente, quindi, che - anche alla luce dei puntuali chiarimenti forniti dal Governo e del parere favorevole espresso in sede di Conferenza unificata - vi sono le condizioni per un orientamento favorevole sul provvedimento, che consente di attuare la complessa normativa comunitaria in materia.

Camillo PIAZZA (Verdi), nel rivolgere un apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, che consente di giungere finalmente al recepimento di una importante direttiva europea in materia di qualità dei combustibili, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere testé presentata.

Il sottosegretario Laura MARCHETTI dichiara di condividere la proposta di parere formulata dal relatore.

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole del relatore.

Schema di decreto legislativo concernente ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
Atto n. 168.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 23 ottobre 2007.


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Ermete REALACCI, presidente, avverte che non sono ancora pervenuti i rilievi espressi dalla V Commissione sulle conseguenze finanziarie del provvedimento in esame.
Comunica, inoltre, che il relatore ha predisposto una nuova versione della sua proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 2), che contiene talune limitate modifiche rispetto alla proposta presentata nella seduta di ieri. Avverte, infine, che i deputati Stradella ed altri hanno presentato una proposta di parere alternativa a quella del relatore (vedi allegato 3).

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, fa presente che, a seguito della presentazione della sua proposta di parere nella giornata di ieri, sono pervenute alcune richieste di riformulazione della stessa, che ha ritenuto opportuno accogliere. In particolare, nella nuova versione della proposta di parere, giudica importante proporre una ridefinizione della condizione di cui alla lettera c), al fine di raggiungere un punto di equilibrio e di coerenza tra le posizioni della Commissione in tema di semplificazione delle procedure di rilevazione dei rifiuti e quelle del dicastero competente, che ha manifestato il timore che la soppressione del MUD possa fare venir meno le attuali forme di monitoraggio del ciclo dei rifiuti. Allo stesso tempo, osserva che la condizione di cui alla lettera d) è stata adeguatamente riformulata, per rendere più cogente il rilievo in tema di consorzi di riciclo e recupero.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) raccomanda il rafforzamento della condizione, richiamata dal relatore, in materia di riforma del meccanismo consortile.

Camillo PIAZZA (Verdi) ritiene essenziale che la Commissione, pur perseguendo l'obiettivo di una semplificazione amministrativa in materia di rilevazione statistica dei rifiuti, solleciti al Governo l'individuazione di strumenti, anche innovativi e alternativi al MUD, che garantiscano la tracciabilità dei rifiuti medesimi. Segnala, inoltre, la serietà del problema legato alla disciplina del conferimento in discarica del cosiddetto «fluff», costituito dai residui non metallici derivanti dal processo di frantumazione dei veicoli a fine vita.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) giudica opportuno che la condizione di cui alla lettera c), relativa al percorso di soppressione o di limitazione del MUD, sia impostata in termini positivi.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (SDpSE), con riferimento alla questione dei meccanismi di rilevazione dei rifiuti, concorda sull'esigenza di superare il sistema attuale, a condizione di salvaguardare il principio della tracciabilità.

Paolo CACCIARI (RC-SE) dichiara che il suo gruppo nutre alcune perplessità sulla soppressione del MUD, che è ad oggi l'unico strumento di monitoraggio dei rifiuti. Per tali ragioni, manifesta la disponibilità al superamento di tale strumento, a condizione che sia individuata una valida alternativa per garantire la tracciabilità dei rifiuti. Allo stesso tempo, auspica che il Governo promuova misure idonee a limitare in modo drastico le deroghe all'obbligo di compilazione del MUD per talune tipologie di imprese.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, ritiene che gli interventi odierni confermino l'opportunità della nuova versione della sua proposta di parere, di cui torna a raccomandare l'approvazione da parte della Commissione. Quanto alla specifica questione del MUD, ribadisce che l'obiettivo che si intende perseguire con l'espressione del parere consiste nel segnalare l'esigenza di sostituire uno strumento che, oltre ad essere ormai inutile, è anche inattendibile e inefficace.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che, non essendo ancora stati espressi i rilievi della V Commissione sulle conseguenze finanziarie del provvedimento in esame, occorre sospendere la seduta, per riprenderla alle ore 14.45, prima di passare al seguito dei lavori della Commissione nelle altri sedi previste per la giornata di oggi.


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La Commissione conviene.

Ermete REALACCI, presidente, sospende conseguentemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 10.40, è ripresa alle 14.45.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che la V Commissione ha espresso i rilievi sulle conseguenze finanziarie del provvedimento in esame. Ritiene, pertanto, che la VIII Commissione sia ora nelle condizioni di procedere alla deliberazione di competenza.

