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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a contrastare il degrado culturale e sociale in cui versa la scuola - n. 3-00786 )
PRESIDENTE. L'onorevole Frassinetti ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00786 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), di cui è cofirmataria.
PAOLA FRASSINETTI. Signor Presidente, ministro Fioroni, con questa interrogazione il gruppo di Alleanza Nazionale chiede al Governo quali provvedimenti intenda adottare per contrastare il fenomeno della violenza da parte degli studenti verso i professori o i presidi e, viceversa, in qualche caso, da parte dei professori verso gli studenti.
La carenza di valori in questo periodo incide sicuramente su tale fenomeno ed il bullismo nasce in un clima il cui presupposto è proprio l'assenza dei medesimi.
Da Catania è partito un allarme. Con una lettera-manifesto alcuni studenti di liceo chiedevano aiuto ai docenti per risolvere i loro dubbi esistenziali. Purtroppo, abbiamo dovuto constatare l'impossibilità da parte dei docenti di fornire risposte, in una sorta di esautoramento del compito educativo degli insegnanti.
Pertanto, siamo preoccupati: il fatto che l'insegnante non sia più al centro della scuola è sicuramente uno dei motivi per i quali, in questo momento, la scuola è in preda al degrado culturale e sociale.
PRESIDENTE. Il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, colleghi, la violenza nelle scuole, come altrove, è il segnale di un disagio giovanile molto forte e di un'emergenza educativa che la scuola sta già affrontando, ma che non può e non deve affrontare da sola.
Deve essere chiaro a tutti la gravità del problema in discussione. Ho ancora stampato nella mente il messaggio di una ragazza di sedici anni suicidatasi qualche mese fa a Roma: ho avuto tutto nella vita, il necessario e il superfluo, ma non l'indispensabile!
La scuola deve essere in prima linea nella battaglia contro questo vuoto. Deve essere un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dove è possibile la trasmissione di quei valori che corrispondono al cuore, perché danno appartenenza, identità e passione. Primo fra tutti, il rispetto di sé e degli altri che nasce dalla consapevolezza che esiste un valore intangibile, che è la dignità di tutti e di ciascuno, nessuno escluso; e questa missione è il cuore del documento presentato anche ieri, in vista delle nuove indicazioni nazionali.
La scuola ha bisogno di avere accanto a sé tutte le altre centrali educative: la famiglia, le associazioni, la società, i mezzi di comunicazione. Altro obiettivo fondamentale è quello di costruire un'alleanza educativa con i genitori, un patto di corresponsabilità con la famiglia. Ho proposto di far sottoscrivere questo patto al momento delle iscrizioni dei propri figli a scuola; è un patto da stringere non solo nei momenti critici, ma costantemente, perché scuola e famiglia si aiutino vicendevolmente.
Il ministero ha avviato poi, come strumento da offrire alle autonomie scolastiche, la campagna «Smonta il bullo», che prevede un numero verde, un sito ed osservatori permanenti che sono centrali non solo di ascolto e di segnalazione, ma anche di consiglio, di contributi e capacità di intervento. Una campagna di comunicazione fatta dai ragazzi per i ragazzi, con materiali, ma, soprattutto, con mezzi e strumenti di comunicazione che possono essere utilizzati dai nostri ragazzi non solo come la nuova serratura da cui guardare il peggio della scuola, magari con morbosità, come avviene con il telefonino, ma anche per «illuminare» le tante buone pratiche che la nostra scuola pone in essere e quotidianamente porta avanti.Pag. 54
Abbiamo avviato un protocollo di intesa con le associazioni dei produttori di videogiochi. Ho accolto con favore quanto espresso dal presidente della RAI circa la revisione dei reality.
Torno a ribadire con forza la necessità che la RAI e Mediaset contribuiscano a sostituire l'Auditel di quantità con un Auditel di qualità per superare la logica logora del «bollino» che tappa i problemi delle coscienze. Bisogna offrire alle famiglie e, soprattutto, ai ragazzi una televisione che contribuisca alla costruzione di un modello educativo che la scuola e la famiglia dovranno portare avanti anche nel campo dell'apprendimento, potenziando la curiosità ed il tarlo del conoscere.
Stesso discorso vale per la rete, che deve rappresentare un elemento di libertà per tutelare la libertà di tutti, a cominciare da quella dei più deboli.
PRESIDENTE. L'onorevole Frassinetti ha facoltà di replicare. Le ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione.
PAOLA FRASSINETTI. Signor Presidente, ministro Fioroni, mi rendo conto che alcune campagne sono importanti, ma, a mio avviso, non sono sufficienti.
Le disposizioni - che sono giuste - volte ad eliminare l'uso del cellulare nelle aule scolastiche non sono sufficienti a riportare il docente al centro della scuola. Occorre investire risorse nella scuola: lo chiedono i professori.
Da qui nasce la nostra inquietudine. Il gruppo di Alleanza Nazionale è preoccupato anche a seguito del fallito tentativo di conciliazione. Per questo, il 16 aprile gli insegnanti manifesteranno. C'è indeterminatezza. Non si riesce a capire quante siano le risorse da reinvestire. C'è chi parla di 300 milioni di euro. Il ministro Padoa Schioppa parla di alcuni milioni di euro.
Come si fa, in un'atmosfera di incertezza, a riportare un clima di serenità all'interno del sistema educativo? Mi riferisco non soltanto alla classe docente, ma, in generale, alla confusione istituzionale.
State cercando di smantellare la riforma Moratti. Alcune norme, spesso, sono invasive, sono celate in altri decreti, come abbiamo constatato in quest'aula, pochi giorni fa, con l'articolo 13 della «lenzuolata» Bersani.
Ritengo che anche l'impianto del sistema educativo, da un punto di vista normativo e giuridico, debba essere stabile, debba dare serenità e sicurezza. In questo clima, ritengo sia molto importante investire nei docenti, nella formazione, per avere una scuola di qualità. Non capisco come si possa raggiungere questo scopo con questi presupposti. Finché non si ritornerà ad avere da parte degli studenti il piacere dell'apprendimento, finché il rapporto docente-studente non tornerà ad essere momento centrale della formazione della scuola, tutti gli altri saranno provvedimenti tampone, sempre troppo inadeguati a combattere un problema che, sicuramente, è della scuola, ma che presto, purtroppo, se continuerà ad essere affrontato con scarsi mezzi, diventerà un problema di tutta la società (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale - Congratulazioni).