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Sull'ordine dei lavori (ore 16,51).
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, la ringrazio per avermi consentito di intervenire su una questione che è sulle pagine di tutti i giornali ormai da due giorni. Si tratta di una questione che a nostro giudizio è di grave allarme per la nostra democrazia e per le nostre istituzioni e che, a mio avviso, richiede, ciascuno per le proprie competenze, da una parte un intervento suo, signor Presidente, e dall'altra un intervento diretto del Governo, per il quale mi permetto di sollecitare anche l'attenzione del sottosegretario Naccarato, che ringrazio.
Si tratta del fatto che è stato recentemente dimostrato, attraverso un video, che durante lo spoglio delle schede per il voto degli italiani eletti all'estero sono avvenute gravissime irregolarità, che d'altronde erano state da più parti denunciate, sin dal giorno successivo alle elezioni. Parlo di irregolarità per utilizzare un'espressione parlamentare, ma è evidente che sui giornali si parla apertamente di brogli.
Signor Presidente, il fatto che si possa assistere, senza reagire, da parte delle forze politiche - di qualunque forza politica - e da parte dei rappresentanti delle istituzioni e dello stesso Governo, alla rappresentazione filmata di votazioni su schede elettorali, a mio avviso, suscita inquietudine. Mi chiedo in quale altro Paese moderno, occidentale e democratico nessuno reagisca di fronte ad un episodio del genere e così grave, vale a dire la comprovata manomissione delle schede elettorali.
Aggiungiamo, signor Presidente, che tale comprovata manomissione delle schede elettorali degli italiani all'estero è avvenuta in una situazione politica particolare, quale è la nostra, quella cioè di una sostanziale parità del risultato elettorale. Pertanto, ciò ha determinato la reazione dei nostri colleghi italiani all'estero - ai quali naturalmente va tutto il mio riconoscimento - la cui elezione è però stata determinante per la costituzione della maggioranza al Senato, per la costituzione del Governo, per l'elezione delle più alte cariche dello Stato.
Signor Presidente, mi rivolgo innanzitutto al Governo, perché vi è una responsabilità sulla quale il Governo può intervenire, e lo sollecitiamo a riferire al più presto in Parlamento, poiché riteniamo che si tratti di una questione grave e delicata che merita di essere portata all'attenzione del Parlamento e, attraverso questo, dell'opinione pubblica.
Chiediamo al Governo di accertarsi se è in corso - come dovrebbe essere e come probabilmente risulta - un'indagine della magistratura, a che punto si trova tale indagine, se è stato acquisito anche il video recentemente mostrato dai giornali, quali sono i tempi di tale indagine e se è prevedibile che essa si concluda rapidamente, prima del termine della legislatura.
Quando il Governo riferirà - mi auguro al più presto, signor Presidente, in settimana, rilevata la gravità della vicenda - spero che in quel dibattito e in quell'occasione tutte le forze politiche - e preannuncio il nostro giudizio e la nostra opinione - dichiarino sin d'ora di prendere atto dell'esito delle indagini della magistratura, qualunque sarà, senza contestarlo.Pag. 72
Parliamo spesso di rispetto della magistratura, e poiché crediamo che le irregolarità siano così gravi che la magistratura non possa non riscontrarle, auspichiamo che a quel punto tutte le forze politiche prendano atto delle conclusioni cui giungerà la magistratura stessa e - nel caso in cui tali conclusioni dovessero essere dirompenti sulla formazione della maggioranza, sulla costituzione delle Camere, sulla durata stessa della legislatura - riconoscano che, se vi sono state delle elezioni così viziate, occorre che tutti insieme assumiamo i passi conseguenti.
L'altra richiesta che investe - signor Presidente - la sua responsabilità riguarda una vicenda leggermente diversa ma connessa, ovverosia il fatto, come lei sa, che la Giunta delle elezioni abbia deliberato la costituzione di un Comitato di verifica per procedere all'esame di un campione delle schede valide, oltre a quelle bianche e a quelle nulle.
Siamo dovuti ricorrere addirittura alla presentazione di una proposta di modifica del Regolamento perché, con i tempi attuali di esame delle dette schede a campione e con la composizione attuale del Comitato di verifica, è matematicamente e statisticamente certo che l'esame della Giunta del solo campione predeterminato non si concluderà prima della fine di questa legislatura e probabilmente nemmeno della prossima.