Franco STRADELLA (FI) ricorda che il suo gruppo non ha contribuito alla formulazione della proposta di parere del relatore, per le ragioni di merito e di metodo più volte esposte, che hanno inteso evidenziare, in particolare, i forti dubbi dei gruppi di opposizione sulla legittimità del percorso procedurale seguito dal Governo, chiaramente viziato da errori grossolani e da evidenti forzature.
Ricorda che, proprio per questi motivi, taluni rappresentanti dei gruppi di opposizione hanno deciso di presentare una proposta di parere alternativa a quella del relatore, anche al fine di contestare un comportamento del Ministro dell'ambiente, che essi ritengono poco rispettoso delle prerogative del Parlamento. Al riguardo, peraltro, sottolinea che il suo gruppo non mette in discussione la presenza al dicastero dell'ambiente di una personalità che, pur nella diversità di opinioni politiche, possieda una solida base di cultura ambientale; tuttavia, occorre riconoscere come tale cultura ambientale possa svilupparsi - come nel caso della presidenza della VIII Commissione - secondo un percorso ispirato al dialogo costruttivo e al buon senso, mentre nel caso dell'attuale titolare del Ministero questa base culturale si trasforma in una posizione di assoluta chiusura e di insuperabile indisponibilità al dialogo con tutte le forze parlamentari appartenenti a un diverso orientamento politico.
Intende, quindi, sottolineare che i gruppi di opposizione, pur non avendo partecipato alle sedute della Commissione dedicate all'esame del provvedimento in titolo, hanno comunque verificato l'andamento dei lavori e hanno presenziato alle audizioni informali svolte; alla fine di questo percorso, peraltro, gli stessi gruppi hanno concordato di non partecipare alla votazione della proposta di parere sullo schema di decreto legislativo in esame, lamentando il pesante atteggiamento di indisponibilità assunto dal Governo.
In conclusione, nel ricordare che il provvedimento in titolo continua a restare soggetto alla minaccia, fortemente concreta, di una «bocciatura» da parte del Consiglio di Stato, preannuncia che il suo gruppo verificherà la correttezza del seguito dell'iter procedurale in occasione del secondo, eventuale, passaggio in sede parlamentare.

Ermete REALACCI, presidente, pur prendendo atto delle legittime posizioni assunte dai gruppi di opposizione, ritiene che la Commissione abbia svolto un lavoro importante e utile al miglioramento del testo. In particolare, segnala che la Commissione - a prescindere dal parere che renderà il Consiglio di Stato, che il Governo ha deciso di acquisire sul provvedimento anche in assenza di una precisa prescrizione normativa - debba comunque rivendicare il rispetto di un suo compito di primario rilievo, che consiste nell'espressione del parere previsto dalla legge di delegazione.

Il sottosegretario Laura MARCHETTI dichiara di condividere la nuova versione della proposta di parere formulata dal relatore, segnalando, tuttavia, l'esigenza di un approfondimento rispetto al contenuto della condizione di cui alla lettera b), che propone di sopprimere dall'Allegato II la procedura di VIA di competenza statale per gli impianti eolici. Ricorda, al riguardo, che l'ipotesi contenuta nello schema di decreto correttivo è frutto di una mediazione, con cui si è inteso evitare che le regioni possano non attivare le


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procedure di VIA regionale per l'autorizzazione di impianti eolici, di norma caratterizzati da un forte impatto paesaggistico. A suo avviso, quindi, si tratta di assicurare una copertura più avanzata alla tutela del paesaggio, rafforzando una soluzione di compromesso che appare assolutamente condivisibile.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che la direttiva europea in materia non prevede una VIA di competenza statale per gli impianti eolici richiamati nella nuova versione della proposta di parere. In ogni caso, ritiene che il Governo possa autonomamente valutare le indicazioni che provengono dalla Commissione, alla quale sarà comunque concesso un ulteriore passaggio di verifica sul nuovo testo dello schema di decreto legislativo.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), pur giudicando ineccepibile - dal punto di vista normativo - la condizione di cui alla lettera b) della nuova versione della proposta di parere del relatore, fa presente che il suo gruppo nutre qualche perplessità sull'attribuzione alle regioni delle funzioni di valutazione di impatto ambientale degli impianti eolici.

Bruno MELLANO (RosanelPugno), nell'associarsi alle considerazioni svolte dalla rappresentante del gruppo dei Verdi, comunica che la componente radicale del suo gruppo esprime forti preoccupazioni circa la possibile soppressione delle procedure di VIA di competenza statale per gli impianti eolici.

