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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Gestione del servizio idrico integrato dell'ambito territoriale ottimale di Caltanissetta - n. 2-00456)
PRESIDENTE. L'onorevole Misuraca ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00456 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).
FILIPPO MISURACA. Signor Presidente, intendo illustrare l'interpellanza in esame per diversi motivi. Intanto, per ricollegarmi al rappresentante del Governo, ricordo che questa mia interpellanza, sottoscritta da moltissimi colleghi, in modo particolare da molti siciliani, è successiva ad da un'interrogazione che avevo presentato il 2 agosto 2006.
Era piena estate quando, in un incontro tra me, il rappresentante dell'ATO idrico, il presidente dell'ATO idrico CL6 di Caltanissetta, a seguito della gara espletata per l'assegnazione al gestore privato della gestione e della distribuzione delle acque a Caltanissetta e nella sua provincia, così come previsto per legge, sollevai dei dubbi sulla gara, e non tanto su chi la presiedeva, l'allora procuratore Vigna, quanto sull'espletamento che sulla fase successiva, allorquando, dopo l'espletamento della gara stessa, venne presentato un ricorso da parte della seconda ditta esclusa, la società IBI.
Dal 28 dicembre 2005, giorno di espletamento della gara, siamo arrivati al giugno 2006 perché c'era stato un ricorso al TAR. Francamente, allorquando ho letto i giornali, io come rappresentante del popolo e molti cittadini della provincia di Caltanissetta ci siamo allarmati a causa di una dichiarazione fatta dal presidente dell'ATO idrico, il quale annunciava che le due ditte avevano trovato un'intesa. Infatti, la seconda ditta, che era stata esclusa, dichiarava di ritirare il ricorso perché aveva trovato un'intesa con la società Aqualia, una società o un raggruppamento di imprese avente come capofila la società Aqualia, una nota società spagnola nella distribuzione delle acque. Francamente, è molto anomalo questo procedimento perché - lo dicevamo nella interrogazionePag. 53del 2 agosto - ciò è vietato per legge e anche dalle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, che vietano qualsiasi modificazione alla composizione dei raggruppamenti temporanei e dei consorzi ordinari dei concorrenti rispetto a quella risultata dall'impegno presentato in sede di offerta.
Evidentemente, ciò ha creato un po' di sbandamento in tutti i cittadini che hanno a cuore il rispetto della legalità, ed io, come rappresentante istituzionale di quel territorio, signor sottosegretario, mi sono permesso di presentare questa interpellanza, chiedendo e sperando che il Governo rispondesse; ma dal 2 agosto 2006 siamo arrivati ad oggi e nessuna risposta è pervenuta; dopodiché ci sono stati eventi nuovi. Tali nuovi eventi hanno indotto me ed altri colleghi a presentare un'interpellanza urgente a seguito di quella anomalia, alla quale non è stata data risposta. Ricordo, tra l'altro, che stiamo parlando di una gara con una base d'asta di 130 milioni di euro e di un contratto trentennale, così come previsto per legge, per la distribuzione dell'acqua in provincia di Caltanissetta.
A seguito di quella mancata risposta, ci sono stati fatti nuovi: si è insediato il nuovo gestore, la società Acque di Caltanissetta, senza dare assolutamente alcuna spiegazione alla popolazione e ai rappresentanti istituzionali.
Abbiamo chiesto quali fossero il piano industriale, le modalità delle assunzioni, le procedure, anche ai fini dell'efficacia e dell'efficienza del servizio, per capire quali fossero i costi che sarebbero gravati e che graveranno sui cittadini della provincia di Caltanissetta per la distribuzione. Devo dire che non fu solo una mia richiesta, ma presero posizione anche le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, che bene fecero a chiedere le stesse cose che avevo già chiesto io. I rappresentanti sindacali hanno avuto più fortuna di me, si sono incontrati con il rappresentante del gestore privato della società Acque di Caltanissetta; io, pur avendolo chiesto ripetutamente sulla stampa e anche per iscritto, ancora attendo, come la cittadinanza, delle risposte a quei quesiti a cui facevo riferimento poco fa.
