IX Commissione - Mercoledì 24 ottobre 2007


Pag. 186


ALLEGATO 1

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006 (C. 3169 Governo, approvato dal Senato).

RELAZIONE APPROVATA DALLA IX COMMISSIONE

La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
esaminato il disegno di legge C. 3169 Governo, approvato dal Senato, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006, relativamente alle parti di propria competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.


Pag. 187


ALLEGATO 2

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007 (C. 3170 Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero delle comunicazioni per l'anno finanziario 2007.

Tabella n. 16: Stato di previsione del Ministero dei trasporti per l'anno finanziario 2007.

RELAZIONE APPROVATA DALLA IX COMMISSIONE

La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
esaminato, per i profili di competenza, il disegno di legge C. 3170 Governo, approvato dal Senato, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007», con particolare riferimento alla Tabella n. 10, recante lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture, limitatamente alle parti di competenza, alla Tabella n. 11, recante lo stato di previsione del Ministero delle comunicazioni, nonché alla Tabella n. 16, recante lo stato di previsione del Ministero dei trasporti,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.


Pag. 188


ALLEGATO 3

Interrogazioni n. 5-01436 Viola: Situazione del servizio postale nel Veneto orientale e n. 5-01635 Viola: Disservizi nell'ufficio postale di San Donà di Piave.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Rispondendo congiuntamente ai due atti parlamentari in esame che riguardano analogo argomento, è utile ricordare che il Ministero delle comunicazioni è legato alla società Poste da un contratto di programma che assicura al Ministero stesso - quale Autorità di regolamentazione del settore postale - una potestà di vigilanza per verificare il corretto espletamento del servizio universale, ma non consente al Governo di intervenire nella gestione dell'azienda la quale, pertanto, organizza le proprie risorse secondo le logiche imprenditoriali ritenute più opportune.
Tra tali aspetti rientrano la dislocazione degli uffici sul territorio, il numero di sportelli attivati, le modalità tecniche di esecuzione dei servizi ritenute idonee a soddisfare la richiesta di servizi da parte dell'utenza.
Relativamente a quanto rappresentato nell'atto di sindacato ispettivo n. 5-1635 (ex interrogazione a risposta scritta n. 4-3475), si fa presente che relativamente alla ridefinizione del modello organizzativo del servizio di recapito della corrispondenza a San Donà di Piave la società Poste, interessata al riguardo, ha precisato, in via generale, di aver sottoscritto in data 15 settembre 2006, con le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro, un accordo che prevede la riorganizzazione del settore del recapito postale al fine di raggiungere una migliore esecuzione del servizio attraverso lo sviluppo di nuovi servizi atti a soddisfare le mutate esigenze della clientela, nonché un incremento dei livelli di efficienza per arrivare al conseguimento dei fissati standard di qualità.
La nuova organizzazione prevede la creazione di tre diverse articolazioni:
1) recapito universale, che copre tutto il territorio nazionale utilizzato per il recapito della corrispondenza propriamente detta, effettuato attraverso i portalettere;
2) recapito dedicato, specialmente rivolto alla clientela con esigenze particolari (clientela commerciale) e svolto a richiesta degli utenti comprendendo, inoltre, alcune attività di supporto ai portalettere (consegna ai civici ad alto traffico, recapito grandi clienti, eccetera);
3) recapito consegne speciali, per la consegna di oggetti di corrispondenza specifici con la previsione di più tentativi di recapito il tutto finalizzato al miglioramento del presidio sul territorio ed all'introduzione di servizi innovativi (messi notificatori, consegna a data ed ora certa).

Tale accordo, ha precisato Poste italiane, ha stabilito criteri e parametri oggettivi alla base degli interventi di razionalizzazione, demandando alla contrattazione regionale la riorganizzazione del settore sul territorio.


