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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,05).
(Misure per il potenziamento dello scalo ferroviario di Benevento - n. 2-00398)
PRESIDENTE. L'onorevole Mazzoni ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00398 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 6).
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, intendo illustrare la mia interpellanza Pag. 81poiché vorrei chiarire lo spirito che mi ha animata nel rivolgere delle domande al Governo per il tramite del ministro delle infrastrutture.
Si registra un tratto oscuro nell'azione del Governo, in particolare del ministero competente, che di recente ha colpito in maniera preoccupante anche la linea dell'alta capacità Roma-Napoli-Bari: in particolare, vi è una grossa, evidente contraddizione.
Dalle previsioni della legge finanziaria per il 2007 e dal protocollo d'intesa sottoscritto il 27 luglio 2006 dal Ministero delle infrastrutture, dal Ministero dei trasporti, dai presidenti delle regioni Puglia e Campania, dal presidente e dall'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, nonché dall'amministratore delegato di RFI - nell'ambito del potenziamento e della riqualificazione della linea alta capacità Roma-Napoli-Bari - emergeva una collocazione centrale della stazione di Benevento, soprattutto in relazione alla prevista connessione tra il corridoio 1 Berlino-Napoli-Palermo e il corridoio 8 Bari-Sofia-Varna.
Nel corso di un'audizione tenutasi presso la IX Commissione trasporti della Camera, l'amministratore delegato e il presidente di Ferrovie dello Stato hanno ribadito un impegno preciso del Governo e del ministero per il rilancio del comparto infrastrutture nel Mezzogiorno, con una particolare attenzione proprio all'alta capacità ferroviaria Napoli-Bari e al completamento dell'alta velocità Torino-Milano-Napoli, che dovrebbe avvenire entro il 2009.
Nel corso della presentazione di questo progetto è stato evidenziato come esso rappresenti una delle più grandi opere pubbliche che si realizzeranno in Europa nei prossimi anni. La sua finalità è quella di dimezzare i tempi di collegamento tra il Tirreno e l'Adriatico, raccordando le aree interne con le grandi direttrici europee.
Nel corso di questa presentazione è stato anche annunciato che il capoluogo sannita, Benevento, avrebbe dovuto assumere entro il 2020 un ruolo di fondamentale importanza, venendo a costituire lo snodo centrale di queste direttrici di marcia.
Conseguenza immediata di questi progetti, come annunciato anche da FS, è il potenziamento degli scali di Benevento ed Apice. Comunque, a causa di una sorpresa incomprensibile, credo di poterla definire schizofrenia del Governo o disattenzione rispetto all'operato di FS, RFI e Trenitalia, la stazione di Benevento viene, al contrario, depotenziata. Trenitalia annuncia la soppressione di collegamenti diretti tra Benevento e Roma Termini, sopprime direttamente il treno 7855 - la cosiddetta «Freccia del Molise» -, che collega direttamente, via Benevento, Napoli e Campobasso, rendendo difficili, se non impossibili, le coincidenze con la città di Napoli.
I macchinisti di Benevento, per una scelta non motivata dell'azienda, non sono stati abilitati a circolare sulla linea alta velocità-alta capacità della tratta Roma-Napoli, cosa che invece è avvenuta inspiegabilmente per macchinisti di impianti limitrofi. Questo ha comportato un ridimensionamento delle risorse che operano in stazione.
Ancora, Trenitalia ha operato una ulteriore riduzione del personale in servizio presso la stazione di Telese Terme, che è proprio sita sulla tratta Roma-Benevento.
Ricordo al Governo che su questo stesso argomento, e con queste stesse preoccupazioni, sono state presentate altre due interrogazioni, dall'onorevole Boffa e dall'onorevole Sodano, alle quali il Governo non ha ancora dato risposta.
La domanda che io rivolgo al Governo è se non ritenga in contraddizione queste scelte aziendali, operate da Ferrovie dello Stato, in relazione allo scalo ferroviario di Benevento, con i progetti di potenziamento annunciati, dichiarati e tra l'altro iscritti anche in documenti ufficiali, come la finanziaria ed il protocollo che ho citato all'inizio.
Chiedo quali iniziative intenda adottare direttamente il Governo, fornendo degli indirizzi a Trenitalia, proprio per scongiurare ulteriori depotenziamenti dello scalo ferroviario di Benevento e, perché no, Pag. 82reintegrare lo scalo di Benevento rispetto alle riduzioni che sono state operate, valorizzare risorse e mezzi in conformità ai progetti annunciati.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 17,31)
ERMINIA MAZZONI. Chiederei in aggiunta come intenda il Governo rispondere a questo depotenziamento di fronte ad una aumentata domanda di collegamenti infrastrutturali, che naturalmente conseguirà anche dalla recente riconoscimento operato dal Governo, con l'approvazione di ieri del disegno di legge Mastella, della città di Benevento quale sede di una delle tre scuole della magistratura.
