Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo A.C. 2581
Riferimenti:
AC n. 2581/XV     
Serie: Progetti di legge    Numero: 251
Data: 25/09/2007
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari


Camera dei deputati

XV LEGISLATURA

 

SERVIZIO STUDI

 

Progetti di legge

60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

A.C. 2581

 

 

 

 

 

n. 251

 

 

25 settembre 2007

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento affari esteri

 

SIWEB

 

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

 

 

File:es0155.doc

 


INDICE

Scheda di sintesi

Dati identificativi3

Struttura e oggetto  4

§      Contenuto  4

§      Relazioni allegate  4

Elementi per l’istruttoria legislativa  5

§      Necessità dell’intervento con legge  5

§      Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite  5

§      Rispetto degli altri princìpi costituzionali5

§      Compatibilità comunitaria  5

§      Incidenza sull’ordinamento giuridico  6

§      Formulazione del testo  6

Schede di lettura

§      La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo  9

§      Il contenuto del disegno di legge  10

Progetto di legge

§      A.C. 2581, (on. Giulietti), Iniziative e manifestazioni per la celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo  15

§      Risoluzione dell’Assemblea Generale 52/117 del 12 dicembre 1997, Cinquantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani25

Normativa di riferimento

§      L. 16 luglio 1998, n. 240 Iniziative e manifestazioni per la celebrazione del 50° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo  33

Documentazione

§      Dichiarazione universale dei diritti umani37

 

 


Scheda di sintesi

per l’istruttoria legislativa

 


 

Dati identificativi

Numero del progetto di legge

2581

Titolo

Iniziative e manifestazioni per la celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

Iniziativa

Parlamentare

Settore d’intervento

Diritti e libertà fondamentali

Iter al Senato

No

Numero di articoli

4

Date

 

§       presentazione  alla Camera

3 maggio 2007

§       annuncio

7 maggio 2007

§       assegnazione

22 giugno 2007

Commissione competente

III (Affari esteri)

Sede

Referente

Pareri previsti

Commissioni I, V, VII

 


 

Struttura e oggetto

Contenuto

Il provvedimento reca norme per la promozione e il coordinamento di iniziative e manifestazioni di celebrazione del 60o anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, nonché di iniziative a sostegno dei diritti umani più in generale, attraverso la creazione di un apposito Comitato, presieduto dal Ministro delle pari opportunità.

Nella proposta vengono inoltre definiti i compiti del Comitato e la sua composizione.

Il provvedimento reca infine oneri finanziari per complessivi 2 milioni di euro, con copertura a carico dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri.

Relazioni allegate

Il provvedimento è di iniziativa parlamentare e reca la sola relazione illustrativa.


 

Elementi per l’istruttoria legislativa

Necessità dell’intervento con legge

Il provvedimento dispone nuove spese a carico del bilancio dello Stato, per cui appare necessario il ricorso allo strumento legislativo.

Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite

Dal momento che la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo fu adottata il 10 dicembre 1948 dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite e che da allora l’appartenenza alle Nazioni Unite è considerata – sul piano delle relazioni internazionali – forma implicita di ratifica della Convenzione stessa, e considerando infine il rilievo che la dichiarazione riveste nella attività internazionale di ciascun paese firmatario, appare plausibile ricondurre la proposta in esame all’interno dell’ambito materiale della “politica estera e rapporti internazionali”, assegnato dalla lettera a) del comma secondo dell’art. 117 della Costituzione alla competenza legislativa esclusiva dello Stato.

Un secondo profilo toccato dalla proposta in commento è quello delle finalità pedagogiche che – non a caso – occupano uno spazio prevalente nelle disposizioni dedicate alle attività del Comitato (art. 1, comma 3). Anche sotto questo profilo – dato il contenuto della Dichiarazione e il ruolo che quei principi sono chiamati a svolgere nel sistema complessivo dell’istruzione pubblica, della formazione e della ricerca – la legge statale sembra trovare un idoneo titolo competenziale nella lettera n) dello stesso comma secondo dell’articolo 117 (“norme generali sull’istruzione”).

Rispetto degli altri princìpi costituzionali

Nulla da rilevare in proposito.