Pag. 189


Quanto alla specifica situazione della località in esame, l'applicazione pratica del progetto suddetto - effettuata a partire dal 26 marzo scorso, con la creazione di un centro primario di distribuzione che alimenta 8 presidi decentrati di distribuzione i quali ripartiscono la corrispondenza fra 59 zone di recapito - ha comportato nella fase iniziale «di rodaggio» alcune difficoltà operative che la società Poste ha, secondo quanto riferito, risolto in breve tempo.
Circa la lamentata carenza di personale nel settore del recapito a San Donà di Piave, la medesima società nel precisare che la copertura delle zone con personale stabile e flessibile si attestava, nel mese di agosto 2007, intorno al 133 per cento, superando di oltre 5 punti percentuali la media regionale del Veneto, ha fatto presente che, in ottemperanza con quanto stabilito dallo specifico accordo concernente il personale già assunto con contratto a tempo determinato, stipulato il 13 gennaio 2006 e finalizzato, tra l'altro, alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, è stata autorizzata l'assunzione di ulteriori due unità a tempo indeterminato presso il suddetto ufficio.
Facendo riferimento all'interrogazione n. 5-1436, la società Poste ha sottolineato, come peraltro già reso noto attraverso articoli pubblicati nella stampa locale successivamente alla seduta del Consiglio comunale di Portogruaro, che il timore manifestato in merito all'eventuale chiusura di uffici postali nella zona, non trova, al momento, conferma nei dati aziendali; nello stesso modo, secondo quanto comunicato da Poste italiane, non sarebbero state registrate particolari criticità nello svolgimento del servizio di recapito.
Già nel mese di agosto, ha continuato Poste Italiane, era stata dichiarata l'assenza di rischi di chiusura o ridimensionamenti degli orari di apertura al pubblico per gli uffici del Veneto ed era stata manifestata la più ampia disponibilità al confronto con le Amministrazioni comunali locali, al fine di valorizzare ulteriormente gli uffici presenti.
In merito allo specifico aspetto dell'orario di apertura dell'ufficio di Portogruaro - località che, stando a quanto riferito, risulta essere, fra i comuni della provincia di Venezia, quello con il maggior numero di presidi - la società Poste ha evidenziato che la limitazione dell'apertura al solo turno antimeridiano (8.30-14), attuata a seguito dell'analisi dei flussi del traffico che ha messo in luce come la domanda di servizi sia concentrata maggiormente in tale orario della giornata, risale al 2004.
In proposito va, comunque, ricordato che il decreto legislativo n. 261 del 1999 che regola attualmente l'attività del fornitore del servizio universale, non prevede obblighi specifici al riguardo.
La modulazione degli orari rientra, infatti, fra le modalità organizzative lasciate alla libera scelta aziendale con il solo impegno di rispettare gli obblighi di espletamento del servizio universale ed in proposito lo stesso Consiglio di Stato, intervenuto in merito ad un ricorso straordinario proposto avverso la chiusura pomeridiana di un ufficio postale (parere n. 1027/2002 dell'8 maggio 2002), ha precisato che la società Poste deve organizzare il proprio orario di apertura al pubblico in modo da garantire le esigenze essenziali legate all'espletamento del servizio universale tenendo, tuttavia, conto delle esigenze poste dal perseguimento dell'equilibrio finanziario nella gestione e, di conseguenza, con la discrezionalità e l'indipendenza proprie di una autonomia gestionale.
L'apertura pomeridiana offrirebbe un vantaggio all'utenza ma potrebbe incidere sull'equilibrio finanziario che è meritevole di tutela anche se riferito all'esercizio di un servizio universale.
In ultima analisi, quindi, il Consiglio di Stato ha sottolineato come nella comparazione dell'interesse alla comodità (giacché l'apertura pomeridiana dell'ufficio costituirebbe un'agevolazione per


Pag. 190

l'utenza) e dell'interesse dell'equilibrio finanziario, debba prevalere il secondo, fatte salve le esigenze essenziali del pubblico.
A completamento di informazione, per ciò che riguarda il settore della sportelleria, Poste italiane ha precisato di non aver avviato, né di avere in programma di avviare, alcun ridimensionamento del personale ed anzi ha precisato che, al contrario, a Portogruaro è stato attivato, nel corso degli ultimi mesi, un processo di valorizzazione del personale proveniente da altre strutture al fine di incrementare il numero delle unità presenti.


