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Discussione del disegno di legge S. 1314, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 8 del 2007: Prevenzione e repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche (approvato dal Senato) (A.C. 2340-A).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
PINO PISICCHIO (IdV), Relatore per la II Commissione. Osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione si limita a recare disposizioni volte a prevenire e reprimere fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche e che una riforma più organica del sistema calcistico è demandata ad un provvedimento ad hoc, rilevando che ad esso sono state apportate modifiche ampiamente condivise.
PIETRO FOLENA (RC-SE), Relatore per la VII Commissione. Nell'auspicare che il provvedimento d'urgenza in discussione contribuisca a restituire al gioco del calcio la dimensione che dovrebbe essergli propria ed a riportare le famiglie allo stadio, osserva che il testo è stato approvato all'unanimità dalle Commissioni competenti che lo hanno significativamente modificato, in particolare nella parte più propriamente relativa all'attività di prevenzione dei fenomeni di violenza.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
DANIELE FARINA (RC-SE). Pur osservando che il testo del provvedimento d'urgenza in esame è stato migliorato nel corso dell'iter in Commissione, in un'ottica di riduzione del danno, ne critica l'impostazione eccessivamente repressiva, che sembra individuare negli stadi una sorta di terreno di sperimentazione per nuove normative.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Nel rilevare che la stratificazione nel tempo di norme varate secondo logiche emergenziali ha creato di fatto una legislazione di stampo eccessivamente repressivo relativamente al contrasto dei fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche, sottolinea la necessità di adottare misure organiche e di ampio respiro, che consentano di prevenire i suddetti fenomeni. Giudica quindi inaccettabili talune delle misure repressive recate dal provvedimento d'urgenza in discussione.
MARIO PESCANTE (FI). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, che si colloca opportunamente in una linea di continuità con i provvedimenti adottati nella scorsa legislatura dal Governo di centrodestra al fine di valorizzare la funzione sociale dello sport, segnatamente del calcio.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Espresso apprezzamento per il testo del decreto-legge, che reca misure in grado di garantire la sicurezza negli stadi senza essere inutilmente punitivo, ritiene che le modifiche apportate nel corso dell'iter al Senato e quelle apportate dalle Commissioni nel corso dell'esame in sede referente alla Camera abbiano introdotto significativi miglioramenti. Auspica peraltro una riforma Pag. XVIdella legislazione penale che incrementi il ricorso a misure alternative alla detenzione in carcere.
SILVIO CRAPOLICCHIO (Com.It). Rileva che l'impianto del provvedimento d'urgenza in discussione, sul quale si è registrata una sostanziale unanimità di consensi, appare nel complesso condivisibile, anche perché appare il frutto di un positivo lavoro di mediazione. Ritiene tuttavia che i residui profili di criticità del testo possano essere migliorati nel corso dell'esame in Assemblea, esprimendo perplessità in particolare sull'estensione temporale della flagranza di reato.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Ritiene indispensabile garantire la sicurezza degli stadi, sul modello dell'esperienza inglese, attraverso la costruzione di nuove strutture, la cui gestione, anche dal punto di vista del mantenimento dell'ordine all'interno degli impianti, dovrebbe essere affidata alle società sportive. Sottolinea altresì la necessità di varare riforme strutturali volte a rendere più efficiente il sistema giudiziario ed a prevenire i fenomeni di violenza in occasione di competizioni calcistiche. Auspica infine che, in futuro, si creino le condizioni affinché gli stadi tornino ad essere luoghi sicuri; senza la necessità di ricorrere a disposizioni eccezionali come quelle in esame.
ANTONIO RUSCONI (Ulivo). Nel ritenere errato intervenire per prevenire e reprimere fenomeni di violenza in occasione di competizioni calcistiche solo a seguito del verificarsi di gravi disordini, rileva che nel corso dell'iter in Commissione il suo gruppo, con senso di responsabilità, ha sostenuto le proposte emendative presentate dall'opposizione al provvedimento d'urgenza in discussione - che peraltro ha già conseguito benefici effetti - anche al fine di definire un testo condiviso che potesse essere convertito in legge nei termini costituzionalmente prescritti. Auspica infine la definizione di una nuova normativa che disciplini compiutamente lo sport professionistico.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Osservato che fenomeni di violenza sono prevalentemente connessi a competizioni calcistiche, non solo a livello professionistico, rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione introduce una legislazione speciale che deve comunque garantire la tutela dei diritti della persona; preannunzia quindi voto favorevole sul relativo disegno di legge di conversione.
GIANLUCA PINI (LNP). Osservato che le sanzioni previste da disposizioni legislative riescono a conseguire gli obiettivi di prevenzione e repressione che si prefiggono solo nel caso in cui vengano poi realmente comminate, sottolinea l'importanza dell'attività che sarà chiamato a svolgere il personale addetto agli impianti sportivi - di cui all'articolo 2-ter del provvedimento d'urgenza in discussione - che dovrà essere posto in condizione di operare al meglio, anche attraverso una sostanziale equiparazione al personale delle forze dell'ordine.
PAOLO GAMBESCIA (Ulivo). Espresso apprezzamento per il fatto che nel corso dell'iter in Commissione sono state apportate modifiche migliorative al testo del provvedimento d'urgenza trasmesso dal Senato, sottolinea la necessità di predisporre una più organica revisione della disciplina del settore calcistico, anche al fine di scongiurare i problemi derivanti dall'atteggiamento di stampo ricattatorio spesso assunto dalle frange più estreme della tifoseria nei confronti delle società sportive.
LORENZO BODEGA (LNP). Nel lamentare il fatto che reiterati episodi di violenza sono stai troppo spesso sottovalutati e troppo facilmente derubricati a fenomeni del tutto fisiologici, ritiene che sarebbe stato auspicabile procedere alla reale messa in sicurezza degli stadi, spesso inadeguati, prevedendo l'investimento di adeguate risorse finanziarie da parte delle società calcistiche.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Nel rilevare che il testo del provvedimento Pag. XVIId'urgenza mostra i limiti tipici di ogni legislazione adottata sull'onda emotiva di un tragico evento, auspica il sollecito avvio di una riflessione di più ampio respiro che conduca ad una riforma organica della materia.
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA (RC-SE). Rilevato che l'obiettivo di creare un'atmosfera più tranquilla per chi si reca ad assistere ad un evento sportivo richiede che le società calcistiche investano per la sicurezza degli stadi, osserva che il provvedimento d'urgenza in esame risente dei limiti di una legislazione d'emergenza, auspicando che le misure di stampo più repressivo abbiano una valenza eccezionale e circoscritta temporalmente e che non si assista più all'esposizione di striscioni omofobi all'interno degli stadi.
NICOLA BONO (AN). Esprime apprezzamento per il proficuo lavoro svolto in Commissione che, attraverso un costruttivo confronto tra maggioranza ed opposizione, ha consentito di apportare modifiche migliorative al testo di un provvedimento d'urgenza che si colloca in una linea di continuità con analoghe misure adottate nella scorsa legislatura; osserva inoltre che il decreto-legge, oltre a recare misure di carattere repressivo, prevede disposizioni finalizzate a diffondere la cultura dello sport. Pur esprimendo peraltro perplessità e riserve su alcuni aspetti della normativa, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Ringrazia i relatori e i componenti le Commissioni per il proficuo lavoro svolto, che ha condotto all'elaborazione di un testo condiviso anche dal Governo e che non costituisce una legislazione speciale bensì una normativa specifica, peraltro migliorata rispetto a quella licenziata dal Senato. Manifesta infine la disponibilità dell'Esecutivo a recepire proposte emendative ulteriormente migliorative del testo.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.