V Commissione - Resoconto di mercoledì 14 novembre 2007


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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Mercoledì 14 novembre 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Cento.

La seduta comincia alle 15.

Iniziative e manifestazioni per la celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Nuovo testo C. 2581.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione).

Il Comitato prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 novembre 2007.

Francesco NAPOLETANO (Com.It), relatore, ricorda che nella seduta del 12 novembre 2007 il rappresentante del Governo ha precisato che l'utilizzo nel provvedimento a fini di copertura dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero degli esteri non pregiudica l'adempimento di obblighi internazionali a condizione che tale onere venga rideterminato in un milione di euro per l'anno 2008. In proposito, ricorda che la vigente disciplina contabile, vale a dire l'articolo 11-ter, comma 1, lettera a) della legge n. 468 del 1978, non consente l'utilizzo in difformità di accantonamenti del fondo speciale di parte corrente destinati all'adempimento di obblighi internazionali. Rileva quindi che il Comitato potrebbe esprimere un parere favorevole sul provvedimento con la condizione, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, di limitare l'onere ad un milione di euro per l'anno 2008.


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Il sottosegretario Pier Paolo CENTO, ad integrazione dei chiarimenti già forniti nella precedente seduta, concorda con quanto osservato dal relatore sull'opportunità di integrare il comma 1-bis dell'articolo 2 con la previsione che ai componenti del Comitato non spetta alcun compenso, indennità, emolumenti a qualsiasi titolo riconosciuti o rimborsi spese. Fa presente altresì, con riferimento alla previsione di cui all'articolo 2 di una apertura di credito a favore del Capo della Segreteria del Comitato, che non è opportuno indicare in una fonte primaria la procedura di spesa e specificare il relativo funzionario delegato, al fine di evitare un eccessivo irrigidimento della spesa. Infatti, il pagamento tramite apertura di credito costituisce una delle modalità attraverso cui viene effettuato il pagamento delle spese dello Stato (articolo 54, legge n. 2440 del 1923). Inoltre, ai fini dell'apertura di credito e dell'individuazione del funzionario delegato è sufficiente un decreto ministeriale. In merito poi all'utilizzo pari a 500.000 euro per l'anno 2007 e di 1.500.000 euro per l'anno 2008 delle risorse del «Fondo speciale» di parte corrente - alla voce Ministero degli Affari Esteri -, relativo al triennio 2007-2009, ribadisce, come già segnalato nella precedente seduta, che l'accantonamento non reca le necessarie disponibilità per assicurare la copertura dell'iniziativa di cui al provvedimento in esame.

Massimo VANNUCCI, presidente, ricorda che già in precedenti occasioni è stato rilevato che i criteri con cui vengono «prenotate» le risorse dei fondi speciali sono diversi tra Governo e Commissioni bilancio della Camera e del Senato e che, conseguentemente, il fatto che il Governo abbia preordinato le risorse dei fondi speciali a determinate finalità non risulta ostativo all'espressione del parere da parte del Comitato.

Francesco NAPOLETANO (Com.It), relatore, alla luce dei chiarimenti da ultimo forniti dal rappresentante del Governo, formula la seguente proposta di parere:
«Il Comitato permanente per i pareri della V Commissione;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui l'utilizzo dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente del Ministero degli esteri a fini di copertura non pregiudica l'adempimento degli obblighi internazionali, a cui tale accantonamento è preordinato in base alla legislazione contabile, a condizione che l'onere venga rideterminato in un milione di euro per l'anno 2008;
rilevata l'opportunità di non prevedere espressamente nel testo del provvedimento le modalità contabili di utilizzo delle risorse stanziate e l'indicazione del beneficiario dell'apertura di credito;
rilevata altresì la necessità, al fine di evitare l'emersione di nuovi o maggiori oneri, di prevedere che ai componenti del Comitato non è corrisposto alcun emolumento, indennità o rimborso spese;
nel presupposto che il provvedimento venga definitivamente approvato entro il 31 dicembre 2007,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
a) all'articolo 1, comma 1, dopo le parole: «da istituire» inserire le seguenti: «nel medesimo anno».