Pag. 191


ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-01403 Mancuso: Disservizio nella gestione della telefonia fissa nella provincia di Novara.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione all'atto parlamentare in esame si fa presente che in merito ai disservizi telefonici lamentati, la società Telecom, interessata al riguardo, ha comunicato che nel periodo di presentazione dell'atto parlamentare si sono verificati vari episodi di non rilevante entità, riguardanti anche singole utenze, che, stando a quanto riferito, sono da imputare principalmente alla particolare conformazione orografica del territorio in questione a cui si è aggiunta, nel periodo di tempo considerato, una difficile situazione climatica: è noto, infatti, che nella zona negli scorsi mesi di luglio ed agosto si sono succeduti numerosi temporali.
Alle avverse condizioni atmosferiche vanno imputati, secondo la società Telecom, i disservizi registrati nel comune di Miasino (il 14 giugno 2007) a Crevoladossola (il 9 ed il 22 agosto 2007) e l'impossibilità di accesso ad internet da parte della redazione del giornale Eco Risveglio (il 13 luglio 2007).
Gli interventi posti in essere dalla società Telecom, oltre a riguardare il ripristino dei singoli casi mano mano che si presentavano, sono stati rivolti ad una approfondita analisi dell'area interessata al fine di individuare possibili azioni di manutenzione volte a minimizzare l'incidenza futura degli eventi atmosferici.
Un guasto di particolare rilevanza, di carattere assolutamente eccezionale come dimostra il fatto che mai in precedenza nulla di simile era accaduto - ha proseguito Telecom - è avvenuto lo scorso 3 agosto interessando l'intero territorio dell'Ossola, determinato da un problema nella centrale telefonica di Domodossola che ha provocato il fermo del sistema di energia della centrale con il conseguente blocco di tutti gli apparati di telefonia ubicati in loco.
Il disservizio, iniziato alle 11.30 del 3 agosto, ha avuto riflessi sulla telefonia mobile e su quella fissa il cui ripristino è stato progressivo a partire già dalla fine della mattinata del giorno stesso.
Al fine di evitare il ripetersi, nel futuro, di analoghe situazioni la società Telecom ha riferito di aver provveduto alla sostituzione degli elementi dei sistemi di energia della centrale responsabili del black out.
Per quanto concerne la fornitura dei collegamenti ADSL si ritiene opportuno precisare che non esiste alcun obbligo, né condizione di fornitura del servizio a carico degli operatori, in quanto i collegamenti a larga banda esulano dall'ambito del servizio universale, unica fattispecie per la quale possono essere imposti agli operatori obblighi del servizio.
D'altra parte è noto che il Ministero delle comunicazioni ha adottato ogni possibile iniziativa allo scopo di aumentare la diffusione di tale mezzo trasmissivo ed eliminare il cosiddetto digital divide, come dimostrano sia l'erogazione di contributi per i contratti di abbonamento al servizio di accesso a larga banda ad Internet, sia i finanziamenti previsti per gli investimenti effettuati dalla società Infratel.
L'area di intervento, originariamente limitata al solo Mezzogiorno è stata estesa a tutte le aree del Paese e con la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) sono state ulteriormente incrementate le risorse specificamente destinate


Pag. 192

al finanziamento degli interventi di realizzazione delle infrastrutture per la larga banda e di completamento del programma di sviluppo della larga banda nel Mezzogiorno da parte del Ministero delle comunicazioni per il tramite della società Infratel Italia, prevedendo lo stanziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, nonché l'assegnazione di ulteriori 50 milioni di euro per l'anno 2009 allo stesso Ministero delle comunicazioni per le sudette finalità.
Va inoltre sottolineato che uno degli obiettivi di legislatura del Governo è proprio lo sviluppo della banda larga come nuova frontiera del servizio universale, come grande occasione di sviluppo del Paese e di alfabetizzazione tecnologica della popolazione.
Per raggiungere tale risultato il Governo ha istituito un Comitato della banda larga di cui fanno parte, oltre al Ministro delle comunicazioni, anche il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali e il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione con lo scopo di coordinare, indirizzare e supportare tutte le attività finalizzate allo sviluppo della suddetta tecnologia nel territorio nazionale, a partire dall'approntamento di misure in grado di dare soluzione al problema del digital divide.
Nel passato è mancato al nostro Paese un approccio strategico coerente a sostegno dello sviluppo del settore, il Comitato della banda larga è chiamato a colmare tale vuoto di iniziativa e ad elaborare una organica politica del Governo sul tema, in grado di raccogliere l'interesse e la condivisione di tutti i soggetti coinvolti, dalle amministrazioni locali agli operatori, dai fornitori di servizi agli utilizzatori, nella convinzione che solo operando in sinergia l'obiettivo potrà essere centrato.
Ciò premesso in linea generale, relativamente alla specifica situazione riguardante la copertura del territorio comprendente i comuni di Cusio, Miasino, Arona e Gozzano in provincia di Novara, la società Infratel, interessata al riguardo, ha rappresentato che mentre il comune di Cusio è effettivamente sprovvisto di copertura in larga banda, quelli di Miasino e di Arona sono dotati di tecnologia ADSL che, tuttavia, presenta qualche limitazione dovuta al superamento della tecnologia utilizzata all'epoca della installazione rispetto a quella attuale.
Il comune di Gozzano, stando a quanto riferito, risulta invece provvisto di adeguata copertura.
Si precisa, infine, che le zone che per varie ragioni legate alla morfologia del territorio, alla densità della popolazione da servire e simili, non possono essere raggiunte da una infrastruttura in fibra ottica, stante gli elevati costi di un siffatto intervento attualmente non sostenibili, potranno essere coperte attraverso tecnologia wireless.


