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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,07).
(Iniziative per estendere le agevolazioni previste dalla legge finanziaria per il 2007 alla rottamazione dei ciclomotori Euro 0 - n. 2-00348)
PRESIDENTE. L'onorevole Fabris ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00348 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 9).
MAURO FABRIS. Signor Presidente, signor sottosegretario e colleghi, ho presentato questa interpellanza perché, com'è noto, la legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 27 dicembre 2006) prevede espressamente che: «a decorrere dal 1o dicembre 2006 e fino al 31 dicembre 2007, in caso di acquisto di un motociclo nuovo di categoria Euro 3, con contestuale sostituzione di un motociclo appartenente alla categoria Euro 0, realizzata attraverso la demolizione (...) è concessa l'esenzione del pagamento delle tasse automobilistiche per cinque annualità».
Sostanzialmente, con questa norma si prevede la rottamazione. Ciò è stato senza dubbio giusto, viste le condizioni delle nostre città e la mobilità all'interno delle stesse. Tuttavia, questo tipo di intervento riguarderebbe solo i motocicli Euro 0 immatricolati, con conseguente impossibilità da parte dei cittadini di rottamare i ciclomotori (per intenderci i 50cc.).
Questa esclusione, probabilmente non voluta, non appare - a mio modo di vedere - coerente con lo spirito della legge, che intende invece favorire il ricambio del parco circolante, tanto più che oggi i veicoli più obsoleti appartengono proprio alla categoria dei ciclomotori.
Per tali ragioni - come si può evincere dal testo che ho presentato -, ritengo quanto mai necessario estendere questa previsione normativa contenuta nella legge finanziaria per il 2007 anche ai ciclomotori appartenenti alla categoria Euro 0.
Non a caso, ho domandato in questo senso al ministro dei trasporti se e quali iniziative normative intenda adottare al fine di sanare il vuoto normativo, in modo che l'esenzione del pagamento delle tasse automobilistiche per cinque annualità, in caso di acquisto di un motociclo nuovo di categoria Euro 3, possa avvenire non solo con la contestuale sostituzione di un motociclo, ma anche di un ciclomotore appartenente alla categoria Euro 0.
Da tempo, come sappiamo, gli utenti delle due ruote a motore si stanno rivolgendo sempre più verso motoveicoli immatricolati, prevalentemente scooter, dedicati alla mobilità urbana, sostituendo ai vecchi ciclomotori. Vorrei segnalare che i veicoli immatricolati sono per la quasi totalità con la motorizzazione a quattro tempi, che consente minori emissioni, bassi consumi e soprattutto non comporta problemi in termini di particolato (PM 10).Pag. 71Al contrario, pressoché tutti ciclomotori obsoleti Euro 0, dispongono di motori a due tempi che, al pari dei vecchi diesel, emettono quantità significative di PM 10. Per tali ragioni, in Lombardia, ma anche nel comune di Roma, sono state deliberate restrizioni del traffico per lunghi periodi che, di fatto, rendono inutilizzabili i motocicli e i ciclomotori per uso quotidiano.
Per capirci, le preoccupazioni relative alla necessità di migliorare la qualità dell'aria e di rispettare i valori-limite per le emissioni del traffico veicolare sono in aumento; tale obiettivo riguarda migliaia di comuni, tra cui tutte le aree metropolitane, così come è definito dall'articolo 8 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.
Il territorio coperto da tali comuni (e questo mi sembra il dato importante) rappresenta il 75 per cento del totale del mercato delle due ruote a motore. Da qui, l'esigenza di accelerare la sostituzione dei vecchi ciclomotori ancora in circolazione - stiamo parlando di circa 3 milioni e 400 mila ciclomotori - con veicoli omologati Euro 3, che possono usufruire dell'esenzione prevista dalla legge finanziaria.
I vecchi motocicli immatricolati Euro 0 con motore a due tempi sono circa 600 mila e rappresentano un problema sempre meno prioritario. Il resto è costituito da motocicli con motore a quattro tempi, ai quali è comunque consentita la circolazione perché contribuiscono solo in modo marginale alle emissioni.
Devo riconoscere che, nelle ultime settimane, non solo molte associazioni di categoria, ma anche numerosi utenti si sono dichiarati pronti a rottamare il proprio vecchio ciclomotore, con la speranza di ottenere l'esenzione del pagamento della tassa di proprietà, così come previsto dalla legge finanziaria per il 2007, ma hanno trovato «l'intoppo» che segnalo nella mia interpellanza.
Vorrei evidenziare che anche le concessionarie sul territorio (in sostanza, i rivenditori) fanno presente che ricevono veramente molte richieste in tal senso, ma non sanno come rispondere agli utenti interessati.
Quindi, spero veramente che il Governo prenda atto di tale «svista», o comunque della scarsa chiarezza del testo che abbiamo approvato: ricordo anche il dibattito preliminare all'approvazione del disegno di legge finanziaria in questa materia, e quando si discuteva di motocicli, si intendevano chiaramente anche i ciclomotori.