Compatibilità comunitaria

Non si riscontrano profili di incompatibilità con il diritto comunitario vigente.

Incidenza sull’ordinamento giuridico

Attribuzione di poteri normativi

L’articolo 1, comma 1, della proposta di legge prevede che il Comitato incaricato della promozione delle iniziative per la celebrazione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sia istituito con decreto del Ministro per i diritti e le pari opportunità.

Coordinamento con la normativa vigente

Come viene riportato più in dettaglio nel seguito della scheda, esiste – nell’ordinamento – un atto normativo emanato in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione, e relativo alle celebrazioni del 1998, al cui modello si rifà (parzialmente) la proposta in esame.

Collegamento con lavori legislativi in corso

Il 5 luglio 2007 è stato presentato al Senato il disegno di legge di iniziativa parlamentare “Iniziative e manifestazioni per la celebrazione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell' uomo” (A.S. 1689). Il provvedimento, assegnato in sede referente alla Commissione esteri, non è ancora stato esaminato.

Formulazione del testo

All’art. 1, comma 1, si osserva che non risultano essere state approvate risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite relative al 60° anniversario. La formulazione sembra essere riportata testualmente dalla legge n. 240 del 1998, ma – in quel caso era correttamente riferibile alle citate risoluzioni approvate nel dicembre 1996 e dicembre 1997, relative – invece – alle celebrazioni del 50° anniversario. Si valuti l’opportunità di espungere il riferimento alle suddette risoluzioni.

 

Riguardo la composizione del Comitato (art. 2, co. 2) si osserva che la previsione secondo la quale di esso fanno parte, tra gli altri, “rappresentanti degli enti di governo locale e regionale, delle università che dispongono di centri specializzati sui diritti umani o di corsi di laurea in materia, delle confederazioni sindacali e delle organizzazioni non governative” potrebbe essere articolata in modo più dettagliato, indicando quantomeno il numero complessivo dei componenti.

 

 


Schede di lettura

 


La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo

La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo fu adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 con la Risoluzione n. 217 A (III), la quale venne approvata con 48 voti favorevoli, nessun voto contrario e 8 astenuti.

Si tratta di una dichiarazione di principi, di per sé non vincolante giuridicamente, che gli Stati membri dell’ONU non furono tenuti a ratificare. L’appartenenza alle Nazioni Unite viene però di solito considerata un’accettazione implicita dei principi della Dichiarazione. In base alla Carta dell’ONU (ratificata dall’Italia con legge 17 agosto 1957, n. 848), gli Stati membri s’impegnano infatti ad agire, individualmente e congiuntamente, “per promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione” (art. 1, co. 3).

La Dichiarazione è anche all’origine dei due successivi Patti internazionali, l’uno sui diritti civili e politici, l’altro sui diritti economici, sociali e culturali, che furono adottati dall’Assemblea generale il 16 dicembre 1966 (ratificati entrambi dall’Italia con legge 25 ottobre 1977, n. 881).

Lo stesso giorno in cui fu adottata la Dichiarazione, l’Assemblea generale aveva infatti incaricato la Commissione dei diritti umani, organo sussidiario istituito dal Consiglio economico e sociale (ECOSOC) dell’ONU nel 1946, di elaborare un progetto di convenzione internazionale sui diritti umani. A differenza della Dichiarazione, entrambi i Patti hanno natura convenzionale, contengono clausole vincolanti per le Parti e istituiscono meccanismi di controllo ad hoc in merito all’osservazione dei diritti in essi sanciti.

Il testo della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo consta di un preambolo e di 30 articoli. L’articolo 1 esprime la filosofia su cui si basa l’intera Dichiarazione, affermando che tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. L’articolo 2 sancisce il principio fondamentale della non discriminazione fra individui, mentre l’articolo 3, stabilendo che ciascuno ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona, introduce una serie di diritti civili e politici specificati nei successivi articoli dal 4 al 21. L’articolo 22, prendendo in considerazione l’individuo in quanto membro della società, fa da cornice ai successivi diritti a carattere economico, sociale e culturale compresi negli articoli dal 23 al 27. L’articolo 28 stabilisce, quale logica conclusione, il diritto di ciascun individuo ad un ordine sociale ed internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati nella Dichiarazione possano essere pienamente realizzati. L’articolo 29 precisa quali siano le limitazioni cui può essere soggetto l’esercizio di tali diritti: i doveri che ciascuno ha verso la comunità in cui si esplica la propria personalità, il rispetto dei diritti e delle libertà altrui, i fini e i principi delle Nazioni Unite.

