Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge Ascierto; Zanotti ed altri; Naccarato; Mattarella ed altri; Ascierto, Galante ed altri; Deiana; Fiano; Gasparri ed altri; la Mascia; Boato; Boato; Boato; Scajola ed altri; D'Alia; Maroni ed altri; Cossiga; Cossiga: Sistema di informazione, per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto (A.C. 445-982-1401-1566-1822-1974-1976-1991-1996-2016-2038-2039-2040-2070-2087-2105-2124-2125-A).
(Esame dell'articolo 7 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 6). Avverto che, risultando l'emendamento Galante 7.60 precluso dall'approvazione dell'emendamento 6.200 della Commissione, passeremo direttamente alla votazione dell'articolo 7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galante. Ne ha facoltà.
SEVERINO GALANTE. Signor Presidente, intervengo per esternare all'Assemblea e alla Commissione una preoccupazione.
Abbiamo approvato l'articolo 6, che introduce il servizio di sicurezza esterna e ora ci apprestiamo ad approvare l'articolo 7, che introduce il servizio di sicurezza interna.
È evidente che sicurezza interna e sicurezza esterna tendono ad intersecarsi, perché le minacce potenziali, con la crescente internazionalizzazione della nostra epoca, operano ormai su scala globale. Ciò, tuttavia, comporta alcune conseguenze che devono essere attentamente valutate, come in primo luogo il fatto che i servizi interni tendono a dotarsi di proiezioni o di ancoraggi esterni e, sull'altro versante, che i servizi che operano all'esterno tendono a loro volta a dotarsi di referenti interni. È chiaro che sarà compito del DIS regolare queste dinamiche.Pag. 52
Vi è un secondo aspetto forse ancora più preoccupante. Mi riferisco alla tendenza dei servizi, in particolare di quello interno, a sovrapporsi all'attività delle forze di polizia.
Mi sembra chiaro che il compito fondamentale dei servizi è agire per la prevenzione delle minacce come intelligence, non per il perseguimento operativo dei crimini, compito primario di altri. È indispensabile tenere rigidamente separati i servizi speciali dagli apparati e, soprattutto, dalle funzioni di polizia. Non può essere consentita alcuna confusione o commistione tra chi operi in termini (vengono definiti così) di legalità sostanziale, dove prevale la legittimità dei fini, la difesa dello Stato, da chi invece operi e debba sempre operare rispettando la legalità formale, cioè la legalità dei mezzi.
Viceversa, all'articolo 7, comma 3, si apre la strada alla costituzione di una forza di polizia sui generis, che ha tra i propri compiti anche l'attività di repressione. Se ciò si combina con il disposto dell'articolo 12, che il relatore potrà prendere in considerazione, dove si prevede l'obbligo di collaborazione con i servizi delle forze di polizia, la «frittata» è fatta.
Questa è la preoccupazione che esprimiamo e spero che ad essa, nel seguito della discussione, possa essere data una risposta soddisfacente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Signor Presidente vorrei sottolineare che, con il voto appena effettuato relativo all'articolo 6 e con quello che ci stiamo apprestando a compiere sull'articolo 7, tocchiamo uno degli elementi fondamentali, un cardine della riforma che il Parlamento sta esaminando. Abbiamo appena sancito la trasformazione del SISMI e la nascita del SIE e stiamo facendo altrettanto con il SISDE e con il nuovo SIN.
Attraverso l'approvazione di questi due articoli nell'attuale formulazione forniamo una nuova distinzione dei compiti dei due servizi e modifichiamo la ratio che prima presiedeva alla legge del 1977, che individuava le relative competenze in base all'interesse da tutelare, cioè quello militare per il SISMI e quello politico-istituzionale per il SISDE. Con la nuova norma modifichiamo tale ratio e assegniamo una distinzione per luogo di attività alle diverse competenze dei due servizi. Questa è la ratio che presiede alla descrizione dei compiti riportati nell'articolo 6, che abbiamo appena votato, e nell'articolo 7, che stiamo per votare e che si riferisce al servizio di informazione per la sicurezza interna.
Ritengo che il Parlamento stia compiendo un atto di modernizzazione e di coraggio rispetto alle esigenze contemporanee della sicurezza del paese all'interno e all'estero. Anche le vicende delle ultime ore assegnano al Parlamento il compito di valutare con attenzione come ripartire, tra gli organi preposti che istituiamo con l'attività legislativa in corso, le competenze che riguardano la sicurezza esterna e quelle che riguardano la sicurezza interna.
