Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Mazzoni; Mascia ed altri; Boato e Mellano; De Zulueta: Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (A.C. 626-1090-1441-2018-A/R) (ore 10,43).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa dei deputati Mazzoni; Mascia ed altri; Boato e Mellano; De Zulueta: Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Ricordo che nella seduta di ieri si sono svolti gli interventi sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 1 e che la relatrice e il Governo hanno espresso il parere.
Avverto che la Commissione ha presentato gli ulteriori emendamenti 2.500, 3.500 e 3.501, che sono in distribuzione.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 1 del testo unificato e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 626-A/R ed abbinate sezione 1).
Dovremo ora passare alla votazione dell'emendamento Cota 1.1, sul quale la Commissione e il Governo hanno espresso parere contrario.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 10,45, è ripresa alle 11,10.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
Avverto che la Commissione ha presentato gli ulteriori emendamenti 2.501 e 2.502, che sono in distribuzione e in relazione ai quali i gruppi hanno rinunciato alla fissazione di un termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Passiamo, dunque, alla votazione dell'emendamento Cota 1.1.
Chiedo all'onorevole Cota se acceda all'invito al ritiro formulato dalla Commissione.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, insisto per la votazione del mio emendamento 1.1 e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, vorrei mantenere l'emendamento in oggetto perché, attraverso l'attività emendativa, si vuole cercare di modificare in senso migliorativo il provvedimento in esame. Siccome l'articolo 1 è centrale, la sua soppressione potrebbe modificare positivamente il testo di legge, ritoccando conseguentemente gli altri articoli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, questa nostra dichiarazione di voto, in un certo senso, ha valore anche per diversi passaggi successivi.Pag. 15
Si fa riferimento ad una deliberazione dell'ONU che risale a tanti anni fa. Vogliamo esseri chiari: il consesso internazionale chiedeva l'istituzione di commissioni di questo genere eminentemente per quei paesi in cui i diritti umani sono minacciati, schiacciati o addirittura conculcati. Si tratta di capire lo spirito di questa deliberazione (i valori che la informano, naturalmente, sono anche i nostri valori e lo ribadiamo in maniera forte) e di calarla nella realtà mondiale e l'Italia, certamente - mi permetto di dirlo non è uno di quei paesi che necessitano in maniera emergenziale di un monitoraggio di tal genere. Infatti, fino a prova contraria, il nostro grado di civiltà ci colloca in una posizione di tutto rispetto nel consesso internazionale.
Quindi, condividendo le finalità valoriali di tale impostazione discorso, ma non condividendo affatto le strumentazioni e le istituzionalizzazioni proposte, la nostra chiarissima e motivata posizione su questo emendamento è di astensione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, intervengo per rappresentare la posizione del gruppo dell'UDC, che voterà contro l'emendamento soppressivo, perché condividiamo lo spirito del provvedimento, anche nella sua versione ampliata.
Certamente, nutriamo delle perplessità che rappresenteremo dettagliatamente nel corso della discussione dei successivi articoli e dei relativi emendamenti, ma, in questo momento, votare a favore di un emendamento soppressivo significherebbe andare contro lo spirito complessivo del provvedimento e questa non è la posizione che intendiamo rappresentare in quest'aula. La nostra è una posizione di perplessità e di dubbio rispetto alla formulazione del testo al quale abbiamo presentato proposte emendative e sul quale interverremo successivamente.
Per queste ragioni, annuncio il voto contrario del gruppo dell'UDC.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onore Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA. Signor Presidente, le considerazioni dell'onorevole Mazzoni sono pertinenti. Infatti, se fosse soppresso l'articolo 1, cadrebbero alcune finalità ed alcuni obiettivi condivisibili.
Tuttavia, anche le argomentazioni dell'onorevole Cota sono da prendere in considerazione e da analizzare. Infatti, l'articolo 1 è centrale in quanto prefigura il delinearsi di una struttura particolarmente forte e pesante volta al raggiungimento degli obiettivi. Si tratta, infatti, di una commissione composta da otto membri e la previsione di spesa, solo per l'indennità, è di 2 milioni 340 mila euro all'anno. Va dunque a delinearsi ciò che qualcuno ieri ha definito «carrozzone».
Devo dire che occorrerebbe sicuramente un po' di misura nella scelta degli strumenti per raggiungere obiettivi che sono anche condivisibili. Dal punto di vista simbolico, questo emendamento può essere valutato, ma è chiaro che approvarlo comporterebbe la caduta dell'intero testo. Sotto questo profilo, non mi sento, a titolo personale, di portarlo avanti, anche se, comunque, pone l'attenzione su un problema serio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Per le ragioni già espresse dal collega Benedetti Valentini e che avevo già evidenziato durante il mio intervento sul complesso degli emendamenti, riteniamo che questo sia un provvedimento da tenere in piedi, pur tuttavia con una serie di miglioramenti che, in parte, ci sono stati e che, in parte, ci auguriamo ci saranno nel corso dell'esame degli emendamenti.
