Le prospettive finanziarie
stabiliscono, in relazione alle priorità politiche da esse individuate, il
quadro delle grandi categorie di spesa del bilancio dell’Unione europea,
indicando il massimale e la composizione
delle spese prevedibili per ogni categoria nell’intero periodo di
riferimento e in ciascuno degli anni in esso ricompresi.
L’adozione delle prospettive finanziarie, che non è espressamente prevista dal
Trattato CE, è operata - a partire dal 1988 - mediante la conclusione di un
accordo interistituzionale tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione.
Le risorse proprie sono i
mezzi di finanziamento dell’Unione. Il Consiglio, deliberando all’unanimità su
proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo,
stabilisce le disposizioni relative al sistema delle risorse proprie della
Comunità di cui raccomanda l’adozione da parte degli Stati membri, in
conformità delle loro rispettive norme costituzionali.
Le prospettive finanziarie e il sistema
di risorse proprie in vigore sono
state adottate per il periodo 2000-2006 e scadono
il 31 dicembre 2006.
Il 4 aprile 2006 Parlamento
europeo, Consiglio e Commissione europea hanno raggiunto un accordo sulle prospettive
finanziarie e sulle risorse proprie 2007-2013. al termine di un negoziato
complesso, caratterizzato da forti divergenze tra istituzioni europee e
soprattutto tra Stati membri in merito al volume complessivo del bilancio
dell’UE, nonché alle priorità politiche e ai relativi stanziamenti. L’intesa
dovrà ora essere trasfusa in un accordo
interistituzionale approvato formalmente dalle tre istituzioni.
Il Comitato dei
Rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’UE (Coreper)
ha raggiunto il 12 aprile, sulla base dell’intesa raggiunta il 4 aprile, un
accordo di principio che sarà adottato dal Consiglio dell’UE senza dibattito in
una delle sue prossime riunioni. La
Commissione per i bilanci del Parlamento europeo ha approvato il 24 aprile 2006
una relazione e una proposta di risoluzione con la quale si propone di
approvare l’accordo dell 4 aprile. La proposta di
risoluzione sarà esaminata dall’Assemblea il 17 maggio 2006.
Sulla base
dell'accordo raggiunto il 4 aprile 2006,
il massimale medio delle spese dell’UE per il 2007-2013 è fissato all’1,048% del reddito nazionale lordo (RNL)
europeo in stanziamenti di impegno (pari a 864,316 miliardi di euro) e all' 1 % in stanziamenti di pagamento (pari a 820,780 miliardi di euro).
L’accordo prevede, inoltre, una clausola di riesame – volta a consentire
una verifica, alla fine del 2009, del funzionamento delle
prospettive finanziarie da parte della Commissione europea, cui dovrà essere associato il Parlamento europeo (che
sarà rinnovato a seguito delle elezioni europee previste per il giugno del 2009).
L'accordo stabilisce, infine:
·
l’aumento di 2,5 miliardi di euro, al di fuori del massimale delle prospettive
finanziarie, delle riserve del fondo di garanzia della Banca europea
per gli investimenti finalizzato a sostenere interventi nel settore della ricerca
e sviluppo, reti transeuropee e piccole e medie
imprese;
·
una maggiore responsabilizzazione
degli Stati membri nella gestione dei fondi comunitari;
·
il miglioramento dell'esecuzione dei
programmi e del bilancio UE attraverso l’inclusione di appositi principi nel
regolamento finanziario.
Il Consiglio
europeo del 15-16 dicembre 2005, dopo un lungo negoziato sulle proposte
presentate dalla Commissione nel febbraio 2004, aveva raggiunto un compromesso
tra gli Stati membri sul nuovo quadro finanziario e sul sistema di risorse proprie dell’Unione europea per il periodo
2007-2013. Il 18 gennaio 2006 il Parlamento
europeo aveva però respinto l’accordo definito dal
Consiglio europeo, ribadendo la
propria posizione negoziale precedentemente affermata in una risoluzione dell'8
giugno 2005.
L’intesa raggiunta il 4 aprile ha modificato il compromesso definito dal Consiglio europeo di dicembre 2005, prevedendo in particolare:
·
l’innalzamento del massimale complessivo di spesa delle prospettive finanziarie di
circa 2 miliardi di euro (da 862,36
a 864,316 in impegni);
·
lo spostamento, all’interno delle prospettive finanziarie, di stanziamenti a favore di settori relativi all’agenda di Lisbona
pari a circa 2 miliardi di euro.
|
Totale
2007-2013 (mld di euro in stanziamenti di impegno) |
Accordo
definitivo |
864,316 |
% RNL |
1,048% |
Consiglio
europeo |
862.363 |
% RNL |
1,045% |
Proposta
Commissione |
1.025.035 |
% RNL |
1,24% |
Posizione Parlamento |
974.839 |
% RNL |
1,18% |
Sulla base dell’accordo raggiunto il 4
aprile la ripartizione degli stanziamenti
di impegno tra le varie rubriche per il periodo 2007-2013 dovrebbe essere
la seguente:
ACCORDO
FINALE SULLE PROSPETTIVE FINANZIARIE 2007-2013 |
|
Rubrica |
Stanziamenti in miliardi di euro |
Rubrica 1A: competitività
per la crescita e l'occupazione |
74, 098 |
Rubrica 1B: coesione per
la crescita |
308,041 |
Rubrica 2: conservazione e gestione delle risorse
naturali (comprese le spese agricole). |
371,344 |
Rubrica 3A: libertà, sicurezza e giustizia. |
6,630 |
Rubrica 3B: cittadinanza |
4,140 |
Rubrica 4: l'UE come partner mondiale |
49,463 |
Rubrica 5: amministrazione |
49,800 |
Rubrica 6: compensazioni |
0,800 |
Totale |
864,316 |
La
Camera dei deputati ha seguito attivamente e costantemente il negoziato sulle
prospettive finanziarie 2007-2013, attraverso diversi strumenti e procedure.
