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Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.
FRANCO GRILLINI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCO GRILLINI. Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione della Presidenza su un grave fatto avvenuto l'11 dicembre proprio davanti alla Camera dei deputati. L'agenzia ANSA ci informa che una trentina di aderenti al gruppo chiamato «Movimento Nazionale» ha manifestato in piazza Montecitorio nei pressiPag. 27della Camera dei deputati dalle 15 alle 17 per protestare contro i PACS e contro la deputata di Rifondazione comunista Vladimir Luxuria. Stando a quanto riportato dall'agenzia, i manifestanti sventolavano bandiere con croci celtiche ed esponevano un grande striscione con la scritta «Né PACS né transessuali, cultura cristiana valori tradizionali».
Sul sedicente movimento si hanno poche notizie, si tratterebbe di un gruppetto fuoriuscito da Forza Nuova. Voglio ricordare che su alcuni gruppi locali di quest'ultimo movimento pendono delle accuse molto gravi riguardanti la ricostituzione del disciolto Partito fascista. Il responsabile di questo gruppetto, tale Federico Bonafaccia, ha dichiarato testualmente all'ANSA: «Ci siamo portati anche sei chili di banane che volevamo tirare contro Luxuria nel caso fosse uscito dalla Camera dei deputati, la polizia ci ha invece impedito di lasciarle davanti all'ingresso». Da questo punto di vista, va il mio plauso alle forze dell'ordine. «Se passassero i PACS - continua la dichiarazione di questo signore - non rispetteremmo più la legge dello Stato, ma solo la legge di Dio».
Signor Presidente, ciò che è avvenuto rappresenta un fatto di estrema gravità! Che davanti alla Camera dei deputati si presenti qualcuno o un gruppo a minacciare di violenza un parlamentare, a qualunque partito o schieramento appartenga, e a minacciare di violenza l'intero Parlamento qualora venga approvata una determinata legge, va da sé che rappresenti un fatto di grande rilievo e gravità. Quello che si è consumato è un assurdo atto di intimidazione, di minaccia aggravata, contro il quale la Presidenza dovrebbe intraprendere tutte le azioni indispensabili a salvaguardare la dignità del Parlamento e l'onorabilità dei suoi membri. Chiedo che la Presidenza valuti l'opportunità di rivolgersi alla magistratura affinché si verifichi se questa tristissima vicenda non integri gli estremi di qualche reato, in modo che gli eventuali colpevoli vengano perseguiti e puniti. Si fa riferimento in questo caso all'articolo 612 del codice penale, comma secondo, riguardante la minaccia aggravata: chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito d'ufficio e non a querela di parte se la minaccia è aggravata, cioè se è commessa da più persone riunite o in modo simbolico, avvalendosi della forza intimidatrice derivante da segrete associazioni esistenti o supposte, con la reclusione fino ad un anno.
Alla fine di questo mio intervento vorrei esprimere innanzitutto la mia piena solidarietà alla collega Vladimir Luxuria e penso che la Presidenza e gli altri colleghi dovrebbero fare altrettanto, anzi mi auguro che facciano altrettanto (Applausi).
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, intervengo su un'argomento diverso.
Oggi non è la prima volta che sono costretto a sollecitare la risposta ad una interrogazione del 22 settembre 2006 n. 4-01039 a cui il Governo continua a non dare risposta. Chiedo, pertanto, che codesta Presidenza si faccia interprete di questa mia sollecitazione.
L'interrogazione riguarda la vicenda della bimba della Bielorussia, argomento tornato di grande attualità in seguito all'atteggiamento assunto dal Governo della Bielorussia nei confronti delle nostre istituzioni.
PRESIDENTE. Assicuro che riferirò al Presidente della Camera affinchè solleciti nuovamente il Governo nel senso da lei richiesto.
TITTI DE SIMONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, il collega Grillini si è fatto interprete - e lo ringraziamo per questo - di una preoccupazione che ci coinvolge profondamente non soltanto perché Vladimir Luxuria è una nostra collega, una nostra compagna,Pag. 28una nostra deputata, ma anche perché noi da settimane, da mesi denunciamo - e non da soli, naturalmente - un clima pesante di intolleranza, di pregiudizio, di offesa nei confronti delle persone omosessuali e transessuali che vivono in questo paese; infatti, purtroppo registriamo, da molti mesi, una recrudescenza delle aggressioni nei confronti delle sedi delle associazioni e delle organizzazioni omosessuali, registrando in generale un uso anche politico dell'odio, del pregiudizio e della discriminazione contro le persone omosessuali e transessuali che è diventato un fatto da censurare.
