VII Commissione - Giovedì 17 gennaio 2008


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ALLEGATO 1

5-01280 Iannuzzi: Procedura di stabilizzazione a tempo pieno degli assistenti tecnici museali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Ministero per i beni e le attività culturali, in applicazione di quanto previsto dall'articolo 1 commi 519 e 521 della legge finanziaria 2007 e dalla rideterminazione della pianta organica prevista dall'articolo 20 del Regolamento di riorganizzazione del Ministero stesso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 31 dicembre 2007, sta provvedendo alla stabilizzazione del personale ATM.
A tale scopo sono state approvate le graduatorie regionali e gli elenchi dei dipendenti che, con decorrenza giuridica al 1o gennaio 2008 ed economica alla data di stipula dei contratti individuali, saranno assunti a tempo indeterminato. L'assunzione a tempo indeterminato è disposta con rapporto di lavoro a tempo parziale al 50 per cento del rapporto di lavoro a tempo pieno nella posizione economica B3. Successivamente, sulla base dei risparmi che potranno derivare dalla mancata presentazione da parte di dipendenti interessati della documentazione richiesta, si potrà procedere all'eventuale innalzamento della percentuale del rapporto di lavoro.
Per ciò che concerne la possibilità per gli ATM assunti con contratto di lavoro subordinato part-time di svolgere legittimamente ulteriore attività lavorativa subordinata part-time non superiore al 50 per cento, il Dipartimento della Funzione Pubblica con due diversi atti interpretativi (parere n. 220 del 2005 e Circolare del 19 febbraio 1997, n. 3/97) ha evidenziato che i dipendenti in regime di tempo parziale al 50 per cento non possono stipulare contratti di lavoro subordinato con altra Amministrazione pubblica.
Il Mibac, nel corso del 2006, ha rivolto un quesito in merito al Dipartimento della Funzione pubblica prospettando un'interpretazione più favorevole in base al dettato della legge 23 dicembre 1996, n. 662, anche alla luce di puntuali osservazioni pervenute da parte del Garante dell'Ateneo di Genova.
Tuttavia il Dipartimento della Funzione pubblica non ha fatto pervenire alcuna risposta. Per le vie brevi, è stato confermato un orientamento sfavorevole alla posizione degli interessati.


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ALLEGATO 2

5-01790 Bono: Decorazione della Cattedrale di Noto.

TESTO DELLA RISPOSTA

Devo anzitutto ricordare che, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica del 30 agosto 1975, n. 637, recante «Norme di attuazione dello Statuto della Regione siciliana in materia di tutela del paesaggio e di antichità e belle arti», l'amministrazione regionale esercita nel territorio della regione tutte le attribuzioni delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato in materia di antichità, opere artistiche e musei, nonché di tutela del paesaggio.
Pertanto tutti gli atti concernenti tali materie sono adottati dall'amministrazione regionale, che è tenuta a darne comunicazione bimestrale, per conoscenza, al Ministero per i beni e le attività culturali.
Tuttavia, il 15 gennaio scorso la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Protezione Civile ha fornito taluni elementi di risposta dei quali do lettura.
Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo indicato in oggetto, si fa presente quanto segue.
La questione sollevata dall'onorevole interrogante riguarda le competenze della Commissione Consultiva di esperti, nominata, con decreto del Capo dei Dipartimento della protezione civile rep. n. 1249 del 3 aprile 2006, per garantire in necessario supporto tecnico ed artistico allo svolgimento delle attività inerenti al completamento ed alla ricostruzione del restauro della cattedrale di S. Nicolò di Noto, nonché alla scelta dei professionisti cui affidare la realizzazione delle opere di decoro interne alla citata cattedrale.
È bene, al riguardo, ricordare che la Commissione è stata istituita in attuazione dell'articolo 2, comma 1, dell'ordinanza del presidente dei Consiglio dei Ministri n. 3503 del 9 marzo 2006, in relazione alle urgenti attività da porre in essere da parte del Commissario delegato e previste dalla citata ordinanza di protezione civile, nonché per ogni altra esigenza concessa al restauro della Cattedrale di S. Nicolò di Noto, attesa la necessità di implementare ogni iniziativa di carattere acceleratorio per consentire il completamento dei lavori.
E proprio al fine di riconsegnare alla città di Noto la cattedrale il più rapidamente possibile, sempre tenendo conto della delicatezza dell'opera di ricostruzione di un bene artistico di tale pregio, è stata attribuita, al Commissario delegato-Prefetto di Siracusa la possibilità di derogare a specifiche normative dell'ordinamento giuridico vigente, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle disposizioni comunitarie.
Nell'ambito della predetta potestà derogatoria è stato, quindi, possibile provvedere all'espletamento urgente delle iniziative necessarie alla realizzazione di un nuovo apparato pittorico murale ed alla nomina degli artisti da incaricare.
Data la peculiarità della prestazione richiesta per effettuare gli interventi nella cattedrale, si è proceduto all'individuazione, quindi, di un qualificato gruppo di artisti ed esperti tra i quali scegliere quelli cui conferire l'incarico di realizzare l'apparato iconografico, così come previsto nell'ultima parte del terzo comma dell'articolo 1 della menzionata ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3503/2006.
Tale attività preliminare alla scelta è stata compiuta dalla Commissione consultiva di cui trattasi, nell'ambito delle proprie competenze, trattandosi di una mera


