V Commissione - Resoconto di marted́ 4 dicembre 2007

TESTO AGGIORNATO AL 5 DICEMBRE 2007


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SEDE REFERENTE

Martedì 4 dicembre 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Intervengono il viceministro per l'economia e le finanze Vincenzo Visco e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 11.25.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2008).
C. 3256 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010.
C. 3257 e relative note di variazione C. 3257-bis e C. 3257-ter Governo, approvato dal Senato.
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 dicembre 2007.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che gli emendamenti presentati dai deputati sono pubblicati sul sito Internet della Camera dei deputati. Con riferimento agli emendamenti presentati dal relatore nella seduta di ieri, comunica che è opportuno acquisire elementi di conferma da parte del Governo per un compiuto vaglio di ammissibilità sull'emendamento 8.36, che, intervenendo in materia di riscossione da ruoli, introduce misure che in parte riducono le entrate da sanzioni per violazioni del codice della strada. Ulteriori misure previste dall'emendamento appaiono suscettibili di incrementare il gettito di altre sanzioni connesse a violazioni degli adempimenti per obblighi tributari. È opportuno pertanto acquisire dal Governo elementi tesi a suffragare la compensatività delle predette misure sul piano finanziario. È altresì opportuno acquisire chiarimenti sull'emendamento 62.99, che interviene


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in materia di contratti di servizio per trasporto ferroviario. Ai fini della verifica della congruità della compensazione appare infatti necessario acquisire chiarimenti circa l'effettiva disponibilità di alcune risorse utilizzate a copertura, derivanti da riduzioni di autorizzazioni di spesa per il personale del trasporto pubblico locale. Poiché le predette autorizzazioni riguardano impegni per rinnovi contrattuali, alcuni dei quali già sottoscritti, le relative risorse potrebbero risultare già impegnate o comunque non più disponibili. Dichiara inoltre inammissibile per carenza di compensazione, salvo che il Governo non sia in grado di fornire elementi di chiarimento al riguardo, l'emendamento 3.332 in materia di concessione di credito d'imposta alle aggregazioni professionali dei medici convenzionati con il servizio sanitario nazionale.
Per quanto concerne la rivalutazione, sotto i profili di copertura finanziaria, delle richieste di riesame, comunica che, a seguito degli approfondimenti svolti sulla base delle richieste pervenute, sono da considerare complessivamente ammissibili gli emendamenti di seguito indicati, comprensivi di quelli la cui riammissione è stata già comunicata nella seduta del 3 dicembre scorso: Ottone 2.16, Di Salvo 2.0.16, Iacomino 3.145, Crosetto 3.0.2, Marchi 3.55, Zeller 3.253, Lion 4.0.1; Commissione Finanze 9.55 e conseguentemente gli emendamenti 9.45, 9.89, 9.122, 9.252, 9.379 e 9.402; Brugger 9.133, Di Salvo 26.48, Di Salvo 26.49; Borghesi 27.29 che è ritenuto ammissibile nel presupposto che riguardi unicamente la soppressione dei consorzi di bonifica inclusi nel periodo della PA. In caso contrario, infatti, la presa in carico da parte degli enti territoriali del personale dei consorzi di bonifica esterni alla PA determinerebbe un incremento di oneri non coperto. In base alle medesime motivazioni e ai medesimi presupposti si riammette anche l'emendamento Borghesi 27.30; 38.0.1 della I Commissione e l'identico Incostante 38.0.16 sono reputati ammissibili nel presupposto che si intendano soppressi oltre alle qualifiche, i corrispondenti posti di organico; Pagliarini 38.0.24, Aurisicchio 42.0.4; Zorzato 63.18 riammesso nel presupposto che i fondi su cui grava il contributo previsto siano quelli di cui al comma 1; Sgobio 70.79, Lomaglio 80.15, Pagliarini 84.13, Raiti 103.0.4; Villetti 126.14, nel presupposto che i possibili maggiori costi siano contenuti nell'ambito dei finanziamenti disponibili per la realizzazione delle singole opere; Raiti 132.0.4; Turco 136.20 e gli analoghi emendamenti Turco 136.21 136.22 136.23; Cialente 146.173, Sgobio 146.0.21, Piro 146.0.36.
Passa quindi agli emendamenti riferiti agli articoli 1 e 2. Segnala che, entro il termine fissato sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti del relatore 1.10, 2.259 e 2.261 (vedi allegato 1). Relativamente a tali subemendamenti, rileva che risultano inammissibili i subemendamenti Armosino 0.2.261.4, 0.2.261.5, 0.2.261.6, 0.2.261.7, 0.2.261.8, 0.2.261.9, 0.2.261.10, 0.2.261.11 in quanto introducono disposizioni aggiuntive non direttamente riferibili all'emendamento del relatore. Precisa che il subemendamento Armosino 0.2.261.6 risulta altresì inammissibile per carenza di compensazione in quanto la copertura a valere sulla Tabella C, per 1,5 miliardi di euro annui nel triennio 2008-2010, non assicura la compensazione degli oneri, di natura permanente, oltre il triennio di riferimento e, inoltre, la copertura a valere sulla soppressione dell'articolo 113, per un miliardo di euro annui, è inidonea in quanto le risorse stanziate in tale articolo sono destinate al finanziamento del Protocollo welfare. Non si possono altresì ritenere sufficienti ad assicurare la compensazione dell'onere le restanti misure di copertura.

Marino ZORZATO (FI) invita il presidente a far predisporre un quadro riepilogativo delle dichiarazioni di inammissibilità rese nella seduta di ieri e nella seduta odierna.

Antonio LEONE (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone di procedere all'accantonamento delle proposte emendative riferite ai primi tre articoli del


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disegno di legge finanziaria ed invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere in modo contestuale i pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli da 4 a 15, per dar modo alla Commissione di valutare l'atteggiamento complessivo della maggioranza e del Governo.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, ritiene che, per venire incontro, almeno in parte, alle richieste del collega Leone, la Commissione possa procedere all'esame delle proposte emendative riferite al solo articolo 1, rinviando al pomeriggio l'esame di quelle riferite ai restanti articoli da esaminare nella seduta odierna.

Marino ZORZATO (FI) osserva che la proposta del relatore può essere accolta, a condizione che, alla ripresa dei lavori, lo stesso relatore e il rappresentante del Governo esprimano, in modo contestuale, i pareri sugli emendamenti riferiti agli articoli da 2 a 15.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, ricorda che la Commissione aveva convenuto sull'opportunità di procedere esaminando gli emendamenti riferiti ai singoli articoli.

Alberto GIORGETTI (AN) dichiara di condividere le proposte formulate dai colleghi del gruppo di Forza Italia, anche in considerazione della particolare rilevanza delle disposizioni contenute nell'articolo 1. Sottolinea altresì che sarebbe particolarmente importante comprendere l'orientamento complessivo del Governo, che invita pertanto ad esprimere in modo contestuale i pareri sugli emendamenti riferiti ai restanti articoli da esaminare nella seduta odierna.

Ettore PERETTI (UDC) ricorda che il suo gruppo si è reso disponibile a segnalare gli emendamenti su cui la Commissione sarà chiamata a pronunciarsi in via prioritaria, al fine di consentire un reale confronto sul merito dei provvedimenti in esame. A tal fine, peraltro, concorda con i colleghi dell'opposizione nel ritenere necessario che il relatore e il Governo esprimano contestualmente i pareri sugli emendamenti riferiti agli articoli che saranno esaminati nella seduta odierna.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) dichiara di condividere la proposta del relatore di procedere all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1. Concorda peraltro con i colleghi dell'opposizione nel ritenere opportuno che, alla ripresa dei lavori, il relatore e il rappresentante del Governo esprimano i pareri sulle proposte emendative relative agli articoli da esaminare nella seduta odierna.

Guido CROSETTO (FI), premesso di condividere le richieste dei colleghi dell'opposizione, invita il Governo ad esprimere una valutazione complessiva sulla copertura finanziaria degli emendamenti presentati dal relatore e dallo stesso Governo, riguardo alla quale dichiara di nutrire forti perplessità.

La Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, esprime parere contrario sui subemendamenti Garavaglia 0.1.10.1, 0.1.10.2 e 0.1.10.3. Invita quindi i presentatori a ritirare i subemendamenti Musi 0.1.10.4 e Nannicini 0.1.10.5.

Il sottosegretario Nicola SARTOR esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Garavaglia 0.1.10.1 e 0.1.10.2.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) illustra il suo subemendamento 0.1.10.3, volto ad evitare discriminazioni tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi.


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Marino ZORZATO (FI) dichiara di aggiungere la propria firma al subemendamento Garavaglia 0.1.10.3.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) dichiara di aggiungere la propria firma al subemendamento Garavaglia 0.1.10.3.

La Commissione respinge il subemendamento Garavaglia 0.1.10.3.

Marino ZORZATO (FI) chiede che, sulle successive proposte emendative, la Commissione proceda a votazioni per appello nominale.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che in sede referente non è previsto il ricorso a votazioni per appello nominale.

Adriano MUSI (PD-U) ritira il suo subemendamento 0.1.10.4.

Guido CROSETTO (FI) dichiara di fare proprio il subemendamento Musi 0.1.10.4, osservando che, dal momento che la maggioranza ha deciso di non destinare alla riduzione del debito pubblico tutte le maggiori entrate, è senz'altro preferibile che esse siano destinate a tutti i soggetti deboli, ivi compresi i pensionati.

La Commissione respinge il subemendamento Musi 0.1.10.4, fatto proprio dal deputato Crosetto.

Rolando NANNICINI (PD-U) ritira il suo subemendamento 0.1.10.5, raccomandando comunque al Governo di tenerne conto come raccomandazione.

Antonio Giuseppe Maria VERRO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti in ordine alle sostituzioni di deputati della Commissione.

Lino DUILIO, presidente, fornisce i chiarimenti richiesti.

Gaspare GIUDICE (FI) annuncia voto contrario sull'emendamento 1.10 del relatore, ritenendo che la formulazione originaria del comma 4 dell'articolo 1 sia maggiormente condivisibile e più rigorosa.

Marino ZORZATO (FI), annunciando voto contrario sull'emendamento 1.10 del relatore, invita lo stesso relatore a chiarire le ragioni della proposta di destinare agli obiettivi indicati nel suo emendamento tutte le maggiori entrate, anziché soltanto quelle rivenienti dal contrasto dell'evasione fiscale.

Alberto GIORGETTI (AN) annuncia voto contrario sull'emendamento 1.10 del relatore, sottolineandone il contenuto marcatamente politico, essendo esso volto chiaramente ad accontentare una parte della maggioranza. Osserva altresì che sarebbe stato al limite preferibile destinare le risorse in discorso all'istituzione di un fondo per i soggetti socialmente deboli. Rileva inoltre che l'emendamento in questione fa riferimento a risorse di carattere permanente, quando ciò chiaramente non corrisponde alla natura delle risorse di cui trattasi. Stigmatizza infine la scelta di destinare tutte le maggiori entrate alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei soli lavoratori dipendenti.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che, per ciascuna proposta emendativa, è consentito di intervenire per dichiarazione di voto il solo rappresentante del gruppo in Commissione. Altri deputati del medesimo gruppo possono quindi intervenire unicamente per dichiarazione di voto in dissenso.

Marino ZORZATO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza un chiarimento sull'organizzazione dei lavori della seduta. Sottolinea, in ogni caso, che l'importanza delle questioni sottese all'emendamento 1.10 del relatore richiede un andamento della discussione meno rigidamente contingentato.

Pietro ARMANI (AN), nel sottolineare come l'emendamento 1.10 del relatore destini alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti


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tutte le maggiori entrate in generale, e non più solo quelle derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, esprime l'avviso che si tratti di una misura profondamente iniqua, atteso che a tali maggiori entrate concorre anche il gettito di imposte mantenute dal Governo a livelli ingiustificatamente elevati: cita in particolare l'IVA sui carburanti, rispetto alla quale ritiene che il Governo stia compiendo una vera e propria speculazione.

Guido CROSETTO (FI) chiede al relatore di ritirare l'emendamento 1.10, ritenendo preferibile il testo del Governo, che non soltanto destina alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti soltanto la parte di maggior gettito derivante dalla lotta all'evasione fiscale, ma conserva un margine di flessibilità, consentendo, in speciali circostanze, di utilizzare tali risorse per finalità eccezionali, quali calamità ed altro.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) dichiara la ferma contrarietà del suo gruppo all'emendamento 1.10 del relatore, che ripropone una anacronistica distinzione tra lavoratori dipendenti ed altre categorie di lavoratori, secondo lo schema della lotta di classe. Fa presente che il vero problema è rappresentato dalla pressione fiscale sulle imprese dalle quali dipendono i lavoratori e che tale pressione è in Italia molto più elevata che rispetto agli altri Paesi europei. Ritiene inoltre indispensabile che il Governo quantifichi l'ammontare delle risorse effettivamente disponibili; diversamente il rischio è che la norma in discussione risulti scoperta e comporti soltanto un aggravio del già abnorme debito pubblico italiano.

Marino ZORZATO (FI) chiede di intervenire.

Lino DUILIO, presidente, ricordato che, nel merito dell'emendamento 1.10 del relatore, il deputato Zorzato è già intervenuto, fa presente che l'articolo 79, comma 10, del regolamento prevede che, per garantire che l'esame si concluda almeno quarantotto ore prima della data stabilita nel calendario dei lavori per l'iscrizione del progetto di legge all'ordine del giorno dell'Assemblea, le deliberazioni per la formulazione del testo degli articoli possono avere luogo secondo princìpi di economia procedurale. Chiarisce che la limitazione degli interventi per dichiarazione di voto ai soli rappresentanti dei gruppi in Commissione risponde per l'appunto all'esigenza di garantire che i lavori procedano secondo princìpi di economia procedurale e si concludano nel termine previsto dal calendario dei lavori dell'Assemblea. Richiama altresì il comma 5 dell'articolo 85 del regolamento che, nel disciplinare l'esame in Assemblea, dispone che, qualora siano presentati emendamenti del Governo e della Commissione oltre il termine fissato in via generale, su ognuno di essi può intervenire un deputato per gruppo, per non più di dieci minuti ciascuno. Ribadisce che si tratta di una disposizione che riguarda l'esame in Assemblea; tale disposizione, peraltro, può risultare indicativa anche ai fini dell'organizzazione dei lavori in Commissione.

Antonio LEONE (FI) obietta che l'articolo 79 del regolamento rimette all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, l'organizzazione dei tempi di discussione dei provvedimenti e che, d'altra parte, l'articolo 50 del regolamento prevede che, ogni volta che la Commissione stia per procedere ad una votazione, salvo nei casi in cui la discussione sia limitata per espressa disposizione del regolamento, i deputati abbiano sempre facoltà di parlare, per una pura e succinta spiegazione del proprio voto e per non più di dieci minuti.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che l'organizzazione dei lavori è stata definita dalla Commissione stessa, nella seduta di ieri. Ribadisce, inoltre, che la limitazione degli interventi per dichiarazione di voto al solo rappresentante del gruppo in Commissione deve intendersi come misura di razionalizzazione intesa a conferire ordine e speditezza ai lavori e ad evitare che il


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tempo disponibile non sia equamente ripartito tra le diverse questioni segnalate dagli emendamenti dei gruppi al complesso della manovra.

Maria LEDDI MAIOLA (PD-U), premesso di esser consapevole che oggi il lavoro dipendente non ha più le dimensioni che aveva vent'anni fa ed è anzi equiparabile, per numero di addetti, al comparto del lavoro libero professionale ed autonomo, sottolinea che numerose famiglie vivono oggi al di sotto della soglia di povertà e che la priorità deve quindi essere quella di ridare potere di acquisto a tali famiglie. Aggiunge che la riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti intende appunto ridare potere d'acquisto alle famiglie in difficoltà, rilanciando in questo modo i consumi interni e quindi, indirettamente, l'intera economia nazionale.