Ora, però accade qualche cosa di più rilevante. In provincia di Caltanissetta si procede al rinnovo di ben dodici consigli comunali (la provincia di Caltanissetta è composta di ventidue comuni e tutti i rappresentanti dei comuni fanno parte dell'assemblea dell'ATO idrico e anche del consiglio di amministrazione). Proprio in questi giorni si sono moltiplicate - c'è la fila presso le segreterie politiche dei partiti - le assunzioni o le richieste di assunzione da canalizzare presso la società Acque di Caltanissetta. Adesso, a difesa della legalità a cui facevo riferimento - mi auguro che abbia qualche risposta sulla gara -, ripropongo questa interpellanza a difesa dei tanti giovani che non sanno, in una provincia molto disastrata per quanto riguarda l'occupazione, come saranno effettuate le 196 assunzioni (così si legge dalla stampa), e quali saranno i criteri e le professionalità da utilizzare.
Mi si risponderà, forse, che, essendo una società privata, non si può interferire. Questo è il motivo per il quale abbiamo presentato un'interpellanza urgente rivolta, per un verso, al Ministero dell'interno a garanzia della legalità e, per altro verso, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, considerato che al comitato presso quest'ultimo Ministero spetta il controllo sulla gestione delle acque e quindi sugli ATO in Italia. Vorremmo capire se effettivamente questi controlli siano stati effettuati.
Forse, oggi il sottosegretario mi risponderà limitatamente all'aspetto tecnico. Tuttavia, vorrei evidenziare che in questa vicenda vi sono molti profili preoccupanti per quanto riguarda la legalità. Uso spesso questo termine perché il tema della privatizzazione delle acque è estremamente importante: se ne parla quotidianamente e si attende qualche nuova riforma annunciata anche dal ministro Lanzillotta. Tuttavia, il tema non è questo.
In Sicilia, sotto una prospettiva a macchia di leopardo, la legalità viene interpretata secondo le amministrazioni. VorreiPag. 54citare il caso della provincia di Ragusa. Il presidente dell'attuale Commissione antimafia, della quale anch'io faccio parte, l'onorevole Forgione, afferma che bisogna bloccare la gara per la privatizzazione in provincia di Ragusa, perché vi sono rischi di infiltrazioni mafiose. Effettivamente, la capo fila delle società di cui parla l'onorevole Forgione è la stessa che si è aggiudicata l'appalto in provincia di Caltanissetta. Non riesco a capire perché si usano due pesi e due misure. Non sto dicendo che ci sono rischi di infiltrazione mafiosa in provincia di Caltanissetta, ma certamente, se non vengono chiariti i dubbi in ordine alle procedure eseguite nell'ambito della gara, nel tempo essi si accentueranno per le mancate risposte. Non basta mettere un paravento e dire che, nel corso della gara, l'apertura delle buste è stata presieduta dall'ex procuratore antimafia Pierluigi Vigna. Il problema è capire a monte come sia stato predisposto il bando di gara. Il problema è capire se il comitato cui facevo riferimento poco fa sia entrato o meno nel merito.
Signor sottosegretario, dispongo di una nota datata 30 novembre 2005 del Comitato per la vigilanza sulle risorse idriche firmata dall'allora presidente Ettore D'Elia, il quale chiede chiarimenti all'ATO idrico di Caltanissetta e ai servizi comunali associati, nonché al Ministero dell'ambiente - IV divisione - in ordine alle modalità di espletamento della gara.
A mio avviso, tutte queste questioni devono essere chiarite. Occorre, quindi, compiere accertamenti sulla legalità della gara. Siamo già in campagna elettorale: ieri in Sicilia sono scaduti i termini per la presentazione delle liste: da oggi - questo è quanto chiediamo con la nostra interpellanza - mi aspetto che venga quanto meno un segnale forte da parte del Governo. Chiediamo se non ritenga opportuno soprassedere a questa assunzioni, perché sono sospette. È ovvio che i controllori dell'ATO idrico, in vista della tornata elettorale, stanno controllando il socio privato.
Allora, volendo crescere nella legalità, nel rispetto della cultura e nella fiducia delle istituzioni, con la nostra interpellanza abbiamo posto tali questioni per capire se il Governo sia stato informato e per sapere le decisioni che ha assunto: siamo in attesa di ascoltarle.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Laura Marchetti, ha facoltà di rispondere.
LAURA MARCHETTI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signora Presidente, con l'interpellanza a sua prima firma l'onorevole Misuraca chiede chiarimenti relativamente all'affidamento della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Caltanissetta e sollecita una maggiore trasparenza per quanto attiene al reclutamento del personale da parte del soggetto gestore.
Con la medesima interpellanza, gli onorevoli interpellanti fanno riferimento anche ad un precedente atto di sindacato ispettivo nel quale veniva posto in risalto l'allargamento della compagine sociale del gestore al raggruppamento di imprese IdroBioImpianti di Pozzuoli, il principale concorrente di Aqualia che era stato escluso dalla gara.
