Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 21 - A.C. 1638-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1638 sezione 23).
Come già preannunciato, la parte ammissibile dell'emendamento Craxi 21.41 deve intendersi collocata dopo l'emendamento Buemi 21.45.
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LANFRANCO TENAGLIA, Relatore. La Commissione invita i presentatori a ritirare gli emendamenti Romano 21.3, Lussana 21.13 e Pecorella 21.10, gli identici emendamenti Bongiorno 21.5 e Buemi 21.42, nonché gli emendamenti Craxi 21.41, per la parte ammissibile, Consolo 21.51, Contento 21.52 e 21.49, Bongiorno 21.47, Buemi 21.43, 21.44 e 21.45, Pecorella 21.48 e 21.53 e Contento 21.50. In caso contrario, il parere della Commissione sui suddetti emendamenti è contrario. La Commissione accetta infine l'emendamento 21.200 del Governo.
PRESIDENTE. Il Governo?
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore e raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 21.200.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accedono all'invito al ritiro dell'emendamento Romano 21.3.
Prendo atto altresì che i presentatori non accedono all'invito al ritiro dell'emendamento Lussana 21.13.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lussana 21.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 450
Maggioranza 226
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 247).
Passiamo all'emendamento Pecorella 21.10.
Chiedo al deputato Pecorella se accede all'invito al ritiro formulato dalla Commissione e dal Governo.
GAETANO PECORELLA. Signor Presidente, questa disposizione sanzionatoria è assai singolare. Di fatto, si prevede che se un segreto viene rivelato non per dolo, ma per colpa (cioè per negligenza o per imprudenza), la persona sia punita con la reclusione fino ad un anno. Ora, vorrei fare un esempio al relatore e ai colleghi:Pag. 58ipotizziamo che lo stesso indagato abbia negligentemente abbandonato su una panchina una intercettazione telefonica che lo riguarda e che danneggia solo lui. In questo caso, l'indagato sarà messo sotto processo e potrà essere condannato ad un anno di reclusione: non credo che ciò sia molto logico. Siamo in presenza di un comportamento colposo che anzitutto non giustifica la sanzione di un anno di reclusione, ma soprattutto che non si comprende alla luce di una situazione che potrebbe interessare lo stesso danneggiato dalla diffusione, ad esempio, dell'intercettazione telefonica.
Pensiamoci bene. Non vorrei in futuro che un «poveraccio» che si è dimenticato in treno una intercettazione telefonica che gli ha trasmesso il suo avvocato vada sotto processo a causa della rivelazione della sua intercettazione telefonica (Una voce dal banco del Comitato dei nove: Ma c'è l'obbligo di custodia!)... No, stiamo parlando di chiunque: anche del soggetto danneggiato dalla rivelazione dell'intercettazione telefonica perché l'aveva con sé, l'aveva dimenticata. Costui va sotto processo. Vi rendete conto del paradosso? Non parliamo poi di colui che ha l'obbligo di custodia; non parliamo del pubblico ministero, non parliamo del pubblico ufficiale. Parliamo di chiunque: e chiunque vuol dire lo stesso destinatario della tutela. Credo che punire con il carcere il destinatario della tutela sia uno dei paradossi più straordinari davanti al quale ci si può trovare nel diritto penale. Pensiamoci bene (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buemi. Ne ha facoltà.
ENRICO BUEMI. Comprendo le ragioni del collega Pecorella, ma noi abbiamo discusso per molto tempo sulla necessità di avere un sistema che consenta di individuare coloro che diffondono documenti che debbono rimanere riservati, siano pubblici ministeri, avvocati, imputati, collaboratori del pubblico ministero o ufficiali di polizia giudiziaria. Ora, se qualcuno abbandona in maniera non avveduta un documento che deve rimanere riservato, si trova nella stessa situazione di chi magari lo fa in maniera strumentale. Se dobbiamo bloccare l'uscita di notizie che devono rimanere riservate, anziché intervenire su colui che pubblica, cioè il giornalista, dobbiamo intervenire - e, in questo senso, il provvedimento rappresenta una evoluzione - nei confronti di coloro che possono essere causa della diffusione di notizie.
Pur comprendendo la preoccupazione espressa dal collega Pecorella, tra l'altro mi pare che vi possa essere anche l'interesse, da parte di alcuni imputati, di diffondere l'inchiesta all'esterno per sollevare «polveroni» che possono riguardare altri e quindi avere un atteggiamento...
GAETANO PECORELLA. È colposo, non doloso...
ENRICO BUEMI. Ho capito, ma c'è un'area grigia fra la volontà di abbandonare e il dimenticarsi.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pecorella 21.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 445
Astenuti 3
Maggioranza 223
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 245).