Intendo rimarcare (peraltro, è stato detto molte volte in sede di discussione sulle linee generali ed anche in fase di esame degli articoli) che non solo abbiamo modificato la ratio dell'assegnazione dei compiti ai due servizi, ma anche il modello di dipendenza, rispettivamente dal ministro della difesa e da quello dell'interno, precedentemente riassunta nello schema che il presidente Violante ha illustrato nella presentazione complessiva del progetto di riforma: oggi infatti i due servizi, la cui nascita determiniamo con il voto appena compiuto sull'articolo 6 e con quello che stiamo per effettuare relativo all'articolo 7, risponderanno direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri. Questa è una filosofia che ha accomunato tutte le forze politiche nel lavoro di elaborazione del testo. È una filosofia, una ratio particolare, cui tutti noi, che abbiamo approvato il testo in Commissione, abbiamo creduto.
Intendo sottolineare questo passaggio: diamo una svolta radicale nell'interesse del paese, di una maggiore efficienza, di una maggiore trasparenza, nel cercare di evitare Pag. 53una sovrapposizione dei ruoli tra i due servizi, che potrebbe essere dannosa. Con l'approvazione di questi due articoli proponiamo al paese un elemento fondamentale, sostanziale della riforma che stiamo esaminando.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, mi permetto di intervenire sulle questioni molto serie poste dal collega Galante. Innanzitutto abbiamo stabilito che, quando il Servizio di informazione per la sicurezza interna deve operare all'esterno, esso deve mettersi in contatto con il Servizio di informazione per la sicurezza esterna e cooperare con esso sotto il coordinamento del Dipartimento. Lo stesso vale quando il Servizio di informazione per la sicurezza esterna deve effettuare operazioni ed interventi all'interno.
Quanto al rapporto che passa tra i singoli servizi e le forze di polizia, abbiamo richiamato quello che la Corte costituzionale chiama leale collaborazione tra istituzioni. Si tratta di una cooperazione di tutti per la stessa finalità, fermo restando che il compito dei servizi è informativo, mentre il compito operativo spetta soltanto alle forze di polizia. Questo solo per rendere chiaro il quadro istituzionale, all'interno del quale ci muoviamo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Preannuncio il voto favorevole del gruppo dei Verdi anche su questo articolo 7, come sui precedenti articoli, in particolare sul precedente articolo 6 che riguardava il Servizio di informazione per la sicurezza esterna, mentre questo articolo 7 riguarda il Servizio di informazione per la sicurezza interna. I colleghi che mi hanno preceduto hanno già messo giustamente in evidenza il cambiamento di grande rilevanza che avviene rispetto alla situazione attuale, perché l'impostazione che viene data con questa proposta di legge permette per il futuro di evitare squilibri nel ruolo fra i due servizi di informazione e sovrapposizioni di competenze; inoltre permette di avere un'unica responsabilità politica in capo non più rispettivamente al Ministero della difesa e al Ministero dell'interno, bensì in capo esclusivamente al Presidente del Consiglio dei ministri. Quindi si tratta di una razionalizzazione dei compiti dei due servizi e di una semplificazione delle responsabilità, in modo che non ci siano contrapposizioni. Come ha detto poco fa giustamente il presidente relatore, anche tutta questa materia è improntata ad un principio di leale collaborazione, che eviti difficoltà, deviazioni e a volte anche rivalità, che si sono verificate in passato.
Con gli emendamenti che avevamo approvato in precedenza all'articolo 6 e che conseguentemente riguardavano l'articolo 7, abbiamo anche previsto che entrambi i servizi, per i profili di rispettiva competenza dei vari ministeri, informino con continuità sia il servizio esterno e il Ministero della difesa, quello degli esteri e quello dell'interno, sia reciprocamente anche il servizio per la sicurezza interna, sempre facendo riferimento ai profili di rispettiva competenza. Per questo confermo il voto favorevole del nostro gruppo anche su questo articolo 7.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 462
Votanti 445
Astenuti 17
Maggioranza 223
Hanno votato sì 417
Hanno votato no 28).Pag. 54
Prendo atto che la deputata Mariani non è riuscita ad esprimere il proprio voto e che ne avrebbe voluto esprimere uno positivo.