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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo 11 - A.C. 1746-bis)
NICOLA BONO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLA BONO. La ringrazio, signor Presidente.
Ieri sera, abbiamo iniziato la seduta con venti minuti di ritardo; l'onorevole La Malfa ha giustamente contestato che non fosse stato rispettato l'orario fissato per la ripresa dei lavori ed il Presidente Bertinotti ha quindi dichiarato che il caso non avrebbe costituito precedente. Invece, non soltanto il precedente è stato costituito, ma si è altresì rafforzato, dal momento che noi riprendiamo la seduta con un'ora e quindici minuti di ritardo rispetto all'orario stabilito.Pag. 43
Più grave ancora è poi che del rinvio dell'orario fissato per la ripresa in un primo momento sia stata data notizia soltanto attraverso il monitor presente in Transatlantico, sicché chi era seduto sui banchi dell'aula - ed eravamo in molti ad aspettare che iniziasse la seduta - nulla ha saputo. Dunque, Presidente, ritengo che il rispetto nei confronti dei parlamentari si manifesti anche attraverso atti formali di elementare buona educazione. Soltanto alle ore 15,40 l'aula è stata informata di un ulteriore rinvio alle ore 16, ma anche in tal caso è seguito un ulteriore slittamento. Le chiedo dunque, Presidente, anzitutto le ragioni di questi strani ritardi e quindi, atteso che non avrebbero dovuto essersi costituiti dei precedenti in ordine ai ritardi, le ragioni per le quali si siano verificati tali ulteriori manifestazioni di mancanza di rispetto nei confronti dell'Assemblea e soprattutto non si sia tenuto conto del più elementare criterio di buona educazione di informare l'aula dello slittamento dei nostri lavori.
PRESIDENTE. La ringrazio. Anche in altre occasioni, per rinvii di questa durata, sono state disposte forme di informativa analoghe a quelle cui si è fatto ricorso oggi; il ritardo è dovuto esclusivamente al prolungarsi di importanti lavori dell'Ufficio di Presidenza.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, ieri sera in aula è sorta una questione relativamente ad alcune coperture, che erano state attinte impropriamente e, a dire dello stesso Governo, transitoriamente dal FAS. La questione ha alimentato un dibattito, le cui risultanze non possono assolutamente essere eluse; noi non riusciamo a comprendere, in questa maniera assolutamente disordinata di procedere, quando e come sarà trattata la questione del Sud, del Mezzogiorno d'Italia, delle regioni d'Italia comprese nell'Obiettivo 1.
In queste giornate abbiamo visto transitare nell'aula di Montecitorio ed in Transatlantico, quasi fosse un turista per caso, il viceministro D'Antoni; per dire la verità, era qui presente prima che fosse esaminata la proposta emendativa del collega Giorgetti due giorni fa, ma poi è uscito quando la proposta è stata esaminata e «regolarmente» respinta dalla Camera. Abbiamo inoltre constatato come anche nella mattinata di oggi, allorquando qualche collega ha sollevato la questione, egli, presente in aula, non abbia fatto né parola né cenno alcuno.
Vorremmo però cercare di capire se, come e quando tale vicenda sarà definitivamente affrontata e trattata. Tra l'altro, come sappiamo tutti e come sa l'intero paese, si va ormai velocemente verso la posizione della questione di fiducia; ebbene, su un tema così fondante e fondamentale - non soltanto per il Mezzogiorno d'Italia e per gli equilibri politici, ma anche per tutto il paese - non vorremmo che la strategia del Governo consistesse in un continuo rinvio, volto proprio a non assumersi politicamente le relative responsabilità e così a non affrontare la questione nella sede propria, ovvero nell'aula parlamentare.
PRESIDENTE. Onorevole Marinello, la Presidenza può solo chiedere che il Governo, se lo ritiene, intervenga per specificare meglio i termini della questione ai fini di un'ulteriore informazione. Altrimenti, non ritenendo così il Governo, dobbiamo proseguire nel nostro esame.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, non voglio fare un riepilogo del problema sollevato durante la giornata di ieri. Ricordo al vicepresidente Sereni che in serata era stata data assicurazione, come nel pomeriggio aveva fatto il relatore Ventura, sullo svolgimento nella giornata di oggi o al massimo di domani di una sessione dedicata ai temi del FAS, del Mezzogiorno, Pag. 44del miliardo di euro tolto al bilancio della regione Sicilia e dello sviluppo. Tale impegno era stato preso e chiedo al Presidente della Commissione bilancio se sia possibile confermare quello che ieri sera ho definito un «impegno fantasma». Chiedo quindi quando ci sarà la conferma di questo impegno e della disponibilità, annunciata dal sottosegretario Letta, sulla presenza del ministro Padoa Schioppa o del ministro Bersani per potere proseguire questi lavori ed organizzare anche quelli della sessione, su cui avevamo avuto assicurazioni da parte della maggioranza e dell'opposizione. Chiedo in sostanza al Presidente della Commissione bilancio se siano stati definiti i tempi, il luogo, le modalità e quale sarà il ministro presente alla sessione ed eventualmente di comunicarlo all'aula. Infatti, siamo interessati a prepararci a quella sessione, invece che continuare ad avanzare una richiesta finora inevasa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartiani. Se intende intervenire sullo stesso argomento, forse è opportuno che egli prenda la parola per poi acquisire l'opinione della Commissione.