Pertanto, la posizione di Forza Italia su questi primi tre emendamenti soppressivi sarà di astensione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.
Pag. 16
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, intervengo per esprimere il voto contrario dell'Italia dei Valori su questi emendamenti soppressivi.
Abbiamo già espresso la valutazione positiva per l'importante lavoro svolto dalla Commissione affari costituzionali per l'istituzione della commissione per i diritti umani e del garante. Abbiamo apprezzato lo sforzo compiuto dalla Commissione, anche per quanto riguarda l'eliminazione di qualunque rischio di incostituzionalità, per l'interferenza possibile tra compiti del garante e compiti della magistratura di sorveglianza. Siamo, quindi, d'accordo sulla filosofia del provvedimento e voteremo contro qualunque emendamento che ad essa si opponga. Gli unici problemi che porremo sono problemi di struttura, nel senso che ci affideremo alla Commissione, chiedendo che ci sia una contrazione dei costi e delle unità che compongono la commissione e il suo personale.
Riteniamo che l'opinione pubblica richieda adesso una particolare attenzione all'austerità e chiediamo che, senza vulnerare l'efficienza degli organismi istituiti, si possa comunque ottenere un risparmio rilevante dei costi. Per questo ci affideremo alla sensibilità della Commissione, comunque, voteremo contro tutti gli emendamenti soppressivi e su quelli che contrastano la cultura e la filosofia del provvedimento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 1.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 478
Votanti 336
Astenuti 142
Maggioranza 169
Hanno votato sì 57
Hanno votato no 279).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.501 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 481
Votanti 461
Astenuti 20
Maggioranza 231
Hanno votato sì 459
Hanno votato no 2).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Cota 1.6. Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 1.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 486
Votanti 482
Astenuti 4
Maggioranza 242
Hanno votato sì 193
Hanno votato no 289).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Costa 1.62.
Onorevole Costa, accede all'invito al ritiro formulato dal relatore?
ENRICO COSTA. No, signor Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Pag. 17
ENRICO COSTA. Questo emendamento va nella direzione che si è messa in evidenza prima, ovvero quella di individuare una struttura che sia più leggera per l'adempimento del raggiungimento di obiettivi condivisibili.
Ebbene, abbiamo una struttura sproporzionata rispetto ai compiti e alle funzioni che si richiede di svolgere. Ricordiamo anche che il Presidente del Consiglio Prodi, in più occasioni, ha invitato i ministri a operare uno sfoltimento di commissioni e comitati che erano stati creati nell'ambito dei ministeri. Addirittura la legge Visco-Bersani aveva previsto in particolare questo punto. Pochi tuttavia sono stati i ministri che hanno operato in questa direzione. So che il ministro Di Pietro ha fatto molto in tal senso, mentre poco hanno fatto i ministri Mastella e Parisi.
Con questo emendamento si fa in modo che la commissione, invece degli otto membri più il Presidente, si riduca a due membri più il Presidente. In tal modo, essa diventerebbe un organo snello, agile e leggero e ciò inciderebbe anche in modo forte sui costi delle indennità.
Si ricorda che le indennità sono previste nella norma per 2 milioni 340 mila euro l'anno. Questo mi pare un po' contraddittorio con la politica attuata nei confronti dei cittadini con la legge finanziaria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento Costa 1.62.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, noi siamo d'accordo sulla riduzione dei costi e su una maggiore austerità. Tuttavia, francamente due componenti ci sembrano davvero troppo pochi perché si possa consentire a queste strutture di funzionare efficacemente, cosa alla quale noi teniamo particolarmente.
Abbiamo presentato un emendamento che riduce non a due, ma a quattro i componenti della commissione. Discuteremo di tale emendamento nel momento in cui sarà posto in votazione.
Dunque, poiché il numero di due componenti ci sembra veramente ridotto, noi voteremo contro l'emendamento Costa 1.62.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto di astensione del gruppo sull'emendamento Costa 1.62 in quanto ne condividiamo lo spirito e l'obiettivo. Infatti, l'emendamento in esame tende a ridurre il numero dei componenti di questo organismo nella logica di una maggiore efficienza del sistema che noi riteniamo di dover contribuire a perseguire.