Io credo che tutto il Parlamento, al di là delle posizioni - tutte legittime - che possono esserci sul tema dei diritti di cittadinanza, del riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali, non può non unirsi verso un comune senso di rifiuto e di censura, verso qualsiasi forma di violenza che venga esercitata verbalmente o materialmente nei confronti di omosessuali e transessuali nel nostro paese. Questo è un fatto di civiltà che deve distinguere l'operato delle istituzioni democratiche, e noi, come deputati e deputate, abbiamo una responsabilità in più, un dovere morale in più, non in meno, rispetto al paese.
Dunque, mi auguro che questo breve dibattito serva a creare innanzi tutto un clima diverso anche attorno a discussioni importanti che ci impegneranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, e a guardare la realtà delle persone in carne ed ossa e la loro dignità, perché questo deve essere un valore condiviso e centrale. Pertanto penso che ci possiamo anche unire nel sollecitare il Governo affinché provvedimenti legislativi urgenti, come ad esempio l'estensione della legge Mancino ai reati motivati dall'odio omofonico o transfobico, che sono purtroppo una realtà che deve preoccupare tutta la collettività e tutta la società, vengano portati al più presto all'attenzione del Consiglio dei ministri e dunque all'approvazione di questo Parlamento; infatti, il paese ha bisogno di fare un passo avanti di civiltà nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, L'Ulivo e La Rosa nel Pugno).
MAURO DEL BUE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Ho preso atto, signor Presidente, con stupore e con rammarico delle parole pronunciate poco fa dall'onorevole Grillini e voglio associarmi anch'io alla denuncia di questo atto di violenza, esprimendo solidarietà all'onorevole Guadagno, detto Luxuria, che personalmente conosco in quanto frequenta come me la Commissione cultura della Camera dei deputati. Ho avuto modo di apprezzarne la serietà e l'impegno.
Personalmente, sono contro qualsiasi forma di violenza e di sopraffazione. Ritengo che una violenza messa in atto contro la libera scelta di tendenza sessuale sia tra le violenze più inaccettabili. Mi spiace che questo fenomeno cada in un momento particolarmente delicato in cui tutti siamo impegnati in un confronto e, a volte, in uno scontro su temi fondamentali come quelli della laicità dello Stato e dei diritti della persona.
Dunque, massima solidarietà per chi è stato aggredito verbalmente e alla persona che è stata minacciata di violenze fisiche solo per la propria libera scelta di tendenze, la quale, a mio giudizio, va rispettata al pari di tutte le scelte individuali, a prescindere dalla religione, dalla cultura, dal sesso. La libertà delle persone è un bene intangibile e va sempre difeso, con tutti i nostri mezzi, ma soprattutto con una cultura della laicità e della tolleranza della quale noi tutti dobbiamo essere fortemente impregnati.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, io non ho motivo di ritenere che l'onorevole Grillini abbia esagerato ed enfatizzato nel riferire gli slogan e le cose che sono accadute. Se ci fossero state delle minacce, mi pare giusto e sacrosanto che la Camera le condanni al pari delle aggressioni,Pag. 29esprimendo il proprio sdegno. Tuttavia, a mio avviso non è accettabile - in proposito sentivo la collega De Simone - l'estensione della legge Mancino, vale a dire l'applicazione della legge di emergenza, non è accettabile che si possano creare dei tabù e degli argomenti sui quali non si può manifestare, che si vogliano mettere dei paletti per dire quando, chi e per che cosa si possa manifestare. Questo non è condivisibile, onorevoli colleghi.
Il diritto di manifestare va garantito a tutti coloro che esprimono le proprie idee, sia che ci piacciano sia che non ci piacciano. Le forze dell'ordine - come sempre davanti alla Camera - compiono il loro dovere e io credo che la Presidenza possa anche chiedere che le autorità preposte riferiscano. Tuttavia, vorrei ricordare anche che, davanti alla Camera, è accaduto di tutto, onorevole Grillini, anche - come lei sa - fin sopra i gradini di Montecitorio. Chi le parla è stato aggredito fisicamente davanti a Montecitorio da gruppi che lei ben conosce.
Con questo voglio dire che, per prima cosa, non possiamo decidere chi deve e chi non deve manifestare, ma possiamo solo condannare o apprezzare ciò che si dice in una manifestazione.
In secondo luogo, è veramente pericoloso che si possa pensare ad una legislazione d'emergenza sui diritti civili. Infatti, questo significherebbe uno scontro nel paese molto più pernicioso di eventuali slogan sbagliati che siano stati pronunciati.