Conseguentemente:
all'articolo 2, comma 1, sostituire le parole:
«è autorizzata la spesa complessiva di 2.000.000 di euro, in ragione di 500.000 euro per l'anno 2007 e di 1.500.000 euro per l'anno 2008» con le seguenti: «è autorizzata la spesa di 1.000.000 di euro per l'anno 2008»
all'articolo 3, comma 1, sostituire le parole; «pari a 500.000 euro per l'anno


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2007 e a 1.500.000 euro per l'anno 2008» con le seguenti: «pari a 1.000.000 di euro per l'anno 2008»;
b) all'articolo 2, comma 1, sopprimere le parole da: «che provvede» sino alla fine del comma;
c) all'articolo 2, sostituire il comma 1-
bis, con il seguente: «Ai componenti del Comitato di cui all'articolo 1 non è corrisposto alcun emolumento, indennità o rimborso spese.»

Il Comitato approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 15.10.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 14 novembre 2007. - Presidenza del vicepresidente Giuseppe OSSORIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Cento.

La seduta comincia alle 15.10.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Atto n. 184.
(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione - Rilievi).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento in oggetto.

Antonio MISIANI (PD-U), relatore, illustra il provvedimento, il quale reca lo schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, emanato in applicazione dell'articolo 1, comma 404, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), con il quale è stata disposta una serie di misure di razionalizzazione dei Ministeri finalizzate al contenimento dei costi di funzionamento. Con riferimento ai profili di interesse della Commissione, osserva preliminarmente che la legge finanziaria 2007 (articolo 1, comma 416) e l'allegata relazione tecnica hanno previsto - con riguardo specifico all'articolo 1, comma 404, lettera a), della medesima legge (riduzione del 10 per cento degli uffici dirigenziali generali) - il conseguimento di risparmi di spesa pari a 2 milioni di euro per il 2007, 4 milioni per il 2008 e 5 milioni per il 2009: tali risparmi netti a regime (5 milioni di euro) sono stati stimati ipotizzando la cessazione dal servizio, senza avvicendamento, di 40 dirigenti generali per tutti i Ministeri. Considerato che non è stato possibile procedere ad un esame contestuale delle misure di attuazione di tale disposizione contenuta nella legge finanziaria 2007 (lo schema di regolamento in esame riguarda, per esempio, esclusivamente l'Amministrazione degli esteri), rileva che andrebbe acquisito un chiarimento da parte del Governo circa l'effettiva possibilità che i risparmi previsti dalla legge finanziaria siano conseguiti integralmente. Con particolare riferimento al testo in esame, constata poi che i risparmi conseguenti alla riduzione delle dotazioni organiche dei dirigenti sono scontati dalla relazione tecnica a decorrere dal 2008 sebbene, in collegamento alla norma che ne impone il conseguimento, gli stessi siano stati in parte contabilizzati a decorrere dal 2007. Inoltre gli stessi risparmi potrebbero essere destinati a non sostanziarsi in un effettivo risparmio di spesa dal momento che, in base a quanto emerge dalla relazione tecnica, nella pianta organica del Ministero già sussiste una posizione di dirigente di prima fascia non coperta a fronte della quale non saranno disposti stanziamenti di bilancio e dalla cui soppressione non dovrebbero discendere risparmi. Sul punto ritiene pertanto necessario un chiarimento del Governo. Con riferimento alla disposizione che demanda ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la ripartizione del contingente di personale delle aree funzionali nelle sedi centrali e periferiche di cui all'articolo 9, comma 3, giudica necessario che il Governo chiarisca