Per oltre 25 anni, cioè fino all’entrata in vigore nel 1976 dei due Patti internazionali precedentemente citati, la Dichiarazione è stata l’unico documento riconosciuto valido a livello mondiale in materia di diritti umani e ha ispirato vari trattati e convenzioni internazionali sia a carattere multilaterale che bilaterale. I diritti enunciati nella Dichiarazione sono stati inoltre compendiati nelle costituzioni nazionali democratiche di numerosi paesi.

Il contenuto del disegno di legge

Il disegno di legge in esame è finalizzato alla celebrazione, in ambito nazionale, del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Preliminarmente si ricorda che esiste un precedente nella Legge 16 luglio 1998, n. 240, con la quale furono finanziate le iniziative e le manifestazioni per la celebrazione del 50º anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

Anche in considerazione del particolare rilievo celebrativo che veniva ad assumere la scadenza dei 50 anni, le Nazioni Unite avevano affidato all’Alto Commissario dei diritti dell’uomo l’incarico di promuovere e coordinare le iniziative che sarebbero state prese sia sul piano internazionale che su quello nazionale per celebrare tale anniversario con l’obiettivo di ottenere ulteriori progressi nella salvaguardia dei diritti umani e la ratifica universale degli strumenti a loro tutela. Si rinvia, in proposito al contenuto delle risoluzioni dell’Assemblea generale dell’ONU 51/88 del 12 dicembre 1996 e 52/117 del 12 dicembre 1997[1].

La legge 240/1998 cit. assegnava i compiti relativi all’organizzazione e alla promozione delle iniziative per il 50° anniversario ad un Comitato da istituire, con DPCM, presso il Ministero degli affari esteri, posto sotto la presidenza onoraria del Ministro degli esteri.

La proposta di legge in esame in parte richiama il modello della legge del 1998, in parte se ne discosta, come verrà indicato in dettaglia nel seguito della scheda.

 

L’articolo 1, comma 1, affida la promozione e il coordinamento delle iniziative e delle manifestazioni legate alla celebrazione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ad un Comitato da istituirsi con Decreto del Ministro per i diritti e le pari opportunità, che può avvalersi dell’assistenza del Cerimoniale della Repubblica e degli uffici pubblici competenti per le relazioni internazionali.

 

Si osserva in proposito che – contrariamente a quanto riportato nel testo del comma 1 - non risultano essere state approvate risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite relative al 60° anniversario. La formulazione sembra essere riportata testualmente dalla legge n. 240 del 1998, ma – in quel caso era correttamente riferibili alle citate risoluzioni approvate nel dicembre 1996 e dicembre 1997, relative – invece – alle celebrazioni del 50° anniversario.

 

Il comma 2 descrive la composizione del Comitato, di cui fanno parte un rappresentante del Ministero degli esteri, uno del Ministero della pubblica istruzione, due membri di ciascun ramo del Parlamento, designati dalle competenti Commissioni parlamentari. La presidenza onoraria spetta al Ministro delle pari opportunità. Il comma 2 prevede inoltre che facciano parte del Comitato anche rappresentanti degli enti di governo locale e regionale, delle università che dispongono di centri specializzati sui diritti umani o di corsi di laurea in materia, delle confederazioni sindacali e delle organizzazioni non governative.

 

Il comma 3 delinea le principali attività del Comitato che, come afferma la relazione introduttiva al provvedimento, avranno culmine il 10 dicembre 2008[2]. Il Comitato è incaricato di elaborare un progetto tenendo conto che le finalità sono:  l’attività di formazione e di educazione dei giovani per una migliore conoscenza e un maggiore rispetto dei diritti umani; la produzione e diffusione di materiale informativo e scientifico; la ratifica delle Convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani che l’Italia non ha ancora ratificato; lo sviluppo delle istituzioni indipendenti che  operano in Italia nel campo dei diritti dell’uomo e l’analisi dello stato di applicazione in Italia delle norme internazionali in materia.