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attività prodomica di carattere tecnico-consultivo che costituisce la necessaria premessa dal contenuto tecnico-artistico per l'adozione, da parte del Commissario delegato, dei conseguenti provvedimenti.
Del resto, appare utile ricordare che la Commissione - di cui fanno parte anche il Segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa professor Chenis e la Sovraintendente per i beni e le attività culturali di Siracusa architetto Muti - nella riunione tenutasi il 25 settembre 2006, nello stabilire preliminarmente i criteri e la selezione degli artisti, ha specificato che i bozzetti da loro predisposti dovranno rispettare il programma iconografrico realizzato con il contributo di S.E.R. Mons. Giuseppe Malandrino, Vescovo di Noto, il citato professor Carlo Chenis, del sacerdote Salvatore Bellomia, Parroco della Cattedrale di Noto e del dottor Salvatore Maiore, Responsabile dell'Ufficio Diocesiano per i Beni Culturali Ecclesiastici.
Alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene che le procedure d'urgenza adottate si attengono rigorosamente a criteri di legittimità e di rigoroso rispetto delle peculiari esigenze di elevato livello tecnico-artistico concernenti la ricostruzione di un'opera dal rilevante valore artistico e culturale che caratterizza la Cattedrale di Noto.


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ALLEGATO 3

5-01849 Carlucci: Parificazione di livello, anche retributivo, tra orchestrali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Devo fare anzitutto presente che alle orchestre sinfoniche italiane, in mancanza di un proprio contratto, viene applicato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche così come previsto dal decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367.
In forza dell'articolo 6 della legge n. 312 del 1984 e dell'articolo 22 del decreto legislativo n. 367 del 1996, il trattamento giuridico-economico dei dipendenti e dei professori d'orchestra dei Teatri d'Opera è autonomamente regolato dalla contrattazione che si svolge tra le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale e l'Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche ovvero i loro Sovrintendenti.
Il MIBAC non ha titolo per intervenire in merito all'inquadramento delle mansioni orchestrali nei vari livelli retributivi e alla retribuzione delle Orchestre non vigilate dall'Amministrazione.


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ALLEGATO 4

5-01863 Villari: Iniziative per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei siti archeologici di Pompei ed Ercolano.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per quel che riguarda la tutela dei siti archeologici di Pompei ed Ercolano si precisa quanto segue:
l'articolo 9, comma 3, lettera c), della legge n. 352 del 1997 prescrive che faccia parte del Consiglio di Amministrazione «il funzionario più elevato in grado appartenente all'ex carriera direttiva, in servizio presso la Soprintendenza (di Pompei)». Tale funzionario non è quindi, come si afferma nell'interrogazione, «designato dal Soprintendente»;
l'interrogante ricorda inoltre che «l'allora Ministro dei beni culturali e ambientali prelevò dalle casse di Pompei 30 milioni di euro». Tuttavia, il provvedimento, normato dalla legge n. 51 del 2006, non si è limitato a tale prelievo, ma ha sottomesso la Soprintendenza al regime di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 240 del 2003 così da rendere possibile al Ministero di prelevare ogni anno fino al 30 per cento dell'incasso realizzato. In virtù di questa previsione, fino a quando il Ministero non determina con apposito decreto l'ammontare della percentuale sull'incasso da prelevare annualmente, la Soprintendenza accantona, mese per mese, il 30 per cento degli incassi registrati.