Passiamo all'emendamento Bongiorno 21.5.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIULIA BONGIORNO. Sì, signor Presidente, lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene, deputata Bongiorno.
Passiamo all'emendamento Buemi 21.42.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ENRICO BUEMI. Sì, signor Presidente, anche noi lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene, deputato Buemi.
Passiamo all'emendamento Consolo 21.51.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIUSEPPE CONSOLO. No, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene, deputato Consolo.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Consolo 21.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 447
Votanti 439
Astenuti 8
Maggioranza 220
Hanno votato sì 191
Hanno votato no 248).
Passiamo all'emendamento Consolo 21.52.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Lussana. Ne ha facoltà.
CAROLINA LUSSANA. Gli emendamenti al nostro esame sono quelli più dibattuti all'interno della Commissione, anche in sede di Comitato dei nove. Con essi, avevamo voluto sollevare un problema al fine di rendere effettivo il contenuto del disegno di legge, anche se, all'esterno, si è data l'impressione di voler imporre alla libertà di stampa una sanzione troppo forte, quella della reclusione. Vorrei, quindi spiegare la reale intenzione di queste proposte emendative: qui non si tratta di minare la libertà di stampa o il diritto all'informazione, che sono ampiamente riconosciuti dalla nostra Costituzione, ma il vero obiettivo è sollevare un problema. Noi abbiamo predisposto un buon testo, prevedendo una serie di divieti e di tutele per quanto riguarda le persone sottoposte ad indagini e quelle ad esse non sottoposte, al fine di evitare fughe di notizie; tuttavia, siamo stati deboli sulla parte relativa alle sanzioni.
Prevedere, quindi, come deterrente, la sanzione penale, voleva evitare che questa legge potesse rimanere semplicemente una legge manifesto, magari disattesa, dopo 15 o 20 giorni, dalla pubblicazione di testi o di atti di indagine segretati sui giornali. Manteniamo, comunque, il nostro emendamento, ricordando che, nel corso del dibattito, in sede di Comitato dei nove, molte delle nostre ragioni sono state condivise dal Governo e dalla maggioranza e si è arrivati ad una soluzione che, anche se non ottimale, accoglie parzialmente il principio che avevamo voluto segnalare all'Assemblea, ovvero rendere effettivi i divieti previsti nel disegno di legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Consolo. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE CONSOLO. Signor Presidente, faccio mie le considerazioni della collega Lussana. Lungi da noi l'idea di un attentato inesistente alla libertà di stampa o alla libertà di espressione! È necessario ricordare che si tratta di frutti marci, ovvero di atti, fatti o documenti che, già di per sé stessi, sono lesivi di un precetto ePag. 60di una norma. Con il massimo rispetto per la libertà di stampa, sottolineo poi che, senza sanzione, il precetto diventa inutiliter datum. Sono intervenuto proprio per lasciare traccia tangibile della serietà del nostro emendamento, che a tutto può mirare tranne che a ledere la libertà di stampa e, per tali ragioni, insistiamo per la sua votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 21.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 447
Astenuti 1
Maggioranza 224
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 245).
Passiamo all'emendamento Contento 21.49.
Prendo atto che il deputato Contento non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 21.49, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 447
Votanti 445
Astenuti 2
Maggioranza 223
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 245).
Passiamo all'emendamento Bongiorno 21.47.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIULIA BONGIORNO. No, signor Presidente, insisto per la votazione. Come vede, parlo pochissimo e, quando parlo - sto intervenendo per la seconda volta -, lo faccio solo per segnalare un fatto che ritengo importante e che, tra l'altro, spiegherà il voto di Alleanza Nazionale. L'unico punto di contrasto presente nel provvedimento al nostro esame atteneva all'apparato sanzionatorio. Con questo emendamento, Alleanza Nazionale chiede la trasformazione in delitto dell'attuale contravvenzione che punisce la divulgazione arbitraria di atti di un procedimento penale.
Ho sentito molta confusione sul problema delle sanzioni e vorrei, quindi, svolgere alcune precisazioni. C'è una differenza tra la sanzione e il precetto. Quando si dice che, con una sanzione, si vuole imbavagliare il diritto di cronaca, si dice qualcosa di giuridicamente inesatto, perché il perimetro del diritto di cronaca viene stabilito nel momento in cui si disegna il precetto.
È essenziale comprendere, un po' da parte di tutti, che c'è pieno accordo tra maggioranza e opposizione sul perimetro del diritto di cronaca e, quindi, sui precetti. La diversificazione delle posizioni dipende dal fatto che, quando vogliamo una sanzione in più, chiediamo che vi sia una sorta di coerente applicazione di quel perimetro che è stato concordato.