Certo, così come ha detto anche il collega Palomba, riteniamo che la riduzione a due dei componenti della commissione sia eccessiva. Questo emendamento, pertanto, contiene in sé anche un elemento di giusta e comprensibile provocazione che noi riteniamo di evidenziare con un voto di astensione.
Per non intervenire successivamente, annuncio inoltre il voto favorevole rispetto ai tre successivi emendamenti: l'emendamento Cota 1.7 e gli identici emendamenti Benedetti Valentini 1.16 e Palomba 1.63. Questi emendamenti, nel proporre una riduzione dei componenti della Commissione, individuano comunque un numero compatibile con un'efficace gestione delle attività affidate alla commissione medesima.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, intervengo solamente per dire che anche il Pag. 18mio gruppo intende astenersi, in quanto il punto è che, se non riduciamo l'indennità prevista per i componenti della commissione, pari a 2 milioni 350 mila euro l'anno, nel caso passasse questo emendamento i rimanenti due componenti andrebbero a percepire 1 milione e 200 mila euro a testa. Si tratta di 2 miliardi 400 milioni di vecchie lire all'anno!
Dunque, deve essere consequenziale anche la riduzione dell'indennità che viene assegnata. Voteremo anche noi a favore degli emendamenti successivi, ma dobbiamo ridurre anche le indennità; altrimenti, meno sono i membri maggiore sarebbe la loro indennità. Ciò andrebbe a cozzare contro la legge finanziaria e l'obiettivo che questo Parlamento si era posto di ridurre le indennità attribuite ai componenti di tutti i consigli di amministrazione e così via.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario a questo e ai successivi emendamenti, in quanto immaginare che si costituisca una commissione per i diritti umani ed una sezione specializzata per il garante dei detenuti con due o quattro componenti più il presidente vuol dire immaginare che tale commissione non funzionerà mai.
Da ultimo, vorrei dire al collega Barani di leggere bene l'articolo cui si fa riferimento, perché la cifra che ha citato riguarda complessivamente tutta la copertura finanziaria relativa agli stipendi e, ovviamente, non riferita alle singole persone.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costa 1.62, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 496
Votanti 465
Astenuti 31
Maggioranza 233
Hanno votato sì 205
Hanno votato no 260).
Passiamo agli identici emendamenti Benedetti Valentini 1.16 e Palomba 1.63, sui quali il relatore ha formulato un invito al ritiro.
Chiedo all'onorevole Benedetti Valentini se acceda all'invito al ritiro del suo emendamento 1.16.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, non ritiriamo questo emendamento perché esso concerne un elemento di sostanza. Abbiamo discusso della questione dei costi e del farraginoso ampliamento dell'organico di organismi come questo che andiamo ad istituire. Poco fa, onorevoli colleghi, proprio scambiando delle opinioni con alcuni studenti, giovani cittadini, qui in visita, da loro ci è stato chiesto come intendiamo limitare, non genericamente ma in concreto, i costi della politica e degli organismi che andiamo ad istituire anno dopo anno. La risposta non è stata facile (era molto imbarazzante). Quando abbiamo riflettuto sul fatto che stavamo per istituire un organismo, pletorico di per sé, nel quale ciascuno dei suoi componenti percepirà un'indennità annuale vertiginosa, effettivamente ci siamo sentiti a disagio sulle nostre poltrone.
Questo emendamento, sottoscritto da me e da altri colleghi di Alleanza nazionale, identico a quello del collega Palomba, quindi di un gruppo della maggioranza - sempre che non dismetta i suoi propositi - è teso a raggiungere quanto meno una mediazione: si scende da otto componenti a quattro, prevedendo che ciascuno dei due rami del Parlamento, nel votare i due membri, esprima un voto limitato, affinché la maggioranza e l'opposizione Pag. 19possano essere rappresentate nella delegazione di entrambe le Camere.
Davvero, in coscienza, onorevoli colleghi, non siete favorevoli a che ci siano quattro membri, più il presidente, a costituire questo organismo, fermo restando che la relativa articolazione operativa prevederà anche dei funzionari e dei collaboratori? Per quale ragione questo organismo deve per forza essere composto da otto componenti e non da quattro? Mi viene da pensare al problema della lottizzazione politica. Tutto ciò ci costringe ad interpellare la nostra coscienza e il nostro senso delle istituzioni. Mi sembra di poter dire che, senza violare alcuna questione di principio, il nostro emendamento (identico - ripeto - a quello del collega Palomba, membro di un gruppo della maggioranza), che prevede l'istituzione di una commissione di quattro componenti, con due membri eletti da ciascuna Camera, con voto limitato ad uno, sia corretto e ragionevole, anche sotto il profilo della spesa che stiamo per autorizzare. Non accedo pertanto all'invito al ritiro ed auspico un voto favorevole di tutta l'Assemblea sul nostro emendamento.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Palomba se acceda all'invito al ritiro del suo emendamento 1.63.
