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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,07).
(Iniziative per garantire la tutela degli animali nello svolgimento dei palii - n. 2-00347)
PRESIDENTE. L'onorevole Azzolini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00347 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4).
CLAUDIO AZZOLINI. Signor Presidente, onorevole sottosegretario, devo premettere che domenica 21 gennaio scorso si è svolto a Buti, in provincia di Pisa, un palio (almeno così definito) che ha avuto come seguito l'abbattimento di un cavallo ed il ferimento di un altro. Quindi, riterrei impropria la definizione di palio, perché si tratta più che altro di una mattanza rituale. È infatti opportuno sottolineare che nell'edizione del 2004 dello stesso palio si era già registrato lo stesso tragico bilancio.
Vorrei anche ricordare, signor sottosegretario, che lei, rispondendo in aula lo scorso 12 ottobre 2006 - quattro mesi or sono - ad una precedente interpellanza urgente (n. 2-00171) su fatti purtroppo analoghi occorsi nei palii di Ferrara, Feltre, Avola e Belpasso, aveva sottolineato che condivideva molto delle amare considerazioni esposte dal sottoscritto ed annunciava un'iniziativa legislativa in tempi rapidi. Rendendomi conto delle difficoltà oggettive di questi tempi rapidi per le iniziative legislative del Governo, non le sollecito questa sua disponibilità già manifestata. Le ricordo ancora che, nella stessa risposta, lei aveva anche assicurato il massimo impegno da parte del Ministero della salute, affinché le regioni svolgessero la funzione di vigilanza sulla corretta applicazione dell'articolo 8 del decreto delPag. 55Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2003 sulla tutela degli animali, in merito proprio a corse di cavalli su circuiti cittadini (che non definirei più circuiti, ma percorsi, perché nell'ambito urbano un circuito del genere non avrebbe legittimità di esistere). Sempre in riferimento all'interpellanza urgente n. 2-00171 chiedevo, inoltre, se il ministro dell'interno ritenesse opportuno emanare una direttiva urgente alle prefetture, affinché le commissioni di vigilanza sui pubblici spettacoli non concedessero il nulla osta per le corse di equidi in percorsi urbani delle regioni, che non avessero ancora recepito con atto legislativo e sanzioni l'articolo 8 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 febbraio 2003, ovvero affinché le prefetture disponessero, comunque, il divieto per le eventuali relative analoghe commissioni comunali.
Le chiedo, pertanto, signor sottosegretario, quali iniziative concrete il ministero di suo riferimento, così come quello degli interni, abbiano posto in essere o avviato e con quali tempi - per quelle sì occorrono tempi certi - per adempiere agli impegni assunti formalmente in quest'aula, così come riportati in premessa. Questo risponderebbe, inoltre, all'esigenza di rispettare la legge n. 189 del 2004 per la tutela degli animali, nella quale c'è proprio un passaggio relativo a questi episodi. Non è pensabile che si possa tollerare, da parte delle autorità locali, che vengano violate le leggi dello Stato, soprattutto quando i prefetti, che hanno competenza sul territorio, siano stati sollecitati anche da parlamentari dello stesso territorio, nonché dal sottoscritto. Glielo ricordai allora e lo faccio in questa seconda istanza e mi auguro che non ce ne sia una terza. Ciò significherebbe che lei, signor sottosegretario, non soltanto con la sua buona volontà, di cui le do atto, e con la sua sensibilità, ma con un'efficienza un po' più determinata nell'ambito del suo ministero, potrebbe risolvere, se non in maniera complessiva, almeno i casi denunciati da me e dai colleghi che hanno sottoscritto questa interpellanza urgente.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Gian Paolo Patta, ha facoltà di rispondere.
GIAN PAOLO PATTA, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor presidente, in seguito a quanto precisato in sede di risposta alla precedente interpellanza nella seduta del 12 ottobre 2006 e per corrispondere a diverse osservazioni pervenute circa l'impropria utilizzazione di cavalli in gare pericolose ed improvvisate nelle strade urbane, già in data 27 ottobre 2006 il ministro Livia Turco ha indirizzato una nota urgente relativa al benessere degli equidi in manifestazioni popolari agli assessorati alla sanità delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Il ministro della salute ha inteso richiamare l'attenzione degli enti territoriali sull'applicazione degli impegni derivanti dall'accordo con le regioni e le province autonome, in materia di benessere degli animali da compagnia del 6 febbraio 2003, recepito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 febbraio 2003.
