XI Commissione - Resoconto di marted́ 13 novembre 2007

TESTO AGGIORNATO AL 21 NOVEMBRE 2007


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SEDE REFERENTE

Martedì 13 novembre 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Antonio Michele Montagnino.

La seduta comincia alle 11.20.

Variazioni nella composizione della Commissione.

Gianni PAGLIARINI, presidente, comunico che in data 7 novembre 2007 il deputato Salvatore Buglio (PD-U) ha cessato di far parte della XI Commissione.

Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale.
C. 3178 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 novembre 2007.

Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, rimane così stabilito.


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Fa quindi presente che sono stati presentati emendamenti al provvedimento in esame (vedi allegato 1). Avverte altresì che sono inammissibili per estraneità di materia i seguenti emendamenti e articoli aggiuntivi:
Compagnon 1.68, in quanto riguarda la possibilità, per il personale docente e il personale ausiliario, tecnico e amministrativo di ruolo in servizio all'estero presso le istituzioni scolastiche diverse dalle scuole europee e presso i lettorati di italiano, di rimanere in servizio all'estero senza soluzione di continuità fino al raggiungimento dei requisiti di sevizio necessari per il pensionamento;
Schirru 1.01, in quanto relativo al collocamento anticipato in quiescenza per i lavoratori che assistono familiari con disabilità gravi;
Cordoni 2.01, relativo alle prestazioni sanitarie erogate direttamente dall'INAIL nonché all'ambito soggettivo di applicazione dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali;
Mazzocchi 4.6, che, con riferimento all'avvenuta confluenza dell'INPDAI nell'INPS, abroga la previsione della legge n. 289 del 2002 in base alla quale l'iscrizione dei dirigenti di aziende industriali all'Assicurazione generale obbligatoria (AGO) è effettuata con evidenza contabile separata nell'ambito del fondo lavoratori dipendenti dell'INPS;
Cordoni 5.01 che reca modifiche alla disciplina relativa al divieto di cumulo tra pensione di inabilità o invalidità liquidata dall'INPS e rendita vitalizia liquidata dall'INAIL per lo stesso evento invalidante;
Bellanova 7.8, in quanto recante la riapertura dei termini di una delega volta a ridefinire l'assetto normativo in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali con riferimento a numerosi altri profili oltre a quello del danno biologico;
Fabbri 7.015 e gli identici Bodega 7.02 e Compagnon 7.03, in quanto relativi alle modalità di determinazione del trattamento pensionistico degli artigiani e dei commercianti con riferimento ai periodi per i quali non sia stata effettuata la dichiarazione ai fini fiscali;
gli identici Fabbri 7.016 e Compagnon 7.05 recanti modifiche alla disciplina relativa alla liquidazione del supplemento di pensione;
Amoruso 7.09 relativo alle modalità di individuazione del reddito ai fini dell'erogazione delle prestazioni previdenziali ed assistenziali e alla comunicazione dei dati reddituali dei pensionati;
Amoruso 7.010 relativo all'entità e alla destinazione del contributo integrativo a carico di coloro che si avvalgono delle prestazioni dei professionisti iscritti agli enti previdenziali con personalità giuridica di diritto privato istituiti ai sensi del decreto legislativo n. 103 del 1996;
Amoruso 7.011 relativo alla natura giuridica e allo statuto di alcune tipologie degli enti previdenziali con personalità giuridica di diritto privato istituiti ai sensi del decreto legislativo n. 103 del 1996, cioè degli ente pluricategoriale e dell'ente gestore di categoria;
Amoruso 7.012, in quanto esclude dall'ambito di applicazione delle disposizioni della legge finanziaria per l'anno 2006 relative al contenimento di specifiche spese per le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, gli enti previdenziali con personalità giuridica di diritto privato;
Rocchi 13.013 che riconosce alle organizzazioni sindacali e alle associazioni dei familiari delle vittime degli infortuni sul lavoro i diritti e le facoltà attribuiti alla persona offesa nell'ambito del procedimento penale in relazione ai delitti commessi con violazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori;
Rocchi 13.014 in quanto relativo alla formazione necessaria per lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi;


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Fabbri 13.015 e Fabbri 13.016 relativi alla comunicazione di instaurazione dei rapporti di lavoro ai servizi competenti;
gli identici Fabbri 8.200 e Compagnon 8.2, vertenti su identica materia, che esonerano il datore di lavoro dalla comunicazione agli istituti previdenziali dei dati necessari per la determinazione dell'indennità di disoccupazione nel caso li abbia già forniti mediante la comunicazione mensile dei dati retributivi e contributivi;
Pedica 14.01, 14.02, 14.03, 14.04 e 14.05 recanti modifiche ad alcuni aspetti della disciplina vigente per le cooperative;
Mazzocchi 27.02 relativo alla disciplina della deducibilità dei contributi versati alle forme di previdenza complementare dai lavoratori e dai datori di lavoro;
Oliva 27.03 recante sgravi contributivi per l'incremento delle unità lavorative da parte dei datori di lavoro privati e degli enti pubblici economici operanti nelle regioni Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna;
Cordoni 28.01 in quanto modifica la disciplina relativa ai congedi parentali;
Rossi Gasparrini 28.02 relativo alle contribuzioni saltuarie alle forme di previdenza complementare da parte delle iscritte alla gestione «mutualità pensioni» per le casalinghe;
Marinello 29.01 che concede un contributo ai comuni con meno di cinquantamila abitanti per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili a carico dei bilanci comunali da almeno otto anni;
gli identici Marinello 30.14 e Compagnon 30.15, che esentano le imprese ittiche dall'obbligo, introdotto per i datori di lavoro dalla legge finanziaria per l'anno 2007, di conferire ad un apposito Fondo gestito dall'INPS il trattamento di fine rapporto maturato per i propri lavoratori;
Marinello 30.03 in quanto recante modifiche alla disciplina del collocamento della gente di mare;
Compagnon 30.05 relativo alla comunicazione di instaurazione dei rapporti di lavoro ai servizi competenti;
Amoruso 30.06 in quanto relativo alla determinazione delle aliquote di valutazione nel periodo transitorio per gli ufficiali della Guardia di finanza.