Quindi, sarebbe fuorviante, ogni qual volta che chiediamo una sanzione maggiore, affermare che essa incida sul diritto di cronaca, che è un'area stabilita dai precetti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bongiorno 21.47, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato sì 208
Hanno votato no 247).
Passiamo all'emendamento Buemi 21.43.
Chiedo al deputato Buemi se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro del mio emendamento 21.43 e annuncio anche il ritiro dei successivi emendamenti a mia prima firma 21.44 e 21.45.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Craxi 21.41, limitatamente alla parte ammissibile.
Chiedo alla deputata Craxi se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro del mio emendamento 21.41 e insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Craxi 21.41, limitatamente alla parte ammissibile, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 448
Astenuti 3
Maggioranza 225
Hanno votato sì 205
Hanno votato no 243).
Prendo atto che gli emendamenti Pecorella 21.48 e 21.53 sono stati ritirati.
Passiamo all'emendamento Contento 21.50.
Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma a questo emendamento, che evidenzia un aspetto molto importante. Pur senza arrivare ad un inasprimento della sanzione e al passaggio della configurazione del reato da contravvenzione a delitto, in questo modo si evita che comportamenti particolarmente lesivi vengano risolti attraverso il pagamento di un'oblazione.
Sappiamo che l'oblazione non è consentita qualora la norma preveda l'ammenda e l'arresto congiuntamente. In questo modo, quanto meno si potrebbe conferire una certa serietà alla risposta dello Stato di fronte a comportamenti particolarmente lesivi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Lussana. Ne ha facoltà.
CAROLINA LUSSANA. Signor Presidente, anche io vorrei richiamare l'attenzione del relatore e del Governo su questo emendamento, che reca anche la mia firma.
Fra poco voteremo un emendamento del Governo che, accogliendo molte delle richieste dell'opposizione, inasprisce la sanzione relativa alla violazione del divieto di pubblicazione arbitraria di atti coperti da segreto. È chiaro che, innalzando la soglia della sanzione prevista, si aumenterà l'effetto deterrente e, quindi, renderemo maggiormente effettivo il divieto.
Come sanno bene il relatore e il Governo, in tal modo, però, resta la possibilità del pagamento dell'oblazione. Quindi, è importante intervenire sull'articolo 684 e prevedere la pena congiunta, in modo tale che avremo l'effettiva garanziaPag. 62di un processo penale, il che, sicuramente, comporterà un maggiore effetto deterrente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 21.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 454
Maggioranza 228
Hanno votato sì 206
Hanno votato no 248).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.200 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 449
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato sì 441
Hanno votato no 8).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 449
Votanti 448
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato sì 446
Hanno votato no 2).
Dobbiamo ora passare agli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 21, sui quali invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LANFRANCO TENAGLIA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 21.
PRESIDENTE. Il Governo?
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo dunque all'articolo aggiuntivo Lussana 21.02.
Chiedo alla deputata Lussana se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
CAROLINA LUSSANA. No, signor Presidente, mantengo la mia proposta emendativa.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pecorella. Ne ha facoltà.
GAETANO PECORELLA. Signor Presidente, a me pare che questo articolo aggiuntivo - e ringrazio l'onorevole Lussana per aver affrontato anche questo tema - sia estremamente importante perché, nella realtà, il soggetto che trae il maggiore vantaggio dalla pubblicazione di notizie riservate è l'azienda, che vende molti giornali in più. Ebbene, la struttura che noi abbiamo pensato colpisce il giornalista, colpisce chi diffonde la notizia, mentre il soggetto che da tutto ciò trae il vantaggio maggiore, ovvero l'azienda, non ha alcuna conseguenza. In molti altri casi il nostro ordinamento conosce ovviamente la responsabilità dell'ente quando un comportamento illecito viene tenuto nell'interessePag. 63dell'ente medesimo (reati societari e altre fattispecie). Perché mai, dunque, dovremmo prevedere che colui il quale, alla fine, è il vero fruitore di tutti i vari comportamenti - ovvero l'imprenditore editore - ne resti completamente fuori? Abbiamo questo paradosso secondo il quale il giornalista paga mentre chi guadagna dall'articolo, chi vende più copie, chi guadagna più soldi non ha alcuna conseguenza. Dunque, ritengo sia invece una strada utile da percorre quella di prevedere che chi veramente guadagna dall'illecito debba pagare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Lussana 21.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 442
Astenuti 3
Maggioranza 222
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 242).
Prendo atto che i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Bongiorno 21.01 e Buemi 21.03 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.