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Per un richiamo al regolamento.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, intanto volevo precisare che quando c'è un richiamo al regolamento si tratta di una corretta contrapposizione con la Presidenza. Questo serve per trovare un punto di sintesi, dal momento che non c'è una verità in assoluto. I punti di sintesi si cercano anche perché costituiscono dei precedenti. Quindi, la ricerca dell'interpretazione giusta del regolamento non è una volontà di contrapposizione con la persona del Presidente o da parte del Presidente con il deputato.
Su quanto avvenuto precedentemente alla chiusura della seduta, io ho cercato lo stenografico ma, purtroppo, non non ne ho potuto ancora disporre e perciò chiedo Pag. 53scusa se ricordo male. Lei ha annunciato all'Assemblea che sul disegno di legge n. 2272 vi era la richiesta di dichiarazione di urgenza e quindi poteva parlare un deputato per gruppo, estendendo la disposizione prevista dal regolamento. Infatti, lei avrebbe potuto anche dire che era possibile l'intervento di un oratore a favore ed uno contro.
Quando ha parlato l'onorevole Turci non è intervenuto a nome di un partito ma, se ricordo bene, ha parlato a nome dell'intera coalizione del centrosinistra. Quindi, si tratta di un accordo politico rispettabilissimo. Tuttavia, se un gruppo politico ritiene di volersi autonomamente esprimere, a mio parere, questo rispetta il regolamento e non è in contraddizione con esso. Infatti lei ha detto che ha diritto a parlare un oratore per gruppo. Poi, alcuni gruppi hanno detto che si sarebbe delegato a parlare l'onorevole Turci, ma questo non toglie il diritto di un gruppo di esprimersi in maniera diversa rispetto all'accordo precedente e, pertanto - a termini regolamento -, si poteva dare al rappresentante di questo gruppo la facoltà di parlare.
Peraltro, Presidente, all'articolo 45 del nostro regolamento ciò è previsto come facoltà del Presidente e non si tratta di una regola coercitiva. La disposizione così recita: «Nei casi di discussione limitata per espressa dichiarazione del regolamento è in facoltà del Presidente, se l'importanza della questione lo richiede, di dare la parola ad un oratore per ciascun gruppo, oltre gli interventi che il Presidente stesso può eccezionalmente consentire, e di aumentare i termini (...)», eccetera.
Quindi, sulla base degli articoli 41, 45 e 69 del regolamento, ritengo che il deputato della Rosa nel Pugno Capezzone potesse parlare. Tutt'al più il presidente del suo gruppo avrebbe potuto dire: parlo io come capogruppo, invece del deputato. Ma, onorevole Presidente, non si può dire che un gruppo non si può esprimere nel momento in cui voglia manifestare un dissenso rispetto ad un accordo politico, che non è norma regolamentare. Mi riferisco all'accordo politico.
In più, io credevo che il Presidente leggesse la norma in maniera estensiva, perché è noto a tutti. onorevole Presidente, che si trattava di un testo approvato da una Commissione. È il Governo che si è intromesso in un lavoro già completato dalla Commissione e, manipolando il testo, lo ha inserito nei nostri lavori parlamentari. A questo punto, se il presidente della Commissione che aveva deliberato il testo chiede la parola in aula, credo che l'interpretazione del Presidente sia sempre stata quella di concedere la parola - perché il Presidente, nel rispettare il regolamento, deve dare voce al Parlamento; non è il contrario - a meno che l'intervento sia ostruzionistico o volto a rallentare i lavori. Quindi, se il presidente della commissione, su una materia per la quale si chiede d'urgenza l'inserimento nell'ordine dei lavori della Commissione, volesse chiedere la parola, l'intervento sarebbe dovuto.
PRESIDENTE. Deputato Buontempo, deve concludere.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, concludo. Ritengo che - forse è stata la concitazione del momento - la Presidenza avrebbe potuto dare la parola all'onorevole Capezzone come presidente della Commissione. E si sarebbe potuto dare la parola con un'interpretazione estensiva dell'articolo 45 del regolamento. Comunque - e ho concluso -, spero che non costituisca mai precedente il fatto che, se un gruppo politico vuole dissentire da un accordo, gli si possa impedire di esprimersi in aula, perché questo nel nostro regolamento non è scritto da alcuna parte.
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, intervengo soltanto perché anche Pag. 54all'interno dell'Assemblea rimanga una verità. Vorrei che l'Assemblea sapesse che abbiamo un regolamento che prevede che sulla questione intervenga un deputato a favore ed uno contro. E il gruppo dell'Ulivo, i gruppi dell'Unione avevano chiesto che fosse applicato il regolamento. Poi esiste una facoltà del Presidente, che lei ha inteso esercitare, anche se noi suggerivamo - vista l'ora a cui eravamo arrivati - di procedere direttamente con un intervento a favore ed uno contro. Vorrei che fosse chiaro anche un altro aspetto: alla luce di ciò, i gruppi che non sono intervenuti non è che abbiano delegato qualcun altro, hanno rinunciato all'intervento riconoscendosi pienamente nell'intervento del collega Turci.
