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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 16,05).
(Gestione commissariale per l'emergenza nel settore del traffico e della mobilità nella città di Palermo - n. 2-00395)
PRESIDENTE. Il deputato Lomaglio ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00395 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
ANGELO MARIA ROSARIO LOMAGLIO. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, siamo costretti a ritornare su un argomento su cui in precedenza con altri colleghi (tra gli altri, ricordo in particolare il collega Franco Piro) già avevo ritenuto necessario interpellare il Governo su cosa stia accadendo in merito alle emergenze del traffico e dell'inquinamento atmosferico nella città di Palermo. In data 30 ottobre 2006 il Governo ha risposto ad una nostra interpellanza in cui si denunciava la gravissima situazione dell'inquinamento atmosferico e si chiedeva la revoca dei poteri affidati al sindaco di Palermo Cammarata come commissario straordinario per l'emergenza traffico. Tale richiesta era avanzata in considerazione del fatto che i molteplici interventi infrastrutturali, dell'importo complessivo di circa 2 miliardi e 100 milioni di euro, finanziati in varie forme, compresa l'accensione di mutui da parte del ministero delle infrastrutture, erano rimasti in gran parte inattuati. A nostro parere infatti l'azione del commissario non ha prodotto alcun beneficio alla salute ed alle condizioni di vita dei cittadini palermitani. A questo proposito va detto che sono ormai numerose e quotidiane le proteste provenienti dai cittadini, dalle Pag. 2organizzazioni sindacali (tra cui in particolare quelle della polizia municipale cittadina), dal Movimento di difesa del cittadino, dalla Legambiente e da altre associazioni ambientaliste. Tali soggetti hanno denunciato una situazione vissuta anche drammaticamente a causa del rischio sempre più elevato dell'insorgenza di tumori e di malattie polmonari, considerate come malattie professionali dagli operatori della polizia municipale della città.
In risposta all'interpellanza il Governo ha evidenziato che secondo l'ordinanza della Presidente del Consiglio dei ministri n. 3255 del 2002 il precario assetto della mobilità costituisce la causa principale dell'elevato livello di inquinamento atmosferico ed acustico nelle città di Palermo. Per tali ragioni erano stati indicati dal commissario delegato Cammarata i settori di intervento ritenuti prioritari, inseriti in un cronoprogramma inviato al Dipartimento della protezione civile. In questa sede credo che sia opportuno ricordare quali fossero queste priorità individuate dal commissario, ovvero il piano integrato del trasporto pubblico di massa a guida vincolata, il programma urbano dei parcheggi, il completamento della maglia della viabilità principale e l'eliminazione di punti di criticità nella rete stradale.
Va ricordato che in quell'occasione il Governo - rispondendo alla nostra interpellanza, allora come in questo pomeriggio, nella persona del sottosegretario Naccarato -, aveva precisato che per l'attuazione di detti interventi il commissario delegato si era avvalso sia delle procedure ordinarie, curate dagli uffici dell'amministrazione comunale competenti nel settore del traffico e della mobilità, sia delle procedure straordinarie, utilizzando quindi i poteri derogatori di cui alla citata ordinanza n. 3255 del 2002.
Ritengo si debba sottolineare che, sempre in quell'occasione, il sottosegretario incaricato di rispondere all'interpellanza evidenziò come il ricorso alle procedure straordinarie sarebbe stato attivato solo al fine dello snellimento dei procedimenti amministrativi per l'attuazione di opere pubbliche, la cui realizzazione avrebbe dovuto permettere l'abbattimento degli elementi inquinanti. Ma già allora - almeno questa fu la mia sensazione - risultava evidente, anche al rappresentante del Governo che l'opera del commissario straordinario era stata del tutto insoddisfacente ed inefficace, tanto da indurre lo stesso sottosegretario ad impegnarsi in un'attenta vigilanza sui risultati ottenuti. In tal senso, vi fu un'esplicita sottolineatura di cui diedi atto al Governo e in maniera particolare al sottosegretario.