Allora, poiché abbiamo tutti rispetto per le istituzioni, per la Giunta delle elezioni, per i colleghi, anche della maggioranza, che hanno deliberato la costituzione di questo Comitato di verifica e nessuno di noi intende prendersi reciprocamente in giro, ritengo che, se abbiamo preso una decisione - quella di verificare le schede -, dobbiamo anche prendere delle decisioni straordinarie rispetto alla composizione del Comitato ed alla possibilità che lo stesso si riunisca - anche con l'ausilio di ulteriori funzionari - in orari ed in sedute straordinarie (perché se si riunisce solo negli orari del lavoro parlamentare non ce la farà) in modo tale che la decisione che è stata assunta, vale a dire di procedere all'esame di quel campione, possa portare a risultati utili per la Giunta in tempi rapidi e certi.
Non mi soffermo su alcune proiezioni che sono state fatte ma rivolgo solo questa richiesta: a nostro giudizio potrebbe anche essere necessaria una rapida proposta di modifica della Giunta per il Regolamento, nel qual caso vorremmo che lei la portasse all'attenzione della Giunta prima e dell'Assemblea dopo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Deputato Elio Vito, lei ha fatto riferimento ad una vicenda e ad una notizia effettivamente sconcertante, che richiede di verificarne la natura. L'indagine della magistratura è indubbiamente, con tutta evidenza, il percorso più proprio per accertarne la natura. Ovviamente, gli organi competenti, in primo luogo la magistratura, saranno chiamati ad accertare la consistenza e la portata del fatto registrato nel video al quale lei ha fatto riferimento. È qui presente il rappresentante del Governo, che ha ascoltato la sua sollecitazione; da parte mia, ritengo sia ragionevole concorrere a sollecitare il Governo affinché, nel pieno e totale rispetto dell'autonomia della magistratura, siano raccolte informazioni che possano essere trasmesse, a loro volta, alla Camera dei deputati.
Per quanto riguarda la sollecitazione che mi è stata rivolta, penso che lei possa convenire sul fatto che noi non possiamo comprimere l'autonomia della Giunta, alla cui responsabilità è affidata anche l'analisi delle proposte che lei ha avanzato. Personalmente, prenderò contatto con il presidente della Giunta al fine di constatare insieme lo stato del lavoro che, come lei ha ricordato, consiste nell'obbligo di verificare le schede bianche, nulle e valide. Si tratta di un lavoro in corso, e, nel caso in cui intervengano ragioni per operare sollecitazioni o per disporre maggiori impegni, anche quantitativi, questi potranno certamente essere presi in considerazione.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
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LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, lei ha già risposto alle sollecitazioni avanzate dal collega Elio Vito. Personalmente desidero solo associarmi alle preoccupazioni che sono di tutti noi ma anche - come lei ha ben detto - di tutti, in merito alle notizie sconcertanti che abbiamo appreso sia dalle immagini trasmesse su Internet sia dai quotidiani di oggi.
Evidentemente, più si accelerano gli inviti, di cui lei si è fatto carico, nei confronti del Governo più si rasserenerà un clima che è stato fortemente intorbidito da queste notizie, che non possono lasciare tranquilli non solo gli elettori ma nessuna forza politica, indipendentemente dall'esito dell'indagine della magistratura.
GIANCLAUDIO BRESSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE Ne ha facoltà.
GIANCLAUDIO BRESSA. Signor Presidente, credo sia assolutamente necessario che il Parlamento possa contare sull'assoluta serenità su come si è arrivati alla sua composizione e, pertanto, ritengo utile e necessario tutto quello che concorre a fugare ogni possibile dubbio.