Inoltre, la Soprintendenza è sottoposta al regime di cui al decreto ministeriale 11 dicembre 1997 n. 507, articolo 3, comma 4, che prevede il versamento dell'aliquota fino al 5 per cento dell'introito realizzato a favore dell'Ente Nazionale di Assistenza e Previdenza per i pittori e gli scultori, i musicisti, gli scrittori e gli autori drammatici.
Infine, la legge n. 248 del 2006 ha imposto un prelievo del 20 per cento anche sugli introiti generali della Soprintendenza di Pompei, a valere per il triennio 2006-2008.
La trasmissione televisiva andata in onda sul canale televisivo LA7 non ha documentato «lo stato di abbandono in cui versano i servizi igienici a disposizione dei visitatori» di competenza della Soprintendenza, ma di quelli di competenza del Comune di Pompei.
In merito allo stato di conservazione e di manutenzione dell'area archeologica di Pompei è opportuno ricordare che:
gli scavi archeologici a Pompei sono iniziati nel 1748 e proseguiti quasi ininterrottamente fino agli anni '60 del XX secolo, con la conseguenza che ampie zone sono sottoposte alla corrosiva azione degli agenti atmosferici da numerosi decenni, se non da secoli in alcuni casi; ne consegue un'estrema fragilità delle strutture antiche;
fino all'applicazione della legge n. 352 del 1997, i finanziamenti a disposizione della Soprintendenza equivalevano, mediamente, a 3-4 miliardi di lire, parte dei quali preimpegnati per competenze al personale; ne è conseguita una riduzione dei lavori di restauro e di manutenzione, anche a causa delle numerose necessità di tutela nel territorio di competenza;
i lavori di restauro eseguiti negli anni '30, '40 e '50 del XX secolo, condotti con tecniche e materiali di scarsa qualità, hanno costretto a completi rifacimenti di quanto realizzato;


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il continuo decremento del numero degli addetti ai servizi di vigilanza ha costretto alla predisposizione di impianti di telesorveglianza, con un rilevante investimento iniziale di risorse, al quale si aggiungono le spese di esercizio e manutenzione;
nel 1997 solamente il 14 per cento dell'estensione di circa 44 ettari messa in luce dell'antica città era fruibile dal pubblico, mentre attualmente la superficie visitabile raggiunge il 30 per cento;
nel giugno 2007 è stato concordato in sede ministeriale un progetto denominato «Percorsi di approfondimento», a carico sia della Soprintendenza sia del Ministero;
la somma di 52 milioni di euro riportata dall'onorevole interrogante non corrisponde alla realtà di cassa della Soprintendenza. Il 19 dicembre 2007 il Collegio dei Revisori dei Conti, con verbale n. 45, ha certificato una consistenza di cassa di euro 49.859.803,38. Tale somma non è peraltro disponibile, in quanto essa corrisponde ad impegni contrattualizzati, a gare completamente formalizzate e a contratti in attesa della liberatoria anti-mafia;
la copertura di cassa permette l'attività di cantiere per tutti i 12 mesi dell'anno, senza dover attendere, come accade in altre Soprintendenze, l'accredito dei finanziamenti negli ultimi mesi dell'anno; tale copertura di cassa riguarda anche lavori rientranti nell'Accordo di Programma Quadro 2001-2006, per i quali la Soprintendenza anticipa gli importi che la Regione Campania provvede a rimborsare progressivamente con l'andamento dei lavori.