Nel premettere che le questioni anzidette, trattandosi di ambiti territoriali ottimali, rientrano tra le competenze specifiche della regione siciliana, sulla base di quanto riferito dal comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche, interpellato in merito, risulta che avverso il provvedimento di esclusione il predetto raggruppamento aveva presentato ricorso agli organi giurisdizionali, ottenendo dal consiglio di giustizia amministrativa l'accoglimento dell'istanza cautelare di sospensiva degli atti impugnati. Al fine di interrompere la lite, le parti si sono accordate nel senso di inserire i ricorrenti in Acque di Caltanissetta Spa per una quota pari al 9 per cento - non al 49 per cento, come sostenuto dagli interpellanti - del capitale azionario.
In ordine a tale questione, appare opportuno evidenziare che l'eventualità della variazione della compagine sociale del gestorePag. 55è prevista dall'articolo 22 della convenzione tra quest'ultimo e l'AATO. Il citato articolo 22 prevede che «Il gestore è tenuto a comunicare all'autorità ogni variazione della compagine sociale. Tale comunicazione deve avvenire entro 30 giorni, affinché l'Autorità possa acquisire aggiornate informazioni antimafia ai sensi dell'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252. Il mancato adempimento di tale obbligo è considerato grave inadempienza e motivo di risoluzione della convenzione ai sensi del successivo articolo 39, questo anche nel caso in cui la variazione abbia riflessi sulle capacità economico-finanziarie e tecniche del gestore».
A seguito delle note del 30 novembre 2006 e del 29 gennaio 2007, con le quali la società Acque di Caltanissetta comunicava due variazioni nella compagine sociale, l'AATO, in pendenza degli approfondimenti di propria competenza, ha chiesto un parere pro veritate ad esperti del settore. In relazione a tale questione, il comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche ha richiesto all'AATO competente di essere informato sulle determinazioni che assumerà sulla base di circostanziate valutazioni in merito alla salvaguardia dell'interesse degli utenti.
Per quanto attiene, invece, alla specifica questione del reclutamento del personale, si evidenzia che l'impresa affidataria ha presentato un modello gestionale che individua puntualmente la dotazione organica necessaria al corretto espletamento del servizio ed al raggiungimento degli obiettivi del piano d'ambito.
Il comitato ha anche richiesto all'AATO di essere informato in merito alla copertura della dotazione organica prevista, da attuarsi nel rispetto dell'articolo 173 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell'articolo 36 della legge regionale n. 20 del 2003, nonché in merito alla idoneità dell'organico esistente al fine del rispetto dei requisiti del servizio.
L'ispettorato provinciale del lavoro di Caltanissetta ha anche comunicato che l'organico attuale della suddetta compagine societaria è costituito complessivamente da 93 unità, di cui 26 impiegati e 67 operai. Degli impiegati, 13 sono stati assunti a tempo determinato, 11 a tempo indeterminato e 2 quali apprendisti; degli operai, 43 sono stati assunti a tempo determinato e 24 a tempo indeterminato. Delle 93 unità componenti l'organico, 24 provengono da enti locali e ditte private che già operavano nel servizio idrico integrato, tutti in possesso dei requisiti per avere diritto al trasferimento presso la società di cui si parla, ai sensi dell'articolo 36 della legge regionale n. 20 del 2003.
L'assunzione a tempo determinato di parte del personale è giustificata dalla temporanea situazione di incertezza sul numero complessivo di personale proveniente dagli enti locali che darà la propria disponibilità ad essere trasferito presso la società Acque di Caltanissetta Spa per completare l'organico a tempo indeterminato.
Le procedure di assunzione si sono svolte tramite esame e selezione dei curricula pervenuti a seguito di avviso pubblicato sulla stampa, e successivo colloquio con i soggetti selezionati.
Per quanto poi riguarda le domande che l'onorevole poneva, un po' fuori testo, concernenti la privatizzazione e i pericoli di inquinamento, mi riservo personalmente, a nome del Ministero che rappresento, di approfondire e di riferire al più presto.
PRESIDENTE. L'onorevole Misuraca ha facoltà di replicare.
FILIPPO MISURACA. Grazie, signor Presidente. Signor sottosegretario desidero ringraziarla anzitutto per il modo ed il garbo dimostrato e, in particolare, per aver seguito la mia esposizione.
In effetti, ho svolto considerazioni ulteriori rispetto alle questioni sollevate nel testo dell'interpellanza urgente, cui lei ha saputo dare tempestiva risposta.