GERARDO BIANCO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, io vorrei richiamare un altro argomento che mi sta particolarmente a cuore e che riguarda la modalità di procedura con la quale la Camera approva i suoi provvedimenti. Naturalmente, posso solo dire en passant che, in questo momento, i rilievi mossi interessano direttamente il Governo e sarebbe perciò opportuno che la Presidenza della Camera chiedesse al Governo di aspettare fino alla conclusione dei lavori dell'Assemblea per - eventualmente - ricevere le sollecitazioni e anche i richiami da parte dei parlamentari.
Il mio rilievo è soltanto questo: penso che bisognerebbe avere una particolarissima attenzione nel momento in cui si provvede al coordinamento formale del testo, affinchè non si introducano delle forme o delle aggiunte che sembrano addirittura dar vita ad articoli con un contenuto diverso. Chiedo che nella valutazione di certi elementi vi sia una particolarissima attenzione. Sappiamo bene come, nei testi legislativi, sia sufficiente lo spostamento di una virgola, di un punto e virgola, di un comma o di una modifica, per determinare dei veri e propri mutamenti della legge e della volontà legislativa della Camera dei deputati. Mi permetto soltanto di chiedere un'attenzione molto scrupolosa sul cosiddetto coordinamento formale del testo, che alcune volte finisce per includere degli elementi che non sono stati votati.
PRESIDENTE. Lei, come al solito, ha fatto un'osservazione molto puntuale. La Presidenza ha valutato con grande scrupolo e attenzione le proposte di coordinamento formale che prima sono state avanzate. Abbiamo appurato che si trattava effettivamente soltanto di correzioni di forma. Comunque, la ringrazio ancora e accolgo il sollecito che ha fatto precedentemente perché il Governo possa ascoltare anche la parte finale delle sedute, che spesso contengono delle indicazioni e delle sollecitazioni che sarebbe bene che il Governo ascoltasse in presa diretta.
SERGIO D'ELIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO D'ELIA. Presidente, noi della Rosa nel pugno ci associamo alle parole del collega Grillini. Qui non è in discussione la libertà di associazione, di riunione o di espressione del pensiero, anche quando questo pensiero è il più brutto, il più gretto e il più inaccettabile da un punto di vista culturale, civile e politico.Pag. 30
Ciò che davvero non può essere accettato - e in questo senso va tutta la solidarietà e la stima dei deputati della Rosa nel pugno per il lavoro parlamentare del deputato Vladimir Luxuria - è che nei confronti di un deputato ci sia un tipo di aggressione davvero così violenta sul piano della dignità della persona, attraverso le ingiurie, le aggressioni verbali, le offese al deputato Vladimir Luxuria. C'è molta solidarietà nei confronti di questo nostro collega, senza mettere in discussione la libertà di associazione, di pensiero e di riunione davanti alla Camera (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
GIORGIO LA MALFA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. L'onorevole Grillini ha fatto bene a sollevare questo problema e se vi sono state minacce ad un nostro collega egli ha non soltanto titolo a chiedere solidarietà ma anche a pretenderla da parte dell'Assemblea.
I temi dei diritti civili sono delicatissimi. Su tali temi l'onorevole Buontempo ha sottolineato la necessità di ritenere legittima la libertà di manifestazione, senza però giungere alla minaccia fisica, a prescindere dal fatto che la vittima sia o meno un parlamentare. Nei prossimi mesi avremo la necessità di affrontare i grandi temi dei diritti civili e sarebbe bene che tutte le parti politiche esercitassero il massimo di moderazione e di invito alla responsabilità. Si tratta di temi altissimi, che investono la libertà dell'individuo, le grandi questioni etiche e morali e bisognerebbe far sì che questa discussione si potesse svolgere, specialmente in Parlamento, ma non solo, in un clima di ascolto e di rispetto reciproco, condizioni per poter fare dei passi avanti condivisi nella legislazione del nostro paese.
VITO LI CAUSI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VITO LI CAUSI. Grazie, Presidente. Ritengo che non ci sia stata alcuna enfasi su quanto è stato poc'anzi dichiarato in quest'aula.
Se tutto ciò è accaduto, come pare che sia, ritengo di essere indignato sia a titolo personale, sia a nome e per conto dei Popolari-Udeur.
Esprimo, quindi, tutta la mia solidarietà alla collega Luxuria, perché il rispetto delle persone, anche della sfera personale, viene prima di ogni altra cosa, a maggior ragione - mi sia concesso di dire - se si tratta di un deputato della Repubblica italiana.
Personalmente, conosco la deputata Vladimir Luxuria perché fa parte della Commissione cultura, scienza e istruzione, dove io giornalmente mi trovo ad operare con altri colleghi. È una deputata sempre presente, che fa sempre il suo lavoro e che ha dimostrato pienamente le sue capacità, anche culturali.