Per quanto riguarda Ercolano, è da ricordare che dal 2004 è attivo un contratto di sponsorizzazione tra la Soprintendenza ed il Packard Humanities Institute. In applicazione di tale contratto di sponsorizzazione, l'intera area urbana dell'antica Ercolano è interessata da lavori, attualmente in corso, di conservazione, restauro e manutenzione. L'area dei nuovi scavi intorno alla Villa dei Papiri è attualmente interessata da un cantiere di scavo archeologico.
Circa quanto asserito dall'onorevole interrogante a proposito di «una rapina a mano armata con furto di reperti preziosissimi», si segnala che se il riferimento è alla rapina avvenuta nel 1989, la sua dinamica ed i suoi autori sono stati da tempo individuati dalle Forze dell'Ordine, con recupero della refurtiva.
L'interrogante afferma che la «Soprintendenza ha restituito come non impegnati - né tantomeno spesi o destinati a qualsivoglia intervento - circa 500.000 euro», derivanti da un progetto del PON Sicurezza «di circa 1.200.000 euro». Al riguardo occorre ricordare che il progetto, per un ammontare complessivo di euro 1.032.913,80 (IVA inclusa), su impulso e coordinamento del Direttore Regionale, fu diviso in due parti: la prima, con valore di euro 471.120,50, fu destinata alla realizzazione di un sistema informatico per il monitoraggio delle zone archeologiche delle Soprintendenze per i Beni Archeologici di Napoli e di Salerno e della Soprintendenza di Pompei. Ne risulta che la somma destinata a lavori esclusivamente di competenza della Soprintendenza di Pompei ammontava ad euro 561.793,30.
A seguito di gara, i lavori furono assegnati con ribasso del 22,48 per cento, così che la spesa complessiva risulta essere stata di euro 438.885,68 con una somma non impegnata di euro 122.907,22.
Tale somma è stata rimessa nella disponibilità del Ministero, in quanto le opere progettate sono state integralmente realizzate e ne è attualmente in corso il collaudo.


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ALLEGATO 5

5-01864 Cossiga: Scelta della sede per la futura Soprintendenza unificata per i beni archeologici nella Regione Sardegna.

TESTO DELLA RISPOSTA

In riferimento al quesito posto dall'onorevole interrogante concernente l'opportunità di individuare nella città di Sassari la sede della Soprintendenza archeologica della Sardegna, si fa presente che al momento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 2007 (supplemento ordinario n. 270/1) il decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233 recante il Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, entrato in vigore il 31 dicembre 2007.
Successivamente con decreti del Ministro per i beni e le attività culturali saranno individuati gli Uffici di livello dirigenziale e le relative dotazioni organiche.
In quella sede verranno valutate tutte le istanze e si terrà conto delle diverse esigenze organizzative.


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ALLEGATO 6

5-01858 Grimoldi: Istituzione di corsi abilitanti universitari speciali per la formazione di docenti di scuole secondarie.

TESTO DELLA RISPOSTA

È impegno del Governo valorizzare la funzione docente e restituire quelle certezze e sicurezze che sono indispensabili per l'aumento dell'efficacia educativa e quindi per il miglioramento della qualità della scuola.
Per dare adeguata soluzione al fenomeno del precariato ed eliminare le cause che determinano la formazione di precariato, con la legge finanziaria 2007 è stata disposta la progressiva stabilizzazione del personale docente precario. A tal fine le graduatorie permanenti sono state trasformate in graduatorie ad esaurimento e nel contempo è stato previsto un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato del personale docente per complessive 150.000 unità che è stato già realizzato, secondo i programmi, per 50 mila docenti.
In coerenza con quanto disposto dalla legge finanziaria 2007, la legge 24 dicembre 2007, n. 244, finanziaria 2008, detta ulteriori disposizioni che consentono di innovare il sistema di formazione iniziale e reclutamento che costituisce uno degli impegni assunti nell'intesa a favore della conoscenza sottoscritto dal Governo e dai Sindacati in data 6 aprile 2007. A tal fine la medesima legge ha stabilito che siano dettate nuove regole per la formazione iniziale e il reclutamento del personale docente.
L'articolo 2, comma 416, dispone infatti che nelle more del complessivo processo di riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti con regolamento adottato dal Ministro della pubblica istruzione e dal Ministro dell'Università e della ricerca, previo parere delle competenti commissioni parlamentari per materia, «è definita la disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale e dell'attività procedurale del reclutamento del personale docente, attraverso concorsi ordinari con cadenza biennale, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente per il reclutamento del personale docente, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica e fermo restando il regime autorizzatorio delle assunzioni».
Pertanto, con l'anzidetto regolamento verranno definite le nuove regole sia relative ai titoli per accedere ai concorsi che le procedure concorsuali finalizzate al reclutamento.
Tale sede sarà quindi quella in cui saranno risolte tutte le questioni concernenti l'immissione in ruolo del personale docente, ivi compresa la situazione dei docenti tuttora privi di titolo di abilitazione.