Maurizio ACERBO (RC-SE), nell'associarsi alle considerazioni svolte dalla rappresentante del gruppo dei Verdi, ritiene che il rafforzamento della tutela del paesaggio - pur a fronte di comportamenti talvolta incoerenti da parte della classe politica - richieda di individuare soluzioni solide e certe per la valutazione di impatto ambientale degli impianti eolici. In proposito, pertanto, manifesta le perplessità del suo gruppo sulla richiesta, contenuta nella nuova versione della proposta di parere del relatore, di rivedere la soluzione di compromesso raggiunta dal Governo, che assoggetta gli impianti di energia eolica alle procedure di VIA di competenza statale.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, osserva che la decisione di inserire la richiamata condizione all'interno della nuova versione della sua proposta di parere deriva dall'esigenza di non appesantire le procedure di VIA rispetto alle prescrizioni comunitarie, anche a fronte del numero elevato di contenziosi sollevati dalle regioni proprio sulla materia degli impianti eolici. Per tali ragioni, pur comprendendo la sensibilità esistente sul tema dell'energia eolica, invita i gruppi di maggioranza a non trasformare il problema in una questione di principio. Raccomanda, quindi, l'approvazione della nuova versione della sua proposta di parere.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che la Commissione procederà ora alla votazione della nuova versione della proposta di parere del relatore; nel caso di approvazione di tale proposta, si intenderà conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere testé presentata.

La Commissione approva la nuova versione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni formulata dal relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Stradella ed altri.

La seduta termina alle 15.05.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa.

La seduta comincia alle 15.05.

Ermete REALACCI, presidente, comunica che, come concordato nell'ambito


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dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, le interrogazioni a risposta immediata hanno ad oggetto questioni concernenti la rete stradale e autostradale dello Stato.
Ricorda altresì che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-01650 Pedulli: Programma di interventi per il nodo di Casalecchio di Reno.

Giuliano PEDULLI (Ulivo) illustra l'interrogazione in titolo, che intende sollecitare il Governo a chiarire quali iniziative esso intenda assumere per realizzare il complesso del programma di interventi relativi al nodo di Casalecchio di Reno, nonché ad esplicitare con chiarezza le modalità con le quali il Ministro delle infrastrutture voglia dare seguito all'impegno, da questi formalmente assunto, di inserire il finanziamento di tale nodo tra le priorità strategiche nazionali o nell'ambito della convenzione con Autostrade per l'Italia SpA.

Il viceministro Angelo CAPODICASA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Donata LENZI (Ulivo), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, prende atto della completa ed esauriente risposta del rappresentante del Governo, riservandosi di approfondirne il contenuto sul piano tecnico. In ogni caso, preannuncia l'intenzione di valutare attentamente le risposte fornite e di seguire da vicino l'evoluzione dell'intera vicenda, anche in coerenza con le forti istanze che provengono dai territori interessati.

Ermete REALACCI, presidente, dichiara conclusa la seduta dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 15.15.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa.

La seduta comincia alle 15.15.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006.
C. 3169 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007.
C. 3170 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2007.

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 23 ottobre 2007.

Ermete REALACCI, presidente, comunica che non sono pervenuti emendamenti riferiti al disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno


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finanziario 2007. Ricorda, inoltre, che il relatore ha proposto, nella seduta di ieri, di riferire favorevolmente alla V Commissione sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2006, nonché sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2007, con riferimento alle parti di competenza della VIII Commissione.

Il viceministro Angelo CAPODICASA esprime apprezzamento per le proposte di relazione favorevole del relatore.

La Commissione approva, quindi, la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2006. Approva, altresì, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2007, con riferimento, rispettivamente, alla Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza); alla Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2007; alla Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza). Delibera, infine, di nominare il deputato Bocci relatore presso la V Commissione.

La seduta termina alle 15.20.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa.

La seduta comincia alle 15.20.

Semplificazione delle procedure relative all'intervento di soggetti privati nella realizzazione di opere pubbliche.
C. 170 Lupi, C. 171 Lupi e C. 2822 Mariani.
(Esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione inizia l'esame.

Salvatore MARGIOTTA (Ulivo), relatore, rileva preliminarmente che appare possibile, oltre che utile, pervenire all'elaborazione di un testo unificato delle proposte di legge in titolo, che sono accomunate dall'obiettivo fondamentale del rafforzamento e della razionalizzazione della disciplina che regola la finanza di progetto, intesa come strumento necessario per colmare il deficit infrastrutturale del Paese, esemplarmente dimostrato dallo scarto esistente fra le opere enumerate dalla cosiddetta «legge obiettivo» e l'ammontare delle risorse effettivamente disponibili per la loro realizzazione. Passa, quindi, ad illustrare i punti qualificanti dei tre progetti di legge in esame, segnalando anzitutto che la proposta di legge n. 2822 interviene sulla disciplina del project financing, novellando il codice dei contratti pubblici, mentre le proposte di legge nn. 170 e 171, presentate prima dell'entrata in vigore del codice dei contratti pubblici, recano invece un'autonoma disciplina della materia; la proposta di legge n. 171 interviene anche su profili ulteriori della normativa in materia di lavori pubblici.
Rileva, quindi, che l'articolo 1 della proposta di legge n. 170 e il corrispondente articolo della proposta di legge n. 2822 introducono le nuove definizioni di finanza di progetto, di partenariato pubblico-privato, di programmi e di promotori. La seconda proposta di legge contiene anche la definizione di locazione finanziaria e modifica le definizioni, già previste dal codice, di concessioni di lavori pubblici e di concessione di servizi. Attraverso l'articolo 3, che novella l'articolo 143 del codice, la proposta di legge n. 2822 interviene anche sul profilo delle caratteristiche