Quindi, il mio atto di solidarietà vuole essere grande e forte, perché siamo contrari a qualsiasi forma di violenza, maggiormente quando si tratta - come dicevo poc'anzi - della sfera personale degli individui. Qualsiasi forma di attacco alle istituzioni, anche indirettamente, non può essere tollerata e, quindi, ritengo che non ci sia assolutamente niente che non possa far dire, in modo chiaro e forte, che siamo profondamente dispiaciuti.
MARCO BOATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, ha fatto bene il collega Grillini a porre la questione in quest'aula e apprezzo anche il modo in cui lo ha fatto.
Per quanto riguarda me ed il mio gruppo, ci associamo pienamente alle sue parole. Non avremmo neanche ritenuto necessario che molti di noi intervenissero dopo il collega Grillini ma, poiché esponenti di vari gruppi lo hanno fatto, a questo punto, sia pur brevissimamente, devo intervenire, perché il silenzio da parte mia e da parte dei Verdi avrebbePag. 31avuto un significato che non ha, dal momento che abbiamo applaudito l'intervento del collega Grillini.
Quindi, mi associo alla denuncia che è stata fatta e, ovviamente, confermo ciò che hanno detto altri colleghi, da ultimo il collega D'Elia, sul fatto che non sono in discussione la libertà di manifestazione, anche davanti alla Camera, e la libertà di pensiero, ma sono in discussione la minaccia, l'aggressione e le forme di razzismo e di stigmatizzazione omofobica, che sono assolutamente inaccettabili e, in alcuni casi, costituiscono esplicite violazioni del codice penale, nei termini in cui è stato ricordato.
A nome dei Verdi e a nome mio personale, quindi, vorrei esprimere solidarietà all'onorevole Guadagno Luxuria e condivisione degli interventi che ho ascoltato.
Forse, questo mio intervento può essere utile, perché vorrei aggiungere, come segnalazione alla Presidenza, un altro aspetto che riguarda un altro deputato.
Poco fa - questo mi ha fatto piacere - è intervenuto, in solidarietà dell'onorevole Luxuria, il collega D'Elia, del gruppo della Rosa nel pugno. Egli non lo ha detto, ma io vorrei far notare, non perché ciò faccia onore a me, ma perché si tratta di un dovere dal punto di vista politico, che da molto tempo è in atto una sistematica campagna di intimidazione politica e, a volte, anche personale nei confronti del collega D'Elia, al di fuori di qualunque regola dello Stato di diritto.
Oggi o ieri, nel quotidiano Libero, è stata pubblicata una foto del collega D'Elia contenente minacce nei suoi confronti, da parte di una sorta di sindacato di Polizia, che credo si chiami SAP, per i dibattiti tenuti a Torino. Lo stesso è successo anche in Toscana e altrove. C'è una campagna di intimidazione nei confronti del collega D'Elia.
Colgo l'occasione di questo dibattito - svoltosi per manifestare solidarietà all'onorevole Wladimiro Guadagno, detto Vladimir Luxuria, che in questo momento è entrata in aula - per dire che un altro collega viene sottoposto - non episodicamente, ma sistematicamente - ad una campagna di aggressione e intimidazione che va denunciata con forza.
La ringrazio, signor Presidente.
PRESIDENTE. Naturalmente, la Presidenza si unisce ai sentimenti di solidarietà espressi da molti colleghi nei confronti dell'onorevole Wladimiro Guadagno, detto Vladimir Luxuria.
La Presidenza, rispetto all'episodio citato dal deputato Grillini, acquisirà senz'altro elementi d'informazione e, naturalmente, se vi fossero profili di rilevanza penale, questi potranno essere valutati dall'autorità giudiziaria nelle forme previste dalla legge.
Per quanto ci riguarda, noi, come rappresentanti della Camera dei deputati, non possiamo accettare aggressioni, minacce, atteggiamenti intimidatori - ne ha parlato poco fa il collega Boato, a proposito di un altro collega parlamentare - nei confronti di deputate e deputati del Parlamento.
La Costituzione vincola tutti noi e le istituzioni repubblicane a principi di libertà, di rispetto della persona, di uguaglianza e a rigettare ogni forma di discriminazione, tanto più se espressa con violenza e comportamenti aggressivi.
Lo ripeto: la Presidenza acquisirà senz'altro gli elementi informativi a proposito dell'episodio richiamato dal deputato Grillini, che ringrazio per questo.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15,30.
La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresa alle 15,35.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI