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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Misure per il recupero e la conservazione della basilica di Sant'Agostino a Roma - n. 2-00340)
PRESIDENTE. L'onorevole Giovanardi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00340 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 8).
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, illustro brevemente la mia interpellanza, sperando di avere una risposta costruttiva per evitare che questa basilica e la cupola di Vanvitelli, nel frattempo, collassi. Questo è il problema che voglio segnalare. In particolare, in dicembre vi è stata una constatazione ufficiale da parte della sovrintendenza del comune di Roma della gravità della situazione di degrado di questa basilica, con il rischio di crollo e con segnalazione dell'urgenza di provvedere.
Il 23 gennaio il parroco, avendo avuto notizia dell'interruzione dei lavori da parte della ditta appaltatrice, a causa proprio del pericolo di crollo della cupola, ha inviato una lettera di appello al ministro Rutelli, al presidente della regione, al presidente della provincia, a tutte le autorità competenti.
Il 24 gennaio, immagino a seguito della lettera, una serie di funzionari, ingegneri e architetti, responsabili della sovrintendenza, insieme alla ditta appaltatrice, si sono recati in basilica e hanno deciso di transennare, bloccare totalmente il passaggio di alcune sue parti per il grave pericolo di un collasso della struttura. Hanno dato un incarico urgente di studiare e portare a termine il cerchiaggio della cupola, ma non è stato ancora fatto un esame di eventuali alterazioni strutturali per interventi di sostegno sulle fondamenta.
Pertanto, chiediamo al Governo cosa intenda fare, di necessario ed urgente, per salvaguardare questo monumento artistico, nonché in termini di sicurezza con misure di pronto intervento per evitare un pericolo imminente e possibile di crollo. Inoltre, chiediamo se i fondi siano stati stanziati e come intenda spenderli.
Presiede in questo momento il vice presidente Tremonti e tutti sappiamo che un conto è stanziare i fondi, un conto è averne la disponibilità per un loro utilizzo. Pertanto, chiediamo se questi fondi siano sufficienti per recuperare e conservare la basilica di Sant'Agostino. Vorremmo sapere dal Governo in che modo intenda intervenire per recuperare pienamente questo monumento, ma, soprattutto, cosa intenda fare in estrema urgenza per evitare quello che è già stato segnalato autorevolmente dalle autorità preposte. Occorre infatti assumere iniziative non dico ad horas, ma in termini assolutamente Pag. 77brevi per evitare danni irreparabili che in futuro non potranno più essere recuperati.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Marcella Lucidi, ha facoltà di rispondere.
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, la chiesa di Sant'Agostino in Campo Marzio è stata dichiarata parzialmente inagibile nel 2005 a seguito di un'ispezione dei vigili del fuoco.
La zona dell'altare maggiore al di sotto della grande cupola era interessata dalla caduta di frammenti di intonaci e stucchi che si staccavano dai lembi di rilevanti lesioni, presenti in corrispondenza dei grandi archi che sostengono la cupola stessa.
Il Ministero per i beni e le attività culturali si è attivato con sollecitudine. Infatti, nel marzo 2006 è stata redatta una perizia di spesa di 300 mila euro complessivi, che hanno trovato copertura per 100 mila euro nell'elenco annuale 2006, per 200 mila euro nella rimodulazione del programma dei fondi lotto per gli anni 2004-2006. È stato quindi redatto un progetto preliminare per effettuare i monitoraggi e le indagini necessarie, al fine di comprendere la natura del fenomeno e quindi studiarne possibili soluzioni progettuali sia per la messa in sicurezza, sia per il definitivo restauro. I lavori previsti, affidati in somma urgenza alla ditta Faim, hanno riguardato la predisposizione di opere provvisionali e l'effettuazione di monitoraggi e di indagini propedeutiche alla definizione dell'intervento.
Il ponteggio posto in opera ha avuto ed ha tuttora la funzione di rendere accessibili le zone danneggiate e porre in opera i sensori di spostamento necessari per quantificare la natura e l'entità del danno. Campagne di indagine di questo tipo hanno durata variabile, ma quasi mai inferiore ad un anno, trattandosi di eventi che coinvolgono il terreno di fondazione e che quindi devono essere valutati in relazione ad un completo ciclo stagionale. Alla fine del 2006 un ingegnere strutturista è stato incaricato di approfondire l'analisi sulla scorta dei dati acquisiti, effettuando un accurato rilievo delle strutture esistenti al di sopra della cupola stessa. Da un primo studio e da un'analisi del quadro fessurativo esteso a tutta la chiesa, si è individuata una causa primaria di danno in un possibile cedimento delle fondazioni della grande costruzione.
Conseguentemente, il professionista è stato incaricato di produrre un progetto di consolidamento provvisorio, che metta in sicurezza la cupola e ne garantisca la salvaguardia. Nel contempo, il progetto dovrà prevedere le indagini sulle fondazioni, necessarie per poter progettare un intervento definitivo di consolidamento. In ogni caso, la situazione, emersa dalla vista diretta e dai monitoraggi, nonché dalle indagini, è risultata di estrema gravità con fenomeni di dissesto in atto. Per gli interventi di consolidamento definitivi è attualmente in corso il procedimento di approvazione della programmazione triennale dei lavori pubblici degli anni 2007-2009, in cui è stato appositamente proposto uno stanziamento di 1 milione e mezzo di euro, suddiviso in tre annualità.
Per far fronte ai necessari ed immediati interventi, si sta intanto valutando la possibilità di reperire risorse aggiuntive attraverso la rimodulazione delle economie di bilancio della soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Roma.
PRESIDENTE. L'onorevole Giovanardi ha facoltà di replicare.
CARLO GIOVANARDI. Ringrazio il sottosegretario Lucidi, ma purtroppo quello che ha detto conferma l'allarme rispetto alla situazione di pericolo, in cui versa questa basilica. Prendo atto anche positivamente dell'iter procedurale in corso, delle risorse che sono state stanziate ed anche dell'intenzione di procedere ad un intervento strutturale, che risolva alla radice i problemi di stabilità di questo importante monumento. Però chiederei al Governo un qualcosa in più, perché la preoccupazione attuale è che, mentre si stanno sviluppando questi studi, ci possa essere un qualche danno irreparabile.Pag. 78
Mi domando se, com'è già stato fatto in altre occasioni - penso alla Domus Aurea, recentemente -, non possa essere coinvolta per un «pronto intervento» per esempio la protezione civile, che è strutturata proprio per interventi che non debbono rispondere a meccanismi burocratici: potrebbe essere un'opera di pronto intervento non sul consolidamento definitivo, ma per quanto riguarda per esempio il cerchiaggio della cupola o comunque un intervento che garantisca che, mentre tutte queste cose che lei ci ha riferito verranno effettuate per un consolidamento definitivo, nel frattempo non ci siano dei danni irrecuperabili.
Mi rendo conto che, naturalmente, si tratta di un problema più tecnico che politico: mi riferisco alla necessità di far coincidere un consolidamento definitivo con un pronto intervento per evitare danni alla struttura.
Il sottosegretario sa che qualche problema è nato anche da alcune incertezze: i tecnici che si sono recati sul posto avevano chiesto di rimuovere i ponteggi; poi, si è svolta una discussione sul luogo con i responsabili ed il parroco, il quale si è opposto al fatto che i ponteggi venissero rimossi. Infatti, si diceva che occorreva smontare i ponteggi perché non vi erano i fondi per una ristrutturazione; poi, i fondi, probabilmente, sono stati stanziati, anche se non ho capito bene quanto siano spendibili nell'immediato.
In conclusione, se questi fondi sono disponibili e, quindi, è possibile intervenire già adesso per mettere l'opera in sicurezza, occorre che il Governo lo faccia. Se, invece, occorrono tempi tecnici e burocratici (me ne rendo perfettamente conto) per cui anche i fondi stanziati non sono spendibili, si dovrebbe ricorrere a strumenti eccezionali come la protezione civile per effettuare un intervento immediato, che possa dissipare le preoccupazioni di danni ulteriori alla struttura, in particolare alla cupola, mentre sono in corso studi più approfonditi sulle modalità con cui intervenire in maniera radicale.
Penso che il Governo abbia tutti gli strumenti per addivenire ad una soluzione positiva del problema.