III Commissione - Mercoledì 14 novembre 2007


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ALLEGATO 1

Partecipazione italiana alla ricostituzione delle risorse di Fondi e Banche internazionali. (C. 2936 Governo, approvato dal Senato).

ORDINE DEL GIORNO

La III Commissione,
premesso che:
la partecipazione italiana a fondi e banche multilaterali rappresenta una quota sostanziosa dell'aiuto pubblico allo sviluppo ed occupa un posto rilevante nell'ambito della cooperazione del nostro Paese;
tale partecipazione è oggi assicurata dal Ministero dell'economia e che, secondo quanto fatto rilevare presso l'altro ramo del Parlamento nel corso di un'audizione rientrante nell'istruttoria legislativa, l'intesa con il Ministero degli affari esteri - prevista dalla legge n. 49 del 1987 - non avviene in maniera sistematica, in quanto manca un momento formale di coordinamento politico tra le due Amministrazioni;
la relazione annuale sulla partecipazione a banche e fondi internazionali e lo schema programmatico triennale vengono attualmente presentati in Parlamento con quasi due anni di ritardo;
la partecipazione dell'Italia a banche e fondi internazionali deve indirizzare l'attività di questi istituti prioritariamente al raggiungimento degli obiettivi del Millennio, alla lotta alla povertà, al sostegno ai settori sociali più deboli;
vanno assicurati procedure e meccanismi che garantiscano la valutazione delle scelte strategiche, dei progetti e dell'operato del personale delle banche e fondi internazionali, con riferimento agli obiettivi indicati al punto precedente;
la Banca Mondiale sta attraversando una crisi di credibilità per il ritardo nel tenere fede agli impegni di riforma del proprio operato in termini di trasparenza, democratizzazione, sostenibilità sociale ed ambientale;
i meccanismi di cancellazione del debito, in particolare l'iniziativa HIPC (Heavily-Indebted Poor Countries), ma anche la MDRI (Multilateral Debt Relief Initiative) lanciata nel corso del G8 di Gleneagles si basano quasi esclusivamente su pesanti condizionalità economiche, inclusa la privatizzazione di servizi essenziali e l'apertura indiscriminata dei mercati alle imprese straniere;
la recente decisione dell'International Finance Corporation della Banca Mondiale include il rispetto dei Core Labour Standards nelle procedure di valutazione ambientale e sociale delle proprie operazioni, comportamento che dovrebbe essere adottato anche dalle altre banche internazionali che continuano a non avere adeguati standard in materia;
la CAF (Corporación Andina de Fomento) è in ritardo dal punto di vista dell'adozione di standard ambientali e sociali, della trasparenza e del dialogo con i Parlamenti e con la società civile dei Paesi-soci;

impegna il Governo

a promuovere il coordinamento politico tra Ministero dell'economia e Ministero degli affari esteri per definire le modalità di partecipazione dell'Italia ai