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se un eventuale diverso dimensionamento delle strutture non sia suscettibile di determinare l'incremento dei costi con riferimento alle sedi che vedano aumentato il proprio organico. Rileva infatti che il possibile incremento delle spese potrebbe derivare sia dall'acquisto di nuove dotazioni strumentali che dalla impossibilità di disporre, senza oneri, il trasferimento per quella quota di personale che intenda rifiutarlo. Ricorda poi che dispone che l'attuazione del presente provvedimento non comporta, in ogni caso, nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Al riguardo, dal punto di vista formale, segnala l'opportunità di acquisire l'avviso del Governo in ordine alla necessità di riformulare la clausola di invarianza in modo da prevedere, in conformità alla prassi consolidata, che dall'attuazione del presente provvedimento non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO osserva, con riferimento alle richieste di chiarimenti formulate dal relatore in ordine alla possibilità di conseguire integralmente i risparmi di spesa previsti dall'articolo 1, comma 416, della legge n. 296/06, che, trattandosi di obiettivi di riduzioni della spesa derivanti dall'adozione di interventi di riordino delle strutture di primo e di secondo livello dei Ministeri, i relativi risparmi potranno essere verificati a consuntivo al termine del processo di riorganizzazione. Per quanto concerne l'effettività dei risparmi riferiti alla posizione di dirigente di prima fascia momentaneamente non coperta, segnala che gli uffici dirigenziali di vertice, in ragione degli specifici poteri di organizzazione loro attribuiti, devono essere necessariamente ricoperti - pena la possibile compromissione della funzionalità dell'amministrazione - utilizzando, a tal fine, le relative risorse apposte in bilancio. Ne consegue che il taglio dei predetti uffici e dei relativi posti di organico, anche nel caso di posti apicali in atto vacanti, determina il venire meno delle somme occorrenti per la corresponsione dei trattamenti economici ai dirigenti generali, comportando, in ogni caso, un effettivo risparmio di spesa. Circa le richieste di chiarimenti in ordine alla possibile onerosità derivante dalla ripartizione del contingente del personale delle aree funzionali nelle sedi centrali e periferiche di cui all'articolo 9, comma 3, del testo in esame, fa presente che in sede di adozione del previsto decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri tale ripartizione dovrà essere effettuata in relazione al fabbisogno delle strutture centrali e periferiche dell'Ispettorato centrale per il controllo della qualità, rispettando, in ogni caso, la regola dell'invarianza della spesa. Con riferimento, infine, a tale clausola concorda con la riformulazione proposta dal relatore.

Antonio MISIANI (PD-U), relatore, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione;
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di regolamento in oggetto;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui:
i risparmi derivanti dalle riduzioni di spesa conseguenti agli interventi di riordino delle strutture di primo e di secondo livello dei Ministeri potranno essere verificati a consuntivo al termine del processo di riorganizzazione;
gli uffici dirigenziali di vertice del Ministero devono essere necessariamente ricoperti, utilizzando a tal fine le relative risorse apportate in bilancio, e conseguentemente i risparmi riferiti alla posizione di dirigente di prima fascia momentaneamente non coperta risultano effettivi;
la ripartizione del contingente del personale delle aree funzionali nelle sedi centrali e periferiche dovrà essere effettuata in relazione al fabbisogno delle strutture centrali e periferiche dell'ispettorato centrale per il controllo della qualità rispettando in ogni caso la regola dell'invarianza della spesa;


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VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di regolamento e formula il seguente rilievo sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
all'articolo 10, sostituire il comma 4 con il seguente:
«4. Dall'attuazione del presente regolamento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato».

La Commissione approva la proposta del relatore.

La seduta termina alle 15.20.

RISOLUZIONI

Mercoledì 14 novembre 2007. - Presidenza del vicepresidente Giuseppe OSSORIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Cento.

La seduta comincia alle 15.20.

7-00296 Piro: Proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni in materia edilizia percepiti dai Comuni.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione.