Prego, onorevole Quartiani, ha facoltà di parlare.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, la ringrazio, ma vorrei passare al merito dell'emendamento e riprendere il dibattito da dove lo avevamo lasciato prima di interrompere la seduta.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, vorrei rispondere all'onorevole Volontè, che chiedeva se fossero stati definiti i luoghi e il tempo dell'incontro con il ministro Bersani. Ovviamente, è pleonastico dirlo, il luogo sarà quest'aula. Per quanto riguarda i tempi, abbiamo contattato il ministro Bersani ed ora si tratta di mettere semplicemente a punto i dettagli, perché il ministro deve far conciliare tale impegno con altri che aveva assunto. Verosimilmente domani in mattinata il ministro sarà presente in aula: sto utilizzando una forma dubitativa soltanto perché stiamo ancora perfezionando i dettagli. Tale presenza dovrebbe essere prevista per la tarda mattinata, al massimo per le ore 12. Non appena ne sarò a conoscenza, magari entro la giornata di oggi, lo comunicherò e definiremo anche il tempo, che ci consentirà di approfondire le questioni sollevate.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saglia 11.45, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 461
Votanti 457
Astenuti 4
Maggioranza 229
Hanno votato sì 205
Hanno votato no 252).
Prendo atto che l'onorevole Adolfo non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
ROBERTO VILLETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, ieri e questa mattina il gruppo della Rosa nel Pugno ha costantemente espresso voto di astensione. Lo scopo di questo nostro atteggiamento non era di tipo politico, ma unicamente rivolto a segnalare un problema di grande rilevanza come quello della ricerca e dell'università. Noi, come - penso - l'intero centrosinistra, Pag. 45consideriamo la ricerca e l'università come il futuro del paese. Ieri è stato annunciato l'impegno del Governo ad incrementare le risorse per la ricerca e per l'università per 100 milioni di euro. Nella maggioranza si è manifestato un impegno per compiere un ulteriore sforzo in questi settori chiave del nostro Paese.
Ho letto sulle agenzie una dichiarazione del vicepresidente del gruppo dell'Ulivo, l'onorevole Marina Sereni, che era molto impegnata su questo tema così rilevante. Noi abbiamo voluto riportare in quest'aula la voce e le preoccupazioni del mondo della ricerca e di quello dell'università.
È un tema che non appartiene ad un gruppo politico, ma che deve essere dominante nella discussione del Parlamento e sul quale è necessario che il centrosinistra dia un vero e proprio segnale di novità. Ci siamo anche impegnati perché da parte del Governo fosse approvato prima del 15 novembre un decreto collegato alla legge finanziaria sui temi dell'Agenda europea di Lisbona - tanto osannata, ma così poco praticata - che avrebbe dovuto fare dell'Europa l'area di maggiore eccellenza. Questa nostra richiesta non è stata accolta, ma questo non significa che su questo terreno il Governo non possa muoversi con decisione.
Vedete, la ricerca non ha la forza di tante categorie sociali. Da questo punto di vista, anzi, ha una possibilità di pressione esigua sul Parlamento. Tante volte ci troviamo a discutere emendamenti su qualche questione di categoria e il Governo e l'opposizione del momento, ovviamente, fanno a gara nel soddisfare queste esigenze. Non è così per la ricerca e per l'università. Tuttavia, di fronte a questo atto che abbiamo compiuto ho visto all'interno del centrosinistra una presa di consapevolezza di un impegno, che già lo stesso centrosinistra aveva preso e fatto proprio in campagna elettorale. Dunque, ritengo che questo nostro atto di impegno politico sia servito. Sapevamo bene che con questo atto politico non avremmo messo in crisi la maggioranza: non puntavamo a destabilizzare il Governo, ma soltanto a compiere un atto dimostrativo.
Visto che ho cinque minuti, voglio aggiungere soltanto un concetto alla fine di questa mia dichiarazione. Ho visto da banchi del centrosinistra qualche critica pungente, fuori posto e inadatta. Infatti, ognuno ha un suo comportamento politico. Non voglio polemizzare, ma ricordo una frase di Nenni, il quale affermava che «c'è sempre un puro più puro che ti epura». Nel corso di questi lavori parlamentari abbiamo mantenuto un impegno di lealtà nel centrosinistra e abbiamo alle spalle una tradizione, che molti di coloro che ci hanno criticato dovrebbero invidiarci. Da questo momento, continueremo a seguire in sintonia l'atteggiamento del relatore e del Governo (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
ALBA SASSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBA SASSO. Ringrazio l'onorevole Villetti per aver segnalato in questo momento il recupero dei fondi per l'università e per la ricerca. È in questa direzione che ha lavorato anche la VII Commissione fin dall'inizio del dibattito sulla finanziaria, quando aveva rilevato come l'università e la ricerca fossero state penalizzate non solo dal decreto sulle liberalizzazioni per il taglio ai consumi intermedi, ma anche con riferimento ai fondi per la ricerca. Il taglio ai fondi dei ministeri, infatti, andava a penalizzare gli enti di ricerca.