 

Riguardo la composizione del Comitato (art. 2, co. 2) si osserva che la previsione secondo la quale di esso fanno parte, tra gli altri, “rappresentanti degli enti di governo locale e regionale, delle università che dispongono di centri specializzati sui diritti umani o di corsi di laurea in materia, delle confederazioni sindacali e delle organizzazioni non governative” potrebbe essere articolata in modo più dettagliato, indicando quantomeno il numero complessivo dei componenti.

 

L’articolo 2 autorizza la spesa di due milioni di euro - suddivisi in 500mila euro per l’anno 2007 e in 1,5 milioni di euro per il 2008 - necessari per l’attuazione del provvedimento (realizzazione delle iniziative e funzionamento del Comitato). La spesa autorizzata è da iscrivere nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri, il quale provvede ad erogare le somme occorrenti tramite aperture di credito a favore del capo della segreteria.

Il comma 2 dell’articolo 2 stabilisce che il rendiconto delle spese sostenute sulle aperture di credito debba essere presentato, entro sei mesi dal termine delle attività, all’Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero degli affari esteri, il quale provvederà poi ad inoltrarlo alla Corte dei conti.

 

L’articolo 3 individua la copertura finanziaria del provvedimento nella riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell’ambito dell’UPB di parte corrente “Fondo speciale” dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per il 2007, con parziale utilizzo dell’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.


Progetto di legge

 


N. 2581

¾

CAMERA DEI DEPUTATI

______________________________

PROPOSTA DI LEGGE

 

d'iniziativa del deputato GIULIETTI

¾

 

Iniziative e manifestazioni per la celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

 

¾¾¾¾¾¾¾¾

Presentata il3 maggio 2007

¾¾¾¾¾¾¾¾

 


Onorevoli Colleghi! - L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con risoluzione 217 A (III), il 10 dicembre 1948 adottava e proclamava la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. La Dichiarazione universale è il primo atto internazionale contenente, nei suoi trenta articoli, un elenco organico di diritti fondamentali. Essa è all'origine del diritto internazionale dei diritti umani, costituito da convenzioni giuridiche le quali, richiamando espressamente la Dichiarazione universale, la promuovono al rango di «fonte delle fonti» del nuovo diritto panumano. Nell'incipit del suo preambolo, è proclamato che «il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo».

      Nella Dichiarazione sono enunciati, oltre ai diritti civili e politici, anche i diritti economici e sociali, alla luce del principio della loro interdipendenza e indivisibilità.

      Nella Dichiarazione universale figura un articolo di portata strategica, l'articolo 28, che definisce il concetto di «pace» partendo dai diritti fondamentali della persona: «Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati». È il concetto di «pace positiva», intesa non soltanto come assenza di guerra, ma soprattutto come azioni di cooperazione e di solidarietà da realizzare, senza soluzione di continuità, dalla città e dal villaggio fino al mondo. La Dichiarazione universale addita «l'insegnamento e l'educazione» quale strada maestra per il rispetto dei diritti umani.

      A sessant'anni dalla proclamazione della Dichiarazione universale, la realtà istituzionale dei diritti umani internazionalmente riconosciuti risulta organizzata in un «sistema universale», gestito dalle Nazioni Unite, e in «sistemi regionali», gestiti nella sfera operativa di organizzazioni regionali quali il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione degli Stati americani, l'Unione africana, la Lega degli Stati arabi. Questi sistemi operano sulla base del «nuovo» diritto internazionale, che ha radici nella prima parte della Carta delle Nazioni Unite e le cui fonti principali sono costituite, oltre che dalla Carta delle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione universale, dai due Patti internazionali del 1966, dalle successive convenzioni giuridiche a raggio di operatività mondiale (tra le quali quelle contro la discriminazione razziale, contro la discriminazione nei riguardi delle donne, contro la tortura, sui diritti dei bambini, per l'abolizione della pena di morte), dalla Convenzione europea sui diritti umani del 1950, dall'analoga Convenzione interamericana del 1979, dalla Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli dei 1986, nonché dalle convenzioni giuridiche regionali riguardanti categorie di diritti o di persone particolarmente vulnerabili.