Andrea RICCI (RC-SE) ritiene del tutto infondate le obiezioni sollevate dalle opposizioni. Per quanto riguarda il presunto impatto sul debito pubblico, ricorda che l'emendamento 1.10 del relatore reca una misura coperta attraverso maggiori entrate e limitata all'ammontare di queste. Aggiunge che l'emendamento sancisce il principio della stabilizzazione della pressione fiscale per il 2008 al livello attuale, il che rappresenta un impegno importante. Per quanto riguarda i problemi e le esigenze delle imprese e del mondo del lavoro autonomo, ricorda che ad essi danno ampie risposte i successivi articoli del disegno di legge finanziaria, mentre la norma in esame affronta il problema del basso livello dei salari, che è uno dei principali problemi sociali del Paese, come segnalato dallo stesso Governatore della Banca d'Italia.

Ettore PERETTI (UDC) dichiara che il suo gruppo non intende partecipare al dibattito in corso, ritenendolo inutile e fuorviante dal momento che le famiglie povere in Italia appartengono tanto al mondo del lavoro dipendente quanto al mondo del lavoro autonomo e che, d'altra parte, il Governo ha scelto di non ridurre la pressione fiscale sui contribuenti.

Antonio LEONE (FI) chiede al relatore ed al Governo quale sia l'ammontare delle risorse effettivamente disponibili per la riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti, atteso che gran parte delle maggiori entrate sono già impegnate a copertura di altre misure previste dal disegno di legge finanziaria. Ritiene infatti che le risorse effettivamente disponibili per tale finalità siano estremamente esigue e che la norma in discussione non sia quindi altro che una norma manifesto.

Marino ZORZATO (FI) rileva che il comma 4 dell'articolo 1 del disegno di legge finanziaria è formulato tenendo conto non solo dei lavoratori dipendenti ma anche, indirettamente, dei lavoratori autonomi nonché degli interventi necessari per fronteggiare le calamità naturali e delle esigenze della sicurezza. Sottolinea quindi come l'emendamento 1.10, interamente sostitutivo del predetto comma 4, inopinatamente ponga quale unico scopo della norma l'asserita tutela dei lavoratori dipendenti, trascurando le altre importanti esigenze.

Luana ZANELLA (Verdi) chiede al relatore di chiarire il motivo per il quale si voglia espungere dal testo del comma 4 il riferimento, oggettivamente rilevante, agli interventi urgenti ed imprevisti necessari per fronteggiare le calamità naturali.

Alberto FILIPPI (LNP) nel replicare all'onorevole Leddi Maiola, osserva che, se appare necessario incrementare i salari e quindi i consumi, è ancor più necessario fare in modo che gli imprenditori, ovvero coloro che pagano i salari, non fuggano all'estero. D'altra parte, ciò consentirebbe anche di evitare che quella stessa domanda di beni di consumo, che si vorrebbe incrementare, si rivolga a beni prodotti all'estero. Ritiene quindi che l'emendamento 1.10 non sia idoneo a raggiungere né l'uno né l'altro risultato, determinando


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anzi una dannosa ed anacronistica suddivisione dei lavoratori in privilegiati, in quanto dipendenti, e non privilegiati.

Gianfranco CONTE (FI) sottolinea come le richieste di accantonamento precedentemente formulate dall'onorevole Leone fossero ragionevoli e condivisibili. L'emendamento 1.10, in particolare, solleva problemi molto complessi e di natura prevalentemente politica, trattandosi di norma manifesto, assolutamente inidonea a produrre gli effetti dei quali si discute. Ritiene infatti improbabile che si possano verificare le maggiori entrate tributarie, assunte quale presupposto perché la norma possa assumere efficacia sul versante economico.

Lello DI GIOIA (RosanelPugno) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 1.10 del relatore, sottolineando la centralità delle problematiche connesse ai salari dei lavoratori dipendenti, anche in relazione al preoccupante calo dei consumi. Le considerazioni dei colleghi dei gruppi di opposizione, pertanto, appaiono più che altro dettate da una logica di contrapposizione politica. Invita, tuttavia, i colleghi dei gruppi di maggioranza, che hanno avuto a disposizione tutto il tempo necessario per valutare l'emendamento 1.10, a mantenere la coerenza delle proprie posizioni.

Antonio Giuseppe Maria VERRO (FI) ritiene che l'emendamento 1.10 sia erroneo, illusorio, privo di quantificazioni ed assolutamente generico.

Maurizio FUGATTI (LNP) concorda con quanto precedentemente osservato dagli onorevoli Garavaglia e Fugatti. Ritiene inoltre significativo che l'emendamento 1.10, a differenza di quanto previsto dal comma 4 dell'articolo 1 che si intende modificare, elimini il riferimento al fatto che le maggiori entrate previste siano quelle «derivanti dalla lotta all'evasione fiscale». Ravvisa in tale riformulazione il segnale di una presa d'atto che la politica fiscale del Governo in carica si è dimostrata sostanzialmente inefficace in termini di extragettito. Auspica quindi che, da tale presa d'atto, derivi anche la considerazione dell'inutilità di un trattamento ingiustificatamente severo nei confronti dei soli contribuenti possessori di partita IVA.

Bruno TABACCI (UDC) ritiene estremamente difficile che il Fondo previsto dall'emendamento 1.10 possa concretamente attivarsi e divenire operativo. La proposta emendativa in questione appare velleitaria, un semplice manifesto politico che aggira, e non affronta, il problema.

Paolo CIRINO POMICINO (DCA-NPSI) condivide le osservazioni dell'onorevole Tabacci, poiché l'emendamento 1.10 ha il valore di una mera dichiarazione politica. Ove si intendesse realmente affrontare il problema, occorrerebbe prevedere l'istituzione di un fondo negativo.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per la finanziaria, sottolinea come l'emendamento 1.10 non intenda fare alcuna ingiustificata concessione ai lavoratori dipendenti. Ricorda, infatti, come il fatto che i salari in Italia siano troppo bassi sia un dato oggettivo, rilevato anche dalla Banca d'Italia. In tale contesto, non appare opportuno rievocare anacronistiche lotte di classe. Ritiene peraltro che il suo emendamento 1.10 possa essere riformulato, al fine di mantenere la disposizione che, nell'originaria formulazione del comma 4 dell'articolo 1, fa salva la copertura finanziaria di interventi urgenti e imprevisti necessari per fronteggiare calamità naturali ovvero improrogabili esigenze connesse con la tutela della sicurezza del Paese (vedi allegato 2). Dopo aver riconosciuto le difficoltà connesse alla quantificazione delle risorse da destinare alla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori dipendenti, evidenziata dal collega Cirino Pomicino, precisa che il suo emendamento 1.10, lungi dal configurare un aumento della spesa pubblica, si inserisce al contrario in una logica di contenimento della stessa.


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Il sottosegretario Nicola SARTOR, premesso di concordare con la riformulazione del relatore, sottolinea che la scelta di destinare alla riduzione della pressione fiscale non solo le risorse rivenienti dal contrasto dell'evasione, ma tutte le maggiori entrate, mira a rafforzare le politiche di contenimento dell'aumento della spesa pubblica.

Paolo CIRINO POMICINO (DCA-NPSI) lamenta di non aver ricevuto risposta alla sua proposta di istituzione di un fondo negativo.

Guido CROSETTO (FI) invita il relatore a riformulare ulteriormente il suo emendamento 1.10, aggiungendo al riferimento alle maggiori entrate anche un riferimento alle minori spese. Ciò renderebbe più credibili, a suo avviso, le dichiarazioni del relatore e del sottosegretario Sartor in merito alla volontà di contenere l'aumento della spesa pubblica.

Il sottosegretario Nicola SARTOR osserva, rivolto al deputato Cirino Pomicino, che un eventuale fondo negativo finirebbe per indicare un importo irrisorio e meramente simbolico, in considerazione proprio della difficoltà di quantificare le maggiori entrate.

La Commissione approva l'emendamento 1.10 del relatore, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

Lino DUILIO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 1.10 del relatore, l'emendamento Musi 1.8, identico all'emendamento 1.1 della VI Commissione, risulta precluso. Essendo così concluso l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1, rinvia il seguito dell'esame alle ore 15.30.

La seduta, sospesa alle 13.10, riprende alle 16.30.

