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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure a tutela dei lavoratori impiegati nella sorveglianza nel porto di Messina sanzionati da Rete ferroviaria italiana - n. 3-00848)
PRESIDENTE. Il deputato Mario Ricci ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00848 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
MARIO RICCI. Signor Presidente, lunedì 26 marzo milioni di telespettatori hanno potuto apprendere da un servizio televisivo della trasmissione Le Iene che i traghetti ferroviari che operano sullo Stretto, fra Villa San Giovanni e Messina, sono in condizioni di degrado: su di essi il servizio è organizzato con progressiva riduzione e tagli al personale.
I contenuti del servizio televisivo dovevano indurre Rete Ferroviaria Italiana a svolgere una riflessione ed aprire una seria indagine sulle cause di queste inefficienze ed inadeguatezze. La risposta è stata, come sempre, la stessa: la sospensione per dieci giorni di due guardiani del turno notturno e di uno del turno pomeridiano.
Non è la prima volta. In altre circostanze, lo ricorderanno i ministri del lavoro e dei trasporti...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARIO RICCI. ...un servizio di Report portò al licenziamento in tronco di altri 3 lavoratori.
Dovremmo capire come il ministro del lavoro intende intervenire per tutelare e salvaguardare i diritti e la dignità dei lavoratori.
PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ha facoltà di rispondere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, nel rispondere a questa interrogazione ho il pregio di rappresentare non solo il Ministero del lavoro, ma l'intera compagine governativa, trattandosi di materia che investe le competenze anche di altri dicasteri, quali quello dei trasporti e dell'economia e delle finanze. A tal proposito, occorre ricordare che Rete Ferroviaria Italiana (RFI) è una società del gruppo Ferrovie dello Stato. Con riferimento alle questioni sollevate dagli interroganti, la società Ferrovie dello Stato ci ha comunicato che, per quanto attiene alla sicurezza delle unità navali non operative in sosta, è in corso presso l'autorità marittima di Messina la definizione di regole comuni a tutti gli armatori attraverso un provvedimento che, garantendo sul piano armatoriale la prioritaria sicurezza delle navi e del porto, istituzionalizzi un'organizzazione di sicurezza, con l'individuazione di compiti e responsabilità.
La stessa società ci ha comunicato che è stata già ufficializzata la volontà aziendale di procedere al rinnovo di una parte dei traghetti ferroviari, con lo stanziamento di un importo iniziale di 60 milioni di euro. In particolare, i lavori per la nave Iginia sono già stati programmati e la procedura è già stata avviata sin dal mese di gennaio. Nell'interrogazione viene evidenziato, inoltre, che sono state irrogate sanzioni disciplinari a tre lavoratori della RFI - Direzione navigazione, di cui due sorveglianti del turno di notte ed uno del turno pomeridiano, in quanto ritenuti dall'azienda direttamente responsabili delle mancanze loro ascritte.
Per quanto attiene, infine, ai provvedimenti disciplinari contestati, la società ha riferito che gli stessi sono stati emessi a seguito di verifiche effettuate da una apposita commissione di inchiesta. La società afferma, infatti, di essere venuta a conoscenza della circostanza che il 20 marzo 2007 una troupe televisiva si è recata senza Pag. 51alcuna autorizzazione a bordo della nave traghetto Iginia, ormeggiata nel porto di Messina, presso il molo commerciale Luigi Rizzo. La Commissione d'inchiesta ha accertato che detta troupe è salita a bordo della nave traghetto Iginia e ne è discesa in un orario compreso tra la fine del secondo turno e l'inizio del terzo turno di guardiania.
In detto periodo, erano adibiti alla sorveglianza presso il suddetto molo commerciale Luigi Rizzo tre guardiani, di cui uno per il secondo turno, con il compito di sorvegliare due navi - la nave traghetto Iginia e la nave veloce Tindari -, e due guardiani per il terzo turno, addetti alla sorveglianza di tre navi, le due precedenti e la nave veloce Selinunte.
La società ha contestato ai guardiani di non essersi accorti della presenza a bordo di estranei e ritenute le giustificazioni addotte dai lavoratori non sufficienti a discolparli. Gli stessi sono stati tutti sanzionati con il provvedimento disciplinare della sospensione dal servizio per dieci giorni. Sotto questo specifico aspetto, che resta circoscritto all'ambito privatistico del rapporto di lavoro tra i dipendenti sanzionati e RFI, il ministero da me rappresentato non può che ricordare la facoltà dei lavoratori di ricorrere, qualora lo ritengano opportuno, alle procedure per la convocazione di un collegio di conciliazione ed arbitrato, anche tramite le associazioni sindacali di riferimento, per impugnare le predette sanzioni o, in alternativa, ricorrere al giudice ordinario.
In ogni caso...
PRESIDENTE. Signor ministro, la invito a concludere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale.. ..il Ministero del lavoro seguirà con attenzione l'evolversi della vicenda e dichiara sin d'ora la massima disponibilità ad intervenire in funzione mediatoria e conciliativa qualora le parti vogliano avvalersi di tale intervento.
PRESIDENTE. Il deputato Mario Ricci ha facoltà di replicare.
MARIO RICCI. Signor ministro, lei ha dato una risposta abbastanza «asettica», di carattere tecnico-giuridico, e non ha voluto o non ha potuto rispondere ai rilievi di carattere politico e sociale che noi abbiamo in qualche modo segnalato nella nostra interrogazione. Lei ha vicino a sé il ministro Bianchi, che conosce bene la vicenda.
La sospensione dal lavoro dei ricordati lavoratori è il risultato di una tensione che nella realtà dello Stretto dura ormai da mesi, soprattutto dopo l'incidente mortale del 15 gennaio sulla nave Segesta, in cui persero la vita quattro lavoratori.
È in corso una dura battaglia contro la riduzione degli equipaggi nel servizio di traghettamento poiché esso è un punto nodale riguardante la sicurezza degli utenti, dei cittadini ed anche dei lavoratori. Con la riduzione dell'equipaggiamento, infatti, viene meno anche la sicurezza nel servizio di traghettamento.
Si sono ricordate le parole del Presidente della Repubblica e del Presidente della Camera riguardo alle morti bianche; quindi anche questa vicenda dovrebbe portare il Governo, che è espressione di una rappresentanza sociale nota, a fare una riflessione e ad impedire che il management di Rete Ferroviaria Italiana continui a perpetrare forme di arroganza e di repressione, anziché interrogarsi sullo stato del servizio di traghettamento sullo Stretto di Messina e ad affrontare con serietà i gravi problemi che attengono alla precarietà del lavoro che ancora oggi registriamo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
MARIO RICCI. Pensiamo, ad esempio, che siamo in presenza di un contratto a viaggio, quindi altro che precarietà!
Rivolgiamo ancora l'appello al ministro del lavoro e al ministro dei trasporti a valutare con la dovuta attenzione le vicende che abbiamo segnalato nella nostra interrogazione.