Quindi, credo sia stato uno sforzo di tutta l'Unione, e in particolare del ministro Mussi, quello di riuscire a porre nell'agenda politica il tema delle risorse per l'università e la ricerca.
Ma il problema è più complesso e riguarda non soltanto le risorse, ma anche le riforme di questi settori. Già nel decreto in materia fiscale il ministro Mussi aveva proposto - ed è stata approvata - un'agenzia di valutazione sulla produttività e sulla qualità del sistema universitario.Pag. 46
Credo che questa sia la misura giusta per rispondere ad una campagna di stampa che continua a rappresentare il mondo della ricerca, dell'università e della scuola come settori improduttivi che non vogliono cambiare e non vogliono migliorare la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. È presente in tribuna una classe della scuola media statale «Giovanni Bovio» di Trani. La Presidenza e l'Assemblea rivolgono un saluto (Applausi).
LUCIO BARANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, intervengo per comunicare che, anche noi, da ieri, avevamo cominciato un'astensione solidale con la Rosa nel Pugno, per sostenere tale momento nella battaglia a favore dell'università e della ricerca.
Nell'apprendere che, finalmente, hanno ottenuto l'assicurazione (ne gioiamo) che ci saranno finanziamenti per l'università e la ricerca, anche noi, ovviamente, ritorniamo sui nostri passi ed iniziamo a votare contro questa manovra economica, che non è equa e che non porta allo sviluppo.
L'unico risanamento riguarda le casse dello Stato contro le tasche dei cittadini. Quindi, ritorniamo alla decisione iniziale.
PRESIDENTE. L'intervento dell'onorevole Villetti si è articolato in realtà come una dichiarazione di voto.
Il mio suggerimento è quello di riprendere l'esame dell'emendamento Fugatti 11.47, sul quale avevano chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garagnani e l'onorevole D'Agrò.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garagnani. Ne ha facoltà.
FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, la collega Sasso si è ricollegata all'intervento dell'onorevole Villetti, facendo affermazioni più o meno condivisibili, ma sicuramente collegate alle osservazioni dall'onorevole Villetti.
Vorrei precisare che questa ritrovata armonia all'interno della coalizione per il reperimento di ulteriori fondi per la ricerca non può prescindere da una valutazione di fondo, ossia che la situazione di crisi dell'università italiana non è stata assolutamente risolta da questo Governo con le sue prime iniziative, né è stato affrontato il problema della qualità dell'immissione dei docenti.
Credo di dover ribadire quanto ha compiuto il Governo precedente a proposito del concorso unico a livello nazionale e di un'ulteriore rivalutazione dei criteri per l'immissione in ruolo dei docenti, degli aiuti e degli assistenti.
Non possiamo affrontare il tema della ricerca, che ci trova solidali, senza affrontare l'argomento di fondo, ossia quello della diversificazione dell'intervento dello Stato in una materia così importante quale quella dell'università, della ricerca scientifica e della riforma della scuola secondaria.
Fino a che vi sarà il monopolio statale in questi settori, la spesa globale che graverà sullo Stato, pari a circa il 96,97 per cento del bilancio del Ministero della pubblica istruzione, impedirà ogni seria ricerca di fonti alternative di finanziamento per la ricerca scientifica ed universitaria.
Credo che mai come in questo momento si imponga la necessità di una rivisitazione di tali meccanismi. Non basta aver allocato alcune risorse ed avere reperito alcuni finanziamenti senza porsi il problema del perché l'università italiana si trova costantemente alle prese con tali problemi. Vi sono migliaia di insegnamenti a livello universitario con un solo studente o poco più. Dunque, si impone un processo di razionalizzazione, di scelta, di graduazione del livello di intervento dello Stato a favore del corpo docente.
Non sono soddisfatto come il collega Villetti perché i problemi permangono. Al di là della panacea trovata per ricomporre una coalizione particolarmente eterogenea Pag. 47anche in una materia delicata come questa, i problemi gravi dell'università denunciati dai rettori permangono tutti nella loro intatta gravità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Questo è il secondo intervento fuori tema. Hanno chiesto di parlare anche gli onorevoli D'Agrò e Mario Pepe. La preghiera è davvero...
MARIO PEPE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO PEPE. Signor Presidente, vorrei pregarla di delegare i deputati segretari a controllare le tessere di votazione, soprattutto nell'ala sinistra dell'emiciclo.
FRANCESCO PIRO. Perché, in quella destra no?