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fondi e alle banche internazionali, garantendo un'intesa sistematica tra le due Amministrazioni;
ad inviare al Parlamento la Relazione annuale e la previsione triennale entro sei mesi dalla chiusura dei bilanci consuntivi delle banche internazionali;
a finalizzare la partecipazione dell'Italia alle banche e fondi internazionali al raggiungimento degli obiettivi del Millennio, alla lotta alla povertà, al sostegno ai settori sociali più deboli;
a sostenere una profonda revisione dei meccanismi di accesso al credito e di riduzione del debito, al fine di includere parametri non esclusivamente macroeconomici che premino la capacità dei paesi destinatari di perseguire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, e al fine altresì di aumentare il numero di paesi che possono accedere all'iniziativa MRDI;
a sostenere la CAF nell'adozione dei migliori standard ambientali e sociali, nel garantire piena trasparenza e nel dialogo con i Parlamenti e con la società civile dei Paesi-soci;
a richiedere che la Banca Asiatica di Sviluppo, la Banca Africana di Sviluppo e la Corporaciòn Andina de Fomento adottino i Core Labour Standards e le norme sulle imprese della sotto-commissione sui diritti umani delle Nazioni Unite;
a proporre che la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo, la Banca Asiatica di Sviluppo e la Corporación Andina de Fomento effettuino una valutazione ex-ante delle emissioni di gas serra associate a ciascun progetto finanziato, in linea con le metodologie definite in sede ONU;
a sostenere, nell'ambito della revisione delle condizionalità della Banca Mondiale e del negoziato per la XV ricostituzione del capitale dell'IDA, la posizione dei governi inglese e norvegese per la progressiva riduzione fino all'eliminazione delle condizionalità macro-economiche;
a sostenere una profonda trasformazione delle politiche energetiche della Banca Mondiale al fine di eliminare progressivamente ed in tempi brevi il sostegno a fonti energetiche fossili aumentando nel contempo il sostegno alle fonti energetiche rinnovabili, come previsto dalle raccomandazioni della Extractive Industry Review;
ad adoperarsi attivamente per un consolidamento della rappresentanza europea all'interno del Consiglio direttivo della Banca Mondiale, anche al fine di concedere maggiori quote e voce ai paesi più poveri nell'ambito del processo di revisione della governance interna dell'istituzione;
ad informare tempestivamente il Parlamento sulle misure intraprese al fine di dar seguito agli impegni contenuti in questo ordine del giorno ed in preparazione degli incontri di primavera 2008 della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale.
0/2936/III/1. Siniscalchi, De Zulueta, Mattarella, Paoletti Tangheroni, Zacchera, Narducci, Venier, Pettinari, Forlani, Cioffi.


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ALLEGATO 2

5-01746 Briguglio: Sulla detenzione di due cittadini italiani in India.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il caso del Signor Angelo Falcone e del Signor Simone Nobili continua ad essere seguito con la massima attenzione sia da questo Ministero che dall'Ambasciata a New Delhi.
L'Ambasciata, che si mantiene in contatto con i congiunti dei due connazionali in Italia, ha provveduto ad effettuare diverse visite consolari nel carcere di Mandi (Stato dell'Himachal) dove gli interessati rimangono reclusi in regime di custodia cautelare. La stessa Rappresentanza ha inoltre svolto passi presso le competenti istanze indiane al fine di ottenere una quanto più rapida possibile delle indagini relative alle accuse contestate.
Lo stesso Ministro D'Alema, durante la sua recente visita in India, ha sollevato il caso con il Ministro degli Esteri indiano, consegnando allo stesso un pro-memoria sulla vicenda dei due connazionali. A quanto appreso dall'Ambasciata a New Delhi, il medesimo pro-memoria è stato successivamente trasmesso alle Autorità dello Stato dell'Himachal.
Nell'ultima delle succitate visite, che ha avuto luogo lo scorso 4 ottobre, il Signor Falcone e il Signor Nobili sono apparsi in un buono stato di salute psico-fisico; gli stessi hanno dichiarato di essere trattati con cortesia dalle Autorità carcerarie, di ritenere accettabili le condizioni igieniche della struttura nella quale sono ristretti e di poter senza difficoltà comunicare con i loro familiari in Italia con cadenza settimanale.
L'Ambasciata ha comunque ottenuto dalle predette Autorità l'autorizzazione a sottoporre i nostri connazionali ad una visita sanitaria di controllo da parte di un medico esterno al penitenziario. Detta visita ha prodotto risultati rassicuranti.
Quanto alla vicenda giudiziaria, terminata la fase istruttoria il procedimento penale a carico del Signor Falcone e del Signor Nobili è attualmente nelle fasi iniziali. Nel corso di un'udienza svoltasi il 27 ottobre 2007 è stato formalizzato il capo di imputazione a carico dei connazionali (detenzione di sostanze stupefacenti). Le prossime udienze avranno luogo il 26, 27 e 28 dicembre 2007.
Il Ministero degli Esteri e la nostra Ambasciata a New Dehli continueranno naturalmente a prestare la necessaria assistenza consolare ai nostri connazionali e a seguire con la massima attenzione, ed in costante contatto con le autorità indiane, gli sviluppi della vicenda, nell'auspicio che la posizione dei nostri connazionali possa essere chiarita quanto prima.