Comunica altresì che sono inammissibili per carenza di compensazione i seguenti emendamenti e articoli aggiuntivi:
gli identici Santori 1.1, Bodega 1.2, Turco 1.3 e Della Vedova 1.4; Rocchi 1.8; Baldelli 1.13; Baldelli 1.15; Della Vedova 1.18; Rocchi 1.23; Compagnon 1.31; Viola 1.32; Bodega 1.35; Rocchi 1.49; Codurelli 1.200; Marinello 1.41; Codurelli 1.44; Fabbri 1.47; Cordoni 1.48; Cordoni 1.50; Cordoni 1.51; Santori 1.55; Bodega 1.58; Fabbri 1.59; Santori 1.63; Compagnon 1.68; Rocchi 1.100; Schirru 1.01; Turci 1.02; Farinone 1.03; Mazzocchi 1.05; Compagnon 1.04;
Compagnon 2.4; Bodega 2.5; Fabbri 2.6; Bodega 2.7; Compagnon 2.8;
Della Vedova 3.1;
Compagnon 5.1; gli identici Lo Presti 5.2, Mazzocchi 5.3, Barani 5.4 e Santori 5.9; Mazzocchi 5.6; Donadi 5.7; Santori 5.8; Cordoni 5.01;
Bellanova 6.2; gli identici Compagnon 6.3 e Lo Presti 6.4; Bellanova 6.6;
Compagnon 7.5; Bellanova 7.8; gli identici Fabbri 7.016 e Compagnon 7.05; Mazzocchi 7.07;
Della Vedova 8.1; Bodega 8.3; Compagnon 8.01;
Pellegrino 9.11;
Porcu 10.1; Porcu 10.01;
gli identici Fabbri 14.2 e Compagnon 14.3; Pedica 14.01;
Lo Presti 17.5;
Baldelli 21.1; Bodega 21.2; Compagnon 21.3; Baldelli 21.4; Della Vedova 21.6; Compagnon 21.9; Compagnon 21.10;


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Mazzocchi 22.1; Della Vedova 22.6; Compagnon 22.8; Compagnon 22.9;
Lo Presti 24.5; Pedica 24.6; Pizzolante 24.01; Lo Presti 24.02; Lo Presti 24.03; Lo Presti 24.04; Lo Presti 24.05; Pedica 24.06;
Ossorio 26.1; Ossorio 26.3; Ossorio 26.4; Marchi 26.5; Santori 26.7; Santori 26.8; Santori 26.9; Miglioli 26.10; Santori 26.11; Santori 26.12; Fabris 26.13; Amoruso 26.01;
27.1 Bodega; Fabbri 27.2; gli identici Bodega 27.8 e Compagnon 27.9; Cordoni 27.10; Mazzocchi 27.02; Oliva 27.03;
Cordoni 28.01;
Di Salvo 30.3; Di Salvo 30.7; gli identici Marinello 30.14 e Compagnon 30.15; Widmann 30.04;
Bodega 32.3.

Avverte inoltre che sono inammissibili per inidoneità della copertura i seguenti emendamenti e articoli aggiuntivi: Della Vedova 8.1, Della Vedova 22.7, Bodega 23.3 e Marinello 29.01.
Avverte infine che sulle dichiarazioni di inammissibilità potranno essere presentati ricorsi per iscritto entro le ore 14; su questi la presidenza si pronuncerà all'inizio della seduta convocata al termine delle votazioni pomeridiane in Assemblea.

Elena Emma CORDONI (PD-U) chiede al presidente di precisare i criteri adottati per la valutazione dell'ammissibilità delle proposte emendative presentate.

Gianni PAGLIARINI, presidente, ricorda che, poiché il provvedimento in esame è un provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica in base alle determinazioni adottate in sede di nota di aggiornamento del Documento di programmazione economico-finanziaria e nella relativa risoluzione di approvazione, risulta necessario che le proposte emendative siano rispondenti al criterio di omogeneità per materia e, nel caso in cui rechino nuovi o maggiori oneri o minori entrate, siano correlate di puntuale ed esplicita compensazione.

Luigi FABBRI (FI) chiede al presidente di valutare l'opportunità di posticipare alle ore 16 il termine per la presentazione dei ricorsi.

Gianni PAGLIARINI, presidente, ricorda che l'esame degli eventuali ricorsi dovrà comunque concludersi prima dell'inizio della seduta convocata al termine delle votazioni pomeridiane in Assemblea. Pertanto, per venire incontro all'esigenza rappresentata dal collega Fabbri e, al contempo, consentire che l'esame dei ricorsi si concluda in tempo utile, fissa il termine per la presentazione dei ricorsi alle ore 15.

Lorenzo BODEGA (LNP) esprime apprezzamento per il differimento dei termini per la presentazione dei ricorsi sulle dichiarazioni di inammissibilità.

Gianni PAGLIARINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare.
Nuovo testo unificato C. 1558 Fabbri, C. 1766 Campa e C. 1770 Delbono.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 luglio 2007.

Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che, in data 8 novembre 2007, è pervenuto il parere, favorevole con condizione, espresso dalla V Commissione sul nuovo testo unificato come risultante dall'approvazione degli emendamenti in sede referente.

Francesco LARATTA (PD-U), relatore, illustra il suo emendamento 2.1 (vedi allegato 2), volto a recepire la condizione contenuta nel parere della V Commissione.


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Cesare CAMPA (FI) annuncia voto favorevole sull'emendamento 2.1 del relatore e auspica che, quanto prima, sia perfezionata la procedura per il trasferimento alla sede legislativa, al fine di giungere alla rapida approvazione del provvedimento.
Desidera, però, osservare che la questione concernente l'assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare, pur essendo stata affrontata dal Parlamento già quattro volte negli ultimi cinque anni (legge n. 288 del 2002, articolo 1, comma 535, legge n. 311 del 2004, legge n. 44 del 2006 ed ora con il provvedimento in esame) non trova ancora un assetto definitivo ed organico sufficiente a dare piena soddisfazione alle esigenze obiettive dei grandi invalidi di guerra e per servizio.
Si riferisce in particolar modo ai soggetti più colpiti, totalmente non autosufficienti, affetti da invalidità gravissime: quaranta ciechi con amputazione di entrambe le mani, quarantatre mutilati dei quattro arti insieme, dodici cieco-sordi, centosessantacinque ciechi con l'amputazione di una mano o di un piede.
Le principali ragioni di insoddisfazione di cui si rende portavoce riguardano la provvisorietà dei provvedimenti (ivi compreso il provvedimento in discussione) e la misura dell'assegno che, se anche aumentato con l'emendamento odierno, non consente in nessuna regione d'Italia di retribuire una persona di fiducia, qualificata, che svolga le medesime mansioni, per un arco temporale pari a quello cui era tenuto l'accompagnatore militare, a disposizione per un massimo di quaranta ore settimanali.
La misura dell'assegno, nel provvedimento oggi in discussione, è stata ricavata suddividendo lo stanziamento annuo disponibile per il numero dei soggetti risultanti da una relazione tecnica (nota di verifica n. 434 del 10 maggio 2005) che riporta l'esistenza di 1.571 aventi diritto ascritti alle lettere A e A-bis e 857 soggetti ascritti alle lettere B n. 1, C, D, E n. 1: complessivamente, 2.428 aventi diritto; in questa relazione tecnica, datata, imprecisa e fuorviante, si ipotizza, tra l'altro, che il numero rimanga costante.
L'assurdità di tale ipotesi appare evidente solo che si rifletta sul fatto che il 70 per cento di questi nostri cittadini sono invalidi di guerra, in prevalenza infortunati civili, noti anche un tempo come i «mutilatini» di Don Gnocchi, con un'età media di settanta anni.
Il numero degli aventi diritto che ha potuto accertare personalmente, attraverso la documentazione fornita dal servizio statistico del Ministero dell'economia e delle finanze, alla data del 22 giugno 2007, non è superiore a complessivamente a 1700 unità.
Sul fronte della spesa l'amministrazione del Tesoro, nell'ultimo triennio, ha utilizzato meno del 50 per cento delle risorse disponibili, poiché le domande presentate all'Ufficio VII del Ministero dell'economia e delle finanze non hanno mai superato le 1150 unità e diminuiscono di anno in anno, e il Ministro, sebbene gli fosse attribuita facoltà di adeguare gli assegni nei limiti delle risorse disponibili, non ha mai provveduto in merito.
Nonostante le sollecitazioni delle associazioni di categoria e di diversi parlamentari, oltre che sue, circa la necessità di acquisire schede tecniche aggiornate, il Governo, attraverso il suo rappresentante, sottosegretario Antonangelo Casula, nella seduta del 7 novembre presso la V Commissione, riunita per l'espressione del parere sul progetto in discussione, rilevava una maggior spesa per gli anni 2007 (49.300 euro) e 2008 (194.000 euro), basandosi ancora una volta sull'erroneo presupposto che i dati in suo possesso (sempre la relazione tecnica citata) fossero rimasti invariati, non tenendo conto che si tratta di una categoria di cittadini di cagionevole salute e prevalentemente anziani, con un decremento naturale del 7 per cento annuo.
Il Governo, per così dire, «fa le pulci» a una categoria così svantaggiata, dimenticando l'obbligo risarcitorio a carico dello Stato per le pensioni di guerra e tabellari, e tace sulle decine di milioni di euro avanzate nel fondo previsto dall'articolo 2