Francesco PIRO (PD-U), relatore, osserva che la risoluzione in discussione ha per oggetto l'utilizzo delle entrate derivanti dai proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni in materia edilizia. Ricostruisce lo sviluppo della normativa in materia, ricordando in particolare l'abrogazione dell'articolo 12 della legge n. 10 del 1977 (la cosiddetta legge Bucalossi), che prevedeva che gli oneri di urbanizzazione dovessero avere destinazione vincolata. A seguito di tale abrogazione, operata con il decreto legislativo n. 378 del 2001, sono venuti meno i vincoli in merito all'utilizzo dei proventi in questione. In tal senso si è espresso il Ministero dell'economia e delle finanze, con una propria circolare dell'ottobre 2003, e si sono pronunciate in modo costante diverse sezioni di controllo della Corte dei conti. Negli ultimi anni sono intervenute, in sede di legge finanziaria, disposizioni che hanno limitato, con riferimento a singoli anni, la possibilità di utilizzare i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni in materia edilizia per il finanziamento di spese correnti. Da ultimo la legge finanziaria per l'anno 2007 ha previsto che tali risorse possano essere destinate entro il limite del 50 per cento a finanziare spese correnti ed entro il limite del 25 per cento alla manutenzione ordinaria del patrimonio comunale. Proprio in relazione a tale previsione è intervenuta una nota del Ministero dell'Interno che, in modo assai sorprendente, sostiene che le entrate in questione dovrebbero essere iscritte nel titolo IV, relativo alle entrate di parte capitale e che, di conseguenza, salvo specifiche norme derogatorie, non potrebbero essere utilizzate per finanziare spesa corrente. In tal modo le disposizioni contenute nella legge finanziaria per il 2007, invece di essere intese come un limite alla possibilità generale di utilizzare i cosiddetti oneri di urbanizzazione per il finanziamento di ogni tipologia di spesa, venivano intese come una deroga volta ad ampliare la possibilità di utilizzo delle medesime risorse, a fronte di una disciplina generale secondo cui sarebbero limitate solo al finanziamento di spese di conto capitale. Ribadisce che l'orientamento del Ministero dell'Interno è in netto contrasto con quello del Ministero dell'economia e delle finanze e della Corte dei conti. In questa situazione la risoluzione sollecita da parte del Governo la definizione di indirizzi univoci sulla natura contabile dei contributi di costruzione, sostenendo l'interpretazione per la quale tali entrate debbano essere iscritte tra le entrate correnti del bilancio degli enti locali. Osserva in proposito come la gestione finanziaria dei comuni sia pesantemente condizionata dai vincoli del atto di stabilità interno. Le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria in merito


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alla riduzione dell'ICI sulla prima casa vanno a limitare ulteriormente la possibilità dei comuni di gestire le proprie entrate. In questo contesto ritiene che non sia in alcun modo condivisibile una interpretazione che appare in netto contrasto con quanto il legislatore ha inteso disporre con il decreto legislativo n. 378, che ha eliminato i vincoli di destinazione ai proventi oggetto della risoluzione.

Francesco NAPOLETANO (Com.It.), nel condividere il contenuto della risoluzione, rileva che le giuste esigenze di contenimento della spesa non possono arrivare a pregiudicare l'autonomia degli enti locali. Ricorda che i contributi posti a carico delle imprese che realizzano opere edilizie sono in primo luogo destinate agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e, solo nella misura in cui queste opere risultino già realizzate, possono costituire entrate per i comuni. In proposito, osserva che impedire la destinazione di tali risorse a specifiche finalità, quali possono essere opere di manutenzione ordinaria o straordinaria, risulta lesivo dell'autonomia degli enti locali. In conclusione, chiede di aggiungere la propria firma alla risoluzione.

Antonio MISIANI (PD-U) condivide la risoluzione. In particolare sottolinea l'esigenza di fissare indirizzi univoci. Segnala in proposito che anche nel disegno di legge finanziaria attualmente all'esame in Senato è stata inserita una disposizione che prevede che per l'anno 2008 i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni in materia edilizia possano essere utilizzati per una quota non superiore al 25 per cento per il finanziamento di spese correnti e per una quota non superiore ad un ulteriore 25 per cento per spese di manutenzione ordinaria del patrimonio comunale. Rileva che l'efficacia di tale previsione p limitata ad un solo anno, per cui risulta necessario chiarire se le entrate in questione possano normalmente essere computate tra le entrate di parte corrente. Auspica una presa di posizione del Governo in tal senso al fine di tutelare l'autonomia finanziaria dei comuni e non introdurre ulteriori vincoli alla politica di bilancio di tali enti. In conclusione, chiede di aggiungere anche la propria firma alla risoluzione in discussione.

Nicola CRISCI (PD-U) condivide il contenuto della risoluzione e chiede di aggiungere anche la propria firma.

Il sottosegretario Pier Paolo CENTO rileva che dal testo della risoluzione emerge una difformità di giudizio tra Ministero dell'interno e Ministero dell'economia, rispetto alla quale risulta necessario procedere ad approfondimenti. Chiede pertanto un aggiornamento della discussione.

Giuseppe OSSORIO, presidente, preso atto dell'esigenza manifestata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.