In particolare, le Commissioni V e XIV hanno svolto a
partire da marzo 2004 un’indagine conoscitiva sulle prospettive finanziarie e
sulla politica di coesione, nell'ambito della quale sono stati auditi, tra gli altri, il Ministro degli esteri e il Vice
ministro dell'economia e delle finanze, gli europarlamentari
italiani membri della Commissione temporanea per le prospettive finanziarie e
il Commissario europeo responsabile per la politica regionale Hübner.
Specifici impegni
al Governo in merito al negoziato sulle prospettive finanziarie sono inoltre
contenuti nelle risoluzioni approvate
dalla Camera a in esito all’esame delle relazioni sulla partecipazione
dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2003 e per l’anno 2004, nonché nella risoluzione approvata a
conclusione dell’esame del programma di lavoro per il 2005 della Commissione
europea e del programma operativo annuale per il 2005 del Consiglio.
Le questioni relative
alle prospettive finanziarie 2007-2013 hanno inoltre costituito oggetto di
approfondimento nell’ambito di riunioni ed incontri interparlamentari cui hanno
partecipato delegazioni della Camera dei deputati.
Il 14 luglio 2004 la Commissione ha presentato un pacchetto
di cinque proposte relative al rinnovo del quadro legislativo per la riforma della politica di coesione nel
periodo di programmazione 2007-2013:
·
una
proposta di regolamento generale recante norme e principi comuni applicabili al
Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale e al Fondo di coesione
(COM(2004)492, procedura di parere conforme);
·
una
proposta di regolamento sul Fondo
europeo di sviluppo regionale (FEDER) (COM(2004)495, procedura di
codecisione);
·
una
proposta di regolamento sul Fondo
sociale europeo (FSE) (COM(2004)493, procedura di codecisione); (a seguto
degli emendamenti adottati dal Parlamento europeo il 6 luglio 2005, la
Commissione ha presentato una proposta
modificata il 17 ottobre 2005 (COM(2005)523):
·
una
proposta di regolamento sul Fondo di coesione (COM(2004)494,
procedura di consultazione);
·
una
proposta di regolamento che istituisce un nuovo strumento giuridico denominato gruppo europeo di cooperazione
transfrontaliera (GECT) (COM(2004)496, procedura di codecisione); il 7
marzo 2006 la Commissione ha presentato una proposta modificata (COM(2006)94).
Le proposte prospettano la concentrazione degli interventi
strutturali sui seguenti tre nuovi
obiettivi:
·
Convergenza.
Tale obiettivo riguarderebbe in primo luogo gli Stati membri e le regioni meno
sviluppate in cui il PIL per abitante, calcolato in base ai dati dell’ultimo
triennio, è inferiore al 75% delle media comunitaria (per l’Italia, a tale
titolo, rientrerebbero nell’obiettivo, la Campania, la Puglia, la Calabria e la
Sicilia); in secondo luogo e in via transitoria l’obiettivo riguarderà le
regioni c.d. "ad effetto statistico” il cui PIL sarebbe stato inferiore al
75% delle media comunitaria calcolata su 15 Stati membri e non lo è invece nel
calcolo su 25 Stati membri ( per l’Italia vi rientrerebbe la Basilicata).
·
Competitività e occupazione regionale. Tale obiettivo è volto a rafforzare la competitività
in tutte le regioni non ricompresse nell’obiettivo “Convergenza” e nelle
regioni che nel 2006 rientrano
nell’attuale obiettivo 1 in via transitoria (per l’Italia la Sardegna).
·
Cooperazione territoriale.
Il 6 luglio 2005, il
Parlamento europeo ha esaminato in prima lettura il pacchetto di proposte ed ha
adottato, sulla proposta di regolamento generale (COM(2004)492), che segue la
procedura di parere conforme, una risoluzione interlocutoria con la quale
indica alcuni aspetti ed obiettivi di cui tenere conto nella prosecuzione
dell’esame.
I profili di carattere
finanziario relativi alla riforma della politica di coesione hanno costituito
un aspetto particolarmente delicato e conflittuale del negoziato sul quadro
finanziario 2007-2013 sul quale Parlamento europeo, Consiglio e Commissione
hanno raggiunto un'intesa il 4 aprile 2006.
L'intesa in questione ha fissato un massimale
complessivo degli stanziamenti di impegno destinati alla politica di coesione
pari a 308,041 miliardi di euro.
Il Parlamento europeo riprenderà
l’esame della proposta di regolamento generale e della proposta di regolamento
istitutiva del Fondo di coesione il 13 giugno 2006.
Il Consiglio ha
esaminato le quattro proposte nella riunione del 14 novembre 2005, raggiungendo
un accordo politico parziale, in
quanto gli aspetti di bilancio sono stati esclusi in attesa dei risultati del
negoziato sul futuro quadro finanziario comunitario.