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Informativa urgente del Governo sulla recente aggressione subita da Mario Segni durante la raccolta di firme per il referendum elettorale (ore 9,37).
(Intervento del Viceministro dell'interno)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Viceministro dell'interno Marco Minniti.
MARCO MINNITI, Viceministro dell'interno. Signor Presidente, voglio subito dire, nel modo più semplice e fermo possibile, che quanto è accaduto all'onorevole Mario Segni ed ai rappresentanti del Comitato referendario il 1o maggio, a margine della festa organizzata a piazza San Giovanni a Roma dai sindacati CGIL, CISL e UIL, va condannato senza alcuna riserva.
È importante che dalle istituzioni e da tutti gli schieramenti politico-parlamentari siano state prese immediatamente posizioni e siano state date indicazioni che ricordano che la coscienza democratica del Paese non accetta intolleranze o atti di violenza comunque camuffati o comportamenti come quelli del gruppetto di facinorosi che ha interrotto, sia pure per poco tempo, una legittima iniziativa, distruggendo materiale e un certo numero di moduli per la raccolta di firme già sottoscritti, con cui dei cittadini avevano aderito all'iniziativa referendaria.
Al Governo, che ribadisce oggi solidarietà piena all'onorevole Segni e al Comitato Pag. 2del referendum, a cui aggiungo quella mia personale, spetta però un'altra funzione: assicurare che l'iniziativa dei promotori del referendum e tutte le altre iniziative garantite dalla nostra Costituzione possano svolgersi nella massima libertà, serenità e sicurezza, come necessario che sia in una democrazia che tutela le libertà di opinione, manifestazione ed espressione del pensiero.
Venendo agli episodi del 1o maggio, riferisco i fatti così come sono stati ricostruiti sulla base degli elementi forniti dalla prefettura di Roma e dalla questura. Come è noto, nella ricorrenza della festa dei lavoratori a piazza San Giovanni ha avuto luogo il tradizionale concerto musicale organizzato dalle confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL al quale quest'anno hanno partecipato circa 150 mila persone. Per l'occasione, nelle immediate adiacenze della piazza erano stati installati gazebo e banchi di varie associazioni per l'esposizione di opuscoli o iniziative di vario genere. Tra questi, vi era anche un banco per la raccolta firme a sostegno del Comitato promotore del referendum elettorale del 2008, la cui installazione non comporta alcun obbligo di avviso al questore secondo l'articolo 18 del testo unico di pubblica sicurezza.
Intorno alle 14,40, nei pressi della statua di San Francesco, ove era allestito il banchetto che per alcune ore aveva già regolarmente svolto la propria iniziativa, presente l'onorevole Segni, un gruppo di persone, che cercava di dissuadere verbalmente i passanti dal firmare a favore del referendum proposto dal Comitato, insultava lo stesso Mario Segni e contemporaneamente rovesciava un tavolo di plastica utilizzato per la sottoscrizione. Non si è registrato tuttavia alcuno scontro fisico. Secondo quanto dichiarato da un altro esponente del Comitato promotore, gli stessi facinorosi poco dopo si sono avvicinati ad un altro banchetto ubicato all'angolo con via Emanuele Filiberto e qui hanno scaraventato a terra alcuni moduli per la raccolta delle firme, sottraendone circa novanta.
Sono in corso indagini della Digos di Roma per identificare i responsabili dell'accaduto, ma al momento non è stata ancora accertata l'identità di alcun responsabile.
L'onorevole Segni e i responsabili del Comitato non hanno presentato denuncia-querela. Più in generale, i promotori del referendum, a partire dallo stesso onorevole Segni, hanno rilasciato alla stampa, fin dallo svolgimento degli episodi, dichiarazioni che mentre denunciavano un clima di intolleranza, di possibile intolleranza attorno al referendum, hanno teso a rasserenare il clima.
La questura di Roma, all'esito degli accertamenti, presenterà un'informativa all'autorità giudiziaria. Voglio ricordare che già nell'immediatezza degli avvenimenti vi sono stati contatti telefonici tra i vertici del Comitato promotore e gli organi di polizia circa la possibilità di portare a termine regolarmente la raccolta delle firme, che è stata immediatamente garantita. Il pronto intervento delle Forze dell'ordine, della polizia municipale, ha, infatti, permesso fin da subito la prosecuzione della raccolta delle firme in condizione di totale sicurezza, e non sono state accertate ulteriori turbative all'ordine e alla sicurezza pubblica.
Desidero assicurare, in questa sede, che il Ministero dell'interno anche nell'esercizio delle sue funzioni a tutela delle regolarità dell'attività di propaganda politica ed elettorale monitorerà, ovviamente con la massima attenzione, la situazione, al fine di prevenire e, nel caso avvenga, perseguire tempestivamente ogni eventuale altro episodio che possa turbare il libero e sereno svolgimento dell'iniziativa referendaria, garantendo la sicurezza dei promotori nelle sedi ove questi operano e dei cittadini che intendono aderirvi.
Mi sento quindi, in conclusione, di poter fornire ampie assicurazioni al Parlamento e agli stessi promotori referendari sul fatto che si porrà in essere il massimo impegno, affinché l'iniziativa di raccolta delle firme non sia in alcun modo turbata Pag. 3da improprie manifestazioni di dissenso che travalichino i limiti di una corretta dialettica politica.