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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 18,47).
(Ipotesi di liberalizzazione dei settori dell'energia elettrica e del gas naturale - n. 2-00147)
PRESIDENTE. Il deputato Gibelli ha facoltà di illustrare l'interpellanza Maroni n. 2-00147 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 6), di cui è cofirmatario.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, rinuncio ad illustrarla e mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Filippo Bubbico, ha facoltà di rispondere.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Con l'interpellanza in esame si chiede di conoscere gli indirizzi del Governo ai fini della tutela dei consumatori e della promozione delle fonti rinnovabili di energia, nella prospettiva della totale liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica prevista a decorrere dal 1o luglio 2007. Al riguardo, si fa presente quanto segue.
Con il disegno di legge A.S. 691, all'esame della 10a Commissione permanente del Senato, il Governo si propone di adottare uno o più decreti legislativi per completare il processo di liberalizzazione dei settori dell'energia e del gas naturale, anche al fine di dare completa e corretta attuazione alle direttive del Parlamento e del Consiglio d'Europa relative a norme comuni per i mercati interni dell'energia elettrica e del gas naturale e definire, conseguentemente, gli aspetti connessi della normativa, ivi compresi l'assetto e le competenze delle società pubbliche e degli enti pubblici operanti nei sistemi dell'energia elettrica e del gas naturale, provvedendo a realizzare il necessario coordinamento con le disposizioni vigenti, nel rispetto delle competenze delle regioni e di quelle a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, secondo i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
Gli elementi fondamentali contenuti nei criteri di delega previsti dal disegno di legge si riferiscono alle questioni poste dagli interroganti. In particolare, le direttive comunitarie lasciano ai singoli Stati il compito di precisare i principi relativi agli obblighi del servizio pubblico, obblighi che debbono ora essere identificati con maggior precisione rispetto al passato, con riguardo alla sicurezza, alla regolarità e ad una chiara informazione dei clienti finali sulle forniture di energia; inoltre, è opportuno, per la certezza del sistema, che sia previsto chiaramente il soggetto titolare ad emanare indicazioni per la soddisfazione di tali obblighi.
Le direttive comunitarie prevedono che tutto ciò venga reso esplicito e noi lo facciamo attraverso l'individuazione del Ministero dello sviluppo economico quale soggetto competente. In questa direzione si sta anche muovendo l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che ha pubblicato, il 3 agosto 2006, un documento per la consultazione, riguardante la liberalizzazione del servizio di vendita dell'energia elettrica a tutti i clienti finali, per l'acquisizione di elementi utili allo studio dei relativi regimi di tutela. L'Autorità ha chiesto che i soggetti interessati facessero pervenire le loro osservazioni entro il 22 settembre di quest'anno. Pertanto, a breve, conosceremo gli orientamenti che l'Autorità assumerà anche in relazione alle procedure di consultazione adottate. Dal documento proposto dall'Autorità alla consultazione appare evidente la preoccupazione di salvaguardare i clienti finali di piccole dimensioni soprattutto nel settore civile, a fronte delle incertezze di un mercato che si sviluppa in una logica puramente concorrenziale senza i necessari meccanismi di tutela. Noi dobbiamo costruire gli strumenti perché quelle utenze oggi vincolate risultino tutelate nel nuovo scenario competitivo che si andrà a determinare.
È evidente, d'altra parte, che i mercati dell'energia elettrica e del gas naturale hanno bisogno di ulteriori interventi per essere completati e resi più concorrenziali.Pag. 91
In particolare, occorre diversificare le fonti di produzione e le aree in cui tali produzioni si effettuano.
Questo anche al fine di ridurre i costi di vettoriamento e di costruire, partendo dalle potenzialità presenti nel territorio, quel mix delle fonti energetiche che sicuramente potrà affrancare il nostro paese dalle condizioni di dipendenza nelle quali oggi ci troviamo per effetto di una prevalenza nettissima del gas rispetto alle altre fonti e, soprattutto, rispetto al tema delle utilizzazioni civili, oltre che industriali.
È necessario tenere conto della sostenibilità ambientale di queste attività. Anche in questa direzione, un protagonismo locale nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili non solo anima i tessuti produttivi e imprenditoriali locali, ma sostiene quella cultura della gestione in grado di conseguire significativi risultati anche sul versante del risparmio energetico che è - non lo dobbiamo mai dimenticare - la fonte primaria tra le energie rinnovabili.
Nell'ambito delle misure necessarie a favorire un assetto concorrenziale della domanda di energia elettrica, rispetto ad un primo periodo in cui essa è stata espressa in forma aggregata attraverso l'acquirente unico, vanno ricompresi anche adeguati strumenti di copertura del rischio di prezzo (quali contratti differenziali standardizzati, prodotti derivati negoziati anche su appositi mercati organizzati), in grado di facilitare la partecipazione attiva e consapevole della domanda e di incentivare strategie di acquisto dell'energia elettrica maggiormente reattive alle variazioni della domanda.