MARIO PEPE. Vedo che i segretari non sono in aula. Posso farlo io questo lavoro, signor Presidente (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Comunisti Italiani)...
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la Presidenza è certa che, iniziando le votazioni, vi sarà il massimo della correttezza in aula.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, c'è ipocrisia nell'azione del gruppo de La Rosa nel Pugno relativamente alla decisione astenersi. Rispetto al recupero sui tagli, di fatto, vi sono ancora circa 70 milioni da recuperare nella ricerca. Vorrei soltanto ricordare che nella scorsa legislatura su questo tema siamo stati inchiodati per giorni e diffamati perché avevamo messo a nudo i limiti dell'università e dei centri di ricerca italiani. Se questi non sono provvedimenti spot per ricompattare una maggioranza che non c'è più, non so proprio cosa dire.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Filipponio Tatarella. Ne ha facoltà.
ANGELA FILIPPONIO TATARELLA. Signor Presidente, vorrei dire che è falso che si sia fatta una vera correzione sull'università: 100 milioni di euro non compensano affatto il minimo indispensabile per il fondo di finanziamento ordinario, non straordinario. Il discorso è molto lungo e io ho poco tempo a disposizione. Vorrei dire che, con riguardo alla decantata agenzia, non vedo tutta questa rivoluzione, se non quella di aver eliminato due agenzie che, a detta del ministro Mussi, funzionavano ed averle sostituite con questa. Non so quale sia il guadagno per l'università e non so cosa dovrebbe valutare, visto che all'università nulla è stato dato.
ELIO VITO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, anche se apprezzo la sua responsabilità istituzionale, credo che non possiamo procedere alle votazioni in assenza dei segretari di Presidenza.
So che ci sono tanti segretari, tutti impegnati, soprattutto quelli della maggioranza, nella nobile missione di «salvare» il compagno Caruso nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, però essi hanno anche il dovere istituzionale di assicurare la regolarità delle votazioni dell'Assemblea.
Il regolamento prevede la presenza obbligatoria di due segretari di Presidenza e credo, Presidente, che non possiamo procedere alle votazioni in loro assenza.
PRESIDENTE. Non essendovi altri interventi sull'emendamento Fugatti 11.47, dovremmo ora passare ai voti. L'ipotesi che avevo avanzato era quella di un voto ispirato al senso di responsabilità di tutti noi. I segretari sono impegnati nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, che sta per terminare ma, se lei insiste nella sua Pag. 48richiesta, è necessario sospendere i lavori in attesa della conclusione di tale riunione.
ANTONELLO FALOMI. Si può anche sospendere la riunione dell'Ufficio di Presidenza!
PRESIDENTE. Ciò non è nella nostra possibilità. Da parte mia, posso solo rappresentare al Presidente della Camera la situazione che si sta manifestando in questi termini in aula.
Sospendo quindi la seduta in attesa della conclusione della riunione dell'Ufficio di Presidenza.
La seduta, sospesa alle 16,40, è ripresa alle 17.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
PRESIDENTE. Invito i colleghi a prendere posto in aula.
Dobbiamo procedere alla votazione dell'emendamento Fugatti 11.47.
Se nessuno chiede di parlare...
ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, capisco che lei debba mettere in votazione l'emendamento Fugatti 11.47; però, dato che vi è stata una sospensione improvvisa dei lavori senza che si sia stabilito esattamente quando la seduta sarebbe ripresa, la pregherei di pazientare il tempo necessario per permettere ai colleghi di rientrare in aula. Essendo infatti la seduta sospesa, i colleghi erano ben autorizzati ad uscire nella sala antistante. La pregherei quindi di pazientare qualche minuto. La ringrazio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.
FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, veramente...
PRESIDENTE. Mi correggo: l'onorevole Evangelisti non interviene a titolo personale. Prego, ha facoltà di parlare.
FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, non è affatto in discussione il modo corretto, egregio ed autorevole con cui lei presiede i lavori dell'Assemblea. Mi permetto solamente di chiedere di verificare se gli Uffici siano stati attivati per segnalare ai deputati all'esterno l'imminenza di votazioni in Assemblea con il sistema elettronico.
PRESIDENTE. Onorevole Evangelisti, gli Uffici mi confermano che i colleghi sono stati avvertiti della ripresa della seduta. Io avrei comunque atteso il rientro dei deputati in aula prima di chiudere la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fugatti 11.47, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 487
Maggioranza 244
Hanno votato sì 221
Hanno votato no 266).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Osvaldo Napoli 11.48. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, l'emendamento presentato da me rafforza gli strumenti a disposizione degli enti locali e delle regioni per il controllo degli adempimenti tributari, anche in chiave di supporto alla partecipazione all'accertamento dei tributi erariali. Viene inoltre Pag. 49colmata la asimmetria non giustificata circa i poteri a disposizione dei diversi soggetti preposti alla gestione della riscossione coattiva a norma delle leggi vigenti. In particolare, l'articolo 35, commi 25 e 26, del decreto-legge n. 223 del 2006, attribuisce ai dipendenti di Riscossione S.p.a. e delle società da questa partecipate, ai soli fini della riscossione mediante ruolo, alcune facoltà dirette ad agevolare le attività di riscossione medesime. Poiché Riscossione S.p.a. e soprattutto le società dalla stessa partecipate agiscono sul mercato della gestione dei servizi di liquidazione ed accertamento, nonché di riscossione delle entrate degli enti locali in regime di concorrenza, esigenze di parità di trattamento e di non discriminazione impongono che le stesse facoltà siano attribuite agli enti locali stessi ed ai soggetti diversi da questi incaricati a norma delle leggi vigenti, cioè equiparare tali soggetti agli enti locali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Osvaldo Napoli 11.48, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 501
Votanti 499
Astenuti 2
Maggioranza 250
Hanno votato sì 227
Hanno votato no 272).
