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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Dislocazione delle Forze armate sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla riapertura di reparti scuola in Sicilia - n. 3-00571)
PRESIDENTE. L'onorevole Lo Monte ha facoltà di illustrare l'interrogazione Pag. 37Oliva n. 3-00571 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1), di cui è cofirmatario.
CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, come Movimento per l'Autonomia intendiamo sottoporre all'attenzione di questo Governo il fatto che l'esercito italiano, ormai, è formato nella stragrande maggioranza da personale proveniente dalle regioni meridionali.
La Sicilia è la regione che più contribuisce a garantire il gettito di risorse umane necessarie al funzionamento di un'organizzazione strutturata, ormai da qualche anno, esclusivamente su base volontaria.
Tale stato di cose offre a tanti giovani siciliani e a tanti giovani meridionali la possibilità di una opportunità di lavoro. Dal punto di vista dello sviluppo economico del territorio, ciò ha effetti disastrosi almeno per tre ordini di motivi. Infatti, l'esercito continua ad essere dislocato al centro-nord del paese e, addirittura, in Sicilia si chiudono strutture militari attrezzate e funzionali. Questo comporta un allontanamento sistematico della forza lavoro. Si produce ricchezza e si consuma quindi in altre realtà nazionali, a volte già molto sviluppate. Si perde inoltre la possibilità di beneficiare degli investimenti statali nel settore della sicurezza.
Ad esempio, con l'insediamento di una struttura ad Agrigento...
PRESIDENTE. Onorevole Lo Monte, ho il dovere di segnalarle che ha oltrepassato di molto il tempo a sua disposizione. Potrà intervenire in sede di replica.
Il ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, desidero in via preliminare far notare - come peraltro illustrato dal ministro Parisi all'atto della costituzione del Governo - che uno dei punti della politica di difesa che questo Governo si è impegnato ad affrontare con maggiore determinazione è proprio quello di riequilibrare la distribuzione delle Forze armate sul territorio, in funzione delle mutate esigenze operative e degli imperativi connessi al reclutamento del richiamato personale volontario.
Da ciò, quindi, la necessità di un approfondimento volto ad individuare la misura, i tempi e i modi di questa ridislocazione, in modo da tener conto di tutti i fattori che entrano in gioco, ivi compresa la disponibilità di risorse al fine di definire gli adattamenti da apportare al dispositivo.
Questo perché, al di là e prima di tutte le conseguenze di carattere occupazionale che possono derivare, occorre considerare come la gravitazione del reclutamento sia qualcosa che deve essere attentamente approfondita, se vogliamo che le Forze armate rimangano nel futuro, come sono state nel passato, lo specchio e l'espressione di tutto il paese.
La progressiva identificazione del soldato-cittadino con una sola parte del nostro paese non potrebbe non porre nel lungo termine delicati problemi con i quali è bene confrontarsi in tempo.
In questo contesto l'assetto dell'area addestrativa e con esso la dislocazione degli enti deputati al reclutamento e alla formazione si inquadrano nell'ambito del processo di ristrutturazione e snellimento dell'organizzazione militare, già avviato da alcuni anni e tuttora in divenire, al fine di meglio modulare l'organizzazione militare alle nuove esigenze, adeguandola nel contempo alla riduzione dei livelli organici.
Quanto al richiamato stato di attuazione della riforma strutturale delle Forze armate, prevista dal decreto legislativo n. 464 del 1997, il ministro della difesa presenta puntualmente una relazione al Parlamento sullo stato di avanzamento del processo di ristrutturazione, nonché sulla necessità di apportarvi correttivi, nei limiti degli stanziamenti di bilancio e delle dotazioni organiche di personale previsti dalle vigenti disposizioni.
Ricordo, in proposito, come tale processo persegua soluzioni volte ad ottenere un migliore rapporto costo-efficacia attraverso Pag. 38la soppressione di strutture oramai superflue e non più rispondenti alle vigenti necessità, nonché la ridefinizione delle funzioni di comandi ed enti ed il loro accorpamento, per quanto possibile, in chiave interforze e, comunque, di non sovrapponibilità funzionale e territoriale.
Quanto all'auspicata costituzione di un reparto addestrativo in Sicilia...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. ... rilevo - ho quasi terminato, signor Presidente - che il progressivo passaggio dal sistema cosiddetto misto (leva e volontari) a quello interamente professionale ha reso l'organizzazione preposta all'addestramento sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze.
Devo ricordare, altresì, che la Sicilia vanta già un'importante presenza di enti e reparti delle Forze armate e che, in virtù anche del significativo gettito di volontari, la regione siciliana è stata salvaguardata dalla ristrutturazione, in chiave di riduzione, che ha interessato tutti i settori dello strumento militare.
Posso comunque assicurare che, nel quadro di riorganizzazione degli enti addestrativi, la problematica in esame sarà tenuta in considerazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Lo Monte ha facoltà di replicare.
CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, intanto, dichiaro la mia insoddisfazione: la risposta del rappresentante del Governo è stata sicuramente fredda e burocratica, come lo è l'atteggiamento del Governo ogni qual volta si parla di Mezzogiorno. Tuttavia, desidero ringraziare il sottosegretario per le precisazioni che ha voluto fornire.
Torno sull'argomento per evidenziare la ricaduta positiva anche sul piano promozionale per l'intero Mezzogiorno d'Italia. In altri termini, l'incremento dei reparti militari dislocati sull'isola diventerebbe, di per sé, strumento significativamente efficace di una moderna strategia della comunicazione, in quanto idoneo a lanciare un messaggio più convincente rispetto all'approccio tradizionale. Va sottolineata, inoltre, l'indiscussa valenza etica di un potenziamento che, a nostro giudizio, sembra profondamente meritato se si considera che la Sicilia, nel solo anno 2005, si colloca a livello nazionale al secondo posto (dopo la Campania) per il suo contributo in volontari in ferma prefissata di un anno (con ben 17.389 giovani siciliani arruolati).
Poiché non ha potuto avere luogo presso la Commissione competente, signor ministro, il confronto al quale lei fatto riferimento (articolo 3, comma 3, del decreto legislativo n. 464 del 1997, di riforma delle Forze armate)...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CARMELO LO MONTE. ... noi, come Movimento per l'Autonomia, presenteremo un apposito atto affinché esso si svolga ed il ministro sia sentito in tale sede.