I poteri straordinari e derogatori, affidati al sindaco di Palermo con l'ordinanza n. 3255 del 2002, sono scaduti il 31 dicembre 2006. Risulta agli interpellanti che il Consiglio dei ministri abbia ritenuto che non sussistessero più le condizioni per la concessione della proroga; a tale proposito, e senza alcuna volontà di polemica, ho il dovere di citare il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Pecoraro Scanio, il quale, a mio avviso giustamente, opportunamente e comprensibilmente, ebbe a dichiarare, soltanto qualche mese fa, che «occorre uscire da questa logica dei poteri straordinari. Bastano i normali poteri di un sindaco per affrontare un'emergenza come questa» - quella, appunto, delle emergenze del traffico e dell'inquinamento atmosferico nella città di Palermo - «e per ridurre il traffico a tutela della salute dei cittadini. Né mi pare» - seguiva a dichiarare il ministro - «che la gestione commissariale a Palermo abbia prodotto particolari benefici». Quindi, si manifestò una condivisione rispetto al giudizio espresso da me, da altri interpellanti - e, in particolare, dall'onorevole Piro -, nonché da numerose associazioni ambientaliste e da comitati di cittadini che, anche a mezzo di denunce alla procura della Repubblica, espressero un giudizio diffuso nella città di Palermo. Un giudizio secondo il quale, pur con poteri molto ampi e risorse economiche ingenti, l'opera del sindaco di Palermo quale commissario straordinario sarebbe stata assolutamente inefficace e improduttiva ad eccezione dei campi indicati con la precedente interpellanza. Mi riferisco alla nomina di consulenti la cui opera e la cui Pag. 3efficacia lascio intendere alla comprensione dei cittadini di Palermo e di chi mi ascolta.
Abbiamo ora appreso dagli organi di informazione - ed è questo il senso della nuova interpellanza - che è stata predisposta (e credo sia stata pubblicata) dagli uffici della Protezione civile nazionale una nuova ordinanza; a tale atto, a quanto mi consta, ha già fatto seguito, dopo la data di presentazione dell'interpellanza, la formale intesa con il sindaco di Palermo e con il presidente della regione Cuffaro. Tale ordinanza mirerebbe - e in tal senso è diretta la nostra domanda - a confermare, fino al 31 dicembre 2007, il commissario delegato nella persona del sindaco di Palermo, con l'obiettivo di «superare definitivamente la situazione di criticità nel settore del traffico e della mobilità (...)»;
Onorevole Naccarato, voglio manifestare profondi dubbi sulla riconferma del commissario delegato: si tratta di una riconferma di poteri che avviene a pochi mesi dalla scadenza elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale di Palermo e che appare in netta contraddizione con le evidenti incapacità dimostrate in tanti anni dal sindaco Cammarata. Le ragioni che hanno portato all'emanazione di questa ulteriore ordinanza mi appaiono e ci appaiono incomprensibili rispetto alle ragioni ed agli obiettivi che la motivano, se dovesse essere confermato che la nuova ordinanza verrebbe emanata ai sensi dell'articolo 5, commi 3 e 4, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, con l'affidamento al sindaco soltanto di poteri ordinari e non più straordinari e derogatori.
A questo punto, le nostre richieste sono chiare. Chiediamo di sapere se il Presidente del Consiglio, su proposta del responsabile della protezione civile, Guido Bertolaso, abbia deciso di emanare o abbia già emanato un'ordinanza di protezione civile che confermi, fino al 31 dicembre 2007, il sindaco quale commissario delegato per l'emergenza nel settore del traffico e della mobilità nella città di Palermo; quali siano le ragioni che hanno spinto il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del capo del Dipartimento della protezione civile, ad emanare il provvedimento; quali siano le caratteristiche e gli obiettivi di tale provvedimento. Nel caso in cui il sindaco di Palermo fosse stato confermato nelle funzioni di commissario delegato, intendiamo sapere quali siano i poteri affidati, nonché le risorse finanziarie ed economiche che allo stesso siano state assegnate o siano in via di assegnazione e quali siano esattamente le finalità.
Inoltre, vogliamo sapere quali risultati il Governo ritenga potranno essere raggiunti dal commissario delegato nei pochi mesi che mancano alla scadenza del nuovo commissariamento. Insisto nel ricordare che siamo vicini alla scadenza del mandato del sindaco di Palermo e prossimi alla competizione elettorale, mentre la scadenza della delega come commissario per l'emergenza del settore del traffico è prevista per il 31 dicembre 2007. Ricordo, inoltre, che i tempi per l'insediamento della nuova compagine amministrativa saranno tali, probabilmente, da determinare l'insediamento della nuova giunta del comune di Palermo intorno alla prossima estate.
Per queste ragioni chiediamo al rappresentante del Governo (ho piacere che sia il sottosegretario Naccarato) di fornire con la consueta puntualità e incisività le risposte alle nostre domande.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, com'è noto, lo stato di emergenza ambientale nella città di Palermo, proprio in relazione alla situazione del traffico e della mobilità, deliberato nel corso della seduta del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2002, non è attualmente più in vigore, non essendo stato ulteriormente prorogato alla sua naturale scadenza fissata per il 31 dicembre 2006.
