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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Piano industriale delle Ferrovie dello Stato Spa recentemente approvato dal Governo - n. 3-00863)
PRESIDENTE. L'onorevole Moffa ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00863 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4), di cui è cofirmatario.
SILVANO MOFFA. Onorevole ministro, prendendo atto di quanto da lei testé dichiarato in ordine alla rispondenza del piano industriale alle indicazioni del Ministero delle infrastrutture, noi vorremmo ricevere qualche elemento in più su cui riflettere, dal momento che dagli organi di stampa emerge un quadro del piano presentato dalle Ferrovie dello Stato Spa tutt'altro che positivo, sia sotto il profilo dell'aumento tariffario (che nel tempo acquista un valore percentuale estremamente elevato) sia con riferimento alla riduzione degli organici. Per non parlare poi del sistema merci, che è fortemente colpito in ragione della riduzione significativa di stazioni ferroviarie adibite al trasporto delle merci. Più che un piano di sviluppo a noi sembra...
PRESIDENTE. Onorevole Moffa, concluda!
SILVANO MOFFA. ...un piano che riduce fortemente la capacità di modernizzare il sistema ferroviario. Ecco perché le chiediamo spiegazioni e chiarimenti in merito a tale piano.
PRESIDENTE. Il Ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Onorevole Moffa, lei comprende che debbo rispondere a tale parte della sua interrogazione in modo analogo a quanto poc'anzi ho dichiarato con riferimento al precedente atto di sindacato ispettivo. Il Governo non ha approvato il piano di gestione delle ferrovie. I ministri direttamente interessati - quelli, rispettivamente, per i trasporti, delle infrastrutture e dell'economia e delle finanze - hanno esaminato, nell'arco di circa un mese, il piano che era stato presentato, fornendo suggerimenti e dando atto alle Ferrovie dello Stato Spa di avere accolto molti di questi ultimi. Hanno altresì dato atto del fatto che effettivamente questo piano oggi si può considerare non solo un intervento di risanamento finanziario, come pure è (ed era ovviamente indispensabile), ma anche un piano di sviluppo.
Da questo punto di vista, posso riferire su alcuni degli aspetti che lei ha sottolineato in quest'occasione. Per quanto riguarda gli aumenti tariffari, ho già dichiarato in molte altre occasioni che finora tale aumento è stato accordato alle Ferrovie unicamente per i treni di fascia alta, cioè per l'alta velocità, gli Eurostar e per alcuni treni ad alta percorrenza. Per quanto riguarda tutte le altre percorrenze, ogni decisione in merito alle tariffe è rimessa alla definizione del concetto di «servizio universale» - ovvero di quel servizio che può essere coperto con contributo da parte dello Stato e che è attualmente all'esame di una commissione che comprende componenti del NARS e del CIPE - e, per essere autorizzata, dovrà passare attraverso una delibera di quest'ultimo. Fino a quel momento, lo ripeto, gli aumenti tariffari sono esclusivamente quelli conferiti già alcuni mesi fa per la cosiddetta fascia alta.
Per quanto riguarda il trasporto merci, attualmente questo ambito è sicuramente il punto più debole della struttura delle Ferrovie dello Stato Spa, ma è anche uno dei punti qualificanti del piano che verrà illustrato dalla prossima settimana, a partire dalle organizzazioni sindacali, ma anche in sede parlamentare. È stato infatti assunto il requisito del trasferimento modale dalla strada alla ferrovia, per quanto riguarda - lo ripeto - il trasporto merci, che ci vede attualmente in ritardo fortissimo rispetto anche agli altri Paesi europei. Pag. 44Ad esempio, nel nostro Paese viaggia per strada il 66 per cento delle merci, contro la media dell'Unione europea del 44 per cento, mentre il 12 per cento viaggia su ferro contro la media europea del 23 per cento.
Per quanto riguarda il trasporto regionale, il piano prevede una forte riorganizzazione del trasporto su ferro nell'ambito dei principali aree metropolitane, il che consentirà di affrontare in maniera decisiva gravi problemi come quelli del consumo energetico e dell'inquinamento ambientale. È previsto, inoltre, come ho poc'anzi ricordato rispondendo all'interrogazione precedente, un piano di acquisto in cinque anni di mille nuovi treni proprio per la disponibilità dei trasporti locali: ciò non in alternativa, ma in parallelo con il completamento del programma dell'alta velocità-alta capacità che ha un suo canale di finanziamento attraverso il Ministero delle infrastrutture.
PRESIDENTE. Ministro Bianchi, concluda!
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Infine, per quanto riguarda l'opportunità di discutere il piano in questione nelle competenti sedi parlamentari, ho già dato la più ampia disponibilità ai Presidenti delle Commissioni trasporti di Camera e Senato, suggerendo che a queste audizioni partecipino congiuntamente gli amministratori delle ferrovie e il Ministro dei trasporti.
PRESIDENTE. L'onorevole Moffa ha facoltà di replicare.
SILVANO MOFFA. Signor Ministro, la ringrazio per la risposta, ma mi dichiaro assolutamente insoddisfatto per una serie di motivazioni, che, data la ristrettezza dei tempi, cercherò di elencare rapidamente.
La prima considerazione riguarda la scelta che lei ha definito «piano strategico». Mi chiedo come possa configurarsi un «piano strategico», a fronte di una decurtazione di ben 300 stazioni che riguardano il trasporto merci. Faccio notare che 300 stazioni equivalgono al 60 per cento complessivo e che, per la parte restante, soltanto il 10 per cento è ubicato nel centro-sud. Andiamo verso uno squilibrio sostanziale del sistema paese per quanto riguarda il trasporto ferroviario che si pone in controtendenza rispetto a quel «piano strategico» di cui lei, signor Ministro, ha parlato.
Inoltre, in termini di organico, si parla di una decurtazione di oltre 10 mila dipendenti, il che, evidentemente, rende chiaro l'intento di imprimere un'accelerazione a quel processo che deve portare - come è stato da lei annunciato anche in sede di audizione in Commissione - all'unico macchinista nel sistema rotabile. Si tratta di un problema che non può esser affrontato e risolto fino a quando non ci sarà una verifica sull'effettiva bontà e qualità del sistema tecnologico che si intende applicare. Lei sa che su questo problema anche i sindacati sono molto fermi.
Abbiamo un problema di sicurezza e un problema di strategia complessiva. Il rischio è che con questo piano non si ottenga il risultato che lei auspica, vale a dire di fare in modo che le merci possano essere trasportate su ferro anziché su gomma. In realtà, avverrà esattamente il contrario.
Concludo chiedendo che la Commissione sia investita del problema, perché ritengo che un piano industriale di questo rilievo e livello non possa essere trascurato. Dobbiamo promuovere un confronto nell'ambito della Commissione parlamentare, perché stiamo parlando davvero del futuro del Paese, a fronte della decurtazione di interventi sull'alta velocità.