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della legge n. 288 del 2002, riutilizzati solo in minima parte, per un importo di 1.200.000 euro.
Chiede quindi al Governo che finalmente fornisca i dati aggiornati, visto che i centri di elaborazione di cui dispone l'amministrazione del Tesoro, permettono di pagare le pensioni tutti i mesi, sono aggiornati quotidianamente e si avvalgono di tecnologie avanzate.
Com'è noto, infatti, nell'ambito della riforma delle Forze armate, il Parlamento ha scelto di sospendere il servizio militare obbligatorio, eliminando di fatto la figura dell'accompagnatore militare.
Ritiene quindi cinico che le istituzioni, eliminato un servizio così prezioso, garantito per quasi sessanta anni ai grandi invalidi, per pure logiche di bilancio non provvedano oggi con stanziamenti idonei ed adeguati ai reali costi del mercato del lavoro, considerato anche che l'esborso complessivo sarebbe modesto, stante il numero molto limitato degli aventi diritto.
In proposito, ritiene, come tanti colleghi, che per ragioni di giustizia sostanziale e di armonizzazione della disciplina dell'assegno sostitutivo con quella organica ed omogenea prevista dal Testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1978, sia necessario, proprio in considerazione della particolare assistenza di cui necessitano determinate categorie di invalidi, che l'assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare sia parificato nella misura agli analoghi assegni in sostituzione del secondo e terzo accompagnatore militare, assegni il cui importo è differenziato in rapporto alla tipologia e alla gravità delle invalidità.
Chiunque può comprendere che i costi di mercato per l'assistenza aumentano in modo esponenziale in rapporto alla gravità dell'invalidità, principio economico non applicabile al servizio offerto dall'accompagnatore militare, che svolgeva un'attività non retribuita.
A questo punto ritiene urgente approvare il provvedimento per non perdere il finanziamento in corso e - in sede legislativa - si potrà dar corso all'impegno che assunto, di approvare anche una risoluzione che impegni il Governo ad attivarsi in tempi rapidissimi al fine di raggiungere i seguenti obiettivi preliminari che consentiranno al Parlamento di attuare una definitiva ed organica riforma dell'assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare: accertare in tempi rapidissimi il numero dei grandi invalidi di guerra e per servizio con diritto all'accompagnatore militare, fornendo una nota di verifica che suddivida gli aventi diritto per categoria di invalidità, tenuto conto che gli strumenti informatici di cui dispone il Ministero dell'economia e delle finanze consentono un computo in tempo reale, perlomeno per le pensioni di guerra e tabellari, e lo stesso vale per l'INPDAP, in quanto le categorie di invalidi in questione sono classificate a livello di CED con specifici codici e suffissi, a suo tempo predisposti dal Ministero del Tesoro, che fino al 1994 liquidava direttamente tutte le pensioni spettanti ai grandi invalidi; il Ministero dell'economia e delle finanze e l'INPDAP provvedano a scorporare gli ascritti alle lettere A n. 4, primo comma, B n. 2 ed E n. 2, 3, 4 e 5, cui non compete l'accompagnatore; che il Ministro dell'economia e delle finanze eserciti le facoltà previste dalla legge 9 dicembre 1928, n. 2783, e dalla legge 5 agosto 1978, n. 468, in materia di contabilità di Stato, al fine di poter utilizzare le risorse accumulate negli anni nel capitolo 1319 (finalizzate esclusivamente al pagamento dell'assegno sostitutivo) in modo da consentire al Parlamento di parificare gli importi degli assegni agli analoghi assegni in sostituzione del secondo e terzo accompagnatore militare; se ritenuto necessario, reperire le risorse aggiuntive, che questa Commissione stima in 4,8 milioni di euro per l'anno 2008, sottolineando che nei capitoli di competenza, 1316 e 2198, sussistono residui correnti, determinati dal naturale decremento della categoria, che consentono, tenuto conto dell'orientamento della Commissione, una piena equiparazione dell'assegno sostitutivo, nella misura e nella disciplina, agli analoghi assegni in sostituzione del secondo e terzo accompagnatore militare,


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come previsto dall'articolo 21, quinto e sesto comma del decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, che distingue e differenzia gli assegni in rapporto al tipo e alla gravità dell'invalidità; predisporre, nel disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, misure che consentano di predisporre un assetto definitivo dell'istituto, onde evitare ulteriori provvedimenti temporanei e provvisori (come è avvenuto in questi ultimi cinque anni) che hanno creato grande disagio alla categoria dei grandi invalidi, la quale merita più rispetto e maggiore considerazione, oltre alle attività amministrative che hanno visto personale ad ogni livello distolto per adempimenti procedurali farraginosi.

Augusto ROCCHI (RC-SE) ricorda, rivolto al collega Campa, che la Commissione aveva convenuto sull'opportunità di approvare una risoluzione nel senso da lui indicato, contestualmente all'approvazione del provvedimento in esame.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento 2.1. del relatore.

Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che, in relazione al testo risultante dall'approvazione dell'emendamento, provvederà a chiedere l'assenso del Governo al trasferimento alla sede legislativa, ai fini del perfezionamento della procedura.

Emilio DELBONO (PD-U) invita la presidenza a farsi carico dell'esigenza che l'esame del provvedimento in titolo si concluda in tempi rapidi.

Gianni PAGLIARINI, presidente, assicura che la presidenza si farà carico dell'esigenza rappresentata dal collega Delbono. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termine alle 12.20.

SEDE REFERENTE

Martedì 13 novembre 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Antonio Michele Montagnino.

La seduta comincia alle 19.30.

Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale.
C. 3178 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 novembre 2007.

Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è necessario approfondire ulteriormente alcuni ricorsi sulle dichiarazioni di inammissibilità. Ritiene pertanto opportuno sospendere brevemente la seduta, per consentire i necessari approfondimenti.

Sull'ordine dei lavori.

Antonino LO PRESTI (AN) ritiene che sarebbe più opportuno rinviare il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la mattina di domani.

Augusto ROCCHI (RC-SE) ritiene preferibile che la Commissione proceda come indicato dal presidente.

Angelo COMPAGNON (UDC) dichiara di condividere le valutazioni del collega Fabbri.

Elena Emma CORDONI (PD-U) osserva che non c'è motivo di rinunciare alla possibilità di iniziare l'esame degli emendamenti nella seduta odierna.


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Gianni PAGLIARINI, presidente, pur comprendendo le considerazioni espresse dai colleghi appartenenti ai gruppi di opposizione, ritiene che, anche alla luce di quanto convenuto in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sia più opportuno sospendere brevemente la seduta al fine di completare il vaglio dei ricorsi sulle dichiarazioni di inammissibilità. Avverte che la seduta riprendere alle 20.30 circa.

La seduta, sospesa alle 19.49, è ripresa alle 20.40.

Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, rimane così stabilito. Avverte altresì che la presidenza ha ritenuto di riconsiderare il giudizio di inammissibilità già espresso sull'articolo aggiuntivo Rossi Gasparrini 28.02, che deve considerarsi pertanto riammesso. Per quanto riguarda gli emendamenti dichiarati inammissibili per profili di copertura finanziaria, avverte che la presidenza reputa confermate le inammissibilità già dichiarate, fatta eccezione per le proposte emendative Rocchi 1.23 e Pellegrino 9.11, che devono ritenersi pertanto ammissibili.
Relativamente agli emendamenti Cordoni 1.50 e Cordoni 1.51, aventi ad oggetto l'anticipazione del pensionamento di vecchiaia per i lavoratori addetti alle miniere, alle cave e alle torbiere, la presidenza ritiene di dover acquisire ulteriori elementi istruttori relativamente alla copertura finanziaria e pertanto si riserva di comunicare successivamente alla Commissione l'esito del supplemento di istruttoria. Avverte infine che sono stati ritirati prima della seduta i seguenti emendamenti: Turco 1.3, Turco 1.29, Turco 1.6, Turco 3.8, Turco 11.200, Turco 11.201.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, propone l'accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 1, ai fini di un ulteriore approfondimento. Propone quindi di passare all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2.

Antonino LO PRESTI (AN) chiede di conoscere le ragioni, di ordine tecnico ovvero politico, che hanno indotto il relatore a proporre l'accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 1.

Angelo COMPAGNON (UDC) prende atto delle decisioni assunte dalla presidenza in ordine ai ricorsi sulle dichiarazioni di inammissibilità e si associa alla richiesta di chiarimenti del collega Lo Presti.

Lorenzo BODEGA (LNP) chiede di sapere perché il relatore abbia proposto di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo più rilevante del disegno di legge in esame.

Simone BALDELLI (FI) rileva che l'orientamento del relatore in merito alle proposte emendative riferite all'articolo 1 era già noto sulla base di alcuni comunicati diffusi dalle agenzie di stampa nel corso del pomeriggio e che esso dipende con tutta evidenza dalle difficoltà politiche presenti all'interno della maggioranza su tale articolo. Ricorda inoltre che tali proposte emendative sono particolarmente numerose e, in buona parte, presentate da deputati appartenenti agli stessi gruppi di maggioranza. Critica pertanto fortemente la proposta di passare all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2, il quale contiene norme palesemente meno rilevanti.

Luigi FABBRI (FI) ritiene che la proposta del relatore appalesi le difficoltà politiche della maggioranza su un articolo fondamentale del disegno di legge in esame e confermi che, contrariamente a quanto più volte dichiarato dalla stessa maggioranza e dal Governo, il Protocollo del 23 luglio 2007, pur approvato da un referendum tra lavoratori e pensionati, può essere modificato. A questo punto, ritiene che la maggioranza, per risolvere le proprie difficoltà, dovrebbe inserire direttamente


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nel disegno di legge finanziaria le disposizioni contenute nell'articolo 1.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO dichiara di concordare con la proposta del relatore di accantonare gli emendamenti riferiti all'articolo 1. Chiarisce altresì che tale proposta non risponde ad alcuna difficoltà della maggioranza o del Governo e che il Governo non ha intenzione di inserire nel disegno di legge finanziaria le norme di cui all'articolo 1. Peraltro, osserva come sia assai frequente che, durante l'esame di un provvedimento in sede referente, si accantonino gli articoli più impegnativi per prendere in considerazione quelli meno complessi.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, dichiara di condividere le osservazioni del sottosegretario Montagnino e assicura che gli emendamenti riferiti all'articolo 1 saranno esaminati in tempi brevi.

Daniele GALLI (FI) chiede al relatore di valutare l'opportunità di accantonare gli emendamenti riferiti a tutti gli articoli del Capo I, trattandosi di disposizioni omogenee a quelle contenute nell'articolo 1.

Lorenzo BODEGA (LNP) osserva che l'accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 1 potrebbe sollevare difficoltà all'atto di esaminare gli emendamenti, riferiti ad altri articoli, che rechino norme di copertura incidenti sul medesimo articolo 1.

Gianni PAGLIARINI, presidente, rileva che, ove si presentasse il problema segnalato dal collega Bodega, anche le ulteriori proposte emendative cui ha fatto riferimento sarebbero accantonate.

Angelo COMPAGNON (UDC), pur riconoscendo che l'accantonamento di emendamenti riferiti a singoli articoli non rappresenta un evento inconsueto nei lavori in Commissione, ritiene che, su un provvedimento di tale rilevanza, sarebbe necessario, al fine di garantire un confronto sereno e costruttivo, che la maggioranza dimostri un atteggiamento più rispettoso verso l'opposizione, la quale ha più volte ribadito di non voler tenere comportamenti ostruzionistici. Dichiara comunque che, se la richiesta di accantonamento verrà accolta, abbandonerà l'aula della Commissione.

Carmelo PORCU (AN) si dichiara contrario alla proposta di accantonamento formulata dal relatore, che testimonia, a suo avviso, le difficoltà politiche della maggioranza sul provvedimento in esame.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 1, formulata dal relatore.

La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti 2.2, 2.1 e 2.3, chiarendo, con riferimento a quest'ultimo, che l'emendamento, pur avendo un contenuto condivisibile, appare superfluo.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore.

Antonino LO PRESTI (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoroso 2.2.

La Commissione respinge l'emendamento Amoruso 2.2, fatto proprio dal deputato Lo Presti.