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ALLEGATO 3

5-01747 Mantovani: Sul decesso di un cittadino italiano arrestato in Canada.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il caso del Signor Claudio Castagnetta, deceduto lo scorso 23 settembre in circostanze tuttora da chiarire dopo essere stato tratto in arresto dalla Polizia di Quebec City per disturbo alla quiete pubblica, è stato seguito sin dal suo sorgere con la massima attenzione tanto dal Ministero degli Esteri quanto dall'Ambasciata a Ottawa e dal Consolato Generale a Montreal.
Le due Rappresentanze, in particolare, hanno svolto a più riprese e con fermezza interventi presso le competenti istanze locali, anche ai più alti livelli, al fine di sollecitare un pronto e completo chiarimento delle cause che hanno determinato il fermo, la detenzione, il ricovero in ospedale e, da ultimo, il decesso del Signor Castagnetta.
Il Ministero degli Esteri ha provveduto, inoltre, ad interessare della questione l'Ambasciatore del Canada a Roma.
A quanto appreso dal Consolato Generale in Montreal, un'inchiesta sul decesso del Signor Castagnetta, più volte sollecitata dall'Autorità diplomatico-consolare italiana, potrà essere aperta una volta che le competenti Autorità locali abbiano acquisito il rapporto del «Coroner» (il pubblico ufficiale che acquisisce i dati sulle cause di morte sospette). Un rapporto che dovrà essere comprensivo, tra l'altro, del verbale di Polizia e dei risultati definitivi dell'autopsia effettuata sulla salma del connazionale.
È ferma intenzione del Ministero degli Esteri e mia personale continuare a sollecitare con la massima determinazione le autorità canadesi affinché venga fatta piena luce sulla drammatica vicenda di Claudio Castagnetta.


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ALLEGATO 4

5-01748 Leoluca Orlando: Sulle adozioni internazionali di bambini romeni.

TESTO DELLA RISPOSTA

Siamo ben consapevoli della criticità della problematica relativa alle adozioni di minori rumeni da parte di alcune famiglie italiane, a seguito dell'entrata in vigore, nel gennaio 2005, della nuova legge rumena in materia.
Questa legge, in effetti, ha di fatto reso impossibile la prosecuzione delle procedure di adozione avviate in precedenza.
Abbiamo espresso in diverse circostanze (in occasione delle ultime consultazioni bilaterali avvenute a Bucarest nel mese di aprile 2006, delle varie visite in Italia di Autorità rumene e dei contatti tra il nostro Ambasciatore e le Autorità locali) il nostro profondo rincrescimento per la drammatica situazione venutasi a creare, in particolar modo per quei bambini rumeni (sono cinque i casi più gravi) che da anni hanno stabilito profondi vincoli affettivi con alcune famiglie italiane. Più volte, inoltre, abbiamo espresso con i nostri interlocutori l'auspicio che la legge del 2005, attualmente in vigore, possa essere modificata.
Da parte rumena, pur nella consapevolezza del dramma umano delle famiglie e dei minori coinvolti, ci è stata però, finora, ribadita l'impossibilità di risolvere i casi di adozione pendenti sulla base della legislazione vigente.
Poiché l'ostacolo principale ad una modifica o - quanto meno ad una eccezione - alla legislazione interna rumena sembra essere rappresentato dagli orientamenti a suo tempo emersi a livello europeo, il Ministero degli Affari Esteri ha recentemente provveduto a sollecitare anche un intervento del nostro Rappresentante Permanente d'Italia presso l'Unione Europea, allo scopo di sensibilizzare i competenti servizi della Commissione sulla complessa vicenda umanitaria dei cinque minori rumeni.
Dai contatti intercorsi, il nostro Ambasciatore ha recentemente riferito che la Commissione, pur non ritenendo di poter interferire in una questione che riguarda esclusivamente la sovranità dello Stato romeno, riconosce l'eccessiva rigidità della attuale legislazione rumena - che sta rendendo praticamente impossibile l'adozione internazionale di minori rumeni - e fa presente che verrebbe accolta con favore a Bruxelles una legge più liberale, posto che essa rimanga aderente ai vincoli imposti dalle Convenzioni internazionali.
In merito, si è provveduto a segnalare alla nostra Ambasciata a Bucarest il nuovo orientamento che sembrerebbe ora emergere all'interno dell'Esecutivo comunitario affinché, nei contatti con le Autorità locali, venga nuovamente sollevato il problema di una revisione legislativa e di una prioritaria ed eccezionale valutazione dei casi pendenti dei cinque minori.


