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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per la salvaguardia del patrimonio zootecnico bufalino con particolare riferimento alla regione Campania - n. 3-00658)
PRESIDENTE. L'onorevole Pisacane ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fabris n. 3-00658 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4), di cui è cofirmatario.
MICHELE PISACANE. Signor Presidente, signor ministro, nella regione Campania, più precisamente nella provincia di Caserta, risultano essere allevati 125 mila capi bufalini corrispondenti ad oltre il 60 per cento del patrimonio zootecnico nazionale.
Purtroppo, circa 1.600 capi sono risultati positivi al controllo per la brucellosi bufalina. Sappiamo tutti che l'allevamento bufalino è una ricchezza della zootecnia italiana; lo è, soprattutto, per il sud del paese e, in particolar modo, per Caserta. Tale allevamento è finalizzato alla produzione della mozzarella, alimento che subisce continui attacchi da parte di multinazionali del settore che, con prodotti dalla commercializzazione incontrollata e ottenuti con altri tipi di latte, stanno cercando di appropriarsi del nome e del mercato.
Signor ministro, le chiedo quali provvedimenti intenda adottare al fine di dare attuazione al piano triennale per il contenimento e l'eradicazione della brucellosi Pag. 62bufalina in Campania, così come peraltro previsto dalla legge n. 292 del 27 dicembre 2002...
A lei, sicuramente, non sfugge che il richiamato piano avrebbe dovuto avere inizio entro il 15 gennaio 2007, a tutela della salvaguardia del patrimonio genetico della specie allevata e, conseguentemente, del livello occupazionale del comparto.
PRESIDENTE. Il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha facoltà di rispondere.
PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, l'interrogazione pone l'accento sulla situazione epidemiologica del territorio di competenza della ASL Caserta 2, dove, secondo le stime, sono allevati circa 130 mila capi bufalini in 767 aziende.
Sulla base dei primi accertamenti epidemiologici ufficiosi, allo stato ci troviamo di fronte a un tasso di presenza della brucellosi del 50 per cento, contro il 3 per cento finora stimato. Il che potrebbe comportare l'abbattimento di non meno di 50-60 mila capi in un arco ristretto di tempo, con ripercussioni sull'intera economia della zona.
La situazione presenta necessità di interventi diretti a ridurre l'impatto del numero dei capi infetti da abbattere in un breve arco di tempo, soluzione che comporta, però, correttivi al piano regionale di risanamento vigente.
Naturalmente, qualsiasi soluzione deve essere adottata nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, e qualsiasi adeguamento, purché compatibile con le norme in vigore, potrà essere affrontato nell'ambito della task force prevista dall'ordinanza del Ministero della salute del 14 novembre 2006, concernente misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina e brucellosi ovicaprina (Commenti dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)...
MAURIZIO GASPARRI. A casa!
TOMMASO FOTI. Il Governo a casa!
MATTEO BRIGANDÌ. Ma quale Governo?
PRESIDENTE. Prego i colleghi di lasciar parlare il ministro.
MAURIZIO GASPARRI. Il Governo non c'è più!
PRESIDENTE. Prego i colleghi di rispettare il ministro che sta parlando. Vi prego...
PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Tale ordinanza è stata concordata sia con le regioni interessate - Calabria, Campania e Puglia - sia con la Commissione europea. La task force è stata integrata con un rappresentante del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali al fine di individuare e discutere tipologie di intervento di competenza del Ministero che prevedono aiuti destinati a compensare gli allevatori interessati al piano di risanamento. Sono stati, infatti, sollecitati sia un intervento regionale nell'ambito del piano di sviluppo rurale, sia interventi a livello nazionale da parte del Ministero per il ristoro dei danni volti a rendere meno traumatiche le operazioni di bonifica degli allevamenti dei capi infetti.
Per questi ultimi interventi di ristoro dei danni ci si sta muovendo nel rispetto dei nuovi orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato, che prevedono forme di sovvenzione per perdite di reddito dovute a obblighi di quarantena e alle difficoltà del ripopolamento.
PRESIDENTE. L'onorevole Pisacane ha facoltà di replicare.
MICHELE PISACANE. Signor Presidente, signor ministro, intanto le dico che la sua risposta è esauriente. La problematica della brucellosi bufalina ha assunto Pag. 63per la regione Campania, in particolar modo - come lei stesso ha affermato - per la provincia di Caserta, un'enorme rilevanza sul piano sociale ed economico-occupazionale, tant'è che da anni forma oggetto di specifici interventi sia da parte del legislatore nazionale che del legislatore regionale.
Le organizzazione del territorio e le associazioni di categoria esprimono forti preoccupazioni per il livello occupazionale a rischio. Infatti, vi è una contrazione di circa 5 mila posti di lavoro in un territorio già fortemente provato dal livello di disoccupazione tra i più alti d'Europa, dove la criminalità organizzata è un fenomeno di portata nazionale.
Purtroppo, non si vuole tenere in reale considerazione il substrato economico e sociale su cui si va ad incidere, continuando a rifiutare ogni forma di suggerimenti e di osservazioni scientifiche utili ad affrontare e risolvere concretamente la problematica in questione, già esistente da anni.
Ahimé, signor ministro, vengono sempre e di più richiesti al mondo della produzione primaria e dell'allevamento ulteriori sacrifici: è il caso di porre all'attenzione del Governo, ma soprattutto a quella del Parlamento nel suo insieme, il rischio reale di cancellare l'intero patrimonio genetico bufalino campano, se non si contrappone, all'abbattimento dei capi, un nuovo piano triennale che preveda l'interazione con l'utilizzo del vaccino RB51 per procedere alla profilassi vaccinale dei bufali in modo sistematico e obbligatorio nelle aree a rischio.
Mi auguro di vero cuore che il Governo, e il Parlamento vogliano porre rimedio per evitare di spingere un intero e prestigioso settore verso una condizione di diffusa paura degli operatori con una forte contrazione economica e produttiva le cui conseguenze rischierebbero di diventare grandi, anche per l'ordine e la sicurezza...
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Pisacane.