Auspico, quindi, che si possa sanare sostanzialmente tale questione, di modo che anche la demolizione dei ciclomotori Euro 0 serva a rendere più efficace la misura introdotta nella legge finanziaria.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Laura Marchetti, ha facoltà di rispondere.
LAURA MARCHETTI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, in merito interpellanza presentata dall'onorevole Fabris, si rappresenta quanto segue.
In attuazione del principio di salvaguardia ambientale ed al fine di incentivare la riduzione del parco circolante dei motoveicoli, con la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria per il 2007), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 dicembre 2006, il Governo ha previsto, nel caso di demolizione di un motociclo appartenente alla categoria Euro 0 e contestuale acquisto di un motociclo nuovo di categoria Euro 3, che il venditore sostenga il costo della demolizione del motoveicolo nei limiti di 80 euro, costo che viene recuperato attraverso il meccanismo del credito d'imposta, e che l'acquirente possa, conseguentemente, beneficiare dell'esenzione del pagamento delle tasse automobilistiche per cinque annualità.
Stante l'espressa dizione della norma citata, deve ritenersi che la rottamazione di un ciclomotore non dia luogo ad agevolazioni fiscali.
L'estensione dell'agevolazione anche a tale fattispecie, non trascurando il maggiorPag. 72onere che ne conseguirebbe, può essere realizzata esclusivamente attraverso un intervento legislativo, la cui valutazione circa l'opportunità dello stesso implica un forte impegno istituzionale, che coinvolgerebbe diverse amministrazioni, ciascuna in funzione delle proprie competenze.
Per quanto di spettanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, esso, in data 22 dicembre 2006, ha sottoscritto con l'Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori un accordo di programma finalizzato alla riduzione delle emissioni in atmosfera derivanti dal parco circolante dei ciclomotori. Per l'attuazione di tale accordo, il Ministero ha impegnato risorse pari a 15 milioni di euro al fine di incentivare l'acquisto di motocicli e ciclomotori con ridotti consumi ed emissioni, ciclomotori elettrici e biciclette a fronte della contestuale rottamazione di ciclomotori vetusti.
Nel caso di nuovo acquisto, le spese di rottamazione sono per il 50 per cento a carico del rivenditore e per il restante 50 per cento a carico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Nel caso, invece, della cosiddetta rottamazione pura, cioè non a fronte di un nuovo acquisto, le spese di rottamazione sono interamente a carico del Ministero.
Per quanto concerne i contributi legati all'acquisto, questi sono diversi in relazione al mezzo acquistato: per la rottamazione di un ciclomotore, con contestuale acquisto di una bicicletta, è previsto un incentivo pari al 25 per cento del costo della bicicletta, fino ad un massimo di euro 250; per la rottamazione di un ciclomotore, con contestuale acquisto di un motociclo elettrico o di un quadriciclo elettrico, è previsto un incentivo pari al 30 per cento del veicolo, fino ad un massimo di mille euro; per la rottamazione di un ciclomotore, con contestuale acquisto di un ciclomotore elettrico, è previsto un incentivo pari al 30 per cento del costo del veicolo, fino ad un massimo di 700 euro; per la rottamazione di un ciclomotore, con contestuale acquisto di un ciclomotore «euro 2» a quattro tempi, di un ciclomotore «euro 3» o di un ciclomotore ibrido, è previsto un incentivo pari al 15 per cento del costo del veicolo, fino ad un massimo di euro 300; per la rottamazione di un ciclomotore, con contestuale acquisto di un ciclomotore «euro 2» a due tempi è previsto un incentivo pari all'otto per cento del costo del veicolo fino a un massimo di euro 150.
Data la disponibilità economica, le soluzioni individuate sono state ritenute le più congrue ai fini della tutela ambientale e della diminuzione dei livelli di inquinamento. Ad ogni buon conto, pur comprendendo i rilievi sollevati dall'interpellante, si ritiene dirimente, ai fini della correttezza dell'approccio seguito, il citato accordo con l'Associazione nazionale ciclo motociclo accessori, che, evidentemente, aveva interesse a tutelare tutte le categorie produttive del settore, e che ha trovato proprio nell'accordo un punto di equilibrio tra esigenze economiche aziendali accompagnate da obiettivi di qualità ambientale.