Occorre, dunque, portare avanti il processo di completamento dei mercati dell'energia, anche emanando una disciplina che permetta di rendere effettivamente operativo un mercato - teoricamente già possibile, ma inattuato - dei derivati finanziari collegati ai mercati fisici dell'energia, anche attraverso la definizione di una sede unificata di contrattazione, in quanto, trattandosi (specialmente nel caso dell'energia elettrica) di un mercato con elementi di particolare delicatezza per via delle peculiarità del bene in questione, è opportuno che tale mercato sia accentrato in una sede unica, stabilendo le modalità di scambio di informazioni e di collaborazione tra le autorità di vigilanza.
In merito alle disposizioni per la ridefinizione dei poteri dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, nel sottolineare l'esigenza di rafforzare tale istituzione, il ministro, già nel suo intervento di ieri presso la 10a Commissione al Senato, nell'illustrare il disegno di legge n. 691, ha considerato auspicabile assicurare un rapporto più stretto tra autorità e Parlamento, che dovrebbe essere posto in condizione di contribuire alla definizione degli obiettivi di massima rispetto ai quali l'Autorità medesima potrebbe rimanere, comunque, libera nei mezzi di realizzazione, riferendo in ogni caso periodicamente al potere legislativo in merito all'attività svolta, tanto da poter continuamente non solo monitorare, ma aggiornare gli obiettivi, i riferimenti, i principi ordinatori in riferimento ai quali l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas deve organizzare la propria attività.
Un elemento essenziale per lo sviluppo equilibrato e veloce del nostro sistema energetico non può non vedere coinvolti gli enti locali. Il Governo è, quindi, autorizzato ad adottare strumenti di coordinamento permanente con le regioni, attraverso i quali stimolare un'assunzione di responsabilità condivisa e di precisi impegni in ordine al raggiungimento di obiettivi altrettanto condivisi di risparmio energetico e di tutela ambientale, oltre che di animazione dei mercati locali soprattutto nel settore dei servizi.
Occorre, al riguardo, il massimo impegno per promuovere un sistema più efficiente, in grado di garantire le autonomie sotto il profilo dell'integrazione verticale con lo Stato centrale, assicurando altresì il consolidamento della massa critica degli operatori.
Il mercato dell'energia ha altresì bisogno di una ridefinizione degli assetti e delle competenze dei soggetti, delle società pubbliche e degli enti pubblici operanti nel settore. In tale ambito, rientrano le societàPag. 92per azioni a totale partecipazione pubblica costituite in attuazione del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (quali la società Gestore del sistema elettrico, già GRTN Spa, la società Gestore del mercato elettrico Spa e la società Acquirente Unico Spa), le cui funzioni, attribuite all'avvio del processo di apertura del mercato, appaiono oggi da rivedere alla luce del completamento del processo di liberalizzazione e della riunificazione tra proprietà e gestione della rete elettrica di trasmissione nazionale.
Sono possibili, inoltre, accorpamenti funzionali con altre strutture pubbliche esistenti, come la Cassa conguaglio per il settore elettrico, in un'ottica di razionalizzazione efficiente delle attuali strutture e di semplificazione gestionale. A ciò è diretta la delega finalizzata al riordino di tali organismi, riordino dal quale sono ovviamente escluse le società privatizzate quotate sui mercati finanziari.
Dunque, noi vogliamo scacciare le preoccupazioni espresse nell'interpellanza in esame circa provvedimenti che possono essere varati al di fuori di un contesto coerente e consolidato di norme che non hanno fondamento, attraverso la sottolineatura di un coerente impegno che è desumibile nei contenuti del disegno di legge e nei contenuti della delega che potrebbe essere conferita al Governo. Né hanno fondamento, al tempo stesso, le preoccupazioni che si riferiscono alla promozione delle fonti cosiddette rinnovabili, per le quali sono già presenti forme di incentivazione ed altre ancora saranno definite mediante il disegno di legge atto Senato n. 691. Si evidenzia, in particolare, che il nostro paese potrà trovare nelle energie alternative, in quella solare in modo particolare, se correttamente sfruttata, una grande occasione ed anche stimoli per lo sviluppo industriale, per la ricerca e per l'innovazione (ciò segnatamente nel campo del solare termico, considerata la maturità che il settore esprime, ma anche nel fotovoltaico ed in altre modalità che, a nostro parere, devono accompagnare e caratterizzare una politica energetica sostenibile).
Con riguardo alle disposizioni relative alla promozione del risparmio energetico e dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, nonché in materia di fiscalità, il ministro ha già assicurato al Senato la propria disponibilità a valutare l'inserimento nei provvedimenti in esame di disposizioni di maggior dettaglio.