      La complessa normativa sopranazionale dei diritti umani è monitorata da una rete di appositi organismi di tutela sia giuridica sia politica dei diritti umani. Con raggio di operatività mondiale si segnalano in particolare il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, i Comitati indipendenti delle Nazioni Unite preposti a controllare l'applicazione delle convenzioni internazionali, i tribunali penali internazionali per la ex Jugoslavia e il Rwanda, la Corte penale internazionale. Sul piano regionale sono in funzione: tre corti regionali dei diritti umani (europea, interamericana, africana); il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa; l'Alto Commissario per i diritti delle minoranze dell'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa; il Comitato per i diritti umani della Lega araba. Operano inoltre capillarmente reti permanenti di monitoraggio e di osservazione delle organizzazioni non governative, nonché migliaia di «monitori» all'interno delle molteplici, ricorrenti operazioni internazionali di pace realizzate dalle Nazioni Unite e da altre istituzioni internazionali.

      Quanto sta avvenendo sia nel sistema universale sia nei sistemi regionali dei diritti umani è ancora scarsamente conosciuto.

      La celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale, prevista dalla presente proposta di legge, si pone l'obiettivo di utilizzare la ricorrenza di questo evento fondamentale nella storia della comunità internazionale per stimolare una riflessione approfondita e un esame dello stato attuale della promozione e della protezione dei diritti umani nel mondo, per favorire ulteriori progressi nel riconoscimento e nella tutela di questi diritti e per intensificare l'informazione e l'educazione in questo campo. Culmine della celebrazione sarà la giornata del 10 dicembre 2008, giorno della ricorrenza dell'adozione della Dichiarazione universale.

      A tutti i Governi viene chiesto di identificare o di creare le opportune strutture e di predisporre programmi nazionali che assicurino il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche, dei Parlamenti, delle istituzioni accademiche e culturali, degli enti locali e regionali, delle scuole e della società civile nel suo insieme.

      Per quanto concerne il nostro Paese, occorre promuovere al più presto i provvedimenti necessari per dotare la celebrazione di un'adeguata struttura, di uno specifico programma e dei necessari mezzi finanziari.

      Il Ministro competente è quello per i diritti e le pari opportunità, il quale agisce di concerto con i Ministri degli affari esteri  e della pubblica istruzione. Il Ministro per i diritti e le pari opportunità istituisce il «Comitato nazionale per le celebrazioni del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei dritti dell'uomo», del quale fanno parte, oltre ai rappresentanti degli altri Ministeri interessati, anche i rappresentanti dei due rami dei Parlamento, degli enti di governo locale e regionale, in particolare del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, delle università che hanno istituito centri specializzati sui diritti umani e corsi di laurea in materia, delle organizzazioni sindacali e delle organizzazioni non governative.

      Per quanto concerne il programma, spetta al Comitato stesso elaborare un ampio e articolato progetto, rispondente all'obiettivo della celebrazione. Le finalità sono essenzialmente quelle di:

          a) promuovere la conoscenza della Dichiarazione universale e del diritto internazionale dei diritti umani nelle scuole di ogni ordine e grado e nella pubblica amministrazione;

 

          b) promuovere l'insegnamento dei diritti umani a tutti i livelli educativi;

 

          c) contribuire a una maggiore consapevolezza pubblica delle questioni relative ai diritti umani, attraverso attività quali l'informazione, l'educazione, la formazione e la ricerca;

 

          d) promuovere la ratifica delle convenzioni internazionali sui diritti umani alle quali l'Italia non ha provveduto a dare esecuzione;

 

          e) sostenere la creazione e lo sviluppo di istituzioni nazionali indipendenti per la promozione e la protezione dei diritti umani;

 

          f) promuovere un attento esame dello stato di attuazione in Italia delle norme internazionali in materia di diritti umani.