È chiaro che una simile collocazione dovrebbe imporre al Governo un ripensamento complessivo della azione di intervento infrastrutturale nel Mezzogiorno e un ulteriore maggiorato, comprensibile potenziamento dello snodo centrale di Benevento come punto di collegamento fondamentale nell'asse tra il Tirreno e l'Adriatico. Grazie.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i trasporti, Raffaele Gentile, ha facoltà di rispondere.
RAFFAELE GENTILE, Sottosegretario di Stato per i trasporti. Signor Presidente, nell'atto ispettivo in discussione si pone in evidenza come la soppressione del treno Intercity 679, che collega Roma con Benevento, e la soppressione del treno 7855, la cosiddetta «Freccia del Molise», si pongano in contrasto con quanto previsto dal protocollo di intesa, sottoscritto in data 27 luglio 2006, per il potenziamento e la riqualificazione della linea Roma-Napoli-Bari, in cui proprio la stazione di Benevento assumerà un ruolo centrale.
A tale riguardo, è opportuno evidenziare che i servizi ferroviari in questione sono gestiti, nel caso degli Intercity, dalle imprese ferroviarie in regime di autonomia commerciale, ovvero senza contributi pubblici e senza interferenze sulle modalità di declinazione dell'offerta. La decisione della società ferroviaria di sopprimere il collegamento in questione deriva quindi dal numero ridotto di viaggiatori e dai dati negativi di redditività.
Tuttavia, a partire dal dicembre 2006, per assicurare il collegamento Benevento-Roma, è stato istituito un nuovo servizio regionale con arrivo a Roma nelle prime ore della mattina, mentre per il rientro pomeridiano, il collegamento il collegamento regionale 2419 assicura il rientro a Benevento alle ore 17,15.
Nella stessa fascia oraria di rientro i viaggiatori possono usufruire anche dell'Eurostar 9355, già largamente utilizzato dalla clientela pendolare nel precedente orario.
Parimenti, dal 10 dicembre 2006 è stata istituita la fermata a Telese del TrenOk Roma-Bari in partenza da Roma, con fermate già previste a Caserta e Benevento. Inoltre, per favorire maggiormente la clientela pendolare, la società ferroviaria ha spostato la stazione di partenza da Roma Tiburtina a Roma Termini.
Per quanto concerne il treno denominato «Freccia del Molise» Campobasso-Napoli, tale servizio rientra nelle competenze regionali. È, infatti, noto che i servizi regionali trasferiti - unitamente alle risorse - alle regioni a statuto ordinario, ai sensi del decreto legislativo n. 422 del 1997, sono da queste ultime regolati in via autonoma e diretta, mediante contratto di servizio stipulato con Trenitalia Spa.
Ferrovie dello Stato Spa ha evidenziato che la competente regione Campania ha assegnato dal 2005 i servizi che percorrono la linea Benevento-Napoli via Valle Caudina alla società Metro Campania Nord-Est, proprietaria e gestore di quel tratto di linea.
Al riguardo, va considerato che, sempre dal 2005, in alternativa al servizio precedentemente offerto dalla «Freccia del Molise», Trenitalia Spa ha introdotto un nuovo servizio Campobasso-Napoli (via Isernia-Vairano), che è risultato più interessante per la clientela molisana poiché riduce i tempi di percorrenza rispetto al Pag. 83precedente itinerario, assicurando il servizio nella medesima fascia oraria della citata «Freccia del Molise».
Inoltre, nella stessa fascia oraria del collegamento appena citato, la clientela beneventana può usufruire del collegamento regionale Benevento-Napoli.
Le difficoltà, come anche riferite dall'onorevole interpellante, in ordine alle coincidenze per Napoli dei collegamenti regionali sono ascrivibili ai rallentamenti imposti dai lavori di manutenzione straordinaria all'infrastruttura, in corso sull'intera tratta Benevento-Campobasso.
Da ultimo, si fa presente che i servizi svolti sulla tratta alta velocità-alta capacità della linea Roma-Napoli sono assegnati agli impianti di trazione di Roma e Napoli, con criteri di ottimizzazione dei turni del personale di macchina. Pertanto, a parere di Ferrovie dello Stato Spa, assegnare una quota dei servizi all'impianto di Benevento e, quindi, abilitare il relativo personale alla condotta sulla linea alta velocità equivarrebbe a ridurre, a parità di lavoro, la produttività del turno stesso.
