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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,05).
(Iniziative per la tutela dei lavoratori della società Ritel in relazione all'attuazione del protocollo d'intesa riguardante il sito di Rieti - n. 2-00389)
PRESIDENTE. L'onorevole Rositani ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00389 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 17).
GUGLIELMO ROSITANI. Signor Presidente, la storia di Alcatel Italia non riguarda soltanto Rieti ma, ahimè, alcuni altri siti (Battipaglia, Trieste, Milano).
La vicenda dello stabilimento di Rieti, ormai ex Alcatel Italia, comincia nel 2003, data in cui i responsabili di Alcatel Italia manifestano la volontà di dismettere lo stabilimento di Rieti.
Dal 2003, l'allora Governo, nella persona del sottosegretario Gianni Letta, è riuscito a convincere Alcatel Italia a rinviare e a trovare soluzioni alternative e, comunque, a non accelerare il processo della vendita dello stabilimento.
Alla scadenza dei tre anni, Alcatel Italia, senza informare il Governo, né quello precedente né quello attuale, è riuscita a trovare un gruppo di aziende che nulla avevano a che fare (lo abbiamo denunciato in una atto di sindacato ispettivo, attraverso la mobilitazione dei sindacati, delle forze politiche e degli enti locali di Rieti) con la logica riguardante la gestione di attività importanti e che potevano contare ancora su un mercato estremamente serio.
Nel luglio del 2006, prendendo atto di questa ormai irreversibile volontà di Alcatel Italia, l'attuale Governo ha cercato, Pag. 122insieme a tutte le forze politiche, sindacali e agli enti locali di Rieti, di inserire, nella soluzione proposta da Alcatel Italia, la mano pubblica, per garantire i lavoratori di questo stabilimento. Sono state coinvolte Finmeccanica, Alenia Spazio e le due finanziarie, Sviluppo Italia e la Filas, della regione Lazio.
Nel protocollo d'intesa firmato nel luglio dell'anno scorso, erano state inserite alcune precise clausole e condizioni: nella nuova società, che prendeva in nome di Ritel, per almeno tre anni Alcatel Italia rimaneva con il 20 per cento; veniva inserita Finmeccanica con l'impegno di fornire commesse allo stabilimento di Rieti e, quindi, anche le finanziarie di cui parlavo prima.
Un altro impegno che fu assunto in quel protocollo di intesa era che Alcatel Italia avrebbe mantenuto il centro ricerca, nel quale sarebbe entrata la Finmeccanica e la stessa Ritel, alla condizione che l'attività del centro fosse finalizzata al mantenimento dei posti di lavoro.
Con tale protocollo di intesa, il Governo si impegnava a controllare che questo impegno e queste condizioni venissero rispettati. Tuttavia, il controllo non c'è stato - almeno così ci risulta -, perché non si è verificata nessuna delle condizioni previste nel protocollo d'intesa e perché (ancora peggio) la società Ritel, senza informare i sindacati, gli enti locali e il Governo, si permette di licenziare circa 80 dipendenti interinali su 170 ed altri 45 dipendenti delle aziende esternalizzate. Lo ripeto: senza informare alcuno!
Chiediamo il perché di questa disattenzione e assenza del Governo. Cosa ha fatto in questi giorni per bloccare queste insensate decisioni da parte di Ritel, con riferimento ai licenziamenti che non hanno giustificazione alcuna?
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Filippo Bubbico, ha facoltà di rispondere.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, vorrei subito dire che il Ministero dello sviluppo economico ha seguito, nel tempo e con la massima attenzione, le vicende dello stabilimento Alcatel di Rieti. Peraltro, dalla ricostruzione dell'onorevole Rositani risulta un impegno diretto del Governo a ricercare soluzioni, anche quando le condizioni ordinarie di mercato, magari, non lo consentirebbero.
Tale stabilimento, che produce apparati per il settore delle telecomunicazioni, è caratterizzato da un'area di ricerca e sviluppo e da un'area manifatturiera, occupando un totale di 265 addetti, oltre a 26 persone che operano nel segmento ingegneria ed integrazione dei sistemi per lo sviluppo di prodotti per il mercato dei trasporti. L'attività di ricerca consiste principalmente in analisi, progettazione e sviluppo di sistemi di software, nonché in progettazione e sviluppo di schede hardware, mentre l'attività manifatturiera è specializzata nella produzione di apparati di trasmissione ottici.