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delle concessioni di lavori pubblici, in particolare prevedendo, nel caso della sussistenza di un eventuale valore residuo dell'investimento non ammortizzato al termine della concessione, l'obbligatorietà del pagamento del medesimo quale prezzo che il concedente deve pagare al concessionario per la restituzione dell'opera. La medesima disposizione prevede anche la possibilità di utilizzare lo strumento della locazione finanziaria e del partenariato pubblico-privato per rendere possibile, come indicato nella relazione illustrativa, la realizzazione con risorse private delle cosiddette «opere fredde», cioè di opere che non sono strumentali alla prestazione di servizi pubblici vendibili all'utenza e, quindi, tariffabili. L'articolo 1, commi 1 e 2, della proposta di legge n. 171 (di contenuto in parte analogo all'articolo 7, comma 4, della proposta di legge n. 170) reca specifiche disposizioni volte a disciplinare l'ambito di applicazione della procedura di finanza di progetto estendendola in particolare all'affidamento di servizi pubblici, agli interventi misti e a quelli concernenti i settori esclusi; il medesimo articolo sancisce l'applicabilità delle disposizioni relative alla finanza di progetto, oltre che delle norme concernenti le concessioni, ai contratti di partenariato pubblico-privato e a quelli regolanti i rapporti con contraenti generali. Il successivo comma 3 prevede la non assoggettabilità alla normativa vigente sugli appalti pubblici di lavori, di servizi e di forniture, degli interventi e delle prestazioni realizzati e prevalentemente finanziati da soggetti privati. L'articolo 4 della proposta di legge n. 2822 e l'articolo 7, commi 1 e 2, della proposta di legge n. 170, dettano disposizioni di contenuto analogo relative alla partecipazione alle gare per l'affidamento di concessione di lavori pubblici, di contratti di locazione finanziaria o di partenariato pubblico-privato, da parte delle società cooperative e delle fondazioni bancarie, nonché relative alla destinazione, da parte delle amministrazioni aggiudicatrici, dei proventi tariffari e tributari derivanti dalle opere realizzate e dal servizio gestito.
Rileva, inoltre, con riferimento alla disciplina della programmazione dei lavori pubblici, che l'articolo 2 della proposta di legge n. 2822 e l'articolo 2 della proposta di legge n. 170 recano disposizioni in materia di partecipazione e collaborazione di soggetti pubblici e privati a tale attività di programmazione, nonché volte a definire, in modo più dettagliato rispetto alla normativa vigente, il contenuto dell'avviso contenente l'elenco degli interventi inseriti nel programma triennale per i quali è consentita la presentazione di una proposta di concessione. Sottolinea, quindi, la rilevanza e la centralità degli articoli 3, 4 e 5 della proposta di legge n. 170 e degli articoli da 5 a 7 della proposta di legge n. 2822, i quali intervengono sulle fasi procedurali nelle quali si articola l'iter del project financing, mentre i commi da 4 a 8 dell'articolo 1 della proposta di legge n. 171 disciplinano in modo più limitato tale profilo e recano prevalentemente disposizioni volte a definire il contenuto del diritto di prelazione a favore del promotore.
Quanto poi alla fase dell'inquadramento programmatico, osserva che le prime due proposte di legge considerate contemplano entrambe la possibilità di realizzare con tale procedura lavori che non fanno parte di quelli inseriti nella programmazione triennale ovvero in strumenti di programmazione formalmente approvati dall'amministrazione aggiudicatrice, ma che costituiscono adempimento di obblighi di legge a carico del soggetto aggiudicatore competente (articolo 3, comma 1, della proposta di legge n. 170; articolo 5, comma 1, della proposta di legge n. 2822). Per quanto riguarda la fase della presentazione delle proposte, segnala inoltre i seguenti punti: con riferimento all'oggetto delle proposte, il richiamo alla realizzazione dei lavori attraverso non solo contratti di concessione, ma anche di partenariato pubblico privato (la proposta di legge n. 2822 fa riferimento pure alla locazione finanziaria); la modifica del termine per la presentazione delle medesime; l'arricchimento della documentazione che


