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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,10).
(Celebrazione di un matrimonio all'interno del centro di permanenza temporanea di Bologna - n. 2-00058)
PRESIDENTE. Il deputato Raisi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00058 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
ENZO RAISI. Signor Presidente, in data 7 luglio 2006, all'interno del centro di permanenza temporanea di Bologna, si è svolto un matrimonio tra il signor Slah Talbi e la signora F. M.
Il signor Slah Talbi era ospite del centro di permanenza di Bologna in quanto in procinto di essere espulso, avendo, tra l'altro (oltre ad essere immigrato clandestino) diversi precedenti penali. Non si capisce, sinceramente, la logica secondo la quale il ministero abbia autorizzato il suddetto matrimonio, con autorizzazione straordinaria - credo sia la prima volta che una cosa del genere si verifica -, all'interno del centro di permanenza temporanea. Sostanzialmente, è stata garantita a questa persona - che, per carità, poteva sposarsi tranquillamente in Tunisia dopo l'espulsione - la possibilità di evitare l'espulsione.Pag. 3
Ripeto che non stiamo parlando di un semplice immigrato che ha violato le norme della cosiddetta legge Bossi-Fini, ma di un immigrato che ha precedenti penali gravi e che, per questo motivo, ovviamente, era stato avviato sulla via dell'espulsione. L'autorizzazione straordinaria offre a questa persona la possibilità di evitare, in qualche modo, l'esecuzione del provvedimento. Credo che ciò sia irragionevole anche in ragione del carattere eccezionale del provvedimento autorizzativo: si fa eccezione quando si vuole aiutare, supportare chi tiene un comportamento di rispetto nei confronti dello Stato; non si capisce, invece, perché debba essere agevolato chi ha violato le leggi dello Stato italiano, peraltro commettendo gravi reati (come quello di rapina) e non soltanto quello di immigrazione clandestina.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Marcella Lucidi, ha facoltà di rispondere.
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Sostanzialmente, ponendo un unico quesito, l'onorevole Raisi ha chiesto di sapere quali motivazioni abbiano portato l'amministrazione ad autorizzare, all'interno del centro di permanenza temporanea di Bologna, la celebrazione di un matrimonio tra due persone di cui una di nazionalità italiana.
In risposta a tale quesito vorrei evidenziare all'onorevole Raisi che la celebrazione di un matrimonio civile tra uno straniero di nazionalità tunisina ed una cittadina italiana all'interno del centro di permanenza temporanea di Bologna è stata autorizzata dal prefetto della città per non ledere nei confronti degli interessati il diritto che è costituzionalmente ed internazionalmente garantito alla formazione del nucleo familiare. Si tratta di un principio importante.
Nel caso specifico, inoltre, le pubblicazioni civili e le altre formalità prematrimoniali erano già state regolarmente espletate prima ancora che il prefetto di Lucca decretasse il provvedimento di espulsione che ha reso necessario il trattenimento dello straniero nel CPT. Non essendovi, quindi, validi motivi per impedire il matrimonio, l'autorità amministrativa, valutati i vari profili della questione, ha ritenuto di dover accogliere l'istanza alla celebrazione del rito civile all'interno del centro ed autorizzare, quindi, l'ingresso nella struttura del consigliere comunale delegato alla celebrazione, della nubenda e dei testimoni.
PRESIDENTE. Il deputato Raisi ha facoltà di replicare.
ENZO RAISI. Signor Presidente, ovviamente mi dichiaro non soddisfatto anche perché il sottosegretario Lucidi ha di fatto risposto riportando quanto ho già scritto nel testo dell'interpellanza. Il fatto che il matrimonio concordatario e civile sia un diritto costituzionalmente garantito l'avevo già scritto all'interno dell'interpellanza e non vi era bisogno che il sottosegretario lo ripetesse perché vi sarei arrivato da solo. Tuttavia, avevo anche aggiunto che il matrimonio si sarebbe potuto celebrare tranquillamente in Tunisia, in quanto non vi era alcun motivo di urgenza.
Inoltre, ribadisco che questo tipo di scelte sono arbitrarie. Quindi, l'autorità che l'ha compiuta ha voluto interpretare in modo estensivo un suo potere, quando avrebbe potuto agire secondo criteri restrittivi. Peraltro, stiamo dando un segnale negativo alle decine di migliaia di immigrati presenti nel nostro paese che si comportano bene rispettando le leggi. Noi dobbiamo aiutare questi immigrati aumentando i loro diritti. Invece, dimostriamo loro che chi sbaglia e compie gravi crimini - lei non l'ha ricordato, ma il signore in oggetto ha alle spalle gravi crimini quali la rapina - viene beneficiato tramite alcune scorciatoie e con scelte tolleranti che a mio avviso non sono opportune, che sono più politiche che amministrative e che fanno male ad una seria politica dell'immigrazione e dell'integrazione degli immigrati. Infatti, tale politica non è compresa dal cittadino comune né da quello immigrato, presente in Italia e rispettoso delle leggi. Infatti, ilPag. 4cittadino che rispetta le leggi si accorge che a chi non le rispetta vengono concesse alcune agevolazioni! Si tratta di un aspetto molto negativo che non si comprende.
Pertanto, anche in nome dei cittadini immigrati rispettosi delle leggi, non ci riteniamo soddisfatti dell'atteggiamento assunto dalle autorità di Governo che hanno concesso un'autorizzazione priva di motivi di urgenza, perché il matrimonio si sarebbe potuto celebrare tranquillamente in Tunisia dopo l'espulsione prevista e richiesta dal prefetto di Lucca. Ribadisco la nostra totale insoddisfazione perché siamo davanti, ancora una volta, ad un brutto esempio di come in Italia chi viola le leggi, a tutti i livelli, viene sempre premiato.