Antonino LO PRESTI (AN) illustra il suo emendamento 2.1, volto a sopprimere l'ultima parte del secondo comma dell'articolo 2, in quanto ritiene del tutto infondata la pretesa del Governo di conseguire risparmi finanziari per 3.5 miliardi di euro nell'arco del decennio, a seguito della razionalizzazione degli enti previdenziali.


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Simone BALDELLI (FI) annuncia voto favorevole sull'emendamento 2.1, condividendo le considerazioni svolte dal collega Lo Presti. Ricorda altresì come anche l'audizione del presidente dell'INPS abbia confermato le perplessità espresse da più parti in riferimento alle norme contenute all'articolo 2. Osserva quindi che tale articolo meriterebbe un serio approfondimento, almeno al pari dell'articolo 1, e chiede al rappresentante del Governo di fornire chiarimenti in ordine all'assoluta incertezza dei risparmi che il Governo intende conseguire.

Daniele GALLI (FI), concordando con le considerazioni del collega Baldelli, annuncia voto favorevole sull'emendamento 2.1.

Roberto ROSSO (FI) ricorda che, già negli anni passati, si è proceduto a razionalizzare vari aspetti della gestione degli enti di previdenza e non ritiene, pertanto, che vi siano, nel breve periodo, le condizioni per i rilevanti risparmi indicati al comma 2 dell'articolo 2.

Paolo GRIMOLDI (LNP) sottolinea l'assoluta contrarietà del suo gruppo all'aumento della pressione fiscale che, inevitabilmente, deriverebbe dal mancato conseguimento dei risparmi indicati al comma 2 dell'articolo 2.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, pur non dubitando della fondatezza delle preoccupazioni espresse dal presidente dell'INPS nel corso della sua audizione, ribadisce che il Governo si impegna a conseguire risparmi pari a 3,5 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, a seguito della razionalizzazione degli enti previdenziali.

Antonino LO PRESTI (AN) ribadisce le proprie perplessità in ordine alla possibilità di conseguire i risparmi indicati, rinviando, in proposito, alle considerazioni svolte dal rappresentante della Ragioneria generale dello Stato nel corso dell'audizione svolta presso la Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, fa presente, rivolto al collega Lo Presti, che la somma di 3,5 miliardi di euro, come ammontare dei possibili risparmi, deriva proprio da quanto emerso nel corso dei lavori della Commissione parlamentare da lui citata.

Luigi FABBRI (FI) ritiene che il piano industriale, di cui all'articolo 2, comma 2, non potrà comunque essere predisposto entro il 31 dicembre 2007 e che, come ha confermato il presidente dell'INPS nel corso della sua audizione, non sarà comunque possibile realizzare nei prossimi dieci anni i risparmi ivi indicati. Ciò determinerà inevitabilmente, a suo avviso, un inasprimento della pressione fiscale.

Lorenzo BODEGA (LNP) annuncia voto favorevole sull'emendamento 2.1, ritenendo che l'impossibilità di conseguire i risparmi indicati all'articolo 2, comma 2, determinerà un aumento della pressione fiscale.

La Commissione respinge l'emendamento Lo Presti 2.1.

Antonino LO PRESTI (AN) illustra il suo emendamento 2.3, che, a differenza da quanto sostenuto dal relatore, non ritiene pleonastico.

La Commissione respinge l'emendamento Lo Presti 2.3.

La Commissione passa all'esame degli emendamenti relativi all'articolo 3.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti 3.2, 3.3, 3.4, 3.7 e 3.10, mentre invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 3.5, 3.6, 3.9 e 3.11, esprimendo, altrimenti, parere contrario.


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Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore.

Antonino LO PRESTI (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento 3.2.

La Commissione respinge l'emendamento Amoruso 3.2 fatto proprio dal deputato Lo Presti.

Gianni PAGLIARINI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Pedica 3.3: si intende vi abbiano rinunciato.

Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 3.4, volto a sopprimere la lettera b) del comma 1. In proposito, rileva che è del tutto velleitaria la garanzia di un tasso di sostituzione non inferiore al 60 per cento per le pensioni dei lavoratori discontinui, potendosi trattare, tutt'al più, di un auspicio.

Daniele GALLI (FI) annuncia voto favorevole sull'emendamento 3.4, invitando i colleghi dei gruppi di maggioranza a riflettere sulla contraddizione che esiste tra la norma che l'emendamento intende sopprimere e i principi del sistema contributivo.

Simone BALDELLI (FI), annunciando voto favorevole sull'emendamento 3.4, osserva che la norma su cui esso incide rende palesi le contraddizioni interne al Protocollo del 23 luglio 2007. Osserva quindi che, all'interno di un sistema contributivo e tenuto conto degli attuali andamenti demografici, non può funzionare una norma, pure astrattamente condivisibile, volta a garantire un tasso di sostituzione non inferiore al 60 per cento per le pensioni dei lavoratori discontinui. Segnala altresì che, per finanziare una misura non realizzabile, viene aumentata la contribuzione relativa ai lavoratori parasubordinati.

Lanfranco TURCI (RosanelPugno) ricorda che, nell'ambito della normativa previdenziale vigente, il tasso di sostituzione è sempre riferito alla somma di previdenza obbligatoria e previdenza complementare. Ritiene quindi che anche la norma di cui al comma 1, lettera b), dell'articolo 3 debba essere intesa in tal senso e annuncia la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea, al fine di ribadire tale interpretazione.

Roberto ROSSO (FI), anche alla luce delle osservazioni del collega Turci, rileva che il provvedimento in esame non contiene misure concrete nella direzione indicata dalle forze politiche delle forze della sinistra radicale.