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deve accompagnare la proposta del promotore, alcune norme volte a specificare il contenuto dell'asseverazione del piano economico-finanziario(articoli 3 e 4, comma 1, della proposta di legge n. 170; articolo 5, della proposta di legge n. 2822).
Con riferimento alla fase della valutazione delle proposte, ritiene che tra le novità più significative recate dalle due proposte di legge si debbano segnalare la possibilità per l'amministrazione (disciplinata in modo più dettagliato nella proposta di legge n. 2822) di attivare una specifica fase di dialogo con gli stessi promotori, al fine di acquisire maggiori elementi per l'attività di valutazione. Richiama, inoltre, la previsione di disposizioni a tutela dei promotori e, in particolare, l'emanazione di un provvedimento motivato con riferimento alle proposte non ritenute di pubblico interesse, nonché la previsione della corresponsione di interessi legali sull'importo delle spese sostenute nel caso di ritardo della pronuncia rispetto ai termini fissati (articolo 4, commi 3-6, della proposta di legge n. 170; articolo 6, della proposta di legge n. 2822). Segnala, infine, che la proposta di legge n. 170 interviene anche sui criteri in base ai quali le amministrazioni valutano le proposte (articolo 4, commi 2). Con riferimento alle fasi successive, osserva che la proposta di legge n. 2822 (articolo 6, comma 1, lettera b), e articolo 7) mira ad una semplificazione delle medesime, attraverso in particolare la previsione che - nel caso di pubblicazione del bando e di selezione di più di una proposta di pubblico interesse - le amministrazioni aggiudicatrici invitano simultaneamente i promotori per la presentazione di eventuali proposte migliorative e successivamente aggiudicano direttamente l'offerta sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (senza quindi la necessità di indire la gara). Negli altri casi, invece, di indizione della gara, la medesima proposta di legge non prevede il successivo ricorso, contemplato dal testo vigente dell'articolo 155, comma 1, lettera b), alla fase della procedura negoziata. Su tale profilo, tuttavia, ritiene che occorra un chiarimento posto che nella relazione si fa invece riferimento allo svolgimento di tale ultima fase. La fase della procedura negoziata tra il promotore e i soggetti presentatori delle due migliori offerte è invece espressamente prevista dalla proposta di legge n. 170 (articolo 5, comma 6) per il caso in cui il promotore non intenda avvalersi del diritto di prelazione.
Osserva, inoltre, che l'articolo 5 della proposta di legge n. 170 e l'articolo 1, commi 7 e 8, della proposta di legge n. 171 sono volti prevalentemente a disciplinare il diritto di prelazione a favore del promotore nel caso in cui egli adegui la propria proposta a quella del migliore offerente. Segnala, altresì, sul punto che tale diritto, che era disciplinato dagli ultimi due periodi dell'articolo 154 del codice dei contratti pubblici, è venuto meno con il decreto legislativo correttivo n. 113 del 2007, in accoglimento di una specifica condizione formulata sul punto nel parere espresso dalla Commissione ambiente sullo schema di correttivo, al fine di superare i rilievi formulati dalla Commissione europea.
Segnala, altresì, le norme processuali di analogo tenore contenute nell'articolo 6 della proposta di legge n. 170 e nel corrispondente articolo 11 della proposta di legge n. 2822, volte ad estendere ai giudizi davanti agli organi di giustizia amministrativa che riguardano interventi oggetto della proposta del promotore, l'applicazione della disposizione prevista per le infrastrutture strategiche secondo la quale la sospensione o l'annullamento dell'affidamento non comporta la caducazione del contratto già stipulato, e a limitare il risarcimento del danno eventualmente dovuto al solo risarcimento per equivalente. Osserva, quindi, che le proposte di legge nn. 2822 e 170 (e, in parte, la proposta di legge n. 171) intervengono poi sulla materia del finanziamento della società di progetto, con disposizioni in parte identiche, mentre l'articolo 12 della proposta di legge n. 170 contiene anche una disposizione transitoria, che prevede l'applicazione delle disposizioni relative alla programmazione ai programmi approvati