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, ripeto ciò che ho già detto prima e rivolgo un caldissimo invito alla Commissione e al Comitato dei nove affinché accolga una proposta, che è sensata, di austerità, che non proviene soltanto dal gruppo Italia dei Valori, ma dal nostro paese, che ritiene che i costi della politica vadano ridotti. Riteniamo che questo sia un modo di pensare comune a tutti coloro che vivono in questa società, i quali si accorgono che i costi delle istituzioni e della politica sono effettivamente elevati.
Pensiamo che, senza andare ad intaccare l'efficienza di questi organismi, che sono importanti, si possa operare per una riduzione complessiva dei costi. Vorrei dire al collega Barani che abbiamo proposto un emendamento che dimezza il numero dei componenti e il budget a disposizione. Abbiamo proposto una serie di emendamenti che riducono gli stanziamenti previsti fino alla metà, approssimata per eccesso.
Formuliamo pertanto questa richiesta: se la Commissione non fosse in condizione di esprimere un parere positivo, chiediamo di accantonare gli emendamenti che incidono sulla struttura, sull'organico e sul budget di questo organismo, affinché possano essere rivisti complessivamente. Se tale proposta non sarà accolta, l'Italia dei Valori voterà comunque a favore di questo emendamento e di tutti gli altri emendamenti presentati tesi a ridurre i costi di questo organismo. Vogliamo in questo modo farci interpreti di una esigenza che proviene dal paese, che, pur comprendendo l'importanza di questi organismi, chiede comunque una riduzione dei costi della politica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma all'emendamento del collega Palomba e indicare anche una strada per definire il numero dei componenti degli organi. Qual è il criterio che presiede alla definizione del numero? Otto, quattro, dodici, ventiquattro! Il criterio deve essere quello della qualità dei componenti: quale apporto danno i componenti? Con quale preparazione partecipano all'attività della commissione o del comitato? Quindi, rivolgo questo richiamo al Parlamento: dobbiamo identificare in qualche modo le qualità dei componenti degli organi che man mano andiamo ad individuare, a seconda delle necessità di professionalità, di contenuto culturale e di capacità. Allora, indichiamo il numero dei componenti in relazione alle necessità in termini di prestazioni professionali.
PRESIDENTE. Onorevole D'Ulizia, la invito a concludere.
Pag. 20LUCIANO D'ULIZIA. Quindi, il Parlamento dovrebbe fare uno sforzo, evitando di dare i numeri: quattro, otto, dodici...! In questo senso, sono d'accordo a ridurre al minimo il danno.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, intervengo soltanto perché gli argomenti relativi alle spese ricorreranno durante l'esame di tutto il provvedimento. Vorrei sottolineare che il nostro è l'ultimo paese in Europa che si accinge a varare un'autorità garante, una commissione per i diritti umani che, per altro, ci viene sollecitata dalla Convenzione delle Nazioni Unite. Abbiamo svolto un lavoro molto approfondito in Commissione, con l'aiuto degli uffici, con un esame molto rigoroso rispetto alle esperienze delle altre autorità di garanzia, rispetto al personale necessario per questa attività e rispetto a qualunque spesa si dovesse effettuare.
Gli altri paesi in Europa hanno commissioni che vanno da quattordici ad ottantadue membri. Noi abbiamo nove persone ed uno staff composto da 100 persone per il lavoro istruttorio. Dalle verifiche che abbiamo svolto - lo ripeto, in modo rigoroso - risulta che questo è il minimo indispensabile per istituire un'autorità che abbia credibilità in termini di efficacia. A noi non interessa prospettare una commissione di facciata, simbolica. Ci interessa una commissione che possa dare risposte alle aspettative che sicuramente solleciterà. Penso quindi che non c'entrino l'austerità o i costi della politica. Si tratta di scegliere se questo si ritiene necessario. E a nostro avviso è così. Si tratta di scegliere se anche noi, come tutti gli altri paesi, intendiamo varare una commissione per la protezione e la promozione dei diritti umani, che - lo ripeto - ci viene sollecitata. E se questo dobbiamo fare, allora dobbiamo farlo seriamente, con i costi minimi indispensabili perché la commissione dia un segnale.