Ricordo che l'emendamento Osvaldo Napoli 11.49 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 506
Maggioranza 254
Hanno votato sì 280
Hanno votato no 226).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 11.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 503
Votanti 500
Astenuti 3
Maggioranza 251
Hanno votato sì 234
Hanno votato no 266).
Prendo atto che gli onorevoli Buontempo e Borghesi non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 11.02.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, con questo articolo aggiuntivo si ritiene necessario eliminare il termine «esclusivamente» dal testo in esame, in quanto oltre a limitare notevolmente la portata della revisione normativa intrapresa, l'attuale formulazione introduce di fatto il concetto di attività economica a carattere parzialmente commerciale, sostanzialmente non dimostrabile né opponibile sulla base di fatti certi. Non appare nemmeno sufficiente che il comune, o qualsiasi altro ente impositore, dimostri, in sede di accertamento, l'uso largamente prevalente ai fini commerciali dell'immobile, con la conseguenza che permane invariato il rischio di evidente lesione dei principi di Pag. 50pari trattamento fiscale di attività a medesimo contenuto economico, paventato a proposito della formulazione introdotta nella precedente legislatura.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 11.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 510
Maggioranza 256
Hanno votato sì 235
Hanno votato no 275).
Prendo atto che l'onorevole Lion non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Prendo atto altresì che l'onorevole Buontempo non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 11.03.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, al comma 1 sono riportati diversi interventi di semplificazione nella disciplina del prelievo. In particolare, con la lettera a) viene abolito il riferimento alla rendita presunta, ormai ingiustificato in quanto l'autodichiarazione Docfa (documenti informatico-catastali) è il veicolo generale di prima attribuzione di rendita a cura degli stessi titolari. Viene inoltre esplicitata, nella lettera b), la coincidenza tra dimora abituale e residenza anagrafica, che corrisponde alla definizione del Codice civile, e comunque può essere contraddetta sulla base di fatti certi dal cittadino in qualsiasi momento della gestione tributaria.
La forte riduzione del potere d'acquisto delle retribuzioni, registrata in questi ultimi anni in concomitanza con l'introduzione dell'euro, ha reso evidente la necessità di ricalibrare le agevolazioni e l'imposizione sulla base di valori reali e non più solo nominali, consentendo almeno in parte, per quelle che sono le competenze dell'ente locale, di avere strumenti normativi per venire incontro all'evidente necessità sociale di aumentare le soglie del beneficio.
L'ampliamento della facoltà di manovra sulle deduzioni e detrazioni d'imposta permette ai comuni una più marcata personalizzazione dell'imposizione locale, in grado di meglio tener conto della situazione dei soggetti debitori, nonché una maggiore capacità di adeguamento delle agevolazioni alla mutevole situazione sociale. Le disposizioni sui versamenti dell'imposta sono armonizzate con le previsioni già inserite nel decreto Bersani.
Nell'ottica di semplificazione dei rapporti con i contribuenti, la norma introduce il differimento del versamento dell'imposta da parte degli eredi in caso di decesso del soggetto passivo, analogamente a quanto previsto per gli altri tributi, in tal modo colmando una lacuna propria dell'ordinamento dell'ICI. Inoltre, sono espressamente considerati validi i versamenti tempestivamente eseguiti a comune diverso da quello competente, adottando il principio di semplificazione e di riconoscimento della buona fede nei rapporti con il contribuente dettato dalla legge n. 212 del 2000. Le disposizioni (ormai obsolete) sugli scambi informativi sono snellite e rinnovate. Infine, i termini per il versamento di quote richieste con avvisi di accertamento sono uniformati a 60 giorni, come da sempre accade per la generalità dei tributi e le altre entrate locali e statali.
Con il comma 2, viene integrata la norma del cosiddetto decreto Bersani relativa all'attuazione dell'abolizione dell'obbligo di dichiarazione e comunicazione dell'ICI: è necessario armonizzare le esigenze residue di mantenimento dell'obbligo di dichiarazione, opportunamente uniformate su tutto il territorio nazionale, in quanto il nuovo sistema di circolazione delle informazioni catastali potrebbe non Pag. 51essere applicabile a taluni casi di trasferimento di proprietà o di revisione delle caratteristiche immobiliari con la dovuta tempestività. Con tale misura, gli uffici comunali eliminerebbero un carico di ore lavorative che potrebbero essere destinate ad altre attività, con vero vantaggio per l'efficienza degli uffici medesimi. Grazie, signor Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Osvaldo Napoli.