Giova, infine, sottolineare che, con la realizzazione dei progetti infrastrutturali di potenziamento attualmente in corso e programmati, risulterà evidente il miglioramento delle possibilità di utilizzazione della rete ferroviaria e, quindi, delle prospettive commerciali dei collegamenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Mazzoni ha facoltà di replicare per dichiararsi soddisfatta oppure, ovviamente, insoddisfatta...
ERMINIA MAZZONI. La ringrazio, signor Presidente, per avermi offerto la «seconda opzione», perché mi sarei trovata in imbarazzo rispetto alla prima!
È quasi scontato e sembrerebbe quasi un rituale, ma non posso che dichiararmi insoddisfatta della risposta. In questa sede, infatti, il sottosegretario ha confermato le mie preoccupazioni ed ha certificato, ove mai ve ne fosse bisogno, la veridicità dei fatti che ho denunciato con la mia interpellanza: la riduzione dei servizi, il calo del personale, il depotenziamento della stazione di Benevento e, conseguentemente, una forte contraddizione operativa rispetto agli annunci di realizzazione di interventi infrastrutturali nel Mezzogiorno.
Ricordo, a tale riguardo, che tali interventi erano stati addirittura inquadrati nell'ambito di una più ampia attività del ministero competente: mi riferisco ai grandi corridoi europei, trasversali ed orizzontali, che interessano il nostro paese.
Il sottosegretario Gentile, in altri termini, non ha fornito alcun tipo risposta, tranne aver «confessato» una modalità d'azione del Governo che non può rassicurare né me, né i cittadini-utenti. L'Esecutivo, infatti, ha declinato la propria responsabilità rispetto a scelte che riducono l'offerta di un servizio essenziale, fornendo la semplice comunicazione che tale servizio è gestito, in regime di concessione, da società private. Si tratta di una dichiarazione che apre una voragine rispetto alle pratiche di privatizzazione e liberalizzazione dei mercati che stiamo cercando di sostenere, per quanto, allo stato, le attività presentate Governo non possano essere ritenute soddisfacenti. Tuttavia, se privatizzare significa il disinteresse dell'Esecutivo e l'abbandono dell'obbligo di garantire ai cittadini servizi minimi essenziali, allora, rispetto all'assurda risposta che mi viene fornita in questa Assemblea, sono perfino favorevole ad un ritorno alla statalizzazione!
Inoltre, a latere di questa elencazione - peraltro, identica a quella contenuta nella mia interpellanza - di riduzioni di servizi e di personale, relativi proprio alla stazione che dovrebbe rappresentare il nodo centrale del futuro collegamento ferroviario Roma-Napoli-Bari, sono state annunciate alcune iniziative da sviluppare (che vanno, però, in una direzione opposta), senza tuttavia documentare la strategia d'insieme secondo quella che ritengo dovrebbe essere una prassi naturale in tale ambito di attività.
Non mi si può rispondere che l'attività nella stazione di Benevento viene ridotta poiché, allo stato attuale, il personale può essere impiegato in maniera più produttiva Pag. 84presso quella di Napoli. Infatti, si tratta di azioni che contraddicono lo spirito di una progettualità che lo stesso Governo ha confermato essere in questo momento in atto!
Non riesco a comprendere un tale atteggiamento. In questo caso - come avvenuto in tanti altri casi nella politica di questo Governo e, in generale, nella politica italiana - teniamo in piedi un rapporto con i cittadini basato solo sulla logica della politica dell'annuncio, della politica della speranza, della promessa che non trova mai riscontro in una reale attuazione di ciò che si comunica.
Mi sembra che siamo di fronte a un caso simile. Certo, dopo queste risposte, non potrò rassicurare quella parte rilevante della comunità che risiede nella provincia di Benevento e in tutti i territori interessati da questo sviluppo infrastrutturale. Certamente, non potrò che essere contraria ad iniziative di questo Governo che dovessero andare ancora nella direzione di una riduzione della struttura della stazione di Benevento.
Su questo argomento, il sottosegretario non ha ritenuto di svolgere alcuna riflessione. A questo punto, chiederò al ministro della giustizia Mastella come intenda garantire la comoda ed efficace fruizione di un servizio di trasporti per l'utenza che raggiungerà il territorio di Benevento nel momento in cui verrà realizzata la scuola della magistratura. Quest'ultima, infatti, con mio grande piacere in quanto cittadina beneventana, è stata spostata a Benevento, sottraendola alla regione calabrese: se questi sono gli annunci, non so se alla fine ci ritroveremo a dovere smentire anche questa indicazione per una mancata capacità infrastrutturale, ossia per la mancata capacità di rispondere alle aumentate esigenze di flusso che vedranno interessata la provincia di Benevento.