PRESIDENTE. L'onorevole Fabris ha facoltà di replicare.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, mi devo dichiarare assolutamente insoddisfatto. Nel ringraziare la signora sottosegretaria per aver letto il solito testo predisposto dagli uffici (i quali, come al solito, fanno da passacarte senza entrare nel merito delle questioni), colgo l'occasione, signor Presidente, per rilevare che questo modo di trattare le interpellanze e di impegnare l'attività della Camera è assolutamente inutile. Personalmente, è la prima volta, in questa legislatura, che sollevo il problema, ma altri colleghi l'hanno già fatto, come mi ricordava in precedenza l'onorevole Satta. Ebbene, signor Presidente, lo solleveremo ancora, fino a quando l'istituto delle interpellanze urgenti (che, di solito, si svolgono il giovedì pomeriggio) sarà mantenuto in vita. O facciamo funzionare l'istituto, signor Presidente, oppure è inutile che perdiamo tempo noi e che lo facciamo perdere ai rappresentanti del Governo: in questo modo, si sprecano risorse pubbliche per celebrare un rito che, nella maggior parte dei casi, si rivela assolutamente inutile!Pag. 73
Per quanto concerne, più specificamente, la mia interpellanza, ho rivolto l'atto al ministro dei trasporti, ma è venuto a rispondere un rappresentante del Ministero dell'ambiente! Ho posto un problema relativo ai ciclomotori, ma la risposta riguarda le biciclette! Vorrei capire che tipo di confronto possa essere questo e quale utilità possa avere! Lasciamo perdere! Diciamo, allora, che una delle possibilità consentite ai parlamentari sul piano del sindacato ispettivo non può essere mantenuta perché il Governo o, meglio, gli uffici - cambiano i Governi, ma la prassi non muta! - predispongono degli appunti per le risposte in maniera assolutamente routinaria, scrivono ciò che vogliono senza attenersi al merito delle interpellanze e «mandano» i sottosegretari a fare figure che non meriterebbero! Assolutamente non va bene!
Quindi, chiedo alla Presidenza di intervenire presso il Governo nei modi consentiti per fare in modo che, almeno quando le interpellanze sono rivolte a ministri chiaramente individuati (come nel mio caso), venga a rispondere uno dei circa cento sottosegretari - non ricordo più con precisione quanti ne abbiamo... - che fanno parte del Governo (il più numeroso, mi pare di aver capito, nella storia della Repubblica). Non è possibile che si rivolga un'interpellanza al ministro dei trasporti, che su questo punto può rispondere, come ha fatto in tante altre occasioni, dal momento che la Motorizzazione civile ha competenze molto chiare (allora, ciclomotori sono anche le quattro ruote: le citycar che circolano sulle strade delle nostre città sono classificate come ciclomotori; si dovrebbe svolgere una bella discussione al riguardo). In particolare, in considerazione del fatto che mi occupo della materia da qualche anno, so che la Motorizzazione ha dimostrato, in altri casi, di avere possibilità di intervento superiori a quelle che il sottosegretario ci ha ricordato.
Signor Presidente, purtroppo, credo di aver sprecato il mio tempo; anzi, ritengo che lo abbiamo sprecato tutti, compresa la sottosegretaria. Ancora una volta, il Governo ci risponde attraverso scritti frutto di uno sforzo molto minimo degli uffici. A tal proposito, contesto, ancora una volta, il modo di agire, e spero che gli uffici registrino questo tipo di intervento.
Non possiamo confrontarci con dei burocrati: o ci confrontiamo con un organo politico e, allora, svolgiamo un discussione utile e produttiva; diversamente, sarà bene portare la questione innanzi alla Conferenza dei presidenti di gruppo.
In questo modo, ci prendiamo reciprocamente in giro!
Sono assolutamente insoddisfatto per la risposta in ordine all'interpretazione che poteva essere data al testo della legge finanziaria. Ricordo anche il dibattito che si è sviluppato al riguardo. Gli uffici potevano almeno fare lo sforzo di leggere i documenti preparatori dell'esame avvenuto in Assemblea, che riguardavano peraltro un maxiemendamento. Nemmeno a dire che abbiamo svolto un dibattito di merito su questo punto specifico. Tuttavia, è stato svolto un lavoro in Commissione e vi è stato anche un confronto in Assemblea, specificatamente sulla materia della rottamazione. Da questo punto di vista, c'erano già i presupposti, a mio avviso, per formulare l'interpretazione cui facevo cenno.
Certo, se poi il fondo stanziato è quello, tale rimane! Nessuno ha preteso di aggiungere finanziamenti. Tuttavia, non si può non riconoscere che la richiesta riguardante il tema della rottamazione fosse rivolta a rinnovare il parco circolante nelle nostre città, con riguardo non solo ai motocicli, ma anche ai ciclomotori. Dire che è prevista la rottamazione del ciclomotore, se si acquista una bicicletta, evidentemente, non c'entra nulla con il merito del quesito posto.
Lo ripeto: sono assolutamente insoddisfatto! Avviso gli uffici, se mai leggeranno il resoconto: ripresenterò la questione e non si azzardino a mandare di nuovo un sottosegretario che si occupa di altre materie! A questo punto, poteva rispondermi anche il sottosegretario per la salute, che era qui presente, o altri ancora.Pag. 74
Cerchiamo di restare sul punto: se poniamo delle questioni, il Governo deve rispondere. Può anche dire che non è d'accordo o può non darci risposte, ma non può prendere lucciole per lanterne.
Sotto questo profilo, signor Presidente, c'è anche un atteggiamento scorretto che mi permetto di segnalarle, perché così non va assolutamente bene (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur)!
PRESIDENTE. Onorevole Fabris, come presidente di gruppo lei ha la possibilità di sollevare la questione nelle sedi opportune, a partire dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.
Per quanto riguarda le sue osservazioni sul Governo, è presente un rappresentante dell'Esecutivo e credo che la sottosegretaria Marchetti riferirà le sue osservazioni.
È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.