La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 3.4.

Augusto ROCCHI (RC-SE) insiste perché sia posto in votazione il suo emendamento 3.5, volto ad evitare che, paradossalmente, le pensioni dei lavoratori con contratti a tempo indeterminato siano meno garantite, quanto al tasso di sostituzione, di quelle dei lavoratori discontinui.

Federica ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur) dichiara di condividere le considerazioni del collega Rocchi.

Roberto ROSSO (FI) ritiene condivisibili le osservazioni del collega Rocchi.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO conferma il parere conforme a quello del relatore sull'emendamento 3.5, ritenendo prioritaria l'esigenza di rispettare il testo del Protocollo del 23 luglio 2007.

Gloria BUFFO (SDpSE) dichiara di comprendere le motivazioni dell'emendamento 3.5, ma condivide, per ragioni di ordine generale, le valutazioni del Governo sull'opportunità di non modificare in modo sostanziale il Protocollo del 23 luglio 2007.


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Emilio DELBONO (PD-U), relatore, alla luce delle considerazioni svolte dai colleghi e dal rappresentante del Governo, modificando il parere precedentemente espresso, dichiara di rimettersi alle valutazioni della Commissione.

Donata LENZI (PD-U) rileva che, a suo avviso, la norma in discorso non limita ai lavoratori discontinui la garanzia di un tasso di sostituzione delle pensioni non inferiore al 60 per cento.

Elena Emma CORDONI (PD-U) dichiara di condividere le valutazioni della collega Lenzi, fondate sul dato testuale della norma.

Gianni PAGLIARINI, presidente, fa notare che, a suo avviso, le disposizioni dell'intera lettera b) del comma 1 dell'articolo 3 appaiono riferite ai soli lavoratori discontinui.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO chiarisce che l'intento della norma è quello di garantire un tasso di sostituzione pari ad almeno il 60 per cento per tutti i lavoratori dipendenti. Ritiene comunque che sarebbe opportuno accantonare l'emendamento 3.5, al fine di poter ulteriormente riflettere sulla formulazione della norma.

Antonino LO PRESTI (AN) ritiene che il tenore letterale della lettera b) del comma 1 dell'articolo 3 induca a ritenere che essa abbia valenza generale.

Teodoro BUONTEMPO (Misto-Destra) ritiene che il dibattito sviluppatosi confermi la non facile interpretazione della norma di cui alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 3. Concorda pertanto con la proposta di accantonamento dell'emendamento 3.5.

Gianni PAGLIARINI, presidente, alla luce del dibattito svoltosi, propone di procedere all'accantonamento dell'emendamento 3.5.

La Commissione concorda.

Augusto ROCCHI (RC-SE) insiste perché sia posto in votazione il suo emendamento 3.6, volto a stabilire che i meccanismi di solidarietà di cui alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 3 siano finanziati mediante il ricorso alla fiscalità generale.

Lanfranco TURCI (RosanelPugno) osserva che l'emendamento 3.6, essendo riferito al primo periodo della lettera b) del comma 1 dell'articolo 3, non sembra volto direttamente a garantire un tasso di sostituzione delle pensioni non inferiore al 60 per cento.

Elena Emma CORDONI (PD-U) dichiara di concordare con le osservazioni del collega Turci e rileva, inoltre, che non appare corretto imporre con legge il ricorso alla fiscalità generale, escludendo altri possibili meccanismi di solidarietà. Ricorda comunque che, attualmente, tutte le prestazioni pensionistiche sono parzialmente finanziate mediante il ricorso alla fiscalità generale.

Alberto BURGIO (RC-SE) osserva che l'emendamento 3.6 persegue finalità analoghe all'emendamento 3.5, che è stato accantonato anche su richiesta del rappresentante del Governo. Ritiene pertanto che sarebbe opportuno accantonare anche l'emendamento 3.6 al fine di consentire, al Governo e alla Commissione, una valutazione contestuale delle questioni da essi sollevate.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO dichiara di non condividere le osservazioni del collega Burgio, ritenendo che l'emendamento 3.6 precluda irragionevolmente il ricorso a meccanismi di solidarietà diversi dal ricorso alla fiscalità generale.

Augusto ROCCHI (RC-SE) ritiene che, per venire incontro alle preoccupazioni espresse dai colleghi, si potrebbe prevedere che i meccanismi di solidarietà siano


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finanziati anche, e non esclusivamente, mediante il ricorso alla fiscalità generale.

Federica ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur) ritiene che sarebbe politicamente pericoloso inserire un riferimento alla fiscalità generale, offrendo così all'opposizione un ulteriore argomento polemico. Fa presente altresì che appare più opportuno rimettere questo profilo alla valutazione delle parti sociali.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, condividendo le considerazioni delle colleghe Cordoni e Rossi Gasparrini, rinnova l'invito al presentare a ritirare il suo emendamento 3.6, esprimendo altrimenti parere contrario.

Augusto ROCCHI (RC-SE) insiste perché il suo emendamento 3.6 sia posto in votazione.

Antonino LO PRESTI (AN) annuncia voto contrario sull'emendamento 3.6, auspicando che la questione su cui verte possa comunque essere approfondita in Assemblea.

Simone BALDELLI (FI) annuncia voto contrario sull'emendamento 3.6, in quanto suscettibile di determinare un innalzamento della pressione fiscale e volto, di fatto, a reintrodurre la logica del sistema retributivo.

Teodoro BUONTEMPO (Misto-Destra) annuncia voto favorevole sull'emendamento 3.6, ritenendo che, ove inteso nel senso di prevedere la possibilità, e non l'obbligo, del ricorso alla fiscalità generale, esso non determini necessariamente un inasprimento della pressione fiscale.

