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Seguito della discussione della proposta di legge costituzionale: Boato ed altri; D'Elia ed altri; Mascia ed altri, Piscitello: Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte (Approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dalla Camera dei deputati e approvata, senza modificazioni, in prima deliberazione, dal Senato) (A.C. 193-523-1175-1231-B) (ore 19,15).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge costituzionale di iniziativa dei deputati Boato ed altri, D'Elia ed altri, Mascia ed altri, Piscitello, già approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dalla Camera e approvata, senza modificazioni, in prima deliberazione, dal Senato: Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte.
Ricordo che nella seduta del 19 aprile 2007 si è conclusa la discussione sulle linee generali.
Avverto che, trattandosi di seconda deliberazione su una proposta di legge costituzionale, a norma del comma 3 dell'articolo 99 del regolamento, si procederà direttamente alla votazione finale.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 193-523-1175-1231-B)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Elia. Ne ha facoltà.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, intervengo brevemente per annunciare il voto favorevole del gruppo della Rosa nel Pugno su questa proposta di legge di modifica della Costituzione; in realtà, si tratta di quattro proposte di legge, una a mia prima firma, un'altra a prima firma del collega Boato, un'altra a prima firma della collega Mascia e, infine l'ultima a prima firma del collega Piscitello.
Ringrazio i colleghi anche per il lavoro che hanno svolto in questi mesi per arrivare a definire una riforma costituzionale storica per il nostro Paese, che attendevamo da molto tempo.
Ringrazio, in particolare, il relatore, Marco Boato, per il lavoro svolto.
Con questa riforma cancelliamo l'ultimo retaggio di pena di morte che esiste ancora nel nostro ordinamento, in tal modo eliminando dalla Costituzione anche la possibilità teorica della reintroduzione della pena di morte nel nostro Paese.
L'Italia è ormai riconosciuta nel mondo come il Paese leader dell'iniziativa per l'abolizione della pena di morte. Il nostro Paese non soltanto si è messo in regola oggi - spero nelle prossime settimane con il secondo e definitivo passaggio al Senato - ma è anche in linea, direi, con la coscienza popolare che ha cancellato questo riferimento alla pena di morte ancora esistente.
Il nostro lavoro non sarà compiuto completamente se non riusciremo a porre fine allo «Stato boia» allo «Stato Caino», che ancora giustizia nel mondo. L'Italia è leader della campagna per la moratoria, intanto, delle esecuzioni capitali. Proiettiamo quindi il voto di oggi anche nella comunità internazionale, laddove esistono ancora paesi che praticano la pena di morte.
Voglio ricordare ai colleghi, al Parlamento e a chi ci ascolta, anche attraverso il sito web della Camera e attraverso Radio Radicale, qual è il punto di una situazione che rischia di ripetere una storia già vista. Mi riferisco all'iniziativa per la moratoria ONU delle esecuzioni, sulla quale questo Parlamento ha impegnato con due atti di indirizzo ben precisi, uno nel luglio scorso Pag. 93e l'altro ad ottobre, il Governo a presentare alle Nazioni Unite la proposta. Lo stesso ha fatto il Parlamento europeo con due risoluzioni approvate, anche lì a stragrande maggioranza, nel febbraio e il 25 aprile scorso, chiedendo ai Governi dell'Unione europea di procedere immediatamente alla presentazione di una risoluzione all'ONU.
Su quello che sta accadendo è bene che tutti siano informati, perché in quest'aula sia la maggioranza sia l'opposizione hanno trovato una convergenza davvero grande e straordinaria su questo obiettivo. I colleghi devono sapere che le cose non stanno andando bene. Alle Nazioni Unite, dopo una anno, ormai, in cui questo atto di indirizzo della Camera ha impegnato il Governo e dopo gli atti di indirizzo successivi del Parlamento italiano e di quello europeo, ad oggi non è stata depositata una risoluzione, non è stato scritto neanche un testo.
Il Governo si era impegnato già dal 2 gennaio scorso, anche con dichiarazioni ufficiali della Presidenza del Consiglio e della Farnesina, ad avviare le procedure formali affinché l'Assemblea generale mettesse all'ordine del giorno la risoluzione sulla moratoria e giungesse ad un voto sulla stessa: ciò non è avvenuto.
Nel dibattito generale sul provvedimento che oggi siamo chiamati a votare, il rappresentante del Governo, collega Stefano Boco - che ringrazio -, ha detto poche parole, molto semplici ma assolutamente importanti, che io condivido: il Governo attua, non interpreta, gli atti di indirizzo del Parlamento.
Quella di fronte a cui ci troviamo ora è invece una interpretazione: il Governo ha proceduto non alla presentazione di una risoluzione, ma semplicemente alla raccolta di firme insieme ai partner europei su una mera dichiarazione, senza alcun valore politico formale, ufficiale e istituzionale. Ora bisogna passare alla presentazione di una risoluzione, raccogliendo le firme degli «sponsor», senza l'alibi dell'assenza del consenso europeo.
L'Europa è stata l'organismo internazionale che ha impedito fino ad oggi che le Nazioni Unite si pronunciassero su una proposta di moratoria delle esecuzioni capitali. È un gioco che abbiamo già visto: nel 1994 ha provocato il fallimento della risoluzione perché alcuni paesi, 21 paesi dell'attuale Unione europea, ipergarantisti e fondamentalisti dell'abolizionismo della pena di morte, si astennero sul voto finale. La conseguenza fu che perdemmo per otto voti.