 

      In aggiunta alle cerimonie ufficiali il programma comporterà dunque: attività di formazione e di educazione; produzione e diffusione di materiale informativo e scientifico; progetti congiunti con le istituzioni delle Nazioni Unite operanti in Italia aventi attinenza con i diritti umani; esame e promozione di possibili progressi nel nostro Paese, quali, ad esempio, ratifiche di accordi internazionali ancora non resi esecutivi, rafforzamento dell'insegnamento dei diritti umani nelle scuole e nelle università; appositi programmi sui mezzi di informazione, in particolare per quanto riguarda il servizio pubblico radiotelevisivo; raccordo con le organizzazioni non governative operanti nei diversi settori dei diritti umani; attività pubblicistiche attraverso i mezzi di informazione e di comunicazione.

      Al fine di assicurare lo svolgimento delle attività e dei servizi connessi alla celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che si svolgerà nel 2008, è prevista la spesa di 500.000 euro per l'anno 2007 e di 1.500.000 euro per l'anno 2008. Il Comitato, non appena sarà formalmente costituito, delibererà un programma articolato delle iniziative e delle manifestazioni di celebrazione della ricorrenza. Le spese per il funzionamento del Comitato sono state contenute a vantaggio delle spese per la realizzazione degli interventi.

 


 


 


proposta di legge

¾¾¾

 

 

Art. 1.

1. La promozione e il coordinamento delle iniziative e delle manifestazioni per la celebrazione della ricorrenza, nell'anno 2008, del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, in conformità alle risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, sono affidati a un Comitato da istituire con decreto del Ministro per i diritti e le pari opportunità, di seguito denominato «Comitato». Il Comitato può avvalersi dell'assistenza del Dipartimento del cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei ministri nonché di uffici pubblici competenti per le relazioni internazionali.

2. Per le attività relative alla celebrazione, il Comitato è posto sotto la presidenza onoraria del Ministro per i diritti e le pari opportunità ed è composto da un rappresentante del Ministero degli affari esteri, da un rappresentante del Ministero della pubblica istruzione, da due membri di ciascun ramo del Parlamento designati dalle competenti Commissioni parlamentari, nonché da rappresentanti degli enti di governo locale e regionale, delle università che dispongono di centri specializzati sui diritti umani o di corsi di laurea in materia, delle confederazioni sindacali e delle organizzazioni non governative.

3. Le principali finalità delle attività del Comitato sono le seguenti:

a) promuovere la conoscenza della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del diritto internazionale dei diritti umani nelle scuole di ogni ordine e grado e nella pubblica amministrazione;

b) promuovere l'insegnamento dei diritti umani a tutti i livelli educativi;

c) contribuire a una maggiore consapevolezza pubblica delle questioni relative

 

ai diritti umani attraverso attività quali l'informazione, l'educazione, la formazione e la ricerca;

d) promuovere iniziative volte ad agevolare la ratifica delle convenzioni internazionali sui diritti umani alle quali l'Italia non ha provveduto a dare esecuzione;

e) sostenere la creazione e lo sviluppo di istituzioni nazionali indipendenti per la promozione e la protezione dei diritti umani;

f) promuovere un attento esame dello stato di attuazione in Italia delle norme internazionali in materia di diritti umani.

Art. 2.

1. Per la realizzazione delle iniziative di cui all'articolo 1 e per il funzionamento del Comitato e del relativo ufficio di segreteria, ivi compresa l'eventuale corresponsione di rimborsi spese e di compensi nella misura determinata dal Comitato stesso, è autorizzata la spesa complessiva di 2.000.000 di euro, in ragione di 500.000 euro per l'anno 2007 e di 1.500.000 euro per l'anno 2008, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri, che provvede a erogare le somme occorrenti mediante aperture di credito a favore del capo della segreteria.

2. Il rendiconto delle spese sostenute sulle aperture di credito di cui al comma 1 è presentato, entro sei mesi dalla conclusione dell'attività, all'Ufficio centrale del bilancio del Ministero degli affari esteri che ne cura l'inoltro alla Corte dei conti.

Art. 3.

1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 500.000 euro per l'anno 2007 e a 1.500.000 euro per l'anno 2008, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unità previsionale di

 

base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.

2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 4.

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale

 

 

 




[1]    Riportate in allegato alla presente scheda.

[2]    Ogni anno, a partire dal 1950, viene celebrata il 10 dicembre la Giornata dei Diritti Umani, istituita con la risoluzione dell’Assemblea generale dell’ONU 423 (V).