Lino DUILIO, presidente, avverte che riguardo agli emendamenti del Governo, valutati come ammissibili, ma rispetto ai quali era comunque emersa l'esigenza di talune precisazioni, sono pervenuti chiarimenti in merito all'emendamento 3.321; da tali chiarimenti emerge che al funzionamento della Commissione ivi prevista si farà fronte senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato. Riguardo all'emendamento 10.37 in materia di trasporto pubblico locale, prende atto dei chiarimenti forniti in base ai quali dal 2011 l'ammontare delle risorse trasferite a titolo di compartecipazione è correlata alla variazione del gettito, che potrà quindi determinare un'integrazione delle risorse stesse. Conferma quindi l'ammissibilità dell'emendamento nel presupposto dell'equilibrio tra la dinamica insita nella compartecipazione al gettito dell'accisa, prevista a decorrere dal 2011, rispetto alla possibile dinamica delle spese che resteranno di competenza delle regioni in tale settore.
Per quanto attiene invece alle proposte emendative del Governo per le quali sono stati evidenziati profili di inammissibilità inerenti la copertura, fa presente che riguardo all'articolo aggiuntivo 10.0.9, risulta dai chiarimenti del Governo che il Fondo di spesa del Ministero della difesa verrà alimentato da quota parte dei proventi derivanti dalla dismissione di ulteriori e diversi immobili, rispetto a quelli di cui al comma 13-ter dell'articolo 27 del decreto-legge n. 269 del 2003. Quindi gli effetti finanziari positivi quantificati dalla legge finanziaria 2007 non vengono in alcun modo modificati. In considerazione di tali chiarimenti, ritiene ammissibile l'articolo aggiuntivo 10.0.9.

Paolo CIRINO POMICINO (DCA-NPSI), richiamandosi all'articolo 120, comma 8, del regolamento, invita la presidenza ad adoperarsi affinché sia garantita la presenza dei ministri competenti e, in particolare, del ministro dell'economia e delle finanze. Qualora i ministri competenti non fossero disponibili ad intervenire entro un ragionevole lasso di tempo, riterrebbe necessario che la seduta fosse sospesa. In mancanza, si vedrebbe costretto a sottoporre la questione all'attenzione del Presidente della Camera.


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Marino ZORZATO (FI) si associa alle richieste del collega Cirino Pomicino. Invita quindi la presidenza a garantire una maggiore puntualità nel prosieguo dei lavori e, in proposito, chiede come si intenda procedere nell'esame degli emendamenti.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che una prassi consolidata consente che il Governo sia rappresentato da viceministri o sottosegretari di Stato. Rivolto al collega Zorzato, ricorda quindi che la Commissione deve ora procedere all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2.

Guido CROSETTO (FI) giudica insoddisfacente la risposta del presidente alla richiesta puntuale del collega Cirino Pomicino.

Alberto GIORGETTI (AN), dopo aver dichiarato di condividere le richieste del collega Cirino Pomicino, ricorda che il suo gruppo aveva già avanzato la richiesta di acquisire, in modo contestuale, i pareri del relatore e del Governo sugli emendamenti riferiti agli articoli 2 e da 4 a 15. Il diverso orientamento maturato dalla presidenza rischia, a suo avviso, di inasprire i rapporti tra maggioranza e opposizione. Pur riconoscendo, infatti, che la Commissione aveva inizialmente convenuto su una modalità di esame analoga a quella testé indicata dalla presidenza, rileva che tale originario consenso è stato messo in discussione dalla presentazione degli emendamenti del Governo.

Marino ZORZATO (FI) si associa alle considerazioni del collega Alberto Giorgetti, ricordando come l'opposizione avesse chiesto l'accantonamento delle proposte emendative riferite agli articoli 2 e 3.

Lino DUILIO, presidente, ritiene che la presidenza debba garantire, accanto ai diritti dei gruppi di opposizione, anche il diritto della maggioranza di procedere secondo quanto convenuto nella giornata di ieri. Rileva altresì che tale modo di procedere non pregiudica in alcun modo la possibilità per i gruppi di opposizione di veder esaminati ed eventualmente approvati gli emendamenti presentati. Rivolto al collega Cirino Pomicino, osserva che la presenza del viceministro Visco, alla luce delle deleghe attribuitegli, configura il pieno rispetto del disposto regolamentare. Dichiara inoltre di essere intenzionato a garantire che i lavori della Commissione procedano nel rispetto dei principi di economia procedurale, al fine di consentire un confronto sul merito delle questioni.

Antonio LEONE (FI) ritiene che la richiesta del collega Cirino Pomicino sia pienamente fondata e che l'interpretazione del disposto regolamentare data dal presidente, secondo cui il riferimento alla presenza dei ministri competenti può intendersi nel senso che sia sufficiente la presenza del viceministro, contrasti, tra l'altro, con le valutazioni del Presidente della Camera in ordine all'impossibilità, per i viceministri, di sostituire i ministri nel corso dello svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Assemblea. Chiede quindi se la presidenza intenda sollecitare la presenza del ministro dell'economia e delle finanze, richiedendo, in caso contrario, una breve sospensione della seduta per consentire ai gruppi di opposizione di valutare l'atteggiamento da assumere.

Paolo CIRINO POMICINO (DCA-NPSI) ribadisce la propria disponibilità a procedere con l'esame degli emendamenti se la presidenza rivolgerà ai ministri competenti e, segnatamente, al ministro dell'economia e delle finanze l'invito ad intervenire entro un ragionevole lasso di tempo.

Lino DUILIO, presidente, alla luce delle considerazioni svolte dai colleghi, comunica che trasmetterà immediatamente ai ministri competenti l'invito a intervenire in Commissione.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) dichiara di non volersi soffermare sulle questioni sollevate dai colleghi, in quanto ritiene che il viceministro Visco rappresenti, al pari


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del ministro titolare, il suo dicastero. Chiede peraltro alla presidenza di consentire una riunione, anche informale, dei rappresentanti dei gruppi, al fine di valutare come la Commissione debba procedere nell'esame degli emendamenti. Ribadisce infine la richiesta al relatore e al rappresentante del Governo di esprimere, in modo contestuale, i pareri su tutti gli articoli da esaminare nella seduta odierna.

Ettore PERETTI (UDC), pur ricordando di aver chiesto sin da principio che alle sedute della Commissione intervenisse il ministro dell'economia e delle finanze, ritiene che per l'esame delle parti del disegno di legge finanziaria vertenti sulla materia fiscale, la presenza del viceministro Visco sia pienamente sufficiente. Esprime invece forti perplessità su un modo di procedere che, attraverso una serie di accantonamenti, mira evidentemente ad assicurare l'esame delle sole parti di interesse della maggioranza e del Governo. Ribadisce pertanto la richiesta di espressione contestuale del parere su tutti gli articoli da esaminare nella seduta odierna.

Lino DUILIO, presidente, dichiara di essere senz'altro disponibile a convocare una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppi, per valutare come la Commissione debba procedere nell'esame degli emendamenti.

Gaspare GIUDICE (FI), rilevato che in più occasioni la presidenza si è limitata a prendere atto dei chiarimenti forniti dal Governo stesso in relazione ai dubbi emersi in relazione alla copertura, evidenzia come il compito della presidenza sia invece di verificare la correttezza degli elementi di valutazione forniti dal Governo in merito alla copertura finanziaria delle sue proposte emendative ai fini dell'ammissibilità delle stesse.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) chiede alla presidenza di verificare se corrisponda al vero la voce che alcuni autorevoli esponenti della maggioranza starebbero lavorando alla predisposizione di un maxiemendamento e, nel caso, di comunicarlo alla Commissione in modo che tutti i gruppi siano informati sul percorso di lavoro che la maggioranza intende seguire.

Guido CROSETTO (FI) si dice certo che le informazioni in possesso del collega Marinello non corrispondano al vero, dal momento che sarebbe incredibile che la maggioranza intenda disattendere il monito del Presidente della Repubblica, il quale ha raccomandato che si eviti il ricorso, durante il dibattito parlamentare sulla manovra finanziaria, a maxiemendamenti su cui viene posta la questione di fiducia.

