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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Indirizzi del Governo a salvaguardia della famiglia e delle scelte individuali da tentativi di strumentalizzazione - n. 3-00785)
PRESIDENTE. L'onorevole Bellillo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00785
(Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
Le ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione.
KATIA BELLILLO. Signora Presidente, signora ministro, la manifestazione del 12 maggio sembrava che avesse come obiettivo quello di sensibilizzare la politica e la società, affinché si rafforzasse nelle istituzioni l'impegno per sostenere le famiglie nel lavoro di cura quotidiano, al quale sono state relegate senza adeguati interventi sociali da parte dello Stato; ma il documento della CEI di qualche giorno fa e l'incitamento di questa mattina a preti, parroci e monache di partecipare alla manifestazione preoccupano non poco gran parte dei cittadini sulla tenuta della convivenza civile in questo paese, perché con la manifestazione, in realtà, si pretende di imporre sugli altri il modello di famiglia cattolico e già vediamo rigurgiti di intolleranza, istigati da gruppi estremisti di stampo neofascista, che si registrano nel paese contro le donne, gli omosessuali, le persone di diversa etnia.
E allora quali sono le azioni che il Governo intende intraprendere e adottare per garantire la civile convivenza e sostenere la libertà delle persone di scegliere come qualificare sul piano formale il proprio diritto di amare e di essere amato, di prendersi cura di chi si prende cura di sé, riconoscendo i diversi nuclei familiari?
PRESIDENTE. Il ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi, ha facoltà di rispondere.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Signor Presidente, credo che la profonda cultura democratica della onorevole Bellillo non possa e non potrà mai essere contraria a nessuna forma di manifestazione, né alla possibilità da parte di qualunque gruppo di cittadini di esprimere attraverso la libertà di associazione e la libera partecipazione le proprie idee e di indirizzare alle istituzioni del paese proposte su temi che stanno a cuore a chi convoca le manifestazioni.
Credo che il Family day debba essere guardato da parte delle istituzioni italiane esattamente in questa ottica, cioè una manifestazione di una componente rilevante e importante della vita del nostro paese, che è quella che si riconosce nell'associazionismo cattolico e anche in una serie di valori che sono da ricondurre all'ispirazione cristiana, che è convocata in nome della famiglia e dei diritti della famiglia e che propone al Governo e alle istituzioni una serie di interventi per meglio tutelare la famiglia in generale e le famiglie italiane in particolare.
Penso che il Governo debba porsi nei confronti di questa manifestazione con attenzione in atteggiamento di ascolto, così come nei confronti di qualunque altra manifestazione. D'altra parte, credo che il Governo su questi temi abbia fatto il proprio dovere: ha accolto una mozione approvata da questa Camera a larga maggioranza, nella quale ha chiesto la redazione di un disegno di legge sui diritti individuali delle persone stabilmente conviventi, disegno di legge che oggi è all'esame del Parlamento e ha offerto questa sintesi al Parlamento stesso perché sia esso, nel libero confronto di tutte le parti politiche, a decidere il futuro di quel disegno di legge nel quale non vi è alcuna forma di riconoscimento di matrimonio di serie B o di famiglie alternative a quelle di cui all'articolo 29 della Costituzione, ma vi è il riconoscimento dei diritti delle persone senza alcuna forma di discriminazione. Al tempo stesso, dopo aver predisposto una legge finanziaria per la famiglia, il Governo sta preparando una conferenza nazionale per la famiglia che si terrà a Pag. 48maggio e che sarà convocata sotto lo slogan «cresce la famiglia, cresce l'Italia». A partire da quella conferenza verrà varato il piano nazionale per la famiglia e in quella occasione chi sarà in piazza il 12 maggio potrà liberamente confrontarsi con gli altri cittadini di diversa impostazione culturale per dare risposte alle famiglie italiane.
PRESIDENTE. L'onorevole Bellillo ha facoltà di replicare.
KATIA BELLILLO. Grazie, signor Presidente. Signora ministro, la ringrazio molto per la sua risposta. Conosco la sua onestà intellettuale e anche la sua lealtà alla Carta costituzionale. Tuttavia, non è riuscita a tranquillizzare tanti cittadini che, come me, sono sicuramente strenui difensori della libertà di religione e temono che queste ingerenze possano dividere le persone in base alle differenze fisiologiche, sessuali o etniche, riportando la società italiana indietro di anni luce.
La ringrazio perché ha informato l'Assemblea di questo nuovo convegno sulla famiglia, che rappresenterà sicuramente un momento importante per confrontare le diverse sensibilità e le diverse culture che finora hanno convissuto in questo paese con grande civiltà. Ci auguriamo che anche con il suo prezioso contributo si possa ricucire il filo di questa civile convivenza.
Le istituzioni devono operare per riabilitare la nozione del rispetto e rafforzare l'idea che sono la coscienza, la libertà e la responsabilità l'essenza fondamentale degli esseri umani.
Non possono esistere differenze fra le persone nei diritti. Il dovere dello Stato è quello di intervenire per cancellare discriminazioni infami che, purtroppo, subiscono ancora tanti cittadini anche in virtù del loro orientamento sessuale.
Signora ministro, non possiamo confondere o fare in modo che nella nostra società si confondano i diritti universali dell'uomo con le scelte differenziate dalla religione, dalle opinioni e dalle diverse convinzioni.