Qualche risultato è già stato conseguito: infatti, attraverso i dati da lei forniti, in particolare quelli relativi alle previste assunzioni (novantatre), finalmente chi ci segue adesso - ma soprattutto coloro chePag. 56(e molti sono i giovani) domani potranno averne notizia dalla stampa in provincia di Caltanissetta - conoscerà qual è la situazione reale.
Tutto ciò, infatti, si è saputo solo all'interno di alcune stanze, in assenza di ogni comunicato.
Per quanto riguarda poi le notizie di cui lei dispone dal territorio circa le assunzioni effettuate con esami e colloqui, pur non volendo fare polemica o pettegolezzi, mi sento di dover dire che quegli esami e quei colloqui sono stati effettuati solo per alcuni privilegiati, vale a dire per coloro i quali avevano saputo in tempo dello svolgimento di tale procedura e che avevano pertanto presentato la relativa domanda.
Per quanto riguarda poi le modalità con le quali sono stati effettuati gli esami, non sta assolutamente a me esprimere un giudizio.
Il problema però non è questo. Si tratta piuttosto di capire cosa stia facendo, in questo momento la politica.
Nell'interpellanza ho fatto riferimento al personale qualificato, cui faceva riferimento lei in precedenza, alle dipendenze del comune di Caltanissetta.
Proprio oggi si è chiusa una vertenza, in base alla quale gli operai preferiscono non essere trasferiti alle dipendenze della Acque di Caltanissetta S.p.a., perché privi di certezza relativamente al proprio futuro, chiamati a confrontarsi con una proprietà poco dialogante e costretti a passare solo ed esclusivamente attraverso le segreterie dei politici.
È notizia di oggi che tredici dipendenti del comune di Niscemi hanno risolto la loro vertenza rimanendo alle dipendenze del comune, senza transitare al settore idrico. Analoga situazione riguarda ugualmente i dipendenti del comune di Mazzarino e di altri comuni della provincia di Caltanissetta, per l'insufficiente conoscenza della situazione.
Lei sicuramente saprà, poiché è interessata alla questione, che l'Ente acquedotti siciliani è stato sciolto.
Sono rimasti però i dipendenti di tale Ente, che in questo momento ancora non conoscono la loro collocazione.
Attraverso la stampa, più volte abbiamo chiesto alla Acque di Caltanissetta S.p.a. di contattare tali dipendenti, per capire, dal momento che le professionalità non mancano, se potesse essere utile un loro impiego. Ciò, perché mentre noi stiamo discutendo, la città di Caltanissetta è interessata dal problema dell'inquinamento idrico.
Lei sa che in Sicilia esiste un sistema di distribuzione, dalle dighe fino ad arrivare alle città, gestito da Sicilia acque e, a Caltanissetta, da Acque di Caltanissetta S.p.a., la quale dispone indubbiamente del personale, assunto - come lei ricordava poco fa - mediante esami e valutazioni di curricula.
Ma perché non assumere coloro che effettivamente hanno delle capacità? Quindi, resta il dubbio che tali assunzioni siano state pilotate attraverso la politica.
Per quanto riguarda la prima parte, la ringrazio sulla trasparenza della gara. Sono certo che lei ci darà delle risposte e di ciò sono veramente contento, perché ho fiducia in lei. Però, le voglio fornire un dato che forse gli uffici non le hanno ancora comunicato. La società Ibi è stata esclusa per difetto di documentazione, ma non sappiamo quale fosse il contenuto economico dell'offerta presentata da tale società (avrebbe potuto anche trattarsi di un'offerta inferiore a quella dell'Acqualia).
Poiché stiamo parlando di denaro pubblico, ho bisogno di capire se quell'offerta era effettivamente inferiore a quella presentata da Acqualia. Quindi, persiste il dubbio di una scarsa trasparenza in questa vicenda. Non ci si può accontentare del fatto che la gara è stata presieduta dal procuratore Pierluigi Vigna.
Le chiedo, pertanto, di informarsi su chi ha predisposto la convenzione, che ho qui davanti, relativamente agli articoli 22 e 39, cui lei faceva riferimento. Si interroghi e faccia le sue ricerche: chi ha predisposto il bando di gara? Se riesce aPag. 57dare delle risposte, ritengo che avremmo reso un servizio a favore della legalità e della trasparenza.
Però, signora sottosegretario, mentre lei cercherà queste risposte, le preannuncio che, come componente della Commissione antimafia, chiederò al presidente che gli atti di questa gara vengano acquisiti.