Lino DUILIO, presidente, precisa che i chiarimenti forniti dal Governo sono stati riscontrati dalla presidenza, la quale ha convenuto sulla loro correttezza ed ha perciò dichiarato ammissibile la proposta emendativa. Quanto alla voce secondo cui il Governo intenderebbe presentare un maxiemendamento, dichiara di non esserne a conoscenza. Invita i membri della Commissione a concentrare i propri interventi sul merito delle questioni, in modo da utilizzare al meglio il poco tempo disponibile per definire un testo per l'Assemblea.

Gianfranco CONTE (FI), considerato che la presidenza ha più volte preannunciato che intende porre in votazione i soli emendamenti segnalati dai gruppi, chiede formalmente che siano invece posti in votazione tutti gli emendamenti presentati, previa espressione del parere del relatore e del Governo su di essi secondo l'ordine consueto di votazione.

Michele VENTURA (PD-U), relatore, ricorda che l'accordo raggiunto nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione è nel senso che si proceda alla votazione dei soli emendamenti segnalati dai gruppi. Passando quindi ad esprimere il parere sugli emendamenti segnalati riferiti


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all'articolo 2, ricorda che l'emendamento Galletti 2.179 è stato dichiarato inammissibile. Chiede l'accantonamento dell'emendamento Misiani 2.70, al fine di valutare una sua possibile riformulazione. Esprime parere contrario sull'emendamento Garavaglia 2.202 e sul subemendamento Ceccuzzi 0.2.259.1. Raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.259. Invita al ritiro degli emendamenti Tranfaglia 2.42 e Villetti 2.206. Esprime parere contrario sugli emendamenti Meloni 2.138, Giancarlo Giorgetti 2.205 e Meloni 2.149. Invita al ritiro degli emendamenti Costantini 2.99 e Razzi 2.100. Esprime parere contrario sull'emendamento 2.2 della VIII Commissione. Chiede l'accantonamento dell'emendamento Guido Dussin 2.204, al fine di valutare una sua possibile riformulazione. Invita al ritiro dell'emendamento Brugger 2.227. Propone l'accantonamento dell'emendamento Bonelli 2.119. Ricorda che l'emendamento Ottone 2.16 è stato dichiarato inammissibile. Esprime parere contrario sugli emendamenti 2.3 della VIII Commissione e Antonio Pepe 2.166. Esprime parere favorevole sull'emendamento Bonelli 2.120. Invita al ritiro dell'emendamento Villetti 2.207. Raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.260. Esprime parere contrario sui subemendamenti Garavaglia 0.2.261.1, e Alberto Giorgetti 0.2.261.2, mentre osserva che il subemendamento Aurisicchio 0.2.261.3 può considerarsi assorbito dall'Raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.261 ed invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Acerbo 2.032. Esprime, infine, parere contrario su tutti gli altri emendamenti presentati dai gruppi e non segnalati ai fini delle votazioni.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Maria Teresa ARMOSINO (FI), con riferimento alle proposte emendative da lei presentate in materia di sostegno alle famiglie e detrazione fiscale delle spese per gli asili nido, dichiarate dalla presidenza inammissibili, esprime una protesta. Considerato che la copertura finanziaria delle proposte emendative è senz'altro corretta, manifesta infatti il timore che la presunta carenza di compensazione sia soltanto un pretesto per non ammetterli in ragione di una contrarietà di merito e politica. Sottoscrive inoltre l'emendamento Misiani 2.70.

Siegfried BRUGGER (Misto-Min.ling) chiede al relatore ed al rappresentante del Governo di rivedere l'invito al ritiro espresso sul suo emendamento 2.227, che illustra sottolineandone l'importanza.

Rosella OTTONE (PD-U), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che il relatore non ha espresso il parere sull'emendamento 2.16 da lei presentato, asserendo che lo stesso è stato dichiarato inammissibile. Fa presente che l'emendamento è stato viceversa ammesso.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che l'emendamento Ottone 2.16 era stato in un primo tempo dichiarato inammissibile e successivamente riammesso. Avverte che, se non vi sono obiezioni, esso si intende accantonato.

Salvatore MARGIOTTA (PD-U), intervenendo sull'emendamento 2.3 della VIII Commissione, che illustra, sottolineandone l'importanza, invita il relatore ed il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere contrario da loro espresso.

Alberto GIORGETTI (AN), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede formalmente, a nome del gruppo di appartenenza, che si proceda alla votazione di tutti gli emendamenti, e non soltanto di quelli segnalati. Fa presente che, per gli articoli successivi al 2, il suo gruppo non ha segnalato alcun emendamento.

Marino ZORZATO (FI) chiede a sua volta che siano posti in votazione tutti gli emendamenti presentati, e non soltanto quelli segnalati.


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Lino DUILIO, presidente, ricorda ancora di nuovo che l'articolo 79, comma 10, del regolamento prevede che, per garantire il rispetto del termine previsto dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi per l'inizio della discussione in Assemblea, le deliberazioni nella fase emendativa in sede referente possono avere luogo secondo princìpi di economia procedurale, assicurando comunque che per ogni articolo siano posti in votazione, di norma, almeno due emendamenti, indicati da ciascun Gruppo, anche interamente sostitutivi del testo proposto dal relatore. Ricorda che per prassi consolidata la Commissione bilancio procede alla votazione dei soli emendamenti segnalati dai gruppi, intendendosi quindi respinti tecnicamente per l'Assemblea gli emendamenti presentati ma non segnalati.

Antonio LEONE (FI) osserva che la procedura richiamata dalla presidenza presuppone un accordo nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi: accordo che, tuttavia, non è stato raggiunto.

Marino ZORZATO (FI) fa presente che non è mai accaduto in passato che la presidenza stabilisse di porre in votazione soltanto alcuni emendamenti, anziché tutti gli emendamenti, secondo l'ordine regolamentare di votazione

Lino DUILIO, presidente, ribadisce che si tratta di una procedura sancita da una prassi consolidata. Aggiunge che nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione si è discusso in merito a quale dovesse essere il numero di emendamenti da segnalare ai fini delle votazioni. È stato infine concordato che, come in passato, ciascun gruppo avrebbe potuto segnalare un numero di emendamenti pari alla somma tra una base identica per tutti gruppi ed una quota proporzionale alla consistenza numerica del gruppo stesso. Sono pertanto pervenute, da parte di quasi tutti i gruppi, le richieste segnalazioni. Poiché, tuttavia, alcuni gruppi ritengono ora di non riconoscersi nell'accordo precedentemente intervenuto, sospende brevemente la seduta, ai fini di un chiarimento.

La seduta, sospesa alle 17.30, riprende alle 17.35.

Lino DUILIO, presidente, avverte che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è convocato alle 17.45. Sospende quindi la seduta.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.45 alle 18.30.

La seduta, sospesa alle 17.35, riprende alle 19.50.

Lino DUILIO, presidente, avverte che anche il gruppo di Forza Italia ha indicato le proprie segnalazioni concernenti gli emendamenti riferiti all'articolo 2 del disegno di legge finanziaria. Avverte quindi che l'emendamento Gardini 2.030 è stato rinumerato come 2.262. Invita quindi il relatore ed il Governo ad esprimere i propri pareri.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, esprime parere contrario sugli emendamenti Peretti 2.174 e Fugatti 2.191. Esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Gardini 2.262, Osvaldo Napoli 2.18, Della Vedova 2.101 e 2.103, Gianfranco Conte 2.241, Gardini 2.253. Propone di accantonare l'emendamento Armosino 2.238. Esprime parere contrario sugli emendamenti Bertolini 2.153, Armosino 2.252 e Lupi 2.55. Campa 2.75, Marinello 2.240.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Alberto GIORGETTI (AN) chiede che sia riesaminata l'ammissibilità dell'emendamento


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2.211 Bono, dichiarato inammissibile per carenza di compensazione.

Marino ZORZATO (FI) sottoscrive l'emendamento Misiani 2.70.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, propone di riformulare l'emendamento Misiani 2.70 (vedi allegato 2).