PRESIDENTE. Il deputato Gibelli ha facoltà di replicare.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, non sono soddisfatto, per evidenti motivi. In primo luogo, ritengo che la risposta sia stata di tipo accademico: si è voluto impostare una risposta che dà alcune definizioni di principio (in parte anche condivisibili), ma non dà al preciso quesito che ho formulato una risposta precisa.
Mi spiace che l'autorevole esponente del Governo, mentre io cerco di dare qualche informazione che potrebbe essergli utile, stia telefonando. Io l'ho ascoltato con viva attenzione, nella speranza di una risposta precisa... Se mi dedica due minuti...
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, vorrei scusarmi con l'interpellante: ho dovuto rispondere al telefono per rinviare un appuntamento.
ANDREA GIBELLI. Accetto le sue scuse, signor sottosegretario. So che siamo tutti impegnati, ma le anticipo che non le ruberò molto tempo perché non utilizzerò tutto quello a mia disposizione.
La mia domanda era molto semplice. Noi chiedevamo se si intendeva destrutturare l'attuale sistema di gestione e garanzia del servizio elettrico utilizzando fusioni o accorpamenti dell'attuale gruppo GRTN e togliendo la terzietà a GME, privatizzandone gli assets societari, privando in questo modo i consumatori di consolidate forme di tutela.
Se ho compreso bene, al di là di tutte le considerazioni di carattere generale, il Governo ha fatto riferimento a una volontà di intervenire, aggiornando e rivedendoPag. 93la materia, sempre e non oltre gli strumenti normativi che il Governo ha a disposizione.
Perché mi ritengo insoddisfatto? In primo luogo, perché lei non ha saputo e non ha voluto anticiparci in quale modo. Al di là delle rassicurazioni attraverso puntuali risposte ricevute dal ministro Bersani e attraverso i mezzi di comunicazione, a seguito di alcune indagini giornalistiche apparse su alcuni quotidiani, oggi lascio un messaggio inquietante al Governo rispetto al fatto che, mentre stiamo parlando di interpellanze urgenti, risulterebbe - uso il condizionale, ma è un condizionale politico - che sia in corso la formulazione della legge finanziaria, con la quale si vuole intervenire in questo settore, quello del mercato energetico. Lo strumento della finanziaria è antitetico alle dichiarazioni che lei ha fatto questa sera ed è uno strumento non idoneo ad affrontare un argomento di questo tipo.
Non sto scherzando, nel senso che mi riferisco ad alcune indiscrezioni che io le lascio e che consentiranno al ministro Bersani, al di là delle rassicurazioni di circostanza, di riflettere sulla necessità di fare un altro colpo di mano, utilizzando lo strumento della finanziaria. Le do alcuni riferimenti che sostanziano quanto prima indicavo nei miei sospetti e nelle paure, che mi auguro siano mal riposte, nel senso che non si intenda utilizzare la legge finanziaria per riformare il mercato energetico in alcune parti.
Le leggo una norma che spero lei non troverà nella finanziaria che sarà presentata, ma che resti solo un'indiscrezione di tipo politico. Per essere chiari e lasciarlo agli atti, non vorrei trovare misure riguardanti la razionalizzazione del sistema energetico nazionale di questo tenore: «Al fine della razionalizzazione dell'attività di servizio a supporto del sistema elettrico italiano, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, le funzioni della Cassa conguaglio per il settore elettrico sono trasferite al gestore dei servizi elettrici GSE Spa. Conseguentemente, l'ente è soppresso».
Se questa norma entrerà nella finanziaria, vuol dire che le sue dichiarazioni di questa sera sono contraddittorie. Mi auguro, invece, che vi siano strumenti idonei che consentano comunque al Parlamento di seguire per le vie ordinarie un vero confronto e per evitare di trovare nuovamente sui giornali delle anticipazioni e delle fughe in avanti di questioni che il mondo e il settore interessati all'energia si trovano di fronte. Lo stesso è accaduto con il provvedimento legato ai tassisti e ad altri settori, in cui il Governo anticipò, attraverso una serie di strappi, le posizioni che il Parlamento è costretto ad inseguire. Non vorrei che quanto sostenuto nella passata legislatura, ossia la necessità di un confronto parlamentare, proprio da chi ci accusava di usare altri strumenti, quelli televisivi e della proposta politica extraparlamentare, venga ripagato con la stessa moneta.
Quindi, le assicurazioni del ministro non ci interessano. Ci interessano i fatti. Da domani si riprende tale questione. Mi auguro che non sia la finanziaria la via breve e che sia il Parlamento, invece, nelle sedi opportune e con i tempi previsti - non dalla sessione di bilancio che, come sa, ha tempistiche e modalità di approccio molto diverse rispetto all'iter di altri provvedimenti -, la sede opportuna per un approfondimento, senza se e senza ma, e, soprattutto, senza colpi di mano, al di là delle assicurazioni del ministro.