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ALLEGATO 5

5-01749 Narducci: Sull'insegnamento della lingua italiana all'estero.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Ministero degli Affari Esteri segue con particolare attenzione le procedure di selezione e di nomina del personale docente a tempo indeterminato (ex ruolo) da destinare su posti di contingente presso le istituzioni scolastiche e culturali italiane all'estero (scuole statali italiane all'estero, scuole private paritarie italiane all'estero, sezioni bilingui presso scuole straniere, corsi ex lege n. 153 del 1971, lettorati presso università straniere).
Il personale scolastico di ruolo può essere nominato all'estero sui posti di contingente statale all'inizio di ogni anno scolastico, vale a dire dal primo settembre, non potendosi prevedere assegnazioni anticipate rispetto al calendario scolastico in vigore in Italia (1o settembre-31 agosto).
Nell'anno 2007, a norma di quanto previsto dal CCNL comparto scuola 24 luglio 2003, sono state riformulate e aggiornate le graduatorie permanenti a seguito dell'espletamento delle prove di selezione di accertamento linguistico (svoltesi nel mese di dicembre 2006). Nonostante l'enorme numero di partecipanti, circa 20.000 candidati, e le complesse operazioni successive di valutazione dei titoli per la riformulazione delle relative graduatorie, che hanno comportato la valutazione analitica individuale di circa 5.000 domande, le nomine di tutti i docenti di scuola elementare si sono concluse entro il 15 settembre 2007 (46 docenti). Le nomine dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado sono ad uno stadio avanzato e si concluderanno entro la fine del corrente mese. Bisogna tener presente che la complessità delle operazioni di nomina dipende anche dalla necessità di garantire i diritti dei candidati rispetto alla scelta delle sedi che via via possono rendersi disponibili a causa di rinunce di altri candidati che precedono nelle relative graduatorie.
Pur riconoscendo l'importanza della continuità didattica, l'Amministrazione non può prescindere dalla tutela dei diritti di chi è inserito in graduatoria ed ha il dovere di portare a compimento le operazioni successive all'espletamento delle prove di accertamento linguistico con la nomina degli aventi diritto sui posti di contingente statale temporaneamente vacanti.
Se da un lato si riconosce l'impegno profuso dal personale supplente e da quello locale nominato dagli Enti gestori dei corsi, dall'altro non si può non evidenziare che il personale di ruolo è caratterizzato da professionalità e competenze acquisite nel corso dell'esperienza nelle istituzioni scolastiche in Italia attraverso la partecipazione alle innovazioni che hanno investito la nostra scuola in questi ultimi anni e che hanno qualificato in modo particolarmente significativo il livello primario.
Non può in nessun caso verificarsi che il personale di ruolo sottragga i corsi agli enti gestori, dal momento che esso viene destinato esclusivamente sui posti del contingente statale precedentemente determinato. La professionalità dei dirigenti scolastici statali assegnati agli uffici scolastici consolari e dei docenti di ruolo statali non possono che giovare all'immagine del nostro Paese all'estero.
L'esistenza di un doppio sistema di assegnazione del personale docente ai


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corsi (statale di nomina MAE e locale di nomina da parte degli Enti Gestori) garantisce uno scambio positivo di esperienze e cultura educativa in grado di rispondere alle molteplici esigenze locali in modo adeguato e diversificato.
In relazione al prossimo anno scolastico 2008/9, il Ministero degli Affari Esteri ha assunto l'iniziativa di anticipare sensibilmente rispetto agli anni precedenti la procedura per la definizione del contingente triennale 2008-2011 del personale docente da inviare presso le istituzioni scolastiche e culturali italiane all'estero: ciò contribuirà a velocizzare le procedure di nomina.