La stessa storia è avvenuta nel '99, anzi si trattò di un tradimento, perché l'Europa in un primo momento presentò la risoluzione, che, giungendo poi da Bruxelles l'ordine di sospendere qualsiasi iniziativa, ritirò. Lo stesso avvenne nel 2003: non deve accadere anche oggi.
Su questo obiettivo, colleghi, stiamo dando un nostro contributo non solo come parlamentari. Insieme a Marco Pannella e ad altri sei compagni radicali dal 16 aprile siamo in sciopero della fame per aiutare il Governo non a fare quello che diciamo noi, o che vogliamo noi, ma quello a cui lo stesso si è impegnato: non dichiarazioni ma una risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. È la forza della non violenza: noi ci indeboliamo, ma trasferiamo la nostra forza ai Governi, innanzitutto a quello italiano. Non esistono alibi: Unione europea, consenso europeo.
Il Governo italiano è impegnato a procedere senza vincolarsi al consenso unanime dell'Unione europea. Attendiamo che il Governo, che noi sosteniamo e di cui facciamo parte, sia coerente con l'impegno preso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Adenti. Ne ha facoltà.
FRANCESCO ADENTI. Nell'annunciare il voto favorevole del gruppo Popolari-Udeur, intervengo per dire che l'approvazione di questo provvedimento costituisce un ulteriore progresso nel cammino che la nostra Nazione sta compiendo per l'affermazione dei valori di umanità e di civiltà giuridica.
Concludo ricordando le parole di un grande papa, Giovanni Paolo II, pronunciate Pag. 94durante la sua ultima visita negli Stati Uniti nel 1999: «La nuova evangelizzazione richiede ai discepoli di Cristo di essere incondizionatamente a favore della vita. La società moderna è in possesso dei mezzi per proteggersi, senza negare ai criminali la possibilità di redimersi. La pena di morte è crudele....
PRESIDENTE. Colleghi, per favore...!
FRANCESCO ADENTI. ...e non necessaria e questo vale anche per colui che ha fatto molto del male». Facendo nostri questi sentimenti, annuncio che voteremo nuovamente in modo convinto a favore di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paola Balducci. Ne ha facoltà.
PAOLA BALDUCCI. Presidente, nell'anticipare il voto favorevole dei Verdi, chiedo l'autorizzazione alla pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Graziella Mascia. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, come lei ha ricordato, siamo in seconda lettura e abbiamo avuto più occasioni per chiarire le ragioni che portano il gruppo di Rifondazione comunista-Sinistra europea ad esprimere un voto favorevole.
Chiedo pertanto l'autorizzazione alla pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, prendo la parola solo per confermare quanto detto in sede di discussione generale, cioè la posizione favorevole del gruppo Lega Nord Padania per quanto riguarda l'approvazione del provvedimento in esame, e per esprimere non una nota di biasimo, ma il nostro rammarico per la disattenzione con cui si sta seguendo in Assemblea tale importante voto finale. Vi sarà poi un successivo passaggio in Senato, ma su una questione così delicata l'Assemblea dovrebbe essere più attenta (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Forgia. Ne ha facoltà.
ANTONIO LA FORGIA. Signor Presidente, anche io intervengo soltanto per annunciare il voto favorevole del gruppo dell'Ulivo. Chiedo pertanto l'autorizzazione alla pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Sta bene. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, prendo la parola per annunciare il voto favorevole del gruppo Forza Italia su questa proposta di legge costituzionale, che giunge in seconda lettura alla Camera dei deputati dopo un primo voto sostanzialmente unanime da parte sia della Camera sia del Senato.
Prendo inoltre la parola per ribadire come, in questo senso, sia importante l'impegno del Governo italiano in sede ONU, chiesto attraverso vari strumenti Pag. 95parlamentari, per l'attuazione di una risoluzione per la moratoria della pena di morte nel mondo.
A tale proposito, crediamo che, coerentemente con tale impegno, sia importante eliminare la pena di morte anche dai «meandri» del codice penale militare di guerra vigente nell'ordinamento italiano. Da ciò deriva il voto favorevole di Forza Italia al provvedimento di cui discutiamo, con l'auspicio che finalmente l'impegno del Governo italiano in sede di Organizzazione delle Nazioni Unite si concretizzi e porti al sogno condiviso da larga parte del mondo occidentale, quello cioè dell'abolizione della pena di morte, strumento che noi, da liberali, consideriamo assolutamente fuor di luogo e superato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Venier. Ne ha facoltà.
IACOPO VENIER. Intervengo solo per annunciare che anche il gruppo dei Comunisti Italiani voterà a favore di questa fondamentale modifica della Costituzione, che porta il nostro Paese ad abolire definitivamente e per sempre la pena di morte (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ronconi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO RONCONI. Signor Presidente, preannunciando il voto favorevole dell'UDC, chiedo l'autorizzazione alla pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
(Votazione finale ed approvazione - A.C. 193-523-1175-1231-B)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge costituzionale n. 193-523-1175-1231-B di cui si è testé concluso l'esame.
Ricordo che per l'approvazione occorre la maggioranza assoluta dei componenti la Camera.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
«Boato ed altri; D'Elia ed altri; Mascia ed altri; Piscitello: Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente abolizione della pena di morte» (Approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dalla Camera ed approvata, senza modificazioni, in prima deliberazione, dal Senato) (193-523-1175-1231-B):
Presenti e votanti 472
Maggioranza assoluta dei
componenti l'Assemblea 316
Hanno votato sì 471
Hanno votato no 1
(La Camera approva - Vedi votazioni - Applausi).