Intese istituzionali e accordi quadro

L’intesa istituzionale di programma è costituita dall'accordo con il quale l’amministrazione centrale e le amministrazioni regionali (o province autonome) con cui tali soggetti si impegnano a collaborare, per la realizzazione di un piano pluriennale di interventi d'interesse comune o funzionalmente collegati sulla base di una ricognizione programmatica delle risorse finanziarie disponibili, dei soggetti interessati e delle procedure amministrative occorrenti.

Le Intese, istituite con legge n. 662/1996, rappresentano uno strumento di programmazione degli investimenti pubblici che, attraverso una stretta collaborazione tra Governo centrale e regioni (o province autonome), mira a coordinare le molteplici iniziative promosse dai diversi soggetti pubblici e privati.

In sostanza, l’intesa istituzionale di programma costituisce il quadro di riferimento degli atti di programmazione negoziata che hanno luogo nella regione o provincia autonoma.

L’intesa istituzionale di programma prevede, per ciascun settore d’intervento, la stipula di un Accordo di Programma Quadro, rimandando a quest’ultimo la definizione puntuale delle opere e dei finanziamenti, nonché le procedure per il monitoraggio dell’attuazione degli investimenti.

L’istituto dell’accordo di programma quadro si configura, pertanto, come lo strumento di attuazione dell’intesa istituzionale di programma.

Per accordo di programma quadro si intende l'accordo con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati promosso dall’amministrazione centrale, regionale o delle province autonome, in attuazione di una intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati.

 

La procedura per la stipulazione di una intesa istituzionale di programma è assai complessa in quanto vede la partecipazione di rappresentanti delle diverse amministrazioni centrali e della regione interessata, in una attività preliminare di ricognizione delle opere, espletata la quale, la bozza di intesa istituzionale di programma e degli accordi di programma quadro vengono prima sottoposti al parere della Conferenza Stato-regioni, poi approvati dal CIPE e quindi sottoposti al controllo della Corte dei conti.

L’iter si conclude con la stipula dell’intesa istituzionale di programma da parte del Presidente del Consiglio e del Presidente della regione interessata.

Stato di attuazione al 31 dicembre 2005

Ad oggi, le intese istituzionali di programma sono state sottoscritte da tutte le regioni italiane e dalle due province autonome. In numerosi casi si è già provveduto a integrare il testo originario dell’intesa, individuando per lo più nuovi settori di intervento.

Gli stanziamenti assegnati alle intese Istituzionali di Programma dal CIPE in sede di ripartizione delle risorse per le aree sottoutilizzate, come rifinanziate annualmente dalle leggi finanziarie, hanno raggiunto, nel 2005, l’ammontare di 10,6 miliardi di euro.

Considerando le risorse programmate fino al 2008, il CIPE ha effettuato assegnazioni per circa 16 miliardi di euro.

 

Assegnazioni CIPE per le intese istituzionali di programma1
(dati aggiornati al 31 dicembre 2005)

Delibere CIPE

Assegnazioni (milioni di euro)

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Totali

70/98 2

383,8

427,2

723,0

258,2

 

 

 

 

 

 

1.807,6

142/99 3

196,3

760,0

760,0

 

 

 

 

 

 

 

1.716,2

84/00 4

 

 

480,3

1.074,2

537,1

 

 

 

 

 

2.091,7

138/00 5

 

 

20,7

1.001,9

828,1

 

 

 

 

 

1.850,7

36/02 6

 

 

 

1,5

792,0

1.078,6

 

 

 

 

1.872,2

17/03 7

 

 

 

 

9,0

206,0

2.606,6

 

 

 

2.821,6

20/04 8

 

 

 

 

 

120,5

146,6

1.690,6

848,0

 

2.805,7

35/05 9

 

 

 

 

 

 

24,9

36,5

1.469,6

1.293,7

2.824,6

Totale

580,0

1.187,2

1.984,0

2.335,9

2.166,3

1.405,2

2.778,1

1.727,0

2.317,6

1.293,7

17.790,3

Totale al netto del. 70/98 10

196,3

760,0

1.260,9

2.077,7

2.166,3

1.405,2

2.778,1

1.727,0

2.317,6

1.293,7

15.982,7

1     Al netto di accantonamenti, riserve e quote compensative e premiali.

2     La ripartizione regionale delle risorse è stata effettuata con le delibere nn. 52, 106 e 135 del 1999. L’importo è destinato a Completamenti e Studi di fattibilità. La modulazione delle annualità è quella effettuata dalla RGS.