Sottolineo altresì che abbiamo ricevuto proprio l'altro giorno una lettera dal coordinatore europeo di tutte le analoghe commissioni per conto delle Nazioni Unite, che prende in esame tutti gli articoli del testo oggi al nostro esame. La sollecitazione è, addirittura, quella di andare oltre. Noi ci siamo - lo ripeto - attenuti al minimo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Benedetti Valentini 1.16 e Palomba 1.63, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni. - Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord Padania e di deputati del gruppo Italia dei Valori).
(Presenti 490
Votanti 488
Astenuti 2
Maggioranza 245
Hanno votato sì 248
Hanno votato no 240).
Prendo atto che i deputati Galletti e Pelino non sono riusciti a votare e che avrebbero voluto esprimere un voto favorevole.
Prendo atto altresì che la deputata Incostante si è erroneamente astenuta mentre avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, una riduzione così drastica del numero dei componenti eletti rischia, praticamente, di vanificare l'istituzione della Commissione nazionale (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia). So che molti colleghi non sono attenti ai diritti umani, ma non mi pare che questo sia l'indirizzo dell'Assemblea (Commenti dei deputati deiPag. 21gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia!
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Vi spiego: non si può applaudire...
GABRIELLA MONDELLO. Vergognati!
PRESIDENTE. Colleghi, per favore, facciamo parlare!
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Voglio dire che è nostro interesse cercare di fare in modo che l'esame del provvedimento prosegua.
A tal fine, poiché ritengo che vi sia bisogno di una pausa, le chiederei, signor Presidente, di rinviare il prosieguo dell'esame alla parte pomeridiana della seduta. Ciò consentirebbe alla Commissione di riunirsi per valutare gli effetti della riduzione del numero dei componenti e per verificare come sia possibile proseguire i lavori.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. A casa!
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, capisco tante cose, ma il dato politico è che la maggioranza è stata battuta (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)) su un provvedimento...
PRESIDENTE. Onorevole Cota, però...
ROBERTO COTA. Signor Presidente, anche il presidente Violante ha parlato sull'ordine dei lavori. Il dato politico è che la maggioranza è stata battuta e, quindi, non è in grado di gestire il provvedimento in Assemblea (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)!
PRESIDENTE. Onorevole Cota, dovrebbe attenersi all'ordine del lavori.
ROBERTO COTA. La maggioranza non è in grado di gestire l'esame in Assemblea del provvedimento, perché non riesce a tenere insieme le sue varie componenti!
Noi non siamo d'accordo sul rinvio: se la maggioranza non è in grado di gestire un provvedimento in Assemblea, ne tragga le conseguenze di fronte al paese! Già questo Governo e questa maggioranza dovrebbero andare a casa...
PRESIDENTE. Onorevole Cota, il presidente Violante ha chiesto una sospensione dell'esame, non un rinvio.
ITALO BOCCHINO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, avevo chiesto la parola mezz'ora fa...!
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, innanzitutto, il presidente Violante sa bene che siamo particolarmente attenti ai diritti umani (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Verdi), avendo lavorato molto in Commissione al riguardo. Peraltro, tra coloro che hanno protestato ci sono colleghi che non hanno seguito l'iter del provvedimento. Nessuno mette in discussione la tutela dei diritti umani: il nostro emendamento Benedetti Valentini 1.16 ha messo in discussione l'esigenza di dar vita ad un ulteriore organismo per sistemare otto persone! State discutendo non della tutela dei diritti umani, bensì se si debbano dare quattro o otto megastipendi per promuovere la tutela dei diritti umani (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia - Commenti)!
Pag. 22MARCO BOATO. Vergognati! Vergognati!
ITALO BOCCHINO. Le nostre perplessità sono sempre state di merito. In particolare, abbiamo sempre fatto notare che, essendo il compito in parola attribuito, in Italia, alla magistratura di sorveglianza, il provvedimento rischia di apparire come un segno di sfiducia nei confronti della magistratura medesima, alla quale sembrerebbe dire: poiché non siete capaci di tutelare i diritti dei detenuti, diamo vita ad un'authority.
Comprendo che per alcuni di voi è più importante andare a verificare la morbidezza della carta igienica nelle carceri italiane anziché la qualità della vita delle vittime dei reati commessi dai delinquenti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale) - e ci dispiace -, ma non possiamo tollerare che addirittura vi scandalizziate di fronte al fatto che il Parlamento decida di tagliare una spesa! Non avete scritto nel vostro programma elettorale che bisogna tagliare i costi della politica? Voi avete stabilito, quando avete approvato la legge finanziaria, che il numero dei consiglieri di amministrazione di Sviluppo Italia dovesse essere ridotto a tre! Ebbene, perché vi meravigliate se l'Assemblea, a maggioranza, riduce da otto a quattro i componenti la Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)? Avete fatto promesse maggiori di quelle che potrete mantenere? Al limite, quelli che non riusciranno ad ottenere questo incarico potrete farli nominare sottosegretari: ne avete talmente tanti che nessuno se ne accorgerà (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)...!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole D'Alia. Ricordo all'Assemblea che si sta svolgendo una fase di interventi sull'ordine dei lavori a seguito della richiesta del presidente Violante di sospendere l'esame del provvedimento per riprenderlo nella parte pomeridiana della seduta.
