XIII Commissione - Mercoledì 7 novembre 2007


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ALLEGATO

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Atto n. 184).

PROPOSTA DI RILIEVI FORMULATA DAL RELATORE E APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione Agricoltura,
esaminato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, lo schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Atto n. 184);
considerato che il provvedimento è finalizzato ad adeguare la struttura amministrativa alle nuove missioni affidate al Ministero, oltre che agli obiettivi di razionalizzazione dell'apparato statale fissati dalla legge finanziaria 2007, e che costituisce un primo segnale in direzione di una riforma che dovrà essere più organica e complessiva, al fine di assicurare efficienza e dinamismo nel rapporto con le istituzioni europee, così da migliorare l'intervento e l'influenza del nostro Paese in tutte le fasi del processo di decisione, in modo particolare nella fase ascendente. In tal senso va letta la previsione di un Dipartimento per le politiche europee e internazionali, ferma la necessità che l'articolazione in due Direzioni generali non comprometta una strategica visione unitaria e la conseguente azione ministeriale,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di regolamento,

con i seguenti rilievi:
1) considerato che l'attività complessiva dello Stato nel settore agricolo, alimentare e forestale si esplica anche attraverso enti, istituti, società ed organismi vari, tra i quali anche il Commissario straordinario ex Agensud, cui è demandato l'esercizio di rilevanti funzioni, si ritiene necessario che il Governo completi la riorganizzazione del Ministero con un piano organico di razionalizzazione dei predetti organismi, al fine non solo di migliorare l'efficacia della loro attività, ma anche per rispondere all'esigenza di una migliore utilizzazione delle risorse;
2) preso atto delle dichiarazioni del rappresentante del Governo in merito all'accoglimento delle osservazioni del Consiglio di Stato, si sottolinea la necessità di integrare il testo con l'indicazione del numero e delle funzioni degli uffici dirigenziali di livello non generale, oltre che per le ragioni di carattere normativo e finanziario indicate dal predetto Consiglio, per l'esigenza che il regolamento di organizzazione fornisca un compiuto disegno della struttura organizzativa essenziale dell'Amministrazione;
3) fermo restando che il regolamento non può che limitarsi a disciplinare la distribuzione tra i diversi uffici del Ministero delle funzioni di competenza statale spettanti allo stesso Ministero, senza interferire in alcun modo con le competenze delle regioni e degli enti locali, si rileva che è necessario rispettare tale impostazione anche nel concreto svolgimento dell'attività dell'amministrazione statale;
4) la ripartizione delle competenze all'interno del Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale, di cui all'articolo 3, comma 2, lettere a) e b), va effettuata in maniera più omogenea e


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razionale, così da assicurare che tutte quelle connesse alla qualità dei prodotti agroalimentari siano concentrate nella relativa Direzione generale e che quelle afferenti a infrastrutture e servizi siano assegnate alla specifica Direzione generale;
5) quanto all'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, si esprime apprezzamento per il rafforzamento - che va ulteriormente perseguito - della sua peculiare missione di controllo e di contrasto, anche attraverso l'alleggerimento delle competenze meramente amministrative e il potenziamento dei ruoli del relativo personale; al riguardo, si invita il Governo ad una ulteriore riflessione sull'opportunità di mantenere due ruoli di personale così rigidamente separati all'interno del Ministero;
6) si rileva che le competenze in materia di riconoscimento degli organismi di controllo e di certificazione delle produzioni di qualità e biologiche e di certificazione delle attività agricole ecocompatibili sono trasferite all'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari. Si ricorda, in proposito, che opportunamente la legge finanziaria per il 2007 aveva attribuito al suddetto Ispettorato compiti di vigilanza sugli organismi di controllo. Non si ritiene pertanto opportuno concentrare nello stesso organismo le funzioni di amministrazione e di controllo; al contrario, appare più razionale che il riconoscimento degli organismi di controllo e di certificazione sia affidato alla stessa struttura amministrativa competente per le suddette produzioni;
7) con riferimento all'articolo 3, comma 2, lettera b), si segnala l'esigenza di richiamare, oltre che i regolamenti CE n. 510/2006 e 1493/1999, anche il regolamento CE n. 509/2006, relativo alle specialità tradizionali garantite dei prodotti agricoli e alimentari;
8) la previsione, tra le attribuzioni della Direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore del Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale (articolo 3, comma 2, lettera b), del «supporto al Comitato nazionale vini di cui alla legge n. 164 del 1992» va interpretata esclusivamente nel senso di attività di supporto organizzativo-logistico ad un organo che la legge qualifica quale organo del Ministero;
9) rilevato che lo schema di regolamento consente di raggiungere gli obiettivi di razionalizzazione e di ottimizzazione della struttura ministeriale fissati dalla legge finanziaria 2007, attraverso la riduzione degli organici del personale dirigenziale e l'accentramento della gestione unitaria del personale e dei vari servizi e rilevata, al contempo, la persistenza di significative vacanze di organico, si invita il Governo a provvedere alla copertura dei posti vacanti, attingendo dalle graduatorie dei concorsi già espletati.