Saluto la delegazione di cittadini italo-americani presente in tribuna e guidata dal signor Joseph Sciame, già presidente dell'associazione Sons of Italy in America (Applausi).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 11.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 508
Maggioranza 255
Hanno votato sì 235
Hanno votato no 273).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sui subemendamenti presentati all'articolo aggiuntivo 11.0600 della Commissione.
Avverto che non saranno posti in votazione i subemendamenti Baldelli 0.11.0600.9, 0.11.0600.10 e 0.11.0600.12, in quanto aventi carattere formale. Tali proposte emendative potranno essere prese in considerazione ai fini del coordinamento formale del testo.
Onorevole relatore, prego, ha facoltà di parlare.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, il parere della Commissione è contrario su tutti i subemendamenti presentati all'articolo aggiuntivo 11.0600 della Commissione. Raccomando, ovviamente, l'approvazione dell'articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, nella giornata di ieri, avevamo sollecitato l'esame dell'articolo aggiuntivo Giudice 10.01, chiedendo, peraltro, che esso fosse riferito al comma 22 dell'articolo 11. Ciò non è avvenuto, né abbiamo aperto una discussione su un argomento che ha molto interessato anche il Comitato dei nove stamani.
Vorrei capire come si voglia procedere in relazione a tale argomento (se lo si voglia trattare ora oppure in seguito). Per la verità, come ho detto, l'articolo aggiuntivo in parola andava riferito ai commi 22 e seguenti dell'articolo 11, ma non ne abbiamo trovato traccia.
PRESIDENTE. Onorevole relatore, la invito ad esprimere il parere della Commissione sull'articolo aggiuntivo Giudice 10.01, accantonato nella seduta di ieri.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, riterrei opportuno che si esaminassero ora l'articolo aggiuntivo 11.0600 della Commissione ed i relativi subemendamenti, per poi riprendere l'esame dell'articolo aggiuntivo accantonato.
PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che, della serie di subemendamenti a scalare da Leone 0.11.0600.8 a Leone 0.11.0600.4, porrò in votazione il primo, il terzo e l'ultimo.
Passiamo ai voti.Pag. 52
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 513
Maggioranza 257
Hanno votato sì 240
Hanno votato no 273).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 509
Maggioranza 255
Hanno votato sì 237
Hanno votato no 272).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 508
Astenuti 1
Maggioranza 255
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 272).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Baldelli 0.11.0600.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 518
Votanti 501
Astenuti 17
Maggioranza 251
Hanno votato sì 223
Hanno votato no 278).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.14, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 520
Votanti 501
Astenuti 19
Maggioranza 251
Hanno votato sì 225
Hanno votato no 276).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 508
Votanti 492
Astenuti 16
Maggioranza 247
Hanno votato sì 220
Hanno votato no 272).Pag. 53
Prendo atto che il deputato Fitto non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.16, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 522
Votanti 503
Astenuti 19
Maggioranza 252
Hanno votato sì 225
Hanno votato no 278).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 528
Votanti 509
Astenuti 19
Maggioranza 255
Hanno votato sì 225
Hanno votato no 284).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.18, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 528
Votanti 507
Astenuti 21
Maggioranza 254
Hanno votato sì 225
Hanno votato no 282).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 522
Votanti 500
Astenuti 22
Maggioranza 251
Hanno votato sì 222
Hanno votato no 278).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 519
Votanti 498
Astenuti 21
Maggioranza 250
Hanno votato sì 222
Hanno votato no 276).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 54
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 520
Votanti 501
Astenuti 19
Maggioranza 251
Hanno votato sì 221
Hanno votato no 280).
Prendo atto che il deputato Vichi non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 520
Votanti 501
Astenuti 19
Maggioranza 251
Hanno votato sì 220
Hanno votato no 281).
Prendo atto che il deputato Vichi non è riuscito a votare.
Avverto che della serie di subemendamenti a scalare da Mario Pepe 0.11.0600.23 a Mario Pepe 0.11.0600.24 porrò in votazione il primo, l'intermedio e l'ultimo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mario Pepe 0.11.0600.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 526
Votanti 521
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 241
Hanno votato no 280).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mario Pepe 0.11.0600.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 527
Votanti 525
Astenuti 2
Maggioranza 263
Hanno votato sì 245
Hanno votato no 280).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mario Pepe 0.11.0600.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 527
Votanti 524
Astenuti 3
Maggioranza 263
Hanno votato sì 245
Hanno votato no 279).