3     Al netto di un accantonamento di 90,4 milioni per premio efficienza efficacia dei programmi e di 1,033 milioni per gara su approfondimenti progetto ponte sullo stretto di Messina (trasferiti al M.LL.PP.).

4     Al netto di 232,4 milioni per quote compensative (87,6) e accantonamenti (144,6). La modulazione delle annualità è quella effettuata dalla RGS.

5     Al netto di 93,8 milioni di quote compensative.

6     Al netto di 18,08 mln. per il sisma nelle Marche ed in Umbria del 1997.

7     Comprende esclusivamente le quote F.3 e F.4.

8     Comprende esclusivamente le quote E.3 e E.4.

9     Comprende esclusivamente le quote D.4 e D.5.

10    Dal totale di 15.982,7 mln. è necessario detrarre 0,779 mln. (relativi allo stanziamento di 1.716,186 mln. della del. 142/99) confluiti sugli SDF finanziati dalla del. 70/98, ottenendo un importo netto di 15.981,9

 

Fonte: dati tratti da Ministero dell’economia e della finanze – DPS: Rapporto annuale 2005

 

 

Le fonti finanziarie di copertura degli Accordi di programma quadro comprendono risorse pubbliche ordinarie, risorse pubbliche aggiuntive per le aree sottoutilizzate (sia comunitarie, comprensive della quota di cofinanziamento nazionale, sia statali, stanziate annualmente dalla legge finanziaria e allocate dal CIPE), e risorse private.

Quasi la metà delle fonti di copertura degli APQ stipulati fino a oggi proviene peraltro da risorse ordinarie statali. Le risorse di carattere aggiuntivo rappresentano circa un terzo di quelle complessive; in particolare, le risorse per le aree sottoutilizzate pesano per circa il 25% del valore totale degli Accordi.

Il complesso delle risorse programmate dagli Accordi di programma quadro al 31 dicembre 2005 (risorse ordinarie dello Stato e delle regioni, Fondo aree sottoutilizzate, Fondi comunitari, nonché risorse private) ammonta a circa 56,7 miliardi di euro, di 14,4 miliardi provenienti dal Fondo aree sottoutilizzate), di cui 32,5 per il Mezzogiorno e 24,2 per le Regioni del Centro-Nord[1].

 

Composizione delle risorse programmate dagli APQ per fonte di finanziamento, anno di stipula e macroarea al 31 dicembre 2005
(valori in milioni di euro)

Anno

Macroarea

Risorse ordinarie

Risorse aggiuntive

Risorse private

Risorse totali

Stato

Regioni ed altri Enti

Fondi Comunitari

Aree sottoutilizz.

 

Centro-Nord

3.747,5

636,6

0,0

54,5

37,6

4.476,2

1999

Mezzogiorno

593,6

384,9

175,4

328,7

197,3

1.679,8

 

Totale

4.341,1

1.021,5

175,4

383,2

234,9

6.156,0

 

Centro-Nord

5.708,0

236,1

30,5

45,5

1.403,2

7.423,3

2000

Mezzogiorno

780,9

108,4

212,5

224,8

14,9

1.341,5

 

Totale

6.489,0

344,5

243,0

270,3

1.418,1

8.764,9

 

Centro-Nord

831,2

482,5

84,6

237,0

68,7

1.704,0

2001

Mezzogiorno

4.238,7

16,3

1.485,5

984,6

45,0

6.770,1

 

Totale

5.069,8

498,8

1.570,2

1.221,6

113,7

8.474,1

 

Centro-Nord

234,9

1.416,8

249,4

261,1

276,3

2.438,5

2002

Mezzogiorno

1.830,3

336,1

1.047,5

1.613,5

418,9

5.246,3

 

Totale

2.065,2

1.752,9

1.296,9

1.874,6

695,2

7.684,8

 

Centro-Nord

561,9

450,0

13,6

468,0

187,1

1.680,5

2003

Mezzogiorno

1.397,2

357,1

1.710,1

3.912,8

1.469,0

8.846,2

 

Totale

1.959,1

807,0

1.723,7

4.380,7

1.656,1

10.526,7

 

Centro-Nord

993,9

738,7

19,7

633,1

2.316,8

4.702,2

2004

Mezzogiorno

642,5

415,6

367,5

1.559,4

275,0

3.260,0

 