Non risulta, peraltro, che l'eventualità di disporre o meno di una tale proroga sia Pag. 4stata oggetto di valutazione da parte del Consiglio dei ministri, né che lo stesso Consiglio si sia formalmente espresso nei termini di una non sussistenza delle condizioni per la concessione di un'ulteriore proroga.
In proposito, con nota del 31 ottobre 2006, il commissario delegato, sindaco della città di Palermo, nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3255 del 22 novembre 2002 relativa agli interventi urgenti di protezione civile ritenuti necessari al superamento dell'emergenza, ha rappresentato la necessità di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2007, in modo da assicurare l'attuazione ed il completamento degli interventi e delle opere già programmate ed avviate con continuità e regolarità sotto la gestione commissariale.
Il Dipartimento della protezione civile, già con nota del 14 novembre 2006, aveva espressa al commissario delegato il proprio parere negativo in merito alla suddetta richiesta, tenuto conto dello stato di avanzamento di interventi in via di realizzazione, del considerevole periodo di tempo trascorso dalla data della prima dichiarazione dello stato di emergenza e, non ultimo, del fatto che le analoghe emergenze ambientali in atto nelle città di Catania e Venezia sono ormai concluse.
In alternativa, il predetto Dipartimento ha ritenuto opportuno proporre l'emanazione di un'ordinanza di protezione civile, ai sensi dell'articolo 5, comma 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, non derogatoria dell'ordinamento giuridico vigente.
Successivamente, il sindaco di Palermo ha ribadito l'esigenza improcrastinabile di ottenere la proroga dei poteri straordinari.
Il Dipartimento della protezione civile ha, quindi, ritenuto di dover rimettere ogni relativa valutazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri, informandola delle motivazioni addotte con una nota del 13 dicembre 2006.
Considerate le valutazioni espresse in merito dalla Presidenza del Consiglio, propendenti per un'ordinanza non derogatoria e preso, altresì, atto delle esigenze rappresentate dal sindaco di Palermo, commissario delegato, relative all'opportunità di dar corso alle opere ancora in fase di realizzazione, miranti ad alleggerire la pressione del traffico, si è deciso, per la tutela del superiore interesse della collettività, di adottare la proposta di ordinanza così come formulata dal Dipartimento della protezione civile.
Pertanto, è stato predisposto uno schema di provvedimento che, lasciando l'incarico di commissario delegato al sindaco di Palermo fino al 31 dicembre 2007, assicuri la permanenza di un unico centro commissariale di approvazione delle ulteriori iniziative di completamento e disciplini le ulteriori fasi delle opere connesse da realizzare, assicurando ogni indispensabile celerità al prosieguo delle pertinenti attività procedurali - lo sottolineo - al sindaco di Palermo pro tempore.
In particolare, con quest'ultima ordinanza si autorizza il commissario delegato a continuare ad avvalersi della struttura commissariale di cui all'articolo 3 della precedente ordinanza n. 3255 del 2002, nonché della collaborazione degli uffici regionali, degli enti locali, anche territoriali, e delle amministrazioni periferiche dello Stato.
Inoltre, il provvedimento consente al commissario delegato, al fine di addivenire alla conclusione degli interventi e delle opere pubbliche già avviate, di utilizzare le risorse ad esso già assegnate o in via di assegnazione.
Infine, pur mancando i presupposti per una proroga dello stato di emergenza e riconoscendo la presenza di una diffusa situazione di crisi, suscettibile di determinare pregiudizi alla collettività interessata, ed al fine di non vanificare quanto finora realizzato, nel predetto schema di ordinanza è stata formalizzata la possibilità per il commissario delegato di utilizzare le procedure d'urgenza previste dall'ordinamento vigente per il completamento di opere da considerarsi di pubblica utilità, urgenti e indifferibili.
Lo schema di provvedimento è stato inviato, per le relative valutazioni, al Presidente della regione siciliana che, in data 8 marzo 2007, ha sancito la prescritta Pag. 5intesa regionale, ai sensi del decreto legislativo n. 112 del 1998 e, contestualmente, l'ha inviata, per conoscenza, al sindaco di Palermo, a seguito di una precorsa corrispondenza in proposito.
Si fa presente che il predetto sindaco ha reso dichiarazioni agli organi di stampa in merito ad una presunta prosecuzione dei poteri commissariali straordinari, pur essendo perfettamente a conoscenza delle determinazioni assunte dal Governo e sopra illustrate.