Roberto ROSSO (FI) osserva, rivolto al collega Buontempo, che l'emendamento in esame rappresenta un arretramento rispetto alla logica della riforma Dini e che, successivamente all'entrata in vigore di quella riforma, il centrosinistra non si è più fatto carico di interventi volti a garantire pensioni più dignitose, mediante un innalzamento dell'età pensionabile.

Elena Emma CORDONI (PD-U) contesta con decisione le affermazioni del collega Rosso, che considera del tutto infondate.

La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 3.6.

Bruno MURGIA (AN) illustra il suo emendamento 3.7, volto a sopprimere una norma che, a suo avviso, determina un ritorno alla logica del sistema retributivo.

La Commissione respinge l'emendamento Murgia 3.7.

Lanfranco TURCI (RosanelPugno) dichiara di far proprio l'emendamento 3.9.

La Commissione respinge l'emendamento Turco 3.9, fatto proprio dal deputato Turci.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, con riferimento all'emendamento 3.10, dichiara di comprendere le motivazioni ad esso sottese, ma ritiene che, al fine di approfondirne alcuni aspetti, sia opportuno disporne l'accantonamento.

Gianni PAGLIARINI, presidente, alla luce delle considerazioni del rappresentante del Governo, propone l'accantonamento dell'emendamento 3.10.

La Commissione concorda.

Augusto ROCCHI (RC-SE) illustra il suo emendamento 3.11, volto ad estendere i compiti della Commissione di cui all'articolo 3, comma 1.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, rinnova l'invito al ritiro dell'emendamento ritenendo incongruo affidare alla Commissione di cui all'articolo 3 il compito di modificare la tabella A recata dall'allegato 2 del disegno di legge in esame.


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Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO evidenzia come, in sede di approfondimento dell'emendamento Pagliarini 3.10 già accantonato, potrà essere preso in considerazione anche il contenuto dell'emendamento Rocchi 3.11.

Augusto ROCCHI (RC-SE) alla luce della proposta testé avanzata dal rappresentante del Governo, ritira l'emendamento a sua firma 3.11.

La Commissione passa quindi all'esame degli emendamenti relativi all'articolo 4.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Compagnon 4.1, Lo Presti 4.2 e Fabbri 4.3, nonché parere favorevole sull'emendamento Pagliarini 4.5.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore.

Gianni PAGLIARINI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Compagnon 4.1: si intende che vi abbia rinunciato.

Antonino LO PRESTI (AN) illustra l'emendamento a sua firma 4.2, volto a sopprimere l'articolo 4 relativo al contributo di solidarietà per gli iscritti ed i pensionati dei fondi speciali.

Simone BALDELLI (FI) illustra l'emendamento di cui è cofirmatario 4.3, identico all'emendamento Lo Presti 4.2.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Lo Presti 4.2 e Fabbri 4.3; approva quindi l'emendamento Pagliarini 4.5.

La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 5.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Baldelli 5.5. Con riferimento all'emendamento Farinone 5.10, chiede di poter acquisire preliminarmente l'orientamento del Governo.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore sull'emendamento Baldelli 5.5 e invita al ritiro dell'emendamento 5.10 precisando che, in caso di mancato accoglimento dell'invito, il parere sarà contrario. Precisa poi che la tematica affrontata dall'emendamento 5.10 potrebbe costituire oggetto di un ordine del giorno in Assemblea.

Emilio DELBONO (PD-U), relatore, concorda con l'invito al ritiro dell'emendamento 5.10 formulato dal rappresentante del Governo.

Simone BALDELLI (FI), illustra l'emendamento a sua firma 5.5 volto alla soppressione dell'articolo 5 che, sospendendo l'indicizzazione delle pensioni superiore a otto volte il minimo, ha riflessi anche sul piano costituzionale..

La Commissione respinge l'emendamento 5.5.

Enrico FARINONE (PD-U) dichiara di non accogliere l'invito al ritiro dell'emendamento a sua firma 5.10.

Augusto ROCCHI (RC-SE) preannuncia voto contrario sull'emendamento 5.10, precisando che la norma presente nel disegno di legge richiede un contributo esclusivamente per un anno.

Gloria BUFFO (SDpSE) preannuncia voto contrario sull'emendamento Farinone 5.10.

Simone BALDELLI (FI), sottolineando come l'articolo 5 preveda la sospensione dell'indicizzazione superiore a otto volte il minimo solo per il 2008, fa presente che non appare chiara la portata normativa dell'emendamento Farinone 5.10.

Donata LENZI (PD-U) evidenzia come il risparmio conseguente alla sospensione


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delle indicizzazione delle pensioni di cui all'articolo 5 sia un risparmio permanente.

Augusto ROCCHI (RC-SE) rileva che, alla luce della interpretazione fornita dall'onorevole Lenzi, cofirmataria dell'emendamento 5.10, l'emendamento sembrerebbe finalizzato a consentire la restituzione del contributo di solidarietà.

Simone BALDELLI (FI) fa presente l'opportunità di un chiarimento in ordine all'emendamento Farinone 5.10.

Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO precisa che il Governo non intende accogliere un'ipotesi di restituzione del contributo di solidarietà.

Enrico FARINONE (PD-U) ritira l'emendamento a sua firma 5.10, preannunciando la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.

Gianni PAGLIARINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 23.15.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 250 del 6 novembre 2007, a pagina 174, prima colonna, quattordicesima riga, e alla medesima pagina, seconda colonna, settima riga, sostituire le parole « Massimo Fiaschi, segretario generale» con le seguenti «Claudio Pasini, presidente».