Prego, onorevole D'Alia, ha facoltà di parlare.
GIANPIERO D'ALIA. Presidente, intervengo infatti sull'ordine dei lavori per dire che ritengo opportuna una sospensione dell'esame del provvedimento solo ai fini della comprensione di come poter coordinare il risultato di questo voto con il testo; peraltro si tratta di un voto che non pregiudica assolutamente dal nostro punto di vista l'esame del provvedimento - e noi siamo per andare avanti e portarlo a conclusione -, visto che comporta una riduzione, così com'è avvenuto per altre autorità (l'Autorità garante della tutela della privacy, se non ricordo male, è composta da quattro componenti), su cui non credo possa esservi alcuna difficoltà o problema.
Semmai, il punto in questione dovrà essere quello di raccordare il testo con la successiva composizione della sezione specializzata che si occuperà della tutela delle persone private della libertà personale.
La sospensione, quindi, secondo me, potrà essere utile per capire come coordinare il testo, anche attraverso la presentazione di qualche emendamento da parte del relatore, ma noi siamo per il proseguimento dell'esame del provvedimento, perché ne condividiamo le finalità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Presidente, sono perfettamente consapevole che si tratti di una discussione interlocutoria solo sull'ordine dei lavori, a partire dalla proposta istituzionalmente doverosa, a mio parere, del presidente della I Commissione, che prevede una sospensione dei lavori. Poiché gli identici emendamenti di Alleanza Nazionale e dell'Italia dei Valori, poco fa approvati, portano a cascata una serie di conseguenze ovvie, presenti a tutti, su alcuni aspetti della legge, compreso il primo articolo in esame, ritengo che la proposta avanzata dal presidente Violante sia pienamente condivisibile.Pag. 23
Non sfugge ad alcuno, tuttavia, che abbiamo sentito - e me ne dispiace - delle valutazioni di una tale strumentalità e demagogia, prima del voto da parte del collega Palomba e dopo il voto da parte del collega Bocchino, che lasciano sconcertati.
Si tratta di un lavoro che abbiamo svolto in Commissione, cercando il massimo coinvolgimento di tutti i gruppi ancora fino ad un'ora tarda di ieri sera. Stiamo istituendo una Commissione che, come ha ricordato la relatrice poco fa, è quella a più bassa composizione in tutta Europa, pur avendo al suo interno una sezione specializzata per il Garante dei diritti dei detenuti. Con i costi della politica la legge non c'entra assolutamente nulla...
IGNAZIO LA RUSSA. Che parli! Abbiamo già votato!
MARCO BOATO. Io ho ascoltato Bocchino, cerchi di ascoltare una volta anche lei, se è in grado di farlo! Se è in grado di farlo, una volta tanto ascolti...! Ho ascoltato il suo collega, che sta lì di fronte: cerchi di non impedirmi di parlare, come qualche volta è abituato a fare...
TOMMASO FOTI. Torna a Trento!
MARCO BOATO. Credo che l'esito politico di questa valutazione sia non che la maggioranza è stata battuta, perché quella in esame non è mai stata concepita come una proposta di legge di maggioranza. La prima firmataria della proposta di legge in esame è del gruppo dell'UDC, la collega Mazzoni, e il lavoro che abbiamo svolto è stato «istituzionale». Chi parla di costi della politica non sa allora che cosa siano le istituzioni a tutela dei diritti umani: ma questo attiene al merito e lo vedremo in un'altra circostanza!
Credo che a questo punto si debba prendere atto di un voto dell'Assemblea, a mio parere poco responsabile...
FEDERICO BRICOLO. Prendete atto che non avete la maggioranza!
MARCO BOATO. ...e delle conseguenze tecnico-giuridiche per quanto riguarda i rimanenti articoli del testo della proposta di legge sotto il profilo della composizione. Non cambia nulla per quanto riguarda i compiti, le finalità, gli obiettivi, ma cambia sotto il profilo della composizione della Commissione e del Garante.
Per questo motivo, mi esprimo a favore della proposta del presidente Violante.
GERARDO BIANCO. Uno a favore e uno contro, secondo l'articolo 41 del regolamento...!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.