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dopo la data di entrata in vigore del provvedimento, delle altre disposizioni relative alla procedura di finanza di progetto alle proposte presentate dopo tale data e delle disposizioni relative al finanziamento della società di progetto ai finanziamenti convenuti dopo la medesima data.
Rilevato che la proposta di legge n. 171 interviene su profili ulteriori rispetto alla procedura del project financing e al finanziamento della società di progetto, recando, peraltro, disposizioni che oggi appaiono superate in ragione dell'intervenuta abrogazione della legge n. 109 del 1994 ad opera del codice dei contratti pubblici, osserva, infine, che l'articolo 4 della medesima proposta di legge qualifica le disposizioni in essa recate quali «principi generali del diritto, in conformità ai quali deve essere interpretato ogni altro atto normativo vigente in materia».
In conclusione, riprendendo il giudizio espresso in apertura di seduta circa la possibilità di pervenire, a suo giudizio, alla definizione di un testo unificato delle proposte di legge in titolo, ne sottolinea l'importanza, ritenendo che l'approvazione di una legge di riforma della finanza di progetto costituirebbe sicuramente uno degli atti qualificanti del lavoro della Commissione in questa legislatura. Ritiene, altresì, che in questa sede, più che prendere in esame le modifiche puntuali ai testi delle proposte di legge, si debba definire un percorso procedurale per proseguire con efficacia e celerità alla definizione di un testo unificato delle proposte di legge medesime, demandando alla sede di un eventuale Comitato ristretto l'analisi e l'approfondimento delle singole questioni di merito. Segnala, peraltro, in questa prospettiva, l'esigenza di un lavoro di coordinamento delle disposizioni del testo unificato, che si dovrà predisporre, con la normativa contenuta nel codice dei contratti pubblici e con il quadro normativo comunitario, oltre che l'opportunità di attendere il giudizio della Corte costituzionale sui molteplici ricorsi presentati in materia dalle Regioni.

Il viceministro Angelo CAPODICASA prende atto dell'importante lavoro svolto dal relatore in sede di ricognizione, precisazione e messa a punto del contenuto delle proposte di legge in esame e ritiene di poter condividere senz'altro la proposta da questi avanzata di lavorare alla predisposizione di un testo unificato delle proposte di legge medesime, che tenga conto anche della necessità di un coordinamento con il nuovo quadro normativo nazionale e comunitario. Segnala, infatti, che allo stato i testi delle proposte di legge in titolo richiedono un serio lavoro di revisione e di adeguamento. Si riserva, pertanto, di pronunciarsi sul merito del provvedimento al momento dell'eventuale predisposizione dell'annunciato testo unificato delle proposte di legge in esame.

Franco STRADELLA (FI), nel ringraziare, a nome del suo gruppo, il relatore per il lavoro svolto, ritiene apprezzabili talune delle valutazioni espresse dal rappresentante del Governo, precisando tuttavia che spetta proprio al Parlamento il compito di individuare le possibili soluzioni a quei meccanismi che, allo stato, sembrano piuttosto difficili da attivare. Si dichiara, pertanto, disposto a procedere secondo l'ipotesi formulata dal relatore, anche al fine di giungere all'eventuale unificazione dei testi in esame.

Camillo PIAZZA (Verdi) fa presente che il suo gruppo condivide gli obiettivi di semplificazione e razionalizzazione della normativa vigente in tema di finanza di progetto, invitando il relatore ad individuare - all'interno del preannunciato testo unificato - possibili misure di coordinamento che rafforzino l'attivazione dei cosiddetti «acquisti verdi», introdotti legislativamente sin dal 2003 e non ancora entrati pienamente a regime.

Tommaso FOTI (AN) ritiene utile verificare preliminarmente se sussistano le condizioni per la predisposizione di un testo unificato delle proposte di legge in esame, che sia un punto di equilibrio tra i diversi provvedimenti e in cui inserire


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anche eventuali elementi di novità, oltre che rafforzare l'applicazione delle disposizioni vigenti in materia di finanza di progetto. Giudica, pertanto, preferibile il ricorso alla sede del Comitato ristretto per lo svolgimento dell'ulteriore istruttoria legislativa.

Paolo CACCIARI (RC-SE) osserva che le proposte di legge in esame intervengono su una materia particolarmente delicata e che l'obiettivo che accomuna tali proposte, correttamente richiamato dal relatore (vale a dire il rafforzamento e l'ampliamento dell'ambito di applicazione della finanza di progetto), debba essere attentamente valutato alla luce delle esperienze che, sia pure in modo casuale o convulso, sono in corso in ambito locale e regionale.
Al riguardo, senza voler appesantire o dilazionare in alcun modo l'iter legislativo delle proposte di legge in titolo, ritiene oltremodo utile acquisire, parallelamente al lavoro di definizione di un eventuale testo unificato, anche elementi di conoscenza e di valutazione tratti dalle citate esperienze in atto in ambito locale. Segnala, in particolare, che in alcune regioni, già oggi, la finanza di progetto viene usata per la realizzazione di strutture ospedaliere o similari e che nei relativi contratti è compresa la gestione di servizi particolarmente delicati, quali ad esempio i laboratori di analisi, che potrebbero portare ad una «curvatura in senso mercantile» delle finalità della finanza di progetto, oltre che ad uno snaturamento dei principi che sono a fondamento del sistema sanitario nazionale ovvero a un peggioramento della qualità dei servizi sanitari.
Ribadisce, per queste ragioni, l'opportunità di svolgere un ciclo di audizioni informali, per approfondire tali aspetti e provvedere ad approntare le opportune cautele in sede normativa.