Pag. 193


ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-01577 Nespoli: Ridimensionamento del trasporto ferroviario nella regione Puglia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La questione come posta nell'atto ispettivo paventa soppressioni di collegamenti che l'impresa ferroviaria, Trenitalia s.p.a., intenderebbe porre in essere con l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario.
Al riguardo, si evidenzia che tali soppressioni afferiscono, oltre che a servizi di competenza regionale ex decreto legislativo n. 422 del 1997, a treni gestiti dall'impresa ferroviaria in autonomia commerciale, quali sono gli eurostar e gli intercity, non sottoposti a committenza e conseguente controllo da parte del Ministero mediante contratto di servizio pubblico.
Attualmente la materia relativa ai confini del contratto di servizio pubblico nazionale per il trasporto ferroviario di passeggeri è oggetto di esame ed approfondimenti, miranti a definire contenuti e caratteristiche del servizio universale ovvero dell'insieme minimo di servizi - di qualità predefinita e con prezzi controllati dall'autorità pubblica - che si ritiene debbano essere garantiti alla collettività, ancorché economicamente non remunerativi per l'operatore che li fornisce.
Peraltro, non si può prescindere da quanto previsto nel Piano industriale 2007-2011 di Ferrovie dello Stato S.p.A., e, quindi, dell'esigenza di disciplinare in modo coerente meccanismi di mercato e obblighi di servizio pubblico.
In particolare, il Piano industriale ferrovie dello Stato prevede ingenti finanziamenti dello Stato verso Trenitalia per garantire i servizi ferroviari rientranti negli obblighi di servizio pubblico, con un notevole incremento annuo rispetto agli stanziamenti già previsti per il corrente anno 2007. In particolare per inserire nel Contratto di Servizio - che oggi riguarda esclusivamente i treni «Espressi notte» - ulteriori servizi a media e lunga percorrenza e segnatamente i servizi Intercity, sono previsti ulteriori fondi pubblici per 120 milioni di euro all'anno.
Invero, appare necessario che lo Stato assicuri una offerta di servizi ferroviari viaggiatori di media e lunga percorrenza diffusa su tutto il territorio nazionale. A tal fine sono state già avviate, anche in ambito CIPE-NARS, le attività per la definizione del servizio universale, inteso, come detto sopra, quale servizio erogato a prevalenti scopi sociali.
In tale ambito devono essere individuati i servizi da inserire tra gli obblighi di servizio pubblico, nonché le ulteriori misure volte a garantire l'universalità del servizio, quali la contribuzione ai costi dello stesso da parte delle Imprese Ferroviarie che svolgono servizi ferroviari economicamente remunerativi.
In tale quadro, il Ministero dei trasporti, nell'ambito dell'assetto di competenze ad esso attribuite, è senz'altro disponibile ad attivarsi con i soggetti coinvolti per promuovere un confronto finalizzato ad una cooperazione e un coordinamento più stretti per la soluzione delle problematiche evidenziate, ivi compreso il reperimento di ulteriori risorse pubbliche.