PROPOSTA DI RILIEVI DEL DEPUTATO BUONFIGLIO

La XIII Commissione Agricoltura,
rilevato che:
il provvedimento in esame non sembra perseguire le finalità di razionalizzazione strutturale del MIPAAF ed economicità per cui dovrebbe essere adottato;
da un punto di vista prettamente formale, preme osservare come nelle competenze della Direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore (articolo 3, comma 2, lettera b) non è riportato il regolamento CE n. 509/2006 relativo alle specialità tradizionali garantite (STG);
sempre nello stesso articolo, viene testualmente indicata l'attività di «supporto


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al Comitato nazionale Vini di cui alla legge n. 164 del 1992». Orbene, pare difficile capire come un Ministero possa avere una funzione di supporto nei confronti di un Comitato. In merito, risulta anche un parere del Consiglio di Stato del 1999 dove veniva specificato che il Comitato nazionale vini è organo consultivo a disposizione del MIPAAF e non, ovviamente, il contrario;
inoltre, rispetto alle attuali competenze, nella versione in esame, la Direzione sviluppo rurale, infrastrutture e servizi viene ad acquistare competenze più strettamente legate al settore della qualità mentre, al contrario, nella Direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore confluiscono materie - quali i contratti di filiera, il riconoscimento della associazioni, agroenergia e sviluppo di fonti rinnovabili - che non afferiscono alla materia della qualità in senso stretto. La ripartizione delle materie pare pertanto irrazionale;
ulteriori dubbi circa l'effettiva razionalizzazione dei rispettivi compiti emergono dal confronto delle competenze individuate per la Direzione generale di cui all'articolo 3, lettera b), con quelle della Direzione disciplinata all'articolo 4, lettera a). Infatti, le competenze legate alle produzioni di qualità certificata di cui ai regolamenti CE nn. 509 e 510 del 2006 (inserite nell'articolo 3, lettera b) sono strettamente connesse alle attività di «riconoscimento degli organismi di controllo e di certificazione» di cui all'articolo 4, lettera a).
anche alla luce delle competenze dell'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, sarebbe razionale trasferire le competenze legate alle produzioni di qualità certificate (DOP, IGP, STG, IGT, DOC e DOCG) alla Direzione generale del controllo della qualità e dei sistemi di qualità. Ciò garantirebbe un approccio omogeneo al settore, consentendo agli operatori di avere un unico interlocutore, e all'Amministrazione di non duplicare le competenze, ottenendo un'effettiva razionalizzazione della propria struttura interna,

VALUTA NEGATIVAMENTE

lo schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Atto n. 184).

PROPOSTA DI RILIEVI DEI DEPUTATI MARINELLO E MISURACA

La XIII Commissione,
nel merito dell'atto n. 184, rileva quanto segue:
non risulta assolutamente chiara la necessità di dividere la Direzione generale delle politiche agricole in due direzioni: l'una che abbia per competenza la politica comunitaria e i rapporti con Bruxelles e l'altra per le Politiche agricole nazionali; infatti, la suddivisione in due entità separate nelle competenze e nella struttura mette fortemente a rischio la possibilità di una strategica visione unitaria delle problematiche e la conseguente gestione delle stesse;
non si comprendono le motivazioni che hanno determinato lo scorporo del settore vegetale e della zootecnia dalle competenze della Direzione generale qualità: così come è assolutamente non giustificato deprivare la stessa Direzione del riconoscimento e dell'approvazione dei piani di controllo in favore all'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti alimentari; viceversa, attribuire altre competenze, spesso su settori eterogenei, alla Direzione generale qualità con