Ermete REALACCI, presidente, ritiene che dal dibattito svolto sia emersa con chiarezza l'opportunità di istituire un Comitato ristretto, anche per procedere allo svolgimento di specifiche audizioni. Ricordato inoltre che, a suo tempo, la Commissione aveva chiesto al Presidente dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di condurre un approfondimento conoscitivo in materia di subappalti, prospetta l'opportunità di assegnare a tale Autorità anche il compito di approfondire lo studio delle problematiche relative all'applicazione della finanza di progetto, lasciando poi all'istituendo Comitato ristretto il compito di svolgere un ulteriore ciclo di audizioni dei soggetti più direttamente coinvolti.

Salvatore MARGIOTTA (Ulivo), relatore, giudica in termini positivi l'ipotesi di percorso parlamentare prospettata dal presidente.

Il viceministro Angelo CAPODICASA dichiara la piena disponibilità del Governo a partecipare ai lavori del Comitato ristretto che la Commissione intende nominare.

Romolo BENVENUTO (Ulivo) preannuncia l'intenzione di sottoscrivere la proposta di legge n. 2822, di cui condivide il contenuto.

Ermete REALACCI, presidente, dichiara concluso l'esame preliminare.
Propone, quindi, di nominare un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa.

La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche all'articolo 1 della legge 24 dicembre 1993, n. 560, in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
C. 2559 Velo.
(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 25 settembre 2007.


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Ermanno VICHI (Ulivo), relatore, ripercorre le questioni affrontate e rimaste aperte nella precedente seduta. Richiama, inoltre, la finalità del provvedimento in esame, che si propone esclusivamente di sanare una situazione di particolare iniquità, che riguarda gli inquilini di 680 appartamenti esistenti all'interno di 19 fabbricati siti nel comune di Livorno. Comunica, con riferimento ad una delle perplessità manifestate nella precedente seduta dal Governo, di avere acquisito una documentazione dalla quale risulta espressamente che nessun ostacolo è frapposto dagli organi periferici del Ministero per i beni e le attività culturali circa l'alienabilità degli alloggi vincolati.
Ribadisce che gli istituti gestori di tali alloggi considerano prioritario provvedere alla loro alienazione, anche per porre termine alla condizione di condominio in cui gli stabili si trovano attualmente per effetto della vendita di numerosi alloggi, avvenuta prima dell'apposizione del vincolo da parte della locale Soprintendenza.
Ricorda, inoltre, che - come preannunciato nella seduta del 12 settembre 2007 - ha proceduto ad una verifica informale dell'orientamento di tutti i gruppi in merito al provvedimento in esame e che, in questa sede, ha potuto constatare che non sussistono particolari contrasti sul prosieguo dell'esame del provvedimento in titolo. Ritiene, pertanto, opportuno procedere alla istituzione di un Comitato ristretto, anche al fine di approfondire le diverse posizioni e giungere alla definizione di un testo il più possibile condiviso; in questa prospettiva, preannuncia di avere predisposto alcune ipotesi emendative, che si riserva di sottoporre all'attenzione dell'istituendo Comitato ristretto e di cui illustra sinteticamente il contenuto e le finalità.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (SDpSE), nel dichiarare il proprio apprezzamento per il puntuale lavoro condotto dal relatore, ritiene che sia senz'altro opportuno proseguire nell'esame del provvedimento in titolo, caratterizzato da una condivisibile finalità equitativa e dalla capacità di dare risposta ai bisogni concreti degli assegnatari di alcune centinaia di alloggi siti nella città di Livorno. Ritiene, al riguardo, che, ove sia necessario procedere - secondo quanto prospettato dal relatore - alla rielaborazione del testo del provvedimento, risulti conseguentemente opportuno ampliare anche l'ambito di applicazione del provvedimento, consentendo la presentazione di ulteriori proposte emendative, che fossero anch'esse dirette a risolvere situazioni puntuali e della stessa natura di quella oggetto del provvedimento in esame. A tale riguardo segnala, in particolare, la situazione di emergenza in cui versano gli assegnatari di alloggi dell'Agenzia delle Entrate in alcune aree siciliane.

Maria Cristina PERUGIA (RC-SE) ricorda che il rappresentante del Governo, nelle precedenti sedute, aveva chiesto di poter disporre di un certo periodo di tempo per fornire i chiarimenti richiesti dalla Commissione sul provvedimento in esame. Ritiene, dunque, pregiudiziale ricevere dal dicastero competente i dati richiamati e le opportune valutazioni in merito.
Allo stesso tempo, esprime perplessità sulla necessità di affrontare con legge un caso specifico come quello in esame, chiedendosi se non esistano strumenti diversi per risolvere la questione oggetto del provvedimento.
Nel fare presente, inoltre, che il caso che interessa la cessione di alloggi ATER a Livorno, che ha indotto i presentatori a predisporre la proposta di legge in esame, registra sul territorio valutazioni non unanimemente convergenti, giudica essenziale che i gruppi chiariscano come intendano procedere in relazione agli interventi in questione, auspicando che si possa prevedere la nomina di un Comitato ristretto, per valutare l'ambito di applicazione del provvedimento e la possibile estensione di misure cautelative, che evitino di incidere pericolosamente su una materia così delicata come quella dell'edilizia residenziale pubblica. Tale accorgimento, a suo giudizio, è indispensabile proprio in un momento


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come quello attuale, in cui si è finalmente affermato il principio per cui una risposta decisiva al disagio abitativo non può prescindere dal rafforzamento del patrimonio di edilizia pubblica.