Antonio MISIANI (PD-U) accoglie la proposta di riformulazione del proprio emendamento 2.70, nei termini indicati dal relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Misiani 2.70 (nuova formulazione) e respinge l'emendamento Gardini 2.262.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.202, volto ad evitare che il meccanismo di rimborso da parte dello Stato della minore imposta comunale sugli immobili produca effetti distorsivi. Tale meccanismo, infatti, incentiverebbe l'aumento della parte discrezionale dell'aliquota ICI, a danno del cittadino, e finirebbe per svantaggiare i comuni più virtuosi e meglio amministrati, che mantengono bassa la parte discrezionale dell'aliquota ICI. Chiede quindi chiarimenti al vice ministro Visco in merito alla disciplina di cui all'articolo 2, commi 1 e 2, del disegno di legge finanziaria.

Il viceministro Vincenzo VISCO ritiene che la questione posta dall'onorevole Garavaglia non appaia fondata, poiché la detrazione dell'ulteriore importo dell'1,33 per mille fa riferimento alla base imponibile. Si riserva comunque di approfondire ulteriormente la questione.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) ribadisce che la disposizione in esame, prevedendo il rimborso da parte dello Stato della minore imposta, rischia di determinare, con riferimento all'ICI, un aumento della pressione fiscale, incentivando i comuni ad elevare la parte discrezionale dell'aliquota. Invita quindi il Governo a valutare con maggiore attenzione le conseguenze dell'applicazione della norma.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per la finanziaria, propone che sia accantonato l'emendamento Garavaglia 2.202.

La Commissione respinge l'emendamento Osvaldo Napoli 2.18.

Guido CROSETTO (FI) sottolinea come l'emendamento Della Vedova 2.101, del quale raccomanda l'approvazione, ponga problematiche analoghe a quelle dell'emendamento Garavaglia 2.202, poiché è volto ad evitare che siano premiati i comuni meno virtuosi.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, propone che sia accantonato anche l'emendamento Della Vedova 2.101.

Franco CECCUZZI (PD-U) pur esprimendo forti dubbi sulla validità della formulazione e sulla coerenza dell'articolo 2, comma 2, del disegno di legge finanziaria, accoglie l'invito del relatore e ritira il proprio subemendamento 0.2.259.1.

La Commissione approva l'emendamento 2.259 del relatore.

Francesco NAPOLETANO (Com.It) pur sottolineando la necessità che il Governo presti maggiore attenzione alla formazione dei giovani nel campo musicale, accogliendo l'invito del relatore, ritira l'emendamento 2.42. Precisa, peraltro, che l'emendamento contiene un errore materiale: il maggiore gettito complessivo delle accise necessario ad assicurare la copertura finanziaria deve infatti intendersi pari a 17,5 milioni e non a 175 milioni di euro annui.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) fa proprio l'emendamento Tranfaglia 2.42, sottolineando come l'OCSE abbia evidenziato il pessimo stato


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nel quale si trova il settore scolastico in Italia.

La Commissione respinge l'emendamento Tranfaglia 2.42.

Lello DI GIOIA (RosanelPugno) non accoglie l'invito al ritiro formulato dal relatore con riferimento all'emendamento 2.206 Villetti ed insiste per l'approvazione dello stesso, poiché ritiene che in una società civile e laica tutte le attività commerciali, comprese quelle svolte dagli enti religiosi, debbano essere soggette all'imposta comunale degli immobili. Sottolinea come l'emendamento consentirebbe di recuperare a tassazione circa 800 milioni di euro e che ogni diversa disposizione sarebbe qualificabile come aiuto particolare, in contrasto con la normativa comunitaria.

Andrea RICCI (RC-SE), relatore per il bilancio, preannuncia l'astensione del proprio gruppo sull'emendamento 2.206, per due ordini di motivi. Sottolinea quindi come, da un lato, l'onorevole Di Gioia abbia posto un problema reale ma particolarmente delicato, che merita di essere esaminato autonomamente, nell'ambito di un apposito provvedimento. Dall'altro, evidenzia come l'emendamento in questione sia formulato in modo ambiguo, perché non è agevole determinare quando un'attività commerciale non abbia carattere del tutto marginale, ed abbia un ambito di applicazione soggettivo che va molto oltre quello degli enti religiosi.

Ettore PERETTI (UDC) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento Villetti 2.206, poiché fondato su un ingiustificato pregiudizio ideologico nei confronti degli istituti religiosi e sull'attività svolta dagli stessi.

Angelo BONELLI (Verdi) pur condividendo il principio alla base dell'emendamento in esame, preannuncia l'astensione del proprio gruppo. Ritiene infatti che la problematica sia troppo complessa e richieda i necessari approfondimenti.

Marino ZORZATO (FI) preannuncia il voto contrario del gruppo di Forza Italia sull'emendamento Villetti 2.206.

Raffaele AURISICCHIO (PD-U) preannuncia l'astensione del proprio gruppo sull'emendamento Villetti 2.206, poiché ritiene che la questione dovrebbe essere affrontata nel contesto di un apposito provvedimento.

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento in esame, ricordando come gli enti religiosi sostengano le fasce deboli della popolazione, svolgendo un'importante azione integrativa, se non addirittura sostitutiva, di quella statale.

Antonio BORGHESI (IdV) riconosce l'importanza dell'attività svolta dagli istituti religiosi, ma sottolinea l'importanza di affermare il principio di trasparenza anche in questo settore.

Lello DI GIOIA (RosanelPugno) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.206 Villetti, ritenendo che le obiezioni mosse al principio allo stesso sotteso siano assolutamente non convincenti e mosse da determinate logiche politiche, che portano tradizionalmente a trascurare i problemi della laicità dello Stato.

Alberto GIORGETTI (AN) preannuncia il voto contrario del gruppo di Alleanza nazionale sull'emendamento Villetti 2.206, che si pone in contrasto con importanti realtà che operano sul territorio.

Maurizio FUGATTI (LNP) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento Villetti 2.206, che ha una natura meramente ideologica.

Guido CROSETTO (FI) chiede al relatore ed al Governo di esprimere il parere di competenza sull'emendamento Villetti 2.206, dal momento che non è stato accolto l'invito al ritiro.


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Michele VENTURA (PD-U), relatore per la finanziaria, esprime parere contrario all'emendamento Villetti 2.206.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI, esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Villetti 2.206.

Gioacchino ALFANO (FI) sottoscrive l'emendamento Della Vedova 2.103.

Guido CROSETTO (FI) sottolinea come l'emendamento 2.103 abbia sostanzialmente la stessa logica degli emendamenti Garavaglia 2.202 e Della Vedova 2.101, precedentemente accantonati, in quanto volto ad evitare che i comuni possano speculare su un intervento statale in materia fiscale, determinando effetti distorsivi che finirebbero per riflettersi sul cittadino.

Il viceministro Vincenzo VISCO ribadisce di ritenere che gli interventi fiscali in questione non determinino né i rischi né gli effetti distorsivi evidenziati.

Guido CROSETTO (FI) evidenzia come i comuni meno virtuosi potrebbero invece trarre un vantaggio da taluni degli interventi previsti dall'articolo 2 del disegno di legge finanziaria.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Della Vedova 2.103 e l'emendamento Gianfranco Conte 2.241.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) sottoscrive l'emendamento Gardini 2.253.

Ettore PERETTI (UDC) sottoscrive l'emendamento Gardini 2.253.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) annuncia l'astensione sull'emendamento Gardini 2.253, in quanto esso non contempla il requisito della residenza in Italia, da almeno alcuni anni.

Marino ZORZATO (FI) invita il relatore a tener conto dell'emendamento in esame ai fini di un'eventuale riformulazione del proprio emendamento 2.261.

Gioacchino ALFANO (FI) concorda con le dichiarazioni del collega Zorzato e osserva, rivolto al collega Garavaglia, che, trattandosi di imposta sugli immobili, risulta complicato tener conto di criteri quali la residenza anagrafica.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI osserva che il disegno di legge finanziaria già reca misure che costituiscono un segnale di attenzione verso le famiglie più numerose. Rileva altresì che appare complicato utilizzare lo strumento dell'ICI per finalità di sostegno alle famiglie.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, invita a valutare l'opportunità di ritirare l'emendamento 2.253, di cui peraltro apprezza le finalità. Osserva comunque che al perseguimento di finalità analoghe, seppure con strumenti diversi, è volto anche il proprio emendamento 2.261. Rileva che analoghe considerazioni valgono per il successivo emendamento Bertolini 2.153, che propone detrazioni relative alla frequenza di asili nido e scuole materne.