In particolare, l'articolo 8 dell'accordo, riportato integralmente nella suddetta nota, prevede che gli enti menzionati s'impegnino ad autorizzare lo svolgimento di gare nel corso di manifestazioni popolari soltanto in presenza di misure idonee, quali la copertura delle piste delle corse con materiale che possa ridurre i colpi degli zoccoli sul terreno asfaltato o cementato, nonché la presenza lungo il percorso della gara di sponde capaci di ridurre il danno in caso di cadute dei cavalli.
Il ministro ha evidenziato la necessità della trasmissione al Ministero della salute di tutte le informazioni relative alla concreta applicazione dell'accordo da parte delle regioni. L'organo politico ha inteso anche sottolineare che comportamenti non coerenti con gli impegni sanciti possono configurare responsabilità sanzionabili ai sensi della legge 20 luglio 2004, n. 189, recante disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate.Pag. 56
Con ciò l'organo politico ha inteso raccomandare anche che le autorità sanitarie territoriali vigilino costantemente sullo svolgimento di tali manifestazioni e, che qualora queste non possano essere evitate, venga comunque assicurato il rispetto delle condizioni prescritte.
Per la rilevanza della problematica e allo scopo di poter garantire una soluzione adeguata, è intenzione del ministro della salute presentare in tempi rapidi uno specifico disegno di legge in materia. Per completezza d'informazione, si segnala che il Ministero dell'interno ha precisato che l'organizzazione del palio delle contrade di S. Antonio di Buti (Pisa) aveva ricevuto il parere favorevole della commissione tecnica comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, fatto salvo il rispetto di alcune prescrizioni: apposizione di idoneo materiale arido sul manto stradale, adozione di misure di protezione della delimitazione del percorso di gara, eccetera.
La prefettura di Pisa ha comunicato peraltro che la regione Toscana non ha ancora recepito con proprio provvedimento normativo l'articolo 8 del DPCM del 28 febbraio 2003.
PRESIDENTE. L'onorevole Azzolini ha facoltà di replicare.
CLAUDIO AZZOLINI. Signor Presidente, non ci si può dichiarare insoddisfatti per la cortesia non soltanto del sottosegretario Patta, ma altresì per la completezza delle informazioni che egli ha avuto la gentilezza di rendere in questa sede.
Tuttavia, rimaniamo al punto di partenza: tutto quanto esperito, il caso vuole che si ripeta ancora dopo due o quattro anni lo stesso episodio, nella stessa località. Quindi, delle due, l'una: o le dichiarazioni cartacee lasciano il tempo che trovano da parte degli enti interloquiti - ma evidentemente non delle iniziative che lei ha posto in essere come Ministero della salute - oppure c'è qualche cosa che necessita di un ritorno sull'argomento da parte del ministero.
Infatti, ci sono state delle omissioni di atti dovuti da parte delle competenti autorità locali e, conseguentemente, chi ha violato le disposizioni dello stesso ministro, oltre che le leggi dello Stato italiano, deve pur pagare sul versante della responsabilità che ciascuno di noi ha nei ruoli specifici che svolge e che mette in campo ogni giorno.
Io le rinnovo l'apprezzamento per la sua puntualità e cortesia, ma rimane questo interrogativo: a quando la prossima conversazione? Infatti, questa diventa una letteratura di merito ed io non credo che nel nostro paese almeno le cose sulle quali possiamo e dobbiamo intervenire possano essere rimandate sine die.
Non credo nemmeno che vi sia bisogno di nuove leggi: quelle esistenti sono fatte bene, bastano e avanzano. D'altronde, l'applicazione delle stesse dipende anche dalla determinazione con la quale i soggetti sono allertati e sensibilizzati dall'autorità competente. La ringrazio.