Romolo BENVENUTO (Ulivo) ritiene che il tema oggetto della proposta di legge in esame investa la questione, più generale, del vincolo «automatico» che, in base alla legge approvata nel 1993, scatta per tutti gli alloggi costruiti da oltre cinquanta anni. A suo giudizio, pertanto, occorre affrontare il problema in termini più ampi, domandandosi se non sia il caso di intervenire sulla disposizione generale testé richiamata, che rischia di vincolare, a breve, l'intero patrimonio edilizio pubblico realizzato dopo gli anni '50, il quale sicuramente non risulta meritevole di forme generalizzate di tutela culturale e paesistica.

Il viceministro Angelo CAPODICASA ricorda che il Governo ha già rappresentato alla Commissione le proprie riflessioni sul provvedimento in esame, talune delle quali sembrano trovare risposta nelle ipotesi emendative prospettate dal relatore. Fa presente, tuttavia, che allo stato permangono perplessità su altre problematiche, relative, in particolare, all'esigenza di acquisire il parere del Ministero per i beni e le attività culturali, nonché alla necessità di mantenere - più in generale - un obiettivo di coerenza con i recenti orientamenti emersi nel cosiddetto «tavolo di concertazione per la casa», che ha proposto di ricostruire in una nuova ottica le politiche di gestione del patrimonio edilizio pubblico, scoraggiando le misure di alienazione o cessione degli alloggi.

Ermanno VICHI (Ulivo), relatore, nel confermare che la competente Soprintendenza - sin dal lontano 1999 - non ha opposto alcuna obiezione all'alienazione degli immobili sottoposti a vincolo, ricorda che proprio il lavoro istruttorio condotto nella passata legislatura su un'identica proposta legislativa e lo specifico approfondimento tecnico a suo tempo effettuato da parte del Governo avevano consentito di verificare che la disposizione in questione si applica soltanto agli inquilini dei richiamati 680 appartamenti siti nel comune di Livorno.

Ermete REALACCI, presidente, preso atto delle problematiche emerse nel corso del dibattito, intende segnalare come si sia già cercato, nel recente passato, di risolvere la questione oggetto del provvedimento in esame attraverso strumenti diversi da quelli normativi; allo stato, tuttavia, la Commissione non può che procedere lungo la strada dell'intervento legislativo, salvo che il Governo non ritenga di poter verificare - come appare oltremodo opportuno - la praticabilità di misure amministrative idonee a rispondere al problema.
Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare.
Propone, quindi, di nominare un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa.

La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.15.

RISOLUZIONI

Mercoledì 24 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa.

La seduta comincia alle 16.15.

7-00129 Germanà: Completamento della diga di Blufi.

7-00152 Lomaglio: Completamento della diga di Blufi.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione, rinviata il 3 ottobre 2007.


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Ermete REALACCI, presidente, comunica che, in esito alla discussione congiunta svolta nelle precedenti sedute, è stata predisposta una proposta di testo unificato delle risoluzioni in titolo (vedi allegato 5). Avverte, peraltro, che - avendo il deputato Misuraca fatto presente di essere impossibilitato, a causa di un serio impedimento di carattere personale, a partecipare alla seduta odierna - risulta opportuno prevedere che la deliberazione di competenza della Commissione abbia luogo in altra seduta, anche al fine di consentire l'intervento di tutti i deputati che hanno più direttamente contribuito alla definizione della proposta di testo unificato delle risoluzioni in titolo.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (SDpSE), nel ringraziare gli uffici per la collaborazione prestata all'opera di coordinamento dei testi delle due risoluzioni in discussione, ritiene che la proposta di testo unificato testé presentata sia soddisfacente, oltre che utile a indicare possibili risposte rispetto agli obiettivi perseguiti dagli atti di indirizzo a suo tempo definiti. Preso atto della condivisibile proposta di rinvio testé formulata dal presidente della Commissione, invita a non procrastinare oltre la prossima settimana la definitiva deliberazione sulla proposta di testo unificato in discussione.

Il viceministro Angelo CAPODICASA prende atto della proposta di testo unificato presentata, riservandosi di approfondirne il contenuto in vista della prossima seduta.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.25.