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la creazione di ben 13 divisioni non risponde ad alcuna logica di buona amministrazione se non a quella di «inventare» una nuova macro-struttura dalla difficile gestione;
per quanto riguarda i rapporti tra Direzione generale qualità e il Comitato vini, nella proposta in esame è assolutamente inusuale che un organismo consultivo, come il suddetto Comitato Vini, si trasformi quasi in un'entità autonoma con la prevalenza nei ruoli e nei rapporti rispetto le strutture del MIPAAF, le quali verrebbero in maniera incomprensibile ed inusuale ad essere considerate strutture di supporto, subalterne, in assoluta contro tendenza a quanto sancito nello specifico parere del 1998 del Consiglio di Stato;
per quanto riguarda l'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti alimentari si ritiene necessario un ulteriore aumento delle risorse e del personale allo scopo di garantirne una sempre più frequente ed efficace attività. Occorre altresì considerare la necessità di ribadire una ben delineata autonomia del suddetto Ispettorato rispetto all'assetto complessivo del MIPAAF al fine di poter continuare le azioni di verifica e contrasto che hanno caratterizzato in questi ultimi anni l'attività dell'Istituto;
all'articolo 3, comma 2, lettera a), dopo le parole: «bonifica usi civici» occorre sopprimere le parole: «attività di competenza riguardanti la liquidazione dell'ex Agensud». Ciò coerentemente sia con il regolamento attualmente in vigore - decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2005, n.79 - sia con il precedente regolamento - decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2000, n. 450 -, che non contemplano tale previsione di competenze in capo alla Direzione generale per le politiche strutturali e lo sviluppo rurale preconfigurando un passaggio all'«ordinario» delle competenze attualmente assegnate al commissario ad acta, sia soprattutto coerentemente con le iniziative parlamentari intraprese al riguardo che vanno in direzione opposta a quanto previsto nello schema di regolamento proposto dal Ministero. Occorrerebbe comunque precisare sul punto che si intendono confermate le vigenti disposizioni legislative in materia, con specifico riferimento: 1) all'articolo 19, comma 5, del decreto-legge 8 febbraio 1995, n. 32 convertito con modificazioni dalla legge 7 aprile 1995, n. 104, che prevede «per le opere della gestione separata e per i progetti speciali di cui .... (Agensud), il Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali provvede mediante un commissario ad acta, ...»; 2) all'articolo 15, comma 1, del decreto-legge 23 giugno 1995, n. 244, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 1995, n. 341, che prevede «per le opere di cui all'articolo... (Agensud), trasferite alla competenza del Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali, provvede, sulla base di programmi approvati dal CIPE ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 3 aprile 1993, n. 96, il commissario ad acta di cui all'articolo 19, comma 5, del decreto-legge 8 febbraio 1995, n. 32, convertito con modificazioni dalla legge 7 aprile 1995, n. 104, con i poteri e le procedure ivi previste...;
è necessario prevedere nel regolamento di organizzazione un aumento del personale, in particolare tenendo presente che nel 2006 sono stati banditi diversi concorsi pubblici per esami da parte del Ministero delle politiche agricole, con relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale - n. 101 del 23 dicembre 2005; in particolare un concorso, per esami, a diciassette posti di collaboratore amministrativo, area C, posizione economica C1, del ruolo agricoltura; un concorso, per esami, a diciassette posti di direttore amministrativo, area C, posizione economica C2, del ruolo agricoltura, un concorso, per esami, a tredici posti di direttore tecnico, area C, posizione economica C2, del ruolo agricoltura; un concorso, per esami, a diciassette posti di collaboratore tecnico, area C, posizione economica C1, del ruolo agricoltura. L'esigenza tanto più forte in quanto l'organico del personale del Ministero delle politiche agricole e forestali è fortemente scoperto


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(dal pluriennale blocco delle assunzioni), tanto che a livello complessivo ha una percentuale di scoperto del 41,59 per cento ed in particolare per le qualifiche attinenti ai concorsi sopraddetti vi sono vacanze di 118 posti (72,39 per cento) per la posizione economica C1 e di 98 posti (48,76 per cento) per la posizione economica C2. Sono state già espletate le procedure degli esami di cui sopra e di conseguenza sono state approvate le graduatorie finali, pubblicate nel Bollettino MIPAF n. 12 del 27 settembre 2006, ma che ancora non sono stati assunti i vincitori, peraltro insufficienti a coprire le carenze di organico,

per questi motivi

VALUTA NEGATIVAMENTE

lo schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Atto n. 184).