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Per un richiamo al Regolamento (ore 17,13).
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Avverto, quindi, che gli interventi sull'ordine dei lavori saranno rinviati al termine della seduta.
Il deputato Gibelli ha facoltà di svolgere il suo intervento per un richiamo al Regolamento.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, la ringrazio di avermi concesso la parola. Il mio intervento è per un richiamo al Regolamento ed è rivolto a lei.
La natura del mio intervento, esula dal dibattito estemporaneo svoltosi prima, è un richiamo al Regolamento con il quale desidero metterla a conoscenza di un fatto.
Nella V Commissione (Bilancio) è stata presentata dal Governo un proposta emendativa concernente interventi in materia pensionistica. Poiché si tratta di una materia estranea al provvedimento che viene definito «tesoretto», mi richiamo alla sua sensibilità in questo momento - da ciò l'urgenza - affinché lei possa intervenire per assicurare il rispetto del Regolamento, in funzione di una materia che è palesemente estranea in termini regolamentari e che riguarda le pensioni.Pag. 76
Infatti, sappiamo esattamente che tale argomento (dal momento che lo vediamo sui giornali, in televisione e attraverso annunci) non può essere discusso in un decreto-legge, con i tempi ristretti (è agli atti del Parlamento in questo momento!) e su cui - come lei sa benissimo - verrà posta la questione di fiducia. Il Parlamento non può lavorare in queste condizioni (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia)! Rimettiamo, quindi, alla sua sensibilità il fatto che per decreto-legge nessuno debba permettersi di modificare la legge sulle pensioni (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia)! Rimettiamo tale questione alla sua sensibilità istituzionale, perché è inaccettabile che un Governo della Repubblica, oltre a non permettere al Parlamento di legiferare, possa attuare per decreto-legge la riforma delle pensioni in Italia (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Acquisirò gli opportuni elementi informativi e fornirò una risposta, spero adeguata, su tale sollecitazione.
GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento in relazione all'ammissibilità delle proposte emendative presentate sul disegno di legge n. 2852 «Conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria». Non entrerò nel merito della questione testé affrontata dal collega Gibelli, ma su altre molto più rilevanti.
Signor Presidente, ho sempre apprezzato la sua coerenza per quanto riguarda l'ammissibilità delle proposte emendative, ma lei deve sapere che il provvedimento in questione, attualmente all'esame della V Commissione (Bilancio), conteneva solo una piccolissima parte relativa a questioni in materia fiscale ed era, quindi, stato assegnato alla Commissione Bilancio.
Adesso il Governo annuncia la presentazione di alcune proposte emendative, che fanno parte di un disegno di legge che si è bloccato al Senato. Tali proposte, che riguardano il cuneo fiscale, l'ammortamento dei terreni relativamente agli immobili industriali e quant'altro, nonché tutta la questione degli studi di settore, riguardano materie assolutamente incompatibili con il decreto-legge citato.
Peraltro, poiché ci è stato impedito di presentare proposte emendative che abbiano, in qualche modo, un contenuto fiscale, a questo punto l'esclusione della Commissione finanze dall'esame di tale provvedimento, laddove lei ritenga - io spero di no - di dichiarare ammissibili le proposte emendative del Governo, è assolutamente inaccettabile. Non possiamo essere espropriati, come Commissione, dall'esame di proposte emendative che vengono presentate dal Governo poiché vi è la materiale impossibilità di farle approvare al Senato!
Questa è una eventualità che non accetteremo e le chiediamo, pertanto, un supplemento dell'esame del provvedimento laddove lei, contrariamente a tutto ciò che ha fatto sino ad oggi, dichiarasse ammissibili tali proposte emendative.
A quel punto dovrebbe ammettere anche l'esame alla Commissione finanze e ampliare i tempi di discussione e di votazione del provvedimento.
PRESIDENTE. Accolgo la sua sollecitazione. Riconoscerà che stiamo svolgendo una discussione ipotetica, perché ancora non sono stati presentati emendamenti (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia) almeno a quello che mi risulta... Mi dicono in questo momento che sono stati presentati, quindi ritiro il termine «ipotetica»: semplicemente questa non è la sede per dirimere la questione. Il presidente della Commissione farà le sue valutazioni, è interpellato in tal senso; il Presidente della Camera naturalmente svolgerà le sue e tutte le osservazioni finora svolte saranno considerate.
Altri eventuali interventi sull'ordine dei lavori saranno svolti alla fine della seduta.