Quindi, vorrei che fosse chiaro e restasse agli atti che, per quanto ci riguarda - ma credo di poter parlare anche a nome degli altri gruppi della maggioranza -, non vi è stata alcuna delega, anche perché il regolamento, come è evidente, non la prevede. Signor Presidente, non abbiamo una nuova formula. La formula è che ogni rappresentante di gruppo parla per esprimere la propria opinione, e questo avviene attraverso la richiesta di parola. Signor Presidente, come lei avrà potuto notare, come l'Assemblea ha potuto notare, non vi è stata richiesta di parola da parte dei gruppi perché, come è successo in altre occasioni, si è deciso di non intervenire, poiché ci si riconosceva nelle parole del collega Turci. Tutto qui. Lo dico perché vorrei fosse chiaro qual è stato l'iter della vicenda. Credo che non possa che ribadirsi il nostro apprezzamento per le sue decisioni, Presidente, atteso che sono andate anche oltre quello che il regolamento le imponeva materialmente. Lei ha assunto la decisione di esercitare una facoltà e di ampliare ulteriormente il dibattito sulla materia.
PRESIDENTE. Ringrazio gli onorevoli Buontempo e Giachetti, i quali, pur nel giungere a conclusioni diverse, hanno tuttavia fedelmente richiamato gli articoli del regolamento a partire dai quali la Presidenza ha inteso operare.
Le cose stanno effettivamente come in parte si è già detto. Noi avremmo dovuto applicare l'articolo 41 del regolamento, che disciplina questo tipo di discussioni, il quale prevede che intervengano un oratore a favore ed uno contro. Peraltro, i gruppi di maggioranza avevano informalmente chiesto alla Presidenza di seguire esattamente questo indirizzo, vale a dire far intervenire un oratore a favore ed un oratore contro.
I gruppi di opposizione hanno chiesto di ampliare tale possibilità e di consentire lo svolgimento di un intervento per gruppo. La Presidenza, quindi, si è avvalsa dell'articolo 45 del regolamento della Camera, che dà maggiori margini al Presidente stesso. Pertanto, io ho comunicato, fin dall'inizio, che avrebbe parlato un oratore per ciascun gruppo, per non più di cinque minuti.
Questa è stata la decisione della Presidenza, sulla base della quale si è organizzata la discussione. Che l'oratore di un gruppo - nel caso specifico, il deputato Turci - abbia inteso, secondo un accordo di natura squisitamente politica, sulla cui base gli altri gruppi di maggioranza hanno rinunciato a svolgere il loro intervento, parlare a nome dell'intero centro sinistra è una questione solo politica, che non riguarda la Presidenza: per la Presidenza, infatti, vale l'appartenenza del deputato ad un gruppo.
Quindi, così come io non potevo consentire alla deputata Formisano, che ne ha fatto richiesta dopo l'intervento del collega D'Agrò, di svolgere anch'essa un intervento, perché già aveva parlato un rappresentante del suo gruppo, io non potevo, dopo l'intervento dell'onorevole Turci, dare la parola anche all'onorevole Capezzone.
Ciò visto che avevamo disciplinato i nostri lavori in quel modo, esercitando, come Presidenza, la facoltà conferitaci dall'articolo 45 del regolamento, proprio per aver un atteggiamento maggiormente estensivo e non rigido, nonché per andare incontro ad una richiesta, assolutamente legittima e motivata, avanzata dai gruppi di opposizione.Pag. 55
Così abbiamo inteso muoverci e ribadisco che questo è stato un modo del tutto fedele allo spirito, ed anche alla lettera, del regolamento.
Infine, vorrei precisare all'onorevole Buontempo che, nel suo intervento, il rappresentante del Governo non ha inserito all'ordine del giorno alcunché, ma ha chiesto che ciò avvenga. La Presidenza ha immediatamente preso atto di tale orientamento del Governo; tuttavia ha precisato che, ovviamente, sarebbe stata la Conferenza dei presidenti di gruppo a decidere quali punti inserire, oltre a ciò che era già previsto, all'ordine del giorno.
In tale sede - vale a dire, la Conferenza dei presidenti di gruppo -, il Governo potrà far valere la sua intenzione, ma non era stato determinato nulla di concretamente nuovo rispetto allo svolgimento dei lavori parlamentari. Questo è quanto la Presidenza intende ribadire.