Passiamo al subemendamento Leone 0.11.0600.1. Pag. 55
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianfranco Conte. Ne ha facoltà (Commenti dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
Colleghi, per favore. Prego, onorevole Conte.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, il problema posto dalla proposta emendativa della Commissione, soprattutto per quanto previsto dal comma 2, è che, a fronte di un principio generale, cioè quello di sostenere le associazioni che operano in manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, la cifra indicata è, per così dire, simbolica, ovvero cinque milioni di euro. Affrontando la questione sotto il profilo strettamente sperimentale, il concetto è giusto, ma, al di là dell'esiguità della cifra messa a disposizione, non è condivisibile lasciare al Ministero dell'economia e delle finanze l'individuazione dei soggetti che ne avrebbero diritto. Sarebbe opportuno che questo principio fosse espresso in una norma che sostenga le attività di tutte quelle associazioni culturali che si impegnano nelle manifestazioni di carattere storico, artistico e culturale. Per questo motivo, con questo subemendamento si intende togliere al Ministero dell'economia e delle finanze la facoltà di individuare i soggetti destinatari di questi cinque milioni, lasciando allo stesso la competenza sulla definizione di linee guida che dovrebbero portare, poi, all'individuazione delle modalità e del complesso dei soggetti interessati. Riteniamo che questa formulazione sia in prospettiva più ampia e meglio aderente a quella che è la necessità rappresentata dall'emendamento della Commissione e invitiamo il relatore e il Governo a rivedere il proprio parere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Leone 0.11.0600.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 515
Maggioranza 258
Hanno votato sì 242
Hanno votato no 273).
Passiamo al subemendamento Mario Pepe 0.11.0600.29.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianfranco Conte. Ne ha facoltà (Commenti dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Comunisti Italiani - Proteste del deputato Leone).
Colleghi, per favore. Prego, onorevole Conte.
GIANFRANCO CONTE. Questo subemendamento, che ha la stessa logica del precedente, sul quale sono intervenuto, è volto a portare a dieci milioni l'onere previsto per il ministero. Parliamo del Ministero della solidarietà sociale: quale maggiore solidarietà, rispetto alle necessità di sostenere tutte quelle persone che, gratuitamente, ogni giorno, si occupano di valorizzare le tradizioni culturali, storiche e artistiche del nostro paese?
Ci sembra un subemendamento degno di attenzione, anche rispetto all'esiguità della somma richiesta. Pertanto, da parte del relatore, che vedo interessato ad argomenti di diversa caratura, e del rappresentante del Governo vorremmo una maggiore attenzione rispetto a questo subemendamento; e vorremmo, se possibile, condividerlo con l'intera maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mario Pepe 0.11.0600.29, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 56
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 521
Votanti 520
Astenuti 1
Maggioranza 261
Hanno votato sì 243
Hanno votato no 277).
Passiamo alla votazione del subemendamento Garavaglia 0.11.0600.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, la Lega sostiene questa iniziativa di supporto ad associazioni «che operano per la realizzazione o che partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate agli usi ed alle tradizioni delle comunità locali». È evidente che un'iniziativa del genere non può che trovare il nostro sostegno.
Per questo motivo, con questo subemendamento, chiediamo un innalzamento della cifra messa a disposizione, da 5 a 7 milioni di euro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Garavaglia 0.11.0600.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 519
Votanti 518
Astenuti 1
Maggioranza 260
Hanno votato sì 244
Hanno votato no 274).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Garavaglia 0.11.0600.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
Presenti e votanti 522
Maggioranza 262
Hanno votato sì 243
Hanno votato no 279).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 11.0600 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, riprendo gli interventi svolti dal collega Gianfranco Conte, perché mi sembrano significativi per spiegare all'Assemblea una differenza sostanziale che, in qualche modo, si afferma in questo disegno di legge finanziaria e che trova in questo articolo aggiuntivo una spiegazione - mi scusi, onorevole Ventura - di stampo filosofico.
Il Governo di centrodestra aveva approvato una norma generale che consentiva a tutte le pro loco d'Italia di godere di un trattamento fiscale diverso, dal giorno successivo alla sua entrata in vigore. Con questo articolo aggiuntivo la maggioranza propone un trattamento fiscale diverso per tutte le associazioni che operano per la realizzazione o partecipazione a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale: sembrerebbe una norma positiva. Ho chiesto alla maggioranza perché non avesse esteso a queste associazioni la norma sulle pro loco contenuta nella legge finanziaria dell'anno scorso. In realtà, questa disposizione è diversa, ed è diversa come molti altri articoli di questo disegno di legge finanziaria; solo che, in questo caso, è più facile capirne la logica. Voi non aprite questo beneficio a tutte le associazioni, ma solo ad alcune. Quali? Quelle che individuerà il Ministro dell'economia e delle finanze con un decreto.Pag. 57
In altri termini, con questo disegno di legge finanziaria non cercate di introdurre principi generali, ma introducete principi, che spacciate come generali, lasciando la possibilità ad alcuni ministri di sottogestirli.