FEDERICO PALOMBA. Presidente, l'Italia dei Valori si esprime naturalmente a favore della proposta del presidente Violante. Intervengo sull'ordine dei lavori, per ricordare soltanto una cosa a chi ha usato un argomento inesistente. Qui non si tratta di mandare sotto o di far vincere la maggioranza: quello in esame non è un provvedimento di maggioranza, è un provvedimento che è stato lungamente discusso e positivamente portato a termine dalla Commissione, anche in maniera, direi, bipartisan.
Quindi, non c'è alcuna sconfitta di nessuna maggioranza!
Si è trattato di due identici emendamenti puramente tecnici, che non incidono sulla cultura e sulla filosofia del provvedimento, che - lo ripetiamo - è estremamente positivo e vedrà il nostro voto favorevole.
Respingiamo, quindi, le argomentazioni strumentali utilizzate da alcune parti dell'opposizione, ritenendo che la maggioranza non sia stata messa in discussione. Consideriamo quanto mai opportuna la proposta del presidente Violante per un necessario coordinamento delle disposizioni che verranno esaminate successivamente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
Pag. 24
JOLE SANTELLI. Signor Presidente, gli identici emendamenti che sono stati approvati sono importanti sotto due profili. Una parte della discussione seria in Commissione si è incentrata sulle misure volte a rendere questa Authority realmente efficiente, possibilmente evitando non solo la pletoricità dei componenti, ma anche una serie di compiti che ci sembravano esuberanti rispetto alle necessità nonché, probabilmente, poco consoni ad un'Authority di tal genere.
Credo che l'approvazione di questi emendamenti, che probabilmente farà riflettere (è giusto farlo in Assemblea) anche su altri compiti e su altri limiti, non tolga efficacia al principio cui si ispira il provvedimento. Rispetto ad esso alcune forze politiche, pur avendo dubbi su specifici compiti o norme, hanno sempre dimostrato assoluta disponibilità a discutere.
Credo che, a seguito dell'approvazione di questi emendamenti, non sia necessario sospendere l'esame del provvedimento. Possiamo procedere e si vedrà come, nel prosieguo del dibattito, il tema tornerà assolutamente centrale anche in altre situazioni.
Alcune forze politiche, anche di diverso schieramento, trasversali, interpretano questa Authority come un organo con determinati limiti e compiti; altre ne hanno una visione diversa. Siamo qui per capire la compatibilità di queste due impostazioni politiche.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Franco Russo. Ne ha facoltà.
FRANCO RUSSO. Signor Presidente, intervengo per esprimere il parere del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea sulla proposta di sospensione dell'esame del provvedimento avanzata dal presidente Violante. Noi riteniamo utile questa sospensione perché essa rientra nell'ambito delle modalità con cui la Commissione affari costituzionali ha lavorato su questo testo. Si tratta di un testo condiviso anche da molti colleghi dei gruppi di opposizione: la collega Mazzoni è prima firmataria di una delle proposte di legge in materia.
Anche questa mattina, in Assemblea, abbiamo sentito ripetere da parte di rappresentanti dell'UDC, ed ora anche da parte dell'onorevole Santelli, con tutti i distinguo del caso, che una larga maggioranza di questo Parlamento è a favore dell'istituzione del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Penso che strumentalizzare - come ha fatto l'onorevole Bocchino - un voto di dissenso espresso sulla composizione della Commissione non sia utile per portare avanti i nostri lavori.
Rivendichiamo, come Rifondazione Comunista-Sinistra Europea - peraltro, la relatrice Mascia fa parte del nostro gruppo - un ruolo propulsivo della maggioranza nell'approvazione di tale provvedimento e riteniamo che il dialogo portato avanti in Commissione, nonché il dibattito svoltosi finora in Assemblea meritino di proseguire.
Per questo motivo, la sospensione non è la presa d'atto di una sconfitta. È, semplicemente, uno strumento per riflettere sugli equilibri complessivi riguardanti la Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Non entro nel merito, ma vorrei ricordare che questa Commissione ha una doppia funzione, concernente i diritti umani e i diritti dei detenuti. Nell'articolo 9 del provvedimento si specifica che, nell'ambito della istituenda Commissione, è specificata e organizzata una sezione speciale, che avrà quattro componenti. Non si tratta di parlare contro i costi della politica, le prebende e via dicendo. Si tratta di fare in modo che questa Commissione sia messa in condizione di lavorare.