Grazie ad un importante lavoro di concertazione, di cui si è detto, che ha visto protagonisti autorità nazionali, enti locali, organizzazioni sindacali e imprenditori, le vicende di detto stabilimento si sono concluse nel luglio dello scorso anno, con la firma di un protocollo di intesa. È noto, infatti, che Alcatel Italia, sulla base di scelte strategiche definite dal gruppo, aveva annunciato l'intenzione di procedere alla cessazione delle produzioni nello stabilimento di Rieti, confermando, nel contempo, l'intenzione di proseguire le attività di ricerca e sviluppo. Al riguardo, il Governo e le istituzioni locali, valutate negativamente tali scelte, per le conseguenze che sarebbero derivate all'economia del territorio, avevano rivolto alla società l'invito ad individuare soluzioni alternative per il rafforzamento del settore ricerca e sviluppo e la prosecuzione delle attività manifatturiere ad esso connesse. Alcatel, nell'accogliere tale invito, si impegnò ad individuare un soggetto industriale in grado di proseguire le attività produttive nel sito di Rieti e ad implementare il settore ricerca e sviluppo. Il soggetto industriale fu individuato nella società Ritel, di Pag. 123nuova costituzione, con sede a Firenze ed avente per oggetto sociale la progettazione e la reingegnerizzazione, produzione e commercializzazione di sistemi radio, di sistemi e componenti per l'elettronica, di apparati elettrici e per telecomunicazioni, di sistemi ed apparecchiature elettroniche per il settore militare, spaziale, aerospaziale, oltre che di sistemi in fibre ottiche. Il Governo, la regione e le amministrazioni locali, preso atto di ciò, con la firma del protocollo d'intesa del 21 luglio 2006, hanno inteso sostenere e rafforzare tale ipotesi. Con il predetto protocollo, sottoscritto dal Ministero dello sviluppo economico, Alcatel, Ritel, Finmeccanica, Sviluppo Italia, Filas, Agenzia spaziale italiana, regione Lazio ed organizzazioni sindacali, si è voluto perseguire il mantenimento e la qualificazione della ricerca e sviluppo e le attività produttive dello stabilimento di Rieti, a fronte della volontà di Alcatel di procedere alla cessazione di tali attività.
In effetti, la Ritel si è insediata nello stabilimento ex Alcatel dal 4 settembre 2006 ed ha avviato le attività produttive da subito, secondo gli accordi contrattuali con Alcatel, confermando tutti gli occupati.
In questo periodo di tempo è stata avviata la riconfigurazione del sito, è stato realizzato il nuovo sistema informativo, è stata realizzata la sostituzione di tre attrezzature, nell'area produzione, con macchinari di ultima generazione ed è stata sviluppata un'analisi della struttura organizzativa e del potenziale delle attività di ricerca presenti. Il 10 ottobre 2006 è stato consegnato a Filas il piano industriale con l'impegno di inviare in un secondo tempo la documentazione relativa alla struttura organizzativa. Nel dicembre 2006 la Ritel Spa ha concluso la fase dedicata all'individuazione dei primi livelli della struttura organizzativa ed ha inviato la documentazione integrativa alla società finanziaria regionale Filas, trasmettendola a Sviluppo Italia.
È in via di perfezionamento l'acquisizione da parte di Alenia Space della prevista partecipazione nella Ritel. Analogamente si stanno perfezionando le procedure per la costituzione di una società consortile per la ricerca e sviluppo.
Ritel ha anche verificato la situazione delle attività esternalizzate e sta ridisegnando la struttura organizzativa nel rispetto degli accordi.
Per quanto riguarda il ricorso al lavoro interinale, l'accordo prevede che tale questione sia oggetto di verifica fra le parti alla luce dell'effettivo andamento delle commesse. Detto andamento sarà oggetto anch'esso di verifica nella prossima riunione.
Il Ministero dello sviluppo economico, al fine di monitorare gli impegni assunti con il protocollo di intesa di cui si è detto e al fine di verificare lo stato di avanzamento del «progetto Ritel», ha convocato le parti coinvolte per il giorno 13 marzo prossimo.
PRESIDENTE. L'onorevole Rositani ha facoltà di replicare.
GUGLIELMO ROSITANI. Purtroppo, non posso dichiararmi soddisfatto, perché la domanda principale riguardava il motivo per cui il Ministero, che aveva, in base all'articolo 7 del protocollo d'intesa, il compito di verificare se venivano rispettati gli impegni assunti dalla Ritel, ahimé, di fronte a provvedimenti unilaterali da parte di Ritel, non ha effettuato la verifica, e hanno licenziato 125 persone.
La notizia che il piano industriale è stato consegnato entro il 31 dicembre mi conferma la poca serietà della Ritel, che, evidentemente, interpreta in maniera estremamente superficiale gli impegni seri che aveva assunto con il Ministero e con tutti gli enti locali.
Se vi fosse stato un più attento controllo da parte del Ministero, forse avremmo evitato il licenziamento di queste 125 persone. Un piano industriale presentato entro il 31 dicembre non potrà evidentemente mettere in condizione né la Filas né Sviluppo Italia di dare risposte, perché, secondo quello che ha detto il sottosegretario, vi sono state due fasi, una nel mese di ottobre e un'altra in quello di Pag. 124dicembre, e da ciò comprendo perfettamente che il ritardo non ha consentito né alla Filas né a Sviluppo Italia di dare una risposta.
Io mi auguro, signor sottosegretario, che martedì, quando ci vedremo al Ministero, vi siano dati e riferimenti più precisi. Nel protocollo d'intesa era previsto che la verifica sui licenziamenti sarebbe dovuta avvenire prima di eventuali licenziamenti e non dopo: ecco perché «accuso» il Governo di scarsa attenzione da questo punto di vista. La ringrazio comunque per la risposta.