È opportuno però fare delle precisazioni rispetto alle affermazioni fatte dal collega Elio Vito, il quale ha parlato con una certa sicumera di comprovata manomissione delle schede elettorali. Ritengo che sia giusto e corretto che il Governo venga a riferire, anche perché in quell'occasione lo stesso avrà la possibilità di dire quello che il prefetto Foncelli, che si occupa al Ministero dell'interno di questo specifico settore, ha già avuto modo di dichiarare e che credo sia importante che il Parlamento conosca da subito. Il prefetto Foncelli ha rilevato come in quel filmato ci siano degli aspetti sicuramente singolari e sospetti, come ad esempio il fatto che le schede non appaiano ripiegate, mentre sappiamo che tutte le schede quando arrivano ai seggi elettorali sono piegate. Allo stesso modo, il prefetto Foncelli ha sottolineato che mai nessuna amministrazione dello Stato e tantomeno il Ministero dell'interno, in occasione di competizioni elettorali, ha fatto ricorso alle buste che compaiono in quel filmato, le quali sono buste commerciali con la finestrella.
È nell'interesse di tutti che risposte vengano date con chiarezza ma è importante fin da adesso chiarire che non si tratta di comprovate manomissioni di schede elettorali ma di un filmato che potrebbe essere - quello sì! - un'autentica compromissione della verità e, usando un termine poco tecnico, un'assoluta e autentica «bufala». Perciò ben venga rapidamente questo confronto e ben venga anche l'attività della magistratura in modo che si possa mettere definitivamente a tacere un episodio brutto non per quello che mostra ma per chi ha deciso di porlo in essere e di divulgarlo (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
ARNOLD CASSOLA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE Ne ha facoltà.
ARNOLD CASSOLA. Signor Presidente, anche a nome dei miei colleghi del gruppo dei Verdi, concordo con tutti i colleghi che in precedenza hanno chiesto non solo che la magistratura svolga le sue indagini ma anche che il Governo riferisca in Parlamento sulla vicenda. È, infatti, interesse di tutti noi avere le idee ben chiare.
Desidero però, come ha fatto il collega Bressa, porre in evidenza che in questo caso vi sono alcune cose abbastanza strane. Mi riferisco innanzitutto alle buste: noi italiani all'estero, quando abbiamo votato, abbiamo ricevuto due buste, una piccola, in cui si esprimeva il voto, che poi veniva sigillata ed era posta dentro una busta più grande, da inviare al consolato. In questo filmato, invece, si vede che il voto, una volta espresso, viene direttamente messo nella busta grande. Inoltre, non penso che il collega che è stato menzionato, in Australia, fosse così stupido da far mettere la crocetta sul partito di Forza Italia e poi scrivere il suo nome, visto che, in quel caso, si tratterebbe di voti tutti invalidi. Anche su questo aspetto, la magistratura deve indagare.Pag. 74
Infine, non vorrei, come è successo, che certi colleghi prendessero a pretesto anche questo episodio per cercare di «eliminare» al più presto i deputati italiani eletti all'estero dal Parlamento italiano, come è stato proposto anche da qualche illustre collega. Non penso che questa sia l'occasione giusta per cercare di abbinare una cosa all'altra.
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, è del tutto evidente come la situazione appaia di una gravità assoluta sia per i fatti in sé che sono stati messi in luce attraverso quel filmato e per gli altri fatti che sono stati denunciati, sia anche perché il risultato elettorale è stato talmente incerto che il tipo di situazioni denunciate rendono palese l'esistenza di un Governo che, privo dei numeri in Parlamento, non ha neanche il consenso da parte dei cittadini.
Infatti, molto probabilmente i risultati delle elezioni sono diversi rispetto a quelli che sono stati comunicati successivamente. Per tale motivo, occorre fare chiarezza assoluta su questo punto, non possiamo accontentarci degli interventi sull'ordine dei lavori o delle polemiche, che vengono avanzate sistematicamente sulle agenzie di stampa.
Ritengo - è stato già ribadito - che il Governo debba venire quanto prima a riferire in Parlamento su questo punto; che debba venire non solo il Presidente del Consiglio, che si deve assumere la responsabilità politica di quanto sta accadendo, ma anche il Ministro dell'interno che, invece, va a rilasciare dichiarazioni su tutt'altro, su come dare i benefici agli immigrati o a affermare che i siculi picchiano le donne. Egli, invece, dovrebbe occuparsi di questi argomenti, che sono molto importanti per la democrazia di un Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ritengo che si possa convenire che siamo di fronte ad una vicenda e ad una notizia che ho definito «sconcertante». Fin qui possiamo essere tutti d'accordo. Esistono, ovviamente, posizioni diverse sulla natura di questa notizia e di questa vicenda ed è per questo che ci affidiamo in primo luogo, anche se non solo, alle indagini della magistratura e rivolgiamo al Governo la richiesta di raccogliere informazioni per potere, su tale base, riferire in Assemblea.