Pertanto, non godranno di questo vantaggio tutte le associazioni, ma solo alcune, che saranno segnalate possibilmente dalla maggioranza al ministro, il quale le inserirà nel decreto. In tal modo, si rende ingiusta una norma che avrebbe avuto un aspetto positivo. Essa andrà a privilegiare gli amici di questa maggioranza, a discapito di altre associazioni con uguali diritti e con uguale storia, ma che probabilmente non troveranno la sponsorizzazione in qualche partito o qualche persona autorevole appartenente a questa maggioranza.
Questo articolo aggiuntivo, anche se si riferisce ad una questione piccola, è significativo. In tutta la finanziaria troviamo norme di questo tipo, che sarebbero condivisibili se fossero generali, ma che, essendo particolari o sottoposte poi a un decreto applicativo, cioè alla discrezionalità del singolo ministro o della maggioranza, diventano insostenibili.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanardi. Ne ha facoltà
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, la lettura di questo articolo aggiuntivo fa veramente capire che siamo di fronte ad una cosiddetta norma «mancia», inserita cioè per permettere la discrezionalità assoluta di concedere benefici. Mi richiamo alla discussione che si è svolta questa mattina. Altro che benefici o aggravio di imposte per chi, in maniera anche marginale, affianca alle attività religiose o sociali anche la possibilità di avere un piccolo introito! Qui si tratta di dare benefici ad associazioni che operano per la realizzazione o che partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate alle tradizioni delle comunità locali, che sono equiparate ai soggetti esenti dall'imposta sul reddito delle società. Si tratta di benefici che il Parlamento decide di dare al buio, non sapendo quali siano le associazioni, quale tipo di ragione sociale, di statuto, di credibilità o serietà abbiano, da quando si siano costituite, cioè se possano avere questi finanziamenti. Deciderà il Governo - mi sembra di capire - senza neanche il parere del Parlamento, contrariamente a quanto avviene per l'otto per mille, per il quale il Governo propone, ma il Parlamento dispone. Tutti sappiamo - per la mia esperienza di questi cinque anni di Governo - che la proposta dell'otto per mille, che arrivava nelle Commissioni parlamentari, veniva largamente rimaneggiata con il contributo delle Commissioni, che molte volte cambiavano le indicazioni che venivano da parte del Governo.
Qui non c'è neanche un passaggio parlamentare e quindi c'è la discrezionalità assoluta su chi sia il soggetto che percepirà questi benefici, su quando questo soggetto si sarà costituito, magari ad hoc - magari si costituirà sulla base di questa norma - su come verranno stilate le graduatorie. Allora, venendo dall'Emilia Romagna, conosco abbastanza bene questo modo di fare: si trasforma la certezza del diritto e lo stesso Parlamento, che dovrebbe fissare parametri, limiti e ambiti dei diritti dei cittadini e delle associazioni, a favore di una discrezionalità assoluta, per cui chi è contiguo o amico del potere politico avrà il contributo, chi non è contiguo o vicino o subalterno al potere politico non lo avrà.
È un sistema di legiferare assolutamente sbagliato, non degno di una legge nazionale, che inserisce ulteriori elementi di degrado e di clientelarismo. Si farà inevitabilmente della clientela, perché poi si dirà - questo è un altro sistema che conosciamo molto bene - che i fondi a disposizione sono solo 5 milioni di euro, mentre coloro che hanno chiesto il contributo magari saranno - i comuni italiani sono 8 mila - migliaia. E chi sarà il beneficiario? Chi in graduatoria arriverà primo! E chi la fa la graduatoria? Chi deciderà quelli che in graduatoria saranno premiati e quelli che invece non lo saranno? Sulla base di quali considerazioni Pag. 58sarà dato il contributo? Chi stabilirà se queste manifestazioni o queste associazioni abbiano una validità culturale tale da garantire loro il diritto ad un contributo? Quando? Dove? Come?
Non si può legiferare in questa maniera, veramente avvilente. Chiedo quindi - anche perché immagino che probabilmente non sia stato sufficientemente valutato dalla Commissione - che sia ritirato questo articolo aggiuntivo, che apre una serie di interrogativi che, secondo me, anche la Corte dei conti non potrà non porsi (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Alleanza Nazionale).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 17,35)
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 11.0600 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 513
Votanti 510
Astenuti 3
Maggioranza 256
Hanno votato sì 295
Hanno votato no 215).
Prendo atto che il deputato Balducci ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto esprimere un voto favorevole. Prendo atto altresì che il deputato Cirielli ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto esprimere un voto contrario. Prendo atto infine che il deputato Pini non è riuscito a votare.
Chiedo al relatore, onorevole Ventura, se ritenga opportuno proseguire nei nostri lavori con l'esame dell'articolo 12 oppure riprendere l'esame dell'articolo aggiuntivo riferito all'articolo 10, accantonato nella seduta di ieri.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, ritengo che l'Assemblea possa senz'altro riprendere l'esame dell'articolo aggiuntivo Giudice 10.01.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Ventura.