Marino ZORZATO (FI) dichiara di apprezzare il fatto che il relatore riconosca di aver recepito le finalità di proposte emendative presentate da deputati appartenenti ai gruppi di opposizione. Chiede pertanto che l'emendamento Gardini 2.253, che sottoscrive, sia considerato respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

Il viceministro Vincenzo VISCO sottolinea che i sistemi fiscali non possono essere manipolati oltre un certo limite e che, in particolare, l'ICI è un'imposta a base patrimoniale per la quale risulta particolarmente complesso tener conto di situazioni personali.


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Lino DUILIO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, l'emendamento Gardini 2.253 si considera respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

Alberto GIORGETTI (AN) illustra l'emendamento Meloni 2.138, il quale rappresenta un importante segnale di attenzione verso le famiglie e le giovani coppie. Osserva quindi che le considerazioni svolte, da ultimo, dal vice ministro Visco, pur essendo teoricamente corrette, vengono in parte smentite da altre decisioni assunte dalla Commissione ed ispirate a una logica che coniuga elementi propri delle imposte personali e di quelle patrimoniali.

La Commissione respinge l'emendamento Meloni 2.138.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) illustra l'emendamento Giancarlo Giorgetti 2.205, il quale equipara, a parità di reddito, gli studenti delle università statali e non statali ai fini dell'accesso ai pensionati.

La Commissione respinge l'emendamento Giancarlo Giorgetti 2.205.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, evidenzia l'opportunità che l'emendamento Armosino 2.238 sia esaminato insieme con altri emendamenti che vertono su materia analoga e sia pertanto riferito ad un articolo successivo.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) illustra l'emendamento Fugatti 2.191, volto a risolvere i problemi dei comuni per i ritardi nel rimborso dell'ICI ed ad assicurare, attraverso il meccanismo della detrazione, la rispondenza tra quanto effettivamente pagato dai contribuenti e quanto loro restituito l'anno seguente. Sottolinea altresì che tale meccanismo non penalizza coloro che non percepiscono redditi o percepiscono redditi molto bassi, come dimostra l'istituto del bonus per i cosiddetti «incapienti».

Antonio BORGHESI (IdV) annuncia il proprio voto favorevole sull'emendamento Fugatti 2.191.

La Commissione respinge l'emendamento Fugatti 2.191.

Alberto GIORGETTI (AN) illustra l'emendamento Meloni 2.149, volto ad aumentare il reddito complessivo al di sotto del quale spetta la detrazione di 300 euro per i contratti di locazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Meloni 2.149 e Bertolini 2.153.

Antonio BORGHESI (IdV) invita il relatore e il rappresentante del Governo a riconsiderare l'invito al ritiro formulato relativamente all'emendamento Costantini 2.99. Osserva infatti che anche il genitore non affidatario contribuisce al mantenimento del figlio e, pertanto, è giusto che la detrazione per figlio a carico, in mancanza di accordo, sia ripartita al 50 per cento tra i genitori.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI ritiene preferibile che tale delicata questione sia rimessa al prudente apprezzamento del giudice, previa valutazione del caso concreto. Ribadisce pertanto l'invito al ritiro.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, osserva che un tema tanto delicato non può essere adeguatamente affrontato in sede di esame degli emendamenti al disegno di legge finanziaria. Invita pertanto il presentatore a valutare l'opportunità di ritirare l'emendamento Costantini 2.99 e di presentare, al riguardo, un ordine del giorno in Assemblea.

Antonio BORGHESI (IdV) sottoscrive l'emendamento Costantini 2.99 e lo ritira.

Lino DUILIO, presidente, avverte che il Ministro dell'economia e delle finanze, appositamente contattato, ha dichiarato la sua disponibilità ad intervenire nella seduta di domani, a partire dal pomeriggio.


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Il Ministro si è altresì rammaricato di non poter intervenire sin dalla mattina, per inderogabili impegni istituzionali precedentemente assunti.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede che l'emendamento Razzi 2.100, che sottoscrive, si intenda respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

Lino DUILIO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, l'emendamento Razzi 2.100 si considera respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

La Commissione respinge l'emendamento 2.2 della VIII Commissione.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, propone una riformulazione dell'emendamento Dussin 2.204 (vedi allegato 2).

Massimo GARAVAGLIA (LNP) accoglie la riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento Dussin 2.204, di cui è firmatario, ed esprime apprezzamento sia per l'attenzione dimostrata dal Governo per la tematica ad esso sottesa sia per il meccanismo fiscale individuato.

La Commissione approva l'emendamento Dussin 2.204, come riformulato.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, propone una riformulazione dell'emendamento Brugger 2.227 (vedi allegato 2).

Siegfried BRUGGER (Misto-Min.ling) accoglie la riformulazione del proprio emendamento 2.227, proposta dal relatore.

Maurizio FUGATTI (LNP) sottoscrive l'emendamento Brugger 2.227.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) sottoscrive l'emendamento Brugger 2.227.

Andrea GIBELLI (LNP) sottoscrive l'emendamento Brugger 2.227.

Alberto FILIPPI (LNP) sottoscrive l'emendamento Brugger 2.227.

La Commissione approva l'emendamento Brugger 2.227, come riformulato.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, propone che l'emendamento Bonelli 2.119, anche in considerazione del fatto che presenta problemi la cui soluzione richiede un più ampio approfondimento, sia esaminato insieme ad altri vertenti su analoga materia e riferiti all'articolo 9.

Angelo BONELLI (Verdi) concorda sulla proposta che il suo emendamento sia esaminato insieme con gli altri emendamenti vertenti sulla medesima materia e riferiti all'articolo 9.

Michele VENTURA (PD-U), relatore, chiede l'accantonamento dell'emendamento Ottone 2.16.

Lino DUILIO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, l'emendamento Ottone 2.16 si intende accantonato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti 2.3 della VIII Commissione, Antonio Pepe 2.166, nonché gli identici emendamenti Armosino 2.252 e Lupi 2.55.

Ettore PERETTI (UDC) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.174, volto a rafforzare le attività di utilità sociale svolte dalle persone giuridiche senza scopo di lucro.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Peretti 2.174 e approva l'emendamento Bonelli 2.120. Respinge quindi l'emendamento Campa 2.75.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) illustra il suo emendamento 2.240, sottolineando come alcuni soggetti, ad esempio gli immigrati, non siano in grado di pagare i servizi altrimenti che con moneta corrente, senza contare che le


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transazioni mediante pagamento elettronico comportano un costo aggiuntivo che ricadrebbe senza dubbio a carico di chi acquista i servizi.

Maurizio FUGATTI (LNP) sottoscrive l'emendamento Marinello 2.240, che ritiene dettato da puro buon senso, sottolineando come, oltre agli immigrati, anche gli anziani non siano abituati ad effettuare pagamenti con sistema elettronico o con assegno bancario.

La Commissione respinge l'emendamento Marinello 2.240.

Lello DI GIOIA (RosanelPugno),intervenendo sull'emendamento 2.207 del collega Villetti, che sottoscrive,dichiara che il suo gruppo non intende ritirarlo, trattandosi di emendamento di notevole importanza politica. Ne chiede pertanto l'accantonamento o la votazione.

Andrea RICCI (RC-SE) si associa alla richiesta del deputato Di Gioia per l'accantonamento dell'emendamento Villetti 2.207, chiedendo che siano accantonati anche gli emendamenti presentati dal suo gruppo sul tema della omogeneizzazione delle rendite finanziarie. Ricorda che si tratta di un tema importante, che fa parte del programma dell'Unione, e si dice convinto che la sessione di bilancio sia la sede più indicata per il suo approfondimento.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziria, ritiene che la questione non possa essere esaurita in breve tempo, atteso che lo stesso Senato, dopo averla lungamente dibattuta, si è limitato ad approvare, sulla materia, un ordine del giorno di raccomandazione al Governo.