Al supplemento di informazioni e di conoscenza - la necessità di chiarezza è un'esigenza da tutti condivisa - chiediamo il concorso anche dell'iniziativa del Governo, nel senso detto, cioè nell'assoluta autonomia della magistratura.
Vorrei aggiungere sul secondo aspetto che è stato sollevato, cioè quello riguardante l'attività della Giunta delle elezioni, che è stata depositata una proposta di riforma del suo regolamento, precisamente nel senso di andare nella direzione di un potenziamento della sua attività, in termini che anche in questa sede sono stati sollecitati. Tale proposta potrà essere opportunamente valutata prossimamente nella Giunta per il Regolamento.
Possiamo considerare conclusi gli interventi su questa vicenda. In precedenza, erano state avanzate richieste di intervento da parte del deputato Neri su un'altra questione riguardante - immagino - l'ordine del giorno o il Regolamento.
SEBASTIANO NERI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SEBASTIANO NERI. Signor Presidente, non intendo riprendere il precedente argomento, quello relativo al video diffuso su Internet. Non lo tratto, per carità! Dico solo che si aggiunge alle innumerevoli denunce già pendenti, sulle quali si sta indagando. Non è, quindi, una novità in senso assoluto, ma testimonia la gravità della situazione.
Signor Presidente, il Ministro dell'interno qualche ora fa ha informato gli italiani che l'abitudine di picchiare le donne appartiene alle tradizioni siculo-talebane...
MARCO BOATO. Signor Presidente, continuiamo così per tutta la seduta?
PRESIDENTE. Deputato Boato, per favore! Quando lei sarà qui a presiedere si comporterà secondo il suo orientamento [Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, Lega Nord Padania e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)]. Io sto ascoltando un intervento sull'ordine dei lavori.
Deputato Neri, la prego tuttavia di essere sobrio, perché a questo argomento stiamo dedicando una parte importante del nostro lavoro.
SEBASTIANO NERI. Signor Presidente, rivendico una parità di condizione rispetto agli altri parlamentari, ma sarò comunque breve, perché non ho motivo di dilungarmi oltre il necessario.
Come dicevo, poche ore fa il Ministro dell'interno ha informato l'Italia di questa tradizione, che a me, che sono siciliano, era francamente sconosciuta. In seguito, probabilmente colpito dalle innumerevoli precisazioni che sono intervenute da parte di quanti sono rimasti allibiti, a fronte di questa stupida affermazione, il Ministro ha aggiunto danno al danno, sostenendo che non intendeva riferirsi ai siciliani di oggi, ma ad una tradizione che appartiene al passato.
Ricordo che nella passata legislatura un altro Ministro dell'interno, per un'affermazione meno grave di quella pronunciata oggi dal Ministro dell'interno in carica, si è prontamente dimesso, dando segno di responsabilità...
MARCO BOATO. Come meno grave? Ha dato del «rompicoglioni» a Biagi!
SEBASTIANO NERI. Credo che il Ministro dell'interno abbia il dovere di venire in Assemblea, quanto meno per informarci da quale «libro delle tradizioni» abbia attinto la notizia e da quale tradizione attinga la stupidità di tali affermazioni!
PRESIDENTE. Poiché si trattava di un argomento particolarmente sensibile (Commenti), in precedenza ho concesso la parola anche a chi l'ha chiesta subito dopo.
Adesso, come sempre, le altre questioni saranno poste al termine della seduta, altrimenti in questo modo creiamo un impedimento a lavorare. Mi sono, infatti, pervenute altre richieste di interventi da parte dei deputati Gianfranco Conte, Gibelli, del presidente Volontè, che è già intervenuto anche sull'ordine dei lavori: vi prego di credere che così non si può proseguire. Pertanto, tali questioni saranno svolte al termine della seduta, come avviene ordinariamente.