Il Dipartimento della protezione civile, al fine di fugare qualsiasi dubbio su un presunto cambiamento di rotta del Governo rispetto a valutazioni che - si ribadisce - sono rimaste immutate nel corso del tempo, ha ritenuto di dover rappresentare immediatamente le proprie osservazioni in merito al contenuto dell'articolo di stampa, evidenziando, in particolare, che la bozza del provvedimento è semplicemente uno strumento normativo che, per facilitare il rientro alla gestione ordinaria del contesto critico relativo al traffico, consente al sindaco-commissario delegato di ultimare gli interventi già attivati, avvalendosi esclusivamente delle procedure acceleratorie previste dall'ordinamento giuridico vigente.
Infine, per quanto riguarda le risorse finanziarie destinate alla realizzazione degli interventi, si precisa che il Governo non ha stanziato risorse straordinarie per fronteggiare lo stato di emergenza dichiarato con il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2002, né risulta rispondente al vero la notizia di un finanziamento tramite mutui da parte del Ministero delle infrastrutture di 2 miliardi e 100 milioni di euro.
PRESIDENTE. Il deputato Lomaglio ha facoltà di replicare.
ANGELO MARIA ROSARIO LOMAGLIO. Signor Presidente, vorrei intanto ringraziare il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, perché la sua risposta è stata chiara ed utile per comprendere ciò che è avvenuto.
Tuttavia, proprio perché la risposta è molto chiara, non posso dichiararmi soddisfatto della scelta fatta dal Governo, visto che, per le cose che sono state dette in quest'aula, appare evidente come questa ulteriore ordinanza abbia inserito elementi, a mio avviso anche preoccupanti, di ambiguità e di incertezza, tant'è che l'attuale sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha continuato - lo evidenziava il sottosegretario con chiarezza - a giocare sulla natura delle competenze a lui affidate, nonché sulle prerogative concesse, in una situazione, quindi, che non credo agevoli la soluzione dei problemi dell'inquinamento e la necessaria tutela della salute dei cittadini di Palermo.
Peraltro, prendo atto che il giudizio che la Protezione civile esprime nei confronti dell'opera del sindaco di Palermo è negativo. Se non ho ascoltato male le dichiarazioni del rappresentante del Governo, la ragione per cui si è ritenuto di non dover concedere i poteri straordinari e derogatori, che erano stati comunque ulteriormente richiesti dal sindaco Cammarata, era legata ad un giudizio di inefficacia dell'azione svolta dal commissario delegato in questi anni e al fatto che le iniziative che dovevano essere attivate solo in piccolissima parte sono state effettivamente realizzate o, perlomeno, avviate.
Alla luce di queste dichiarazioni non si comprende dunque il senso del mantenimento di una struttura commissariale quale quella descritta oggi dalla nota qui riportata dal sottosegretario, né quale sia l'utilità di una struttura commissariale affidata ad un commissario che - come io continuo a pensare - non ha fatto bene il proprio lavoro, anzi probabilmente lo ha fatto male, non raggiungendo gli obiettivi nonostante le risorse disponibili.
Rimango dell'opinione che altre avrebbero dovuto essere le scelte operate dal Governo, il quale in questo senso dovrebbe fare chiarezza ed esprimere anche un giudizio compiuto sul mancato raggiungimento degli obiettivi. In questo senso mi sarei aspettato - e lo chiedo formalmente anche oggi - il monitoraggio delle attività comunque avviate e il giudizio su di esse.Pag. 6
Tenuto conto che - come ricordava e chiosava opportunamente il sottosegretario Naccarato - quello di commissario delegato è un incarico affidato non ad personam bensì in considerazione del ruolo e della carica istituzionale ricoperta, e quindi non alla persona dell'attuale sindaco Cammarata ma al sindaco di Palermo in quanto tale, credo che, avendo scelto il Governo di mantenere con quell'ordinanza la struttura commissariale e affidare comunque il completamento delle opere - per ciò che ho compreso - al sindaco di Palermo, il sindaco che dovrà assolvere a tali iniziative non dovrebbe essere più Diego Cammarata. Spero fermamente, infatti, che un altro sindaco, e quindi un altro delegato, possa assolvere ai compiti per il cui svolgimento il sindaco Cammarata ha avuto a disposizione lunghi anni dando dimostrazione di non essere assolutamente capace di far fronte ad una emergenza pericolosa e dannosa per i cittadini di Palermo, che sta rischiando davvero di arrecare non solo un danno alla salute dei cittadini, ma anche un grave vulnus alla credibilità delle istituzioni in quella città.