Il viceministro Vincenzo VISCO fa presente che si tratta di una materia complessa, oltre che delicata, sulla quale è essenziale intervenire, se si decide di farlo, con un dispositivo ben congegnato ed efficace, onde evitare che la norma finisca con il creare problemi di gestione organizzativa.

Lello DI GIOIA (RosanelPugno), nel concordare sulla delicatezza della materia, esclude che si possa affrontarla semplicemente nell'ambito di un ordine del giorno di raccomandazione al Governo. Propone pertanto di rinviare l'esame dell'emendamento ad un momento successivo, in modo da trattarlo insieme ad altri emendamenti vertenti sulla medesima materia, alla luce di un maggiore approfondimento.

Andrea RICCI (RC-SE) propone di esaminare l'emendamento assieme all'articolo aggiuntivo 3.016, da lui presentato, che tratta del medesimo tema, in modo da poter concludere nella giornata di oggi, come convenuto, l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2 e da riprendere la questione nella giornata di domani.

Rolando NANNICINI (PD-U) invita il relatore ed il rappresentante del Governo a tener presente, ai fini della valutazione della questione della omogeneizzazione delle rendite finanziarie, del dibattito svoltosi al riguardo presso la VI Commissione finanze nell'ambito dell'esame del collegato al disegno di legge finanziaria.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, concorda sulla proposta di esaminare l'emendamento Villetti 2.207 insieme all'articolo aggiuntivo Ricci 3.016.

La Commissione approva l'emendamento 2.260 del relatore.

Angelino ALFANO (FI), intervenendo sul subemendamento Garavaglia 0.2.261.1, lo sottoscrive, dichiarando di condividerne la finalità, che è quella di evitare il trasferimento di residenza unicamente al fine di godere del beneficio previsto dalla norma.

Alberto FILIPPI (LNP), nell'illustrare il subemendamento Garavaglia 0.2.261.1, di


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cui è cofirmatario, chiarisce che esso tende ad evitare che i contributi previsti a favore delle famiglie con almeno quattro figli a carico vadano a soggetti che in Italia sono solo di passaggio e non vi progettano il proprio futuro.

La Commissione respinge il subemendamento 0.2.261.1.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, intervenendo sul subemendamento Aurisicchio 0.2.261.3, rileva che il suo contenuto può ritenersi compreso nell'ambito del proprio emendamento 2.261.

Raffaele AURISICCHIO (SDpSE), condividendo la valutazione del relatore, rinunzia alla votazione del proprio subemendamento.

La Commissione respinge il subemendamento Alberto Giorgetti 0.2.261.2.

Lino DUILIO, presidente, avverte che l'emendamento del relatore 2.261 deve intendersi riformulato nel senso che la riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui al comma 12 dell'articolo 15-bis del decreto-legge n.81 del 2007 è pari a 2 miliardi di euro, anziché 2 milioni di euro (vedi allegato 2).

La Commissione approva l'emendamento 2.261 del relatore nel testo riformulato.

Andrea RICCI (RC-SE) chiede che l'articolo aggiuntivo Acerbo 2.032 sia considerato respinto tecnicamente per l'Assemblea

Lino DUILIO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, l'articolo aggiuntivo Acerbo 2.032 si intende respinto tecnicamente per l'Assemblea. Avverte che restano ancora da votare, con riferimento all'articolo 2, gli emendamenti Ottone 2.16, Garavaglia 2.202 e Della Vedova 2.101, precedentemente accantonati.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, invita al ritiro dell'emendamento Ottone 2.16.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Rosella OTTONE (PD-U), dopo aver illustrato il suo emendamento 2.16, insiste per la votazione dello stesso.

Michele VENTURA (PD-U), relatore per il disegno di legge finanziaria, propone che l'emendamento Ottone 2.16 sia considerato respinto tecnicamente per l'Assemblea.

Lino DUILIO, presidente, avverte quindi che, se non vi sono obiezioni, l'emendamento Ottone 2.16 si intende respinto tecnicamente per l'Assemblea.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) illustra il proprio emendamento 2.202, evidenziando come le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria rischino di instaurare un meccanismo perverso per effetto del quale i comuni sarebbero incentivati ad elevare l'ICI approfittando del fatto che la differenza sarebbe a carico dello Stato, e non della cittadinanza locale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Garavaglia 2.202 e Della Vedova 2.101.

Lino DUILIO, presidente, avverte che l'emendamento Bono 2.211 deve ritenersi ammissibile, in quanto reca una copertura di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 a valere sull'accantonamento di Tabella A del Ministero dell'economia e delle finanze. Propone peraltro di esminare tale emendamento insieme con altri vertenti su materia analoga, riferiti ad articoli successivi.

Nicola BONO (AN) concorda con la proposta del presidente.


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Lino DUILIO, presidente, segnala che, riguardo agli emendamenti del Governo, valutati come ammissibili, ma rispetto ai quali era comunque emersa l'esigenza di talune precisazioni, sono pervenuti elementi informativi per quanto attiene all'emendamento del Governo 37.0.45 relativo alla nuova disciplina dell'indennità di espropriazione a seguito di recenti pronunce della Corte costituzionale. Pur tenendo conto che tali pronunce hanno determinato l'esigenza di un intervento di adeguamento legislativo, è stata evidenziata la necessità di acquisire una conferma da parte del Governo che l'intervento operato, sotto il profilo dell'impatto finanziario, si configura come sostanzialmente equivalente alla situazione di fatto determinatasi per effetto della medesima sentenza. In proposito il Governo ha precisato che la nuova disciplina è suscettibile di determinare risparmi di spesa sia sotto il profilo del superamento del contenzioso aperto presso la Corte dei diritti dell'uomo sia con riguardo alla riduzione dell'indennità di espropriazione per gli interventi aventi impatto sociale.
Per quanto attiene invece agli emendamenti del Governo per i quali sono stati evidenziati profili di inammissibilità inerenti la copertura, avverte che è pervenuta una relazione tecnica riferita all'emendamento 8.34 del Governo, in relazione al quale nella seduta di ieri erano stati evidenziati profili di inammissibilità tenuto conto della mancanza di dati ed elementi idonei a suffragare la neutralità finanziaria della proposta emendativa. La relazione pervenuta evidenzia che la compensatività è assicurata dalle misure previste in materia di confisca. Inoltre assicurano ampiamente detta compensatività le ulteriori misure relative alla rateizzazione di somme iscritte a ruolo. Sulla base di tali precisazioni inerenti la quantificazione possono quindi ritenersi ammissibili l'emendamento del Governo 8.34 nonché l'analogo emendamento Tolotti 9.129, in precedenza valutati inammissibili .
Segnala altresì che l'emendamento 61.17 del Governo, a seguito degli ulteriori dati informativi presentati dal Governo stesso circa la sussistenza di disponibilità nei capitoli del Ministero dei trasporti, è da considerarsi ammissibile.
Per quanto riguarda, invece, le controdeduzioni del Governo sui rilievi sollevati in merito ai profili di copertura dell'emendamento 9.458, ritiene opportuno acquisire dati quantitativi volti a suffragare la complessiva compensatività dell'emendamento. Ciò con particolare con riferimento agli effetti recati dall'abbattimento del prezzo di vendita di immobili ai sensi del comma 76-bis. Un'ulteriore precisazione appare opportuna in merito alla neutralità del comma 76-quinquies, con riferimento alla possibilità di mantenere nel limite di 5,1 milioni di euro annui, di cui all'articolo 3, comma 5-bis, della legge n. 223/1991, la spesa a carico dello Stato per l'ampliamento della platea dei beneficiari degli ammortizzatori sociali recato dalla possibilità di accedere alla amministrazione straordinaria per le imprese confiscate ai sensi della legge n. 575 del 1965.
Avverte infine che il relatore ha presentato il subemendamento 0.3.321.31, una nuova formulazione dell'emendamento 100.17 e l'emendamento 113.9 (vedi allegato 3). Fissa alle ore 12 di domani il termine per la presentazione dei subemendamenti all'emendamento 113.9 del relatore.
Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

La seduta termina alle 21.45.