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Seguito della discussione della proposta di legge Capezzone ed altri: Modifiche alla normativa sullo sportello unico per le imprese e in materia di dichiarazione di inizio attività (A.C. 1428-A) e dell'abbinata proposta di legge Allasia ed altri (A.C. 1543) (ore 11,19).
(Ripresa esame dell'articolo 3 - A.C. 1428-A ed abbinata)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 1428 sezione 2).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DANIELE CAPEZZONE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.101.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il Governo accetta l'emendamento 3.101 della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.101 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 428
Astenuti 2
Maggioranza 215
Hanno votato sì 427
Hanno votato no 1).
Prendo atto che la deputata Dato non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'articolo 3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gibelli. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, intervengo sull'articolo 3 perché evidentemente anche il voto che è stato appena espresso dal mio gruppo e dall'Assemblea dimostra, comunque, la volontà di dirigersi in una certa direzione.
Il mio intervento precedente, in sede di dichiarazione di voto sull'articolo 2, ha indotto il Governo ad riaprire la discussione in merito all'articolo 1. Se ho capito bene, l'Esecutivo ha affermato che le dichiarazioni che ho reso in aula non corrispondono al vero. Chiedo adesso al rappresentante Governo di fornire precisazioni, perché quanto sosterrà lo stesso Governo potrà modificare l'orientamento del gruppo della Lega Nord sul voto finale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 11,53)
ANDREA GIBELLI. L'Esecutivo ha dichiarato che la potestà dell'amministrazione comunale in merito alla programmazione urbanistica non è comunque violata. Allora, il Governo deve spiegare - e le chiedo garbatamente di darmi un riscontro -, che cosa vuol dire il capoverso che stabilisce che, in caso di decisione negativa del consiglio comunale, lo stesso consiglio comunale, conseguentemente, può deliberare una diversa localizzazione dell'area. Ciò vuol dire che il comune non si può opporre alla conferenza di servizi, ma, al massimo, può decidere una diversa localizzazione.
Se mi sbaglio, allora perché il Governo non emenda il provvedimento, rinviando lo stesso in Commissione, ipotizzando anche il caso in cui vi sia un diniego, da parte del consiglio comunale, che blocca l'iter della conferenza dei servizi? Ciò perché se ha ragione lei, vuol dire che l'amministrazione comunale, come mi auguro, dispone comunque di un potere di veto. A quel punto, la conferenza dei servizi convocata dallo sportello unico è inutile.
Infatti, nel caso in cui la conferenza esprima un parere positivo ed il comune, non prevedendo una certa area nelle sue decisioni urbanistiche, eserciti un potere di veto, allora la conferenza di servizi avrà attivato un iter assolutamente inutile. Quindi, o esplicitiamo ciò, oppure ha ragione la Lega Nord, quando sostiene che vengono espropriati i poteri del comune, che non ha la possibilità di opporsi alla conferenza di servizi! Dunque, o il Governo specifica tale aspetto, oppure saremo costretti a cambiare il nostro giudizio sull'intero provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, non ho alcuna difficoltà a chiarire il senso della disposizione richiamata, che peraltro mi pare non meriti ulteriori chiarimenti, poiché il significato letterale è desumibile in maniera diretta da quanto previsto nel citato comma 8 di cui all'articolo 1.
In caso di decisione negativa, infatti, il consiglio comunale «può» deliberare - non «deve» - una diversa localizzazione, nel senso che può ipotizzarne una differente rispetto a quella richiesta dal proponente. Quindi, il consiglio comunale può offrire delle alternative in ragione di un autonomo apprezzamento che effettua sulla fattispecie considerata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
Pag. 31MASSIMO GARAVAGLIA. Signor rappresentante del Governo, e se il comune non vuole? Perché è scritto - e l'italiano è una lingua abbastanza precisa - che il comune può dire di no e proporre una localizzazione diversa, ovvero ridimensionare il progetto. Può dire di no, sì o no? Ce lo dica! Nella norma non è scritto. Se è così, allora scrivetelo, perché non è scritto così (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Certo che può dirlo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 402
Astenuti 31
Maggioranza 202
Hanno votato sì 400
Hanno votato no 2).