Per questo motivo, il gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea aderisce alla proposta avanzata dal presidente Violante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartiani. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, ci troviamo di fronte ad una modifica che interviene su una norma Pag. 25tecnica che istituisce il collegio della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani previsto nel numero di otto componenti. È evidente che, trattandosi di una norma tecnica che interviene sull'insieme del provvedimento, si ravvisa la necessità di un preciso orientamento complessivo della Commissione (a tale riguardo non posso non essere d'accordo con il presidente Violante), perché una norma tecnica che viene modificata interviene nell'ambito della definizione complessiva del provvedimento, potendo mutarne il senso, nonché la valenza politico-istituzionale. Insisto su questo termine, perché si sta votando non su un orientamento politico di maggioranza, ma sua una disposizione tecnica concernente l'istituzione di un organo di garanzia, di un'autorità terza che deve essere indipendente dagli orientamenti politici.
Nel caso di specie, si è determinata una leggera difformità di orientamento nella maggioranza, perché un gruppo della stessa ha orientato il proprio voto su uno specifico emendamento che riduce da otto a quattro i componenti l'organo tecnico, ma, nonostante ciò, non si è determinata alcuna lesione nella possibilità della maggioranza di contribuire, insieme all'opposizione, alla formazione di una norma di carattere importante e decisivo.
A mio avviso, pertanto, dovrebbe essere accolta - sono completamente d'accordo - la proposta del presidente Violante, per consentire alla Commissione, nel corso della sospensione, di esprimere delle valutazioni complessive sulla possibilità di continuare l'esame del provvedimento dopo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, vorrei innanzitutto scusarmi con i colleghi per le espressioni che ho usato all'inizio del mio intervento.
La difficoltà è determinata dalle seguenti considerazioni: è stato previsto che nell'organismo fossero eletti esponenti proposti dalla maggioranza ed esponenti proposti dall'opposizione, nonché uomini e donne in numero di quattro per Camera. Era la minima possibilità che consentisse tanto la presenza della maggioranza e dell'opposizione quanto la presenza di donne e uomini.
Adesso siamo in difficoltà, perché si tratta di tutelare il diritto delle opposizioni di esprimere i propri candidati e di rappresentare, nello stesso tempo, la differenza fra uomo e donna all'interno di questo organismo. Questa è la ragione per cui siamo in difficoltà! Ora vedremo come risolvere questo problema pratico.
Confermo la mia richiesta di sospensione dei lavori per riprendere l'esame del provvedimento alle 16,30, vale a dire dopo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. Trattandosi di una questione di particolare rilevanza, ho ritenuto di dare la parola ad un deputato per ciascun gruppo, come previsto dall'articolo 45, comma 1, del regolamento.
Mi pare, tuttavia, che, poiché la proposta di sospensione dell'esame del provvedimento proviene dalla Commissione e riguarda le decisioni da adottare alla luce della deliberazione testé effettuata dall'Assemblea, il Presidente non può che accoglierla, sospendendo la seduta, che pertanto riprenderà alle ore 15, con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata ed alle 16,30, con il seguito dell'esame di questo provvedimento.
Naturalmente, durante la sospensione potrà aver luogo la riunione del Comitato dei nove.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, prendiamo atto delle scuse che sono state pronunciate dall'onorevole Violante, che era andato fuori dai binari consentiti dalla dialettica parlamentare.Pag. 26
Colgo l'occasione per ricordare alla Camera ed alla Presidenza - mi rivolgo anche all'onorevole Palumbo che è stato presidente della Commissione - che è giacente la proposta di legge, che reca la mia prima firma, sull'istituzione di un garante dei diritti dell'infanzia! Ce lo chiede l'ONU e la Comunità europea!
Siamo stati ammoniti più volte e, quindi, chiedo all'onorevole Violante che la tutela dei diritti umani dell'infanzia possa venire prima della tutela dei diritti umani dei detenuti: evidentemente, siete sbilanciati quando si parla di diritti umani! Del resto, avete votato anche l'indulto e lo posso capire, anche se non lo condivido. Allora, vorrei capire per quale motivo - la Presidenza deve dare una risposta - la proposta di legge per istituire la figura di un garante sull'infanzia, sottoscritta da decine e decine di deputati, sia ferma nonostante veniamo criticati dall'Europa e dall'ONU perché non riusciamo ad istituirla.
Quindi, invito la Presidenza a fare in modo che la proposta di legge sull'istituzione del garante dei diritti dell'infanzia venga sollecitamente calendarizzata (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia).
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la questione che lei pone, evidentemente, è di competenza della Conferenza dei presidenti di gruppo e, quindi, in quella sede potrà essere opportunamente affrontata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15 con lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata e alle 16,30 con il seguito dell'esame del testo unificato delle proposte di legge 626-A/R ed abbinate.
La seduta, sospesa alle 12, è ripresa alle 15.