Totale

1.636,5

1.154,2

387,2

2.192,5

2.591,9

7.962,2

 

Centro-Nord

246,9

508,6

68,2

837,9

81,3

1.742,9

2005

Mezzogiorno

433,3

424,6

495,4

3.246,0

798,7

5.398,1

 

Totale

680,2

933,2

563,7

4.084,0

880,0

7.141,1

 

Centro-Nord

12.324,3

4.469,2

466,1

2.537,2

4.370,9

24.167,7

1999-2005

Mezzogiorno

9.916,6

2.043,0

5.493,9

11.869,7

3.218,8

32.542,1

 

Totale

22.240,9

6.512,2

5.960,1

14.406,9

7.589,7

56.709,8

 

Fonte: Ministero dell’economia e della finanze – DPS: Rapporto annuale 2005

 

 

Le intese hanno determinato, al 31 dicembre 2005, la stipula di 417 Accordi di programma quadro, di cui 227 nel Centro–Nord e 190 nel Mezzogiorno, per un ammontare di risorse programmate pari a 56,7 miliardi di euro, di cui circa 24,2 miliardi riguardano investimenti fatti nel Centro-Nord e oltre 32,5 miliardi nel Mezzogiorno.

Gli Accordi di programma quadro stipulati dalle regioni del Mezzogiorno, sebbene meno numerosi, hanno attivato, complessivamente, maggiori risorse rispetto a quelli stipulati dalle regioni del Centro-Nord.

Per quanto concerne lo stato di attuazione degli accordi di programma quadro sottoscritti al 31 dicembre 2005, l’attuazione dei programmi di opere pubbliche previste dagli Accordi di Programma Quadro, in termini finanziari, è attestata su un livello pari al 26% del volume totale degli investimenti.

Il livello di attuazione è più avanzato al Centro-Nord, dove il costo realizzato è mediamente il 34% del valore complessivo degli Accordi di Programma Quadro stipulati, mentre al Sud tale percentuale è pari al 20%.

 

Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente ricorso agli Accordi per programmare per attuare investimenti pubblici nelle aree sottoutilizzate.

Alla fine del 2001 il livello delle risorse programmate in APQ si attestava ancora su valori modesti, intorno al 30% delle risorse complessivamente assegnate dal CIPE.

Al fine di accelerare la programmazione di tali risorse il CIPE, con le delibere n. 36/2002, n. 17/2003 e n. 20/2004, ha introdotto regole e incentivi volti ad assicurare nell’ambito degli APQ l’efficienza della spesa, il monitoraggio degli interventi, la coerenza programmatica e la trasparenza nei processi di selezione dei progetti.

Gli effetti di tali innovazioni regolamentari sono stati significativi. Al 31 marzo 2003 ogni regione aveva programmato almeno il 60% delle risorse complessivamente allocate dal CIPE fino al 2001; al 31 dicembre 2003 il 100%.

In particolare, sono state previste risorse premiali – da distribuire nel 2005 – per le regioni che riescono a contenere le necessità di riprogrammazione degli interventi inseriti negli APQ; è stato introdotto un nuovo iter di concertazione tra Amministrazioni regionali e centrali in base al quale procedere ad una più efficiente selezione degli interventi da inserire negli APQ finanziati con le risorse della delibera ed una migliore programmazione degli interventi medesimi.

Sul fronte del monitoraggio degli APQ, sono state varate diverse iniziative: è prevista un’attività semestrale di monitoraggio volta ad accertare, per ciascun intervento, eventuali variazioni nei costi, nei finanziamenti e nei tempi di realizzazione delle singole attività.

In particolare, con la delibera CIPE n. 20/2004 è stato istituito un tavolo di lavoro per il rafforzamento e la semplificazione delle intese istituzionali di programma e gli APQ nonché per il riparto delle risorse premiali. Il documento contenenti gli esiti del tavolo di lavoro è stato trasmesso, nel dicembre 2005, dal Ministero dell’economia alla Conferenza Stato-Regioni, per il parere.

Per un esame dettagliato delle nuove regole, si rimanda al parere della Conferenza Stato-Regioni, del 15 dicembre 2005, in attuazione della delibera CIPE n. 20/2004.

 



[1]     Ministero dell’economia e finanze ”Rapporto annuale 2005” del Dipartimento per le politiche di sviluppo sugli interventi per le aree sottoutilizzate (gennaio 2006).